pranzetto alla Camera
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Napolitano e Monti denunciati per attentato contro l’integrità e l’indipendenza dello Stato!
La notizia è di quelle che fanno saltare sulla sedia.
Un avvocato di Cagliari, Paola Musu, ha sporto formale denuncia nei confronti di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, tutti i ministri e tutti i membri del parlamento.
I reati ravvisabili, come si legge nel documento protocollato e presentato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Cagliari, sono:
- attentato contro l’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato;
- associazioni sovversive;
- attentato contro la Costituzione dello Stato;
- usurpazione di potere politico;
- attentato contro gli organi costituzionali;
- attentato contro i diritti politici del cittadino;
- cospirazione politica mediante accordo;
- cospirazione politica mediante associazione;
La denuncia è scattata a seguito delle vicende degli ultimi mesi, conseguenza della crisi economica e del diktat della Bce che hanno “suggerito” al Presidente della Repubblica la formazione di un nuovo governo, cosidetto “tecnico”, a guida di Mario Monti. Un governo non legittimato dal voto popolare. Di ciò si è molto discusso, ma nessuno finora si era spinto così in là da sporgere una denuncia formale impugnando la Costituzione e il Codice Penale.
La prima violazione, secondo l’avvocato Paola Musu, sarebbe all’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
La denuncia continua: “Contenuto essenziale della sovranità di un popolo è dato dalla propria sovranità in materia di politica monetaria, economica e fiscale: è con essa, ed attraverso i suoi strumenti, che un popolo determina le sue sorti. Svuotare un popolo e la sua sovranità di quello specifico contenuto significa, e comporta, privarlo della sovranità stessa, in quanto lo si priva dalla facoltà e dal potere di determinare il proprio destino ed il proprio stesso “essere”, compromettendone la sua stessa esistenza”.
La sovranità monetaria oggi non appartiene più al popolo italiano, ma effettivamente alla Banca Centrale Europea che ha dettato, negli ultimi mesi, le politiche economiche del Governo Monti.
Sotto, il testo integrale della denuncia di Paola Musu, che finora ha trovato il sostegno del giornalista Paolo Barnard tra i principali divulgatori della Modern Money Teory e impegnato contro quello che non esita a definire un Golpe Finanziario.
Fonte:http://www.agoravox.it/Napolitano-e-Monti-denunciati-per.html
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Re: pranzetto alla Camera
Finalmente chi ha le competenze e le conoscenze per mettere su bianco i reati di questi Mostri che ci stanno rovinando è venuto fuori.
Mi fa molto piacere che questa iniziativa sia partita da una mia conterranea, qua in Sardegna siamo non alla fame, ma ancora più sotto! Il crack è così vicino che ho paura delle violenze che potrebbero scattare senza più un controllo adeguato.
Mi fa molto piacere che questa iniziativa sia partita da una mia conterranea, qua in Sardegna siamo non alla fame, ma ancora più sotto! Il crack è così vicino che ho paura delle violenze che potrebbero scattare senza più un controllo adeguato.
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Re: pranzetto alla Camera
Arconte Segugio ha scritto:Finalmente chi ha le competenze e le conoscenze per mettere su bianco i reati di questi Mostri che ci stanno rovinando è venuto fuori.
Mi fa molto piacere che questa iniziativa sia partita da una mia conterranea, qua in Sardegna siamo non alla fame, ma ancora più sotto! Il crack è così vicino che ho paura delle violenze che potrebbero scattare senza più un controllo adeguato.
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IL TROTA E' SERENO
Renzo Bossi si dice sicuro di non avere mai preso soldi. "Mi conosco da bambino" - ha aggiunto - "e non posso pensare di aver tradito la fiducia che ho in me stesso. Con il rapporto che c'è, come minimo me lo sarei venuto a dire subito". http://www.byoblu.com/post/2012/04/04/IL-TROTA-E-SERENO.aspx
https://www.youtube.com/watch?v=jONJO5tRJ2I
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Bossi, di male in peggio
Et voilà tutto d'un tratto il gioco preferito dei mass media è fare il tiro al bersaglio con Bossi, così come qualche mese fa succedeva Berlusconi. Adesso su comando dei poteri occulti tutti all'attacco di Bossi, persona per niente simpatica, però ... pero' la Lega in questo momento restava una delle poche forze di opposizione (per quanto possa essere opposizione quella di un partito che non denuncia le scie chimiche ed il signoraggio).
A quanto pare al partito unico di Monti dava fastidio la Lega, ne comprometteva il futuro esito elettorale e quindi ... giustizia a comando e tutto risolto. Ed in tanti ci sono cascati e festeggiano, sono pure contenti. Ricordatevi, se dopo la caduta di Berlusconi è arrivato Monti, dopo la caduta di Bossi arriverà qualche altro simpatico "regalino" ... di male in peggio.
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La Fornero censura per futili motivi il portale della Direzione Provinciale del lavoro di Modena
È un provvedimento di una gravità inaudita e senza precedenti quello con il quale il Ministro del Lavoro ha ordinato alla Direzione Provinciale del lavoro di Modena l’immediata chiusura del proprio sito internet.
“Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali, si chiede alle SS.LL. di provvedere alla immediata chiusura del sito internet www.dplmodena.it“.
È questo il contenuto della nota che il Segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha indirizzato lo scorso 5 aprile all’ufficio territoriale del proprio Ministero.
Un’iniziativa, quella del Ministro Fornero, politicamente inaccettabile e giuridicamente illegittima, sbagliata del metodo e nel merito.
Cominciamo dal metodo.
Quale che fosse il contenuto di talune delle pagine web – evidentemente invise al Ministro del lavoro – è evidente che nulla giustifica la chiusura di un intero sito internet per ottenerne la rimozione dallo spazio pubblico telematico. E’ esattamente come chiudere un giornale a seguito della pubblicazione di un articolo che si ritiene – a torto o a ragione – diffamatorio. Anzi, peggio. È come chiudere un ufficio pubblico perché uno dei dipendenti, funzionari o utenti che lo frequentano si è lasciato andare a qualche considerazione ritenuta inopportuna dal Ministro.
Il sito internet della Direzione provinciale del lavoro di Modena, rendeva accessibili al pubblico – un pubblico di oltre 18 milioni di utenti – migliaia di informazioni e documenti preziosi per i cittadini che ne visitavano le pagine. Per convincersene è sufficiente visitare alcune delle pagine del sito ancora accessibili (ancora per poco...) nonostante la censura ministeriale: notizie relative ai diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, informazioni e commenti relativi alla riforma del sistema pensionistico, pagine dedicate alle opportunità di lavoro per gli extra-comunitari o al rinnovo del permesso di soggiorno, solo per fare qualche esempio.
Centinaia di migliaia di contenuti sui quali si è abbattuta la mannaia censorea del Ministro Fornero.
Se la pubblicazione di taluni dei contenuti pubblicati sul sito era, davvero, illegittima – circostanza della quale è almeno lecito dubitare – il Ministero avrebbe potuto – a tutto voler concedere – dare al proprio ufficio indicazioni per la modifica o, a tutto voler concedere, per la rimozione.
Ordinare la chiusura di un sito internet è un gesto dettato o da un delirio di onnipotenza di un Ministro – e/o di un suo dirigente – che ritiene, evidentemente, di essere padrone dell’informazione o da una tanto profonda ignoranza delle dinamiche di circolazione dell’informazione online da risultare grave almeno tanto l’ipotesi del delirio di onnipotenza.
E veniamo al merito.
“Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo”.
E’ questa la motivazione con la quale il Ministro del Lavoro ha disposto la chiusura del sito. È uno scherzo? Un pesce d’aprile arrivato in ritardo?
Se così non fosse saremmo dinanzi ad uno dei più gravi attentati alla libertà di informazione ad opera di un Governo dal ventennio fascista ad oggi. Un provvedimento che ben avrebbe potuto portare la firma del Ministro per la propaganda di Mussolini o di quello dell’informazione di Saddam Hussein.
“Rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali” è, infatti, solo una parafrasi per dire che il Ministro non gradisce la diffusione e pubblicazione di notizie ed informazioni difformi dalle proprie. Fuori dal linguaggio istituzionale, il Ministro sta dicendo che non ammette che sulle pagine di un sito ricollegabile – in senso lato – al proprio Ministero siano pubblicate critiche ed opinioni contrarie alla propria azione di governo ed al modo di presentarla unilateralmente prescelto dal Ministro e dal suo staff.
È un modo di guardare alla politica, al governo ed alla democrazia degno di un tiranno di altri tempi o del leader militare di una qualche dittatura anti-democratica: ci si sottrare al confronto, alla critica ed al dialogo a colpi di censura ed ordini di cancellazione di informazioni e contenuti sgraditi.
È questa l’idea di sviluppo sociale e democratico che guida l’azione del Ministro Fornero? È urgente che il Premier chiarisca la sua posizione al riguardo, prenda le distanze dal gesto del suo Ministro e la inviti, senza ritardo, a rassegnare le sue dimissioni. Non c’è miracolo economico né riforma del sistema del lavoro – ammesso anche che il Governo dei professori stia lavorando bene per perseguire tali obiettivi – che abbia un senso, se il prezzo da pagare è quello di accettare di risvegliarci in un Paese meno democratico e meno libero di quello nel quale abbiamo vissuto sino qui.
Autore: Guido Scorza / Fonte: ilfattoquotidiano.it
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"Siete delle merde, ci state uccidendo!"
Lo sfogo di un operaio Fincantieri: "Siete delle merde, ci state uccidendo"
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Re: pranzetto alla Camera
parliamo parliamo ma non andiamo mai ai fatti. Scusate se lo dico, ma le merde siamo noi
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Il mondo è diverso da come lo vediamo, molto è ancora nascosto.
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L'Italia sta vendendo le riserve di oro, siamo sempre piu' vicini alla Grecia!
