Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
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UFO? sono entità immateriali!
Documento FBI: Gli ufo sono entità "immateriali"
Gli Ufo sono entità immateriali. Altro che “extraterrestri” o marziani con le antennine venuti giù da chissà quale galassia su futuristiche astronavi, le “entità” che si spacciano per “alieni” sarebbero in realtà realtà sottili. E' questa la sconcertante conclusione a cui giunge un documento della polizia federale Usa da poco desecretato.
L'ottimo Flavio Vanetti riporta nelle colonne del Corriere della Sera una notizia sui documenti dell' FBI in relazione agli Ovni. Ebbene secondo la sua ricostruzione, emergerebbe che gli Ufo sono entità immateriali. Se ne parla citando un documento della polizia federale Usa da poco desecretato e rintracciato dal lavoro dell'ufologo Adriano Forgione (il documento integrale é disponibile sul sito ufficiale “The Vault”: questo è in link ). Quindi niente corpi fisici, grigi, o corpi multiformi, le “entità” che si spacciano per “alieni” sarebbero in realtà realtà sottili, assimilabili a spettri o anche ai demoni, come affermano da decenni i partigiani dell’Ipotesi Parafisica. Uno degli aspetti più interessanti del documento è la sua data: 8 Luglio 1947. Testimonianza del fatto che, appena a ridosso dei primi grandi “flags” ufologici, c’era già qualcuno che, in sede ufficiale, metteva seriamente in dubbio la popolare interpretazione extraterrestre, propendendo per chiavi di lettura più metafisiche. Clicca qui per vedere il documento originale (vedi sotto)
Alcuni passaggi del documento ufficiale (evidentemente frutto di una riflessione sugli avvistamenti e sui cosiddetti “incontri ravvicinati”) sono davvero sorprendenti:
5 – “Essi NON vengono da un qualche ‘pianeta’, nel nostro senso della parola, ma da un ‘pianeta eterico’ (…)”;
6 – “I corpi dei ‘visitatori’ (…) si ‘materializzano’ automaticamente all’atto di entrare nel nostro livello vibratorio più basso (apporti)”;
7 – “La regione da cui essi provengono NON è il ‘piano astrale’ ma corrispondono ai LOKAS o ai TALAS (n.d.a. nella tradizione indù, questi termini indicano i vari “piani della realtà”, sia in senso superiore che in senso inferiore e infero). Gli studiosi di esoterismo comprenderanno meglio questi termini”
Ricordiamo che l'ufologia si occupa da tempo di dimensioni parallele in cui gli ufo dovrebebro gravitare, tesi che darebbe una spiegazione anche alla capacità di utilizzare lo spazio tempo per accorgiare distanza interstellari, altrimenti proibitive. Un esempio di oggetti non identificati ultradimensionali sarebbero gli ufo plasmoidi, visibili solo tramite pellicole speciali, praticamente in tutto il pianeta Terra assieme a noi. Vivrebbero però in una dimensione diversa o, più semplicemente, abiterebbero in uno spettro di vibrazioni elettromagnetiche corrispondenti all'infrarosso e all'ultravioletto; frequene non registrabili dall'occhio umano e, di conseguenza, incessibili direttamente dagli esseri umani senza supporti tecnologici.
Qualche tempo fa alcuni scienziati indiani dichiararono di aver capito come gli UFO ci osservino in volo e siano intorno a noi dappertutto senza che noi ce ne accorgiamo. A Pune, India, ingegneri dell'Organizzazione di Ricerca e Sviluppo della Difesa Indiana hanno sperimentando un'apparecchiatura che permette di vedere gli effetti segreti di un intenso flusso elettromagnetico. Secondo gli indiani gli effetti finali di occultamento si ottengono creando un intenso flusso elettromagnetico intorno a qualsiasi oggetto. Anche i Russi hanno sperimentato simili meccanismi di occultamento durante la guerra fredda.
In realtà molte di queste considerazioni sono parascientifiche, al limite della metafisica e non sono sicuramente assimilabili ad una sicurezza scientifica, ma forse potrebbero essere parte di una verità. Lo pensava anche l'FBI a quanto pare, già dal 1947.
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Gli Ufo sono entità immateriali. Altro che “extraterrestri” o marziani con le antennine venuti giù da chissà quale galassia su futuristiche astronavi, le “entità” che si spacciano per “alieni” sarebbero in realtà realtà sottili. E' questa la sconcertante conclusione a cui giunge un documento della polizia federale Usa da poco desecretato.
L'ottimo Flavio Vanetti riporta nelle colonne del Corriere della Sera una notizia sui documenti dell' FBI in relazione agli Ovni. Ebbene secondo la sua ricostruzione, emergerebbe che gli Ufo sono entità immateriali. Se ne parla citando un documento della polizia federale Usa da poco desecretato e rintracciato dal lavoro dell'ufologo Adriano Forgione (il documento integrale é disponibile sul sito ufficiale “The Vault”: questo è in link ). Quindi niente corpi fisici, grigi, o corpi multiformi, le “entità” che si spacciano per “alieni” sarebbero in realtà realtà sottili, assimilabili a spettri o anche ai demoni, come affermano da decenni i partigiani dell’Ipotesi Parafisica. Uno degli aspetti più interessanti del documento è la sua data: 8 Luglio 1947. Testimonianza del fatto che, appena a ridosso dei primi grandi “flags” ufologici, c’era già qualcuno che, in sede ufficiale, metteva seriamente in dubbio la popolare interpretazione extraterrestre, propendendo per chiavi di lettura più metafisiche. Clicca qui per vedere il documento originale (vedi sotto)
Alcuni passaggi del documento ufficiale (evidentemente frutto di una riflessione sugli avvistamenti e sui cosiddetti “incontri ravvicinati”) sono davvero sorprendenti:
5 – “Essi NON vengono da un qualche ‘pianeta’, nel nostro senso della parola, ma da un ‘pianeta eterico’ (…)”;
6 – “I corpi dei ‘visitatori’ (…) si ‘materializzano’ automaticamente all’atto di entrare nel nostro livello vibratorio più basso (apporti)”;
7 – “La regione da cui essi provengono NON è il ‘piano astrale’ ma corrispondono ai LOKAS o ai TALAS (n.d.a. nella tradizione indù, questi termini indicano i vari “piani della realtà”, sia in senso superiore che in senso inferiore e infero). Gli studiosi di esoterismo comprenderanno meglio questi termini”
Ricordiamo che l'ufologia si occupa da tempo di dimensioni parallele in cui gli ufo dovrebebro gravitare, tesi che darebbe una spiegazione anche alla capacità di utilizzare lo spazio tempo per accorgiare distanza interstellari, altrimenti proibitive. Un esempio di oggetti non identificati ultradimensionali sarebbero gli ufo plasmoidi, visibili solo tramite pellicole speciali, praticamente in tutto il pianeta Terra assieme a noi. Vivrebbero però in una dimensione diversa o, più semplicemente, abiterebbero in uno spettro di vibrazioni elettromagnetiche corrispondenti all'infrarosso e all'ultravioletto; frequene non registrabili dall'occhio umano e, di conseguenza, incessibili direttamente dagli esseri umani senza supporti tecnologici.
