Calamità Centro Sud America
+6
FALGORN
Marek
Vudkos
cristian
Alaudae
Marius
10 partecipanti
Pagina 2 di 12
Pagina 2 di 12 • 1, 2, 3, ... 10, 11, 12
almeno 200 le vittime in brasile
Le autorità dello Stato federato di Rio de Janeiro hanno reso noto che sono almeno 200 le vittime del maltempo in Brasile, concentrate soprattutto nella zona vicina a Niteroi, città dirimpettaia di Rio de Janeiro dall'altra parte della Baia di Guanabara.
Il sottosegretario al dipartimento della Difesa Civile Pedro Machado, parlando all’emittente Globo, ha dichiarato che purtroppo il numero è provvisorio, e probabilmente destinato ad aumentare. Da lunedì piogge torrenziali, in 24 ore il doppio di quelle previste per l'intero mese di aprile,si erano riversate sulla città carioca provocando numerose frane e smottamenti, che erano già costate la vita a 153 persone, alle quali si dovranno aggiungere le vittime della slavina ancora sepolte sotto il fango.
Le autorità hanno proclamato lo stato d’emergenza, le squadre di soccorso stanno perlustrando il territorio intorno a Rio alla ricerca di eventuali dispersi e superstiti e i pompieri lavorano tra le macerie delle case crollate. La maggior parte delle vittime è costituito da abitanti delle favelas, le cui abitazione costruite senza rispettare le norme edilizie e in zone ritenute particolarmente a rischio non hanno retto sotto la forza della slavina.
Il sindaco di Rio, Eduardo Paes, ha deciso lo sgombero forzato di 1.500 famiglie dalle zone di Pleasure Hill e Rochina, due tra le più popolose favelas del Paese. Nelle ultime ore la pioggia è diminuita, ma secondo le previsioni metereologi che nuove precipitazioni dovrebbero riversarsi sulla regione entro fine settimana.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Terremoti: scossa magnitudo 6.2 in Cile
(ANSA) - SANTIAGO DEL CILE, 23 APR - Una scossa di magnitudo 6.2 e' stata registrata in Cile dal centro geologico Usa, USGS. Non si segnalano feriti o danni.
L'epicentro e' stato registrato 65 km a sud di Concepcion e a 482 km a sudovest della capitale Santiago del Cile, a una profondita' di 35 km. Secondo quanto riporta Radio Cooperativa, la scossa e' durata 25 secondi. Il Cile e' stato devastato da un terremoto di magnitudo 8.8, il 27 febbraio, che ha provocato circa 500 vittime e distrutto strade e citta
L'epicentro e' stato registrato 65 km a sud di Concepcion e a 482 km a sudovest della capitale Santiago del Cile, a una profondita' di 35 km. Secondo quanto riporta Radio Cooperativa, la scossa e' durata 25 secondi. Il Cile e' stato devastato da un terremoto di magnitudo 8.8, il 27 febbraio, che ha provocato circa 500 vittime e distrutto strade e citta
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9853
catastrofe ambientale
(ANSA) - ROMA, 26 APR - E' sempre piu' reale il rischio di una catastrofe ambientale nel Golfo del Messico dopo l'affondamento di una piattaforma petrolifera. Gia' altissimo e' il livello di emergenza nelle acque del Golfo dove da giovedi' si sono riversati mille barili di petrolio al giorno nell'oceano e la chiazza nera continua ad allargarsi minacciando le coste della Louisiana. Adesso la corsa e' contro il tempo nel tentativo di contenere i danni e scongiurare il pericolo di un disastro senza precedenti.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
scoperta falda acquifera in brasile
Una scoperta straordinaria, annunciata in questi giorni da parte dei ricercatori dell’università dello stato amazzonico del Para’ (Ufpa), rivela che la più grande falda acquifera del mondo, non è come si pensava nel sottosuolo della Russia e dell’Australia, ma in Amazzonia.
Con una lunghezza di 545 metri, si estenderebbe sotto gli stati brasiliani di Parà, Amazonas e Amapà, lungo quindi il corso del Rio delle Amazzoni e i suoi affluenti.
Come racconta, lo stesso geologo dell’Ufpa Milton Matta, al quotidiano Estado de S.Paulo, la strada percorsa per giungere a questo risultato, non è stata sempre molto facile. Infatti per reperire i dati in trent’anni di ricerche e di studi, non poche volte, si sono dovuti addentrare, in luoghi di difficilissimo accesso.
