Calamità Centro Sud America
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Re: Calamità Centro Sud America
Lo ha annunciato l'Usgs, l'Istituto di geofisica americano
Forte sisma vicino a Vanuatu
La terra trema anche in Cile
Un terremoto di magnitudo 6,5 si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì al largo dell'arcipelago del Pacifico Meridionale, ex Nuove Ebridi. Nessun allarme tsunami è stato diramato. Scossa di magnitudo 5,3 anche nel centro del Paese delle Ande, 72 chilometri a nordest di Valparaiso, a una profondità di 24,7 chilometri
SIDNEY -Un sisma segnalato dall'istituto di geofisica statunitense ha fatto tremare gli edifici a Santiago del Cile. Il terremoto, di 5,7 gradi di magnitudo sulla scala Richter, è stato registrato a 72 km a nord di Valparaiso, a una profondità di 24,7
chilometri.
Testimoni citati dalla Reuters dicono di aver avvertito la forte scossa nella capitale, Santiago, dove gli edifici hanno oscillato, e anche nelle regioni di Coquimbo, Valparaiso e O'Higgins.
Non si ha per il momento notizia di vittime o di danni.
Il terremoto è stato avvertito anche oltre il confine della Cordigliera delle Ande con l'Argentina, nella provincia di Mendoza. Il sisma, che i media cileni definiscono ''di media intensità'', ha avuto una magnitudo di 5,7 gradi Richter secondo il Servizio sismologico della Universidad de Chile, di 5,3 secondo l'Istituto di geofisica statunitense Usgs.
La scossa che ha colpito Vanuatu era invece localizzata 26 km sotto il mare e 77 km a nordovest della capitale Port Vila.
Ultima Modifica: 19 marzo 2011, 06:28
http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-aea8e0e8-d002-4197-8473-59ba0ee59657.html
Forte sisma vicino a Vanuatu
La terra trema anche in Cile
Un terremoto di magnitudo 6,5 si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì al largo dell'arcipelago del Pacifico Meridionale, ex Nuove Ebridi. Nessun allarme tsunami è stato diramato. Scossa di magnitudo 5,3 anche nel centro del Paese delle Ande, 72 chilometri a nordest di Valparaiso, a una profondità di 24,7 chilometri
SIDNEY -Un sisma segnalato dall'istituto di geofisica statunitense ha fatto tremare gli edifici a Santiago del Cile. Il terremoto, di 5,7 gradi di magnitudo sulla scala Richter, è stato registrato a 72 km a nord di Valparaiso, a una profondità di 24,7
chilometri.
Testimoni citati dalla Reuters dicono di aver avvertito la forte scossa nella capitale, Santiago, dove gli edifici hanno oscillato, e anche nelle regioni di Coquimbo, Valparaiso e O'Higgins.
Non si ha per il momento notizia di vittime o di danni.
Il terremoto è stato avvertito anche oltre il confine della Cordigliera delle Ande con l'Argentina, nella provincia di Mendoza. Il sisma, che i media cileni definiscono ''di media intensità'', ha avuto una magnitudo di 5,7 gradi Richter secondo il Servizio sismologico della Universidad de Chile, di 5,3 secondo l'Istituto di geofisica statunitense Usgs.
La scossa che ha colpito Vanuatu era invece localizzata 26 km sotto il mare e 77 km a nordovest della capitale Port Vila.
Ultima Modifica: 19 marzo 2011, 06:28
http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-aea8e0e8-d002-4197-8473-59ba0ee59657.html
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Re: Calamità Centro Sud America
Terremoto 5.8 nel Pacifico, al largo della costa messicana
Un terremoto di magnitudo 5.8 è stato registrato nel Pacifico, al largo delle coste del Messico meridionale, secondo l’Istituto geologico americano (Usgs).
L’epicentro del sisma è 16 km a sud-ovest di Suchiate, nello Stato del Chiapas, a una profondità di 87 km, ha precisato l’Usgs.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/terremoti-messico-scossa-pacifico-sisma-799551/
Un terremoto di magnitudo 5.8 è stato registrato nel Pacifico, al largo delle coste del Messico meridionale, secondo l’Istituto geologico americano (Usgs).
L’epicentro del sisma è 16 km a sud-ovest di Suchiate, nello Stato del Chiapas, a una profondità di 87 km, ha precisato l’Usgs.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/terremoti-messico-scossa-pacifico-sisma-799551/
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Nel Golfo del Messico il petrolio continua a fuoriuscire
By Edoardo Capuano - Posted on 22 marzo 2011
Un ufficiale della guardia costiera, con un centro di comando a Morgan City, a Los Angeles, ha detto oggi che la Guardia Costiera ha confermato che il petrolio non proveniente dalla DeepWater Horizon bensì sono state individuate quelle che sembrano essere chiazze più piccole sparse nella zona.
Le indagini della guardia marina sulle segnalazioni di grandi chiazze di petrolio avvistate in mare continua. Altre foto e informazioni dai piloti John Wathen e Bonnie Schumaker che hanno sorvolato la zona ieri, dovrebbero essere rilasciate entro oggi.
La Guardia Costiera sta indagando sulla notizia dell’avvistamento di una chiazza di petrolio potenzialmente estesa nel Golfo del Messico, non lontano dalla Deepwater Horizon. Secondo una fonte accreditata, la chiazza di petrolio è stata avvistata da un pilota di elicottero, Venerdì, ed è lunga circa 100 miglia. Un capitano di un peschereccio afferma che ieri, attraversando la chiazza si è sentito bruciare gli occhi.
Secondo il Times Picayune, la Guardia Costiera ha confermato che sta indagando su una chiazza di petrolio grande 100 miglia a circa 30 miglia a largo. Si stanno dirigendo verso un sito vicino al pozzo di Matterhorn situato a circa 20 miglia a nord della Deepwater Horizon, secondo il giornale. Il Matterhorn comprende una piattaforma di perforazione in acque profonde di proprietà della W & T Technology. E ‘stato acquisito l’anno scorso da TotalFinaElf E & P.
Piloti indipendenti stanno tentando di raggiungere la chiazza di petrolio entro oggi. Bonnie Schumaker con Wings of Care riporta di aver avvistato una chiazza 2 giorni fà e sta tentando anche lei di raggiungere il sito.
Inoltre, un altro report, di un pescatore della Louisiana, afferma che del petrolio fresco sta spiaggiando vicino a South Pass, Los Angeles, le squadre di pulizia sono già al lavoro per ripulire il mare.
Le squadre di pulizia sono ancora attive lungo le paludi e le aree balneari della Louisiana e degli altri Stati del Golfo. La baia di Jimmy, in Louisiana rimane ancora pesantemente inquinata dal petrolio.
Petrolio che è stato anche trovato in zone più popolate. Con l’arrivo della pausa primaverile, gli studenti e i turisti si stanno già precipitando verso il Golfo per sfuggire all’inverno a nord. Recentemente un gruppo di ragazzi di un college del Missouri hanno scoperto che del petrolio era anche presente al largo delle spiagge di Penisola.