Qualche tempo fa alcuni scienziati indiani dichiararono di aver capito come gli UFO ci osservino in volo e siano intorno a noi dappertutto senza che noi ce ne accorgiamo. A Pune, India, ingegneri dell'Organizzazione di Ricerca e Sviluppo della Difesa Indiana hanno sperimentando un'apparecchiatura che permette di vedere gli effetti segreti di un intenso flusso elettromagnetico. Secondo gli indiani gli effetti finali di occultamento si ottengono creando un intenso flusso elettromagnetico intorno a qualsiasi oggetto. Anche i Russi hanno sperimentato simili meccanismi di occultamento durante la guerra fredda.
In realtà molte di queste considerazioni sono parascientifiche, al limite della metafisica e non sono sicuramente assimilabili ad una sicurezza scientifica, ma forse potrebbero essere parte di una verità. Lo pensava anche l'FBI a quanto pare, già dal 1947.
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Ultima modifica di Alaudae il Ven 23 Set - 22:37:34 - modificato 1 volta.
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
documento originale
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
be sono daccordo, esistono gli alieni immateriali (LUX, ringhio ecc ecc) poi esistono anche quelli materiali, con il corpo fisico (grigi, sauri, mantidi ecc ecc) poi ci sono le memorie aliene attiva che sono alieni che non hanno piu il corpo e vivono nella mente dell addotto, ciucciandogli l' energia, lo stesso fanno gli alieni immateriali, vivono allinterno del corpo dell addotto e gli ciucciano l' energia. Gli alieni fisici che hanno ancora il corpo, hanno anche loro bisogno della nostra energia animica, e per prendercela devono prelevare l' addotto e metterlo in dei cilindri che fanno il lavoro meccanicamente\elettronicamente (ciucciano energia)
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Voglio raccontarvi quello che ho visto. Qualche giorno fa (il giorno in cui doveva cadere il satellite della NASA) ero seduto su una panchina in una piazzetta che si trovava quasi in campagna. Guardo il cielo e vedo una palla rosso forte. La gurdo per un pò e mi distraggo. Subito dopo mi rigiro e non vedo più nulla. Non è la prima volta che la vedo e mi sono sempre domandato cosa sia
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Vudkos ha scritto:Voglio raccontarvi quello che ho visto. Qualche giorno fa (il giorno in cui doveva cadere il satellite della NASA) ero seduto su una panchina in una piazzetta che si trovava quasi in campagna. Guardo il cielo e vedo una palla rosso forte. La gurdo per un pò e mi distraggo. Subito dopo mi rigiro e non vedo più nulla. Non è la prima volta che la vedo e mi sono sempre domandato cosa sia
è successo anche a me anche se la sfera luminosa era di colore bianco: il tempo di prendere il binocolo dal bagagliaio e ... Pufff! sparito
questo dimostra che noi vediamo cose in cielo non perchè cerchiamo ostinatamente ma bensì noi vediamo quello che "Loro" decidono di mostrare a ciascuno di noi.
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Ma il bello è che ero solo con la mia ragazza, e stranamente ho rivolto gli occhi al cielo e l'ho visto. Poi mi distraggo e quando gli dico alla mia ragazza cosa c'era in cielo era sparita. Mah
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Vudkos ha scritto:Ma il bello è che ero solo con la mia ragazza, e stranamente ho rivolto gli occhi al cielo e l'ho visto. Poi mi distraggo e quando gli dico alla mia ragazza cosa c'era in cielo era sparita. Mah
non "stranamente", sei stato chiamato. la ragazza no.
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
non dirmi così che mi gaso
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Mi autocensuro .... perche' se intervengo mando questo 3d off off topic....... ma ve lo devo dire...... -a 1 non credente come me- state servendo Battute su di 1 piatto d'argento ... .!!! ;))
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
NEMOR ha scritto:Mi autocensuro .... perche' se intervengo mando questo 3d off off topic....... ma ve lo devo dire...... -a 1 non credente come me- state servendo Battute su di 1 piatto d'argento ... .!!! ;))
invece di andare off-topic, dacci le tue verità da non-credente-nella-sezione-misteri così magari ci intendiamo meglio e può darsi che ti becchi anche qualche "bravo".
@ Vudkos: io non l'ho mai neanche pensato lontanamente. l'avessi vista solo tu al mondo la palletta luminosa...
ma oramai è cosa di tutti i giorni, persino io le ho viste (mi sembra di vedere Nemor che si rotola per terra incapace di controllare il suo "buonumore" al riguardo)
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Obama e la Petizione ufficiale della Casa Bianca. Firma subito per sapere la verità su UFO e Alieni
Gli appassionati di UFO e Alieni di tutto il mondo ci riprovano, e questa potrebbe essere la volta buona: un pressing sul presidente Usa Barack Obama affinché compia un gesto ufficiale sulla tematica UFO e Alieni. O meglio, riveli tutto ciò che sarebbe secretamente custodito negli archivi del Governo USA.
Una petizione per chiedere a Barack Obama di confermare ufficialmente l'esistenza degli extraterrestri. Non una stravaganza, una richiesta formale presentata direttamente al presidente tramite "We the People", la pagina del sito ufficiale della Casa Bianca dove è possibile presentare petizioni sugli argomenti più disparati. Per essere presa in considerazione la petizione deve raccogliere almeno 5.000 firme entro un mese dalla sua pubblicazione entro il prossimo 22 ottobre almeno altre 1.422. Già migliaia di aderenti! Solo a quel punto la petizione potrà essere ufficialmente presentata al Presidente degli Stati Uniti. Si va dall’ ipotesi extraterrestre, con in primo piano la teoria dei velivoli alieni. Senza dimenticare i segreti militari (ipotetici sul tema) e tutto ciò che concerne la casistica sconfinata dei dischi volanti.
Si legge nel testo che accompagna la petizione:"Noi, i firmatari della petizione, chiediamo con urgenza al presidente degli Stati Uniti di confermare ufficialmente una presenza extraterrestre in contatto con la razza umana e di diffondere immediatamente, rendendoli di dominio pubblico, tutti i documenti rilevanti su questo fenomeno scritti da tutte le agenzie e dalle fonti militari. Centinaia di agenzie federali e militari sono state testimoni di una presenza extraterrestre e più dell'80% degli americani ritiene che il governo non dica la verità su questo fenomeno. La gente ha il diritto di sapere. La gente è in grado di affrontare la verità. Si chiede inoltre che vengono aperte delle audizioni del Congresso per consentire alla gente di venire a conoscenza di questo tema”.