Questa notizia assume ancora più importanza perché aggiudica al Brasile il primato nel possesso delle maggiori riserve mondiali di acqua dolce, visto che, quella che era considerata la terza più grande, si trovava proprio in questa stato.
Trattandosi inoltre di una regione in gran parte disabitata e comunque poco sfruttata, oltre a garantire una maggiore qualità delle sue acque, mette in luce un problema che in questi anni molti stati stanno affrontando.
Come nel caso Americano, dove numerose organizzazioni ambientali come Conservation Intenational, hanno denunciato, grande preoccupazione per l’esaurimento di questa risorsa, per il troppo sfruttamento.
A tale proprosito si pensa che la falda presente nel sottosuolo degli Stati Uniti, che si estende dall’Arizona al Texas su un’estensione pari a quella del Mar Mediterraneo, è ormai ridotta ad un quinto della sua portata iniziale, e potrebbe esaurirsi già nel giro di alcuni decenni.
Data l’importanza di una tale risorsa, per l’economie dei diversi paesi e non solo, si spera che si inizi a usarla, con maggior cura possibile, anche qui in Italia, dove in alcune zone la questione siccità è più sentita. ecologia.guidone.it
Con una lunghezza di 545 metri, si estenderebbe sotto gli stati brasiliani di Parà, Amazonas e Amapà, lungo quindi il corso del Rio delle Amazzoni e i suoi affluenti.
Come racconta, lo stesso geologo dell’Ufpa Milton Matta, al quotidiano Estado de S.Paulo, la strada percorsa per giungere a questo risultato, non è stata sempre molto facile. Infatti per reperire i dati in trent’anni di ricerche e di studi, non poche volte, si sono dovuti addentrare, in luoghi di difficilissimo accesso.
Questa notizia assume ancora più importanza perché aggiudica al Brasile il primato nel possesso delle maggiori riserve mondiali di acqua dolce, visto che, quella che era considerata la terza più grande, si trovava proprio in questa stato.
Trattandosi inoltre di una regione in gran parte disabitata e comunque poco sfruttata, oltre a garantire una maggiore qualità delle sue acque, mette in luce un problema che in questi anni molti stati stanno affrontando.
Come nel caso Americano, dove numerose organizzazioni ambientali come Conservation Intenational, hanno denunciato, grande preoccupazione per l’esaurimento di questa risorsa, per il troppo sfruttamento.
A tale proprosito si pensa che la falda presente nel sottosuolo degli Stati Uniti, che si estende dall’Arizona al Texas su un’estensione pari a quella del Mar Mediterraneo, è ormai ridotta ad un quinto della sua portata iniziale, e potrebbe esaurirsi già nel giro di alcuni decenni.
Data l’importanza di una tale risorsa, per l’economie dei diversi paesi e non solo, si spera che si inizi a usarla, con maggior cura possibile, anche qui in Italia, dove in alcune zone la questione siccità è più sentita. ecologia.guidone.it
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Re: Calamità Centro Sud America
Marea nera: sabato sulle coste Lousiana
Macchia ulteriormente allargata: 130 km nel suo punto piu' largo
(ANSA) - NEW YORK, 27 APR - Arrivera' probabilmente sabato sulle coste della Lousiana la marea nera uscita da un pozzo collegato alla piattaforma Deepwater Horizon. I venti oggi hanno sospinto la vasta macchia di greggio lontano dalla costa ma la Guardia Costiera ritiene che sia inevitabile che arrivi a riva per il fine settimana. La macchia intanto si e' ulteriormente allargata: misura 130 chilometri nel suo punto piu' largo e si trova a 60 chilometri a sud est dalle coste della Louisiana.
Macchia ulteriormente allargata: 130 km nel suo punto piu' largo
(ANSA) - NEW YORK, 27 APR - Arrivera' probabilmente sabato sulle coste della Lousiana la marea nera uscita da un pozzo collegato alla piattaforma Deepwater Horizon. I venti oggi hanno sospinto la vasta macchia di greggio lontano dalla costa ma la Guardia Costiera ritiene che sia inevitabile che arrivi a riva per il fine settimana. La macchia intanto si e' ulteriormente allargata: misura 130 chilometri nel suo punto piu' largo e si trova a 60 chilometri a sud est dalle coste della Louisiana.