Fonte originale: huffingtonpost.com / Fonte: neovitruvian.wordpress.com
http://www.ecplanet.com/node/2386
Un ufficiale della guardia costiera, con un centro di comando a Morgan City, a Los Angeles, ha detto oggi che la Guardia Costiera ha confermato che il petrolio non proveniente dalla DeepWater Horizon bensì sono state individuate quelle che sembrano essere chiazze più piccole sparse nella zona.
Le indagini della guardia marina sulle segnalazioni di grandi chiazze di petrolio avvistate in mare continua. Altre foto e informazioni dai piloti John Wathen e Bonnie Schumaker che hanno sorvolato la zona ieri, dovrebbero essere rilasciate entro oggi.
La Guardia Costiera sta indagando sulla notizia dell’avvistamento di una chiazza di petrolio potenzialmente estesa nel Golfo del Messico, non lontano dalla Deepwater Horizon. Secondo una fonte accreditata, la chiazza di petrolio è stata avvistata da un pilota di elicottero, Venerdì, ed è lunga circa 100 miglia. Un capitano di un peschereccio afferma che ieri, attraversando la chiazza si è sentito bruciare gli occhi.
Secondo il Times Picayune, la Guardia Costiera ha confermato che sta indagando su una chiazza di petrolio grande 100 miglia a circa 30 miglia a largo. Si stanno dirigendo verso un sito vicino al pozzo di Matterhorn situato a circa 20 miglia a nord della Deepwater Horizon, secondo il giornale. Il Matterhorn comprende una piattaforma di perforazione in acque profonde di proprietà della W & T Technology. E ‘stato acquisito l’anno scorso da TotalFinaElf E & P.
Piloti indipendenti stanno tentando di raggiungere la chiazza di petrolio entro oggi. Bonnie Schumaker con Wings of Care riporta di aver avvistato una chiazza 2 giorni fà e sta tentando anche lei di raggiungere il sito.
Inoltre, un altro report, di un pescatore della Louisiana, afferma che del petrolio fresco sta spiaggiando vicino a South Pass, Los Angeles, le squadre di pulizia sono già al lavoro per ripulire il mare.
Le squadre di pulizia sono ancora attive lungo le paludi e le aree balneari della Louisiana e degli altri Stati del Golfo. La baia di Jimmy, in Louisiana rimane ancora pesantemente inquinata dal petrolio.
Petrolio che è stato anche trovato in zone più popolate. Con l’arrivo della pausa primaverile, gli studenti e i turisti si stanno già precipitando verso il Golfo per sfuggire all’inverno a nord. Recentemente un gruppo di ragazzi di un college del Missouri hanno scoperto che del petrolio era anche presente al largo delle spiagge di Penisola.
Fonte originale: huffingtonpost.com / Fonte: neovitruvian.wordpress.com
http://www.ecplanet.com/node/2386
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Re: Calamità Centro Sud America
Magnitude Mw 6.5
Region VERACRUZ, MEXICO
Date time 2011-04-07 13:11:24.0 UTC
Location 17.48 N ; 93.97 W
Depth 165 km
Distances 81 km SE Minatitlán (pop 150,895 ; local time 08:11:24.8 2011-04-07)
51 km S Las choapas (pop 40,304 ; local time 08:11:24.8 2011-04-07)
Global view
Source parameters reviewed by a seismologist
More information at:
USGS/NEIC Denver, USA
http://www.emsc-csem.org/Earthquake/earthquake.php?id=217146
-----------------------------------------------------------------
Magnitude mb 5.3
Region NORTH OF HONDURAS
Date time 2011-04-07 20:41:53.0 UTC
Location 17.67 N ; 84.96 W
Depth 2 km
Distances 287 km NE La ceiba (pop 130,218 ; local time 14:41:53.7 2011-04-07)
251 km NE Tocoa (pop 30,785 ; local time 14:41:53.7 2011-04-07)
165 km NE Savannah bight (pop 1,031 ; local time 14:41:53.7 2011-04-07)
Global view
Source parameters not yet reviewed by a seismologist
More information at:
USGS/NEIC Denver, USA
http://www.emsc-csem.org/Earthquake/earthquake.php?id=217189
Region VERACRUZ, MEXICO
Date time 2011-04-07 13:11:24.0 UTC
Location 17.48 N ; 93.97 W
Depth 165 km
Distances 81 km SE Minatitlán (pop 150,895 ; local time 08:11:24.8 2011-04-07)
51 km S Las choapas (pop 40,304 ; local time 08:11:24.8 2011-04-07)
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-----------------------------------------------------------------
Magnitude mb 5.3
Region NORTH OF HONDURAS
Date time 2011-04-07 20:41:53.0 UTC
Location 17.67 N ; 84.96 W
Depth 2 km
Distances 287 km NE La ceiba (pop 130,218 ; local time 14:41:53.7 2011-04-07)
251 km NE Tocoa (pop 30,785 ; local time 14:41:53.7 2011-04-07)
165 km NE Savannah bight (pop 1,031 ; local time 14:41:53.7 2011-04-07)
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Brasile. Aumentato di sei volte in un anno il disboscamento della foresta Amazzonica
BRASILIA, BRASILE – Il disboscamento della foresta pluviale amazzonica del Brasile è aumentato di quasi sei volte. Le immagini satellitari mostrano che il disboscamento è aumentato dai 103 kmq del periodo marzo-aprile 2010 ai 593 kmq nello stesso periodo di quest’anno. Ne dà notizia la BBC citando le autorità per la tutela della foresta.
Gran parte delle distruzioni sono avvenute nello stato del Mato Grosso, il principale centro brasiliano per la coltivazione della soya. La notizia dell’aumento del disboscamento è giunta poco prima che il parlamento sia chiamato a votare su nuove norme protettive della foresta.
Il ministro brasiliano dell’ambiente Izabella Teixeira ha definito ”allarmanti” i nuovi ritmi di deforestazione ed ha annunciato la formazione di un ”gabinetto di crisi”. Ha poi dichiarato che ”il nostro obiettivo è di ridurre il disboscamento entro luglio”.
Gli analisti rilevano che i nuovi dati hanno colto il governo di sorpresa. Lo scorso dicembre un rapporto governativo aveva infatti affermato che il disboscamento nella foresta amazzonica era sceso al livello più basso da 22 anni, mentre i nuovi dati mostrano che esso è aumentato del 27 per cento dall’agosto 2010 all’aprile 2011.
L’aumento più consistente è stato nel Mato Grosso, che produce oltre un quarto del raccolto brasiliano di semi di soya.
19 maggio 2011 | 16:16
http://www.bbc.co.uk/news/world-latin-america-13449792
http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/brasile-foresta-amazzonica-disboschimento-aumento-862187/
anche questo ci prepara non ad un cambiamento di coscienza ma ad una catastrofe planetaria bella e buona da cui nessuno si salverà.