Le riserve auree diminuite in valore di 5,669 miliardi a 98,123 miliardi al 31 marzo 2012. Si vendono l’oro e senza dire niente ai cittadini! Dov’è finito quell’oro: venduto ai russi o ai cinesi, avidi compratori di riserve auree in questo momento? Oppure è andato in pegno alla Bce come collaterale di qualcosa, su richiesta della Bundesbank sempre più terrorizzata dalle perdite potenziale del programma Target 2? Una cosa è certa, l’operazione non nasce dall’emergenza. Lo scorso novembre, infatti, fecero scalpore per qualche ora le dichiarazioni del presidente della Commissione parlamentare per l’Europa del Parlamento tedesco, Gunther Krichbaum, in un’intervista al quotidiano “Rheinischen Post”: per ridurre il debito pubblico, l’Italia deve mettere in vendita una parte delle riserve auree.
La singolare proposta giunse dopo il netto no della Germania alla richiesta di vari Stati europei di un utilizzare le riserve auree della Banca centrale tedesca a ulteriore garanzia del cosiddetto Fondo salva Stati (Efsf) nel caso in cui la situazione economico-finanziaria peggiorasse. Pochi giorni dopo, si unì a questo coro anche Michael Fuchs, vicecapogruppo della Cdu, il partito di Angela Merkel, che al Bundestag tuonò: «Gli italiani devono mettere a posto i conti, quindi o portano a termine le privatizzazioni oppure vendono le loro riserve di oro». Un’opinione sottoscritta anche da Frank Schaeffler, dell’Fdp, che considerava «necessario» che gli Stati indebitati «vendano parte del loro oro o lo depositino a garanzia presso la Banca centrale europea». E l’Italia può in effetti contare su quasi 2.500 tonnellate di oro, la quarta riserva al mondo dopo Usa, Germania e il Fondo monetario internazionale, per un valore stimato intorno ai 102 miliardi di euro. In questo senso, la vendita del 20% del totale detenuto coprirebbe l’esborso richiesto dagli accordi internazionali.
Peccato che questo sarebbe un segnale di decadenza che avrebbe pesanti conseguenze sull’economia, sugli equilibri dei mercati e sulle valutazioni delle agenzie di rating: insomma, il governo dei tecnici bocconiani pare che abbia fatto come le famiglie indebite che portano catenine e fedi nuziali ai “Compro oro” per pagare le bollette scadute! E senza dire nulla a nessuno, ma soltanto seguendo pedissequamente le richieste tedesche. Il fatto è che quell’oro non è proprietà dello Stato italiano ma del popolo italiano, tanto che lo stesso Giulio Tremonti, quando nel 2009 voleva tassare le plusvalenze generate dalle riserve di Bankitalia, fu bloccato dal governatore della Bce, Jean-Claude Trichet, che disse in Parlamento «Siamo sicuri che l’oro sia della Banca d’Italia e non del popolo italiano?» e dallo stesso Mario Draghi, all’epoca a capo di Palazzo Koch, secondo cui «le riserve auree appartengono agli italiani e non a via Nazionale».
E queste pratiche non sono una novità nel nostro Paese. Nella primavera del 1976 a Palazzo Chigi c’era Aldo Moro e il Tesoro era nelle mani di Emilio Colombo. La crisi valutaria imperversava e fu inevitabile ricorrere all’aiuto del governo tedesco di Helmut Schmidt che concesse un prestito di due miliardi di dollari, chiedendo però in garanzia 540 tonnellate d’oro, che traslocarono contabilmente dai libri della Banca d’Italia di Paolo Baffi a quelli dell’Ufficio italiano cambi. Fino al 1997, quando il passaggio inverso determinò una gigantesca plusvalenza sulla quale Palazzo Koch pagò 3.400 miliardi di lire di imposte: una manna per il governo di Romano Prodi, impegnato nel tentativo di riportare il disavanzo pubblico sotto il 3% del Pil per poter agganciare l’ euro, visto che l’incasso imprevisto avrebbe contribuito ad abbattere di un altro 0,18% il rapporto fra deficit e Pil. Peccato che Bruxelles, dove già avevano detto no alla rivalutazione delle riserve auree tedesche e alla vendita dell’oro della Banca centrale del Belgio, non diede il proprio consenso. Come siamo entrati nell’euro, poi, è cosa nota a tutti.
Com’è, come non è, a febbraio di quest’anno il quotidiano britannico “The Independent” rilanciava la conferma di una forte pressione tedesca fin dall’inizio del 2012 affinché Roma mettesse mano alle sue riserve per incidere sullo stock di debito: insomma, dove non arrivò il governo Prodi – che propose inoltre la vendita di piccole quantità delle nostre riserve per incentivare lo sviluppo dell’economia nazionale – potrebbero essere arrivati i professori, i tecnici. Tanto che il 19 gennaio scorso i deputati Fabio Rampelli e Marco Marsilio presentarono un’interrogazione parlamentare (con richiesta di risposta scritta) indirizzata al ministro dell’Economia e delle Finanze – leggi Mario Monti – per chiedere lumi al riguardo. A tutt’oggi, che io sappia, si attende risposta.
Signore e signori, questi si vendono l’oro (può essere un’alternativa, ma è sempre l’ultima e comunque andrebbe quantomeno annunciata e discussa in Parlamento) mentre le banche incassano e gioiscono (e non pagano nemmeno l’Imu per le sedi delle Fondazioni, il vero cancro politico-economico del sistema): attenzione, la strada che abbiamo intrapreso è decisamente greca. E con la Spagna destinata a ristrutturare in parte il debito entro l’autunno, rischiamo davvero grosso.
Mauro Bottarelli
Fonte: www.rischiocalcolato.it
Link: http://www.rischiocalcolato.it/2012/04/che-fine-ha-fatto-loro-di-bankitalia.html
11.04.2012
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Re: pranzetto alla Camera
Io non vedo l'ora che questo crack arrivi. Ho smesso di fare certe stupidaggini solo quando ho toccato il fondo. C'è chi cerca di risalire la corrente come salmoni e chi rimane a squazzare sul fondo. La siccità è imminente e allora solo i salmoni che hanno lottato per trovare una fonte migliore rimarranno.
BASTA! Questo è il gioco dell'asino che segue la carota. BOOM! fine.
Bene ora so cosa devo fare e quali idee devo affossare sul nascere. Benvenuti in una nuova era...
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L'Italia versa 2 Miliardi e 576 milioni di Euro ad una banca americana e i media tacciono!
In gran silenzio, a inizio anno il governo italiano ha dato due miliardi e mezzo alla potente banca Usa. Un'operazione su una posizione in derivati che il Tesoro non ha voluto commentare. Peggiorando così le cose(03 febbraio 2012)Due miliardi e 567 milioni di euro. Passati dalle casse del Tesoro a quelle di Morgan Stanley il 3 gennaio scorso, alla vigilia dell'Epifania. In gran silenzio il ministero di via XX Settembre ha "estinto" una posizione in derivati che aveva con una delle grandi investment bank americane. I cui vertici, nelle periodiche comunicazioni alla Sec, segnalano che l'esposizione verso l'Italia a cavallo di fine anno è scesa, al lordo delle coperture, da 6,268 a 2,887 miliardi di dollari. Con una differenza di 3,381 miliardi pari appunto a 2,567 miliardi di euro.
Né Morgan Stanley né il Tesoro hanno voluto spiegare a "l'Espresso" il senso dell'operazione. Inutile dire che la banca aveva un credito nei confronti dello Stato italiano e che il Tesoro era evidentemente tenuto a rimborsarlo. Molti contratti sui derivati prevedono che, dopo un certo numero di anni, una delle due parti può chiedere la chiusura della posizione. Ma non accade spesso. Altre volte sono previsti dei "termination event", ovvero fatti che possono innescare la soluzione del contratto: per esempio il downgrade dell'Italia da parte di Standard & Poor's.
Secondo fonti di mercato, l'operazione si sarebbe conclusa a costo zero, o quasi, per il Tesoro grazie a una triangolazione: Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) sarebbe infatti subentrata a Morgan Stanley consentendo agli americani di "alleggerirsi" rispetto alla Repubblica italiana. Nei mesi scorsi ha fatto scalpore la riduzione della posizione in titoli italiani da parte della Deutsche Bank: nel primo semestre del 2011 la banca tedesca ha venduto oltre 7 miliardi di euro di Btp. Seguita da altre grandi banche, soprattutto francesi.
Per il ministro dell'Economia Mario Monti e per il suo vice Vittorio Grilli, ex direttore generale del Tesoro, impegnati a riportare la fiducia dei mercati sul debitore Italia, la richiesta di Morgan Stanley (la cui branch italiana è diretta dall'ex direttore generale del Tesoro Domenico Siniscalco) deve essere stata una brutta sorpresa. L'episodio riapre la questione della trasparenza delle operazioni in derivati che sono gestite dal Tesoro nella più totale opacità: nessuno sa a quanto ammontano e una volta all'anno viene comunicato (agli uffici di statistica) il guadagno o la perdita complessivamente registrata su quel tipo di operazioni. Infine c'è un problema di immagine per quello che è spesso chiamato il "governo dei banchieri": dare 2,567 miliardi a Morgan Stanley mentre si stangano i pensionati e si stanziano 50 milioni per la social card non suona bene.
Fonte:http://espresso.repubblica.it/dettaglio/super-regalo-a-morgan-stanley/2173399
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Una Potente Banca italiana prospetta l'addio all'Euro!
E’ prossima la fine dell’euro? L’Italia potrebbe presto rispolverare le lire? Non è un’ipotesi fantascientifica o catastrofista. A certificare l’elevato rischio del crac, nero su bianco, è un rapporto della seconda banca italiana consegnato il 4 gennaio 2012 alla Consob. L’analisi emerge da un documento ufficiale: il prospettivo informativo che ha fissato il prezzo dell’aumento di capitale a 7,5 miliardi.
«Le preoccupazioni relative all’aggravarsi della situazione del debito sovrano dei paesi dell’area euro potrebbero portare alla reintroduzione, in uno o più paesi di valute nazionali o, in circostanze particolarmente gravi, all’abbandono dell’euro» si legge nel report. Inoltre, da pagina 66 in poi: «L’uscita o il rischio di uscita dell’euro da parte di uno o più paesi dell’area euro e/o l’abbandono dell’euro quale moneta, potrebbero avere effetti negativi rilevanti sia sui rapporti contrattuali in essere, sia sull’adempimento delle obbligazioni da parte del Gruppo UniCredit e/o dei clienti del Gruppo UniCredit, con conseguenti effetti negativi rilevanti sull’attività e sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo UniCredit».