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9853
prime immagini da satellite della marea nera
ROMA - Le autorità statunitensi stanno valutando l'ipotesi di un 'incendio controllato' per bloccare il petrolio che sta fuoriuscendo dalla piattaforma affondata nel golfo del Messico. Lo ha affermato il coordinatore federale delle operazioni, l'ammiraglio Mary Landry, al New York Times. "Una decisione definitiva non è stata ancora presa - ha spiegato - ma potremmo farlo già domani. Sappiamo che ci sarebbero benefici ed effetti negativi, ma dobbiamo tener conto che la marea si sta dirigendo verso le coste della Louisiana, un'area che rappresenta il 40% delle zone umide del paese ed ha un patrimonio incredibile di piante e animali". Secondo l'esperta, questo tipo di fuochi è già stato testato più volte: "Sappiamo che brucerebbe dal 50 al 95% del petrolio - continua - il lato negativo è che si produrrebbe un fumo denso che immetterebbe fuliggine e particolato in atmosfera". Secondo una guida della Guardia Costiera citata dal quotidiano, uccelli e mammiferi sarebbero più in grado di resistere agli effetti dell'incendio controllato che a quelli della marea nera vera e propria, anche se i volatili che dovessero entrare nella nuvola provocata sarebbero disorientati e potrebbero avere effetti tossici, comunque inferiori a quelli da ingestione di petrolio. "Un altro fattore di cui tenere conto però - conclude Laundry - è che il fuoco non eliminerebbe del tutto ilpetrolio, rimarrebbero residui in superficie e sul fondo che bisognerà comunque pulire". Secondo l'ultimo bollettino del Noaa, per i prossimi giorni i venti dovrebbero tenere il petrolio lontano dalla costa, che però dovrebbe essere raggiunta sabato.
Intanto sono arrivate le prime immagini della marea nera viste dai satelliti. Mostrano sia il luogo in cui avviene la fuoriuscita del petrolio, che avviene al ritmo di 42.000 galloni al giorno, sia l'avvicinarsi graduale della macchia alle coste della Louisiana, in particolare al delta del Mississipi. Le hanno catturate il satellite Envisat dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Aqua, della Nasa. Si stima che la marea nera copra attualmente un'area lunga 77 chilometri e larga per almeno 63. Le immagini da satellite che la mostrano sono state richieste dal Servizio per la sorveglianza geologica degli Stati Uniti alla International Charter Space and Major Disasters, la collaborazione internazionale guidata dall'Esa e dall'Agenzia spaziale francese (Cnes). ANSA
Intanto sono arrivate le prime immagini della marea nera viste dai satelliti. Mostrano sia il luogo in cui avviene la fuoriuscita del petrolio, che avviene al ritmo di 42.000 galloni al giorno, sia l'avvicinarsi graduale della macchia alle coste della Louisiana, in particolare al delta del Mississipi. Le hanno catturate il satellite Envisat dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Aqua, della Nasa. Si stima che la marea nera copra attualmente un'area lunga 77 chilometri e larga per almeno 63. Le immagini da satellite che la mostrano sono state richieste dal Servizio per la sorveglianza geologica degli Stati Uniti alla International Charter Space and Major Disasters, la collaborazione internazionale guidata dall'Esa e dall'Agenzia spaziale francese (Cnes). ANSA
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
aperta altra falla: volume invariato?
Il governatore della Louisiana, Bobby Jindal, ha lanciato un appello al dipartimento per la Sicurezza interna affinché siano forniti aiuti di emergenza per scongiurare una catastrofe ambientale lungo le coste del suo stato, minacciate dalla chiazza di petrolio fuoriuscita dalla piattaforma della Bp sprofondata nel Golfo del Messico il 22 aprile. La chiazza, più di 5mila barili di greggio al giorno, potrebbe toccare le spiagge della Louisiana.
ansa
"La nostra priorità assoluta è quella di proteggere i nostri cittadini e l'mabiente. Questi aiuti (supplementari) sono fondamentali per attenuare l'impatto della marea nera sulle nostre coste", ha detto il governatore in un comunicato. Secondo quanto ha riferito la Guardia costiera si stanno riversando in mare più di 5.000 barili di greggio al giorno, dopo la scoperta di una nuova falla. "E' stata scoperta una nuova falla", ha detto all'Afp il sottocapo della Guardia costiera.
