Il risveglio dei vulcani
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E' una data storica, scienziati USA riescono per la prima volta a prevedere l'eruzione di un vulcano (sottomarino).
Scienziati americani hanno previsto per la prima volta con successo una eruzione vulcanica sottomarina.
L'eruzione dell'Axial Seamount, un vulcano sottomarino a 250 miglia al largo della costa dell'Oregon, e' avvenuta all'inizio di aprile, ma e' stata scoperta solo durante una spedizione di controllo di routine, il 28 luglio scorso.
Gli scienziati della Columbia e della Oregon State University che lo stanno studiando da piu' 13 anni, quando si e' verificata l'ultima eruzione, avevano previsto l'evento gia' cinque anni fa, anche se con un arco di tempo di tre anni, fino al 2014, in base all'aumento costante della pressione sottomarina. Fino ad ora prevedere l'eruzione di un vulcano e' stato un mix di scienza e di ipotesi plausibili.
L'Axial Seamount e' uno dei vulcani sottomarini piu' attivi nel mondo e dei piu' studiati. L'eruzione dell'aprile scorso ha profondamente cambiato il 'panorama' sottomarino, tanto che gli scienziati che stavano perlustrando l'area utilizzando Jason, un sottomarino robotico comandato a distanza (ROV), pensavano addirittura di aver sbagliato coordinate.
Il vulcano sottomarino ha infatti eruttato uno strato di lava spesso piu' di 4 metri in alcuni punti e aperto profonde prese d'aria che continuano a emettere acqua calda e microbi dalle profondita' della terra nell'oceano.
fonte ansa
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vulcanismo globale in forte aumento, molti vulcani pronti ad eruttare
Oramai non si contano piu' i vulcani che stanno eruttando o che minacciano di farlo ,il vulcanismo globale e' in forte aumento,ieri Martedi' 4 ottobre 2011 una doppia eruzione ha interessato il vulcano russo Shiveluch e l'indonesiano Anak Krakatau.
Situato nella penisola russa del Kamchatca lo Shiveluch ha emesso una colonna di cenere vulcanica fino ad 8 km,fortunatamente e' stato scongiurato il pericolo per le popolazioni circostanti,una ricaduta delle ceneri e' stata registrata in alcuni villaggi della zona.
L'altro vulcano l'Anak Krakatau, per il quale gia' era stato aumentato il livello di allerta negli ultimi giorni,ha eruttato in Indonesia Martedi' 4 Ottobre 2011 i vulcanologi hanno registrato una espulsione di cenere mista a rocce ma stanno ancora monitorando la situazione per comprendere il tipo di eruzione che potrebbe scatenarsi.
le autorita' hanno decretato il divieto di avvicinarsi al vulcano in un raggio di 2 Km.L'Anak Krakatau e' uno dei vulcani piu' pericolosi al mondo.
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I più pericolosi vulcani del mondo si stanno risvegliando. Il 2012 sarà l’anno di una super eruzione?
l'Etna in eruzione
I vulcani sottomarini sono in aumento esponenziale. I tremori armonici sono anche su una ripida salita. Secondo alcuni geologi (Geophysical Research Letters) è possibile che i recenti tsunami siano i precursori di un massiccio spostamento di placche tettoniche e di una super eruzione vulcanica che farebbe impallidire quello che è accaduto 74 mila anni addietro. Effettivamente proprio 74 mila anni fa una massiccia eruzione vulcanica del monte Toba, nell’isola di Sumatra, in quella che sembra la più grande eruzione vulcanica che si sia mai verificata, rilasciò una spaventosa quantità di 2.800 chilometri cubici di magma in atmosfera, lasciando uno spesso strato di cenere in tutto il Sud Asiatico. Le nubi scure ridussero la temperatura mondiale in media di 8-10°C rispetto alle condizioni attuali e quasi l’80% degli esseri viventi, compresi gli esseri umani, morirono. Nonostante il 2012 sia ormai l’anno forse più citato in assoluto dall’umanità in merito a presunte profezie e al famoso lungo computo del calendario Maya, secondo alcuni geologi la prossima super eruzione potrebbe avvenire proprio il prossimo anno, e non certamente riferendosi al popolo dell’america centrale. Molti di loro sono interessati e stanno monitorando il Parco di Yellowstone, negli Stati Uniti, dove la crosta terrestre è molto sottile in termini geologici ed è considerata l’area più pericolosa al mondo. Effettivamente negli ultimi anni molti vulcani di una certa pericolosità sembrano risvegliarsi. Martedì 30 agosto lo stato del vulcano Tambora ha cominciato a preoccupare la popolazione, tanto che i vulcanologi hanno ulteriormente innalzato l’allerta diramata qualche giorno prima al livello III. La più famosa eruzione del Tambora fu quella che ebbe luogo nell’aprile 1815: è stata una delle più potenti del pianeta, almeno dalla fine dell’ultima Era glaciale. L’emissione di ceneri fu, quantitativamente, circa 100 volte superiore a quella dell’eruzione, pur rilevante, del monte Sant’Elena del 1980, e fu maggiore anche di quella della formidabile eruzione del Krakatoa del 1883. Complessivamente, vennero proiettati in aria circa 150 miliardi di metri cubi di roccia, cenere e altri materiali. Quell’esplosione, creò disastri di proporzioni bibliche, con una stima di 60.000 morti dovuti sia direttamente