Universo
+2
cristian
Marius
6 partecipanti
Pagina 1 di 2
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Che ruolo occupiamo nell'universo?
Formidabile servizio, in spagnolo ma si comprende tutto molto bene
cosa ne pensate? E se gli extraterrestri non avessero tecnologia ma fossero
di per se già dotati di un intelligenza che gli da la forza di fare determinate cose?
guardate il caso di quell'animale marino cosa è capace di fare.. se un animale del genere
cresciuto sulla terra riesce a fare una cosa cosi fenomenale.. figuriamoci cosa c'è la fuori
nell'universo. Buonavisione
cosa ne pensate? E se gli extraterrestri non avessero tecnologia ma fossero
di per se già dotati di un intelligenza che gli da la forza di fare determinate cose?
guardate il caso di quell'animale marino cosa è capace di fare.. se un animale del genere
cresciuto sulla terra riesce a fare una cosa cosi fenomenale.. figuriamoci cosa c'è la fuori
nell'universo. Buonavisione
Ascoltato il primo minuto di vita dell'Universo
Di Maria Teresa Sette
|20 agosto 2009
|Categorie:
Scienza
Un
primo passo verso la scoperta del perché dell'Universo. Ricercatori
dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in collaborazione con un
team statunitense, hanno per la prima volta "ascoltato" il rumore di
fondo del primo minuto di vita del cosmo.
Lo studio, pubblicato sul nuovo numero della rivista Nature,
rappresenta un importantissimo passo in avanti verso l'individuazione
dei motivi che hanno causato il Bing Bang. Le ricerche, durate due
anni, miravano al rilevamento delle onde gravitazionali, ovvero le
increspature spazio-temporali previste da Albert Einstein.
Le
onde gravitazionali sono generate dagli spostamenti di masse, i più
ampi dei quali avvengono in seguito ad eventi violenti come
l'esplosione di supernove, la collisione tra due buchi neri o tra
stelle di neutroni.
Nonostante la ricerca non abbia portato al
rilevamento delle onde, i fisici del progetto americano LIGO e quelli
dell'italo-francese VIRGO, coordinato dal professor Francesco Fidecaro
dell'Università di Pisa e dell'INFN, hanno potuto stabilire una soglia
limite d'intensità del rumore successivo al Big Bang.
Ma che
cosa significa? "Significa che ora siamo in grado di affermare che il
rumore, causato dell'esplosione che ha dato vita al cosmo, non può aver
oltrepassato un certo limite d'intensità. E, quindi, da questo momento
in avanti sarà possibile escludere alcune teorie circa i meccanismi che
hanno provocato il Big Bang, concentrandoci su altre", ha spiegato il
professor Francesco Fidecaro a Wired.it.
Le
informazioni che avevamo finora sull'Universo primordiale risalivano a
400 mila anni dopo l'esplosione iniziale. L'osservazione del cosmo
avviene attraverso lo studio di due tipi di eco che si sono generati
alla nascita dell'Universo: l'eco dovuta al calore residuo della grande
esplosione e quella creata dal flusso di onde gravitazionali. Poiché
l'Universo era trasparente solo per le onde gravitazionali, (o "rumore
di fondo stocastico"), ciò spiega l'importanza cruciale che il loro
rilevamento avrebbe ai fini della conoscenza sull'origine del Tutto.
La
caccia alle onde gravitazionali, con il loro carico d'informazioni
sugli eventi violenti che le hanno provocate e sulla natura della
gravità, avviene per mezzo dell'interferometro. Si tratta di uno
strumento avanzatissimo che usa la luce per misurare con estrema
precisione gli spostamenti di masse molto piccole e isolate dalle
perturbazioni terrestri.
Ed è stato per mezzo di VIRGO,
l'interferometro situato a Cascina vicino a Pisa, presso l'Osservatorio
Gravitazionale Europeo, insieme ai due interferometri del progetto LIGO
(uno nello Stato di Washington e l'altro in Louisiana) e a quello
tedesco di Hannover, che i ricercatori hanno potuto ascoltare il
fruscio che riproduce il rumore del primo minuto post Big Bang.
"Pur
non trattandosi di un rumore di origine cosmica, bensì strumentale,
quello che abbiamo ascoltato ci ha fornito delle informazioni preziose
per la nostra ricerca", ha detto il professor Fidecaro. "Siamo sul
punto di scavare più a profondità sulle origini del cosmo".
Photo Credit:
Flickr CC versionz
|20 agosto 2009
|Categorie:
Scienza
Un
primo passo verso la scoperta del perché dell'Universo. Ricercatori
dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in collaborazione con un
team statunitense, hanno per la prima volta "ascoltato" il rumore di
fondo del primo minuto di vita del cosmo.
Lo studio, pubblicato sul nuovo numero della rivista Nature,
rappresenta un importantissimo passo in avanti verso l'individuazione
dei motivi che hanno causato il Bing Bang. Le ricerche, durate due
anni, miravano al rilevamento delle onde gravitazionali, ovvero le
increspature spazio-temporali previste da Albert Einstein.
Le
onde gravitazionali sono generate dagli spostamenti di masse, i più
ampi dei quali avvengono in seguito ad eventi violenti come
l'esplosione di supernove, la collisione tra due buchi neri o tra
stelle di neutroni.
Nonostante la ricerca non abbia portato al
rilevamento delle onde, i fisici del progetto americano LIGO e quelli
dell'italo-francese VIRGO, coordinato dal professor Francesco Fidecaro
dell'Università di Pisa e dell'INFN, hanno potuto stabilire una soglia
limite d'intensità del rumore successivo al Big Bang.
Ma che
cosa significa? "Significa che ora siamo in grado di affermare che il
rumore, causato dell'esplosione che ha dato vita al cosmo, non può aver
oltrepassato un certo limite d'intensità. E, quindi, da questo momento
in avanti sarà possibile escludere alcune teorie circa i meccanismi che
hanno provocato il Big Bang, concentrandoci su altre", ha spiegato il
professor Francesco Fidecaro a Wired.it.
Le
informazioni che avevamo finora sull'Universo primordiale risalivano a
400 mila anni dopo l'esplosione iniziale. L'osservazione del cosmo
avviene attraverso lo studio di due tipi di eco che si sono generati
alla nascita dell'Universo: l'eco dovuta al calore residuo della grande
esplosione e quella creata dal flusso di onde gravitazionali. Poiché
l'Universo era trasparente solo per le onde gravitazionali, (o "rumore
di fondo stocastico"), ciò spiega l'importanza cruciale che il loro
rilevamento avrebbe ai fini della conoscenza sull'origine del Tutto.
La
caccia alle onde gravitazionali, con il loro carico d'informazioni
sugli eventi violenti che le hanno provocate e sulla natura della
gravità, avviene per mezzo dell'interferometro. Si tratta di uno
strumento avanzatissimo che usa la luce per misurare con estrema
precisione gli spostamenti di masse molto piccole e isolate dalle
perturbazioni terrestri.
Ed è stato per mezzo di VIRGO,
l'interferometro situato a Cascina vicino a Pisa, presso l'Osservatorio
Gravitazionale Europeo, insieme ai due interferometri del progetto LIGO
(uno nello Stato di Washington e l'altro in Louisiana) e a quello
tedesco di Hannover, che i ricercatori hanno potuto ascoltare il
fruscio che riproduce il rumore del primo minuto post Big Bang.