L'argomento è sicuramente di quelli che più affascinano. Su Internet ci sono migliaia di video che sostengono le teorie più svariate (e talore bizzarre) e mostrano presunti avvistamenti e incontri ravvicinati con gli extraterrestri. Che il Governo americano tenga nascosta da decenni le scoperte fatte e la conferma che non siamo soli nell'Universo rientra tra le teorie cospirazioniste. Alcune delle quali senza dubbio fantasiose, altre decisamente più interessanti e meritevoli di un approfondimento.
L’unico paese che sembra mantenere il segreto sulla tematica UFO sono gli Stati Uniti. Ben lontani dalla divulgazione di qualsivoglia materiale ufficiale di natura governativa sugli UFO, a differenza di altri governi.
Comunque la petizione on line, sulla divulgazione dei file segreti sugli UFO, sembra avere buone possibilità di toccare la fatidica quota cinquemila.
cliccare qui per aderire alla proposta.
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Comunque non mi meraviglia di averla vista, mi sono successe troppe cose in casa...Alaudae ha scritto:NEMOR ha scritto:Mi autocensuro .... perche' se intervengo mando questo 3d off off topic....... ma ve lo devo dire...... -a 1 non credente come me- state servendo Battute su di 1 piatto d'argento ... .!!! ;))
invece di andare off-topic, dacci le tue verità da non-credente-nella-sezione-misteri così magari ci intendiamo meglio e può darsi che ti becchi anche qualche "bravo".
@ Vudkos: io non l'ho mai neanche pensato lontanamente. l'avessi vista solo tu al mondo la palletta luminosa...
ma oramai è cosa di tutti i giorni, persino io le ho viste (mi sembra di vedere Nemor che si rotola per terra incapace di controllare il suo "buonumore" al riguardo)
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"ll giorno in cui ci sarà il contatto si sta avvicinando, non posso dirvi se sarà quest'anno tra dieci anni o tra vent'anni, ma quest'evento è inevitabile e non si potrà più smentirlo, allora spero, prima che ci invada la paura che ci porta a distruggerli, che ci prenderemo il tempo per conoscerli..." - Clifford Stone
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sdrammatizziamo un po'
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UFO SORVOLA IL TEMPIO MAYA DI CHICHEN ITZA
Il filmato che pubblichiamo di seguito riguarda l'avvistamento di un UFO nelle vicinanze del tempio Maya di Chichen Itza, in Messico. Già al centro di una casistica di avvistamenti UFO non di poco rilievo, l'avvistamento e il filmato girato ad agosto 2011, fa eco a quello registrato nel Febbraio 2011, quando alcuni turisti ripresero un disco volante stazionare sulla verticale della piramide Maya di Chiechen Itza
Ricordiamo che Chichen Itza è un importante complesso archeologico Maya situato in Messico, nel nord della penisola dello Yucatan. Il sito comprende numerosi edifici, fra i più celebri, la piramide di Kukulkan (nota come El Castillo), l’osservatorio astronomico (il Caracol) e il Tempio dei guerrieri.
link
Ricordiamo che Chichen Itza è un importante complesso archeologico Maya situato in Messico, nel nord della penisola dello Yucatan. Il sito comprende numerosi edifici, fra i più celebri, la piramide di Kukulkan (nota come El Castillo), l’osservatorio astronomico (il Caracol) e il Tempio dei guerrieri.
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testimone ammette che arriveranno presto
La luce era intensissima, fissa sul quartiere Sidoli. «E' stata una mia amica ad accorgersene. “Guarda che bella, sembra oro” mi ha detto». Rinaldo Delmonte, uscito sul balcone, ha visto «un fascio di luce dorata, molto forte e immobile proprio di fronte a casa mia, a poche centinaia di metri d'altezza». Quel raggio attraversava l'oscurità (erano le 23,30 di una decina di giorni fa)...
L'ex cantante e sensitivo non ha avuto dubbi: «Non poteva essere un aereo né un satellite né una stella né tantomeno un riflesso di una fonte luminosa che illuminava il cielo dal basso. Era un oggetto che brillava di luce propria».
Anche lo stupore è stato relativo, per chi afferma di essere entrato più volte in contatto con gli extraterrestri. «Esseri spirituali che ho già incontrato - ricorda -. Ce sono di tante specie, più o meno progredite, ma in ogni caso sempre molto più avanzate della nostra. So che molti sorridono, sentendo queste cose, ma non è molto lontano il tempo nel quale si mostreranno apertamente a tutti. E allora gli scettici dovranno ricredersi, mentre ci si dovrà guardar bene dall'attaccarli: loro hanno l'energia per difendersi».
Quindi, Rinaldo Delmonte (nella foto accanto) riprende il racconto dell'ultimo avvistamento: «Sono rientrato in casa per prendere la telecamera digitale e fare uno scatto. Poi, ho riposto la telecamera. Era come se l'astronave aspettasse solo questo. E' rimasta ferma in quel punto ancora per pochi secondi, prima di girare su se stessa, muoversi per i primi metri piano e poi schizzare a velocità incredibile verso la volta celeste».
Per il sensitivo, si tratta di un piccolo Ufo inviato da un'astronave madre che aspettava chissà dove. Un avvistamento che segue di un paio di notti quello di un altro oggetto non identificato. «Sempre verso la mezzanotte ho visto una luce, questa volta più piccola e argentea, tra le stelle. Ho scattato una foto. Ingrandendo l'immagine mi sono accorto che si trattava anche in questo caso di una specie di pentagono: la stessa forma dell'astronave dorata fotografata due notti dopo».
Lo scopo di queste «visite»? «Molto probabilmente è quello di avvertirci. Vogliono che ci si renda conto del grande scempio che stiamo facendo del pianeta. Il pianeta è in grave pericolo. Ma il nostro è un mondo malvagio e chi ci amministra non si sta rendendo conto che gli extraterrestri arriveranno presto. Loro sono esseri spirituali e avanzatissimi, che non hanno problemi con la materia: le possono passare attraverso, oltre a farsi vedere da chi vogliono».
www.gazzettadiparma.it
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L'ex cantante e sensitivo non ha avuto dubbi: «Non poteva essere un aereo né un satellite né una stella né tantomeno un riflesso di una fonte luminosa che illuminava il cielo dal basso. Era un oggetto che brillava di luce propria».