Gran parte delle distruzioni sono avvenute nello stato del Mato Grosso, il principale centro brasiliano per la coltivazione della soya. La notizia dell’aumento del disboscamento è giunta poco prima che il parlamento sia chiamato a votare su nuove norme protettive della foresta.
Il ministro brasiliano dell’ambiente Izabella Teixeira ha definito ”allarmanti” i nuovi ritmi di deforestazione ed ha annunciato la formazione di un ”gabinetto di crisi”. Ha poi dichiarato che ”il nostro obiettivo è di ridurre il disboscamento entro luglio”.
Gli analisti rilevano che i nuovi dati hanno colto il governo di sorpresa. Lo scorso dicembre un rapporto governativo aveva infatti affermato che il disboscamento nella foresta amazzonica era sceso al livello più basso da 22 anni, mentre i nuovi dati mostrano che esso è aumentato del 27 per cento dall’agosto 2010 all’aprile 2011.
L’aumento più consistente è stato nel Mato Grosso, che produce oltre un quarto del raccolto brasiliano di semi di soya.
19 maggio 2011 | 16:16
http://www.bbc.co.uk/news/world-latin-america-13449792
http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/brasile-foresta-amazzonica-disboschimento-aumento-862187/
anche questo ci prepara non ad un cambiamento di coscienza ma ad una catastrofe planetaria bella e buona da cui nessuno si salverà.
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Cronaca Mondo Forte terremoto in Cile, scossa di 6.3 al largo della costa
Cronaca Mondo
Forte terremoto in Cile, scossa di 6.3 al largo della costa
WASHINGTON – Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.3 Richter è stata registrata al largo delle coste cilene. Lo afferma il servizio geologico americano secondo il quale l'epicentro è stato individuato a 98 km a sud ovest di Concepcion ad una profondità di 47 km.
1 giugno 2011 | 15:23
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Forte terremoto in Cile, scossa di 6.3 al largo della costa
WASHINGTON – Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.3 Richter è stata registrata al largo delle coste cilene. Lo afferma il servizio geologico americano secondo il quale l'epicentro è stato individuato a 98 km a sud ovest di Concepcion ad una profondità di 47 km.
1 giugno 2011 | 15:23
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Re: Calamità Centro Sud America
Eruzione vulcano cileno, 3500 evacuati
Attivita' anticipata da sciame sismico.Ceneri su citta'argentine
04 giugno, 23:50
(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 4 GIU - Entra in attivita' il vulcano Puyehue-Cordo Caulle, nel sud del Cile, e le autorita' locali dispongono l'evacuazione di 3.500 persone. L'attivita' eruttiva e' stata anticipata da una ventina di lievi scosse sismiche. Nelle aree limitrofe dell'Argentina, nella regione attorno a Bariloche, la piu' nota citta' turistica della Patagonia, si e' verificata un'intensa precipitazione di ceneri.
Vulcano Cile: evacuate 3500 persone, ceneri in Patagonia
E' ''allerta rossa preventiva'' nel sud del Cile a seguito dell'eruzione del vulcano Puyehue' (2.240 metri di altezza), nella cordigliera delle Ande, che ha portato le autorita' a ordinare l'evacuazione di circa 3.500 persone.
Le ceneri sprigionate sono arrivate fino a Bariloche, la più nota citta' turistica della Patagonia argentina, distante un centinaio di chilometri dal Puyehue', e dove l'aeroporto e' stato chiuso a causa della scarsa visibilita'.
Ad annunciare l'evacuazione e' stato il ministro degli interni, Rodrigo Hinzpeter, il quale ha precisato che si tratta di ''una misura dettata dalla prudenza'', in quanto ''non ci sono rischi imminenti'', mentre il titolare all'energia e miniere, Laurence Golborne, ha sottolineato che dal vulcano ''si e' sprigionato un pennacchio fatto di gas e materiali con un' altezza di 10 chilometri''.
L'ufficio per la protezione civile di Santiago, l'Onemi, ha dichiarato l'allerta rossa preventiva, precisando che l'evacuazione riguarda una decina di villaggi delle regioni di Los Lagos e di Los Rios, circa 900 chilometri a sud di Santiago. I tecnici dell'ufficio sismologico dell'Universita' del Cile hanno d'altra parte reso noto di aver registrato durante le prime 13 ore di ieri 23 scosse, molte delle quali percepite dalla popolazione.
Le autorita' hanno inoltre disposto la chiusura del valico 'Cardenal Samore' sulle Ande, al fine di agevolare l'evacuazione del personale della zona.
L'eruzione viene monitorata costantemente dalle autorita' dell'Argentina, a seguito dell'intensa caduta, fin dal tardo pomeriggio di ieri, delle ceneri nella zona sud della provincia di Neuquen e nell'area nordovest di Rio Negro, dove si trova Bariloche.
Le autorita' di quest'ultima citta' hanno reso noto che ''le ceneri continueranno a cadere ancora per altre 24 ore'', mentre i pompieri hanno decretato ''l'allarme rossa'' nella zona, dove in molte aree nel pomeriggio c'era un buio quasi totale.
Secondo dati del Servizio Nazionale di Geologia e Miniere del Cile, nel paese ci sono piu' di 2 mila vulcani, tra i quali 125 sono considerati attivi.
5 giugno 2011 | 08:58
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Attivita' anticipata da sciame sismico.Ceneri su citta'argentine
04 giugno, 23:50
(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 4 GIU - Entra in attivita' il vulcano Puyehue-Cordo Caulle, nel sud del Cile, e le autorita' locali dispongono l'evacuazione di 3.500 persone. L'attivita' eruttiva e' stata anticipata da una ventina di lievi scosse sismiche. Nelle aree limitrofe dell'Argentina, nella regione attorno a Bariloche, la piu' nota citta' turistica della Patagonia, si e' verificata un'intensa precipitazione di ceneri.
Vulcano Cile: evacuate 3500 persone, ceneri in Patagonia
E' ''allerta rossa preventiva'' nel sud del Cile a seguito dell'eruzione del vulcano Puyehue' (2.240 metri di altezza), nella cordigliera delle Ande, che ha portato le autorita' a ordinare l'evacuazione di circa 3.500 persone.
Le ceneri sprigionate sono arrivate fino a Bariloche, la più nota citta' turistica della Patagonia argentina, distante un centinaio di chilometri dal Puyehue', e dove l'aeroporto e' stato chiuso a causa della scarsa visibilita'.
Ad annunciare l'evacuazione e' stato il ministro degli interni, Rodrigo Hinzpeter, il quale ha precisato che si tratta di ''una misura dettata dalla prudenza'', in quanto ''non ci sono rischi imminenti'', mentre il titolare all'energia e miniere, Laurence Golborne, ha sottolineato che dal vulcano ''si e' sprigionato un pennacchio fatto di gas e materiali con un' altezza di 10 chilometri''.