È la prima volta che un atto ufficiale di una potente banca italiana parla di una tale ipotesi decidendo di mettere in guardia i risparmiatori anche da una possibile dissoluzione della moneta unica. UniCredit poi lo fa proprio nel momento in cui ha chiesto denaro ai propri azionisti. L’Istituto bancario vale oggi la metà di quanto capitalizzava a fine ottobre 2011. Il valore della banca si aggira attualmente attorno a 8,6 miliardi. I tempi in cui l’UniCredit in Borsa valeva circa 100 miliardi (primavera 2007), sembrano appartenere ad un’epoca remota.
Un segno dei tempi che mutano. Nell’era della Guerra Fredda si sarebbe citato come evento “High Risk” un eventuale missile atomico contro la sede della Banca, mentre d’ora in poi si citerà regolarmente l’eventuale deflagrazione dell’Euro.
Del resto questi prospetti sono regolati da precise normative: risulta dunque molto più difficile e pericoloso dissimulare certi rischi che non possono più essere ignorati. Questo prospetto non ha lo scopo di rendere note le previsioni del Gruppo rispetto ai mercati, bensì di avvertire l’investitore degli eventuali rischi dell'investimento.
E per l’ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Raghuram Rajan, intervenuto sulla Cnbc, « l’area euro potrebbe non sopravvivere alla crisi così come è, ovvero come un blocco».
Balle di governo - «Monti: l’euro protegge l’Italia dai tassi. L’euro fa da scudo ai conti pubblici è grazie alla moneta unica europea se i problemi delle finanze pubbliche e l’incertezza politica in Italia non si riflettono sull’andamento dei tassi d’interesse» aveva dichiarato Mario Monti 7 anni fa (Il Sole 24 ore, 17 aprile 2005). A conti fatti da quando il cameriere di Goldman Sachs è premier, senza essere stato eletto dal popolo sovrano «il debito pubblico è aumentato di ben 59 miliardi di euro» certifica la Ragioneria dello Stato. Anche la disoccupazione non fa sconti: «oltre un milione di posti lavoro in meno tra i giovani» attesta l’Istat.
Storia insabbiata - Il primo gennaio 2002 in Italia fu introdotto fisicamente l’Euro (a livello interbancario aveva già iniziato ad essere usato dal 1999, solamente come moneta scritturale). La nuova valuta ci fu imposta dall’allora Governo Prodi, con il plauso di quasi tutta l’opposizione, “come la panacea di tutti i mali cronici della nostra nazione”. I bassi tassi d’interesse, la riduzione dell’inflazione, la stabilità dei cambi, la forza economica dei Paesi aderenti all’unione monetaria, l’eliminazione dei costi sulle transazioni valutarie dei Paesi Ue, avrebbero dato sicuramente slancio all’economia e all’occupazione del nostro Bel Paese. Per quello storico evento venne fatta anche pagare una tassa agli italiani, la “tassa sull’euro”, che non venne poi mai restituita del tutto, nonostante le promesse dei politicanti di allora.
Dopo due lustri l’Italia ha risolto, se non tutti, almeno una parte dei suoi problemi economici, finanziari e sociali? L ’esito è stato senz’altro negativo. In particolare: il costo reale della vita, ad oggi - nell’arco di 10 anni - è aumentato in media dell’85%, in alcuni settori anche del 100%, nonostante le inattendibili, inaffidabili e poco trasparenti rilevazioni dell’Istat che ci raccontavano il buon andamento dell’economia, almeno fino a quando nel 2008, anche l’Ente pubblico ha dovuto ammettere che effettivamente “il caro vita ha avuto incrementi maggiori di quelli pubblicati”. Lo Stato e le principali amministrazioni pubbliche subito dopo l’introduzione dell’euro, hanno aumentato le tariffe postali, quelle dei pubblici servizi, dei trasporti, hanno permesso l’incremento delle bollette energetiche e non hanno attuato nessun tipo di controllo sui prezzi. Ciò ha naturalmente legittimato anche le altre categorie private ad attuare le identiche manovre speculative.
Trattato di Maastricht - Le Banche Centrali delle singole nazioni europee, prima del Trattato di Maastricht, avevano un’indipendenza dal potere politico variabile tra il 40 e il 65%; attualmente, dopo l’introduzione dell’Euro, l’indipendenza si aggira intorno al 95%. Dunque, mentre nessuna influenza può giungere dal potere politico alla Bce, dai vertici monetari giungono invece ai nostri governanti continue indicazioni, parametri cui attenersi, rigidi vincoli che coinvolgono l’intera vita e l’economia delle nazioni. Inoltre, l’articolo 4 del Trattato non menziona la Bce tra le Istituzioni della Comunità (Parlamento Europeo, Consiglio, Corte di Giustizia, Corte dei Conti e Commissione); alla Bce però il Trattato conferisce personalità giuridica e lo Statuto ne riconosce la più ampia capacità di agire all’interno di ciascuno degli Stati membri. Sotto il profilo giuridico-formale, la Bce non è dunque un’Istituzione Comunitaria, ed i singoli Paesi aderenti all’Unione Monetaria non possono interferire in alcun modo con la sua politica economica; essa può quindi fissare a suo arbitrio il livello del tasso ufficiale di sconto, la quantità di denaro da immettere sul mercato, decidere la disponibilità ed il costo del finanziamento del sistema bancario e qualsiasi altra azione di sua competenza, in modo indipendente (articolo 7 del Protocollo Sebc: “Indipendenza”). Oltretutto, le riunioni del Consiglio Direttivo della Bce sono assolutamente segrete. Infine i dirigenti della Bce godono di una sostanziale immunità: non sono infatti previste, all’interno della Bce, sanzioni per comportamenti impropri degli stessi dirigenti (articolo 12 del Protocollo: “Responsabilità degli organi decisionali”). Senza esagerazioni, il Trattato di Maastricht ha fatto di loro membri intoccabili di una Società privata, autonoma e segreta, che condiziona Stati e Popoli.
Democrazia defunta - I singoli Stati dell’Unione Monetaria hanno perso la sovranità monetaria e legislativa in campo monetario. Numerose Banche Centrali sono di proprietà delle stesse Banche “controllate”. L’esempio eclatante è offerto dalla Banca d’Italia, il cui pacchetto azionario è posseduto per oltre il 90% da Banche private (Intesa-San Paolo e Unicredit-Capitalia possiedono oltre il 40% delle azioni di Banca d’Italia). A questo punto, ogni cittadino, sano di mente voterebbe per l’uscita dell’Italia dall’Euro, ma purtroppo nel Belpaese sono dichiarati anticostituzionali i referendum che hanno come oggetto materia fiscale e finanziaria. Non dimentichiamo che la classe politica, sia per ignoranza in materia, sia perché è controllata dal potere finanziario (che sponsorizza le loro campagne elettorali ed altro), è alquanto restia prendere iniziative su queste tematiche. Non è tutto: l’Italia è al 75° posto della classifica mondiale di libertà di informazione. Va in onda ogni giorni da decenni, non è un mistero, la disinformazione e chi non si adegua muore o finisce nei guai. Nello Stivale vige una forte censura da parte dei media e dei principali quotidiani (quasi tutti partecipati a livello azionario, in misura più o meno ampia, da una o più Banche) su questa materia. Allora, a quando il risveglio della coscienza collettiva ed una mobilitazione popolare che ristabilisca la democrazia?
PROSPETTO UNICREDIT
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Fonte:http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/
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Wall Street Italia e Lidia Undiemi contro l'ESM
Cari amici, fedeli lettori del blog, oltre a leggere il precedente articolo sul WWF ed i suoi finanziamenti poco coerenti, leggi e diffondi a tappeto tra tutti i tuoi conoscenti questo breve articolo.
Fallo con ogni mezzo possibile. Il link su wall street italia per fortuna è stato raggiunto già da 70.000 persone. Aiutateci ad arrivare almeno a 700.000 mila.
Grazie
"Monti arrenditi. E voi parlamentari, rappresentate il popolo o andate a casa", così si intitola un articolo pubblicato il 6 aprile su Wall Street Italia e scritto da Lidia Undiemi assieme al direttore del sito Luca Ciarrocca.
"Ci opporremo con tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione e se sarà necessario valuteremo l'opportunità di sollevare questioni di legittimità costituzionale, proprio perché sappiamo benissimo che i due principali 'cancri' dell'Italia sono la speculazione finanziaria e la corruzione politica", scrive la Undiemi. Nel DDL di ratifica del trattato ESM (n. 3240, 3 aprile 2012) presentato dai ministri Monti, Moavero Milanesi e Terzi di Sant'Agata, approdato la scorsa settimana in Parlamento, "sono forti i rischi di cessione di sovranità ad una organizzazione finanziaria e la conseguente ondata di ulteriori politiche di austerity che potrebbero colpire i cittadini".
"È un golpe silenzioso messo in atto da poteri sconsciuti - dice Luca Ciarrocca - "Chiediamo a tutti, nei giornali e nelle TV, in Parlamento, nella società civile ancora sana, di non abdicare, di non mollare, e di rompere il muro di silenzio sull'ESM".
Leggi il testo della mozione che si vorrebbe presentare nel dibattito parlamentare sulla ratifica dell'ESM.
Ascolta le parole di Luca Ciarrocca:
Scarica i seguenti documenti:
- Testo della proposta di mozione parlamentare contro l'ESM
http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1360034
- Disegno di legge per la ratifica della modifica dell'art. 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea
http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/testi/37365_testi.htm
- Disegno di legge per la ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM)
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/280172.pdf
- Resoconto dell'assemblea del Senato del 25 gennaio 2012 (le mozioni da pagina 107)
http://www.governo.it/backoffice/allegati/66413-7362.pdf
- Link dal quale è possibile visionare le mozioni presentate alla camera
http://www.camera.it/412?idSeduta=575&resoconto=stenografico&indice=a...