"Pur
non trattandosi di un rumore di origine cosmica, bensì strumentale,
quello che abbiamo ascoltato ci ha fornito delle informazioni preziose
per la nostra ricerca", ha detto il professor Fidecaro. "Siamo sul
punto di scavare più a profondità sulle origini del cosmo".
Photo Credit:
Flickr CC versionz
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9852
Re: Universo
...se di big bang si è trattato! dunque se non ricordo male è stato individuato e fotografato l'oggetto più lontano dell'universo a noi conosciuto: si traterebbe, anzi si tratta, di un gigantesco blob, così grande da poter tranquillamente contenere la galassia di cui la terra fa parte. questo blob risalirebbe a, se non ricordo male, 800.000.000 (forse 600) di anni dopo l'ipotetico big-bang: troppo poco tempo perchè potesse formarsi un oggetto di quelle dimensioni, mettendo così in discussione la teoria del big-bang.
pazienza per eventuali inesattezze ma sto andando a memoria.
pazienza per eventuali inesattezze ma sto andando a memoria.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
metodologia per l'universo mancante
accadde ormai diversi anni or sono: gli scenziati annunciarono con malcelato orgoglio che non riuscivano a trovare il 90% dell'universo. lessi un paio di ridicoli articoli sull'argomento fra cui uno il quale suggeriva che avremmo dovuto aiutarli. devo ammettere di avere atteso invano che mangiassero la foglia, per modo di dire, ma non ci sono riusciti-dunque eccoci qua con qualche aiuto. la soluzione è davvero semplice e dovrebbe trovarsi in qualunque libro di scienza per ragazzi come introduzione alla fisica della relatività. le proporzioni sono le stesse di un iceberg, e nel caso di quest'ultimo, l'acqua è la costante che mantiene il rapporto del 10% di un iceberg visibile. nel caso dell'universo, è la luce, o la velocità della luce, a mantenere il 10% dell'universo visibile. sminuzzare il 10% dell'iceberg o l'acqua che vi si trova in particelle ancora più piccole nella speranza di trovare la proporzione mancante dell'iceberg è una metodologia scientifica che, ad esser gentili, ha dell'incredibile. ho rinunciato a cercare di capire le dimensioni della particella di cui loro credono sia composto l'universo mancante. questa ricerca viene finanziata da persone apparentemente sensate. se carl gustav jung fosse vivo e vegeto, so che ne metterebbe in dubbio la sanità mentale. così questo fatto ci porta alla conclusione che viviamo in un universo multidimensionale dipendente dal nostro rapporto con la luce. condividiamo questa dimensione. la domanda seguente è: "c'è vita in altre dimensioni?" la risposta è inequivocabile "si, ed è intelligente!" più di quanto sospetto possiate trovare in questa dimensione, considerando cosa passa per metodo scientifico. poi arriva la questione religiosa, e qui non si tratta di un problema di opinioni. non ritengo che sia una coincidenza che talvolta dio venga mostrato con una squadra a triangolo e compasso. vi sono anche delle verità dietro gli insegnamenti di cristo, che dio ha molto regni o, per dirla a modo mio, dimensioni. il termine cristiano "figli di luce" è un apprezzamento dell'importanza di luce e creazione. in realtà credo che si possa risalire all'antico egitto e che loro comprendessero l'analogia dell'iceberg come i "cieli e la terra che stanno sia dentro che fuori l'acqua". c'è anche il fatto che noi tutti condividiamo questa dimensione e questo, ritengo, conduce al comandamento che che noi dovremmo amarci l'un l'altro. allora perchè ci facciamo la guerra? questo ci porta all'importante questione delle armi nucleari,e qui per quanto ne so una detonazione nucleare ha effetti talmente devastanti sulla luce da danneggiare altre dimensioni-qualcosa che non abbiamo il diritto morale di fare. mi auguro che religioni e scienza si uniscano per esercitare pressioni sui politici onde bandire completamente le armi atomiche, in termini morali ed etici.
Neil Harford, Society of the Gold Triangle
Waitara, Nuova Zelanda
Nexus #51
Neil Harford, Society of the Gold Triangle
Waitara, Nuova Zelanda
Nexus #51
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
un buco nero all'origine dell'universo conosciuto
l nostro universo è solo una piccola parte di un universo più largo? E' una delle ipotesi avanzate già da tempo sulla nascita del nostro universo, ma una nuova teoria sembra suggerire che la risposta sia "si".
Lo scenario che prevede che il nostro universo si sia originato da un buco nero sembra non essere più una speculazione senza alcuna prova: per Nikodem Poplawski, fisico teorico della Indiana University, sembra essere una possibilità ben concreta.
Il ponte di Einstein-Rosen è un fenomeno finora mai osservato in natura, ma sembra che fornisca ai fisici teorici molte spiegazioni complementari alla relatività generale, aiutando nella formulazione di modelli che spiegano il funzionamento di buchi neri (che ingurgitano materia) e bianchi (che di materia ne emettono).
Nella fisica teorica, il ponte di Einstein-Rosen, chiamato anche "wormhole" e spesso nominato in romanzi di fantascienza per spiegare viaggi temporali, spaziali ed inter-dimensionali, è una struttura che rappresenta una sorta di "scorciatoia" spazio-temporale, ma che finora non è stata osservata in natura, ma solo dedotta matematicamente dalla fisica teorica.
Poplawski descrive il campo gravitazionale di un buco nero utilizzando un sistema di coordinate euclideo, ed ha creato un modello di simulazione del moto delle particelle all'interno di un buco nero.
"I risultati della simulazione sono coerenti se il nostro universo fosse l'interno di un buco nero che esiste in un universo più grande" afferma Poplawski. "Dato che la teoria della relatività generale di Einstein non sceglie una direzione del tempo, se un buco nero si forma dal collasso gravitazionale di materia attraverso un orizzonte degli eventi nel futuro, il processo inverso sarebbe possibile. Questo processo descriverebbe un buco bianco che esplode: materia che emerge dall'orizzonte degli eventi, come un universo in espansione".
Un buco bianco è connesso ad un buco nero attraverso un ponte di Einstein-Rosen (il cosidetto "wormhole"), ed è ipoteticamente l'opposto temporale di un buco nero. La ricerca di Poplawski suggerisce che tutti i buchi neri possano avere dei ponti di Einstein-Rosen, ognuno collegato ad un universo che si è formato simultaneamente al buco nero. "Da questo si può ipotizzare che il nostro universo si sia formato da un buco nero esistente in un altro universo".
Per farla semplice, immaginiamo una membrana che separa un contenitore in due sezioni: una senza acqua, e l'altra piena di acqua. Se si praticasse un foro su questa membrana, l' acqua contenuta nella sezione piena inizierebbe ad essere risucchiata da un'estremità del foro ( buco nero), e ad essere proiettata nella sezione vuota dall'altra estremità (buco bianco). Se da una parte viene sottratta materia, dall'altra viene aggiunta.
La membrana rappresenta la separazione spazio-temporale tra il nostro universo e quello in cui è presente il buco nero che ha creato il nostro contenitore. L'unica differenza con l'analogia del recipiente d' acqua è che non c'è un numero finito di universi già creati, ma ogni buco nero sarebbe un ponte tra un universo ed un altro, rendendo virtualmente illimitato il numero di universi esistenti.
Fonte: Altrogiiornale
Lo scenario che prevede che il nostro universo si sia originato da un buco nero sembra non essere più una speculazione senza alcuna prova: per Nikodem Poplawski, fisico teorico della Indiana University, sembra essere una possibilità ben concreta.
