Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
Lol XD Qui si dice così al plurale XD Comunque al plurale sarebbe "Le clave" credo
Comunque si... Qualcuno potrebbe rimanere in vita e, pur di litigare, lo fa con lo specchio U.U
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Nuvole nere sul Medio Oriente
Proviamo ad elencare i fattori di instabilità che si stanno concentrando nell'area del petrolio mediorientale, che rendono possibile e probabile un conflitto militare di proporzioni tali da ripercuotersi su tutte le economie mondiali.
-la minaccia iraniana di bloccare lo stretto di Hormuz (da cui passa il 40% del petrolio mondiale) è realistica e relativamente facile, affondando vecchie navi da carico e minando la zona.
Bisogna tener conto che questa minaccia origina dalle sanzioni occidentali che, come sanzione al programma nucleare di questo paese, vogliono impedire la commercializzazione del petrolio iraniano.
-qualche mese di blocco porterebbe il petrolio a 200 dollari al barile, la qual cosa non dispiacerebbe a entità potenti come il cartello multinazionale delle grandi compagnie petrolifere le cui riserve raddoppierebbero di valore e compenserebbero i mancati introiti. Anche i paesi produttori non vedrebbero male uno stop alla estrazione, anche perché il petrolio è un bene in via di esaurimento e aumenterà di valore fino a quando non sarà sostituito da altre modalità energetiche.
-Visto che una parte del petrolio che passa dallo stretto di Hormuz è destinato alle emergenti economie di India e Cina, non credo che dispiacerebbe agli strateghi della globalizzazione un rallentamento di queste economie.
-da parte israeliana vi è un interesse vitale ad una crisi, in cui intervenire per bloccare "manu militari" il programma atomico iraniano e ristabilire la propria egemonia in Medio Oriente, in stretta alleanza con gli USA.
-gli USA, lasciato l'Iraq e prossimi a lasciare (da perdenti) l'Afghanistan, entrerebbero prestissimo in crisi di astinenza da guerre, sistema vitale che alimenta economia e politica americana, metodo "democratico" che deve procacciare materie prime e quindi ricchezza, in nome degli "interessi vitali" e della "sicurezza" (una volta chiamato più semplicemente ed efficacemente imperialismo)
-la tentazione USA di mettere le mani sul petrolio iraniano e ristabilire l'egemonia imperiale sull'intero Medio Oriente è fortissima e ora non si tratta nemmeno di fabbricare prove false sulle armi di sterminio in possesso di Saddam Hussein, visto che gli iraniani lavorano chiaramente per disporre dell'arma atomica.
Certo mi assale sempre quel dubbio che le armi di distruzione di massa in mano alle cosiddette democrazie sono legittime, anche se pesano enormemente nel minacciare i nemici di chi le possiede (famosa la frase della Clinton che minacciava di incenerire quello Stato che avesse toccato Israele).
-un rallentamento dell'economia globale, dovuto ad una guerra contro l'Iran, apparirebbe non molto pesante anche perché c'è una crisi di saturazione dei mercati, e facilmente la guerra potrebbe coprire la crisi sistemica del capitalismo mondiale, addossando la responsabilità agli ayatollah.
Concludendo, penso che molti fattori convergano nel rendere questo conflitto possibile. Solo gli iraniani potrebbero fare un bel dispetto ai colonialisti: potrebbero annullare il programma nucleare, dichiarare la pace con Israele e vendere il loro petrolio a 50 dollari solo a Cina e India.
Segnalati suicidi al Pentagono!
fonte: cadoinpiedi.it/2012/01/04/nuvole_nere_sul_medio_oriente
Pubblicato da Daniele L. a 23:34
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verso la guerra mondiale: chi tace acconsente
di Massimo Mazzucco
www.luogocomune.net
Se nel prossimo futuro il mondo sarà travolto da una guerra devastante, innescata dall’attuale “questione iraniana”, la colpa sarà stata anche dell’Italia. Dell'Italia, e di tutti coloro che non avranno fatto nulla per cercare di evitarla.
Tutte le importanti guerre infatti non iniziano mai da un giorno all’altro, ma seguono una classica “escalation” di episodi sempre più gravi, che fanno crescere la tensione internazionale fino a rendere il conflitto inevitabile.
Nel corso di questa escalation è abbastanza facile capire quali delle parti in causa siano più interessate a fermarla, e quali invece vogliano farla arrivare ad ogni costo al punto di non ritorno. Di solito questa dinamica risponde alla logica del cui prodest: chi pensa di avere più da guadagnare da un conflitto armato spinge al massimo perchè questo avvenga, mentre gli altri cercano di evitarlo finchè possono, ed entrano in guerra solo se ci vengono tirati per il collo.
Nel caso dell’Iran, viene naturale pensare che i suoi immensi giacimenti di petrolio facciano talmente gola ai paesi occidentali da voler provocare un conflitto armato pur di riuscire ad impadronirsene. Mentre ovviamente gli iraniani non hanno il minimo interesse a combattere per qualcosa che già possiedono, e pensano piuttosto al modo migliore per non perderlo.
E’ da tempo infatti che gli americani continuano ad agitare la “minaccia nucleare” come strumento per accelerare l’escalation, ...
... mentre gli iraniani ripetono fino alla nausea che gli ispettori internazionali possono andare e venire a piacimento, e che finora non hanno trovato nulla che riveli un intento non pacifico nel loro programma nucleare.
Fra l’altro, è dal novembre scorso che il rapporto della commissione atomica circola liberamente, e persino i sassi sanno ormai che lì dentro non vi sia assolutamente nulla di incriminante verso l’Iran.
Ma i media occidentali fingono di non saperlo, permettendo così all’escalation di continuare.
Il problema è che l’Iran non è proprio uno staterello qualunque. Non solo dispone di alleanze importanti, ma negli ultimi anni – proprio grazie al petrolio – ha potuto acquistare armamenti di primissimo livello, che gli permetterebbero di difendersi anche da solo da un improvviso attacco militare. Non è quindi una nazione che si lasci intimidire dal primo cane che abbaia, e diventa necessario ricorrere a strumenti di ricatto più diretti e più pressanti, se si vuole farla cadere nella trappola mortale.
E’ nata così di recente una serie di sanzioni da parte dell’ONU, che vanno ad aggiungersi a quelle ormai infinite che gli Stati Uniti hanno imposto contro l’Iran negli ultimi decenni. In aggiunta, gli Stati Uniti hanno approvato una misura eccezionale che dovrebbe entrare in vigore fra sei mesi: il congelamento di tutti gli “assets” monetari internazionali della Banca Centrale iraniana. In seguito a questo annuncio, la moneta iraniana ha già perso il 10% del valore negli scambi internazionali, ma sembra che non basti ancora.
Ma ecco che un bel giorno l’Europa si sveglia e minaccia improvvisamente di rinunciare all’acquisto di tutto il petrolio che compra dall’Iran. La decisione finale verrà presa a Bruxelles il 30 gennaio, ma ormai la scelta sembra fatta. Era ormai da settimane che gli Stati Uniti premevano sull’Europa perchè annunciasse questa misura – l’unica che sia realmente in grado di mettere in ginocchio gli iraniani – ed è chiaro a questo punto che gli europei abbiano ceduto.
Questo avviene nonostante una nuova crisi petrolifera sia destinata inevitabilmente a far schizzare il prezzo del petrolio alle stelle, con conseguenze particolarmente pesanti proprio per i paesi europei, come la Grecia, che già faticano a stare a galla.
Nel frattempo l’Italia cosa fa?
Ah già, noi non possiamo fare nulla, perchè attualmente abbiamo un governo “tecnico”, che è talmente impegnato nel farci risparmiare qualche euro qui e là da non potersi minimamente occupare di quello che accade fuori dai nostri confini.
Non solo abbiamo accettato a scatola chiusa un presidente del consiglio scelto fuori dal nostro paese, ma con questo abbiamo anche rinunciato ad influire in qualunque misura su ciò che avviene là fuori.
Che decidano altri per noi, poi casomai fateci sapere.
Nel frattempo la scelta di boicottare il petrolio iraniano, non a caso caldeggiata da Sarkozy, rischia di diventare la svolta senza più ritorno nella famosa “escalation” di cui sopra.
In tutto questo, il pericolo rappresentato dal "folle" Netaniahu – che più volte ha minacciato di aggredire l’Iran senza avvisare nessuno – rischia di diventare un elemento indispensabile per scatenare un cataclisma di portata mondiale, all’interno di un progetto molto più complesso e lungimirante della “semplice” conquista dell’Iran.
Teniamo infatti presente che gli Stati Uniti non potranno mai dichiarare apertamente di voler attaccare l’Iran, per cui un “attacco senza preavviso” da parte di Israele rappresenta per loro l’unica possibilità di ”ritrovarsi” coinvolti in una guerra che non hanno mai voluto dichiarare in primo luogo. Remember Pearl Harbor?
Si chiama plausible denial, ed è ormai diventato la condizione indispensabile per mettere in piedi una qualunque operazione criminale di portata internazionale nel mondo dell'informazione onnipresente.
Quindi, provate ad immaginare se per caso nella testa malata di qualche neocons – e ce ne sono rimasti parecchi in giro - fosse maturata una balzana idea di questo tipo:
1 – Israele attacca l’Iran senza preavviso.
2 – L’Iran risponde immediatamente.
3 – Israele chiede aiuto agli Stati Uniti.
4 – Gli Stati Uniti se ne lavano le mani (“Avete agito senza consultarci. Noi non volevamo”) e salvano la faccia.