- Senato: passa la mozione unitaria sull'Europa", articolo su Quotidiano.net
http://qn.quotidiano.net/politica/2012/01/25/658903-monti_senato_mozione_tobi...
- Testo dossier sull'ESM di Lidia Undiemi
http://www.palermoreport.it/images/stories/pdf/esm_Dossier_SME_Undiemi.pdf
- Testo della mozione popolare contro l'ESM in italian
http://www.palermoreport.it/images/stories/pdf/esm_mozione_eng.pdf
Pubblicato da corrado a 23:51 0
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"Ci opporremo con tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione e se sarà necessario valuteremo l'opportunità di sollevare questioni di legittimità costituzionale, proprio perché sappiamo benissimo che i due principali 'cancri' dell'Italia sono la speculazione finanziaria e la corruzione politica", scrive la Undiemi. Nel DDL di ratifica del trattato ESM (n. 3240, 3 aprile 2012) presentato dai ministri Monti, Moavero Milanesi e Terzi di Sant'Agata, approdato la scorsa settimana in Parlamento, "sono forti i rischi di cessione di sovranità ad una organizzazione finanziaria e la conseguente ondata di ulteriori politiche di austerity che potrebbero colpire i cittadini".
"È un golpe silenzioso messo in atto da poteri sconsciuti - dice Luca Ciarrocca - "Chiediamo a tutti, nei giornali e nelle TV, in Parlamento, nella società civile ancora sana, di non abdicare, di non mollare, e di rompere il muro di silenzio sull'ESM".
Leggi il testo della mozione che si vorrebbe presentare nel dibattito parlamentare sulla ratifica dell'ESM.
Ascolta le parole di Luca Ciarrocca:
Scarica i seguenti documenti:
- Testo della proposta di mozione parlamentare contro l'ESM
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- Disegno di legge per la ratifica della modifica dell'art. 136 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea
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- Resoconto dell'assemblea del Senato del 25 gennaio 2012 (le mozioni da pagina 107)
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- Testo dossier sull'ESM di Lidia Undiemi
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Italiani tirate fuori i portafogli! A luglio nuova manovra da 10 miliardi
Non si vive di solo spread...
Avete presente quei nodi che più ti dimeni e più si stringono? L'unica sarebbe tagliarli. Così sembra essere per le politiche di austerity: man mano che si procede la lungimiranza economica del governo Monti (in linea con i diktat della UE) si dimostra però meno "lungimirante".
Perché taglia la leva pubblica dell'economia, riduce sempre più il reddito dei lavoratori e dei ceti sociali più deboli, i consumi si deprimono e i dati economici peggiorano.
Così le manovre economiche che dovevano aggiustare il rapporto deficit/Pil di quest'anno sono già insufficenti... L'Italia è in piena recessione, le stime del governo sulla diminuzione del Pil nel 2012 sono passate da -0,4% a -1,2% (e il Fondo Monetario Internazionale prevede addirittura -1,9%). Le "misure per la crescita" si sono rivelate una barzelletta... Così per rispettare i diktat della famosa letterina della BCE di questa estate, il governo avrà bisogno di tagliare altri dieci miliardi di euro a giugno... e non sa proprio dove pescarli, visto che ha gia raschiato il fondo del barile.
I tecnici spingono per anticipare a giugno l'aumento dell'IVA dal 21 al 23% (con inevitabile aumento dei prezzi). Questo dovrebbe portare nelle casse dello Stato poco più di sette miliardi di euro all'anno. Però visto che si comincia a giugno, per il 2012 saranno la metà. E allora c'è bisogno di (molto) altro. E qualcosa vedrete troveranno... nelle nostre tasche.
Intanto la disoccupazione e ai massimi del nuovo millennio (9,3%) e la pressione fiscale ha battuto il record, passando dal 42,5% del 2011 al 45,1% e l'anno prossimo aumenterà ancora!
La domanda è: visto che questa politica è fallimentare, non si può cambiare politica economica e rispolverare almeno il vecchio Keynes!? Investire invece di tagliare, tagliando piuttosto un po' dei profitti della grande finanza internazionale. È necessario ricontrattare il debito con le sanguisughe della finanza che si sono ingrassate in questi decenni e introdurre una leva fiscale europea per sostenere l'economia.
La Germania invece insiste per l'austerity per un potente rigurgito protezionista e perché deve garantire i crediti delle sue banche, ma questo sta affondando l'Europa intera, come il creditore che strozza definitivamente il suo debitore. E alla fine colpirà la Germania stessa che non avrà più mercati. Dopo la Grecia e il Portogallo, ora nell'occhio del ciclone c'è la Spagna (debito che decolla e disoccupazione al 23%) ma l'Italia viene a ruota... Bisogna fermarsi!
Fonte: isegretidellacasta.blogspot.it
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Camera e Senato: 2 milioni l’anno per 59mila agendine agli onorevoli
ROMA – I senatori saranno anche 315, ma hanno bisogno della bellezza di 23mila agende e agendine per gli anni 2013-2014. Per la fornitura Palazzo Madama è pronto a sborsare 950mila euro l’anno. Ma cosa farà mai ogni singolo senatore con (in media) 73 agende ogni 12 mesi? Gli uffici della Camera hanno spiegato al Fatto Quotidiano che le agende, grandi o piccole, sono un gadget molto ambito. Ogni onorevole generalmente ne regala a parenti amici e giornalisti. Oppure può acquistare la preziosa agenda in pelle bordeaux a 10 euro.
Anche alla Camera non scherzano. Qui il bando è da 1 milione (l’anno) per la fornitura delle medesime agendine dal 2013 al 2015. Il bando di gara parla di 36mila agende per un solo anno. E non si parla solo di Parlamento. Il Fatto Quotidiano parla di un altro caso: Ma il pallino delle preziose agende non lo ha solo il Parlamento. Non risparmia neppure la Banca d’Italia. L’ultima gara per la fornitura di agende personalizzate – un centinaio quelle con il nominativo del desitnario inciso in oro sulla coperina – si è chiusa tre anni fa con un budget di 1.279.190 euro (Iva inclusa) per 62.400 agendine in pelle, 23.100 giornaliere, 29.100 tabelle semestrali, 30mila confezioni l’anno con nastro e carta da regalo. L’agenda dice che tocca ordinare quelle del prossimo triennio.
fonti
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Il governo Monti dice bugie, diffondono dati falsi. Sta iniziando la pericolosa deriva di un governo autoritario.
di Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/04/il-governo-monti-dice-bugie-diffondono.html?m=1
......Quando Mario Monti si è insediato con la sua variopinta squadra di professori seri, compunti, per la massa anonimi, gente che si capiva le lauree se le era conquistate studiando, frequentando l’università e andando a sostenere gli esami, con persone in grado di affrontare e sostenere confronti e dibattiti sull’economia, sulla finanza, sul lavoro, sull’imprenditoria, sulla cultura, sull’ambiente, sulla società civile, abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo. Al primo giorno del suo insediamento, ricordo benissimo di essere stato uno dei suoi sostenitori.
Ci ha fatto sognare. Ci ha fatto credere che il Risveglio era alle porte.
Ma invece del Risveglio, hanno accelerato la deriva onirica trasformando la favoletta pseudo-narcisistica dell’Italia narcotizzata da Berlusconi in un incubo ipodato high tech.
“Io vi risolleverò dalla vergogna, dall’umiliazione, perché usciremo tutti insieme dal baratro che si apre dinanzi a noi, da questa immensa voragine del debito pubblico che ci sta mangiando vivi e riconquisteremo la credibilità internazionale diventando orgogliosi di essere un popolo, una nazione, proiettati verso un futuro di progresso sociale e di equità”.
Così Adolf Hitler parlava al suo comizio elettorale conclusivo nel febbraio del 1932, quando vinse le elezioni, parlando continuamente –un vero e proprio mantra ossessivo- di “baratro” di “mancanza di alternative” di “necessità di rigore” di “regole ferree”.
Il popolo tedesco venne ipnotizzato dall’idea del nazional-socialismo e l’espressione “progresso sociale ed equità” conquistò i cuori della classe operaia che spostò il 40% dei voti dai partiti di sinistra verso di lui. Adolf Hitler (così come in Italia aveva fatto Benito Mussolini dieci anni prima) conquistò il potere presentandosi come un liberista socialista.
Il resto è storia nota.
Non appena preso il potere, occupati i gangli produttivi, iniziò la sistematica produzione di falso e falsificazioni.
Ma allora non c’era la rete.
E davvero le alternative nell’accesso alle informazioni erano poche, minime.
Oggi, le alternative esistono eccome. E’ possibile comprendere, smascherare e denunciare i falsi. Non è facile neppure oggi, perché la truppa mediatica asservita (e ben pagata) partecipa al balletto. Ma si può controllare, verificare, parlarne. Dopodichè non è più possibile lamentarsi. Si prende atto che dicono il falso e si sceglie di sottrarsi.
Da questo punto di vista, ritengo l’attuale governo peggiore di quello di Berlusconi. Il sultano di Arcore ha scientificamente narcotizzato la nazione addormentandola. Mario Monti la sta gettando in un incubo elettronico con lo stesso identico obiettivo: impedirne il Risveglio per la riscossa nazionale.
Il governo ha iniziato prima dall’estero. Viaggi dai quali Monti ritornava sostenendo di essere adorato (il che non era vero) di aver ottenuto appoggi incondizionati per la propria politica (il che non era vero) addirittura correndo il rischio di incidenti diplomatici come la settimana scorsa con Obama a Seoul, con gli americani presi in contropiede perché non si erano resi conto che il ragionier Mario Monti è stato còlto da un delirio iper-egoico ed è convinto di essere talmente carismatico e onnipotente da poter dire qualunque cosa e sostenere qualunque affermazione senza tema di smentita.
In questo senso è peggio di Berlusconi & picciotti al seguito. Perché quella truppa (vedi la deriva cronachistica della Lega) ha visto la torta e ha approfittato proiettando le consuete fantasie piccolo-borghesi di gente minima: il lusso, i grandi alberghi, gli aereo-taxi, gli appartamenti, prostitute a pacchi, clientele, corruttela, bilanci truccati. Hanno esercitato il potere politico per avere “la robba”.