L'ufficio per la protezione civile di Santiago, l'Onemi, ha dichiarato l'allerta rossa preventiva, precisando che l'evacuazione riguarda una decina di villaggi delle regioni di Los Lagos e di Los Rios, circa 900 chilometri a sud di Santiago. I tecnici dell'ufficio sismologico dell'Universita' del Cile hanno d'altra parte reso noto di aver registrato durante le prime 13 ore di ieri 23 scosse, molte delle quali percepite dalla popolazione.
Le autorita' hanno inoltre disposto la chiusura del valico 'Cardenal Samore' sulle Ande, al fine di agevolare l'evacuazione del personale della zona.
L'eruzione viene monitorata costantemente dalle autorita' dell'Argentina, a seguito dell'intensa caduta, fin dal tardo pomeriggio di ieri, delle ceneri nella zona sud della provincia di Neuquen e nell'area nordovest di Rio Negro, dove si trova Bariloche.
Le autorita' di quest'ultima citta' hanno reso noto che ''le ceneri continueranno a cadere ancora per altre 24 ore'', mentre i pompieri hanno decretato ''l'allarme rossa'' nella zona, dove in molte aree nel pomeriggio c'era un buio quasi totale.
Secondo dati del Servizio Nazionale di Geologia e Miniere del Cile, nel paese ci sono piu' di 2 mila vulcani, tra i quali 125 sono considerati attivi.
5 giugno 2011 | 08:58
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Re: Calamità Centro Sud America
Cile, vulcano: ceneri fino in Patagonia e costa atlantica
6 GIU – Continuano a viaggiare in direzione dell'Argentina le ceneri
sprigionate dal complesso vulcanico di Puyehue'-Cordon Caulle, nel sud
del Cile, che in alcuni tratti hanno attraversato la Patagonia giungendo
fino alla costa dell'Atlantico.
Mentre da Santiago alcuni esperti ricordano che l'attivita' potrebbe
proseguire ancora ''per settimane o addirittura mesi'', il governo
argentino sta seguendo attentamente la situazione, che oggi sembra
essere migliorata, anche se nelle ultime ore la nuvola di ceneri
proveniente dal Cile ha raggiunto alcuni punti della costa del Chubut,
una delle province della Patagonia argentina.
Le autorita' hanno inoltre disposto la chiusura dell'aeroporto dalla
citta' portuale di Bahia Blanca, circa mille chilometri dal complesso
vulcanico cileno, mentre le due principali compagnie aeree di Buenos Aires, Aereolinas Argentinas e Austral, hanno sospeso i voli – almeno fino a domani – in tutta la zona sud del paese.
Anche se ormai da ore le ceneri hanno smesso di cadere, la citta' di
Bariloche, uno dei centri turistici piu' importanti del Sudamerica, e'
d'altra parte di fatto isolata, cosi' come tante altre localita' nella
zona a ridosso della cordigliera delle Ande. In tutta l'area le
autorita' hanno fatto chiudere le scuole, mentre molte strade sono
intransitabili, per esempio l'autostrada 40 che collega le regioni di
Neuquen e Rio Negro.
6 giugno 2011 | 21:04
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6 GIU – Continuano a viaggiare in direzione dell'Argentina le ceneri
sprigionate dal complesso vulcanico di Puyehue'-Cordon Caulle, nel sud
del Cile, che in alcuni tratti hanno attraversato la Patagonia giungendo
fino alla costa dell'Atlantico.
Mentre da Santiago alcuni esperti ricordano che l'attivita' potrebbe
proseguire ancora ''per settimane o addirittura mesi'', il governo
argentino sta seguendo attentamente la situazione, che oggi sembra
essere migliorata, anche se nelle ultime ore la nuvola di ceneri
proveniente dal Cile ha raggiunto alcuni punti della costa del Chubut,
una delle province della Patagonia argentina.
Le autorita' hanno inoltre disposto la chiusura dell'aeroporto dalla
citta' portuale di Bahia Blanca, circa mille chilometri dal complesso
vulcanico cileno, mentre le due principali compagnie aeree di Buenos Aires, Aereolinas Argentinas e Austral, hanno sospeso i voli – almeno fino a domani – in tutta la zona sud del paese.
Anche se ormai da ore le ceneri hanno smesso di cadere, la citta' di
Bariloche, uno dei centri turistici piu' importanti del Sudamerica, e'
d'altra parte di fatto isolata, cosi' come tante altre localita' nella
zona a ridosso della cordigliera delle Ande. In tutta l'area le
autorita' hanno fatto chiudere le scuole, mentre molte strade sono
intransitabili, per esempio l'autostrada 40 che collega le regioni di
Neuquen e Rio Negro.
6 giugno 2011 | 21:04
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Molto visibile anche dallo spazio l'eruzione del vulcano cileno
Un articolo di ieri sulla rivista online e! Science News, mostra le immagini dei due satelliti della Nasa GOES-13 e GOES-11, che da posizioni molto distanti tra loro, inquadrano chiaramente il lungo pennacchio di cenere vulcanica del vulcano Cileno Puyehue.
Considerando che il primo satellite monitora gli Stati Uniti orientali e l'Oceano Atlantico, mentre il secondo quelli occidentali e l'Oceano Pacifico, si ha un'idea dell'imponenza del fenomeno.
Sotto l'immagine da Goes-13
Sotto l'immagine da Goes-11
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Considerando che il primo satellite monitora gli Stati Uniti orientali e l'Oceano Atlantico, mentre il secondo quelli occidentali e l'Oceano Pacifico, si ha un'idea dell'imponenza del fenomeno.
Sotto l'immagine da Goes-13
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Re: Calamità Centro Sud America
Magnitude Mw 5.9
Region SOUTHERN PERU
Date time 2011-06-08 03:06:18.0 UTC
Location 17.00 S ; 69.59 W
Depth 100 km
Distances 133 km NE Tacna (pop 280,098 ; local time 23:06:18.5 2011-06-07)
103 km S Ilave (pop 16,033 ; local time 22:06:18.5 2011-06-07)
75 km SW Desaguadero (pop 5,329 ; local time 22:06:18.5 2011-06-07)
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Cile: aeroporti chiusi anche in Argentina e Uruguay
Cronaca Mondo
Vulcano Cile, aeroporti chiusi anche in Argentina e Uruguay
Buenos Aires: 9 GIU – Continuano ad essere chiusi
gli aeroporti di Buenos Aires, Montevideo (Uruguay) e Asuncion
(Paraguay), a causa della nube di ceneri proveniente dal vulcano
cileno Puyehue, giunta questa mattina sul cielo della capitale
argentina e poi spostatasi nei Paesi vicini.
Lo ha reso noto l'Anac (Administracion nacional de Aviacion
Civil) precisando che la nube e' larga almeno 65 chilometri e si
sposta a 12.000 metri d'altezza da sud ovest al nord ovest.
Nel comunicato, l'organismo ribadisce che permangono chiusi
anche tutti gli aeroporti del sud del Paese. .