"Il comando unificato stima che la fuoriuscita sia di oltre 5mila barili al giorno". Michael Abdenhoff, portavoce della Bp, ha confermato l'esistenza di una nuova falla, ma ritiene che questa non abbia provocato un incremento della fuoriuscita di petrolio. "C'è una leggera divergenza d'opinione", ha detto all'Afp. "Abbiamo trovato una nuova falla, che si aggiunge alle due falle già esistenti. Ma noi pensiamo che il volume (di petrolio) che fuoriesce in mare resti invariato".
tgcom
ansa
"La nostra priorità assoluta è quella di proteggere i nostri cittadini e l'mabiente. Questi aiuti (supplementari) sono fondamentali per attenuare l'impatto della marea nera sulle nostre coste", ha detto il governatore in un comunicato. Secondo quanto ha riferito la Guardia costiera si stanno riversando in mare più di 5.000 barili di greggio al giorno, dopo la scoperta di una nuova falla. "E' stata scoperta una nuova falla", ha detto all'Afp il sottocapo della Guardia costiera.
"Il comando unificato stima che la fuoriuscita sia di oltre 5mila barili al giorno". Michael Abdenhoff, portavoce della Bp, ha confermato l'esistenza di una nuova falla, ma ritiene che questa non abbia provocato un incremento della fuoriuscita di petrolio. "C'è una leggera divergenza d'opinione", ha detto all'Afp. "Abbiamo trovato una nuova falla, che si aggiunge alle due falle già esistenti. Ma noi pensiamo che il volume (di petrolio) che fuoriesce in mare resti invariato".
tgcom
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
marea nera, terza falla
Il presidente Usa mobilita tutte le risorse, "anche militari", per scongiurare la catastrofe ambientale. Individuata un'altra fuoriuscita di greggio nella piattaforma BP. Il petrolio disperso in mare è cinque volte superiore alle stime precedenti. Stato d'emergenza in Louisiana
Marea nera, una terza falla Obama lancia l'emergenza
NEW ORLEANS - L'enorme chiazza provocata dal petrolio fuoriuscito dalla piattaforma della BP affondata nel Golfo del Messico 1 si avvicina alla Louisiana. "Arriverà con 24 ore di anticipo", dice il governatore dello Stato, Bobby Jindal. La prima area coinvolta dovrebbe essere quella delle isole Chandeleur, una striscia di barriere sabbiose a un centinaio di chilometri a nord di New Orleans, sede di un parco marino. A New Orleans si sente già cattivo odore nell'aria. Le coste sono minacciate da un disastro ambientale di proporzioni catastrofiche. Baton Rouge ha decretato lo stato di emergenza, ma la questione è ormai di portata nazionale. Barack Obama ordina la mobilitazione di "tutti i mezzi disponibili", inclusi quelle militari. Janet Napolitano, ministro dell'Interno, dichiara che il governo ritiene "responsabile" la British Petroleum per quanto accaduto. "Come affermato dal presidente e dalla legge - ha detto - dovrà risarcire i costi dell'emergenza e delle operazioni di bonifica".
Obama: "Mobilitiamo ogni mezzo". Il presidente Usa rompe gli indugi dopo aver ricevuto il dossier sull'emergenza. Le dedica una ventina di minuti all'inizio del suo briefing allo Studio Ovale, poi detta le disposizioni, allarmato dalle ultime notizie. La più grave, la scoperta di una terza falla sottomarina nella piattaforma della British Petroleum. Che, aggiornando le stime sulla quantità di greggio fuoriuscita, porta il calcolo a 5mila barili al giorno, cinque volte superiore a quello precedente. Quanto basta per mettere in grandissimo allarme le coste degli Stati Uniti.
La Bp contesta i dati . La British Petroleum, pur ammettendo l'esistenza della terza falla, a una profondità di 1.550 metri, contesta i dati sulla quantità di fuoriuscita di greggio, restando ferma sulla stima precedente mille barili al giorno e intanto accetta l'aiuto dell'esercito americano.
Paura in Louisiana, dichiarato stato d'emergenza. Minacciate sempre più da vicino la Louisiana e New Orleans in particolare, che vedono avvicinarsi inarrestabile la chiazza di petrolio, estesa lungo un fronte di 160 chilometri per 70 di ampiezza, e che dovrebbe raggiungere la costa nelle prossime ore. A nulla è servito per ora né l'utilizzo di robot sottomarini per tamponare le falle né la strategia di un incendio "controllato" per isolare e frenare la chiazza. Il governatore della Louisiana Bobby Jindal ha decretato lo stato d'emergenza dopo aver chiesto fondi supplementari al dipartimento per la Sicurezza interna. Ma già si lavora alla protezione delle coste. Come spiega al New York Times un esperto della NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Admnistration, "sono già stati disposti 30 chilometri di barriere lungo la costa, con altri 150 pronti ad essere posizionati. Altre misure che stiamo per mettere in atto sono l'uso dei cannoni per spaventare gli uccelli e farli volar via e l'impiego dei battelli dei pescatori per versare detergenti dove ci sono le secche".