Il ponte di Einstein-Rosen è un fenomeno finora mai osservato in natura, ma sembra che fornisca ai fisici teorici molte spiegazioni complementari alla relatività generale, aiutando nella formulazione di modelli che spiegano il funzionamento di buchi neri (che ingurgitano materia) e bianchi (che di materia ne emettono).
Nella fisica teorica, il ponte di Einstein-Rosen, chiamato anche "wormhole" e spesso nominato in romanzi di fantascienza per spiegare viaggi temporali, spaziali ed inter-dimensionali, è una struttura che rappresenta una sorta di "scorciatoia" spazio-temporale, ma che finora non è stata osservata in natura, ma solo dedotta matematicamente dalla fisica teorica.
Poplawski descrive il campo gravitazionale di un buco nero utilizzando un sistema di coordinate euclideo, ed ha creato un modello di simulazione del moto delle particelle all'interno di un buco nero.
"I risultati della simulazione sono coerenti se il nostro universo fosse l'interno di un buco nero che esiste in un universo più grande" afferma Poplawski. "Dato che la teoria della relatività generale di Einstein non sceglie una direzione del tempo, se un buco nero si forma dal collasso gravitazionale di materia attraverso un orizzonte degli eventi nel futuro, il processo inverso sarebbe possibile. Questo processo descriverebbe un buco bianco che esplode: materia che emerge dall'orizzonte degli eventi, come un universo in espansione".
Un buco bianco è connesso ad un buco nero attraverso un ponte di Einstein-Rosen (il cosidetto "wormhole"), ed è ipoteticamente l'opposto temporale di un buco nero. La ricerca di Poplawski suggerisce che tutti i buchi neri possano avere dei ponti di Einstein-Rosen, ognuno collegato ad un universo che si è formato simultaneamente al buco nero. "Da questo si può ipotizzare che il nostro universo si sia formato da un buco nero esistente in un altro universo".
Per farla semplice, immaginiamo una membrana che separa un contenitore in due sezioni: una senza acqua, e l'altra piena di acqua. Se si praticasse un foro su questa membrana, l' acqua contenuta nella sezione piena inizierebbe ad essere risucchiata da un'estremità del foro ( buco nero), e ad essere proiettata nella sezione vuota dall'altra estremità (buco bianco). Se da una parte viene sottratta materia, dall'altra viene aggiunta.
La membrana rappresenta la separazione spazio-temporale tra il nostro universo e quello in cui è presente il buco nero che ha creato il nostro contenitore. L'unica differenza con l'analogia del recipiente d' acqua è che non c'è un numero finito di universi già creati, ma ogni buco nero sarebbe un ponte tra un universo ed un altro, rendendo virtualmente illimitato il numero di universi esistenti.
Fonte: Altrogiiornale
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Universo
come finirà, forse, l'Universo
Se sono vere le soluzioni “dinamiche” della Relatività Generale, tre futuri sono possibili :
1) L’universo dopo aver raggiunto una massima espansione, comincerà a restringersi. Lentamente e inesorabilmente il ciclo si invertirà, il tempo stesso si invertirà, i cieli torneranno infine luminosi e precipiteremo in un nuova singolarità. Universo ellittico.
2) L’Universo continuerà ad espandersi, seppure sempre più lentamente. Il tempo non finirà ma le braci della materia-energia arderanno sempre più fioche. Un “freddo” entropico ucciderà infine ogni possibilità di cambiamento\trasformazione\vita. Universo parabolico.
3) L’Universo continuerà ad espandersi, ma più velocemente che nel caso precedente. Una più rapida e pietosa “morte termica” porrà fine al tutto. Universo iperbolico.
articolo intero su: http://www.altrogiornale.org/news.php
Se sono vere le soluzioni “dinamiche” della Relatività Generale, tre futuri sono possibili :
1) L’universo dopo aver raggiunto una massima espansione, comincerà a restringersi. Lentamente e inesorabilmente il ciclo si invertirà, il tempo stesso si invertirà, i cieli torneranno infine luminosi e precipiteremo in un nuova singolarità. Universo ellittico.
2) L’Universo continuerà ad espandersi, seppure sempre più lentamente. Il tempo non finirà ma le braci della materia-energia arderanno sempre più fioche. Un “freddo” entropico ucciderà infine ogni possibilità di cambiamento\trasformazione\vita. Universo parabolico.
3) L’Universo continuerà ad espandersi, ma più velocemente che nel caso precedente. Una più rapida e pietosa “morte termica” porrà fine al tutto. Universo iperbolico.
articolo intero su: http://www.altrogiornale.org/news.php
Ultima modifica di Alaudae il Mer 5 Ott - 18:34:41 - modificato 1 volta.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Ecco la più antica foto dell'universo
Un'unica mappa racconta l'intera storia dell'universo, dalla nascita delle prime stelle alle radiazioni diffuse oggi dalla Via Lattea. Il risultato, il primo al mondo di questo tipo, si deve al satellite per l'astronomia Planck, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), ed è stato presentato a Torino, nell'ambito dell'Euro Science Oper Forum (Esof).
In primo piano la mappa mostra gas e polveri della Via Lattea mentre sullo sfondo appare il passato dell'universo fino alle sue origini, quasi 14 miliardi di anni fa, quando il cielo bambino era illuminato dalle prime stelle. A raccontare le origini dell'universo, nella mappa, è la consistenza «granulosa» della radiazione cosmica di fondo, 380.000 anni dopo il Big Bang.
Leggi l'articolo: http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=29&IDalbum=27744
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Le leggi della fisica potrebbero variare nell'Universo
Illustrazione della variazione della costante di struttura fine secondo i dati ottenuti dai telescopi Keck, nelle Hawaii, e VLT, in Cile - Credit: Julian Berengut, UNSW
da Corrado Ruscica
Le costanti della Natura potrebbero non essere costanti. E' quanto emerso da uno studio recente condotto da un gruppo di astrofisici australiani e inglesi. I loro risultati implicano che la costante di struttura fine assumerebbe valori diversi in diverse regioni del nostro Universo.
"Le implicazioni sono profonde. Se le leggi della fisica hanno una validità locale ciò vorrebbe dire che alcune parti dell'Universo sono adatte per lo sviluppo della vita, come noi la conosciamo, e altre no", spiega John Webb dell'University of New South Wales. La variazione della costante di struttura fine, che indica l'intensità dell'elettromagnetismo, sono comunque piccolissime, una parte su centomila, ma è possibile che esistano variazioni maggiori al di là dell'orizzonte osservabile del nostro Universo.
Le costanti fondamentali giocano un ruolo cruciale per le nostre attuali teorie fisiche. Se è vero che effettivamente esse variano allora avremo bisogno di capire ancora più in dettaglio le leggi della Natura.
http://altrogiornale.org/news.php
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
I misteri dell’universo: si trova all’interno di uno più grande ?
Un wormhole, letteralmente buco di verme, è un ipotetico tunnel che collega due diversi punti nello spazio tempo, e,in teoria, alla fine di ogni wormhole potrebbero esserci due universi. Nikodem Poplawski, fisico teoretico della Indiana University, ha fatto un passo in più nella teoria proponendo che forse il nostro universo potrebbe trovarsi all’interno di un wormhole, che si trova all’interno di un buco nero, che a sua volta si trova all’interno di un universo molto più grande.