Anche lo stupore è stato relativo, per chi afferma di essere entrato più volte in contatto con gli extraterrestri. «Esseri spirituali che ho già incontrato - ricorda -. Ce sono di tante specie, più o meno progredite, ma in ogni caso sempre molto più avanzate della nostra. So che molti sorridono, sentendo queste cose, ma non è molto lontano il tempo nel quale si mostreranno apertamente a tutti. E allora gli scettici dovranno ricredersi, mentre ci si dovrà guardar bene dall'attaccarli: loro hanno l'energia per difendersi».
Quindi, Rinaldo Delmonte (nella foto accanto) riprende il racconto dell'ultimo avvistamento: «Sono rientrato in casa per prendere la telecamera digitale e fare uno scatto. Poi, ho riposto la telecamera. Era come se l'astronave aspettasse solo questo. E' rimasta ferma in quel punto ancora per pochi secondi, prima di girare su se stessa, muoversi per i primi metri piano e poi schizzare a velocità incredibile verso la volta celeste».
Per il sensitivo, si tratta di un piccolo Ufo inviato da un'astronave madre che aspettava chissà dove. Un avvistamento che segue di un paio di notti quello di un altro oggetto non identificato. «Sempre verso la mezzanotte ho visto una luce, questa volta più piccola e argentea, tra le stelle. Ho scattato una foto. Ingrandendo l'immagine mi sono accorto che si trattava anche in questo caso di una specie di pentagono: la stessa forma dell'astronave dorata fotografata due notti dopo».
Lo scopo di queste «visite»? «Molto probabilmente è quello di avvertirci. Vogliono che ci si renda conto del grande scempio che stiamo facendo del pianeta. Il pianeta è in grave pericolo. Ma il nostro è un mondo malvagio e chi ci amministra non si sta rendendo conto che gli extraterrestri arriveranno presto. Loro sono esseri spirituali e avanzatissimi, che non hanno problemi con la materia: le possono passare attraverso, oltre a farsi vedere da chi vogliono».
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Ieri notte ero nel letto e verso le 2.3 sento uno strano rumore (tipo un frullatore) in lontanaza e subito dopo il rumore di un jet. Che sia un Ufo inseguito da un aereo?
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Vudkos ha scritto:Ieri notte ero nel letto e verso le 2.3 sento uno strano rumore (tipo un frullatore) in lontanaza e subito dopo il rumore di un jet. Che sia un Ufo inseguito da un aereo?
c'è qualcuno che si sente di escluderlo a priori
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alieni in Africa
IL TRONO " ANOMALO " E GELOSAMENTE CONSERVATO ALL'INTERNO
DEL MUSEO BRITANNICO A LONDRA. IL TRONO DEL CAPO TRIBU' DEL CAMERUN NON E' UN PEZZO DI ARCHEOLOGIA COMUNEMENTE ESPOSTO, SE PUR IN UNO DEI MUSEI PIU' IMPORTANTI AL MONDO, MA E' UNO TRA I PIU' IMPORTANTI " OGETTI FUORI DAL TEMPO " PERFETTAMENTE BEN CONSERVATO GIUNTO FINO AI NOSTRI GIORNI. IL TRONO NELLO SPECIFICO, VIENE SORRETTO DA TRE FIGURE, 2 PERFETTAMENTE RICONDUCIBILI COME FATTEZZE AD ABITANTI PRETTAMENTE AFRICANI. LA TERZA STENTO SINCERAMENTE A DARE UNA MIA SPIEGAZIONE LOGICA.....SAREI DI PARTE.......MA NON RIESCO A TROVARE UNA CORRISPONDENZA SOMATICA TIPICAMENTE " TERRESTRE " ANZI.......GUARDATE VOI STESSI.
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Porto Badisco Lecce: contatti alieni nei pittogrammi della Grotta dei Cervi
Porto Badisco (Lecce) è un importante luogo per gli studi sulla preistoria, in particolare dopo la scoperta di “Grotta dei Cervi”, che fu scoperta il primo febbraio del 1970 dal gruppo speleologico “Pasquale De Laurentiis” (Maglie). Le pitture presenti nella grotta sono di colore nero (guano di pipistrello) e rosso (ocra) e potrebbero raffigurare scene di caccia, cervi e incredibili e mirabolanti segni. La “Grotta dei Cervi” è chiusa al pubblico per non alterare il microclima....Oppure per nascondere alle masse un antico contatto alieno?
La Grotta si suddivide in tre ampi corridoi percorsi da pitture scoperte al loro interno. Il primo corridoio è lungo circa 200 metri, ed a un certo punto si sdoppia in due rami uno in direzione nord alla fine del quale furono ritrovato due scheletri, (i due scheletri in questione sono privi della testa e vi era, inoltre, un amuleto costituito da un dente animale forato alla radice, si ipotizza che i due uomini potrebbero essersi sacrificati per non rivelare l’esistenza della grotta, pur evidenziando che "il condizionale è d’obbligo" perché potrebbero anche essere stati uccisi) e l’altro in direzione sud-est.
Il secondo corridoio è ricco di pitture, ed anche esso è lungo 200 metri e vi si accede da un cunicolo passante dal primo corridoio. Questo corridoio verso la fine si allarga dando accesso a due sale successive. Verso la metà il percorso si interrompe e vi è la presenza di un laghetto naturale formatosi dalle acque di stillicidio, e successivamente vi è la presenza di un deposito di guano adoperato dall’uomo neolitico per dipingere.
Il terzo corridoio è lungo anch’esso 200 metri e al suo interno vi si accede dal secondo corridoio attraverso un’apertura molto bassa. Per accedere all’interno del complesso sono presenti due ingressi: Uno OCCIDENTALE, che si immette solo nel primo corridoio; Uno ORIENTALE, che da accesso a tutti e tre i corridoi. Vi è inoltre la presenza di un cunicolo che da accesso ai corridoi, ed è stato prontamente scavato e rinforzato lungo le pareti da muretti a secco, da parte dell’uomo neolitico.
In uno dei pittogrammi (foto sopra) è rappresentato un corpo celeste cruciforme con al centro una cabina di pilotaggio. Questa figura sarebbe atterrata nei pressi degli insediamenti umani della fiorente civiltà neolitica pugliese. Nello stesso pittogramma, ominidi armati distruggono i villaggi e rapiscono gli abitanti.