all’esplosione che alle pesanti carestie che seguirono il disastro. La polvere restò per molti anni nell’atmosfera diminuendo la quantità di radiazione solare che abitualmente colpisce il suolo della terra. Il pianeta conobbe un’epoca di estati mancate ed inverni freddissimi, che ebbero come conseguenza scarsissimi raccolti e un impoverimento importante di vaste aree del pianeta. Il 1816, l’anno successivo all’eruzione, fu poi ricordato come l’anno senza estate, dovuto anche ad un minimo solare. Proprio nel mese scorso abbiamo pubblicato un articolo riguardante il pericolo che i più grossi vulcani della Terra si stessero risvegliando, compresi il Popocatepetl e il Katla. A Settembre è tornato a farsi sentire il più pericoloso vulcano messicano, il Popocatepetl. Una colonna di fumo e cenere alta un chilometro si è innalzata dal cono, tanto che le autorità locali hanno evacuato l’area fino a 12 chilometri dal cratere. Sempre il mese scorso in Islanda, il Katla ha prodotto tanti piccoli terremoti compresa una scossa di magnitudo 3,2 richter proprio sulla caldera del vulcano. “E’ impossibile capire se si tratta di un episodio che rientra nella normalità dell’attività sismica del vulcano o se è qualcosa di diverso. Noi ci limitiamo a monitorare la situazione ogni ora di ogni giorno” ha detto un geologo islandese. Negli ultimi mesi, comunque, il “fermento” tellurico intorno a vari vulcani del mondo sta crescendo, così come aumentano le eruzioni (per fortuna fino al momento senza gravi conseguenze). Basti pensare alla stessa Etna, in casa nostra, la cui attività aumenta di mese in mese ormai proprio dalla scorsa primavera, o al vulcano del Congo o agli altri citati.
Yellowstone
I terremoti e i sismi di minor intensità che migliaia di persone stanno osservando in tutto il mondo sembrano essere in aumento. In molte parti del mondo i laghi stanno perdendo la loro acqua a causa di inghiottitoi, mentre i gyser allo Yellowstone Park stanno manifestando un aumento eccessivo di temperatura con un aumento della frequenza delle eruzioni. Quindi questa super eruzione sarebbe imminente? Nonostante questi sintomi che possano far supporre quantomeno un inizio che qualcosa del genere possa accadere, non esiste la possibiltà concreta di prevedere con troppo anticipo la data di un evento così poco comune che ha tempi di ritorno enormi. Potrebbe davvero accadere a breve, come tra migliaia di anni. La più recente super-eruzione è avvenuta in Nuova Zeelanda circa 26.000 anni fa. In tutto gli studiosi hanno individuato 50 super-eruzioni, anche se si stanno ancora valutando altri possibili casi. Dal momento che la storia della Terra comincia 4.5 miliardi di anni fa, è stato calcolato che di queste eruzioni massiccie ne avvengano circa 1,4 ogni milione di anni. Nonostante un’attività in costante aumento, gli scienziati monitorano con attenzione tutti gli eventi mondiali, e al momento nulla fa supporre ad un’imminente eruzione a scala globale. Per cui, dicono, possiamo per il momento stare tranquilli. La Terra tuttavia conserva le cicatrici delle massicce super-eruzioni che sono sempre accadute nella storia del nostro pianeta. Affermare che ciò non accadrà mai più è sicuramente errato, ma lo è anche avere la spavalderia di indovinare l’anno esatto di tale evento. Come dire che accadrà, ma non sappiamo quando.
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Il vulcano Mighty Katla potrebbe eruttare
Già alta l’attenzione per la possibile eruzione di Mighty Katla, ben più pericoloso di Eyjafjallajokull
Se l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull l’anno scorso ha creato problemi a tutt’Europa, specialmente nel campo del traffico aereo, Mighty Katla potrebbe rappresentare un pericolo ben maggiore: parliamo della montagna scomoda, di un ennesimo vulcano nella ribollente Islanda che in queste settimane è davvero un sorvegliato speciale. “Vi sono segni di un’eruzione vulcanica imminente”, dicono gli esperti sull’isola.
L’ERUZIONE – Solo che questa volta la questione potrebbe essere ben più catastrofica, dice la BBC: Mighty Katla è un vulcano con un cratere largo 10 km (!); se eruttasse, “avrebbe il potenziale di causare un’inondazione catastrofica sciogliendo la superficie gelata, mandando così miliardi di litri d’acqua sulla costa orientale dell’Islanda e nell’Oceano Atlantico”. Katla è tappata da un gigantesco blocco di ghiaccio: ma un’eruzione sufficientemente forte avrebbe il potenziale per sciogliere tutto ed innalzare in maniera più che drammatica il circostante livello dell’Oceano Atlantico. L’attività sismica è imponente in questi giorni, il che farebbe pensare ad un “movimento di magma” sotterraneo: “Siamo a quota 500 tremori”, il che renderebbe possibile “un’imminente eruzione”. La potenza del vulcano islandese, questa volta, potrebbe essere in grado di bloccare ben altro che il traffico aereo nel nord Europa. Basti pensare che un’eruzione minore lo scorso 9 luglio ha causato “allagamenti significativi, facendo saltare un ponte sulla principale autostrada del paese, bloccando così le comunicazioni verso l’altra parte dell’isola per molti giorni”.