Pazzesco vero? Eppure per quanto possa sembrare assurdo, questo concetto di wormhole offre soluzioni alle equazioni della teoria generale della relatività di Einstein. Infatti, gli wormhole, chiamati anche Ponte Einstein-Rosen, offrono una soluzione cosi buona che molti teorici pensano che wormhole veri potrebbero eventualmente essere scoperti o anche creati, e forse potrebbero anche essere usati per viaggi rapidissimi tra vaste aree nello spazio, o addirittura viaggi nel tempo.
Comunque, una delle proprietà conosciute dei wormhole, è che sono altamente instabili e probabilmente collasserebbe all’istante se anche una piccolissima quantità di materia, come un singolo fotone, provasse a passare per loro.
Ma funzionerebbe,ed esisterebbe la materia, se noi fossimo all’interno di un wormhole,dentro un buco nero in un altro universo? Poplawski pensa di si. Il fisico teorico usa il sistema di coordinate euclidee, chiamate anche “Coordinate Isotrope” per descrivere il campo gravitazionale di un buco nero e per creare un modello del movimento radiale geodetico di una particella massiccia in un buco nero.
“Questa condizione sarebbe soddisfatta se il nostro universo fosse all’interno di un buco nero che esiste all’interno di un universo molto più grande.” ha spiegato Poplawski. “Dato che la teoria della relatività di Einstein non sceglie un orientamento per il tempo, se un buco nero può formarsi dal collasso gravitazionale della materia tramite un orizzonte degli eventi nel futuro allora anche il processo inverso è possibile. Questo tipo di processo descriverebbe l’esplosione di un buco bianco: materia che emerge dall’orizzonti degli eventi nel passato, come l’espansione dell’universo.”
Quindi… un buco bianco, sarebbe connesso con un buco nero, tramite un wormhole, ed è ipoteticamente la versione “rewind” nel tempo, di un buco nero.
Nikodem Poplawski, insegnante di Fisica Teoretica alla Indiana University
La ricerca di Poplawski suggerisce che tutti i buchi neri astrofisici, e non solo i buchi neri Schwarzschild e Einstein-Rosen, potrebbero avere i ponti di Einstein-Rosen, ognuno con un nuovo universo dentro che si è formato simultaneamente al buco nero.
“Da questo ne deriva che il nostro universo potrebbe esso stesso essere nato da un buco nero esistente in un altro universo.” ha spiegato Poplawski.
Continuando a studiare il collasso di una sfera di polvere in coordinate isotrope, e applicando le correnti ricerche di Poplawski ad altri tipi di buchi neri, si potrebbero evitare molti problemi che i scienziati hanno trovato nella teoria del Big Bang e il problema della perdita di informazioni nei buchi neri, che dice che tutta l’informazione sulla materia viene persa una volta che attraversa l’orizzonte degli eventi( in cambio però si contraddicono le leggi della fisica quantistica).
Poplawski teorizza che questo modello in coordinate isotrope dell’universo come un buco nero potrebbero spiegare l’origine dell’inflazione cosmica.
Il problema ora è questo, possono queste idee essere provate? testate? Beh, c’è il problema che per vedere se un oggetto può viaggiare attraverso un wormhole, l’osservatore dovrebbe essere anch’esso nel wormhole, dato che l’interno di un wormhole non può essere osservato da fuori.
Una possibile soluzione è che un tipo di materia esotico non farebbe collassare il buco nero, quindi dovremmo creare, o essere fatti di, materia esotica per tenere il wormhole aperto. Ma forse, come propone Poplawski, se il wormhole è dentro un buco nero dentro un altro universo, allora funzionerebbe.
Insomma, serve un volontario. qualcuno si offre?
http://mitiemisteri.com/?p=21217
Pazzesco vero? Eppure per quanto possa sembrare assurdo, questo concetto di wormhole offre soluzioni alle equazioni della teoria generale della relatività di Einstein. Infatti, gli wormhole, chiamati anche Ponte Einstein-Rosen, offrono una soluzione cosi buona che molti teorici pensano che wormhole veri potrebbero eventualmente essere scoperti o anche creati, e forse potrebbero anche essere usati per viaggi rapidissimi tra vaste aree nello spazio, o addirittura viaggi nel tempo.
Comunque, una delle proprietà conosciute dei wormhole, è che sono altamente instabili e probabilmente collasserebbe all’istante se anche una piccolissima quantità di materia, come un singolo fotone, provasse a passare per loro.
Ma funzionerebbe,ed esisterebbe la materia, se noi fossimo all’interno di un wormhole,dentro un buco nero in un altro universo? Poplawski pensa di si. Il fisico teorico usa il sistema di coordinate euclidee, chiamate anche “Coordinate Isotrope” per descrivere il campo gravitazionale di un buco nero e per creare un modello del movimento radiale geodetico di una particella massiccia in un buco nero.
“Questa condizione sarebbe soddisfatta se il nostro universo fosse all’interno di un buco nero che esiste all’interno di un universo molto più grande.” ha spiegato Poplawski. “Dato che la teoria della relatività di Einstein non sceglie un orientamento per il tempo, se un buco nero può formarsi dal collasso gravitazionale della materia tramite un orizzonte degli eventi nel futuro allora anche il processo inverso è possibile. Questo tipo di processo descriverebbe l’esplosione di un buco bianco: materia che emerge dall’orizzonti degli eventi nel passato, come l’espansione dell’universo.”
Quindi… un buco bianco, sarebbe connesso con un buco nero, tramite un wormhole, ed è ipoteticamente la versione “rewind” nel tempo, di un buco nero.
Nikodem Poplawski, insegnante di Fisica Teoretica alla Indiana University
La ricerca di Poplawski suggerisce che tutti i buchi neri astrofisici, e non solo i buchi neri Schwarzschild e Einstein-Rosen, potrebbero avere i ponti di Einstein-Rosen, ognuno con un nuovo universo dentro che si è formato simultaneamente al buco nero.
“Da questo ne deriva che il nostro universo potrebbe esso stesso essere nato da un buco nero esistente in un altro universo.” ha spiegato Poplawski.
Continuando a studiare il collasso di una sfera di polvere in coordinate isotrope, e applicando le correnti ricerche di Poplawski ad altri tipi di buchi neri, si potrebbero evitare molti problemi che i scienziati hanno trovato nella teoria del Big Bang e il problema della perdita di informazioni nei buchi neri, che dice che tutta l’informazione sulla materia viene persa una volta che attraversa l’orizzonte degli eventi( in cambio però si contraddicono le leggi della fisica quantistica).
Poplawski teorizza che questo modello in coordinate isotrope dell’universo come un buco nero potrebbero spiegare l’origine dell’inflazione cosmica.
Il problema ora è questo, possono queste idee essere provate? testate? Beh, c’è il problema che per vedere se un oggetto può viaggiare attraverso un wormhole, l’osservatore dovrebbe essere anch’esso nel wormhole, dato che l’interno di un wormhole non può essere osservato da fuori.
Una possibile soluzione è che un tipo di materia esotico non farebbe collassare il buco nero, quindi dovremmo creare, o essere fatti di, materia esotica per tenere il wormhole aperto. Ma forse, come propone Poplawski, se il wormhole è dentro un buco nero dentro un altro universo, allora funzionerebbe.
Insomma, serve un volontario. qualcuno si offre?
http://mitiemisteri.com/?p=21217
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Re: Universo
IO IO Vado io....