Mario Monti, invece, è stato còlto da un altro tipo di delirio, a mio avviso ben peggiore.
Immemore di sé, immune da ogni auto-consapevolezza e umiltà, ha finito (come nella splendida favola di Oscar Wilde) per identificarsi con la propria maschera, provandoci gusto, dimenticandosi di essere soltanto un ragioniere contabile che deve eseguire un còmpito e niente di più. Lui, invece, si è convinto di essere uno statista, e ancora peggio un economista. Non essendo né l’uno né l’altro (ovverossia: se lo è, è davvero un somaro) allora produce falsi. Non ha altra scelta.
Ma i Falsi sono pericolosi, perché aumentando la falsificazione si uccide il Senso.
Vanno denunciati quotidianamente. In maniera contundente e senza fronzoli.
Oltre agli esteri, abbiamo il campione delle falsificazioni sui dati dell’economia, del lavoro, dell’industria, della cultura. Falsi. Tutte bugie.
Conti alla mano, Mario Monti dice solo bugie.
Vediamone alcune.
1). Si alza la forbice dello spread e la responsabilità è attribuita alla Spagna. FALSO.
La verità è che dopo quattro mesi il disavanzo pubblico è aumentato, invece che diminuire, le manovre di Monti hanno prodotto il credit crunch (termine che indica la strozzatura del mercato perché lo stato è costretto a indebitarsi per pagare interessi di debito contratti precedentemente, avendo rinunciato al disavanzo di debito virtuoso per investire in infrastrutture e grandi opere per creare lavoro-mercato-occupazione, e così facendo si avvia al proprio fallimento annunciato) e i grandi istituti finanziari internazionali hanno capito che Monti trascinerà il paese alla rovina e quindi non acquistano più i nostri bpt se non a tassi alti perché stanno scommettendo sulla nostra rovina.
2). La nostra borsa va giù e la responsabilità è della speculazione. FALSO:
I fondamentali della nostra economia sono pessimi. I bilanci delle banche sono truccati. La Bce ha fatto avere, attraverso Mario Draghi, alle banche italiane la cifra di 325 miliardi di euro negli ultimi sei mesi affinchè si ricapitalizzassero e aprissero i crediti alle imprese. Le banche italiane hanno preso i soldi, hanno chiuso i rubinetti e li investono nella finanza speculativa ad alto rischio per recuperare, da bravi giocatori d’azzardo compulsivi, i soldi che hanno perso e il costo della politica (funzionari, ministri, faccendieri) di cui le banche si fanno carico per poter avere soldi cash senza che nessun governo chieda loro mai conto. Da tutte le piazze finanziarie del mondo arrivano massicci ordini di vendita sui titoli italiani, considerati ormai carta straccia. A novembre dell’anno scorso erano considerati titoli a rischio. Oggi sono stati tutti squalificati.
3). L’ufficio statistico del Ministero del Tesoro rivela che le prime 500 banche italiane sono proprietarie (attraverso le fondazioni) del 67% del patrimonio immobiliare italiano, corrispondente a un valore di mercato pari a circa 400 miliardi di euro. Monti ha dichiarato in data 20 gennaio 2012 di aver fatto applicare i parametri della BCE (“ce l’ha chiesto l’Europa”) per alzare le aliquote fiscali delle imprese finanziarie. FALSO. BUGIA.
Con postilla di decreto legge votato in fretta e furia a metà marzo, il governo ha dichiarato PER LEGGE che gli istituti bancari “sono esenti dall’applicazione dell’Imu in quanto enti deputati alla beneficenza sociale”. Il Tesoro, così ha rinunciato ad incassare 40 miliardi di euro.
4). Il governo ha dichiarato che l’82% dei cittadini italiani risultano proprietari di immobili. FALSO:
La realtà è che i proprietari immobiliari in Italia sono soltanto il 23%. Il restante 59% hanno un mutuo, decennale, ventennale, trentennale. Tutti gli immobili fanno parte del patrimonio delle banche che hanno erogato i mutui. La banca (legittima proprietaria) non paga l’Imu. La paga però il mutuato.
5). Il governo, attraverso la ministra Fornero ha dichiarato che gli esodati sono 64.000. FALSO.
L’ufficio centrale dell’Inps e l’ufficio statistico nazionale del Ministero del lavoro rivela che gli esodati risultano invece 174.000 al 31 gennaio 2012. Non esiste copertura finanziaria. Il governo STA TRUCCANDO IL BILANCIO COME AVEVA FATTO LA GRECIA.
6). In data 26 febbraio 2012, il governo ha dichiarato di aver provveduto “a far applicare la normativa corrente per l’immediato reintegro della dovuta tassazione alle quattro concessionarie che gestiscono la distribuzione e l’utilizzo delle macchinette elettroniche da gioco d’azzardo, le cosiddette slot”. FALSO.
Il governo ha rimandato la richiesta a fine settembre del 2012, in tal modo, favorendo la società Lottomatica (l’unica azienda che seguita a salire in borsa) ma soprattutto favorendo la criminalità organizzata e soprattutto la famiglia mafiosa di Catania, Corallo, che ne ha il monopolio. Il governo ha rinunciato a 60 miliardi di euro, tale è la cifra di cui il Tesoro è creditore, ma non ha dato ordine alla Finanza di recuperarli.
7). In data 31 gennaio 2012 il governo ha dichiarato di aver “diminuito sensibilmente l’uso delle auto blu facendo risparmiare complessivamente almeno 200 milioni di euro”. FALSO.
Le auto blu sono aumentate negli ultimi quattro mesi del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aggravio di spesa complessiva (benzina, assicurazione, autisti, parcheggio) per lo Stato di ben 156 milioni di euro.
8). In data 18 marzo 2012 Mario Monti ha dichiarato “stiamo uscendo dalla crisi; l’eurozona ce l’ha fatta e in Italia ci sono già segni di ripresa industriale”. FALSO.
L’ufficio statistico del Ministero dell’Industria ha diffuso i dati nella giornata del 12 aprile 2012: l’industria italiana arretra del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una pesante contrazione del mercato che, secondo la maggior parte degli analisti finanziari, situa “il sistema economico Italia” più in là della recessione e più vicina alla depressione. Soltanto la Grecia e il Portogallo hanno fatto peggio. Andando avanti così, entro tre anni l’intera industria manifatturiera italiana verrà spazzata via e nazioni come la Corea, il Brasile, l’Argentina, l’India occuperanno i mercati sostituendosi al made in Italy. Oggi, 13 aprile, la borsa valori di Milano va giù pesantemente proprio sui dati negativi dell’industria nazionale. Solo un pazzo investirebbe in borsa in Italia.
9). “La riforma del mercato del lavoro che abbiamo varato è stata considerata in tutto il mondo davvero rivoluzionaria: aumenterà l’occupazione e rilancerà l’economia liberalizzando l’accesso, in linea con i parametri più avanzati d’Europa”. Così ha detto Mario Monti in data 2 aprile 2012. FALSO.
L’attuale riforma del lavoro ingessa l’Italia, blocca l’occupazione, impedisce le assunzioni, facilita i licenziamenti, impedisce la mobilità di fatto. E’ stata attaccata in tutto il mondo, da posizioni di destra “Wall Street Journal”, da posizioni moderate di centro finanziario “Financial Times” da posizioni di sinistra “Washington Post” e “The Guardian”. E’ stata addirittura sbugiardata da Mario Draghi e da Christine Lagarde, il che è tutto dire: entrambi sono allarmati perché l’attuale governo sta peggiorando la situazione.
10). “Una delle azioni maggiormente propulsive del governo consiste nell’aver chiuso un accordo con l’ABI (ndr. Associazione Bancaria Italiana) per facilitare e imporre la trasparenza e liberalizzare la competitività del sistema bancario in Italia, peraltro solido e al sicuro”. Dichiarazione rilasciata in conferenza stampa in data 25 febbraio. FALSO.
L’attuale governo ha rinunciato a far applicare la normativa europea che impone la non eleggibilità di membri nei consigli direttivi e amministrativi delle banche concorrenti tra di loro. Nei primi 25 istituti di credito italiani, il 92% dei membri dirigenti detengono cariche in almeno 14 istituti diversi in concorrenza tra di loro, il che macella e maciulla il concetto di competitività, trasforma le banche in un luogo chiuso all’esterno e di fatto trasforma le transazioni azionarie alla borsa valori non in una libera compra-vendita basata su dati di mercato, bensì in un’azione burocratica dovuta a funzionari (tanto per fare un esempio) di Unicredit che acquistano o vendono azioni di Banca Intesa per poi acquistare o vendere azioni di Monte dei paschi di Siena o Banco Popolare, alzando o abbassando il titolo sulla base di fattori puramente speculativi. In tal modo, il controllo rimane nelle mani dei pochi e le spese a carico dell’utenza aumentano. In Italia le banche non competono tra di loro. I costi per i correntisti aumentano ingiustificatamente.
Cominciano a fornire dati falsi. Cominciano a irrigidirsi. Cominciano a diffondere una continua e costante falsificazione della realtà. Lo fanno per trasformarla in un incubo e gestire le paure da loro stessi provocate. La realtà è, invece, molto meglio. In questo consiste il Risveglio: nell’accettare, identificare e vedere la Realtà.
Denunciamo i falsi. Sempre. Senza smettere. Senza passargliene una. Restituiamo alla Verità e ai dati un valore oggettivo e condivisibile.
Armiamoci di pazienza e costruiamo piccoli centri di aggregazione per diffondere i dati veri, sbugiardare i tecnocrati falsari.
Finchè non crolleranno sotto il peso delle armi da loro stessi inventate per schiavizzarci: i piatti burocratici dati sulla finanza, sull’economia, sul lavoro, sulla spesa pubblica.
L’attuale governo fa acqua da tutte le parti.
Chi lo appoggia, se ne assumerà la responsabilità davanti a potenziali elettori.
Perchè chi vive sul falso nasconde un disegno autoritario.
E noi, in Italia, non abbiamo bisogne di persone "forti". Ne abbiamo avute fin troppe.
Abbiamo bisogno di persone autorevoli.
