Calamità Centro Sud America
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Re: Calamità Centro Sud America
Allora:
1) il primo effetto negativo si avrà sula fauna,il placton morirà e quello che si salverà sarà contaminato dal petrolio e una volta mangiato dai pesci che a loro volta verrano mangiati da uccelli e altre specie di pesci innescando un danno non irrilevante alal fauna
2)il secondo lo avrà la flora,coralli alghe ecc avranno problemi di irradiazione solare con conseguente mancanza di ossigeno e quindi morte
3)effetti sul clima ecc beh..ci saranno ma saranno minimi dato che i gas leggeri emessi dal greggio non danneggiano tanto il clima quanto sempre gli uccelli ecc(tranne se appiccano incendi grandi e allora il rischio maggiore sarà la salute di tutti)
4)sempre riguardo il clima bisognerà vedere col tempo se il greggio che si sarà andato a mescolare alle varie correnti in profondità potrà apportare un qualche cambiamento al clima(mi riferisco al ciclo l'acqua evapora,sale in quota poi forma le nuvole ecc),questo ci vorrà un pò per avere qualche dato
In conclusione il danno maggiore sarà per flora e fauna e per un ecosistema che ne uscirà debilitato all'inverosimile.
1) il primo effetto negativo si avrà sula fauna,il placton morirà e quello che si salverà sarà contaminato dal petrolio e una volta mangiato dai pesci che a loro volta verrano mangiati da uccelli e altre specie di pesci innescando un danno non irrilevante alal fauna
2)il secondo lo avrà la flora,coralli alghe ecc avranno problemi di irradiazione solare con conseguente mancanza di ossigeno e quindi morte
3)effetti sul clima ecc beh..ci saranno ma saranno minimi dato che i gas leggeri emessi dal greggio non danneggiano tanto il clima quanto sempre gli uccelli ecc(tranne se appiccano incendi grandi e allora il rischio maggiore sarà la salute di tutti)
4)sempre riguardo il clima bisognerà vedere col tempo se il greggio che si sarà andato a mescolare alle varie correnti in profondità potrà apportare un qualche cambiamento al clima(mi riferisco al ciclo l'acqua evapora,sale in quota poi forma le nuvole ecc),questo ci vorrà un pò per avere qualche dato
In conclusione il danno maggiore sarà per flora e fauna e per un ecosistema che ne uscirà debilitato all'inverosimile.
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Re: Calamità Centro Sud America
questo sempre in base a quel che ci dicono.
ma quando mai ci dicono le cose come stanno?
ma quando mai ci dicono le cose come stanno?
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marea nera e corrente del golfo
(ANSA) - PARIGI, 19 MAG - La marea nera che si sta propagando al largo degli Usa e' confluita nella corrente che circola nel Golfo del Messico diretta in Florida. Lo ha indicato L'Agenzia spaziale europea (Esa). Intanto, la Guardia Costiera americana ha escluso che siano provenienti dalla piattaforma della BP affondata le chiazze di petrolio trovate ieri su alcune spiagge dell'isola di Key West, al largo della Florida.
ne ho parlato solo ieri ed ecco che sta per succedere!!
ne ho parlato solo ieri ed ecco che sta per succedere!!
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marea nera
(ANSA) - ROMA, 20 MAG - 'Lo sversamento sottomarino nel Golfo del Messico e' un disastro ambientale peggiore di quello di Chernobyl nel 1986'. Cosi' Nicholas A. Robinson, co-direttore del Centro per gli studi giuridici ambientali Pace Law School di New York. E a un mese dal disastro, Hollywood scende in campo: Kevin Costner ha incontrato i vertici di Bp a corto di soluzioni per far fronte al disastro ambientale, e Robert Redford ha registrato uno spot e scritto una lettera aperta a Barack Obama.
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Operazione top kill è fallita
L'operazione top kill è fallita, lo ha detto la stessa Bp. L'iniezione di fango (e palline da golf insieme a rifiuti plastici) nella conduttura danneggiata nel fondo del Golfo del Messico "non ha ridotto la quantità di greggio che si riversa in mare", ha detto Doug Suttles, capo delle operazioni. Ora l'azienda britannica prepara un nuovo piano, LMRP che prevede il taglio del tubo danneggiato su cui verrebbe installato un 'cappuccio' con cui aspirare gas e greggio.