5 – Su Israele iniziano a piovere Katiusha da tutte le parti (Hezbollah e Hamas sono sempre pronti a dare una mano ai sionisti, quando serve).
6 – Le immagini strazianti dei bambini di Tel Aviv dilaniati dai Katiusha fanno il giro del mondo, e in pochi giorni la NATO (USA+Europa) è obbligata ad intervenire per “motivi umanitari”.
7 - La Cina non ci sta, capisce che stanno per fottersi l’Iran (la Cina è oggi il maggiore consumatore mondiale di petrolio iraniano), e interviene militarmente. Lo fa magari in modo limitato, per mandare un chiaro segnale agli occidentali.
8 – Nel frattempo però tutto il Medio Oriente ha preso fuoco. Diversi stati arabi attaccano Israele, che magari si lascia scappare un paio di atomiche qui e là nel tentativo di difendersi. Se poi per caso ne partisse una di troppo verso l’Iran, è chiaro che la Cina farebbe altrettanto colpendo qualche paese occidentale.
9 – A questo punto si scatenerebbe il panico dappertutto, e si arriverebbe presto ad una specie di “tregua mondiale”, invocata a gran forza dall’opinione pubblica per evitare la distruzione del pianeta. (Ma è tutto previsto, questo è solo un passaggio necessario nel piano a lungo termine).
10 – Si contano i morti, ci si leccano le ferite, e si valuta il disastro a livello globale. Specialmente grave ed inaccettabile risulta, guarda caso, proprio quello provocato dalla Cina, che ha utilizzato in modo indiscriminato le sue armi atomiche ad alto potenziale, causando danni e devastazioni ingenti, pur non essendo stata attaccata da nessuno.
11 – Quale migliore giustificazione per preparare e lanciare al più presto un attacco improvviso e devastante, a base di armi biologiche, capace di annientare in poche settimane l’intera nazione cinese, “prima che questi si riprendano e si mettano magari in testa di distruggere il mondo intero”?
Ora sì che il piano è terminato, e il vero obiettivo di questa grandiosa operazione - togliere di mezzo l'unico reale pericolo che minacci il futuro degli Stati Uniti - è stato finalmente raggiunto.
E se per caso vi sembrassero tutte fantasie “impossibili”, tenete presente che questo dipende solo dal punto di vista di chi guarda.
Massimo Mazzucco
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Nel caso dell’Iran, viene naturale pensare che i suoi immensi giacimenti di petrolio facciano talmente gola ai paesi occidentali da voler provocare un conflitto armato pur di riuscire ad impadronirsene. Mentre ovviamente gli iraniani non hanno il minimo interesse a combattere per qualcosa che già possiedono, e pensano piuttosto al modo migliore per non perderlo.
E’ da tempo infatti che gli americani continuano ad agitare la “minaccia nucleare” come strumento per accelerare l’escalation, ...
... mentre gli iraniani ripetono fino alla nausea che gli ispettori internazionali possono andare e venire a piacimento, e che finora non hanno trovato nulla che riveli un intento non pacifico nel loro programma nucleare.
Fra l’altro, è dal novembre scorso che il rapporto della commissione atomica circola liberamente, e persino i sassi sanno ormai che lì dentro non vi sia assolutamente nulla di incriminante verso l’Iran.
Ma i media occidentali fingono di non saperlo, permettendo così all’escalation di continuare.
Il problema è che l’Iran non è proprio uno staterello qualunque. Non solo dispone di alleanze importanti, ma negli ultimi anni – proprio grazie al petrolio – ha potuto acquistare armamenti di primissimo livello, che gli permetterebbero di difendersi anche da solo da un improvviso attacco militare. Non è quindi una nazione che si lasci intimidire dal primo cane che abbaia, e diventa necessario ricorrere a strumenti di ricatto più diretti e più pressanti, se si vuole farla cadere nella trappola mortale.
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Ma ecco che un bel giorno l’Europa si sveglia e minaccia improvvisamente di rinunciare all’acquisto di tutto il petrolio che compra dall’Iran. La decisione finale verrà presa a Bruxelles il 30 gennaio, ma ormai la scelta sembra fatta. Era ormai da settimane che gli Stati Uniti premevano sull’Europa perchè annunciasse questa misura – l’unica che sia realmente in grado di mettere in ginocchio gli iraniani – ed è chiaro a questo punto che gli europei abbiano ceduto.
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In tutto questo, il pericolo rappresentato dal "folle" Netaniahu – che più volte ha minacciato di aggredire l’Iran senza avvisare nessuno – rischia di diventare un elemento indispensabile per scatenare un cataclisma di portata mondiale, all’interno di un progetto molto più complesso e lungimirante della “semplice” conquista dell’Iran.
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8 – Nel frattempo però tutto il Medio Oriente ha preso fuoco. Diversi stati arabi attaccano Israele, che magari si lascia scappare un paio di atomiche qui e là nel tentativo di difendersi. Se poi per caso ne partisse una di troppo verso l’Iran, è chiaro che la Cina farebbe altrettanto colpendo qualche paese occidentale.
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Israele, uno Stato terrorista
16/01/2012
ISRAELE È UNO STATO TERRORISTA
fonte: www.mentecritica.net
A sostenerlo è una delle bibbie dell’establishment americano la rivista Foreign Policy, che cita fonti della CIA. Secondo le fonti, i servizi segreti israeliani si sarebbero finti agenti americani per arruolare e armare il gruppo iraniano di Jundallah, estremisti sunniti vicini ad al Qaeda e già autori di numerosi attacchi terroristici in Iran, che hanno le loro retrovie in territorio pachistano, dove neppure sono benvenute.
La CIA era finita sotto accusa per alcuni attentati di Jundallah tra il 2007 e il 2008, ma aveva smentito fin da subito ogni contatto con la formazione estremista. Un’indagine non troppo difficile aveva portato alla scoperta degli israeliani, che incuranti dell’attenzione americana avrebbero continuato fino ai giorni nostri, a Londra come altrove, a rifornire di denaro Jundallah e a utilizzare il gruppo per attacchi mirati al regime iraniano o per veri e propri attentati con auto-bomba mirati a seminare il terrore tra i civili.
Comprensibile il disappunto dell’amministrazione Bush e dei servizi americani, che non avevano affatto abbracciato l’idea di assassinare scienziati o ufficiali iraniani e nemmeno di seminare bombe nelle città iraniane. Ma solo oggi una fonte “molto vicina al caso” rivela a Foreign Policy l’esistenza negli archivi di una serie di memo con i quali l’agenzia all’epoca informò l’amministrazione Bush sul caso.
Una rivelazione esplosiva che lega pubblicamente Israele al sostegno di una delle più famigerate formazioni terroriste, considerata tale sia dagli iraniani che dal resto del mondo. Ma soprattutto una rivelazione che accusa Israele di praticare e alimentare il terrorismo internazionale, compiendo atti d’aggressione nei confronti di un paese con il quale non è e non è mai stata in guerra e che da anni è sottoposto a sanzioni internazionali, motivate esclusivamente dalla volontà ostile di americani e israeliani e dalle loro pressioni.
Atti del genere sono crimini gravissimi per qualsiasi ordinamento, compresi quelli internazionali che regolano i rapporti tra stati, e proprio l’enorme enfasi e le nuove regole sviluppate negli ultimi anni guerra al terrorismo su impulso occidentale, potrebbero ora rappresentare per Israele una fonte di problemi non indifferenti.
Si comincia da quelli d’immagine, che lo vedono ora iscritto di diritto tra gli “stati canaglia”, per finire con serie conseguenze qualora si attivassero fori internazionali come il Tribunale Penale Internazionale o la l’Interpol, minacciando quanti su e giù per la scala gerarchica israeliana hanno approvato, disposto e condotto a termine questo genere di atti di terrorismo internazionale.
Che è bene ricordare si vanno ad aggiungere alla colonizzazione illegale della West Bank, al mancato rispetto di numerose risoluzioni dell’ONU e al possesso di un programma nucleare clandestino, oltre a pratiche quali gli omicidi mirati e altri abusi del diritto umanitario nei confronti dei palestinesi e alla sistematica violazione della sovranità dei paesi confinanti.
Il punto della questione esula ovviamente dagli effetti pratici di rivelazioni del genere, che non è che aggiungano molto alla pessima immagine israeliana, e si ritrova nel senso politico che bisogna riconoscere a rivelazioni del genere, perché indubbiamente si tratta di un messaggio destinato a risuonare chiaro alla Knesset e all’interno del gabinetto iraniano.
Un messaggio che ha poco a che fare con il fatto che gli israeliani abbiano abusato dell’identità degli americani, come già avevano abusato delle identità di numerosi cittadini europei per portare a termine l’esecuzione di un palestinese a Dubai. Una pratica evidentemente tollerata dagli americani da anni.
Per questo è lecito pensare che si tratti di un segnale non tanto velato con il quale Washington comunica a Israele di non gradire fughe in avanti, come evidentemente non ha gradito la strage di scienziati iraniani per mano dei servizi israeliani. Per questo nelle prossime ore e nei prossimi giorni diventa importante monitorarele reazioni israeliane, più di quanto non sarà interessante seguire le reazioni internazionali e quelle degli iraniani. Washington ha battuto un colpo, adesso bisogna vedere che effetto farà in Israele.
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ISRAELE È UNO STATO TERRORISTA
fonte: www.mentecritica.net
A sostenerlo è una delle bibbie dell’establishment americano la rivista Foreign Policy, che cita fonti della CIA. Secondo le fonti, i servizi segreti israeliani si sarebbero finti agenti americani per arruolare e armare il gruppo iraniano di Jundallah, estremisti sunniti vicini ad al Qaeda e già autori di numerosi attacchi terroristici in Iran, che hanno le loro retrovie in territorio pachistano, dove neppure sono benvenute.