UN RAGAZZO DIFFICILE – Da quella data, dice il professor Pall Einarsson dell’Università dell’Islanda, istituto di Scienze della Terra, “l’attività di Katla è aumentata incredibilmente, rendendo più che probabile un’eruzione a breve”.
Il vulcano si trova nel sud dell’isola ed è stabilmente coperto da un ghiacciaio, peraltro in una zona non eccessivamente distante dalla capitale Rejkyaivk; è alto 1600 metri e ha un indice di pericolosità vulcanica di quota 6, maggiore dunque dell’ Eyjafjallajokull che era di classe 4 – e la sua eruzione dell’anno scorso sarebbe da classificarsi come “relativamente debole”. Katla, invece, ha una storia di eruzioni distruttive che hanno, nel corso della Storia, addirittura “cambiato il clima”. Nel 1918 l’eruzione ha causato “un così grande scioglimento di ghiacci” che enormi iceberg sono stati rilasciati negli oceani; nel 1755 l’eruzione ha sciolto una quantità di acqua pari “al livello di tutti i fiumi della Terra combinati”. E nel 1783 è andata anche peggio.
Si sarebbe generato “un inverno nucleare” con il cielo completamente coperto per giorni. Altro che traffico aereo: potrebbe essere l’eruzione più drammatica e potente di sempre, considerando anche che ci troviamo in Islanda, terra vulcanica per eccellenza, “a cavallo fra due placche tettoniche” e “l’unico luogo al mondo dove la frattura Atlantica (Atlantic rift, ndt) è visibile sopra il livello del mare”.
Katla è un vulcano attivo e versatile. Ha una lunga storia di grandi eruzioni, alcune delle quali hanno causato danni considerevoli. Nel 1783 la catena vulcanica ha eruttato di continuo per otto mesi generando così tanta cenere, floruro di idrogeno e anidride solforosa che uccise un quinto degli islandesi e la metà degli animali.
Fonte: giornalettismo.com
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Se l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull l’anno scorso ha creato problemi a tutt’Europa, specialmente nel campo del traffico aereo, Mighty Katla potrebbe rappresentare un pericolo ben maggiore: parliamo della montagna scomoda, di un ennesimo vulcano nella ribollente Islanda che in queste settimane è davvero un sorvegliato speciale. “Vi sono segni di un’eruzione vulcanica imminente”, dicono gli esperti sull’isola.
L’ERUZIONE – Solo che questa volta la questione potrebbe essere ben più catastrofica, dice la BBC: Mighty Katla è un vulcano con un cratere largo 10 km (!); se eruttasse, “avrebbe il potenziale di causare un’inondazione catastrofica sciogliendo la superficie gelata, mandando così miliardi di litri d’acqua sulla costa orientale dell’Islanda e nell’Oceano Atlantico”. Katla è tappata da un gigantesco blocco di ghiaccio: ma un’eruzione sufficientemente forte avrebbe il potenziale per sciogliere tutto ed innalzare in maniera più che drammatica il circostante livello dell’Oceano Atlantico. L’attività sismica è imponente in questi giorni, il che farebbe pensare ad un “movimento di magma” sotterraneo: “Siamo a quota 500 tremori”, il che renderebbe possibile “un’imminente eruzione”. La potenza del vulcano islandese, questa volta, potrebbe essere in grado di bloccare ben altro che il traffico aereo nel nord Europa. Basti pensare che un’eruzione minore lo scorso 9 luglio ha causato “allagamenti significativi, facendo saltare un ponte sulla principale autostrada del paese, bloccando così le comunicazioni verso l’altra parte dell’isola per molti giorni”.
UN RAGAZZO DIFFICILE – Da quella data, dice il professor Pall Einarsson dell’Università dell’Islanda, istituto di Scienze della Terra, “l’attività di Katla è aumentata incredibilmente, rendendo più che probabile un’eruzione a breve”.
Il vulcano si trova nel sud dell’isola ed è stabilmente coperto da un ghiacciaio, peraltro in una zona non eccessivamente distante dalla capitale Rejkyaivk; è alto 1600 metri e ha un indice di pericolosità vulcanica di quota 6, maggiore dunque dell’ Eyjafjallajokull che era di classe 4 – e la sua eruzione dell’anno scorso sarebbe da classificarsi come “relativamente debole”. Katla, invece, ha una storia di eruzioni distruttive che hanno, nel corso della Storia, addirittura “cambiato il clima”. Nel 1918 l’eruzione ha causato “un così grande scioglimento di ghiacci” che enormi iceberg sono stati rilasciati negli oceani; nel 1755 l’eruzione ha sciolto una quantità di acqua pari “al livello di tutti i fiumi della Terra combinati”. E nel 1783 è andata anche peggio.