Che brutta notizia Ragazzi.. è un mese che ogni giorno escono 5 mila barili al giorno nel nostro MARE...
Se' un asteroide dovesse colpire la terra entro 10 giorni avremo tempo 1 mese per pensare a come deviarlo ?
oppure l'operazione fallisce per via dei soldi?
Ma cosa diavolo aspettano a mettere su una squadra dei migliori fisici nucleari del mondo per DIRE fine a questa STORIA?
Re: Calamità Centro Sud America
se un asteroide dovesse colpire la Terra entro dieci giorni...avremmo nove giorni e qualche minuto per pensare come poterlo deviare.....ma sei sicuro che ci sia la volontà per dire fine a questa storia che già alcuni dichiarano studiata a tavolino? mi riferisco naturalmente alla fuoriuscita di greggio? e poi, guarda caso, le alluvioni in polonia hanno interessato una zona di produzione o lavorazione del greggio, al largo della Norvegia un altro incidente ad una piattaforma (poi veniamo a sapere che già da otto anni si susseguono piccole e grandi catastrofi), insomma il petrolio si sta rivoltando contro di noi?
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Marea nera, fallisce "top kill". Usa :pronti al peggio
VENICE/HOUSTON 30 maggio (Reuters) - La Casa Bianca ha detto oggi che la massiccia fuoriuscita di greggio nella costa del Golfo Usa è il peggior disastro ambientale che gli Usa abbiano mai affrontato e di essere pronti al peggio, dopo che ieri sera Bp (BP.L: Quotazione) ha annunciato che la sua complessa manovra "top kill" per chiudere la falla nel pozzo petrolifero nel Golfo del Messico è fallita.
Intanto il managing diretto del gigante energetico, Bob Dudleym, ha spiegato che si saprà entro la fine della settimana se l'ultimo piano della società per contenere il petrolio avrà successo.
Secondo Carol Browner, consigliere per l'energia e i cambiamenti climatici del presidente Usa Barack Obama, il governo Usa si "sta preparando al peggio", aggiungendo che il petrolio "potrebbe continuare ad uscire fino ad agosto".
Un ritardo che rischia di minare la popolarità di Obama, già criticato da chi ritiene abbia risposto in modo troppo lento al disastro.
"Continueremo a usare tutti i mezzi per fermare la falla, fino al completamento dei due pozzi di soccorso attualmente allo scavo", ha detto ieri Obama in una nota, sottolineando che ci vorranno mesi per completarli.
Bp ha spiegato che la sua nuova opzione è un "lower marine riser package" che non bloccherà la falla ma piuttosto catturerà la maggior parte del greggio in fondo al mare e lo incanalerà in superficie per la raccolta.
L'AD di Bp Tony Hayward ha definito la cupola di contenimento "il modo migliore per minimizzare il flusso di petrolio nel Golfo" e ha detto che ci vorranno quattro giorni per approntarlo.
Ma anche Obama sembra avere basse aspettative su questa opzione, che ha definito difficile e "mai realizzata prima a questa profondità". http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/foreignNews/idITMIE64T06120100530
Intanto il managing diretto del gigante energetico, Bob Dudleym, ha spiegato che si saprà entro la fine della settimana se l'ultimo piano della società per contenere il petrolio avrà successo.
Secondo Carol Browner, consigliere per l'energia e i cambiamenti climatici del presidente Usa Barack Obama, il governo Usa si "sta preparando al peggio", aggiungendo che il petrolio "potrebbe continuare ad uscire fino ad agosto".
Un ritardo che rischia di minare la popolarità di Obama, già criticato da chi ritiene abbia risposto in modo troppo lento al disastro.
"Continueremo a usare tutti i mezzi per fermare la falla, fino al completamento dei due pozzi di soccorso attualmente allo scavo", ha detto ieri Obama in una nota, sottolineando che ci vorranno mesi per completarli.