9 giugno 2011 | 23:21
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Vulcano Cile, aeroporti chiusi anche in Argentina e Uruguay
Buenos Aires: 9 GIU – Continuano ad essere chiusi
gli aeroporti di Buenos Aires, Montevideo (Uruguay) e Asuncion
(Paraguay), a causa della nube di ceneri proveniente dal vulcano
cileno Puyehue, giunta questa mattina sul cielo della capitale
argentina e poi spostatasi nei Paesi vicini.
Lo ha reso noto l'Anac (Administracion nacional de Aviacion
Civil) precisando che la nube e' larga almeno 65 chilometri e si
sposta a 12.000 metri d'altezza da sud ovest al nord ovest.
Nel comunicato, l'organismo ribadisce che permangono chiusi
anche tutti gli aeroporti del sud del Paese. .
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Cronaca Mondo Cile, la furia del tornado ripresa in diretta
Cronaca Mondo
Cile, la furia del tornado ripresa in diretta
VILLARICA (CILE) - Sulla cittadina cilena di Villarica si è abbattuto un tornado che ha sradicato alberi e scoperchiato i tetti delle case.
La furia del vento, che ha provocato 9 feriti, è stata ripresa in diretta:
Link
Cile, la furia del tornado ripresa in diretta
VILLARICA (CILE) - Sulla cittadina cilena di Villarica si è abbattuto un tornado che ha sradicato alberi e scoperchiato i tetti delle case.
La furia del vento, che ha provocato 9 feriti, è stata ripresa in diretta:
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Ceneri del vulcano in Cile: annullati voli in Australia e Nuova Zelanda
ROMA – Le ceneri del complesso vulcanico in
Cile hanno attraversato l'Oceano Pacifico, e per precauzione la
compagnia aerea di bandiera australiana Qantas ha cancellato 22
voli da e per l'isola-stato di Tasmania e per l'isola
meridionale della Nuova Zelanda.
Una portavoce di Qantas, citata dalla
Bbc, ha detto che e' ''troppo pericoloso'' volare nelle zone del
Pacifico dov'e' presente la nuovola di ceneri provenienti dal
complesso vulcanico Puyehue-Cordon-Caulle, in eruzione da oltre
una settimana, e che ha provocato enormi disagi in Cile,
Argentina e Uruguay.
La nuvola di ceneri sottili, considerate molto pericolose per
i reattori dei jet, viaggia attraverso il Pacifico ad una quota
compresa fra i 6.000 e gli 11.000 metri.
I passeggeri in Australia e Nuova Zelanda rimasti a terra
sono circa 1.500, mentre sono stati cancellati anche 48 voli
interni della compagnia lowcost Jetstar, di proprieta' della
stessa Qantas. Virgin Australia e Air New Zealand rendono noto
che il loro servizio non subira' modifiche, ma che i loro jet
saranno costretti a volare sotto la quota di 5.800 metri.
12 giugno 2011 | 08:59
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Cile hanno attraversato l'Oceano Pacifico, e per precauzione la
compagnia aerea di bandiera australiana Qantas ha cancellato 22
voli da e per l'isola-stato di Tasmania e per l'isola
meridionale della Nuova Zelanda.
Una portavoce di Qantas, citata dalla
Bbc, ha detto che e' ''troppo pericoloso'' volare nelle zone del
Pacifico dov'e' presente la nuovola di ceneri provenienti dal
complesso vulcanico Puyehue-Cordon-Caulle, in eruzione da oltre
una settimana, e che ha provocato enormi disagi in Cile,
Argentina e Uruguay.
La nuvola di ceneri sottili, considerate molto pericolose per
i reattori dei jet, viaggia attraverso il Pacifico ad una quota
compresa fra i 6.000 e gli 11.000 metri.
I passeggeri in Australia e Nuova Zelanda rimasti a terra
sono circa 1.500, mentre sono stati cancellati anche 48 voli
interni della compagnia lowcost Jetstar, di proprieta' della
stessa Qantas. Virgin Australia e Air New Zealand rendono noto
che il loro servizio non subira' modifiche, ma che i loro jet
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12 giugno 2011 | 08:59
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Eccezioni meteorologiche nel mondo. Venezuela: la tempesta senza fine del Lago Maracaibo
In quasi tutti i luoghi della terra la presenza di tuoni e fulmini è rara, ma in Venezuela è la cosa più normale del mondo. È un dato di fatto che vi siano tanti giorni l'anno con temporali, quanti quelli senza.
Nello specifico la tempesta Catatumbo, presente in maniera pressoché permanente sul lago di Maracaibo, conta un tale numero di fulminazioni l'anno, da essere considerata la principale tempesta continua del mondo.
Il Lightning Catatumbo, come viene chiamata, è stimato produrre oltre 1.000.000 di fulmini ogni anno, e dato che la tempesta non cambia mai posizione, se si vive nella regione, il fenomeno probabilmente viene percepito come ossessionante.
I fulmini possono avere un’intensità superiore ai 400.000 ampere ciascuno, e sono osservabili fino a 400 chilometri di distanza. Non solo la tempesta è attiva 150 giorni all'anno, ma non è affatto raro che i fenomeni si protraggano oltre le 10 ore per giorno.
Come risultato della sua consistenza e posizione stazionaria, la tempesta è stata anche soprannominata "The Beacon Maracaibo"( fuoco di segnalazione Maracaibo) ed ha aiutato le esigenze di orientamento delle navi per secoli.
Oltre ad essere realmente qualcosa di eccezionale da osservare e a fornire aiuto alla navigazione, il fenomeno è uno dei maggiori produttori al mondo di ozono.
Visto il gran numero di fulmini, si potrebbe essere inclini a pensare che vi siano altrettanti tuoni. Nel caso del Lightning Catatumbo, non è questo il caso. È un dato di fatto che vi siano pochissimi tuoni! La ragione specifica è che la maggior parte dei fulmini è di tipo nube-nube e solo molto raramente raggiunge il suolo.
La grande domanda è: perché ciò accade?
Nel suo percorso verso il Lago di Maracaibo in Venezuela, il fiume Catatumbo passa attraverso una grande palude, ricchissima di materiali organici in decomposizione. La macerazione di tali materiali, produce enormi nubi di gas ionizzato (in particolare di gas metano), che vengono liberate e trasportate a grandi altezze, dopo la collisione con il forte vento proveniente dalle Ande.
Sotto le acque limacciose del Lago di Maracaibo e una piattaforma petrolifera in loco.
A causa dell’eccessiva quantità di gas rilasciato e dei forti venti, le nubi possono avere uno sviluppo verticale fino e oltre i dieci chilometri di altezza. Uno studio condotto da Andrew Zavrostky, in associazione con l'Università di Los Angeles, suggerisce che un altro fattore di alimentazione della tempesta potrebbe essere l'uranio presente nelle rocce.
Recentemente si era pensato che la tempesta si fosse interrotta in modo permanente, poichè da gennaio ad aprile 2010 non si erano registrati fenomeni di fulminazione. Nella regione c'era stato un periodo di siccità, che aveva contribuito ad abbattere i quantitativi di materiali organici nella palude. Per fortuna la siccità è terminata e l'incredibile spettacolo è ripreso.