Si sarebbe generato “un inverno nucleare” con il cielo completamente coperto per giorni. Altro che traffico aereo: potrebbe essere l’eruzione più drammatica e potente di sempre, considerando anche che ci troviamo in Islanda, terra vulcanica per eccellenza, “a cavallo fra due placche tettoniche” e “l’unico luogo al mondo dove la frattura Atlantica (Atlantic rift, ndt) è visibile sopra il livello del mare”.
Katla è un vulcano attivo e versatile. Ha una lunga storia di grandi eruzioni, alcune delle quali hanno causato danni considerevoli. Nel 1783 la catena vulcanica ha eruttato di continuo per otto mesi generando così tanta cenere, floruro di idrogeno e anidride solforosa che uccise un quinto degli islandesi e la metà degli animali.
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Probabile imminente eruzione del Katla, in Islanda. Sarebbe la più catastrofica del secolo
A centinaia di metri sotto uno dei più grandi ghiacciai d’Islanda ci sono segni di un’imminente eruzione vulcanica che potrebbe risultare una delle più potenti del paese che abbia visto in quasi un secolo. Katla, con il suo cratere vasto 10 chilometri, ha il potenziale di causare inondazioni catastrofiche in quanto fonde la superficie ghiacciata della sua caldera e invia miliardi di litri d’acqua attraverso la costa orientale dell’Islanda e nell’Oceano Atlantico. “C’è stata una grande attività sismica,” dice Ford Cochran, esperto del National Geographic sull’Islanda. “Ci sono state più di 500 scosse intorno alla caldera del Katla solo nell’ultimo mese, il che suggerisce il movimento del magma. Vuol dire che certamente una devastante eruzione potrebbe essere imminente“. Sulla zona sono intervenuti degli scienziati lo scorso 9 Luglio, quando sono cominciati i primi disturbi ed è probabile che si sia verificata una piccola eruzione che ha causato allagamenti significativi e sommerso il ponte di una strada principale, bloccando l’unico legame con le altre parti dell’isola. Proprio il 9 Luglio sembra il giorno che ha segnato l’inizio di un nuovo periodo di agitazioni per Katla, verso un’eruzione attesa da molto tempo e che sarebbe soltanto la quarta del secolo”, dice il professor Pall Einarsson, che ha studiato i vulcani per 40 anni e lavora presso l’Università Islandese dell’Istituto di Scienze della Terra. “Le possibilità che possa verificarsi una grande eruzione non si può esludere”, continua l’esperto della National Geographic. “Katla è un vulcano molto attivo e versatile. Ha una lunga storia di grandi eruzioni, alcune delle quali hanno causato danni considerevoli”. L’ultima grande eruzione avvenne nel 1918, e causò il crollo del grande ghiacciaio, i cui iceberg staccatisi, furono spazzati via dalle alluvioni conseguenti nell’Oceano. Il volume d’acqua prodotto in una sua eruzione del 1755, ha eguagliato quello dei più grandi fiumi del mondo messi insieme! Grazie alle grandi opere della letteratura storica, note come saghe, che narrano le migrazioni in Islanda, le eruzioni vulcaniche remote sono state ben documentate negli ultimi 1000 anni. Naturalmente nel 1918 non erano disponibili valide misurazioni scientifiche, per cui i vulcanologi non conoscono alcuna traccia del tipo di attività sismica che ha portato a quella eruzione. Generalmente il vulcano Katla erutta debolmente ogni 40-80 anni, il che significa che il prossimo evento significativo è atteso da tempo. Katla è parte di un sistema vulcanico che comprende i crateri Laki. Nel 1783 si verificarono violente esplosioni lungo tutta la catena, generando tanta cenere, fluoruro di idrogeno e biossido di zolfo, che uccise un islandese su cinque e la metà del patrimonio zootecnico del paese. “Ed è effettivamente cambiato il clima della Terra in merito a quella eruzione“, dice il signor Cochran. “La gente parla di un inverno nucleare! Questa eruzione ha generato abbastanza goccioline di acido solforico che ha reso l’atmosfera riflettente, raffreddando il pianeta per un intero anno o forse più, e causato carestie diffuse in molti luoghi del mondo. Si spera certamente che la possibile eruzione del Katla non sia niente di simile”.