Bp ha spiegato che la sua nuova opzione è un "lower marine riser package" che non bloccherà la falla ma piuttosto catturerà la maggior parte del greggio in fondo al mare e lo incanalerà in superficie per la raccolta.
L'AD di Bp Tony Hayward ha definito la cupola di contenimento "il modo migliore per minimizzare il flusso di petrolio nel Golfo" e ha detto che ci vorranno quattro giorni per approntarlo.
Ma anche Obama sembra avere basse aspettative su questa opzione, che ha definito difficile e "mai realizzata prima a questa profondità". http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/foreignNews/idITMIE64T06120100530
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marea nera per 320km
La chiazza si estende nel Golfo del Messico per un raggio di 200 miglia, 320 chilometri, riferisce l'ammiraglio come riporta il 'Wall Street Journal'. ''Questa è una guerra insidiosa - sottolinea all'ABC's - perché sta attaccando contemporaneamente quattro Stati e arriva da direzioni diverse a seconda delle condizioni climatiche''.
Ma il numero uno della Bp Tony Hayward assicura che grazie al nuovo 'tappo' usato per arginare la fuoriuscita è possibile recuperare circa 10 mila barili di petrolio al giorno. ''Al momento - spiega in un'intervista alla Bbc - è difficile da dire, ma noi crediamo di essere in grado di recuperare gran parte del greggio''.
Intanto, una seconda ondata di petrolio è arrivata sulle coste delle isole della baia di Barataria, in Louisiana, molto più dannosa di quella di due settimane fa. A lanciare l'allarme è stato il 'Los Angeles Times', che ha mostrato la foto di un pellicano così ricoperto di petrolio da non riuscire neanche a rialzare la testa, sulla spiaggia sull'isola di Grand terre.
Una settimana fa eravamo riusciti a ripulire la spiaggia, ma ora la situazione "è terribile", ha commentato Marc Dantzker, biologo e documentarista del laboratorio OrnitologicoCornell. Secondo il quotidiano californiano, il numero di uccelli marini trovati ancora in vita ma ricoperti di petrolio nei cinque stati colpiti dal disastro ambientale è ormai quasi raddoppiato a 177, 156 dei quali trovati in Louisiana.
Gli uccelli marini morti rinvenuti sono 546, 73 dei quali chiaramente soffocati dal greggio. Per gli altri non ci sono certezze, ma secondo gli esperti è molto probabile che la colpa sia dell'inquinamento provocato dall'esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel Golfo del Messico lo scorso 20 aprile. A largo di Grand Terre sono stati intanto segnalati delfini impregnati di greggio. ADNKronos.com
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assoluta mancanza di organizzazione
WASHINGTON - La costa del Golfo del Messico risentirà "per anni" delle conseguenze ambientali della marea nera. Lo ha detto l'ammiraglio Thad Allen in un briefing alla Casa Bianca.
Ennesima gaffe da parte della Bp, nel giorno numero 48 del disastro ambientale nel Golfo del Messico. Già da circa 24 ore sembra che il nuovo 'tappo' stia funzionando, seppur parzialmente, visto che riesce a catturare solo la metà del petrolio che fuoriesce dal pozzo sottomarino estendendosi per un raggio lungo più che da Roma e Firenze. Ma tanto basta al capo della compagnia petrolifera, Tony Hayward, per dirsi "pleased', cioé felice del risultato appena raggiunto. Espressione duramente censurata dall'ammiraglio Thad Allen, che ha frenato l'entusiasmo espresso dalla compagnia, prima responsabile di un disastro che sta mettendo in ginocchio intere comunità: "Stiamo facendo i giusti progressi - ha detto l'alto ufficiale che sta seguendo per conto della Casa Bianca tutte le operazioni nel Golfo - tuttavia penso che nessuno possa sentirsi felice sino a quando c'é petrolio in acqua". Non è la prima volta che Hayward compie un passo falso.