Mentre la tempesta ha dimostrato di essere meravigliosamente utile per i marinai nei loro sforzi di navigazione attraverso i secoli, si è rivelata anche terribilmente dannosa.
La tempesta è diventata così famosa in Venezuela che è stata rappresentata nella bandiera, come stemma dello stato di Zulia, che è lo stato dove si trova il lago Maracaibo. La stessa è menzionata anche nell’inno dello stato in questione.
La bandiera dello stato di Zulia.
Mentre nessuno degli attuali siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO è dedicato a un fenomeno meteorologico, il governo venezuelano si sta impegnando per rendere il primo di questa particolare tipologia proprio il Lightning Catatumbo.
Sotto un video che testimonia la particolarità del fenomeno.
Link
Nello specifico la tempesta Catatumbo, presente in maniera pressoché permanente sul lago di Maracaibo, conta un tale numero di fulminazioni l'anno, da essere considerata la principale tempesta continua del mondo.
Il Lightning Catatumbo, come viene chiamata, è stimato produrre oltre 1.000.000 di fulmini ogni anno, e dato che la tempesta non cambia mai posizione, se si vive nella regione, il fenomeno probabilmente viene percepito come ossessionante.
I fulmini possono avere un’intensità superiore ai 400.000 ampere ciascuno, e sono osservabili fino a 400 chilometri di distanza. Non solo la tempesta è attiva 150 giorni all'anno, ma non è affatto raro che i fenomeni si protraggano oltre le 10 ore per giorno.
Come risultato della sua consistenza e posizione stazionaria, la tempesta è stata anche soprannominata "The Beacon Maracaibo"( fuoco di segnalazione Maracaibo) ed ha aiutato le esigenze di orientamento delle navi per secoli.
Oltre ad essere realmente qualcosa di eccezionale da osservare e a fornire aiuto alla navigazione, il fenomeno è uno dei maggiori produttori al mondo di ozono.
Visto il gran numero di fulmini, si potrebbe essere inclini a pensare che vi siano altrettanti tuoni. Nel caso del Lightning Catatumbo, non è questo il caso. È un dato di fatto che vi siano pochissimi tuoni! La ragione specifica è che la maggior parte dei fulmini è di tipo nube-nube e solo molto raramente raggiunge il suolo.
La grande domanda è: perché ciò accade?
Nel suo percorso verso il Lago di Maracaibo in Venezuela, il fiume Catatumbo passa attraverso una grande palude, ricchissima di materiali organici in decomposizione. La macerazione di tali materiali, produce enormi nubi di gas ionizzato (in particolare di gas metano), che vengono liberate e trasportate a grandi altezze, dopo la collisione con il forte vento proveniente dalle Ande.
Sotto le acque limacciose del Lago di Maracaibo e una piattaforma petrolifera in loco.
A causa dell’eccessiva quantità di gas rilasciato e dei forti venti, le nubi possono avere uno sviluppo verticale fino e oltre i dieci chilometri di altezza. Uno studio condotto da Andrew Zavrostky, in associazione con l'Università di Los Angeles, suggerisce che un altro fattore di alimentazione della tempesta potrebbe essere l'uranio presente nelle rocce.
Recentemente si era pensato che la tempesta si fosse interrotta in modo permanente, poichè da gennaio ad aprile 2010 non si erano registrati fenomeni di fulminazione. Nella regione c'era stato un periodo di siccità, che aveva contribuito ad abbattere i quantitativi di materiali organici nella palude. Per fortuna la siccità è terminata e l'incredibile spettacolo è ripreso.
Mentre la tempesta ha dimostrato di essere meravigliosamente utile per i marinai nei loro sforzi di navigazione attraverso i secoli, si è rivelata anche terribilmente dannosa.
La tempesta è diventata così famosa in Venezuela che è stata rappresentata nella bandiera, come stemma dello stato di Zulia, che è lo stato dove si trova il lago Maracaibo. La stessa è menzionata anche nell’inno dello stato in questione.
La bandiera dello stato di Zulia.
Mentre nessuno degli attuali siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO è dedicato a un fenomeno meteorologico, il governo venezuelano si sta impegnando per rendere il primo di questa particolare tipologia proprio il Lightning Catatumbo.
Sotto un video che testimonia la particolarità del fenomeno.
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Continua l'eruzione del vulcano cileno Puyehue: gravi disagi in Argentina, foto e video PDF
Il vulcano cileno Puyehue sta continuando a provocare tantissimi disagi e molti danni su gran parte del Sud America. Particolarmente colpita l’Argentina che ha dichiarato lo stato d’emergenza a causa della cenere dell’eruzione. Sono stati predisposti anche alcuni aiuti per favorire la ripresa delle attività nelle città colpite dal fenomeno e ingenti sono stati i danni procurati dal vulcano al bestiame e al turismo, per cui sono previste agevolazioni fiscali; misure simili sono state già adottate nella Patagonia, dove l’agricoltura è in seria difficoltà. In alto a sinistra un'immagine di una città argentina, al confine con il Cile: città spettrale, da "film".
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Re: Calamità Centro Sud America
Magnitude mb 6.0
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Messico: danni e inondazioni per l'Uragano Beatriz
Strade inondate, frane, fortissimi venti, alberi caduti e porti turistici chiusi. Queste sono alcune conseguenze della tempesta tropicale Beatriz che nella giornata di ieri si è trasformata in un uragano giungendo sulle coste messicane. Lo rende noto il Servizio meteorologico messicano (Snm). ''Beatriz e' diventato uragano presso le coste degli stati di Colima, Michoacan e Guerrero'', afferma l'Snm.
Nel porto turistico di Acapulco i venti, con raffiche di oltre 150 km/h, hanno provocato la caduta di alcuni alberi. Sulle montagne di Guerrero le piogge stanno provocando valanghe ed inondazioni delle strade. L’uragano dovrebbe piegare nelle prossime ore in direzione nord ovest.
Il Governo messicano ha per il momento tolto l'allerta uragano per il tratto di costa ad est di Lazaro Cardenas.
Sotto la mappa NOAA che indica in che posizione esatta l'Uragano ha toccato la costa.
I venti al suo interno raggiungono i 150 km/h ma con raffiche anche superiori. Secondo le previsioni dovrebbe indebolirsi ad iniziare da oggi, quando verrà declassato a tempesta tropicale.
L'uragano si estende sino a 35 Km dal centro mentre la tempesta raggiunge i 165 km dall'occhio.
Le inondazioni potrebbero aggravarsi a causa degli ulteriori apporti pluviometrici previsti. Potrebbero cadere infatti ancora tra 150 e 300 mm lungo la costa messicana con possibili picchi anche di ben 510 mm sulle aree montuose che potrebbero causare allagamenti, smottamenti e gravi pericoli a persone e cose. Previste inoltre mareggiate con onde distruttive, che ieri hanno raggiunto i 5 m vicino al centro.