La CIA era finita sotto accusa per alcuni attentati di Jundallah tra il 2007 e il 2008, ma aveva smentito fin da subito ogni contatto con la formazione estremista. Un’indagine non troppo difficile aveva portato alla scoperta degli israeliani, che incuranti dell’attenzione americana avrebbero continuato fino ai giorni nostri, a Londra come altrove, a rifornire di denaro Jundallah e a utilizzare il gruppo per attacchi mirati al regime iraniano o per veri e propri attentati con auto-bomba mirati a seminare il terrore tra i civili.
Comprensibile il disappunto dell’amministrazione Bush e dei servizi americani, che non avevano affatto abbracciato l’idea di assassinare scienziati o ufficiali iraniani e nemmeno di seminare bombe nelle città iraniane. Ma solo oggi una fonte “molto vicina al caso” rivela a Foreign Policy l’esistenza negli archivi di una serie di memo con i quali l’agenzia all’epoca informò l’amministrazione Bush sul caso.
Una rivelazione esplosiva che lega pubblicamente Israele al sostegno di una delle più famigerate formazioni terroriste, considerata tale sia dagli iraniani che dal resto del mondo. Ma soprattutto una rivelazione che accusa Israele di praticare e alimentare il terrorismo internazionale, compiendo atti d’aggressione nei confronti di un paese con il quale non è e non è mai stata in guerra e che da anni è sottoposto a sanzioni internazionali, motivate esclusivamente dalla volontà ostile di americani e israeliani e dalle loro pressioni.
Atti del genere sono crimini gravissimi per qualsiasi ordinamento, compresi quelli internazionali che regolano i rapporti tra stati, e proprio l’enorme enfasi e le nuove regole sviluppate negli ultimi anni guerra al terrorismo su impulso occidentale, potrebbero ora rappresentare per Israele una fonte di problemi non indifferenti.
Si comincia da quelli d’immagine, che lo vedono ora iscritto di diritto tra gli “stati canaglia”, per finire con serie conseguenze qualora si attivassero fori internazionali come il Tribunale Penale Internazionale o la l’Interpol, minacciando quanti su e giù per la scala gerarchica israeliana hanno approvato, disposto e condotto a termine questo genere di atti di terrorismo internazionale.
Che è bene ricordare si vanno ad aggiungere alla colonizzazione illegale della West Bank, al mancato rispetto di numerose risoluzioni dell’ONU e al possesso di un programma nucleare clandestino, oltre a pratiche quali gli omicidi mirati e altri abusi del diritto umanitario nei confronti dei palestinesi e alla sistematica violazione della sovranità dei paesi confinanti.
Il punto della questione esula ovviamente dagli effetti pratici di rivelazioni del genere, che non è che aggiungano molto alla pessima immagine israeliana, e si ritrova nel senso politico che bisogna riconoscere a rivelazioni del genere, perché indubbiamente si tratta di un messaggio destinato a risuonare chiaro alla Knesset e all’interno del gabinetto iraniano.
Un messaggio che ha poco a che fare con il fatto che gli israeliani abbiano abusato dell’identità degli americani, come già avevano abusato delle identità di numerosi cittadini europei per portare a termine l’esecuzione di un palestinese a Dubai. Una pratica evidentemente tollerata dagli americani da anni.
Per questo è lecito pensare che si tratti di un segnale non tanto velato con il quale Washington comunica a Israele di non gradire fughe in avanti, come evidentemente non ha gradito la strage di scienziati iraniani per mano dei servizi israeliani. Per questo nelle prossime ore e nei prossimi giorni diventa importante monitorarele reazioni israeliane, più di quanto non sarà interessante seguire le reazioni internazionali e quelle degli iraniani. Washington ha battuto un colpo, adesso bisogna vedere che effetto farà in Israele.
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la più potente nave da battaglia britannica in viaggio verso il golfo persico
Il cacciatorpediniere da 1 miliardo di sterline ospita il radar navale piu' sofisticato del mondo , in grado di tracciare minacce da multiple direzioni, dirette verso i caccia. Photo: PA
LA NAVE DA GUERRA BRITANNICA PIU' ECCEZIONALE, SPEDITA NEL GOLFO PER LA SUA PRIMA MISSIONE mentre le tensioni salgono nella regione strategicamente vitale
7:00PM GMT 06 Jan 2012
L' Iran ha minacciato di bloccare lo stretto di Hormuz, che lo scorso anno è servito come condotto per 17 milioni di barili di petrolio giornaliero.
I capitani di fregata credono che lo spiegamento della Nave di Sua Maestà, un tipo di cacciatorpediniere Daring 45, manderà un segnale significativo agli Iraniani, data la forza di fuoco e la tecnologia di eccellenza mondiale trasportata dalla nave da guerra.
Philip Hammond, il Segretario della Difesa, ha pubblicamente ammonito gli Iraniani che un blocco sullo Stretto di Hormuz "sarebbe illegale e privo di successo".
(...) Il cacciatorpediniere salperà da Portsmouth mercoledi prossimo, con una ciurma di 190 persone e transiterà per il canale di Suez ed entrerà successivamente nel Golfo in questo mese, per sostituire la frigata tipo 23 attualmente in postazione.
Martedi, l' Iran ha completato un esercizio navale durato 10 giorni nelle acque sensibili vicino allo Stretto di Hormuz, facendo manovre incluso il lancio di 3 missili anti nave che si pensa siano stati di fattura cinese, i C-802.
(...) Una fonte navale ha indicato che altre navi britanniche potrebebro essere mandate nel Golfo se richiesto.
Gli aggiornamenti software speciali di Daring aumenteranno significatovamente l'abiità del suo radar Sampson e dei missili Sea Viper, che distruggono missili in arrivo.
fonte: http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/defence/8997956/Royal-Navy-sends-its-mightiest-ship-to-take-on-the-Iranian-show-of-force-in-the-Gulf.html
traduzione e sintesi Cristina Bassi, www.saluteolistica.blogspot.com
POST CORRELATI:
http://cafedehumanite.blogspot.com/2011/11/russia-e-cina-ammoniscono-loccidente-no.html
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Dr. Norman Finkelstein: a Gaza massacro non guerra
Caricato da twah72 in data 29/dic/2011
What happened in Gaza during Operation Cast Lead WAS NOT A WAR BUT A MASSACRE, a massacre of a defenceless, imprisoned and besieged civilian population. The IOF air assault (in the first of 3 weeks) dropped bombs around the clock hitting homes, hospitals, ambulances, UN & Red Cross outposts & compounds, schools, universities & government buildings, with the borders closed & NO WHERE in Gaza to seek refuge, "it was like shooting fish in a barrel". 1400 murdered (358 were children) with kill ratios of 4/5 being civilians + over 5 thousands seriously injured. For every israeli soldier killed (5+5 from friendly fire) 100 Palestinians were killed, for every israeli civilian killed (3) 400 Palestinian civilians were murdered. These are not the statistics of war, it was GENOCIDE PURE & SIMPLE. Those calling it a war are wittingly or unwittingly being agents of proper-gander
Quel che accadde a Gaza durante la "operazione Piombo Fuso" , NON FU UNA GUERRA MA UN MASSACRO di un popolazione civile assediata, imprigionata e senza difesa. L'assalto aereo delllo IOF (il primo in 3 settimane) lancio' bombe colpendo case, ambulanze, ospedali, postazioni e aree della Croce Rossa e dell'ONU , scuole, università, edifici governativi, con i confini chiusi e NESSUN LUOGO in Gaza dove cercare rifugio. "Fu come sparare contro del pesce in un barile" (modo di dire..."come sparare sulla croce rossa) .
1400 uccisi, di cui 358 bambini , con un rapporto di uccisione di 4 su 5 civili, oltre a 5000 gravemente feriti . Per ogni soldato israeliano ucciso , furono uccisi 100 Palestinesi ; per ogni civile israeliano ucciso ne furono uccisi 400.
Queste non sono statistiche di guerra , si è trattato di un GENOCIDIO PURO E SEMPLICE . Coloro che lo chiamano guerra sono, consapevolmente o meno, agenti di propaganda (gioco di parole: gander in inglese= maschio dell'oca, papero)
fonte: https://www.youtube.com/watch?v=_kPe5zcTjH4&feature=player_embedded
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California, imponente movimento di mezzi militari: dove sono diretti?
23 gennaio 2012 su Youtube e' stato caricato questo video registrato al confine tra la California ed il Messico che mostra un imponente trasferimento di carri armati e mezzi blindati,dove sono diretti?Che abbiano qualcosa a che fare con la crescente tensione con l'Iran e l'area mediorientale???Continuo a chiedermi i che mondo viviamo?milioni di esseri umani muoiono di fame nel mondo e questi spendono miliardi per l'industria bellica, l'essere umano non merita di esistere su questo pianeta sempre piu' ferito ed oltraggiato dall'egoismo e dall'avidita'.
terrarealtime
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La Ue e gli Usa sono pronti ad invadere l'Iran e la Siria
Che la Ue fosse gestita da criminali, pederasti, pedofili, satanisti e parassiti si sapeva di già, quello che non si sapeva era che questi delinquenti sono pure dei dementi, come si è potuto leggere sui giornali di tutto il mondo, i ministri dei paesi facenti parte della Ue hanno deciso di applicare le sanzioni contro l'Iran e la Siria, le sanzioni contro la Siria si basano per un'aggressione stile come in Libia, basata sulle menzogne che i Media ci propongono giornalmente, le sanzioni contro l'Iran vanno molto più in là, prima si vuole provocare l'Iran con l'embargo del Petrolio, la chiusura dei conti delle aziende che collaborano con l'Iran, la negazione di far passare medicinali e altre materie prime per la popolazione, in fin dei conti il paese dovrebbe rimanere isolato dal resto del mondo per poi costringerlo a fare la mossa sbagliata che fecero i Giapponesi quando attaccarono Pearl Harbour perchè messi alle strette con lo stesso sistema che viene oggi applicato all'Iran.