Il territorio a rischio. Rappresenta il 40% delle aree umide, oltre al principale sito di pesca degli Stati Uniti. Un'area di passaggio per gli uccelli migratori, in cui anche mammiferi e cetacei sono minacciati, perché potrebbero ingerire acqua contaminata o perché le loro prede potrebbero essere ricoperte di petrolio. Se il greggio sarà sospinto nelle paludi della Louisiana, ripulirlo sarà praticamente impossibile: un disastro per le riserve naturali.
L'opzione rogo. L'intervento condotto ieri dalle squadre di soccorso è consistito nell'isolare porzioni della chiazza e appiccarvi fuoco 2. Il primo incendio controllato è stato appiccato alle 16.45 ora locale ed è stato lasciato bruciare per circa un'ora; gli altri hanno mandato in fumo tra il 50 e il 90 per cento del greggio isolato. L'operazione continuerà anche nei prossimi giorni, sebbene questa procedura presenti gravi pericoli per l'ambiente.
Marea nera, una terza falla Obama lancia l'emergenza
NEW ORLEANS - L'enorme chiazza provocata dal petrolio fuoriuscito dalla piattaforma della BP affondata nel Golfo del Messico 1 si avvicina alla Louisiana. "Arriverà con 24 ore di anticipo", dice il governatore dello Stato, Bobby Jindal. La prima area coinvolta dovrebbe essere quella delle isole Chandeleur, una striscia di barriere sabbiose a un centinaio di chilometri a nord di New Orleans, sede di un parco marino. A New Orleans si sente già cattivo odore nell'aria. Le coste sono minacciate da un disastro ambientale di proporzioni catastrofiche. Baton Rouge ha decretato lo stato di emergenza, ma la questione è ormai di portata nazionale. Barack Obama ordina la mobilitazione di "tutti i mezzi disponibili", inclusi quelle militari. Janet Napolitano, ministro dell'Interno, dichiara che il governo ritiene "responsabile" la British Petroleum per quanto accaduto. "Come affermato dal presidente e dalla legge - ha detto - dovrà risarcire i costi dell'emergenza e delle operazioni di bonifica".
Obama: "Mobilitiamo ogni mezzo". Il presidente Usa rompe gli indugi dopo aver ricevuto il dossier sull'emergenza. Le dedica una ventina di minuti all'inizio del suo briefing allo Studio Ovale, poi detta le disposizioni, allarmato dalle ultime notizie. La più grave, la scoperta di una terza falla sottomarina nella piattaforma della British Petroleum. Che, aggiornando le stime sulla quantità di greggio fuoriuscita, porta il calcolo a 5mila barili al giorno, cinque volte superiore a quello precedente. Quanto basta per mettere in grandissimo allarme le coste degli Stati Uniti.
La Bp contesta i dati . La British Petroleum, pur ammettendo l'esistenza della terza falla, a una profondità di 1.550 metri, contesta i dati sulla quantità di fuoriuscita di greggio, restando ferma sulla stima precedente mille barili al giorno e intanto accetta l'aiuto dell'esercito americano.
Paura in Louisiana, dichiarato stato d'emergenza. Minacciate sempre più da vicino la Louisiana e New Orleans in particolare, che vedono avvicinarsi inarrestabile la chiazza di petrolio, estesa lungo un fronte di 160 chilometri per 70 di ampiezza, e che dovrebbe raggiungere la costa nelle prossime ore. A nulla è servito per ora né l'utilizzo di robot sottomarini per tamponare le falle né la strategia di un incendio "controllato" per isolare e frenare la chiazza. Il governatore della Louisiana Bobby Jindal ha decretato lo stato d'emergenza dopo aver chiesto fondi supplementari al dipartimento per la Sicurezza interna. Ma già si lavora alla protezione delle coste. Come spiega al New York Times un esperto della NOAA, la National Oceanic and Atmospheric Admnistration, "sono già stati disposti 30 chilometri di barriere lungo la costa, con altri 150 pronti ad essere posizionati. Altre misure che stiamo per mettere in atto sono l'uso dei cannoni per spaventare gli uccelli e farli volar via e l'impiego dei battelli dei pescatori per versare detergenti dove ci sono le secche".