Sotto la mappa NOAA che indica la traiettoria prevista. NWS
Andrea Raggini Link
Nel porto turistico di Acapulco i venti, con raffiche di oltre 150 km/h, hanno provocato la caduta di alcuni alberi. Sulle montagne di Guerrero le piogge stanno provocando valanghe ed inondazioni delle strade. L’uragano dovrebbe piegare nelle prossime ore in direzione nord ovest.
Il Governo messicano ha per il momento tolto l'allerta uragano per il tratto di costa ad est di Lazaro Cardenas.
Sotto la mappa NOAA che indica in che posizione esatta l'Uragano ha toccato la costa.
I venti al suo interno raggiungono i 150 km/h ma con raffiche anche superiori. Secondo le previsioni dovrebbe indebolirsi ad iniziare da oggi, quando verrà declassato a tempesta tropicale.
L'uragano si estende sino a 35 Km dal centro mentre la tempesta raggiunge i 165 km dall'occhio.
Le inondazioni potrebbero aggravarsi a causa degli ulteriori apporti pluviometrici previsti. Potrebbero cadere infatti ancora tra 150 e 300 mm lungo la costa messicana con possibili picchi anche di ben 510 mm sulle aree montuose che potrebbero causare allagamenti, smottamenti e gravi pericoli a persone e cose. Previste inoltre mareggiate con onde distruttive, che ieri hanno raggiunto i 5 m vicino al centro.
Sotto la mappa NOAA che indica la traiettoria prevista. NWS
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Re: Calamità Centro Sud America
Magnitude mb 5.6
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66 km SW San antonio (pop 85,651 ; local time 01:36:48.0 2011-06-29)
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Region OFFSHORE O'HIGGINS, CHILE
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Abbondante nevicata nel deserto dell'Acatama. Quasi un metro di neve nel posto più arido della Terra
Un'intensa ondata di freddo che da giorni sta colpendo il Sud America sta generando abbondanti nevicate tra il Cile e l'Argentina, con le temperature che stanno facendo registrare valori decisamente bassi. In particolare un evento molto raro ha suscitato scalpore in tutti gli addetti ai lavori. Stiamo parlando dell'abbondante nevicata che ha letteralmente sommerso il deserto di Acatama, in Cile, con circa 80 cm di neve caduti. Secondo il centro di emegenza nazionale una nevicata così intensa ed abbondante non si verificava da ben 20 anni.
Da segnalare per l'appunto il grande freddo che sta imperversando proprio nel Cile, con Santiago che mercoledì ha fatto registrare una temperatura addirittura inferiori ai -8°C.
Rinaldo Cilli
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Vulcano in Cile, spettacolo e paura
SANTIAGO DEL CILE - E' ''allerta rossa preventiva'' nel sud del Cile a seguito dell'eruzione del vulcano Puyehue' (2.240 metri di altezza), nella cordigliera delle Ande, che ha portato le autorita' a ordinare l'evacuazione di circa 3.500 persone. Le ceneri sprigionate sono arrivate fino a Bariloche, la più nota citta' turistica della Patagonia argentina, distante un centinaio di chilometri dal Puyehue', e dove l'aeroporto e' stato chiuso a causa della scarsa visibilita'.
Ad annunciare l'evacuazione e' stato il ministro degli interni, Rodrigo Hinzpeter, il quale ha precisato che si tratta di ''una misura dettata dalla prudenza'', in quanto ''non ci sono rischi imminenti'', mentre il titolare all'energia e miniere, Laurence Golborne, ha sottolineato che dal vulcano ''si e' sprigionato un pennacchio fatto di gas e materiali con un' altezza di 10 chilometri''. L'ufficio per la protezione civile di Santiago, l'Onemi, ha dichiarato l'allerta rossa preventiva, precisando che l'evacuazione riguarda una decina di villaggi delle regioni di Los Lagos e di Los Rios, circa 900 chilometri a sud di Santiago. I tecnici dell'ufficio sismologico dell'Universita' del Cile hanno d'altra parte reso noto di aver registrato durante le prime 13 ore di ieri 23 scosse, molte delle quali percepite dalla popolazione.
Le autorita' hanno inoltre disposto la chiusura del valico 'Cardenal Samore' sulle Ande, al fine di agevolare l'evacuazione del personale della zona. L'eruzione viene monitorata costantemente dalle autorita' dell'Argentina, a seguito dell'intensa caduta, fin dal tardo pomeriggio di ieri, delle ceneri nella zona sud della provincia di Neuquen e nell'area nordovest di Rio Negro, dove si trova Bariloche. Le autorita' di quest'ultima citta' hanno reso noto che ''le ceneri continueranno a cadere ancora per altre 24 ore'', mentre i pompieri hanno decretato ''l'allarme rossa'' nella zona, dove in molte aree nel pomeriggio c'era un buio quasi totale. Secondo dati del Servizio Nazionale di Geologia e Miniere del Cile, nel paese ci sono piu' di 2 mila vulcani, tra i quali 125 sono considerati attivi.
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Costa Rica: scompare un fiume dopo un terremoto
13 luglio 2011 - COSTA RICA - Upala e' stata scossa da un terremoto di magnitudo 5,3 che ha colpito la cittadina provocando cadute di scaffali nei supermercati e suppellettili in alcune abitazioni. Non sono stati segnalati danni gravi ma più tardi nel pomeriggio, è stato scoperto qualcosa di veramente strano. un notiziario locale ha riportato che in un quartiere vicino all'epicentro e' scomparso un fiume. Proprio così … un fiume. Pare che nei momenti successivi al terremoto,il fiume sia come scomparso dalla faccia della Terra. I cittadini interessati sono stati intervistati e hanno espresso preoccupazione per la perdita di questa fornitura d'acqua consistente per il territorio. Non solo questo colpisce gli esseri umani, ma anche il bestiame allevato nella zona. Inoltre c'e stato un ulteriore terremoto di 4,8 registrato nel Guanacaste vicino a Santa Rosa de Bagaces oggi. OVSICORI, l'osservatorio geologico, ha registrato oltre 4789 scosse in Costa Rica superiore a 1,0 gradi della scala Richter. Tutti questi terremoti e pioggie record stanno creando preoccupazione per le aree lungo la costa del Pacifico per le frane.