Isidoro Mattioli, un appassionato speleologo leccese, visse un’incredibile avventura negli anni Settanta, allorché stava esplorando alcuni cunicoli nei pressi della Grotta dei Cervi; là ebbe modo di udire uno strano rumore di sassi che rotolavano ed un misterioso suono di tamburi provenire dagli impenetrabili cunicoli. Spaventato, l’uomo decise di abbandonare l’escursione ma, nell'estate del 1985, Mattioli si decise infine ad organizzare un'altra spedizione; i fenomeni, neanche a dirlo, si ripeterono: l’uomo, oltre ad udire nuovamente quegli strani rumori ed il tam-tam dei tamburi, ebbe anche modo di intravedere una figura umanoide di circa 80 cm di altezza e due luci rosse, come due occhi infuocati. La notizia rimbalzò sui giornali locali che ancora oggi, a distanza di anni, di tanto in tanto i media tornano sulla misteriosa vicenda. L’aspetto che rende ancor più intrigante la vicenda è che la grotta di Porto Badisco, di cui parlò negli anni Settanta anche il celebre Peter Kolosimo, è coperta di incisioni preistoriche che mostrano strane figure nelle quali non pochi hanno visto rappresentazioni di UFO ed extraterrestri.
A sinistra della foto, una delle due misteriose luci rosse, fotografata dagli speleologi nella Grotta dei Cervi
Sia come sia, nessuno ha mai saputo dare una spiegazione soddisfacente dell'accaduto ed ora che Isidoro Mattioli ha portato per sempre con sé questo segreto, tutte le residue speranze di risolvere questo caso sono riposte nel progettato programma di esplorazione della Grotta dei Cervi con sonde automatiche. Non è un segreto, invece, che diversi speleologi abbiano percepito le stesse sensazioni di Mattioli, calandosi nel livelli sotterranei più profondi, in diverse parti d’Italia. Uno speleologo milanese, degno della massima fiducia, ci ha confidato dietro le quinte di aver potuto accedere ai livelli più profondi delle gallerie che percorrono la rete sotterranea di Milano (dunque, al di sotto delle fogne e dei viadotti della metropolitana), imbattendosi in tunnel molto più antichi, nei quali l’uomo dice di avere visualizzato delle strane entità, dall’aspetto particolarmente malvagio. Quale sia la causa di queste visioni, la mancanza di ossigeno o la reale presenza di creature evidentemente non fisiche, non è ancora dato di saperlo.
http://gazzettadelmistero.blogspot.com/2011/10/puglia-6000-anni-dal-primo-contatto.html
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La Grotta si suddivide in tre ampi corridoi percorsi da pitture scoperte al loro interno. Il primo corridoio è lungo circa 200 metri, ed a un certo punto si sdoppia in due rami uno in direzione nord alla fine del quale furono ritrovato due scheletri, (i due scheletri in questione sono privi della testa e vi era, inoltre, un amuleto costituito da un dente animale forato alla radice, si ipotizza che i due uomini potrebbero essersi sacrificati per non rivelare l’esistenza della grotta, pur evidenziando che "il condizionale è d’obbligo" perché potrebbero anche essere stati uccisi) e l’altro in direzione sud-est.
Il secondo corridoio è ricco di pitture, ed anche esso è lungo 200 metri e vi si accede da un cunicolo passante dal primo corridoio. Questo corridoio verso la fine si allarga dando accesso a due sale successive. Verso la metà il percorso si interrompe e vi è la presenza di un laghetto naturale formatosi dalle acque di stillicidio, e successivamente vi è la presenza di un deposito di guano adoperato dall’uomo neolitico per dipingere.
Il terzo corridoio è lungo anch’esso 200 metri e al suo interno vi si accede dal secondo corridoio attraverso un’apertura molto bassa. Per accedere all’interno del complesso sono presenti due ingressi: Uno OCCIDENTALE, che si immette solo nel primo corridoio; Uno ORIENTALE, che da accesso a tutti e tre i corridoi. Vi è inoltre la presenza di un cunicolo che da accesso ai corridoi, ed è stato prontamente scavato e rinforzato lungo le pareti da muretti a secco, da parte dell’uomo neolitico.
In uno dei pittogrammi (foto sopra) è rappresentato un corpo celeste cruciforme con al centro una cabina di pilotaggio. Questa figura sarebbe atterrata nei pressi degli insediamenti umani della fiorente civiltà neolitica pugliese. Nello stesso pittogramma, ominidi armati distruggono i villaggi e rapiscono gli abitanti.
Isidoro Mattioli, un appassionato speleologo leccese, visse un’incredibile avventura negli anni Settanta, allorché stava esplorando alcuni cunicoli nei pressi della Grotta dei Cervi; là ebbe modo di udire uno strano rumore di sassi che rotolavano ed un misterioso suono di tamburi provenire dagli impenetrabili cunicoli. Spaventato, l’uomo decise di abbandonare l’escursione ma, nell'estate del 1985, Mattioli si decise infine ad organizzare un'altra spedizione; i fenomeni, neanche a dirlo, si ripeterono: l’uomo, oltre ad udire nuovamente quegli strani rumori ed il tam-tam dei tamburi, ebbe anche modo di intravedere una figura umanoide di circa 80 cm di altezza e due luci rosse, come due occhi infuocati. La notizia rimbalzò sui giornali locali che ancora oggi, a distanza di anni, di tanto in tanto i media tornano sulla misteriosa vicenda. L’aspetto che rende ancor più intrigante la vicenda è che la grotta di Porto Badisco, di cui parlò negli anni Settanta anche il celebre Peter Kolosimo, è coperta di incisioni preistoriche che mostrano strane figure nelle quali non pochi hanno visto rappresentazioni di UFO ed extraterrestri.
A sinistra della foto, una delle due misteriose luci rosse, fotografata dagli speleologi nella Grotta dei Cervi
Sia come sia, nessuno ha mai saputo dare una spiegazione soddisfacente dell'accaduto ed ora che Isidoro Mattioli ha portato per sempre con sé questo segreto, tutte le residue speranze di risolvere questo caso sono riposte nel progettato programma di esplorazione della Grotta dei Cervi con sonde automatiche. Non è un segreto, invece, che diversi speleologi abbiano percepito le stesse sensazioni di Mattioli, calandosi nel livelli sotterranei più profondi, in diverse parti d’Italia. Uno speleologo milanese, degno della massima fiducia, ci ha confidato dietro le quinte di aver potuto accedere ai livelli più profondi delle gallerie che percorrono la rete sotterranea di Milano (dunque, al di sotto delle fogne e dei viadotti della metropolitana), imbattendosi in tunnel molto più antichi, nei quali l’uomo dice di avere visualizzato delle strane entità, dall’aspetto particolarmente malvagio. Quale sia la causa di queste visioni, la mancanza di ossigeno o la reale presenza di creature evidentemente non fisiche, non è ancora dato di saperlo.
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Peccato che Nemor è stato bannato, era di Maglie e magari conosceva sia il posto che Pasquale De Laurentiis
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Re: Gli extraterrestri sono reali e i militari viaggiano tra le stelle
Vudkos ha scritto:Peccato che Nemor è stato bannato, era di Maglie e magari conosceva sia il posto che Pasquale De Laurentiis
...è stato ripetutamente avvertito, se l'è cercata. per il resto, sì, poteva essere d'aiuto.