Il problema è che gli scienziati non sanno cosa aspettarsi. Come spiega il prof Einarsson, i vulcani hanno personalità diverse e sono inclini a cambiare il loro comportamento inaspettatamente. “Quando si studia un vulcano si ottiene un’idea circa il suo comportamento nello stesso modo in cui si giudica una persona nel momento in cui si arriva a conoscerla bene. Conosci i suoi comportamenti, ma ci sono aspetti che potresti non conoscere”. L’Islanda è l’unico posto dove la dorsale medio-atlantica è visibile sopra la superficie del mare. “Questa difficoltà è molto evidente quando si confrontano le ultime due eruzioni in Islanda dell’Eyjafjallajokull e del Grimsvotn nel 2010 e nel 2011 rispettivamente”. L’Eyjafjallajokull, che ha portato il traffico aereo a fermarsi in tutta Europa, è stata una eruzione relativamente piccola, ma la chimica insolita del magma, la lunga durata e l’andamento climatico durante l’eruzione l’ha resa molto dirompente. L’eruzione del Grimsvotn del 2011, invece, era molto più grande in termini di volume del materiale eruttato. E ‘durato soltanto una settimana e la cenere in atmosfera è cadura in tempi relativamente brevi. Così ha apportato pochi effetti realmente evidenti, tranne per gli agricoltori nel sud-est dell’Islanda, i quali ne stanno ancora combattendo le conseguenze. Naturalmente, i vulcani in eruzione sono presenti in tutto il mondo, in maniera continua. Gli scienziati ad esempio sono particolarmente entusiasti di un vulcano sottomarino vicino a El Hierro nelle isole Canarie, che sta creando nuove terre. Ma l’Islanda è unica, perché si trova cavallo di due placche tettoniche ed è l’unico posto al mondo dove la dorsale medio-atlantica è visibile sopra la superficie del mare. “Significa che hai una quantità immensa di attività vulcanica e sismica”, dice l’esperto. Una grande eruzione del Katla quindi è molto probabile, e più che supporla, possiamo affermare che sia già partita. Vedremo cosa accadrà nei prossimi tempi.
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Messico: si intensifica l’eruzione del Popocatepetl, le immagini in diretta
Il vulcano messicano Popocatepetl sta eruttando dallo scorso 20 novembre, quando una violenta esplosione ha dato il via all’attuale nuova fase eruttiva (anche se in realtà il vulcano è attivo senza sosta da secoli).
Il centro Messicano per la prevenzione dei disastri ha annunciato l’allerta gialla, che vieta a chiunque di avvicinarsi a 12km dal vulcano, la cui eruzione si è intensificata tra ieri e oggi con imponenti emissioni di cenere, esplosioni di frammenti incandescenti visibili anche nelle ore notturne e continue scosse sismiche. Su San Pedro Nexapa è caduta molta cenere, a seguito di oltre un centinaio di esalazioni di gas di bassa intensità.
L’ultima eruzione violenta del Popocatepetl è stata quella del dicembre del 2000.
numerosi video e immagini
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Vulcanismo globale in aumento
20 dicembre 2011 - YEMEN - Un vulcano ha eruttato vicino a Saba in un isola nel Mar Rosso Lunedi,secondo alcune testimonianze di pescatori della citta' portuale di Salif situata nella parte occidentale dello Yemen. I pescatori hanno confermato che il vulcano ha eruttato vicino a Saba,su una delle isole che fa parte dell'arcipelago Al-Zubair distante 30 miglia nautiche da Salif . I pescatori hanno riferito che fontane di lava erano visibili a grande distanza e che secondo alcuni raggiungevano 20-30 metri di altezza.Sempre secondo testimonianze di pescatori locali mai erano stati osservati fenomeni geologici di questa portata nella regione,evidentemente non immune dal dislocamento delle placche tettoniche che stanno facendo risalire il magma dal centro della nostra terra.
http://www.yobserver.com/local-news/10021711.html
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Ucraina erutta un vulcano di sabbia nel mare d'Azov
Un video impressionante che testimonia il fenomeno geologico che sembra essere tipico della zona ma lo stesso inquietante.Infatti alcuni bagnanti erano in spiaggia ed all'improvviso c'e' stata questa eruzione sottomarina che naturalmente ha spaventato le persone che hanno assistito a questo incredibile evento.
GUARDA IL VIDEO:
Il vulcano di fango è una piccola collina, alta da pochi decimetri a parecchi metri, che erutta argilla, rammollita dall'acqua, unita a sostanze saline come acque salso-bromo-iodiche, ed anche metano e idrocarburi (bitume).
In Italia il vulcano di fango è presente in due forme:
la maccaluba o macaluba in siciliano
la salinella o salsa;
sono dissimili le cause geologiche che li originano, ma morfogicamente si presentano in modo simile.
La genesi dei fanghi è da attribuire alla risalita di acqua e gas sotto pressione attraverso discontinuità strutturali in formazioni argillose o attraverso vere e proprie faglie.[2]
Quando i vulcani di fango si trovano presso un vulcano di lava, in generale emettono Anidride carbonica (CO2); questo perché il metano primordiale reagisce con l'ossigeno.
La loro formazione, in genere, non è legata ad un'attività vulcanica secondaria, ma ad un particolare fenomeno che per somiglianza viene definito vulcanesimo sedimentario; le salinelle di Paternò e di Belpasso, in provincia di Catania, fanno eccezione perché sono legate a veri fenomeni vulcanici.
Nel mondo sono un fenomeno relativamente comune, infatti, si contano circa 1.100 vulcani di fango ed è stato stimato che ne possano esistere oltre 10.000 casi su scarpate continentali e piani abissali.[3] Si pensa che siano anche presenti sul pianeta Marte.[4]
Nei pressi dei vulcani di fango la terra è generalmente sterile ma in molti casi si rinvengono delle specie vegetali alofite.(Wikipedia)
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Sciami sismici tra alcuni vulcani islandesi. Preludio di un’eruzione?