Già la settimana scorsa disse in un'intervista: "rivoglio la mia vita". Una frase che fece infuriare in parenti degli undici operai che morirono nello scoppio della base. L'ammiraglio ha riferito in tv che la macchia di petrolio che esce dal pozzo a 1.500 metri di profondità si sta estendendo a macchie di leopardo per un raggio di 200 miglia, pari a 320 km. Intanto la Cnn mostra già le mappe simulate che mostrano dove, secondo gli studiosi, il petrolio arriverà quando invaderà nelle prossime settimane l'oceano Atlantico. Il New York Times, invece, punta a scoprire cosa accadde sulla Deepwater Horizon quel maledetto 20 aprile. E il risultato dell'inchiesta è sconfortante. Come sintetizza il titolo in prima pagina non è chiaro chi comandasse sulla base. "Per più di sei giorni - racconta il Nyt - a maggio, in una fredda e anonima stanza d'albergo della zona, sei agenti federali hanno interrogato senza sosta i responsabili della base Deepwater Horizon, per saperne di più". Ma le risposte non furono soddisfacenti. L'articolo descrive la frustrazione degli inquirenti di fronte alle risposte evasive dei loro interlocutori. Dopo aver tentato di ricostruire, minuto dopo minuto, le ore precedenti e immediatamente successive all'incidente, gli agenti hanno costatato l'assoluta mancanza di organizzazione e di coordinamento tra i responsabili della base, tanto che le eccezioni alle regole erano ormai diventate all'ordine del giorno. Insomma, gravi difetti d'informazione, ritardi nella reazione. Tutti fattori che, secondo gli inquirenti, hanno reso questo tipo di incidente molto più probabile del previsto, soprattutto visto che a operare nella stessa strutture erano diverse compagnie. Infine, l'ennesima stima dei danni economici finali del disastro.
Ma stavolta i numeri fanno impressione: secondo le cifre del Credit Suisse, pubblicate oggi in prima pagina dal Washington Post, la marea nera costerà 31 miliardi di dollari, circa 25,8 miliardi di euro. Più o meno quanto la manovra correttiva di Giulio Tremonti. Sinora, il prezzo delle operazioni di pulitura e di copertura del pozzo, s'é aggirato sui 990 milioni di dollari, con una media giornaliera che varia tra i 14 e i 30 milioni di dollari. In futuro, secondo questo studio, per concludere la pulitura del Golfo, tra mare e coste, serviranno tra gli 11 e i 17 miliardi. A questi vanno aggiunti i circa 14 miliardi che saranno necessari per risarcire i danni enormi che la marea di petrolio sta già causando all'industria della pesca e del turismo.
BP HA GIA' VERSATO OLTRE UN MILIARDO DI EURO - Il gruppo petrolifero britannico Bp ha già versato oltre un miliardo di euro per tentare di far fronte alla marea nera nel Golfo del Messico, oltre ai 302 mila euro promessi per la costruzione di isole artificiali di protezione davanti alle coste della Lousiana. Lo ha annunciato oggi la stessa Bp.
Ennesima gaffe da parte della Bp, nel giorno numero 48 del disastro ambientale nel Golfo del Messico. Già da circa 24 ore sembra che il nuovo 'tappo' stia funzionando, seppur parzialmente, visto che riesce a catturare solo la metà del petrolio che fuoriesce dal pozzo sottomarino estendendosi per un raggio lungo più che da Roma e Firenze. Ma tanto basta al capo della compagnia petrolifera, Tony Hayward, per dirsi "pleased', cioé felice del risultato appena raggiunto. Espressione duramente censurata dall'ammiraglio Thad Allen, che ha frenato l'entusiasmo espresso dalla compagnia, prima responsabile di un disastro che sta mettendo in ginocchio intere comunità: "Stiamo facendo i giusti progressi - ha detto l'alto ufficiale che sta seguendo per conto della Casa Bianca tutte le operazioni nel Golfo - tuttavia penso che nessuno possa sentirsi felice sino a quando c'é petrolio in acqua". Non è la prima volta che Hayward compie un passo falso.