Le provocazioni giornaliere che gli Usa e Israele fanno nei confronti dell'Iran sono da considerare atti criminali da condannare subito con la forza, invece qui assistiamo ad un patto stabilito tra tutti i paesi occidentali per aggredire uno stato sovrano che non vuole sottomettersi ai perversi voleri di coloro che hanno deciso di appropriarsi delle risorse che si trovano nel sottosuolo di quel paese, hanno inventato la bugia che l'Iran stia aumentando la capacità di arricchire l'Uranio (10%, per arrivare a costruire una bomba atomica ci vuole ben il 90%) al fine di costruire la propria bomba atomica, sanno bene che non lo stanno facendo e il programma nucleare che stanno portando avanti serve solamente per scopi di energia interna civile che non ha nulla a che vedere con l'atomica, anche quel pezzente di Leon Panetta ha dichiarato ultimamente che l'iran non ha alcun motivo di fabbricarsi l'atomica, nonostante ciò i cretini della UE credono e fanno quello che il governo Israeliano e quello USA gli impongono di fare, con questa manovra scellerata e da dementi si stanno tirando la zappa tra i piedi, mettono a repentaglio tutto il sistema economico di molti paesi Europei che fino a oggi hanno usufruito del petrolio iraniano, a chi giova tutto ciò?
Di sicuro non a noi Europei ma semplicemente ad incrementare la presenza USA in medio oriente per poi arrivare a minacciare la Cina e la Russia, che gli USA mandano ancora navi da guerra nello stretto di Hormus per provocare un preventivo attacco iraniano è la logica che possiamo ben capire, forse gli americani si sentono tanti sicuri di farcela?
Personalmente vedo il passaggio delle portaerei come un presagio di morte per molti soldati USA, da quelle acque non verrà fuori neanche un relitto di portaerei e nemmeno un cadavere di soldato o marinaio.
Se la UE e soci credono che l'Iran prenda la decisione di attaccare le navi della NATO o USA, si sbagliano di grosso, forse hanno dimenticato che la Cina può importare tutto il petrolio che vuole per poi rivenderlo alle aziende che ne fanno richiesta e che prima lo compravano dall'Iran, prima che il governo USA cominci a esagerare con l'embargo contro la Cina ci penserà milioni di volte, quindi la UE si è messa con il cappio al collo lei stessa, dementi come questi politici c'e ne sono stati pochi, ma questi fanno per tutti quelli che li hanno preceduti in passato, come di solito i lecchini dei Media scrivono che una portaerei è passata lo stretto di Hormus senza che gli iraniani si siano azzardati a prendere contro misure, vogliono forse far credere che gli iraniani hanno paura?
Se la stanno ridendo e pensano ai problemi che avremo noi cittadini della UE quando un litro di benzina costerà 5 /10Euro, vedrete le risate cari giornalisti del cavolo, poi cosa scriverete? altre minkiate per coprire quelle che avete scritto settimane prima.. questo scriverete, non avete ancora imparato dalle bugie che sono state dette e che voi avete propagandato per attaccare l'Iraq, l'Afganistan, la Libia, la Somalia e quelle che state scrivendo sulla situazione in Siria.. no..?
Allora siete scemi per natura, religione e devozione, quello che gli stupidi parassiti della UE hanno deciso di intraprendere contro l'Iran se ancora non lo avete capito è una dichiarazione di guerra vera e propria e voi scrivete che il tutto è scaturito perché l'Iran si rifiuta di smettere di arricchire l'Uranio, chi passa le notizie è un criminale perché sà bene che non è vero, gli ispettori possono entrare in Iran per controllare se viene arricchito l'uranio, quando vogliono e senza preavviso e non come scrivete voi, l'Iran ha firmato il trattato per il controllo dell'energia atomica e lo considera sacrosanto, mentre Israele si rifiuta di farlo come lo fà l'America del Keniano assatanato di guerra e di sangue.
Cari signori, ancora tutto il mondo aspetta che escano fuori le armi di distruzione di massa che Saddam avrebbe nascosto, ancora si cerca di portare le prove che Gheddafi abbia sparato con cannoni e aerei contro la Popolazione, nel frattempo è un casino in Libia e il Governo transitorio ha dovuto ammettere che è un fallimento e si stà costituendo alle truppe rimaste leali a Gheddafi perché non si fidano della NATO e nemmeno degli USA/Anglosassoni compreso quel Psicopatico di Sarkozy, volete spiegarci a chi volete prendere ancora per il fondello cari lecchini scribacchini? Perché non scrivete che quel criminale di Kissinger è andato in Russia a pregare Putin di non prendere parte a un conflitto armato in caso di un attacco contro l'Iran e la Siria, sa bene che i suoi sogni sono arrivati al capolinea ..sia per lui che per tutti i suoi compari di avventura.
Con queste sanzioni che la UE ha approvato contro l'Iran e la Siria, hanno condannato l'Italia, la Grecia, la Spagna, il Portogallo e tanti altri paesi che credevano in questa Europa ad un periodo di miseria, fame, guerre, peste e colera, questo è quello che volevano i criminali dell'Élite per raggiungere il loro obiettivo di dominio, dovranno ricredersi cosi come dovranno ammettere tutti i capi di stato e di governo Europei che sono dei criminali e parassiti senza scrupoli di coscienza.
Se gli USA e lo stato di Israele vogliono mostrare quello che hanno nei loro arsenali bellici, lo facciano, ma almeno si sparassero l'un contro l'altro e lasciassero il resto del pianeta in santa pace, dato che hanno fatto di già fin troppo danno con la scusa del terrorismo (che in fin dei conti sono loro stessi i terroristi), ci hanno provato in Europa anni fà con l'attacco alla Serbia e sempre con le bugie, prove falsificate come ci mostra questo filmato in cui si specifica come il governo Tedesco di allora sotto la direzione di quel puttaniere di Gerard Schroeder, Sharping e Fischer costruì le false prove per poter attaccare uno stato sovrano che si stava difendendo dagli attacchi studiati a tavolino dagli USA e Israele per poter incrementare la loro presenza nei Balcani, nel filmato parla il poliziotto che faceva parte del gruppo mandato dal Governo tedesco per accertamenti sui fatti avvenuti nella cittadina di Rugovo, le foto fatte dall'ex Poliziotto furono manipolate al fine di far approvare dall'opinione pubblica un attacco alla Serbia.
Quel criminale di Sharping ebbe il coraggio di dire che erano stati due ufficiali dell'Esercito tedesco a fare le foto, mentre il comando generale diceva di non sapere nulla di quelle foto e che nessun ufficiale era stato mandato in quella zona per constatare se ci fosse stato un massacro come i Media avevano scritto ..capito.. i media e nessuna fonte ufficiale del governo, il mister Sharping mostrava foto manipolate dove comparivano cadaveri di persone che venivano spacciate per civili, le armi furono cancellate o fatte sparire, mentre nelle foto originali fatte dall'ex poliziotto era chiare le armi e che si trattava di un commando di truppe speciali addestrate dalla CIA /BND /MI6 e servizi segreti italiani, con la compiacenza di quel baffetto da Porcospino chiamato D'Alema e che normalmente dovrebbe comparire davanti a un tribunale per crimini di guerra, invece ha ancora la sfacciataggine di dire che fu giusto attaccare la Serbia.
Per chi capisce il tedesco può constatare con quale bugie fu distrutto un paese sovrano che si opponeva alla dittatura UE / NATO & Sorci e che oggi viene costretto a sottoscrivere colpe e genocidi mai commessi.
Con la stessa tattica usata in passato contro altri stati sovrani, oggi si vuole aggredire l'Iran per appropriarsi dei suoi immensi giacimenti petroliferi usando la scusa e le menzogne dell'Atomica, i Media occidentali, buffoni e marionette da teatro dei Pupi fanno la parte dei leoni per far sprofondare il pianeta nel Caos assoluto con la credenza che loro rimarranno sani e salvi con un documento che li attesta "Baroni del male ed escremento di maiale".
Cari lettori, se ci sono persone da portare davanti a un tribunale per crimini di guerra, oltre ai Politici ci sono anche giornalisti che vivono alle spalle dei contribuenti istigando le masse alle guerre, cosi come questo governo "Monti con un decreto al giorno si toglie gli italiani di torno" e lo stà facendo alla grande sotto gli occhi di tutti noi.
Autore: Corrado Belli / Fonte: mentereale.com
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Il Mossad dovrebbe uccidere Barack Obama
Questo è ciò che pensa e scrive Andrew B. Alder, l'editore-direttore di Atlanta Jewish Times, nel suo articolo pubblicato il 13 gennaio 2012, dal titolo "What would you do?", come una delle tre opzioni disponibili per bloccare la presunta capacità iraniana di dotarsi di armi atomiche. C'è da dire, a "difesa" dell'ebreo, che questa opzione si trova al terzo posto dietro ad un attacco a Hezbollah e Hamas, e ad un attacco a sopresa all'Iran. Fosse stata al primo posto ci saremmo incazzati un poco, ma solo un poco...
E si perchè al Congresso americano comandano loro e la sorte di Barack la gestiscono loro.