Tanto di la non credo si stia peggio che qua......
Il sacrificio estremo per la scieza.
Tanto di la non credo si stia peggio che qua......
Il sacrificio estremo per la scieza.
FALGORN- Friends
- "to be or not to be"
falgorn68bf@gmail.com
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 922
Età : 56
Netiquette :
Nazione :
Data d'iscrizione : 14.10.10
Punti : 6248
Re: Universo
FALGORN ha scritto:IO IO Vado io....
Tanto di la non credo si stia peggio che qua......
Il sacrificio estremo per la scieza.
non avevo dubbi
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
universo: si trova all’interno di uno più grande ?
Un wormhole, letteralmente buco di verme, è un ipotetico tunnel che collega due diversi punti nello spazio tempo, e,in teoria, alla fine di ogni wormhole potrebbero esserci due universi. Nikodem Poplawski, fisico teoretico della Indiana University, ha fatto un passo in più nella teoria proponendo che forse il nostro universo potrebbe trovarsi all’interno di un wormhole, che si trova all’interno di un buco nero, che a sua volta si trova all’interno di un universo molto più grande.
Pazzesco vero? Eppure per quanto possa sembrare assurdo, questo concetto di wormhole offre soluzioni alle equazioni della teoria generale della relatività di Einstein. Infatti, gli wormhole, chiamati anche Ponte Einstein-Rosen, offrono una soluzione cosi buona che molti teorici pensano che wormhole veri potrebbero eventualmente essere scoperti o anche creati, e forse potrebbero anche essere usati per viaggi rapidissimi tra vaste aree nello spazio, o addirittura viaggi nel tempo.
Un wormhole, letteralmente buco di verme, è un ipotetico tunnel che collega due diversi punti nello spazio tempo, e,in teoria, alla fine di ogni wormhole potrebbero esserci due universi.
Comunque, una delle proprietà conosciute dei wormhole, è che sono altamente instabili e probabilmente collasserebbe all’istante se anche una piccolissima quantità di materia, come un singolo fotone, provasse a passare per loro.
Ma funzionerebbe,ed esisterebbe la materia, se noi fossimo all’interno di un wormhole,dentro un buco nero in un altro universo? Poplawski pensa di si. Il fisico teorico usa il sistema di coordinate euclidee, chiamate anche “Coordinate Isotrope” per descrivere il campo gravitazionale di un buco nero e per creare un modello del movimento radiale geodetico di una particella massiccia in un buco nero.
“Questa condizione sarebbe soddisfatta se il nostro universo fosse all’interno di un buco nero che esiste all’interno di un universo molto più grande.” ha spiegato Poplawski. “Dato che la teoria della relatività di Einstein non sceglie un orientamento per il tempo, se un buco nero può formarsi dal collasso gravitazionale della materia tramite un orizzonte degli eventi nel futuro allora anche il processo inverso è possibile. Questo tipo di processo descriverebbe l’esplosione di un buco bianco: materia che emerge dall’orizzonti degli eventi nel passato, come l’espansione dell’universo.”
Quindi… un buco bianco, sarebbe connesso con un buco nero, tramite un wormhole, ed è ipoteticamente la versione “rewind” nel tempo, di un buco nero.
La ricerca di Poplawski suggerisce che tutti i buchi neri astrofisici, e non solo i buchi neri Schwarzschild e Einstein-Rosen, potrebbero avere i ponti di Einstein-Rosen, ognuno con un nuovo universo dentro che si è formato simultaneamente al buco nero.
“Da questo ne deriva che il nostro universo potrebbe esso stesso essere nato da un buco nero esistente in un altro universo.” ha spiegato Poplawski.
Continuando a studiare il collasso di una sfera di polvere in coordinate isotrope, e applicando le correnti ricerche di Poplawski ad altri tipi di buchi neri, si potrebbero evitare molti problemi che i scienziati hanno trovato nella teoria del Big Bang e il problema della perdita di informazioni nei buchi neri, che dice che tutta l’informazione sulla materia viene persa una volta che attraversa l’orizzonte degli eventi( in cambio però si contraddicono le leggi della fisica quantistica).
Poplawski teorizza che questo modello in coordinate isotrope dell’universo come un buco nero potrebbero spiegare l’origine dell’inflazione cosmica.
Il problema ora è questo, possono queste idee essere provate? testate? Beh, c’è il problema che per vedere se un oggetto può viaggiare attraverso un wormhole, l’osservatore dovrebbe essere anch’esso nel wormhole, dato che l’interno di un wormhole non può essere osservato da fuori.
Una possibile soluzione è che un tipo di materia esotico non farebbe collassare il buco nero, quindi dovremmo creare, o essere fatti di, materia esotica per tenere il wormhole aperto. Ma forse, come propone Poplawski, se il wormhole è dentro un buco nero dentro un altro universo, allora funzionerebbe.
Insomma, serve un volontario. qualcuno si offre?
http://mitiemisteri.com/i-misteri-del-cosmo-il-nostro-universo-si-trova-all%E2%80%99interno-di-un-universo-piu-grande/
Pazzesco vero? Eppure per quanto possa sembrare assurdo, questo concetto di wormhole offre soluzioni alle equazioni della teoria generale della relatività di Einstein. Infatti, gli wormhole, chiamati anche Ponte Einstein-Rosen, offrono una soluzione cosi buona che molti teorici pensano che wormhole veri potrebbero eventualmente essere scoperti o anche creati, e forse potrebbero anche essere usati per viaggi rapidissimi tra vaste aree nello spazio, o addirittura viaggi nel tempo.
Un wormhole, letteralmente buco di verme, è un ipotetico tunnel che collega due diversi punti nello spazio tempo, e,in teoria, alla fine di ogni wormhole potrebbero esserci due universi.
Comunque, una delle proprietà conosciute dei wormhole, è che sono altamente instabili e probabilmente collasserebbe all’istante se anche una piccolissima quantità di materia, come un singolo fotone, provasse a passare per loro.
Ma funzionerebbe,ed esisterebbe la materia, se noi fossimo all’interno di un wormhole,dentro un buco nero in un altro universo? Poplawski pensa di si. Il fisico teorico usa il sistema di coordinate euclidee, chiamate anche “Coordinate Isotrope” per descrivere il campo gravitazionale di un buco nero e per creare un modello del movimento radiale geodetico di una particella massiccia in un buco nero.
“Questa condizione sarebbe soddisfatta se il nostro universo fosse all’interno di un buco nero che esiste all’interno di un universo molto più grande.” ha spiegato Poplawski. “Dato che la teoria della relatività di Einstein non sceglie un orientamento per il tempo, se un buco nero può formarsi dal collasso gravitazionale della materia tramite un orizzonte degli eventi nel futuro allora anche il processo inverso è possibile. Questo tipo di processo descriverebbe l’esplosione di un buco bianco: materia che emerge dall’orizzonti degli eventi nel passato, come l’espansione dell’universo.”
Quindi… un buco bianco, sarebbe connesso con un buco nero, tramite un wormhole, ed è ipoteticamente la versione “rewind” nel tempo, di un buco nero.
La ricerca di Poplawski suggerisce che tutti i buchi neri astrofisici, e non solo i buchi neri Schwarzschild e Einstein-Rosen, potrebbero avere i ponti di Einstein-Rosen, ognuno con un nuovo universo dentro che si è formato simultaneamente al buco nero.
“Da questo ne deriva che il nostro universo potrebbe esso stesso essere nato da un buco nero esistente in un altro universo.” ha spiegato Poplawski.