Il territorio a rischio. Rappresenta il 40% delle aree umide, oltre al principale sito di pesca degli Stati Uniti. Un'area di passaggio per gli uccelli migratori, in cui anche mammiferi e cetacei sono minacciati, perché potrebbero ingerire acqua contaminata o perché le loro prede potrebbero essere ricoperte di petrolio. Se il greggio sarà sospinto nelle paludi della Louisiana, ripulirlo sarà praticamente impossibile: un disastro per le riserve naturali.
L'opzione rogo. L'intervento condotto ieri dalle squadre di soccorso è consistito nell'isolare porzioni della chiazza e appiccarvi fuoco 2. Il primo incendio controllato è stato appiccato alle 16.45 ora locale ed è stato lasciato bruciare per circa un'ora; gli altri hanno mandato in fumo tra il 50 e il 90 per cento del greggio isolato. L'operazione continuerà anche nei prossimi giorni, sebbene questa procedura presenti gravi pericoli per l'ambiente.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Re: Calamità Centro Sud America
che schifo
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9853
Re: Calamità Centro Sud America
pensate che tutto questo si è creato grazie ai potenti che non vogliono lasciare il greggio per energie rinnovabili come il motore magnetico presentato dallo scienziato turco basate sulle teorie di tesla.
questo è uno schifo e dovrebbero essere condannati tutti questi schifosi.
questo è uno schifo e dovrebbero essere condannati tutti questi schifosi.
Re: Calamità Centro Sud America
Marius ha scritto:pensate che tutto questo si è creato grazie ai potenti che non vogliono lasciare il greggio per energie rinnovabili come il motore magnetico presentato dallo scienziato turco basate sulle teorie di tesla.
questo è uno schifo e dovrebbero essere condannati tutti questi schifosi.
bravissimo Marivs, è proprio così!
comunque, a quanto si legge, gli USA dovranno sottostare a varie catastrofi procurate e no fino allo stremo e mi pare che le premesse ci siano tutte.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
fondi BP non bastano
(ANSA) - NEW YORK, 30 APR - Le risorse messe a disposizione dalla Bp forse non bastano per far fronte alla marea nera: lo ha detto il governatore della Louisiana. La Bp ha affermato oggi di voler risarcire tutti coloro che saranno danneggiati dall'affondamento di una sua piattaforma petrolifera nel golfo del Messico. Il governatore, Bobby Jindal, ha inoltre detto che le barriere galleggianti di contenimento non sono sufficienti a contenere l'enorme chiazza di greggio.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Alabama e Mississipi, emergenza inquinamento
(ANSA) - NEW YORK, 1 MAG - Dopo Luisiana e Florida, anche Alabama e Mississipi hanno decretato lo stato d'emergenza per la marea nera del petrolio. 'Questa fuga di petrolio rappresenta una grave minaccia per il nostro ambiente e la nostra economia', ha dichiarato il governatore dell'Alabama, Bob Riley. Il suo omologo del Mississipi ha annunciato di aver proclamato lo stato di emergenza 'per aiutare governo locale e agenzie federali a lavorare insieme con maggiore efficacia per contrastare l'evento'.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
800.000 litri al giorno
Marius ha scritto:pensate che tutto questo si è creato grazie ai potenti che non vogliono lasciare il greggio per energie rinnovabili come il motore magnetico presentato dallo scienziato turco basate sulle teorie di tesla.
questo è uno schifo e dovrebbero essere condannati tutti questi schifosi.
. La Guardia costiera statunitense ha stimato che finora sono finiti in mare più di 6 milioni di litri di petrolio, cifra che aumenta di 800 mila litri ogni giorno. Il disastro della Exxon Valdez in Alaska nel 1989 causò una perdita di 42 milioni di litri. corriere della sera
è veramente uno schifo, avete ragione.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Cile: due scosse sismiche
ANSA) - SANTIAGO, 9 MAG - Due scosse sismiche di media intensita', 4,9 e 4,7 della scala Richter, hanno colpito la zona centrale del Cile nella notte di ieri. Le due scosse non hanno provocato danni o vittime. L'epicentro del nuovo sisma e' stato rilevato a 28 chilometri di profondita' nella regione di O'Higgins, a un centinaio di chilometri da Santiago, ed e' stato percepito con un lieve tremore nella citta' di Valparaiso intorno alla mezzanotte ora locale (le 06:00 italiane).