Durante la notte si è verificato un piccolo sciame sismico a causa del vulcano islandese Bardarbunga, uno stratovulcano di 2009 metri di altezza. Il vulcano non è soltanto la seconda montagna più alta d’Islanda, ma è anche parte del più grande sistema vulcanico islandese che si estende per oltre 200 Km e che comprende anche il vicino Grimsvotn, probabilmente interagente. La scossa sismica più forte è stata di magnitudo 3.0, ad una profondità di 8.5 Km. Al momento è difficile sapere se possa essere il presagio di un’eruzione, ed i geologi del servizio meteorologico islandese hanno sottolineato che i terremoti non indicano necessariamente un’eruzione imminente. Lo sciame ha avuto una durata massima di 3 ore prima di fermarsi, ed il tremore che ha causato è stato registrato chiaramente sulle stazioni sismografiche nei pressi del vulcano. Successivamente a questo sciame ne è cominciato un altro di modeste dimensioni nel vulcano Hamarinn, la cui scossa principale è stata di magnitudo 1.9. Questi vulcani risultano praticamente coperti da ghiacci molto spessi, per cui in caso di eruzione possono causare delle inondazioni notevoli. Hamarinn è un vulcano in attività, e nello scorso mese di Luglio è stato artefice di una piccola eruzione che ha causato lo scioglimento del ghiaccio in maniera maggiore rispetto a quanto avvenuto nel ghiacciaio Mýrdalsjökull la settimana precedente, a causa del Katla. L’attività successiva però è stata molto debole e al momento anche in questo caso è impossibile capire se si verificheranno delle eruzioni. I geologi dicono che non si può comunque escludere vista l’attività in corso. Il Bardarbunga ha un cratere vasto 70 Km quadrati e profondo 700 metri, e come detto è interamente ricoperto di ghiaccio, rendendo più difficoltosa l’osservazione dei fenomeni sismici della zona. L’ultimo episodio eruttivo del Bardarbunga si è verificato nel 1903, ma l’ultimo focolaio principale risale al 1477. Proprio questo evento produsse il più grande flusso di lava noto degli ultimi 10.000 anni. Il vulcano avrebbe un tremendo potenziale per un’eruzione di categoria VEI-6, equivalente come distruttività a quella del Krakatoa del 1883.
Durante la notte si è verificato un piccolo sciame sismico a causa del vulcano islandese Bardarbunga, uno stratovulcano di 2009 metri di altezza. Il vulcano non è soltanto la seconda montagna più alta d’Islanda, ma è anche parte del più grande sistema vulcanico islandese che si estende per oltre 200 Km e che comprende anche il vicino Grimsvotn, probabilmente interagente. La scossa sismica più forte è stata di magnitudo 3.0, ad una profondità di 8.5 Km. Al momento è difficile sapere se possa essere il presagio di un’eruzione, ed i geologi del servizio meteorologico islandese hanno sottolineato che i terremoti non indicano necessariamente un’eruzione imminente. Lo sciame ha avuto una durata massima di 3 ore prima di fermarsi, ed il tremore che ha causato è stato registrato chiaramente sulle stazioni sismografiche nei pressi del vulcano. Successivamente a questo sciame ne è cominciato un altro di modeste dimensioni nel vulcano Hamarinn, la cui scossa principale è stata di magnitudo 1.9. Questi vulcani risultano praticamente coperti da ghiacci molto spessi, per cui in caso di eruzione possono causare delle inondazioni notevoli. Hamarinn è un vulcano in attività, e nello scorso mese di Luglio è stato artefice di una piccola eruzione che ha causato lo scioglimento del ghiaccio in maniera maggiore rispetto a quanto avvenuto nel ghiacciaio Mýrdalsjökull la settimana precedente, a causa del Katla. L’attività successiva però è stata molto debole e al momento anche in questo caso è impossibile capire se si verificheranno delle eruzioni. I geologi dicono che non si può comunque escludere vista l’attività in corso. Il Bardarbunga ha un cratere vasto 70 Km quadrati e profondo 700 metri, e come detto è interamente ricoperto di ghiaccio, rendendo più difficoltosa l’osservazione dei fenomeni sismici della zona. L’ultimo episodio eruttivo del Bardarbunga si è verificato nel 1903, ma l’ultimo focolaio principale risale al 1477. Proprio questo evento produsse il più grande flusso di lava noto degli ultimi 10.000 anni. Il vulcano avrebbe un tremendo potenziale per un’eruzione di categoria VEI-6, equivalente come distruttività a quella del Krakatoa del 1883.
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Aumenta l’attività vulcanica di otto vulcani indonesiani: allerta per la popolazione
Un aumento dell’attività vulcanica di tre vulcani a est di Giava, sta costringendo i residenti delle aree limitrofe all’allerta e alla probabile evacuazione. I vulcani sono rispettivamente il monte Ijen, il monte Semeru ed il monte Bromo. Il distretto di gestione delle calamità naturali Timur Siswanto, ha riferito che le autorità sono pronte a gestire qualsiasi calamità vulcanica che dovesse verificarsi, mentre si sono già stabiliti i posti di comando per eventuali operazioni di soccorso in caso di eruzione. Secondo i media locali il monte Ijen mostra da qualche tempo segni di attività più accentuata e gli abitanti erano già stati invitati a mantenere una distanza di sicurezza dalla montagna, pari a 1,5 chilometri. Oltre a questi tre vulcani, altri cinque – il monte Gamalama (isola di Ternate, nelle Molucche), il monte Papandayan (Garut una città occidentale dell’isola di Java), il Gunung Karangetang e il Gunung Lokon (A Nord dell’Isola Sulawesi, l’undicesima isola mondiale per estensione) e infine l’Anak Krakatau (Stretto indonesiano tra Giava e Sumatra) – mostrano segni inequivocabili di un aumento dell’attività, cominciando seriamente a minacciare l’intero arcipelago indonesiano. Si attendono con trepidazione eventuali sviluppi in merito.