E' tutto un altro dire.
E' la differenza tra democrazia e dittatura.
E' la differenza tra Franklin Delano Roosevelt e Mario Monti, due uomini che si sono trovati al centro di una grave crisi socio-economica, ma che hanno scelto strade completamente diverse.
C'è chi ama il Buio. C'è chi è attratto dalla Luce.
link
Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/04/il-governo-monti-dice-bugie-diffondono.html?m=1
......Quando Mario Monti si è insediato con la sua variopinta squadra di professori seri, compunti, per la massa anonimi, gente che si capiva le lauree se le era conquistate studiando, frequentando l’università e andando a sostenere gli esami, con persone in grado di affrontare e sostenere confronti e dibattiti sull’economia, sulla finanza, sul lavoro, sull’imprenditoria, sulla cultura, sull’ambiente, sulla società civile, abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo. Al primo giorno del suo insediamento, ricordo benissimo di essere stato uno dei suoi sostenitori.
Ci ha fatto sognare. Ci ha fatto credere che il Risveglio era alle porte.
Ma invece del Risveglio, hanno accelerato la deriva onirica trasformando la favoletta pseudo-narcisistica dell’Italia narcotizzata da Berlusconi in un incubo ipodato high tech.
“Io vi risolleverò dalla vergogna, dall’umiliazione, perché usciremo tutti insieme dal baratro che si apre dinanzi a noi, da questa immensa voragine del debito pubblico che ci sta mangiando vivi e riconquisteremo la credibilità internazionale diventando orgogliosi di essere un popolo, una nazione, proiettati verso un futuro di progresso sociale e di equità”.
Così Adolf Hitler parlava al suo comizio elettorale conclusivo nel febbraio del 1932, quando vinse le elezioni, parlando continuamente –un vero e proprio mantra ossessivo- di “baratro” di “mancanza di alternative” di “necessità di rigore” di “regole ferree”.
Il popolo tedesco venne ipnotizzato dall’idea del nazional-socialismo e l’espressione “progresso sociale ed equità” conquistò i cuori della classe operaia che spostò il 40% dei voti dai partiti di sinistra verso di lui. Adolf Hitler (così come in Italia aveva fatto Benito Mussolini dieci anni prima) conquistò il potere presentandosi come un liberista socialista.
Il resto è storia nota.
Non appena preso il potere, occupati i gangli produttivi, iniziò la sistematica produzione di falso e falsificazioni.
Ma allora non c’era la rete.
E davvero le alternative nell’accesso alle informazioni erano poche, minime.
Oggi, le alternative esistono eccome. E’ possibile comprendere, smascherare e denunciare i falsi. Non è facile neppure oggi, perché la truppa mediatica asservita (e ben pagata) partecipa al balletto. Ma si può controllare, verificare, parlarne. Dopodichè non è più possibile lamentarsi. Si prende atto che dicono il falso e si sceglie di sottrarsi.
Da questo punto di vista, ritengo l’attuale governo peggiore di quello di Berlusconi. Il sultano di Arcore ha scientificamente narcotizzato la nazione addormentandola. Mario Monti la sta gettando in un incubo elettronico con lo stesso identico obiettivo: impedirne il Risveglio per la riscossa nazionale.
Il governo ha iniziato prima dall’estero. Viaggi dai quali Monti ritornava sostenendo di essere adorato (il che non era vero) di aver ottenuto appoggi incondizionati per la propria politica (il che non era vero) addirittura correndo il rischio di incidenti diplomatici come la settimana scorsa con Obama a Seoul, con gli americani presi in contropiede perché non si erano resi conto che il ragionier Mario Monti è stato còlto da un delirio iper-egoico ed è convinto di essere talmente carismatico e onnipotente da poter dire qualunque cosa e sostenere qualunque affermazione senza tema di smentita.
In questo senso è peggio di Berlusconi & picciotti al seguito. Perché quella truppa (vedi la deriva cronachistica della Lega) ha visto la torta e ha approfittato proiettando le consuete fantasie piccolo-borghesi di gente minima: il lusso, i grandi alberghi, gli aereo-taxi, gli appartamenti, prostitute a pacchi, clientele, corruttela, bilanci truccati. Hanno esercitato il potere politico per avere “la robba”.
Mario Monti, invece, è stato còlto da un altro tipo di delirio, a mio avviso ben peggiore.
Immemore di sé, immune da ogni auto-consapevolezza e umiltà, ha finito (come nella splendida favola di Oscar Wilde) per identificarsi con la propria maschera, provandoci gusto, dimenticandosi di essere soltanto un ragioniere contabile che deve eseguire un còmpito e niente di più. Lui, invece, si è convinto di essere uno statista, e ancora peggio un economista. Non essendo né l’uno né l’altro (ovverossia: se lo è, è davvero un somaro) allora produce falsi. Non ha altra scelta.
Ma i Falsi sono pericolosi, perché aumentando la falsificazione si uccide il Senso.
Vanno denunciati quotidianamente. In maniera contundente e senza fronzoli.
Oltre agli esteri, abbiamo il campione delle falsificazioni sui dati dell’economia, del lavoro, dell’industria, della cultura. Falsi. Tutte bugie.
Conti alla mano, Mario Monti dice solo bugie.
Vediamone alcune.
1). Si alza la forbice dello spread e la responsabilità è attribuita alla Spagna. FALSO.
La verità è che dopo quattro mesi il disavanzo pubblico è aumentato, invece che diminuire, le manovre di Monti hanno prodotto il credit crunch (termine che indica la strozzatura del mercato perché lo stato è costretto a indebitarsi per pagare interessi di debito contratti precedentemente, avendo rinunciato al disavanzo di debito virtuoso per investire in infrastrutture e grandi opere per creare lavoro-mercato-occupazione, e così facendo si avvia al proprio fallimento annunciato) e i grandi istituti finanziari internazionali hanno capito che Monti trascinerà il paese alla rovina e quindi non acquistano più i nostri bpt se non a tassi alti perché stanno scommettendo sulla nostra rovina.
2). La nostra borsa va giù e la responsabilità è della speculazione. FALSO:
I fondamentali della nostra economia sono pessimi. I bilanci delle banche sono truccati. La Bce ha fatto avere, attraverso Mario Draghi, alle banche italiane la cifra di 325 miliardi di euro negli ultimi sei mesi affinchè si ricapitalizzassero e aprissero i crediti alle imprese. Le banche italiane hanno preso i soldi, hanno chiuso i rubinetti e li investono nella finanza speculativa ad alto rischio per recuperare, da bravi giocatori d’azzardo compulsivi, i soldi che hanno perso e il costo della politica (funzionari, ministri, faccendieri) di cui le banche si fanno carico per poter avere soldi cash senza che nessun governo chieda loro mai conto. Da tutte le piazze finanziarie del mondo arrivano massicci ordini di vendita sui titoli italiani, considerati ormai carta straccia. A novembre dell’anno scorso erano considerati titoli a rischio. Oggi sono stati tutti squalificati.
3). L’ufficio statistico del Ministero del Tesoro rivela che le prime 500 banche italiane sono proprietarie (attraverso le fondazioni) del 67% del patrimonio immobiliare italiano, corrispondente a un valore di mercato pari a circa 400 miliardi di euro. Monti ha dichiarato in data 20 gennaio 2012 di aver fatto applicare i parametri della BCE (“ce l’ha chiesto l’Europa”) per alzare le aliquote fiscali delle imprese finanziarie. FALSO. BUGIA.
Con postilla di decreto legge votato in fretta e furia a metà marzo, il governo ha dichiarato PER LEGGE che gli istituti bancari “sono esenti dall’applicazione dell’Imu in quanto enti deputati alla beneficenza sociale”. Il Tesoro, così ha rinunciato ad incassare 40 miliardi di euro.
4). Il governo ha dichiarato che l’82% dei cittadini italiani risultano proprietari di immobili. FALSO:
La realtà è che i proprietari immobiliari in Italia sono soltanto il 23%. Il restante 59% hanno un mutuo, decennale, ventennale, trentennale. Tutti gli immobili fanno parte del patrimonio delle banche che hanno erogato i mutui. La banca (legittima proprietaria) non paga l’Imu. La paga però il mutuato.
5). Il governo, attraverso la ministra Fornero ha dichiarato che gli esodati sono 64.000. FALSO.
L’ufficio centrale dell’Inps e l’ufficio statistico nazionale del Ministero del lavoro rivela che gli esodati risultano invece 174.000 al 31 gennaio 2012. Non esiste copertura finanziaria. Il governo STA TRUCCANDO IL BILANCIO COME AVEVA FATTO LA GRECIA.
6). In data 26 febbraio 2012, il governo ha dichiarato di aver provveduto “a far applicare la normativa corrente per l’immediato reintegro della dovuta tassazione alle quattro concessionarie che gestiscono la distribuzione e l’utilizzo delle macchinette elettroniche da gioco d’azzardo, le cosiddette slot”. FALSO.
Il governo ha rimandato la richiesta a fine settembre del 2012, in tal modo, favorendo la società Lottomatica (l’unica azienda che seguita a salire in borsa) ma soprattutto favorendo la criminalità organizzata e soprattutto la famiglia mafiosa di Catania, Corallo, che ne ha il monopolio. Il governo ha rinunciato a 60 miliardi di euro, tale è la cifra di cui il Tesoro è creditore, ma non ha dato ordine alla Finanza di recuperarli.
7). In data 31 gennaio 2012 il governo ha dichiarato di aver “diminuito sensibilmente l’uso delle auto blu facendo risparmiare complessivamente almeno 200 milioni di euro”. FALSO.
Le auto blu sono aumentate negli ultimi quattro mesi del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aggravio di spesa complessiva (benzina, assicurazione, autisti, parcheggio) per lo Stato di ben 156 milioni di euro.
8). In data 18 marzo 2012 Mario Monti ha dichiarato “stiamo uscendo dalla crisi; l’eurozona ce l’ha fatta e in Italia ci sono già segni di ripresa industriale”. FALSO.