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Re: Calamità Centro Sud America
Magnitude mb 5.0
Region TARAPACA, CHILE
Date time 2011-07-14 18:57:34.0 UTC
Location 18.56 S ; 69.44 W
Depth 92 km
Distances 91 km E Arica (pop 185,999 ; local time 14:57:34.3 2011-07-14)
216 km SE Yunguyo (pop 10,164 ; local time 13:57:34.3 2011-07-14)
Global view
Source parameters not yet reviewed by a seismologist
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Magnitude mb 5.2
Region SOUTHERN PERU
Date time 2011-07-14 18:34:40.7 UTC
Location 16.03 S ; 69.48 W
Depth 233 km
Distances 65 km E Puno (pop 116,552 ; local time 13:34:40.7 2011-07-14)
21 km E Ilave (pop 16,033 ; local time 13:34:40.7 2011-07-14)
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--------------------------------------------
Magnitude mb 5.2
Region WEST CHILE RISE
Date time 2011-07-14 11:17:31.0 UTC
Location 38.13 S ; 92.81 W
Depth 10 km
Distances 1699 km W Valdivia (pop 133,419 ; local time 07:17:31.9 2011-07-14)
1665 km W Ancud (pop 28,020 ; local time 07:17:31.9 2011-07-14)
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Magnitude mb 5.4
Region WEST CHILE RISE
Date time 2011-07-14 08:52:31.0 UTC
Location 38.20 S ; 93.81 W
Depth 10 km
Distances 1783 km W Valdivia (pop 133,419 ; local time 04:52:31.5 2011-07-14)
1745 km W Ancud (pop 28,020 ; local time 04:52:31.5 2011-07-14)
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Magnitude Mw 5.3
Region WEST CHILE RISE
Date time 2011-07-14 08:49:23.0 UTC
Location 38.21 S ; 93.73 W
Depth 10 km
Distances 1776 km W Valdivia (pop 133,419 ; local time 04:49:23.4 2011-07-14)
1738 km W Ancud (pop 28,020 ; local time 04:49:23.4 2011-07-14)
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Cile: scossa di magnitudo 6.2 davanti alla costa
WASHINGTON- Un terremoto di magnitudo 6.2 è stato registrato nel Pacifico a poca distanza dalla costa del Cile, 90 km a sudovest di Valparaiso, alle 20:26 ora locale (le 2:26 in Italia).
Lo riferisce l'Istituto geologico americano (USGS) sul suo sito.
16 luglio 2011 | 08:19
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Lo riferisce l'Istituto geologico americano (USGS) sul suo sito.
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Video. Impressionante tormenta di neve in Chile
Come specificato in precedenza nell'articolo di Rinaldo Cilli , Abbondante nevicata in Cile, record nella regione dell'Araucania, a sud di Santiago, il Cile meridionale sta vivendo un'eccezionale emergenza neve. A compendio dell'articolo del collega ecco il video che illustra una situazione di allerta veramente eccezionale.
In alcuni punti della regione colpita la temperatura ha raggiunto i 20 gradi sotto lo zero.
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Ha raggiunto i 4.200 chilometri quadrati la marea nera nella Baia cinese di Bohai
Si allarga la marea nera nella Baia di Bohai, nord est della Cina. La fuoriuscita di petrolio dal giacimento di Penglai 19-3, ha ormai raggiunto i 4.200 chilometri quadrati di estensione, quattro volte la superficie della città di Roma
Un disastro ambientale taciuto per un mese e svelato da un privato cittadino sul suo microblog. I responsabili, il colosso petrolifero statunitense ConocoPhillips, e l'azienda statale China National Offshore Oil Corp, Cnooc, dovranno pagare un multa di 20 mila euro. In arrivo ci sono le cause intentate dagli ambientalisti e pescatori. Ma le carenze legislative rendono l'arrivo dei risarcimenti tutt'altro che scontato. Una macchia nera estesa 4.200 chilometri quadrati, quattro volte la superficie di Roma, taciuta per oltre un mese dalle compagnie, al corrente dei due incidenti: il primo datato 4 giugno, il secondo due settimane dopo.
In tutto sarebbero almeno 7.000 i barili di greggio riversatisi nelle acque, secondo le stime del professor Zhang Luoping dell'Accademia per l'ambiente oceanico di Xianmen. La sanzione stabilita dall'Amministrazione per gli oceani per questi casi è di 200mila yuan (20mila euro circa). Difficilmente paragonabile ai milioni di euro che dovette sborsare la British Petroleum per l'esplosione sulla piattaforma Deepwater Horizon, nel Golfo del Messico. Fu il più grave disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti: in mare si riversarono 5 milioni di barili di greggio e per fermare la perdita ci vollero 106 giorni.
Diverso il caso cinese, sebbene i funzionari provinciali dello Shandong, al largo delle cui coste si estende la macchia nera, hanno promesso risarcimenti milionari, sui 20 milioni di euro ogni 10 chilometri quadrati. “Manca una giurisprudenza adeguata sull'argomento”, ha spiegato al 'Legal Daily' il professor Liu Jiayi, ricercatore al China Institute for Marine Affairs. Calcolare i danni ambientali è complicato e spesso i risarcimenti coprono soltanto le perdite dei pescatori. Diversa l'opinione di Gordon Chang su Forbes, secondo cui qualcuno pagherà e sarà la ConocoPhillips. La compagnia, ha argomentato, è straniera, in quanto tale senza difese. Una certezza confermata dalle parole di Zhao Hongshun direttore generale della Qin Islanf, uno stabilimento locale per la lavorazione del pesce che già nel 2008 subì ingenti perdite dopo una fuoriuscita di petrolio dalla Sinopec, uno dei tre giganti petroliferi statali.
Una crisi per la quale ancora attende i risarcimenti: “Pagheranno. Sono americani”, è convinto questa volta Zhao. A svelare la perdita di petrolio dal giacimento di Penglai 19-3 fu un privato cittadino che il 21 giugno diffuse la notizia sulla piattaforma di microblog Weibo, parlando di pesci morti e alghe in decomposizione. Poi di nuovo il silenzio fino ai primi articoli sulla stampa nazionale datati 6 luglio, apparsi sul Southern Weekend, sebbene l'entità del disastro fosse ancora ridimensionata: si parlò di 840 chilometri quadrati di mare inquinato.
Undici tra organizzazioni non governative e gruppi ambientalisti cinesi si sono già mobilitate per promuovere un’azione legale nei confronti della società statunitense che gestisce il giacimento e di quella cinese, che controlla il 51 per cento del ramo locale della ConocoPhillips. Il primo passo del governo è stato invece il blocco delle trivellazioni nell'area. Una scelta motivata anche da una terza fuoriuscita, di minori dimensioni, dal giacimento Suizhong 36-1, causata da un malfunzionamento nel sistema di controllo.
La memoria corre all'incidente dell'anno scorso nel porto di Dalian, quando l'esplosione di due oleodotti della China National Petroleum provocò la fuoriuscita di 12mila barili di greggio pari a un danno economico di oltre 200 milioni di yuan (31 milioni di euro). Un incidente catalogato “ad alto livello d'inquinamento” secondo la legge sulla tutela ambientale approvata a marzo dell'anno passato che affida l'inchiesta direttamente al governo. Soltanto nel 2008, riferì allora il quotidiano Global Times, furono registrate 109 fuoriuscite di greggio in Cina.
L'attenzione dei media statali fu allora molto alta, tutti ricordano le immagini dei soccorritori, delle navi e degli oltre 500 pescherecci impegnati nelle operazioni di bonifica costate la vita ad almeno un vigile del fuoco annegato. Tutto il contrario di oggi, quando sulla faccenda, almeno per un mese è calato il silenzio.
Autore: Andrea Pira-China Files / Fonte: it.peacereporter.net
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