Già la settimana scorsa disse in un'intervista: "rivoglio la mia vita". Una frase che fece infuriare in parenti degli undici operai che morirono nello scoppio della base. L'ammiraglio ha riferito in tv che la macchia di petrolio che esce dal pozzo a 1.500 metri di profondità si sta estendendo a macchie di leopardo per un raggio di 200 miglia, pari a 320 km. Intanto la Cnn mostra già le mappe simulate che mostrano dove, secondo gli studiosi, il petrolio arriverà quando invaderà nelle prossime settimane l'oceano Atlantico. Il New York Times, invece, punta a scoprire cosa accadde sulla Deepwater Horizon quel maledetto 20 aprile. E il risultato dell'inchiesta è sconfortante. Come sintetizza il titolo in prima pagina non è chiaro chi comandasse sulla base. "Per più di sei giorni - racconta il Nyt - a maggio, in una fredda e anonima stanza d'albergo della zona, sei agenti federali hanno interrogato senza sosta i responsabili della base Deepwater Horizon, per saperne di più". Ma le risposte non furono soddisfacenti. L'articolo descrive la frustrazione degli inquirenti di fronte alle risposte evasive dei loro interlocutori. Dopo aver tentato di ricostruire, minuto dopo minuto, le ore precedenti e immediatamente successive all'incidente, gli agenti hanno costatato l'assoluta mancanza di organizzazione e di coordinamento tra i responsabili della base, tanto che le eccezioni alle regole erano ormai diventate all'ordine del giorno. Insomma, gravi difetti d'informazione, ritardi nella reazione. Tutti fattori che, secondo gli inquirenti, hanno reso questo tipo di incidente molto più probabile del previsto, soprattutto visto che a operare nella stessa strutture erano diverse compagnie. Infine, l'ennesima stima dei danni economici finali del disastro.
Ma stavolta i numeri fanno impressione: secondo le cifre del Credit Suisse, pubblicate oggi in prima pagina dal Washington Post, la marea nera costerà 31 miliardi di dollari, circa 25,8 miliardi di euro. Più o meno quanto la manovra correttiva di Giulio Tremonti. Sinora, il prezzo delle operazioni di pulitura e di copertura del pozzo, s'é aggirato sui 990 milioni di dollari, con una media giornaliera che varia tra i 14 e i 30 milioni di dollari. In futuro, secondo questo studio, per concludere la pulitura del Golfo, tra mare e coste, serviranno tra gli 11 e i 17 miliardi. A questi vanno aggiunti i circa 14 miliardi che saranno necessari per risarcire i danni enormi che la marea di petrolio sta già causando all'industria della pesca e del turismo.
BP HA GIA' VERSATO OLTRE UN MILIARDO DI EURO - Il gruppo petrolifero britannico Bp ha già versato oltre un miliardo di euro per tentare di far fronte alla marea nera nel Golfo del Messico, oltre ai 302 mila euro promessi per la costruzione di isole artificiali di protezione davanti alle coste della Lousiana. Lo ha annunciato oggi la stessa Bp.
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Forte scossa di terremoto in Perù
Non ci sono notizie di vittime o danni
Una scossa di terremoto di magnitudo 5 gradi sulla scala Richter è stata registrata alle 22.55 di ieri (le 4.55 di oggi in Italia) in Perù. Secondo i rilievi del Servizio geologico degli Stati Uniti, l'epicentro del sisma si trova a 55 km dalla città di Juliaca, nel sud del Paese. Al momento non si hanno notizie di vittime o danni rilevanti.
Fonte http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo483608.shtml
Una scossa di terremoto di magnitudo 5 gradi sulla scala Richter è stata registrata alle 22.55 di ieri (le 4.55 di oggi in Italia) in Perù. Secondo i rilievi del Servizio geologico degli Stati Uniti, l'epicentro del sisma si trova a 55 km dalla città di Juliaca, nel sud del Paese. Al momento non si hanno notizie di vittime o danni rilevanti.