Nell'articolo alla voce tre leggiamo: " dare il via libera agli agenti del Mossad per eliminare un presidente statunitense ritenuto ostile a Israele, in modo che il vice presidente attuale prenda il suo posto, e con la forza imporre che alla politica degli Stati Uniti venga incluso di aiutare lo Stato ebraico ad annientare i suoi nemici ".
Dei veri amici, non c'è che dire. Ma si sa, i sionisti hanno il cuore tenero e questa specie di giornalista, dopo aver capito di esagerare o svelare dei piani segreti, ha promesso di chiedere scusa già dal prossimo articolo. Non mancate.
Bè, a dire il vero non sono piani segreti; il progetto di far fuori il Premio Nobel per la Pace è datato di alcuni anni.
Daniele L - AltraNews
di più: documentcloud.org/documents/284979-ajt.html
rehmat1.wordpress.com/2012/01/21/jewish-editor-mossad-should-assassinate-obama/
criminalstate.com/2010/01/will-israel-assassinate-barack-obama/
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
se vanno in iran e siria potrebbe succedere un bel casotto mondiale.
cristian- Staff misteri
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
Non so che sta succedendo ma da ultimi 3-4 giorni sto vedendo di continuo militari su militari ,,,tanti camion qua e la che si spostano sulle strade...ma veramente tanti...saranno esercitazioni
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
Marek ha scritto:Non so che sta succedendo ma da ultimi 3-4 giorni sto vedendo di continuo militari su militari ,,,tanti camion qua e la che si spostano sulle strade...ma veramente tanti...saranno esercitazioni
chiamiamole così............ma intanto i media infami ci distraggono con la nave ed il suo capitano
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sottomarino nucleare USA si dirige verso il Golfo Persico
Dopo l'annuncio chea marzo una terza portaerei USA, la USS Enterprise, si sarebbe diretta a pattugliare le acque vicino allo stretto di Hormuz, è stato anche rivelato che il sottomarino nucleare USA, l'USS Annapolis e il cacciatorpediniere USS Momsen molto probabilmente sono in rotta verso il Golfo Persico , all'interno del piano di attacco all'Iran
“Due navi della marina americana, il sottomarino nucleare USS Annapolis e il cacciatorpediniere USS Momsen sono passati attraverso il canale di Suez verso il Mar Rosso. Sebbene la loro destinazione sia "segreta" , stanno ora avvicinandosi pericolosamente al Golfo Persico,” dice la RT, citando la Interfax News Agency.
Probabile che la destinazione delle due navi sia l'area di operazioni della 5a Flotta USA e a questo punto saranno raggiunte il prossimo mese dalla USS Enterprise, il terzo torpediniere che stazionerà nella regione insieme alla USS Vinson e USS Abraham Lincoln. Gli USA hanno anche una forza di 15.000 uomini impiegata in Kuwait che comprende un battaglione marino di spedizione ed un gruppo per atterraggio anfibio. Navi da guerra britanniche e francesi stanno fungendo da scorte al cacciatorpediniere USA.
Quel che tutto cio' significa è che gli USA avranno una potente presenza navale appena fuori dalle acque iraniane, cosa che coincide con la preoccupazione retorica di un attacco in crescendo.
(...) Attualmente gli USA stanno conducendo le piu' grandi esercitazioni navali dell'ultimo decennio. Il Bold Alligator si unisce alle esercitaizoni della marina che hanno luogo al largo delle costa della Virginia e North Carolina,chiaramente inscenate per simulare un conflitto navale con le forze iraniane, nonostante le dichiarazioni ufficiali dicano tutt'altro.
(...) Le ripetute minacce iraniane di chiudere lo Stretto di Hormuz, un punto chiave per il traffico petrolifero, hanno portato molti a speculare sul fatto che la"miccia" per un assalto militare mirato a distruggere gli impianti di arricchimento nucleare dell'Iran, potrebbe scoppiare nelle acque del Golfo Persico.
Tehran è organizzata per condurre verso fine mese più esercitazioni navali nello Stretto. Gli esperti hanno stimato che circa 1000 mine saranno necessarie per bloccare il passaggio largo 55km e che le Guardie Rivoluzionarie dell'Iran hanno già immagazzinato 2000 mine proprio per quello scopo.
fonte: http://www.prisonplanet.com/us-nuclear-sub-heads-towards-persian-gulf.html
traduzione e sintesi Cristina Bassi, www.saluteolistica.blogspot.com
Ron Paul "La gente è spaventata! Hanno perso la fiducia nel Governo! Non ne possono piu' e sono stanchi delle guerre!"
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
"La gente è spaventata! Hanno perso la fiducia nel Governo! Non ne possono piu' e sono stanchi delle guerre!"
Concordo, la mia volontà può portare anche a far questo:
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sarà così... PERCHE' QUESTO E' IL MIO VOLERE!
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Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia si preparano alla guerra nel Golfo Persico
Una concentrazione delle forze militari nel Golfo crea una situazione esplosiva nella regione. Un colpo accidentale sarebbe sufficiente per innescare il fuoco su entrambi i lati.
Tutti i paesi dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva condividono la preoccupazione della Russia. La Cina è anche un altro grande attore internazionale che si oppone ad una campagna militare contro l'Iran. Sfortunatamente, né le proteste della Cina, né gli avvertimenti della Russia hanno avuto alcun effetto sugli alleati mentre accelerano i preparativi per un nuovo conflitto in Medio Oriente.
Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno cominciato a dispiegare le truppe nel Golfo in una mossa che, secondo gli esperti, lascia intravedere i preparativi per una guerra con l'Iran. I primi attacchi potrebbero essere effettuati all'inizio dell'estate, dicono i media.
Secondo alcuni rapporti, le truppe stanno arrivando sull'isola Masirah in Oman, che si trova a sud dello stretto di Hormuz, dove è installata una base aerea americana. Due gruppi d'attacco americani sono attualmente di stanza nel Golfo.
Alcuni rapporti dicono che il gruppo sarà rafforzato con un'altra portaerei, il distruttore Momsen, e il sottomarino nucleare Annapolis. Gli Stati Uniti inoltre stanno rafforzando la loro presenza in Israele e Kuwait. Le truppe britanniche e le truppe degli Emirati Arabi Uniti sono arrivate ??in Arabia Saudita. L'obiettivo principale è l'Iran, il cui programma nucleare è stato per lungo tempo un tema di particolare interesse in Occidente. Sono pervenuti alla stampa rapporti secondo cui centinaia di bombe a penetrazione, in grado di distruggere bunker sotterranei pesantemente fortificati, sono state consegnate presso una base americana sull'isola britannica di Diego Garcia nell'Oceano Indiano.
Lo Stretto di Hormuz, un'importante via d'acqua per il trasporto del petrolio del Golfo alle regioni di tutto il mondo, serve come un altro pretesto per iniziare uno scontro aperto. Teheran ha minacciato di bloccarlo, e gli alleati si stanno preparando a colpire, se manterrà la sua parola.
Tuttavia, nessuno dei paesi coinvolti è pronto per la guerra, dice Vladimir Sazhin dell'Istituto di Studi Orientali.
"Tutti i paesi coinvolti in questo conflitto si trovano ad affrontare problemi interni. Una gara elettorale ha preso il via negli Stati Uniti. Le elezioni parlamentari in Iran sono state fissate per il 2 marzo e le elezioni presidenziali sono previste per l'estate del 2013. Le elezioni presidenziali in Francia sono proprio dietro l'angolo, e l'Europa nel suo complesso è troppo preoccupata per i suoi problemi economici per gestire un'altra guerra ".
Tuttavia, una concentrazione di forze militari nel Golfo crea una situazione esplosiva nella regione. Un colpo accidentale sarebbe sufficiente per innescare il fuoco su entrambi i lati. Se ciò accade, dice Vladimir Sazhin, gli alleati avranno un chiaro vantaggio.
"Qualora le operazioni militari dovessero iniziare, gli Stati Uniti invieranno potenti gruppi navali sostenuti da un gran numero di aerei, e bombardieri strategici voleranno dalla base di Diego Garcia nell'Oceano Indiano. Gli Stati Uniti saranno affiancati da Gran Bretagna, Francia e dalle monarchie arabe del Golfo produttrici di petrolio. L'Iran non ha alleati nella regione. La Siria non è nella forma migliore per sostenerlo. Tehran può contare solo su Hezbollah in Libano e, possibilmente, su Hamas a Gaza."
La cosa più spiacevole di tutto questo è che il dispiegamento di truppe nel Golfo e le tensioni alimentate possono interrompere i colloqui tra l'Iran e le organizzazioni internazionali. Molti paesi, prima di tutto la Russia, credono che né l'uso della forza né l'imposizione di sanzioni aiuteranno a risolvere il conflitto. L'ambasciatore della Russia alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, deve dirlo.
"Le sanzioni sono da tempo diventate inefficaci, per cui la questione iraniana non ha spazio nel Consiglio di sicurezza dell'ONU. I colloqui a sei sull'Iran e quelli tra l'AIEA e l'Iran devono assumere un ruolo centrale nell'agenda internazionale perché danno qualche speranza. I rappresentanti dell'AIEA sono attualmente in visita in Iran per esaminare la possibilità di organizzare un incontro a sei con l'Iran. Anche se non vi è speranza, lo scontro crescente tra l'Occidente e l'Iran sta causando una preoccupazione sempre maggiore. Il problema Iran sta per diventare il più caldo del 2012 ".
Tutti i paesi dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva condividono la preoccupazione della Russia. La Cina è anche un altro grande attore internazionale che si oppone ad una campagna militare contro l'Iran. Sfortunatamente, né le proteste della Cina, né gli avvertimenti della Russia hanno avuto alcun effetto sugli alleati mentre accelerano i preparativi per un nuovo conflitto in Medio Oriente.