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Allerta in Alaska per l’eruzione del vulcano Cleveland
Non solo in Indonesia, ma anche in Alaska è allerta per un rapido incremento dell’attività vulcanica. Nelle scorse ore, infatti, si è risvegliato il vulcano Cleveland, che ha dato vita a un’eruzione importante tanto che la cenere ha raggiunto i 4.500 metri di altezza e l’Istituto americano di geologia (Usgs) ha alzato il livello di allerta ad arancione, il secondo su una scala di tre. Anche se il fenomeno per il momento e’ rimasto isolato, dal cratere e’ fuoriuscita una nube di polveri e ceneri vulcaniche alta quasi 5.000 metri, potenzialmente in grado di creare grave pericolo lungo le rotte aeree trans-pacifiche. Non si escludono inoltre ulteriori eruzioni, con emissioni suscettibili di superare i 7.000 metri di altitudine.
Il vulcano è alto 1.730 metri e si trova su un’isola disabitata a 1.500 chilometri a sud ovest di Anchorage, la città più importante dell’Alaska.
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Il risveglio dei vulcani
UN SUPER-VULCANO IN GERMANIA DA SEGNI DI RISVEGLIO!
2 GEN 2012 - GERMANIA - Un dormiente super-vulcano in Germania sta mostrando segni preoccupanti di risveglio. E 'una minaccia a soli 390 miglia di distanza da Londra sotto il Laacher See un Lago nei pressi di Bonn ed è capace di espellere miliardi di tonnellate di magma. Questo mostro erutta ogni 10-12.000 anni e l'ultima sua eruzione e' avvenuta 12.900 anni fa,questo fa pensare che potrebbe esplodere in qualsiasi momento. Il Laacher è di dimensioni simili a Monte Pinatubo, che ha causato un calo delle temperature globali 0.5C, quando erutto' nel 1991. E 'coperto da 620 miglia quadrate di terra di cenere e pietre e i numerosi piccoli terremoti nella regione dello scorso anno indicano che potrebbe essere in fase di risveglio dal suo sonno profondo. Gli esperti ritengono che, potrebbe portare alla devastazione diffusa, evacuazioni di massa e anche a breve termine ad un raffreddamento globale e potrebbe generare una nube di cenere cosi imponente da oscurare il sole per mesi. L'effetto sul Regno Unito è difficile da prevedere, ma è possibile che gran parte del sud dell'Inghilterra potrebbe essere ricoperta di cenere. - Daily Mail
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2 GEN 2012 - GERMANIA - Un dormiente super-vulcano in Germania sta mostrando segni preoccupanti di risveglio. E 'una minaccia a soli 390 miglia di distanza da Londra sotto il Laacher See un Lago nei pressi di Bonn ed è capace di espellere miliardi di tonnellate di magma. Questo mostro erutta ogni 10-12.000 anni e l'ultima sua eruzione e' avvenuta 12.900 anni fa,questo fa pensare che potrebbe esplodere in qualsiasi momento. Il Laacher è di dimensioni simili a Monte Pinatubo, che ha causato un calo delle temperature globali 0.5C, quando erutto' nel 1991. E 'coperto da 620 miglia quadrate di terra di cenere e pietre e i numerosi piccoli terremoti nella regione dello scorso anno indicano che potrebbe essere in fase di risveglio dal suo sonno profondo. Gli esperti ritengono che, potrebbe portare alla devastazione diffusa, evacuazioni di massa e anche a breve termine ad un raffreddamento globale e potrebbe generare una nube di cenere cosi imponente da oscurare il sole per mesi. L'effetto sul Regno Unito è difficile da prevedere, ma è possibile che gran parte del sud dell'Inghilterra potrebbe essere ricoperta di cenere. - Daily Mail
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Re: Il risveglio dei vulcani
Ho unito gli argomenti dei vulcani in questa pagina, dovremo unirli tutti qua e spostare l'argomento intero su alt-sezione misteri visto che una calamità che ha preso spazio in così breve tempo con più di centinaia di casi nel giro di un anno non può essere assolutamente un fatto casuale.
Questa cosa della germania ha dell'incredibile un vulcano che ha dormito per 12 mila anni si risveglia proprio nel 2012
Questa cosa della germania ha dell'incredibile un vulcano che ha dormito per 12 mila anni si risveglia proprio nel 2012
Re: Il risveglio dei vulcani
Marius ha scritto:Ho unito gli argomenti dei vulcani in questa pagina, dovremo unirli tutti qua e spostare l'argomento intero su alt-sezione misteri visto che una calamità che ha preso spazio in così breve tempo con più di centinaia di casi nel giro di un anno non può essere assolutamente un fatto casuale.