L’ufficio statistico del Ministero dell’Industria ha diffuso i dati nella giornata del 12 aprile 2012: l’industria italiana arretra del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una pesante contrazione del mercato che, secondo la maggior parte degli analisti finanziari, situa “il sistema economico Italia” più in là della recessione e più vicina alla depressione. Soltanto la Grecia e il Portogallo hanno fatto peggio. Andando avanti così, entro tre anni l’intera industria manifatturiera italiana verrà spazzata via e nazioni come la Corea, il Brasile, l’Argentina, l’India occuperanno i mercati sostituendosi al made in Italy. Oggi, 13 aprile, la borsa valori di Milano va giù pesantemente proprio sui dati negativi dell’industria nazionale. Solo un pazzo investirebbe in borsa in Italia.
9). “La riforma del mercato del lavoro che abbiamo varato è stata considerata in tutto il mondo davvero rivoluzionaria: aumenterà l’occupazione e rilancerà l’economia liberalizzando l’accesso, in linea con i parametri più avanzati d’Europa”. Così ha detto Mario Monti in data 2 aprile 2012. FALSO.
L’attuale riforma del lavoro ingessa l’Italia, blocca l’occupazione, impedisce le assunzioni, facilita i licenziamenti, impedisce la mobilità di fatto. E’ stata attaccata in tutto il mondo, da posizioni di destra “Wall Street Journal”, da posizioni moderate di centro finanziario “Financial Times” da posizioni di sinistra “Washington Post” e “The Guardian”. E’ stata addirittura sbugiardata da Mario Draghi e da Christine Lagarde, il che è tutto dire: entrambi sono allarmati perché l’attuale governo sta peggiorando la situazione.
10). “Una delle azioni maggiormente propulsive del governo consiste nell’aver chiuso un accordo con l’ABI (ndr. Associazione Bancaria Italiana) per facilitare e imporre la trasparenza e liberalizzare la competitività del sistema bancario in Italia, peraltro solido e al sicuro”. Dichiarazione rilasciata in conferenza stampa in data 25 febbraio. FALSO.
L’attuale governo ha rinunciato a far applicare la normativa europea che impone la non eleggibilità di membri nei consigli direttivi e amministrativi delle banche concorrenti tra di loro. Nei primi 25 istituti di credito italiani, il 92% dei membri dirigenti detengono cariche in almeno 14 istituti diversi in concorrenza tra di loro, il che macella e maciulla il concetto di competitività, trasforma le banche in un luogo chiuso all’esterno e di fatto trasforma le transazioni azionarie alla borsa valori non in una libera compra-vendita basata su dati di mercato, bensì in un’azione burocratica dovuta a funzionari (tanto per fare un esempio) di Unicredit che acquistano o vendono azioni di Banca Intesa per poi acquistare o vendere azioni di Monte dei paschi di Siena o Banco Popolare, alzando o abbassando il titolo sulla base di fattori puramente speculativi. In tal modo, il controllo rimane nelle mani dei pochi e le spese a carico dell’utenza aumentano. In Italia le banche non competono tra di loro. I costi per i correntisti aumentano ingiustificatamente.
Cominciano a fornire dati falsi. Cominciano a irrigidirsi. Cominciano a diffondere una continua e costante falsificazione della realtà. Lo fanno per trasformarla in un incubo e gestire le paure da loro stessi provocate. La realtà è, invece, molto meglio. In questo consiste il Risveglio: nell’accettare, identificare e vedere la Realtà.
Denunciamo i falsi. Sempre. Senza smettere. Senza passargliene una. Restituiamo alla Verità e ai dati un valore oggettivo e condivisibile.
Armiamoci di pazienza e costruiamo piccoli centri di aggregazione per diffondere i dati veri, sbugiardare i tecnocrati falsari.
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GRILLO: LA DEMOCRAZIA DEL TE'. UNA INNOVAZIONE TUTTA ITALIANA
Nella sala da tè di Rigor Montis si celebra la fine della democrazia parlamentare. Ieri, nell'usuale incontro carbonaro, Monti, Alfano, Bersani e Casini hanno sorseggiato tè e mangiato biscottini, i loro placidi lombi su poltroncine ottocentesche, discorrendo amabilmente per cinque ore di Salva-Italia e di Cresci-Italia. La democrazia del tè. Un'innovazione tutta italiana.
Il Parlamento ha cessato la sua stenta esistenza con l'avvento di Rigor Montis. Gli italiani hanno barattato quel 10% di democrazia che gli restava con un 150 di spread. E' un brutto precedente, passato sotto silenzio. La democrazia è diventata una merce di scambio. Domani, di fronte a una crisi mondiale dell'energia, potremmo persino ritrovarci Scaroni a capo del Governo con 10 centrali nucleari di ultima generazione. Senatore a vita nel pomeriggio per meriti napoletani e presidente del Consiglio il giorno dopo con Chicco Testa ministro dello Sviluppo. La democrazia è sul bancone, il suo prezzo svalutato come i nostri titoli pubblici. La democrazia è un fastidio per chi vuole decidere escludendo i cittadini.
La democrazia del tè è nata prima dell'estate, quando gli italiani hanno ripreso a fare politica, dopo anni, con i referendum. Il no al nucleare e il si all'acqua pubblica sono stati devastanti per il Sistema, per le banche, per le multinazionali. Intollerabile, non si poteva continuare su questa strada.
Nella sala da tè, mentre la Frignero sparecchiava il tavolo Luigi XVI, ci si è lasciati andare, come tra vecchi amici che hanno fatto carriera insieme. Le risate e le battute si sono sprecate, esilarante quella del capotavola Rigor Montis: "Sono profondamente grato per l'atteggiamento degli italiani che nella pur grave sofferenza stanno dando una prova esemplare". E' come se Nerone si complimentasse per il comportamento dei cristiani mentre pregano nel Colosseo prima di essere sbranati dai leoni.*
Chissà se Rigor Montis ha versato una lacrima nella tazza, insaporendo la fettina di limone, pensando alle decine di imprenditori suicidi. Mentre i Quattro dell'Apocalisse discutevano di Sviluppo, si è saputo che nel primo trimestre del 2012 hanno chiuso 146.000 imprese. Bersani, con la faccia di chi ancora una volta si è salvato il culo e non sa perché, ha detto "C'è un nuovo patto politico!". Un altro? Ancora? E tra chi? Tra quattro imboscati in una stanza che ignorano l'opinione pubblica e fanno carne da porco del Parlamento? Voglio una web cam in quelle maledette stanze mentre discutono del futuro della NOSTRA nazione e del NOSTRO futuro e di quello dei NOSTRI figli. Nessuno può decidere per noi.
Ps. Segui il tour elettorale 2012.
FONTE: http://www.beppegrillo.it/2012/04/la_democrazia_d/index.html
link
*Nota: Generalmente al Colosseo vengono associate anche le persecuzioni subite dai martiri cristiani, anche se, secondo recenti studi, non esistono prove documentali che dimostrino l'effettivo svolgersi di massacri ed eccidi fra le mura dell'Anfiteatro Flavio.
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Il Parlamento ha cessato la sua stenta esistenza con l'avvento di Rigor Montis. Gli italiani hanno barattato quel 10% di democrazia che gli restava con un 150 di spread. E' un brutto precedente, passato sotto silenzio. La democrazia è diventata una merce di scambio. Domani, di fronte a una crisi mondiale dell'energia, potremmo persino ritrovarci Scaroni a capo del Governo con 10 centrali nucleari di ultima generazione. Senatore a vita nel pomeriggio per meriti napoletani e presidente del Consiglio il giorno dopo con Chicco Testa ministro dello Sviluppo. La democrazia è sul bancone, il suo prezzo svalutato come i nostri titoli pubblici. La democrazia è un fastidio per chi vuole decidere escludendo i cittadini.
La democrazia del tè è nata prima dell'estate, quando gli italiani hanno ripreso a fare politica, dopo anni, con i referendum. Il no al nucleare e il si all'acqua pubblica sono stati devastanti per il Sistema, per le banche, per le multinazionali. Intollerabile, non si poteva continuare su questa strada.
Nella sala da tè, mentre la Frignero sparecchiava il tavolo Luigi XVI, ci si è lasciati andare, come tra vecchi amici che hanno fatto carriera insieme. Le risate e le battute si sono sprecate, esilarante quella del capotavola Rigor Montis: "Sono profondamente grato per l'atteggiamento degli italiani che nella pur grave sofferenza stanno dando una prova esemplare". E' come se Nerone si complimentasse per il comportamento dei cristiani mentre pregano nel Colosseo prima di essere sbranati dai leoni.*
Chissà se Rigor Montis ha versato una lacrima nella tazza, insaporendo la fettina di limone, pensando alle decine di imprenditori suicidi. Mentre i Quattro dell'Apocalisse discutevano di Sviluppo, si è saputo che nel primo trimestre del 2012 hanno chiuso 146.000 imprese. Bersani, con la faccia di chi ancora una volta si è salvato il culo e non sa perché, ha detto "C'è un nuovo patto politico!". Un altro? Ancora? E tra chi? Tra quattro imboscati in una stanza che ignorano l'opinione pubblica e fanno carne da porco del Parlamento? Voglio una web cam in quelle maledette stanze mentre discutono del futuro della NOSTRA nazione e del NOSTRO futuro e di quello dei NOSTRI figli. Nessuno può decidere per noi.
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FONTE: http://www.beppegrillo.it/2012/04/la_democrazia_d/index.html
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*Nota: Generalmente al Colosseo vengono associate anche le persecuzioni subite dai martiri cristiani, anche se, secondo recenti studi, non esistono prove documentali che dimostrino l'effettivo svolgersi di massacri ed eccidi fra le mura dell'Anfiteatro Flavio.
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Denuncia a Napolitano: la marea aumenta
Anche su media di ampia diffusione come Il Fatto Quotidiano è apparsa una notizia che fin dal primo apparire abbiamo giudicato cruciale, ossia il fatto che siano stati denunciati per attentato alla Costituzione Italiana i vertici dello stato, tra cui il Presidente della Repubblica, il Premier, il Governo in carica e tutti coloro che anno avuto ruolo nella nascita di questo governo nominato e non eletto dagli Italiani.