Visto su: http://ilupidieinstein.blogspot.com/2012/02/stati-uniti-gran-bretagna-francia-si.html#more
Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=20120202&articleId=29032
Traduzione: Anna Moffa per ilupidieinstein.blogspot.com
Mi ricordo che nella guerra del golfo degli anni '90 hanno usato lo stesso pretesto, IL PETROLIO!!! Che siano maledetti questi guerrafondai!
Tutti i paesi dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva condividono la preoccupazione della Russia. La Cina è anche un altro grande attore internazionale che si oppone ad una campagna militare contro l'Iran. Sfortunatamente, né le proteste della Cina, né gli avvertimenti della Russia hanno avuto alcun effetto sugli alleati mentre accelerano i preparativi per un nuovo conflitto in Medio Oriente.
Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno cominciato a dispiegare le truppe nel Golfo in una mossa che, secondo gli esperti, lascia intravedere i preparativi per una guerra con l'Iran. I primi attacchi potrebbero essere effettuati all'inizio dell'estate, dicono i media.
Secondo alcuni rapporti, le truppe stanno arrivando sull'isola Masirah in Oman, che si trova a sud dello stretto di Hormuz, dove è installata una base aerea americana. Due gruppi d'attacco americani sono attualmente di stanza nel Golfo.
Alcuni rapporti dicono che il gruppo sarà rafforzato con un'altra portaerei, il distruttore Momsen, e il sottomarino nucleare Annapolis. Gli Stati Uniti inoltre stanno rafforzando la loro presenza in Israele e Kuwait. Le truppe britanniche e le truppe degli Emirati Arabi Uniti sono arrivate ??in Arabia Saudita. L'obiettivo principale è l'Iran, il cui programma nucleare è stato per lungo tempo un tema di particolare interesse in Occidente. Sono pervenuti alla stampa rapporti secondo cui centinaia di bombe a penetrazione, in grado di distruggere bunker sotterranei pesantemente fortificati, sono state consegnate presso una base americana sull'isola britannica di Diego Garcia nell'Oceano Indiano.
Lo Stretto di Hormuz, un'importante via d'acqua per il trasporto del petrolio del Golfo alle regioni di tutto il mondo, serve come un altro pretesto per iniziare uno scontro aperto. Teheran ha minacciato di bloccarlo, e gli alleati si stanno preparando a colpire, se manterrà la sua parola.
Tuttavia, nessuno dei paesi coinvolti è pronto per la guerra, dice Vladimir Sazhin dell'Istituto di Studi Orientali.
"Tutti i paesi coinvolti in questo conflitto si trovano ad affrontare problemi interni. Una gara elettorale ha preso il via negli Stati Uniti. Le elezioni parlamentari in Iran sono state fissate per il 2 marzo e le elezioni presidenziali sono previste per l'estate del 2013. Le elezioni presidenziali in Francia sono proprio dietro l'angolo, e l'Europa nel suo complesso è troppo preoccupata per i suoi problemi economici per gestire un'altra guerra ".
Tuttavia, una concentrazione di forze militari nel Golfo crea una situazione esplosiva nella regione. Un colpo accidentale sarebbe sufficiente per innescare il fuoco su entrambi i lati. Se ciò accade, dice Vladimir Sazhin, gli alleati avranno un chiaro vantaggio.
"Qualora le operazioni militari dovessero iniziare, gli Stati Uniti invieranno potenti gruppi navali sostenuti da un gran numero di aerei, e bombardieri strategici voleranno dalla base di Diego Garcia nell'Oceano Indiano. Gli Stati Uniti saranno affiancati da Gran Bretagna, Francia e dalle monarchie arabe del Golfo produttrici di petrolio. L'Iran non ha alleati nella regione. La Siria non è nella forma migliore per sostenerlo. Tehran può contare solo su Hezbollah in Libano e, possibilmente, su Hamas a Gaza."
La cosa più spiacevole di tutto questo è che il dispiegamento di truppe nel Golfo e le tensioni alimentate possono interrompere i colloqui tra l'Iran e le organizzazioni internazionali. Molti paesi, prima di tutto la Russia, credono che né l'uso della forza né l'imposizione di sanzioni aiuteranno a risolvere il conflitto. L'ambasciatore della Russia alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, deve dirlo.
"Le sanzioni sono da tempo diventate inefficaci, per cui la questione iraniana non ha spazio nel Consiglio di sicurezza dell'ONU. I colloqui a sei sull'Iran e quelli tra l'AIEA e l'Iran devono assumere un ruolo centrale nell'agenda internazionale perché danno qualche speranza. I rappresentanti dell'AIEA sono attualmente in visita in Iran per esaminare la possibilità di organizzare un incontro a sei con l'Iran. Anche se non vi è speranza, lo scontro crescente tra l'Occidente e l'Iran sta causando una preoccupazione sempre maggiore. Il problema Iran sta per diventare il più caldo del 2012 ".
Tutti i paesi dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva condividono la preoccupazione della Russia. La Cina è anche un altro grande attore internazionale che si oppone ad una campagna militare contro l'Iran. Sfortunatamente, né le proteste della Cina, né gli avvertimenti della Russia hanno avuto alcun effetto sugli alleati mentre accelerano i preparativi per un nuovo conflitto in Medio Oriente.
Visto su: http://ilupidieinstein.blogspot.com/2012/02/stati-uniti-gran-bretagna-francia-si.html#more
Fonte: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=20120202&articleId=29032
Traduzione: Anna Moffa per ilupidieinstein.blogspot.com
Mi ricordo che nella guerra del golfo degli anni '90 hanno usato lo stesso pretesto, IL PETROLIO!!! Che siano maledetti questi guerrafondai!
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Medioriernte. Soffiano i venti di guerra tra Israele e l’Iran
Jets da combattimento israeliani
TEL AVIV, ISRAELE – Sale il fragore dei tamburi di guerra fra Iran e Israele, sullo sfondo di allarmi, minacce, scenari di bombardamenti primaverili e tecniche da battaglia psicologica. Agli ammonimenti israeliani ha risposto da Teheran la Guida Suprema, ayatollah Ali Khamenei, che nel consueto sermone del venerdi’ islamico ha rispolverato immagini truculente e apocalittiche: riaffermando l’intenzione di andare avanti sulla strada dei programmi nucleari e definendo lo Stato ebraico ”un tumore da estirpare”.
Toni che paiono giustificare un clima da resa dei conti imminente. E offrono il destro ai media americani per dar credito alla sensazione – affibbiata al capo del Pentagono in persona, Leon Panetta – che Israele possa essere ormai orientato a un attacco militare dal cielo contro le installazioni nucleari dell’Iran prima dell’asserito punto di non ritorno: l’avvio del concreto assemblaggio di ordigni atomici che, secondo l’intelligence, la Repubblica Islamica potrebbe realizzare entro l’anno disponendo ormai di ”uranio arricchito al 20% sufficiente alla produzione di quattro bombe”.
L’ipotetica data X d’un attacco potrebbe essere anticipata in primavera, fra aprile e giugno, secondo le intenzioni che Panetta sembra attribuire adesso al premier israeliano, Benyamin Netanyahu: almeno stando a quanto riferito da David Ignatius, editorialista del Washington Post, e ripreso poi da fonti anonime dell’amminitrazione Obama citate dalla Cnn. Sensazioni che il segretario alla Difesa Usa si e’ rifiutato di confermare in pubblico, notando di non aver delegato nessuno a esprimere i suoi pensieri, ma che non ha neppure smentito.
Gli osservatori israeliani, dal canto loro, si mantengono prudenti. Divisi fra chi ritiene che il governo Netanyahu stia per ora giocando la carta di una minaccia apparentemente piu’ incombente per rendere credibile la pressione sull’Iran; e chi pensa possa essere invece disposto a varcare davvero il Rubicone laddove l’inasprimento delle sanzioni (petrolio compreso) annunciato da Usa e Ue non si rivelasse in grado d’imporre lo stop a Teheran. Sulle sanzioni, Israele resta d’altronde scettico. E proprio ieri il ministro della Difesa, Ehud Barak ha avvertito che se esse ”dovessero fallire, sara’ necessario considerare la possibilita’ di agire”.
Un Gli osservatori israeliani, dal canto loro, si mantengono prudenti. Divisi fra chi ritiene che il governo Netanyahu stia per ora giocando la carta di una minaccia apparentemente piu’ incombente per rendere credibile la pressione sull’Iran; e chi pensa possa essere invece disposto a varcare davvero il Rubicone laddove l’inasprimento delle sanzioni (petrolio compreso) annunciato da Usa e Ue non si rivelasse in grado d’imporre lo stop a Teheran. Sulle sanzioni, Israele resta d’altronde scettico.
Un monito che negli auspici della diplomazia dovrebbe spingere l’Iran a qualche passo indietro, di fronte agli ispettori dell’Aiea (l’agenzia atomica dell’Onu) e agli spiragli di ripresa dei colloqui ’5+1′. E che tuttavia non sembra produrre al momento effetti visibili, quanto meno sulla retorica ufficiale del regime. A confermarlo, ove mai ve ne fosse stato bisogno, sono grandinati oggi gli anatemi dell’ayatollah Khamenei: il quale – aprendo le celebrazioni del 33/o anniversario della Rivoluzione islamica – ha tenuto un discorso di fuoco dinanzi a una folla osannante, al presidente del Paese, Mahmoud Ahmadinejad, e alla nomenklatura politica schierata al gran completo.