Continuando a studiare il collasso di una sfera di polvere in coordinate isotrope, e applicando le correnti ricerche di Poplawski ad altri tipi di buchi neri, si potrebbero evitare molti problemi che i scienziati hanno trovato nella teoria del Big Bang e il problema della perdita di informazioni nei buchi neri, che dice che tutta l’informazione sulla materia viene persa una volta che attraversa l’orizzonte degli eventi( in cambio però si contraddicono le leggi della fisica quantistica).
Poplawski teorizza che questo modello in coordinate isotrope dell’universo come un buco nero potrebbero spiegare l’origine dell’inflazione cosmica.
Il problema ora è questo, possono queste idee essere provate? testate? Beh, c’è il problema che per vedere se un oggetto può viaggiare attraverso un wormhole, l’osservatore dovrebbe essere anch’esso nel wormhole, dato che l’interno di un wormhole non può essere osservato da fuori.
Una possibile soluzione è che un tipo di materia esotico non farebbe collassare il buco nero, quindi dovremmo creare, o essere fatti di, materia esotica per tenere il wormhole aperto. Ma forse, come propone Poplawski, se il wormhole è dentro un buco nero dentro un altro universo, allora funzionerebbe.
Insomma, serve un volontario. qualcuno si offre?
http://mitiemisteri.com/i-misteri-del-cosmo-il-nostro-universo-si-trova-all%E2%80%99interno-di-un-universo-piu-grande/
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
E se vivessimo in un universo che è un’illusione?
Al Fermilab, il laboratorio di astrofisica del dipartimento per l’energia degli Stati Uniti, il dott. Craig Hogan ha ipotizzato qualcosa davvero sconvolgente. Cioè che l’universo cui ci sembra di vivere non è altro che un ologramma! Per verificare questa ipotesi gli scenziati stanno mettendo a punto l’orologio più preciso che sia mai stato costruito in grado di rispondere alla domanda se la nostra sia in realtà un’illusione. Il problema, sollevato anche dal noto astrofisico Stephen Hawking, è il fatto che le “immagini” del l’universo profondo si sgrano.
Come quando proviamo ad ingrandire una foto digitale con il computer. Una possibile prova a questa stravante teoria è l’inspiegabile “rumore” che affligge l’esperimento GEO600 per la ricerca di onde gravitazionali nei buchi neri.
Per Hogan l’esperimento indica che è stato superato il limite di “risoluzione in pixel” dello spazio-tempo. I buchi neri infatti sono oggetti dove lo spazio-tempo è estremamente compresso. Un’analisi dei fenomeni dei buchi neri suggerisce che la terza dimensione non può esistere. La nostra realtà, quindi, sarebbe come un cartone animato bidimensionale, quello che noi percepiamo come terza dimensione sarebbe in realtà una proiezione del tempo intrecciato con la profondità. L’illusione quindi dipende dalla nostra capacità di osservazione e dagli strumenti che possono raggiungere il limite di questo intreccio spazio-tempo. La discussione è aperta tra gli scenziati, anche perché si basa su ipotesi matematiche e non su riscontri oggettivi. Ma potrebbe rispondere a molti paradossi scientifici che richiedono un universo liscio e non tridimensionale.
I primi studi con l’olometro, un interferomentro olografico speciale, “l’orologio” che si sta costruendo, inizieranno il prossimo anno presso il Fermilab.
non perdetevi l'interessante video di Michia Kaku su: http://altrogiornale.org/news.php
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Re: Universo
qui invece è spiegato tutto molto chiaramente..anche se ho i miei dubbi
http://www.xmx.it/universoillusione.htm
http://www.xmx.it/universoillusione.htm
Re: Universo
Marius ha scritto:qui invece è spiegato tutto molto chiaramente..anche se ho i miei dubbi
http://www.xmx.it/universoillusione.htm
non avere dubbi sarebbe grave da parte nostra.
articolo molto interessante e verosimile
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Re: Universo
Alaudae ha scritto:Marius ha scritto:qui invece è spiegato tutto molto chiaramente..anche se ho i miei dubbi
http://www.xmx.it/universoillusione.htm
non avere dubbi sarebbe grave da parte nostra.
articolo molto interessante e verosimile
FALGORN- Friends
- "to be or not to be"
falgorn68bf@gmail.com
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 922
Età : 56
Netiquette :
Nazione :
Data d'iscrizione : 14.10.10
Punti : 6248
ancora 5 miliardi di anni
l nostro universo sembra destinato a non finire mai il corso della sua esistenza: esiste da quasi 14 miliardi di anni, e non mostra segnali di cedimento.
Ma secondo un nuovo studio condotto dalla Cornell University, il nostro universo è destinato a finire tra circa 5 miliardi di anni, almeno stando a quanto dice una delle teorie sull'origine dell'universo.
La teoria sulle origini definita "teoria dell'inflazione eterna" dice, tra le altre cose, che il nostro universo è parte di un multiverso, un contenitore più ampio riempito da un numero indefinito di universi, ognuno dei quali può dare origine ad un numero infinito di universi-figlio.
Il principale problema di questa teoria è il calcolo delle probabilità che un evento possa verificarsi. "La normale nozione di probabilità" dice Ken Olum, della Tufts University, "come ad esempio il fatto che un evento A possa accadere due volte e un Evento B quattro, e che le probabilità che si verifichi l'evento B sono doppie, non funziona, perchè invece di due o quattro si ha infinito".
Il problema fino ad ora è sempre stato "aggirato" con una scorciatoia matematica, prendendo in esame porzioni finite dell'universo e calcolando le probabilità che un evento possa verificarsi all'interno di esse. Ma nel nuovo studio, il team di ricerca guidato da Raphael Bousso fa notare che questa tecnica ottiene un risultato non previsto.
"Non si possono usare scorciatoie come strumenti matematici senza influire sui risultati La stessa scorciatoia che ci fornice queste predizioni relativamente corrette predice anche la fine dei tempi. In altre parole, se si una una scorciatoia per calcolare le probabilità nell'inflazione eterna, la scorciatoia stessa diventa un evento che può accadere".
l nostro universo sembra destinato a non finire mai il corso della sua esistenza: esiste da quasi 14 miliardi di anni, e non mostra segnali di cedimento.
Ma secondo un nuovo studio condotto dalla Cornell University, il nostro universo è destinato a finire tra circa 5 miliardi di anni, almeno stando a quanto dice una delle teorie sull'origine dell'universo.
La teoria sulle origini definita "teoria dell'inflazione eterna" dice, tra le altre cose, che il nostro universo è parte di un multiverso, un contenitore più ampio riempito da un numero indefinito di universi, ognuno dei quali può dare origine ad un numero infinito di universi-figlio.
Il principale problema di questa teoria è il calcolo delle probabilità che un evento possa verificarsi. "La normale nozione di probabilità" dice Ken Olum, della Tufts University, "come ad esempio il fatto che un evento A possa accadere due volte e un Evento B quattro, e che le probabilità che si verifichi l'evento B sono doppie, non funziona, perchè invece di due o quattro si ha infinito".
Il problema fino ad ora è sempre stato "aggirato" con una scorciatoia matematica, prendendo in esame porzioni finite dell'universo e calcolando le probabilità che un evento possa verificarsi all'interno di esse. Ma nel nuovo studio, il team di ricerca guidato da Raphael Bousso fa notare che questa tecnica ottiene un risultato non previsto.