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il popolo degli uomini blu
Una legenda Sarda, molto antica, di circa 3 mila anni addietro, racconta una storia che a dir poco sembrerebbe fantascienza, ma che, se preceduta dalla dichiarazione che un grande scienziato Italiano fece, si direbbe che è solo la narrativa di una storia avvenuta e vissuta qualche migliaio di anni fa dagli abitanti dell'isola, ovvero un contatto con esseri di altri mondi..
EXTRATERRESTRI DALLA PELLE BLU NEI "RACCONTI DELLA NURAGHEOLOGIA"
"Quanto agli “uomini blu”, con tale denominazione venivano chiamati gli abitanti di altri mondi in contatto con i protosardi, secondo un rituale che presentava diverse varianti.
In altre parole, certi protosardi comunicavano con gli extraterrestri mettendosi sopra i nuraghi o in un altro luogo dove regnava il silenzio, stesi col corpo nudo su una pietra levigata, in linea con le stesse che emanano micro onde cosmiche capaci di essere ricevute dai recettori umani. Oltre a ciò occorreva una grande concentrazione che consentiva di ricevere questi suoni muti."
Raimondo De Muro nasce a Siurgus Donigala nel 1916, scrittore e organizzatore culturale, ha dedicato la sua vita alla conoscenza e alla promozione delle tradizioni del suo paese natio e della Sardegna, ma sempre con grande curiosità e apertura per le cose del mondo. Prevedendo con largo anticipo l'importanza del turismo e della cultura per lo sviluppo dei paesi della Sardegna, fu fondatore del gruppo folkloristico di Siurgus Donigala e presidente della ProLoco negli anni '60.
I racconti della Nuragheologia sono stati scritti da Raimondo de Muro, nell'arco di oltre trent'anni. L'opera completa consta di cinque romanzi, più un sesto libro che è una sorta di compendio di quelle che egli definisce “le norme di vita della Nuragheologia”. Cosa sia la Nuragheologia, non è facile da spiegare. De-Muro sostiene che, in Sardegna è esistita, e forse in qualche modo sopravvive ancora, una sorta di “organizzazione comunitaria”, diffusa soprattutto nel mondo agro-pastorale, con proprie leggi e norme di condotta; un ordinamento sociale che, correndo parallelo alle vicende storiche ”ufficiali” dell’isola, affonda le sue radici nei millenni, risalendo fino all’epoca nuragica.
I racconti furono pubblicati nei primi anni ottanta da una piccola casa editrice, ora non più attiva, e ormai sono in circolazione poche copie; nonostante ciò La memoria della Nuragheologia è ancora viva, non solo in Sardegna.
Nei racconti leggiamo che i grandi padri della Sardegna hanno tramandato che un corpo celeste (Nibiru?) centrò la terra e questa si incurvò dalla parte orientale. Perciò le antenne dei Nuraghi persero per sempre la loro finalità di comunicazione con gli abitanti degli altri mondi. Ma come avvenne questa comunicazione? L’uomo sarebbe dotato di orecchie nascoste (i recettori magnetici) in grado di captare le voci di mondi lontani, a patto che questi organi di senso vengano esercitati. Ma se non si conosce l’alfabeto di questi segnali non si comprendono i messaggi.
Lo stesso Raimondo De Muro, nei "Racconti della Nuragheologia" scriveva:
"Cento bisavoli prima del bisavolo mio, nella Sardegna, raccontano gli antichi, sono venuti gli uomini del pianeta blu, a pelle blu e liscia che pareva di porcellana, con un corpo che pareva pieno di aria, ma non era di aria ma trasparente come una vetrina, che non era possibile toccarli se uno non voleva essere fulminato all’istante. Dicono gli antichi che erano uomini di alta statura, con la faccia uguale alle statue di bronzo e di pietra che ricordano questa venuta. Sulla testa portavano un corno come un vomere e sulla fronte un porro che lampeggiava. Si erano fatti vie di fuoco e in queste vie restava la polvere della vita e da questa polvere è nato ogni essere vivente, racconta il proverbio antico.
Si tratta di una spiegazione, questa della nuragheologia, piuttosto avventurosa, ma che dimostra, ancora oggi, la sua validità, posto che non si possano essere certezze in materia. In realtà non sappiamo che cosa sia realmente la vita. Sappiamo solo che alcuni suoi ingredienti di base come l’idrogeno, l’ossigeno, l’azoto, il carbonio esistono un po’ dappertutto e che questi, aggregandosi, servono come materiali della struttura vivente. Ma, scoperti i mattoni della vita, il resto è buio completo! Resta solo questo racconto della nuragheologia, che non è racconto mitologico ma una esperienza vissuta da lontani progenitori, che può essere e non può essere! "
Poi De Muro scrive anche sulla Grotta del Bue Marino:
"Sicché, quando i giovani saranno i vecchi e i vecchi saranno i giovani l’avvenimento ricordato con quella scrittura figurata, nella parte della grotta del Bue Marino e non solo in quella ma in mille altre grotte marine e terrestri dell’isola, se queste fossero state lasciate intatte con la loro storica narrazione, si ripeterà, cioè, l’incontro avvenuto nell’isola tra i Sardi che avevano esperienze di galazzoni e quindi a conoscenza dell’esistenza, non solo di altre infinite umanità più o meno a somiglianza della nostra, ma anche di infiniti altri pianeti, più o meno consimili alla terra, coi quali è possibile, un incontro, come quello già avvenuto circa tremila anni fa.
Si dirà che questo è fantascienza, ma non lo è affatto, perché un simile avvenimento è scientificamente probabile che sia avvenuto, perché, oggi, siamo in grado di provare che a quell’epoca, un gruppo di pianeti della Via Lattea e precisamente quelli della costellazione di Sino si trovavano dalla terra, per via dell’eterno spostarsi nell’universo, a circa cinquanta anni luce di distanza (la galassia è un disco di centomila anni luce). A quella distanza era possibile «incontrarsi», perché, i Sardi e quindi gli extra terrestri ancora di più, i loro «messaggi» li trasmettevano con la percezione sensoriale (oggi purtroppo un esercizio impossibile per l’uomo non più addestrato da sessanta generazioni) il che permetteva loro di ricevere e trasmettere col pensiero, ad una velocità di gran lunga superiore ai trecentomila chilometri al minuto secondo."
C’è un fatto testimoniale incontrovertibile, che nessuno può negare, ed è che in Sardegna, nelle sue grotte e anche nelle grotte di altri popoli, esistono ancora e sono alla vista di tutti, delle incisioni o figurazioni schematiche antropomorfe che raccontano questo incontro.