Discorso in cui ha detto no a qualsiasi arretramento: tanto sul fronte ideologico (evocato a colpi di denunce contro ”il materialismo” e ”il consumismo”) quanto su quello dei rapporti internazionali e del dossier nucleare. A quest’ultimo riguardo, Khamenei ha liquidato come controproducenti gli avvertimenti rimbalzati dagli Stati Uniti, replicando che l’Iran dispone delle proprie armi e sapra’ farne uso, se necessario, al momento opportuno. Le parole piu’ aggressive sono state pero’ indirizzate, secondo costume, all’odiato ”regime sionista”, al quale la Guida si e’ rivolta per ripetere che l’Iran intende ”liberare Al Qods (Gerusalemme) e le terre palestinesi”.
Ed e’ pronto a ”sostenere chiunque”, dagli Hezbollah libanesi alle fazioni palestinesi di Hamas e Jihad Islamica, voglia impegnarsi nella lotta contro il nemico comune israeliano: ”Un tumore da estirpare” nelle parole – non nuove, ma in questi giorni piu’ incendiarie che mai – del successore di Khomeini.
http://ramparts360.com/2012/01/winds-of-war-part-ii-iran-plots-israel-prepares/
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Siria, pesante bombardamento a Homs Lo riferisce un fotoreporter sul luogo all'ANSA 06 febbraio, 07:59
BEIRUT - Le forze siriane fedeli al presidente Bashar al Assad stanno bombardando con mortai la città di Homs, in particolare il quartiere di Bab Amro, nella parte sud-occidentale della città. Lo riferisce telefonicamente all'ANSA un fotoreporter europeo, che si trova sul posto.
"Stanno bombardando Bab Amro. Sono caduti in poco tempo più di 150 colpi di mortaio. Sparano in modo indiscriminato", ha raccontato a caldo il fotoreporter che preferisce rimanere anonimo per non allarmare la famiglia. "Ci sono almeno 15 feriti, gravi, che non possono essere soccorsi perché non si può fuggire. Sparano a caso, siamo rintanati al centro di un edificio", ha detto, mentre la voce è stata più volte coperta da boati di esplosioni.
DISERTORI DISTRUGGONO IMPIANTO ESERCITO, 3 MORTI - Un gruppo di disertori siriani ha interamente distrutto un posto di controllo dell'esercito regolare nel villaggio di al-Bara, nella regione nordoccidentale di Edleb, uccidendo tre ufficiali e catturando 19 soldati. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Gli assaltatori non avrebbero invece subito alcuna perdita.
"Stanno bombardando Bab Amro. Sono caduti in poco tempo più di 150 colpi di mortaio. Sparano in modo indiscriminato", ha raccontato a caldo il fotoreporter che preferisce rimanere anonimo per non allarmare la famiglia. "Ci sono almeno 15 feriti, gravi, che non possono essere soccorsi perché non si può fuggire. Sparano a caso, siamo rintanati al centro di un edificio", ha detto, mentre la voce è stata più volte coperta da boati di esplosioni.
DISERTORI DISTRUGGONO IMPIANTO ESERCITO, 3 MORTI - Un gruppo di disertori siriani ha interamente distrutto un posto di controllo dell'esercito regolare nel villaggio di al-Bara, nella regione nordoccidentale di Edleb, uccidendo tre ufficiali e catturando 19 soldati. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Gli assaltatori non avrebbero invece subito alcuna perdita.
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
Chi sono questi disertori? Gli stessi che c'erano in Libia? Un piccolo battaglione di uomini ben addestrati, pagati da stati esteri per creare situazioni di crisi all'nterno di uno stato scomodo? La verità, voglio la verità! In Libia c'è stata una vera e propria invasione da parte di altri stati, un attacco in piena regola.
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Ormai rivelata l'agenda araba in Siria
E' IMPORTANTE DIFFONDERE LE NOTIZIE SU QUELLO CHE SUCCEDE REALMENTE IN SIRIA, SCREMATE LE INFORMAZIONI E CREIAMO UN QUADRO ONESTO DELLE COSE COME STANNO!
tratto da un articolo di MEGACHIP
di Pepe Escobar - Asia Times.
Tradotto da ComeDonChisciotte.org.
Ecco un corso intensivo sulle "democratiche" macchinazioni della Lega Araba - o piuttosto della Lega del CCG, perché il potere reale in questa organizzazione pan-araba viene esercitato da due delle sei monarchie del Golfo Persico che compongono il Consiglio di Cooperazione del Golfo, noto anche come Circolo della Controrivoluzione del Golfo: il Qatar e la Casa dei Saud. In pratica, il CCG ha creato un gruppo nella Lega Araba per monitorare quello che sta succedendo in Siria. Il Consiglio Nazionale Siriano - che ha la sua sede in due paesi membri della North Atlantic Treaty Organization (NATO), Turchia e Francia – lo sostiene in modo entusiasta. È evidente che il vicino della Siria, il Libano, non è dello stesso avviso.
Quando i 160 osservatori, dopo un mese di indagini, hanno pubblicato la loro relazione… sorpresa! Il resoconto non si adattava alla linea ufficiale del CCG - secondo cui il "perfido" governo di Bashar al-Assad sta indiscriminatamente, e unilateralmente, uccidendo il suo popolo, ed è pertanto necessario cambiare il regime.
Pertanto, la relazione è stata ignorata (dai media occidentali corporativi) o distrutta senza pietà dai media arabi, praticamente tutti finanziati sia dalla Casa di Saud che dal Qatar. Non è stata neanche presa in discussione, perché il CCG ha impedito che venisse tradotta dall'arabo in inglese e pubblicata nel sito web della Lega Araba.
Fino a che è filtrata. Eccola, al completo.
La relazione è adamantina. Non c’è stata una repressione letale e organizzata da parte del governo siriano contro i manifestanti pacifici. Al contrario, il resoconto considera alcune bande sospette le responsabili della morte di centinaia di civili siriani, e di più di un migliaio di vittime nell’esercito siriano, mediante l'utilizzo di tattiche letali come la collocazione di bombe negli autobus di linea, nei treni che trasportano diesel, nei mezzi della polizia, sui ponti e nelle condutture.
continua!!
tratto da un articolo di MEGACHIP
di Pepe Escobar - Asia Times.
Tradotto da ComeDonChisciotte.org.
Ecco un corso intensivo sulle "democratiche" macchinazioni della Lega Araba - o piuttosto della Lega del CCG, perché il potere reale in questa organizzazione pan-araba viene esercitato da due delle sei monarchie del Golfo Persico che compongono il Consiglio di Cooperazione del Golfo, noto anche come Circolo della Controrivoluzione del Golfo: il Qatar e la Casa dei Saud. In pratica, il CCG ha creato un gruppo nella Lega Araba per monitorare quello che sta succedendo in Siria. Il Consiglio Nazionale Siriano - che ha la sua sede in due paesi membri della North Atlantic Treaty Organization (NATO), Turchia e Francia – lo sostiene in modo entusiasta. È evidente che il vicino della Siria, il Libano, non è dello stesso avviso.
Quando i 160 osservatori, dopo un mese di indagini, hanno pubblicato la loro relazione… sorpresa! Il resoconto non si adattava alla linea ufficiale del CCG - secondo cui il "perfido" governo di Bashar al-Assad sta indiscriminatamente, e unilateralmente, uccidendo il suo popolo, ed è pertanto necessario cambiare il regime.
Pertanto, la relazione è stata ignorata (dai media occidentali corporativi) o distrutta senza pietà dai media arabi, praticamente tutti finanziati sia dalla Casa di Saud che dal Qatar. Non è stata neanche presa in discussione, perché il CCG ha impedito che venisse tradotta dall'arabo in inglese e pubblicata nel sito web della Lega Araba.
Fino a che è filtrata. Eccola, al completo.
La relazione è adamantina. Non c’è stata una repressione letale e organizzata da parte del governo siriano contro i manifestanti pacifici. Al contrario, il resoconto considera alcune bande sospette le responsabili della morte di centinaia di civili siriani, e di più di un migliaio di vittime nell’esercito siriano, mediante l'utilizzo di tattiche letali come la collocazione di bombe negli autobus di linea, nei treni che trasportano diesel, nei mezzi della polizia, sui ponti e nelle condutture.
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
si può anche e volentieri continuare a leggere ma già così è chiaro come vanno le cose, stanno arrivando al punto che saremo noi, l'ovile, ad implorare quei signori di intervenire e porre fine al massacro...
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
stanno arrivando al punto che saremo noi, l'ovile, ad implorare quei signori di intervenire e porre fine al massacro...
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La guerra di aprile: le cinque dita della mano di Israele sul grilletto
Benjamin Netanyahu (Lapresse)
TEHERAN, IRAN – “Israele ha bombardato l’Iran, colpite le centrali nucleari di Teheran, Natanz, Ramsar, Bonab e le miniere di uranio di Yazd e Saghand”: in un giorno di aprile potremmo leggere, sentire e vedere una notizia così. E il giorno dopo: “L’Iran ha attaccato le basi americane nel Golfo persico; razzi su Israele dal Libano e dalla Striscia di Gaza; bloccate le petroliere nello Stretto di Hormuz; sabotaggi nel Canale di Suez”. Di lì a poco, gli Usa potrebbero dichiarare guerra all’Iran e mezzo Medio Oriente potrebbe reagire dichiarando guerra a Usa e Israele. Uno scenario di guerra che potrebbe avverarsi per cinque ragioni, buone o cattive che siano, come spiega Franco Venturini sul Corriere della Sera.