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Re: Calamità Centro Sud America
Marea nera: Mosca,usate testata nucleare
Per fermare la perdita di petrolio. Mosca,l'abbiamo sperimentato
12 maggio, 12:51
(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Nell'ex Urss le perdite di petrolio, come sta avvenendo nel golfo del Messico, sono state risolte con esplosioni nucleari controllate. Lo dice il quotidiano russo Komsomoloskaya Pravda. 'In passato questo metodo e' stato usato 5 volte - scrive il giornale - la prima per spegnere i pozzi a gas di Urt Bulak, il 30 settembre 1966. La carica fu da 30 chilotoni, una volta e mezza quella di Hiroshima, ma fatta esplodere a 6 Km di profondita''. L'esplosione spinge le rocce che chiudono la falla.
la gente sta sclerando ogni giorno di piu
Per fermare la perdita di petrolio. Mosca,l'abbiamo sperimentato
12 maggio, 12:51
(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Nell'ex Urss le perdite di petrolio, come sta avvenendo nel golfo del Messico, sono state risolte con esplosioni nucleari controllate. Lo dice il quotidiano russo Komsomoloskaya Pravda. 'In passato questo metodo e' stato usato 5 volte - scrive il giornale - la prima per spegnere i pozzi a gas di Urt Bulak, il 30 settembre 1966. La carica fu da 30 chilotoni, una volta e mezza quella di Hiroshima, ma fatta esplodere a 6 Km di profondita''. L'esplosione spinge le rocce che chiudono la falla.
la gente sta sclerando ogni giorno di piu
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9853
Re: Calamità Centro Sud America
cristian ha scritto:Marea nera: Mosca,usate testata nucleare
Per fermare la perdita di petrolio. Mosca,l'abbiamo sperimentato
12 maggio, 12:51
(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Nell'ex Urss le perdite di petrolio, come sta avvenendo nel golfo del Messico, sono state risolte con esplosioni nucleari controllate. Lo dice il quotidiano russo Komsomoloskaya Pravda. 'In passato questo metodo e' stato usato 5 volte - scrive il giornale - la prima per spegnere i pozzi a gas di Urt Bulak, il 30 settembre 1966. La carica fu da 30 chilotoni, una volta e mezza quella di Hiroshima, ma fatta esplodere a 6 Km di profondita''. L'esplosione spinge le rocce che chiudono la falla.
la gente sta sclerando ogni giorno di piu
e poi ci stupiamo delle forza e della frequenza dei terremoti di questo periodo. hanno proposto l'uso dell'atomica anche per il golfo del messico.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
flusso di greggio molto superiore alle stime
Dopo una riunione del Consiglio di gabinetto dedicata proprio alla marea nera, nel giardino delle rose della Casa Bianca Obama ha denunciato «la relazione troppo stretta» che esiste tra i petrolieri e l’agenzia federale che rilascia i permessi, il Minerals Management Service (Mms). Il presidente ha lanciato ancora una volta accuse pesantissime alla Bp, la prima responsabile del dramma, alla Transocean, la proprietaria della piattaforma esplosa, e alla Halliburton, il colosso delle trivellazioni offshore. Secondo un esperto della Purdue University, Steve Werely, il flusso quotidiano di greggio nel Golfo non sarebbe di 5 mila barili di petrolio al giorno ma di una cifra che va dai 56 mila agli 84 mila, cioè dodici volte superiore. È un pò meno pessimista Ian McDonald, un oceanografo della Florida State university secondo cui in base alle immagini satellitari il risultato sarebbe «4-5 volte maggiore di quanto detto finora». Gli americani, almeno secondo un sondaggio dell’Associated Press, sembrano aver comunque promosso Obama: il 42% ne apprezza l’operato nella vicenda marea nera. Nel 2005 una percentuale analoga puntava il dito contro il presidente George W. Bush per come aveva gestito l’emergenza Katrina, l’uragano che ha messo in ginocchio New Orleans, con centinaia di morti. La Stampa
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
golfo del messico
.... Il New York Times scrive che nelle acque profonde ci sarebbero diversi pennacchi di greggio, tra cui uno colossale di oltre 15 chilometri di lunghezza, 5 di larghezza, di uno spessore che in alcuni punti supera i 100 metri. "C'è una allarmante quantità di petrolio sul fondo a paragone di quello che vediamo in superficie", ha spiegatoe Samantha Joye, dell'università della Georgia.
Ci sono infine polemiche sui solventi utilizzati per disperdere o sciogliere il petrolio: secondo alcuni esperti sarebbero ancora più inquinanti del greggio stesso.