"Non è pensabile che questi esseri umani abbiano perso il tempo a fare ciò per gioco - racconta De Muro - se lo hanno fatto vuol dire che hanno trovato bisogno di eternare e far sapere ai posteri questo straordinario avvenimento. Avvenimento che si ripeterà, ed è questo forse il motivo che li ha indotti a fare quelle iscrizioni in ogni grotta, perché lo capissero e lo sapessero tutti e tutti si preparassero, quando i giovani saranno i vecchi e i vecchi saranno i giovani. Ma quando? Quando quel pianeta si ritroverà nella medesima distanza di quella epoca? Questo è il punto, quando avverrà ciò?
In qualunque tempo avvenga questo ritorno degli uomini blu è un problema che riguarderà le generazioni future, a noi, oggi, ci serve, prendere atto che gli antichi ci hanno lasciato una «notizia», in cui ci dicono che altri esseri umani di altri mondi, sono venuti qui su questo pianeta e che torneranno. Prendiamo atto di questa «documentazione»"
UOMINI DI ALTRI MONDI DALLA PELLE BLU - RICORDANDO I W56 DEL CASO AMICIZIA
Da sempre gli extraterrestri ci bombardano di notizie, solo che noi non le sentiamo e non le comprendiamo: L’uomo avrebbe perduto tante capacità che lo rendevano simile agli abitanti degli altri mondi, allontanandolo da un tipo di vita che asseconda la natura umana. Ma quando questa possibilità di comunicazione era attiva, ecco come avveniva, secondo i precetti di un tempo codificati in sardo, che De Muro ha reso così in lingua italiana:
“Se vuoi avere le orecchie accese, mettiti in testa il casco con le orecchie riceventi, come facevano gli antichi, quando andavano al nuraghe per ascoltare le voci dei pianeti. Narra la storia antica che il casco con le antenne (fatto di sottili fili di rame e pelle di daino), come la protuberanza carnosa (fatta di sensibili organi riceventi) che ha la forma di un vomere, degli uomini blu, sono stati ricordati con le statue di bronzo nascoste in luogo sicuro e che gli stranieri hanno interpretato per un elmo cornuto e un copricapo di ferro”.
Secondo questa antica testimonianza, gli elmi di certi bronzetti sarebbero sormontati da antenne sofisticate, non da corna di animale.
Quanto agli “uomini blu”, con tale denominazione venivano chiamati gli abitanti di altri mondi in contatto con i protosardi, secondo un rituale che presentava diverse varianti. Questi esseri somigliano molto alla storia dei W56, si, il Caso Amicizia!!
In altre parole, certi protosardi comunicavano con gli extraterrestri mettendosi sopra i nuraghi o in un altro luogo dove regnava il silenzio, stesi col corpo nudo su una pietra levigata, in linea con le stesse che emanano energie cosmiche capaci di essere ricevute dai recettori umani. Oltre a ciò occorreva una grande concentrazione che consentiva di ricevere questi suoni muti”.
De Muro tratta l’argomento con molta perizia e lo tratta in maniera scientifica segnalando e argomentando su ciascuna fase di quella che fu un esperienza senza pari. I nomi dei 170 Nuraghi, così ben studiati e usati per un fine celeste, la grafia, i petroglifi, le norme di comportamento della nuraghia, i brebus, i precetti salmodiati col tono di voce bassa, i diccius, i racconti popolari, rendono l’idea a chiunque voglia accostarsi e comprendere.
Questo materiale, andrebbe preso sul serio, non solo affinché possiate conoscere, ma anche affinché possiate seriamente sperimentare di persona cosa significhi tutto ciò.
A cura della Redazione Segnidalcielo
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EXTRATERRESTRI DALLA PELLE BLU NEI "RACCONTI DELLA NURAGHEOLOGIA"
"Quanto agli “uomini blu”, con tale denominazione venivano chiamati gli abitanti di altri mondi in contatto con i protosardi, secondo un rituale che presentava diverse varianti.
In altre parole, certi protosardi comunicavano con gli extraterrestri mettendosi sopra i nuraghi o in un altro luogo dove regnava il silenzio, stesi col corpo nudo su una pietra levigata, in linea con le stesse che emanano micro onde cosmiche capaci di essere ricevute dai recettori umani. Oltre a ciò occorreva una grande concentrazione che consentiva di ricevere questi suoni muti."
Raimondo De Muro nasce a Siurgus Donigala nel 1916, scrittore e organizzatore culturale, ha dedicato la sua vita alla conoscenza e alla promozione delle tradizioni del suo paese natio e della Sardegna, ma sempre con grande curiosità e apertura per le cose del mondo. Prevedendo con largo anticipo l'importanza del turismo e della cultura per lo sviluppo dei paesi della Sardegna, fu fondatore del gruppo folkloristico di Siurgus Donigala e presidente della ProLoco negli anni '60.
I racconti della Nuragheologia sono stati scritti da Raimondo de Muro, nell'arco di oltre trent'anni. L'opera completa consta di cinque romanzi, più un sesto libro che è una sorta di compendio di quelle che egli definisce “le norme di vita della Nuragheologia”. Cosa sia la Nuragheologia, non è facile da spiegare. De-Muro sostiene che, in Sardegna è esistita, e forse in qualche modo sopravvive ancora, una sorta di “organizzazione comunitaria”, diffusa soprattutto nel mondo agro-pastorale, con proprie leggi e norme di condotta; un ordinamento sociale che, correndo parallelo alle vicende storiche ”ufficiali” dell’isola, affonda le sue radici nei millenni, risalendo fino all’epoca nuragica.
I racconti furono pubblicati nei primi anni ottanta da una piccola casa editrice, ora non più attiva, e ormai sono in circolazione poche copie; nonostante ciò La memoria della Nuragheologia è ancora viva, non solo in Sardegna.
Nei racconti leggiamo che i grandi padri della Sardegna hanno tramandato che un corpo celeste (Nibiru?) centrò la terra e questa si incurvò dalla parte orientale. Perciò le antenne dei Nuraghi persero per sempre la loro finalità di comunicazione con gli abitanti degli altri mondi. Ma come avvenne questa comunicazione? L’uomo sarebbe dotato di orecchie nascoste (i recettori magnetici) in grado di captare le voci di mondi lontani, a patto che questi organi di senso vengano esercitati. Ma se non si conosce l’alfabeto di questi segnali non si comprendono i messaggi.