"Non si possono usare scorciatoie come strumenti matematici senza influire sui risultati La stessa scorciatoia che ci fornice queste predizioni relativamente corrette predice anche la fine dei tempi. In altre parole, se si usa una scorciatoia per calcolare le probabilità nell'inflazione eterna, la scorciatoia stessa diventa un evento che può accadere".
http://www.ditadifulmine.com/2010/10/universo-destinato-finire-tra-5.html
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Re: Universo
sono daccordo al 100% con questo articoloMarius ha scritto:qui invece è spiegato tutto molto chiaramente..anche se ho i miei dubbi
http://www.xmx.it/universoillusione.htm
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9852
L'universo è un mandala
di Elsa Nityama Masetti
Secondo il fisico Antony Garrett Lisi l'universo ha una forma graifica ben precisa che si avvicina enormemente a quella di un mandala...
Rispose Stephen Hawking a chi gli chiedeva quale, tra tutte le cosmologie concepite dagli scienziati nell’ultimo mezzo secolo, fosse quella vera: «Lo sono tutte». Una delle più antiche e universali, concepita da chissà chi, è senz’altro l’armonioso Mandala. Il più antico sin qui conosciuto è una "ruota solare" paleolitica scoperta nell’Africa del sud. Il più nuovo è quello del fisico teoretico Antony Garrett Lisi. «L’universo potrebbe avere una forma grafica precisa». Questo afferma Antony Garrett Lisi fisico “singolare” che da qualche mese fa parlare di se. E se c’è l’ha, quanto è vero il suo modello unificato - è quella di un Mandala. Della serie: i tibetani la sanno lunga? Fin troppo, sono convinti i cinesi!
Lisi, però, l’ha chiamato E8, come lo schema matematico a cui si rifà il suo modello. Si tratta di una “struttura” di 248 punti che incorpora le simmetrie di una geometria a 57 dimensioni ed è esso stesso a 248 dimensioni, della serie sembra tondo, ma ha 248 lati, come il più fine dei diamanti. Ecco come lo definisce Garrett: «Quello che sono riuscito a fare è descrivere tutte quelle particelle, includendo la gravità, quali parti di un singolo campo, con un singolo calibro di ragruppamento. E successivamente, ho scoperto che questo calibro è l’E8, forse una delle più belle strutture in matematica». Di fatto a rendere semplice la sua teoria del tutto è l’impiego di una sola dimensione temporale e tre spaziali, una cosina semplice dal punto di vista matematico. Detto così è roba che capiscono in pochi e quindi, a maggior ragione, seguendo l’intuito, conviene andare a veder meglio che cosa si dice sul mandala.
Dicesi Mandala… Secondo Wiki (non mia sorella, ma wikipedia): “è una parola che in sanscrito significa cerchio o ciclo. È associata alla cultura veda (vedi RigVeda, scritture che risalgono alla notte tempi), e molto assai a quella tibetana (aggiungo io). Il termine Mandala è usato anche per indicare un disegno composto dall'associazione di diverse figure geometriche, le più usate delle quali sono il punto, il triangolo, il cerchio ed il quadrato”. Se si guardano le animazioni della teoria del surfista - sport che Garrett preferisce a quelli solitamente adottati nei laboratori accademici - come appaiono sul video del New Scientist, non si può che rimanere affascinati. Elettroni, protoni, neutrini, quark e antiquark sono indicati, guarda caso, da piccoli triangoli e cerchi di colori diversi che, in una elegante quanto ordinata danza, si scompongono e ricompongono in quella che potrebbe essere, secondo Lee Smolin del Perimeter Institute for Theoretical Physics in Canada, “l’intuizione favolosa”.
«È uno dei migliori modelli di unificazione che io abbia mai visto in molti, molti anni» - ha affermato Smolin, appena uscito di fresco. A parte il fatto che dopo la rinuncia di Hawking si sfornano teorie unificanti come brioches, viene da chiedersi se il professor Smolin metta mai il naso fuori da suo laboratorio, perché di modelli così, e unificanti pure, se ne vedono da secoli!
Gli scienziati, però, si sa, sono alla scoperta dell’algoritmo che spieghi ogni cosa, una volta per tutte. Talvolta, se non fosse per quella “nobile mania” alla misurazione e all’equazione totocontenente si ha l’impressione di trovarsi di fronte alla cosiddetta scoperta dell’”acqua calda”, che peraltro sempre secondo gli ayurvedici è un ottimo sistema curativo, che fa bene a tutto, tranne che all’industria farmaceutica. In compenso, il naso in laboratorio è il nostro fisico surfista, scalatore e esploratore (di giungle e foreste) dottor Lisi che non ce lo mette. Egli sembra godersela tra una scarpinata sulle onde e una sulle montagne. Magari è proprio quando è in cima all’una o all’altra, in quell’attimo unico e onnipresente in cui l’occhio tutto abbraccia in una visione unificante, che è colto da intuizione… matematica!
Si dice ancora sui Mandala, sempre su Wiki: “Il Mandala rappresenta per i buddhisti il processo secondo cui il cosmo si è formato dal suo centro… essi riconoscono, però, che i veri Mandala possono essere solamente mentali”. Le immagini o i materiali fisici, come la fine sabbia colorata, servono per costruire il mandala materiale solo per il periodo della pratica religiosa. Completato, il Mandala viene semplicemente distrutto, spazzando via la sabbia di cui è composto. Questo gesto vuole ricordare la continua mutevolezza e caducità delle cose, il loro potenziale vuoto. Garrett Lisi sta aspettando che gli esperimenti al Cern confermino la sua teoria, prima di distruggere o no il suo. Speriamo che la Scienza, quella con la lettera maiuscola, come al solito, non si ostini!
L'articolo è tratto da Scienza e Conoscenza n. 24 http://altrogiornale.org/news.php
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Quante sono le stelle dell'Universo ?
Le stelle sono tante, milioni di milioni: o, per la precisione, 3 seguite da 23 zeri!
La stima e' di astronomi americani che hanno pubblicato il loro calcolo sulla rivista Nature.
La ricerca di Pieter van Dokkum di Yale e del collega di Harvard Charlie Conroy mette in dubbio l'opinione corrente nel mondo degli astrofisici che la maggior parte delle galassie hanno le stesse proprieta' della Via Lattea.
Van Dokkum e Conroy hanno triplicato il numero delle stelle dell'universo sulla base dell'osservazione che le stelle 'nane rosse' sono molto piu' numerose di quanto non si pensasse finora. Fino ad oggi, nelle stime sul numero delle stelle, gli scienziati avevano presupposto che le altre galassie avessero lo stesso numero di stelle nane della Via Lattea.
Ma un terzo delle galassie sono ellittiche, non a spirale, hanno argomentato van Dokkum e Conroy.
I due astronomi hanno quindi esaminato otto distanti galassie ellittiche e scoperto che la presenza di nane rosse e' molto piu' alta rispetto alle galassie a spirale. Finora si riteneva che ogni galassia avesse da cento miliardi a mille miliardi di stelle. Secondo l'astronomo di Cormell Carl Sagan ci sono nell'universo cento miliardi di galassie, ciascuna con cento miliardi di stelle.