(16 maggio 2010) la repubblica
Ci sono infine polemiche sui solventi utilizzati per disperdere o sciogliere il petrolio: secondo alcuni esperti sarebbero ancora più inquinanti del greggio stesso.
(16 maggio 2010) la repubblica
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Re: Calamità Centro Sud America
delinquenti
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9853
marea nera e corrente del golfo
mi è venuta in mente questa cosuccia da poco:
come sappiamo, la corrente del golfo funziona in base alle diverse densità dell'acqua fredda e dell'acqua calda, praticamente l'acqua fredda, avendo maggiore densità viaggia in profondità in direzione del golfo mentre, al contrario, quella calda viaggia in superficie diretta verso il nord europa regalandoci il clima che conosciamo.
ora, siccome i modelli computerizzati ci dicono che la marea potrebbe essere entrata o potrebbe stare per entrare "in circolo" cioè nella cosiddetta "LOOP CURRENT" - una corrente che percorre una sorta di arco nel golfo per poi ripartire verso il nord, allora non potrebbe essere che questa immane massa oleosa non vada in qualche modo non troppo difficile da immaginare ad alterare il delicato equilibrio della corrente del golfo con le catastrofiche conseguenze che tutti possiamo immaginarci?
come sappiamo, la corrente del golfo funziona in base alle diverse densità dell'acqua fredda e dell'acqua calda, praticamente l'acqua fredda, avendo maggiore densità viaggia in profondità in direzione del golfo mentre, al contrario, quella calda viaggia in superficie diretta verso il nord europa regalandoci il clima che conosciamo.
ora, siccome i modelli computerizzati ci dicono che la marea potrebbe essere entrata o potrebbe stare per entrare "in circolo" cioè nella cosiddetta "LOOP CURRENT" - una corrente che percorre una sorta di arco nel golfo per poi ripartire verso il nord, allora non potrebbe essere che questa immane massa oleosa non vada in qualche modo non troppo difficile da immaginare ad alterare il delicato equilibrio della corrente del golfo con le catastrofiche conseguenze che tutti possiamo immaginarci?
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Re: Calamità Centro Sud America
possibilissimo e' sempre un'alterazione al corso naturale nella natura quindi puo succedere secondo me
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9853
Re: Calamità Centro Sud America
cristian ha scritto:possibilissimo e' sempre un'alterazione al corso naturale nella natura quindi puo succedere secondo me
dunque potremmo aspettarci qualcosa di (molto) simile alla già paventata mini-glaciazione senza menzionare l'enorme danno all'ambiente le cui conseguenze possono essere incalcolabili. e se avessero adottato misure atomiche sottomarine? chi può dire, oltre al fatto che avremmo dato una mano ai terremoti che già da quelle parti si sono fatti sentire con una certa violenza, quali sarebbero state ulteriori spiacevolissime conseguenze?
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Re: Calamità Centro Sud America
LE CONSEGUENZE SINCERAMENTE NON SO QUALI POSSANO ESSERE MA QUALCHE ALTERAZIONE SICURO TUTTO QUEL PETROLIO NELL'OCEANO COSI NON FARA' DI CERTO BENE SIA ALLA FAUNA MARINA CHE ALLE SPECIE CHE CI VIVONO E CHISSA' ANCHE A LE CORRENTI QUI SERVIREBBE UN PARERE DI MIR
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9853
Re: Calamità Centro Sud America
cristian ha scritto:LE CONSEGUENZE SINCERAMENTE NON SO QUALI POSSANO ESSERE MA QUALCHE ALTERAZIONE SICURO TUTTO QUEL PETROLIO NELL'OCEANO COSI NON FARA' DI CERTO BENE SIA ALLA FAUNA MARINA CHE ALLE SPECIE CHE CI VIVONO E CHISSA' ANCHE A LE CORRENTI QUI SERVIREBBE UN PARERE DI MIR
hai dimenticato di dire anche "chissà per quanto tempo"
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Pagina 2 di 12 • 1, 2, 3, ... 10, 11, 12
Argomenti simili
» chupacabras
» Calamità Africa
» Calamità in Europa (e dintorni)
» Maltempo ed altre calamità in Australia e dintorni
» finalmente il centro galattico
» Calamità Africa
» Calamità in Europa (e dintorni)
» Maltempo ed altre calamità in Australia e dintorni
» finalmente il centro galattico
Pagina 2 di 12
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.