Lo stesso Raimondo De Muro, nei "Racconti della Nuragheologia" scriveva:
"Cento bisavoli prima del bisavolo mio, nella Sardegna, raccontano gli antichi, sono venuti gli uomini del pianeta blu, a pelle blu e liscia che pareva di porcellana, con un corpo che pareva pieno di aria, ma non era di aria ma trasparente come una vetrina, che non era possibile toccarli se uno non voleva essere fulminato all’istante. Dicono gli antichi che erano uomini di alta statura, con la faccia uguale alle statue di bronzo e di pietra che ricordano questa venuta. Sulla testa portavano un corno come un vomere e sulla fronte un porro che lampeggiava. Si erano fatti vie di fuoco e in queste vie restava la polvere della vita e da questa polvere è nato ogni essere vivente, racconta il proverbio antico.
Si tratta di una spiegazione, questa della nuragheologia, piuttosto avventurosa, ma che dimostra, ancora oggi, la sua validità, posto che non si possano essere certezze in materia. In realtà non sappiamo che cosa sia realmente la vita. Sappiamo solo che alcuni suoi ingredienti di base come l’idrogeno, l’ossigeno, l’azoto, il carbonio esistono un po’ dappertutto e che questi, aggregandosi, servono come materiali della struttura vivente. Ma, scoperti i mattoni della vita, il resto è buio completo! Resta solo questo racconto della nuragheologia, che non è racconto mitologico ma una esperienza vissuta da lontani progenitori, che può essere e non può essere! "
Poi De Muro scrive anche sulla Grotta del Bue Marino:
"Sicché, quando i giovani saranno i vecchi e i vecchi saranno i giovani l’avvenimento ricordato con quella scrittura figurata, nella parte della grotta del Bue Marino e non solo in quella ma in mille altre grotte marine e terrestri dell’isola, se queste fossero state lasciate intatte con la loro storica narrazione, si ripeterà, cioè, l’incontro avvenuto nell’isola tra i Sardi che avevano esperienze di galazzoni e quindi a conoscenza dell’esistenza, non solo di altre infinite umanità più o meno a somiglianza della nostra, ma anche di infiniti altri pianeti, più o meno consimili alla terra, coi quali è possibile, un incontro, come quello già avvenuto circa tremila anni fa.
Si dirà che questo è fantascienza, ma non lo è affatto, perché un simile avvenimento è scientificamente probabile che sia avvenuto, perché, oggi, siamo in grado di provare che a quell’epoca, un gruppo di pianeti della Via Lattea e precisamente quelli della costellazione di Sino si trovavano dalla terra, per via dell’eterno spostarsi nell’universo, a circa cinquanta anni luce di distanza (la galassia è un disco di centomila anni luce). A quella distanza era possibile «incontrarsi», perché, i Sardi e quindi gli extra terrestri ancora di più, i loro «messaggi» li trasmettevano con la percezione sensoriale (oggi purtroppo un esercizio impossibile per l’uomo non più addestrato da sessanta generazioni) il che permetteva loro di ricevere e trasmettere col pensiero, ad una velocità di gran lunga superiore ai trecentomila chilometri al minuto secondo."
C’è un fatto testimoniale incontrovertibile, che nessuno può negare, ed è che in Sardegna, nelle sue grotte e anche nelle grotte di altri popoli, esistono ancora e sono alla vista di tutti, delle incisioni o figurazioni schematiche antropomorfe che raccontano questo incontro.
"Non è pensabile che questi esseri umani abbiano perso il tempo a fare ciò per gioco - racconta De Muro - se lo hanno fatto vuol dire che hanno trovato bisogno di eternare e far sapere ai posteri questo straordinario avvenimento. Avvenimento che si ripeterà, ed è questo forse il motivo che li ha indotti a fare quelle iscrizioni in ogni grotta, perché lo capissero e lo sapessero tutti e tutti si preparassero, quando i giovani saranno i vecchi e i vecchi saranno i giovani. Ma quando? Quando quel pianeta si ritroverà nella medesima distanza di quella epoca? Questo è il punto, quando avverrà ciò?
In qualunque tempo avvenga questo ritorno degli uomini blu è un problema che riguarderà le generazioni future, a noi, oggi, ci serve, prendere atto che gli antichi ci hanno lasciato una «notizia», in cui ci dicono che altri esseri umani di altri mondi, sono venuti qui su questo pianeta e che torneranno. Prendiamo atto di questa «documentazione»"
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Da sempre gli extraterrestri ci bombardano di notizie, solo che noi non le sentiamo e non le comprendiamo: L’uomo avrebbe perduto tante capacità che lo rendevano simile agli abitanti degli altri mondi, allontanandolo da un tipo di vita che asseconda la natura umana. Ma quando questa possibilità di comunicazione era attiva, ecco come avveniva, secondo i precetti di un tempo codificati in sardo, che De Muro ha reso così in lingua italiana:
“Se vuoi avere le orecchie accese, mettiti in testa il casco con le orecchie riceventi, come facevano gli antichi, quando andavano al nuraghe per ascoltare le voci dei pianeti. Narra la storia antica che il casco con le antenne (fatto di sottili fili di rame e pelle di daino), come la protuberanza carnosa (fatta di sensibili organi riceventi) che ha la forma di un vomere, degli uomini blu, sono stati ricordati con le statue di bronzo nascoste in luogo sicuro e che gli stranieri hanno interpretato per un elmo cornuto e un copricapo di ferro”.
Secondo questa antica testimonianza, gli elmi di certi bronzetti sarebbero sormontati da antenne sofisticate, non da corna di animale.
Quanto agli “uomini blu”, con tale denominazione venivano chiamati gli abitanti di altri mondi in contatto con i protosardi, secondo un rituale che presentava diverse varianti. Questi esseri somigliano molto alla storia dei W56, si, il Caso Amicizia!!
In altre parole, certi protosardi comunicavano con gli extraterrestri mettendosi sopra i nuraghi o in un altro luogo dove regnava il silenzio, stesi col corpo nudo su una pietra levigata, in linea con le stesse che emanano energie cosmiche capaci di essere ricevute dai recettori umani. Oltre a ciò occorreva una grande concentrazione che consentiva di ricevere questi suoni muti”.
De Muro tratta l’argomento con molta perizia e lo tratta in maniera scientifica segnalando e argomentando su ciascuna fase di quella che fu un esperienza senza pari. I nomi dei 170 Nuraghi, così ben studiati e usati per un fine celeste, la grafia, i petroglifi, le norme di comportamento della nuraghia, i brebus, i precetti salmodiati col tono di voce bassa, i diccius, i racconti popolari, rendono l’idea a chiunque voglia accostarsi e comprendere.
Questo materiale, andrebbe preso sul serio, non solo affinché possiate conoscere, ma anche affinché possiate seriamente sperimentare di persona cosa significhi tutto ciò.
A cura della Redazione Segnidalcielo
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