Fonte http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo483608.shtml
Re: Calamità Centro Sud America
5.1 in perù è nella norma quindi per fortuna nulla di preoccupante,come in indonesia poche minuti fa 5.8,unica cosa che un pò preoccupa è che il 2010 è partito a razzo e al momento sembra tutto sommato tranquillo,ora il positivismo dice ok è finito tutto,io invece non vorrei si fosse solo stiracchiata la terra in attesa del risveglio,anche perchè tutta la potenza liberata nei primi mesi non può essersi liberata così senza acumularne altra...attendiamo notizie maggiori sia dal perù che da altre zone ^_^
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Re: Calamità Centro Sud America
mir2012 ha scritto:5.1 in perù è nella norma quindi per fortuna nulla di preoccupante,come in indonesia poche minuti fa 5.8,unica cosa che un pò preoccupa è che il 2010 è partito a razzo e al momento sembra tutto sommato tranquillo,ora il positivismo dice ok è finito tutto,io invece non vorrei si fosse solo stiracchiata la terra in attesa del risveglio,anche perchè tutta la potenza liberata nei primi mesi non può essersi liberata così senza acumularne altra...attendiamo notizie maggiori sia dal perù che da altre zone ^_^
penso anche io che stia prendendo le misure.............
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Re: Calamità Centro Sud America
Marea nera, aumenta la perdita
Esperti: "40mila barili al giorno"
La fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico è di 40mila barili al giorno, secondo nuove stime annunciate negli Stati Uniti. I nuovi dati rappresentano un notevole aumento rispetto alla stima precedente che parlava di una fuoriuscita di greggio tra i 12mila e i 19mila barili al giorno. I tecnici della BP avevano anticipato che il taglio della conduttura avrebbe potuto peggiorare la situazione.
Fonte : http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo483797.shtml
Esperti: "40mila barili al giorno"
La fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico è di 40mila barili al giorno, secondo nuove stime annunciate negli Stati Uniti. I nuovi dati rappresentano un notevole aumento rispetto alla stima precedente che parlava di una fuoriuscita di greggio tra i 12mila e i 19mila barili al giorno. I tecnici della BP avevano anticipato che il taglio della conduttura avrebbe potuto peggiorare la situazione.
Fonte : http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo483797.shtml
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Re: Calamità Centro Sud America
Fulmine centra in pieno la centrale BP
La sospensione delle operazioni, durata qualche ora, è stata dovuta a un incendio a bordo, causato dalla caduta di un fulmine. Non ci sono stati feriti. L'incidente però potrebbe anche determinare ritardi nell'inizio delle attività di un secondo dispositivo di contenimento della marea nera.
La sospensione delle operazioni, durata qualche ora, è stata dovuta a un incendio a bordo, causato dalla caduta di un fulmine. Non ci sono stati feriti. L'incidente però potrebbe anche determinare ritardi nell'inizio delle attività di un secondo dispositivo di contenimento della marea nera.
Re: Calamità Centro Sud America
anche qui ieri fulmini e saette che hanno fatto fuori il ripetitore dell'aereonauitica vicino a casa mia e ora ho il cell con solo una tacchetta di segnale !!
cmq e sfortunata questa bp pltre che incopetente e poco proffessionale e con lei gli stati uniti in questo(e non solo) periodo
cmq e sfortunata questa bp pltre che incopetente e poco proffessionale e con lei gli stati uniti in questo(e non solo) periodo
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Re: Calamità Centro Sud America
Marius ha scritto:Fulmine centra in pieno la centrale BP
La sospensione delle operazioni, durata qualche ora, è stata dovuta a un incendio a bordo, causato dalla caduta di un fulmine. Non ci sono stati feriti. L'incidente però potrebbe anche determinare ritardi nell'inizio delle attività di un secondo dispositivo di contenimento della marea nera.
quando si dice che le sciagure non vengono mai da sole! chissà se questi 40.000 barili giornalieri non cominciano già ad interessare la corrente-del-golfo!? catastrofe!
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Re: Calamità Centro Sud America
AGI News:
MAREA NERA: "SE BP FALLISCE PETROLIO IN MARE FINO A 2012"
AGI) - Washington - Se BP fallira' i tentativi di tappare la falla nel Golfo del Messico l'uscita dl petrolio in mare potrebbe durare fino al 2012. E' l'allarme lanciato da diversi esperti di industria petrolifera, raccolto da BNO NEWS, e basato sulle stime fornite al Congresso dal direttore esecutivo della compagnia britannica, Tony Hayward. "Se non e' tenuta sotto controllo, dalla falla potrebbe riversarsi petrolio per altri due anni, anche se con una forza di propulsione gradualmente ridotta", ha spiegato Phillip Johnson, docente di ingegneria petrolifera all'Universita' dell'Alabama.
di sfuggita ho sentito dire alla tv che i barili che verranno riversati in mare da qui al 2012 non sono 50.000.000 ma 500.000.000. la corrente del golfo è sistemata e noi con lei.