1) L’Iran è arrivato a buon punto con il suo programma nucleare, secondo i servizi segreti occidentali, mentre non è affatto a buon punto la collaborazione con l’Agenzia Atomica. Insomma, in poco più di un anno Teheran potrebbe produrre la bomba atomica, e Israele teme che riesca a spostare il materiale per produrla in bunker antiaerei prima dell’autunno.
2) Le sanzioni di Europa e Usa non saranno efficaci. Perché quelle europee sono parziali e scattano a luglio, mentre il vuoto lasciato dagli americani lo colmerà la Cina, alla quale fa gola il petrolio iraniano. Perché, inoltre, il potere iraniano è diviso in due fazioni (Ahmadinejad vs Khamenei) e chi tratta è perduto, ovvero entrambe ci tengono a mostrarsi dure e pure con gli occidentali. E in ogni caso ai negoziati il primo a non crederci è Israele.
3) Il blocco dello Stretto di Hormuz, minacciato spesso dall’Iran, è di per sé un casus belli, una scintilla che può dare inizio alla guerra.
4) Gli Usa sono contrari a un’azione unilaterale da parte di Israele, ma Obama sarà in campagna elettorale fino a novembre e in caso di attacco israeliano il riflesso automatico di un presidente americano che non vuole dimostrarsi “molle” davanti agli elettori sarebbe quello di scendere in guerra al fianco dell’alleato Netanyahu.
5) I fautori della trattativa sperano che l’Iran adotti il “modello giapponese”: la capacità nucleare ce l’ho, ma le bombe non le produco e tu Agenzia atomica avrai libertà di verificare che non lo faccio. Però uno dei pilastri della sicurezza di Israele è, secondo Tel Aviv, il monopolio nucleare nel Medio Oriente. Messa così la questione, le promesse “giapponesi” non sarebbero sufficienti.
D’altro canto le ragioni di chi vuole evitare a tutti i costi questo conflitto sono molte: l’Iran diventerebbe più compatto e incattivito contro gli occidentali, il programma nucleare verrebbe solo rinviato, l’intera regione dalla Libia al Pakistan diventerebbe instabile, attentati terroristici porterebbero le scorie tossiche della guerra nelle capitali europee e americane. Per non parlare delle conseguenze di una nuova crisi petrolifera sull’Occidente già sfibrato dalle crisi finanziarie ed economiche.
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=77771332
http://www.nytimes.com/2012/02/06/world/middleeast/in-israel-talk-of-attacking-iran-transcends-idle-chatter.html?_r=1&ref=iran
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LO STRANO VIAGGIO DELL'ENTERPRISE
tratto da un articolo pubblicato su NEXUS
Testo originale di Mike Rivero
Traduzione di Riccardo Pizzirani per luogocomune.net
fonte: www.luogocomune.net
“Il motivo per cui manteniamo una presenza in Medio Oriente – ha detto il Ministro della Difesa USA Leon Panetta davanti a 1.700 marinai della USS Enterprise, come riferisce la AP – è per fargli sapere che siamo assolutamente pronti ad affrontare qualunque situazione, e che gli conviene trattare con noi attraverso la diplomazia.”
Panetta ha aggiunto che la portaerei Enterprise è in partenza per il Golfo Persico, e attraverserà lo stretto di Ormuz per dare un messaggio diretto all’Iran.
Questa la notizia, data da Russia Today . In questo video il commento di Mike Rivero:
Con il fallimento dell'embargo petrolifero per obbligare l'Iran ad uno scontro sullo stretto di Ormuz, gli Stati uniti e Israele stanno cercando un altro modo per dare inizio ad una guerra con l'Iran …
… che vanno cercando da tempo.
Ma soprattutto devono far sembrare che sia stato l'Iran a dare inizio alle ostilità, per rendere politicamente più difficile per Russia e Cina appoggiare l'Iran.
Ora, ricordiamo che Israele ha dei precedenti nell'attaccare navi da guerra americane, dando la colpa ad altri, per indurre gli Stati Uniti ad attaccare i nemici di Israele. L'attacco israeliano alla USS Liberty, inizialmente attribuito all'Egitto, è l'esempio più conosciuto.
Oggi abbiamo la USS Enterprise, la nave più anziana della flotta, che ormai è alla fine, ed è programmata per essere smantellata il prossimo anno. Il suo nome è molto conosciuto anche per la serie televisiva di "Star Trek".
Smantellare una portaerei nucleare è una operazione estremamente costosa. La Enterprise è alimentata da 8 reattori nucleari, che vanno eliminati come tutti gli altri materiali di scarto nucleari, insieme a tutti i macchinari correlati.
La Marina americana risparmierebbe una gran quantità di denaro, più di quanto vale l'acciaio da riciclare, se la Enterprise affondasse nel Golfo Persico, dove il disastro radioattivo diventerebbe un problema che riguarda qualcun altro.
Perchè mandare una vecchia nave da guerra giunta alla fine della sua vita in una zona di pericolo? Per lo stesso motivo per cui Franklin Roosevelt spostò un gruppo di navi da guerra obsolete da San Diego a Pearl Harbor, mentre le portaerei e le navi più nuove erano ben lontane dalle Hawaii il 7 dicembre 1941.
Israele ha 3 sottomarini Dolphin che gli ha fornito la Germania. Sono stati visti transitare nel Canale di Suez in passato, e potrebbero tranquillamente stare operando nel Golfo di Amman, o persino nel Golfo Persico a questo punto, in attesa di una vecchia e obsoleta nave da guerra, più utile come agnello sacrificale che come arma vera e propria.
Una nave con marinai americani, che venga attaccata come Israele attaccò la USS Liberty, per poi incolpare l'obiettivo prescelto, l'Iran, grazie alla complicità dei media.
Se siete d'accordo con questa analisi, perfavore postate questo video ovunque compaia la notizia di questa portaerei. Se riusciamo a fargli dubitare che questa falsa operazione sarà creduta, forse rinunceranno a farla.
Testo originale di Mike Rivero
Traduzione di Riccardo Pizzirani per luogocomune.net
fonte: www.luogocomune.net
“Il motivo per cui manteniamo una presenza in Medio Oriente – ha detto il Ministro della Difesa USA Leon Panetta davanti a 1.700 marinai della USS Enterprise, come riferisce la AP – è per fargli sapere che siamo assolutamente pronti ad affrontare qualunque situazione, e che gli conviene trattare con noi attraverso la diplomazia.”
Panetta ha aggiunto che la portaerei Enterprise è in partenza per il Golfo Persico, e attraverserà lo stretto di Ormuz per dare un messaggio diretto all’Iran.
Questa la notizia, data da Russia Today . In questo video il commento di Mike Rivero:
Con il fallimento dell'embargo petrolifero per obbligare l'Iran ad uno scontro sullo stretto di Ormuz, gli Stati uniti e Israele stanno cercando un altro modo per dare inizio ad una guerra con l'Iran …
… che vanno cercando da tempo.
Ma soprattutto devono far sembrare che sia stato l'Iran a dare inizio alle ostilità, per rendere politicamente più difficile per Russia e Cina appoggiare l'Iran.
Ora, ricordiamo che Israele ha dei precedenti nell'attaccare navi da guerra americane, dando la colpa ad altri, per indurre gli Stati Uniti ad attaccare i nemici di Israele. L'attacco israeliano alla USS Liberty, inizialmente attribuito all'Egitto, è l'esempio più conosciuto.
Oggi abbiamo la USS Enterprise, la nave più anziana della flotta, che ormai è alla fine, ed è programmata per essere smantellata il prossimo anno. Il suo nome è molto conosciuto anche per la serie televisiva di "Star Trek".
Smantellare una portaerei nucleare è una operazione estremamente costosa. La Enterprise è alimentata da 8 reattori nucleari, che vanno eliminati come tutti gli altri materiali di scarto nucleari, insieme a tutti i macchinari correlati.
La Marina americana risparmierebbe una gran quantità di denaro, più di quanto vale l'acciaio da riciclare, se la Enterprise affondasse nel Golfo Persico, dove il disastro radioattivo diventerebbe un problema che riguarda qualcun altro.
Perchè mandare una vecchia nave da guerra giunta alla fine della sua vita in una zona di pericolo? Per lo stesso motivo per cui Franklin Roosevelt spostò un gruppo di navi da guerra obsolete da San Diego a Pearl Harbor, mentre le portaerei e le navi più nuove erano ben lontane dalle Hawaii il 7 dicembre 1941.
Israele ha 3 sottomarini Dolphin che gli ha fornito la Germania. Sono stati visti transitare nel Canale di Suez in passato, e potrebbero tranquillamente stare operando nel Golfo di Amman, o persino nel Golfo Persico a questo punto, in attesa di una vecchia e obsoleta nave da guerra, più utile come agnello sacrificale che come arma vera e propria.
Una nave con marinai americani, che venga attaccata come Israele attaccò la USS Liberty, per poi incolpare l'obiettivo prescelto, l'Iran, grazie alla complicità dei media.
Se siete d'accordo con questa analisi, perfavore postate questo video ovunque compaia la notizia di questa portaerei. Se riusciamo a fargli dubitare che questa falsa operazione sarà creduta, forse rinunceranno a farla.
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Re: Una raffica di colpi di stato prendono forma in pochissimo tempo nel Mediterraneo
a proposito di Pearl Harbour, fu il sig. Roosevelt a portare i giapponesi a un tale stato di insofferenza da costringerli ad attaccare detta base dove aspettavano le navi-agnello sacrificale ed ottenere così il benestare della Nazione per l'entrata in guerra. come si può vedere, la storia si ripete con meccanismi ben collaudati (finchè ci sono i media ad appoggiarli...)
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