/http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/20/attentato-alla-costituzione-avvocato-varese-denuncia-napolitano-procedura-nomina/206018/
Secondo il noto quotidiano, Gianfranco Orelli, avvocato cassazionista che in passato ha difeso le cause dei sindaci leghisti come la vicenda bonus bebè a Tradate, ha presentato un esposto contro il Capo dello Stato: la “designazione” del nuovo governo, nel novembre scorso, è secondo lui incostituzionale, perché l’esecutivo in carica formalmente non era stato sfiduciato: “Una cosa mai vista”.
Altro non abbiamo da dire su queste pagine se non che abbiamo creduto sin dalla prima volta in cui in questo post diffondemmo la notizia della prima denuncia ai vertici dello stato ad opera dell’avvocato Paola Musu di Cagliari, che questa fosse la strada maestra per ripristinare in modo civile e pacifico, con gli strumenti che la legge stessa offre, una situazione istituzionale in cui la sovranità della popolazione e quindi la democrazia partecipativa sono stati violati a favore di una minoranza.
Grazie alle denuncie di comuni cittadini, che si sentano italiani liberi e degni, e a quelle di autorevoli tecnici del diritto, la marea di consapevolezza della gravità di ciò che è stato commesso ai danni della Nazione sta aumentando. Il Capo dello Stato ormai gira con una scorta moumentale e viene spesso contestato. Il Governo si affanna a far sapere attraverso media compiacenti di avere il gradimento della popolazione, cosa che non è, visto che il malcontento generale è ormai a livelli di guardia.
Siamo ormai ad un punto di svolta. L’ora in cui la sovranità tornerà a chi appartiene si avvicina.
Jervé
http://www.iconicon.it/blog/2012/04/denuncia-napolitano-la-marea-aumenta/
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Per essere degnamente Italiani
A quest'ultimo post vorrei aggiungere:
Il due aprile scorso, l’avvocato Paola Musu ha denunciato alla Procura di Cagliari il Presidente della Repubblica Italiana, il Presidente del Consiglio ed il Governo attualmente in carica per attentato alla Costituzione Italiana.
Siamo stati tra i primi a dare notizia in questo post, dove è allegato il testo della denuncia fatta, che rappresenta un primo e fondamentale gesto concreto di un popolo determinato a recuperare quella sovranità che gli è stata ingiustamente sottratta.
UN GESTO CHE RAPPRESENTA UN ESEMPIO PER OGNI CITTADINO ITALIANO CHE VOGLIA SENTIRSI DEGNO DI TALE NOME.
Come sottolinea il giornalista Paolo Barnard, che da tempo sul suo sito denuncia la situazione di illegalità istituzionale in cui versa la nostra nazione.
Barnard ha avuto il merito di individuare la strada in cui OGNUNO di noi può CONCRETAMENTE, PACIFICAMENTE, EFFICACEMENTE, costruire il proprio futuro e quello della comunità in cui vive: HA SEGUITO L’ESEMPIO DELL’AVV. PAOLA MUSU e ha denunciato anch’egli i vertici istituzionali, mettendo a punto un testo che può essere una traccia per la denuncia che OGNI CITTADINO è giusto ed opportuno che faccia, per la sua dignità e per il futuro suo e della sua famiglia.
QUESTO È UN MOMENTO STORICO, UNA OPPORTUNITA UNICA.
Chi non avrà il coraggio di metterci la faccia, continuando a lamentarsi della crisi che avanza ed aspettando che siano altri a muoversi, NON MERITA DI CONSIDERARSI UN LIBERO CITTADINO DELLA REPUBBLICA.
Merita solo quel futuro di sottomissione totale di cui già vediamo manifestazione esplicita nel caso della Grecia.
Se, come certamente sarà, migliaia e migliaia di denunce verranno depositate nelle Procure di tutta Italia o nelle Caserme dei Carabinieri alla presenza di un pubblico ufficiale, la volontà dei cittadini non potrà essere ignorata, nè vi potranno essere eccezioni di giurisdizione, poiché da ogni regione d’Italia giungeranno in massa istanze che riguardano la legalità della vita pubblica di tutta la nazione.
Ringraziamo Paolo Barnard e riprendiamo integralmente il testo della denuncia che egli ha messo a punto.
Questo il link all’originale sul sito:
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=361
Chi scrive ha sporto denuncia completando con i propri dati quel testo e presentandolo alla Procura cittadina il 10 Aprile 2012. L’originale protocollato viene a far parte come opera d’arte del corpus della mostra INJAIL, di cui stiamo preparando la seconda edizione.
Per presentare denuncia occorrono due copie stampate del testo con firma in originale ed una marca da bollo da 3,54 euro. Una delle due copie viene restituita con il timbro di ricevuta del protocollo. Con questa copia è possibile in seguito andare a controllare se una indagine in merito ha preso inizio.
FATELO ANCHE VOI.
COSTRUITE IL VOSTRO DESTINO, CON LE VOSTRE MANI ED IL VOSTRO SENSO CIVICO.
ALTRI IN ITALIA LO STANNO FACENDO IN QUESTO STESSO MOMENTO.
PER DARE QUINDI UN VALORE COLLETTIVO AL VOSTRO GESTO INVIATE POI
UNA BREVE EMAIL COME DESCRITTO QUI:
http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=365
Jervé
A questo link trovate il testo utile come traccia da copiare, incollare e completare.
Articolo pubblicato sul sito NEXUS EDIZIONI
Il due aprile scorso, l’avvocato Paola Musu ha denunciato alla Procura di Cagliari il Presidente della Repubblica Italiana, il Presidente del Consiglio ed il Governo attualmente in carica per attentato alla Costituzione Italiana.
Siamo stati tra i primi a dare notizia in questo post, dove è allegato il testo della denuncia fatta, che rappresenta un primo e fondamentale gesto concreto di un popolo determinato a recuperare quella sovranità che gli è stata ingiustamente sottratta.
UN GESTO CHE RAPPRESENTA UN ESEMPIO PER OGNI CITTADINO ITALIANO CHE VOGLIA SENTIRSI DEGNO DI TALE NOME.
Come sottolinea il giornalista Paolo Barnard, che da tempo sul suo sito denuncia la situazione di illegalità istituzionale in cui versa la nostra nazione.
Barnard ha avuto il merito di individuare la strada in cui OGNUNO di noi può CONCRETAMENTE, PACIFICAMENTE, EFFICACEMENTE, costruire il proprio futuro e quello della comunità in cui vive: HA SEGUITO L’ESEMPIO DELL’AVV. PAOLA MUSU e ha denunciato anch’egli i vertici istituzionali, mettendo a punto un testo che può essere una traccia per la denuncia che OGNI CITTADINO è giusto ed opportuno che faccia, per la sua dignità e per il futuro suo e della sua famiglia.
QUESTO È UN MOMENTO STORICO, UNA OPPORTUNITA UNICA.
Chi non avrà il coraggio di metterci la faccia, continuando a lamentarsi della crisi che avanza ed aspettando che siano altri a muoversi, NON MERITA DI CONSIDERARSI UN LIBERO CITTADINO DELLA REPUBBLICA.
Merita solo quel futuro di sottomissione totale di cui già vediamo manifestazione esplicita nel caso della Grecia.
Se, come certamente sarà, migliaia e migliaia di denunce verranno depositate nelle Procure di tutta Italia o nelle Caserme dei Carabinieri alla presenza di un pubblico ufficiale, la volontà dei cittadini non potrà essere ignorata, nè vi potranno essere eccezioni di giurisdizione, poiché da ogni regione d’Italia giungeranno in massa istanze che riguardano la legalità della vita pubblica di tutta la nazione.
Ringraziamo Paolo Barnard e riprendiamo integralmente il testo della denuncia che egli ha messo a punto.
Questo il link all’originale sul sito:
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=361
Chi scrive ha sporto denuncia completando con i propri dati quel testo e presentandolo alla Procura cittadina il 10 Aprile 2012. L’originale protocollato viene a far parte come opera d’arte del corpus della mostra INJAIL, di cui stiamo preparando la seconda edizione.
Per presentare denuncia occorrono due copie stampate del testo con firma in originale ed una marca da bollo da 3,54 euro. Una delle due copie viene restituita con il timbro di ricevuta del protocollo. Con questa copia è possibile in seguito andare a controllare se una indagine in merito ha preso inizio.
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Monti decide di acquistare 400 auto blu, per il bene dell’Italia?
Italia – (Express-news.it) Un bando di gara già pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze prevede l’acquisto di 400 “berline medie” di cilindrata fino a 1.600 cc, per un limite di spesa di poco inferiore ai 10 milioni di euro, a questi vanno poi aggiunte le spese di mantenimento……
Sembra incredibile, eppure è proprio così!!
Eppure con due decreti del 2010 entrati in vigore nel 2011, oltre ad un’altro decreto del 2011 era stata prevista la riduzione dell’uso di auto blu?!?!
L’ultimo monitoraggio del Formez (Centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle P.A.) sul parco auto della Pubblica Amministrazione, pubblicato lo scorso febbraio ha indicato la presenza di circa 800 vetture non utilizzate, su un numero complessivo di diecimila auto blu (quelle per ministri e alti dirigenti) e altre cinquantamila auto di servizio che costano complessivamente quasi due miliardi di euro l’anno al contribuente.
Come giustifica il Prof.Monti questa inutile spesa, oltre alle già tante inutili, che graverà sulle spalle degli italiani?
Con un dito medio alzato.
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Vergogna! Altro che "tagli alla casta", Monti compra altre 400 auto blu
Altro che tagli alla casta. A distanza di pochi mesi dalla flotta di 19 Maserati ordinate da La Russa per il Ministero della difesa, il governo Monti ha ordinato 400 nuove auto blu, per un corrispettivo di 10.000.000€. Quando qualche settimana fa le TV e i giornali di regime blateravano di "tagli alle auto blu" noi vi avevamo avvisato subito che le auto blu sono state cancellate con un decreto e reinserite con un bando (articolo del 27/01/2012) eccole in arrivo.
continua
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Re: pranzetto alla Camera
solo quando taglieranno i fondi al "calcio" l'italiano medio si risveglierà e farà la rivoluzione
Vudkos- Staff misteri
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