MAREA NERA: "SE BP FALLISCE PETROLIO IN MARE FINO A 2012"
AGI) - Washington - Se BP fallira' i tentativi di tappare la falla nel Golfo del Messico l'uscita dl petrolio in mare potrebbe durare fino al 2012. E' l'allarme lanciato da diversi esperti di industria petrolifera, raccolto da BNO NEWS, e basato sulle stime fornite al Congresso dal direttore esecutivo della compagnia britannica, Tony Hayward. "Se non e' tenuta sotto controllo, dalla falla potrebbe riversarsi petrolio per altri due anni, anche se con una forza di propulsione gradualmente ridotta", ha spiegato Phillip Johnson, docente di ingegneria petrolifera all'Universita' dell'Alabama.
di sfuggita ho sentito dire alla tv che i barili che verranno riversati in mare da qui al 2012 non sono 50.000.000 ma 500.000.000. la corrente del golfo è sistemata e noi con lei.
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Re: Calamità Centro Sud America
CHE DISASTRO !!! PIU TUTTO IL RESTO CHE STA SUCCEDENDO TRA NUBIFRAGI ETC IL 2012 STA PER ARRIVARE
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100.000 al giorno
(ANSA) - WASHINGTON, 20 GIU - Un documento interno della BP stima che la perdita di petrolio nel Golfo potrebbe raggiungere i 100 mila barili al giorno. Finora le stime ufficiali della perdita da parte della BP erano molto piu' basse. La stima degli esperti del governo Usa era di un massimo di 60 mila barili al giorno. Il documento della Bp e' stato diffuso dal deputato democratico Ed Markey, presidente della sottocommissione energia della Camera, secondo cui 'la Bp non e' stata veritiera col governo'.
c'è qualcuno che sa qui quanto fa 100.000x915?
tra parentesi, 100.000 barili al giorno corrispondono a 15,9 milioni di litri. sempre al giorno
http://news.google.it/news/section?pz=1&cf=all&ned=it&topic=w&ict=ln
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Tempesta tropicale Alex investe Belize
(ANSA) - MIAMI (USA), 27GIU - La tempesta tropicale Alex e' arrivata ieri sera in Belize, in America centrale. Lo rende noto il centro Usa degli uragani (NHC). Il Nhc ha sede a Miami, in Florida. Per i meteorologi, Alex, accompagnato da venti che soffiano a 95 km/h, tocchera' il Golfo del Messico stasera, dopo aver attraversato la penisola dello Yucatan, in Messico. Alex non dovrebbe essere un problema,dicono i responsabili delle operazioni anti-marea nera nel golfo del Messico.
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golfo del messico: arriva Alex
La Bp ha cominciato l'evacuazione di parte del personale non essenziale in tre dei suoi impianti nell'estremita' sud del Golfo del Messico, come misura precauzionale in vista dell'arrivo della tempesta tropicale Alex, questa sera secondo le previsioni. Lo riferisce la Cnn sul suo sito online citando il portavoce di Bp. L'evacuazione, cominciata ieri sera e che prosegue oggi, non riguarda le strutture utilizzate per il contenimento della marea nera provocata all'incidente della piattaforma Deepwater Horizon, ha precisato il portavoce Neil Chapman aggiungendo che la misura precauzionale non avra' alcuna conseguenza sulla produzione.