I calcoli di van Dokkum correggono al rialzo la stima di Sagan tenendo in considerazione le galassie ellittiche. Il risultato e' stato di tre volte tanto: 300.000.000.000.000.000.000.000 stelle. Il nuovo calcolo dei due astronomi e' stato accolto con prudenza dai colleghi: per Richard Ellis, del California Institute of Technology, e' ancora presto per dire se van Dokkum e Conroy hanno ragione anche se il loro lavoro sta scuotendo il campo dell'astrofisica ''come un gatto in mezzo ai piccioni''.
fonte ANSA http://mysterium.blogosfere.it/2011/01/quante-sono-le-stelle-delluniverso-un-nuovo-calcolo-le-ha-contate.html
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
L'universo è piatto e 250 volte più grande del previsto
Quanto è grande l'universo? Qualunque astronomo si è posto questa domanda, ma sappiamo davvero fin dove si espandono in suoi confini? Secondo un recente studio, il nostro cosmo è 250 volte più grande dell'universo visibile.
Partendo dalla considerazione che l'universo è vecchio circa 4 miliardi e mezzo di anni, si può ipotizzare che l'universo visibile sia contenuto in un raggio di 14 miliardi di anni luce.
Ma noi sappiamo che i fotoni della radiazione cosmica di fondo hanno percorso una distanza pari a 45 miliardi di anni luce per raggiungere la Terra, dando all'universo un diametro apparente di almeno 90 miliardi di anni luce.
In realtà, ciò non è del tutto vero. Attraverso nuovi modelli che riguardano la curvatura dell'universo e quindi la sua dimensione, sono cambiati i valori assegnati alle dimensioni. Così, Mihran Vardanyan di Oxford, insieme ad alcuni colleghi ha sviluppato la media dei risultati di tutti i dati raccolti e attraverso una tecnica complessa chiamata modello matematico bayesiano il team di scienziati ha trovato un modo per vincolare la complessità dei singoli modelli stessi in un unico meccanismo, molto più rigoroso rispetto a quelli precedenti.
In altre parole, il modello bayesiano è di per sé più complesso ma produce una soluzione semplificata di modelli complessi. Ne è emerso che la curvatura dell'universo è strettamente vincolata ad un valore pari a zero. Ciò significa che l'universo è probabilmente piatto. Non solo. È anche almeno 250 volte più grande del volume stimato grazie al telescopio Hubble.
Francesca Mancuso
http://www.nextme.it/scienza/universo/1635-luniverso-e-piatto-e-250-volte-piu-grande-del-previsto-
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto
Che vi dice il 42 ? ..
Ovvio un numero , ... ma per Google è la: "Risposta alla vita l'universo e tutto quanto" .... provate : http://www.google.it/search?q=answer+to+life+the+universe+and+everything
La versione di Wikipedia é :
La risposta alla domanda fondamentale su: la vita, l'universo e tutto quanto è un concetto preso dalla serie di romanzi di fantascienza di Douglas Adams dedicata alla Guida galattica per gli autostoppisti. In questi romanzi per cercare la risposta viene costruito un supercomputer chiamato Pensiero Profondo che dopo un'elaborazione della durata di sette milioni e mezzo di anni fornisce la risposta.
La spiegazione di Adams
Il 3 novembre 1993, a più di dieci anni dalla pubblicazione della Guida, Adams diede la seguente risposta, riguardo alla scelta del numero quarantadue, sul newsgroup alt.fan.douglas-adams:
« La risposta è molto semplice. Era uno scherzo. Doveva essere un numero, un normale, piccolo numero, e io scelsi quello. Rappresentazioni binarie, calcoli in base tredici, monaci tibetani sono solo una completa sciocchezza. Mi sedetti alla scrivania, fissai il giardino e pensai '42 funzionerà'. Lo scrissi a macchina. Fine della storia. »
http://it.wikipedia.org/wiki/La_risposta_alla_domanda_fondamentale_sulla_vita,_l'universo_e_tutto_quanto ... ...
La Vostra opinione invece ?
Ovvio un numero , ... ma per Google è la: "Risposta alla vita l'universo e tutto quanto" .... provate : http://www.google.it/search?q=answer+to+life+the+universe+and+everything
La versione di Wikipedia é :
La risposta alla domanda fondamentale su: la vita, l'universo e tutto quanto è un concetto preso dalla serie di romanzi di fantascienza di Douglas Adams dedicata alla Guida galattica per gli autostoppisti. In questi romanzi per cercare la risposta viene costruito un supercomputer chiamato Pensiero Profondo che dopo un'elaborazione della durata di sette milioni e mezzo di anni fornisce la risposta.
La spiegazione di Adams
Il 3 novembre 1993, a più di dieci anni dalla pubblicazione della Guida, Adams diede la seguente risposta, riguardo alla scelta del numero quarantadue, sul newsgroup alt.fan.douglas-adams:
« La risposta è molto semplice. Era uno scherzo. Doveva essere un numero, un normale, piccolo numero, e io scelsi quello. Rappresentazioni binarie, calcoli in base tredici, monaci tibetani sono solo una completa sciocchezza. Mi sedetti alla scrivania, fissai il giardino e pensai '42 funzionerà'. Lo scrissi a macchina. Fine della storia. »
http://it.wikipedia.org/wiki/La_risposta_alla_domanda_fondamentale_sulla_vita,_l'universo_e_tutto_quanto ... ...
La Vostra opinione invece ?
Ultima modifica di Maverik il Sab 12 Feb - 0:38:58 - modificato 1 volta. (Motivazione : maiuscola)
Maverik- Partecipante Novizio
- «La fantasia è più importante del sapere.»
Albert Einstein
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
La mia forza :
Messaggi : 141
Netiquette :
Nazione :
Data d'iscrizione : 13.10.10
Punti : 5403
Re: Universo
Forse sarà stato un bel marketing colossale , .... ma dubito che il grande G utilizzi questa tecnica per avere utenti .... non ne ha bisogno !! E' anche vero che gli informatici .. hanno tanta fantasia ...
Maverik- Partecipante Novizio
- «La fantasia è più importante del sapere.»
Albert Einstein
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
La mia forza :
Messaggi : 141
Netiquette :
Nazione :
Data d'iscrizione : 13.10.10
Punti : 5403
Re: Universo
« "Quarantadue!" urlò Loonquawl. "Questo è tutto ciò che sai dire dopo un lavoro di sette milioni e mezzo di anni?"
"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda." »
http://it.wikipedia.org/wiki/La_risposta_alla_domanda_fondamentale_sulla_vita,_l%27universo_e_tutto_quanto
"Ho controllato molto approfonditamente," disse il computer, "e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda." »
http://it.wikipedia.org/wiki/La_risposta_alla_domanda_fondamentale_sulla_vita,_l%27universo_e_tutto_quanto
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Confermata teoria espansione universo
(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Arriva dal telescopio spaziale Hubble la conferma alla teoria dell'espansione dell'universo e, con essa, la presenza dell'energia oscura, l'energia ancora sconosciuta e misteriosa che occuperebbe il 70% dell'universo. I nuovi dati raccolti, pubblicati sull'Astrophysical Journal, spazzano via alcune delle teorie alternative all'energia oscura. Tra queste, 'esplode' la teoria secondo la quale l'universo potrebbe essere immerso in un'enorme bolla cosmica estesa per 8 miliardi di anni luce.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27767
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Argomenti simili
» Hawking e viaggi nel tempo
» CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
» i misteri della NASA
» Segnali provenienti dall'Universo
» nuove scoperte
» CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
» i misteri della NASA
» Segnali provenienti dall'Universo
» nuove scoperte
Pagina 1 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.