Alex, la prima tempesta tropicale della stagione, e' arrivata ieri sera in Belize, in American centrale, e secondo le previsioni tocchera' il Golfo del Messico nella serata di oggi dopo aver attraversato la penisola dello Yucatan, in Messico. Dovrebbe tuttavia passare decisamente ad ovest della macchia di greggio, ma qualche conseguenza ci sara' comunque se risalira' lungo le coste del Messico e del Texas. Rainews24.it
Alex, la prima tempesta tropicale della stagione, e' arrivata ieri sera in Belize, in American centrale, e secondo le previsioni tocchera' il Golfo del Messico nella serata di oggi dopo aver attraversato la penisola dello Yucatan, in Messico. Dovrebbe tuttavia passare decisamente ad ovest della macchia di greggio, ma qualche conseguenza ci sara' comunque se risalira' lungo le coste del Messico e del Texas. Rainews24.it
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Re: Calamità Centro Sud America
Marea: Obama chiede aiuto al mondo
Washington, accetteremo che 12 paesi ci diano una mano
(ANSA) - WASHINGTON, 29 GIU - Gli Stati Uniti hanno annunciato che accetteranno aiuti da 12 paesi per la lotta contro la marea nera causata dalla piattaforma Bp. Per far fronte al peggior disastro ambientale della storia americana, gli Usa accetteranno 22 offerte di assistenza da 12 paesi e da alcune organizzazioni internazionali. Tra i 27 paesi che avevano offerto assistenza c'e' l'Italia. Il Dipartimento di Stato ha solo fatto sapere che tra gli aiuti saranno inclusi 2 skimmers alta velocita' offerti dal Giappone
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Washington, accetteremo che 12 paesi ci diano una mano
(ANSA) - WASHINGTON, 29 GIU - Gli Stati Uniti hanno annunciato che accetteranno aiuti da 12 paesi per la lotta contro la marea nera causata dalla piattaforma Bp. Per far fronte al peggior disastro ambientale della storia americana, gli Usa accetteranno 22 offerte di assistenza da 12 paesi e da alcune organizzazioni internazionali. Tra i 27 paesi che avevano offerto assistenza c'e' l'Italia. Il Dipartimento di Stato ha solo fatto sapere che tra gli aiuti saranno inclusi 2 skimmers alta velocita' offerti dal Giappone
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Re: Calamità Centro Sud America
Usa: Alex primo uragano del 2010
E' nel Golfo del Messico, disagi per operazioni 'marea nera'
ANSA) - NEW YORK, 30 GIU - Alex e' diventato il primo uragano della stagione atlantica 2010. Lo ha annunciato a Miami il centro federale uragani degli Stati Uniti La tempesta, che ha al suo interno venti da 120 km/h, dovrebbe toccare terra al confine tra Texas e Messico domani sera o giovedi'. Passera' non lontano dalla 'marea nera' ma dovrebbe risparmiare la zona delle piattaforme anche se ha gia' complicato le operazioni di contenimento del petrolio nel Golfo. Obama ha dichiarato lo stato di emergenza in Texas.
E' nel Golfo del Messico, disagi per operazioni 'marea nera'
ANSA) - NEW YORK, 30 GIU - Alex e' diventato il primo uragano della stagione atlantica 2010. Lo ha annunciato a Miami il centro federale uragani degli Stati Uniti La tempesta, che ha al suo interno venti da 120 km/h, dovrebbe toccare terra al confine tra Texas e Messico domani sera o giovedi'. Passera' non lontano dalla 'marea nera' ma dovrebbe risparmiare la zona delle piattaforme anche se ha gia' complicato le operazioni di contenimento del petrolio nel Golfo. Obama ha dichiarato lo stato di emergenza in Texas.
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Re: Calamità Centro Sud America
cristian ha scritto:Usa: Alex primo uragano del 2010
E' nel Golfo del Messico, disagi per operazioni 'marea nera'
ANSA) - NEW YORK, 30 GIU - Alex e' diventato il primo uragano della stagione atlantica 2010. Lo ha annunciato a Miami il centro federale uragani degli Stati Uniti La tempesta, che ha al suo interno venti da 120 km/h, dovrebbe toccare terra al confine tra Texas e Messico domani sera o giovedi'. Passera' non lontano dalla 'marea nera' ma dovrebbe risparmiare la zona delle piattaforme anche se ha gia' complicato le operazioni di contenimento del petrolio nel Golfo. Obama ha dichiarato lo stato di emergenza in Texas.
piano piano (ma neanche tanto) si va delineando la catastrofe
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