Questa cosa della germania ha dell'incredibile un vulcano che ha dormito per 12 mila anni si risveglia proprio nel 2012
argomento spostato su alt-sezione Misteri, come da te richiesto
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Un supevulcano in Germania sta per risvegliarsi?
L’aspetto del lago Laacher See in Germania è apparentemente pittoresco e tranquillo, ma sotto la superficie calma delle acque vi è un potenziale assassino che potrebbe devastare una buona parte d'Europa. L'ultima volta che il supervulcano Laacher See ha eruttato è stata 12.000 anni fa, è ha depositato cenere in gran parte dell'Europa. Il 30 luglio 2010, un terremoto 5,6 ha colpito la regione e probabilmente ha segnato un risveglio del gigante addormentato. Che il Laacher è un vulcano potenzialmente attivo è stato provato dall’ attività sismica e
dalle pesanti anomalie termiche sotto il lago. L’anidride carbonica dal magma bolle ancora fino alla costa sud-orientale, e gli scienziati ritengono che una nuova eruzione potrebbe avvenire in qualsiasi momento. Ieri la regione nei pressi di Coblenza è stata scossa da uno sciame di 7 terremoti che è iniziato con un terremoto di magnitudo 4,5 scoppiato a una profondità di 6 km. La Terra è sull'orlo di grandi cambiamenti geologici.
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Re: Il risveglio dei vulcani
Ho ricevuto il seguente Pm da un ospite:
Germania – Esperti vulcanologi hanno avvertito dei segnali di una maggiore attività sismica proveniente da un enorme vulcano a caldera chiamato Laacher, che si trova tra Bonn e Coblenza, a circa 50 km dal confine tedesco-belga.
Se questo mostro esplodesse, ci sarebbe un cataclisma di proporzioni pari a quella di Pinatubo. L’eruzione avvenuta nelle Filippine 20 anni fa, ha coperto una vasta area con fango per uno spessore di vari metri, la più grande eruzione del secolo scorso.
Nelle montagne dell’Eifel brulicante di vulcani non attivi e laghi nei loro antichi crateri. Ideale per andare in vacanza o per una passeggiata, ma può essere pericoloso. Se i calcoli degli scienziati sono corretti allora l’eruzione del Laacher è solo una questione ‘di tempo’. Questo super-vulcano erutta ogni 12.000 anni ed è inquietante che l’ultima volta che si è verificato è successo 12.900 anni fa.
Gli esperti avvertono che l’eruzione potrebbe essere devastante, una vera apocalisse. Sarebbero necessarie evacuazioni di massa, una vasta area verrebbe coperta da un denso strato di cenere. Inoltre, la nube di cenere gigante causerebbe un raffreddamento globale. Una superficie di oltre 1000 chilometri quadrati verrebbe sepolta sotto uno strato di cenere. Fino a 10 miliardi di tonnellate di magma, 20 miliardi di tonnellate di anidride solforosa e 16 chilometri cubici di cenere sarebbero espulsi e la temperatura dell’aria in tutto il mondo diminuirebbe di almeno mezzo grado in quanto i raggi del sole verrebbero ostacolati e non potrebbero raggiungere la superfice terrestre.
Germania – Esperti vulcanologi hanno avvertito dei segnali di una maggiore attività sismica proveniente da un enorme vulcano a caldera chiamato Laacher, che si trova tra Bonn e Coblenza, a circa 50 km dal confine tedesco-belga.
Se questo mostro esplodesse, ci sarebbe un cataclisma di proporzioni pari a quella di Pinatubo. L’eruzione avvenuta nelle Filippine 20 anni fa, ha coperto una vasta area con fango per uno spessore di vari metri, la più grande eruzione del secolo scorso.
Nelle montagne dell’Eifel brulicante di vulcani non attivi e laghi nei loro antichi crateri. Ideale per andare in vacanza o per una passeggiata, ma può essere pericoloso. Se i calcoli degli scienziati sono corretti allora l’eruzione del Laacher è solo una questione ‘di tempo’. Questo super-vulcano erutta ogni 12.000 anni ed è inquietante che l’ultima volta che si è verificato è successo 12.900 anni fa.
Gli esperti avvertono che l’eruzione potrebbe essere devastante, una vera apocalisse. Sarebbero necessarie evacuazioni di massa, una vasta area verrebbe coperta da un denso strato di cenere. Inoltre, la nube di cenere gigante causerebbe un raffreddamento globale. Una superficie di oltre 1000 chilometri quadrati verrebbe sepolta sotto uno strato di cenere. Fino a 10 miliardi di tonnellate di magma, 20 miliardi di tonnellate di anidride solforosa e 16 chilometri cubici di cenere sarebbero espulsi e la temperatura dell’aria in tutto il mondo diminuirebbe di almeno mezzo grado in quanto i raggi del sole verrebbero ostacolati e non potrebbero raggiungere la superfice terrestre.
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Re: Il risveglio dei vulcani
cristian ha scritto:Il re dei vulcani
http://it.notizie.yahoo.com/blog/focus/il-dei-vulcani-075821982.html?nc
insomma, Marte non è esattamente un "sasso"...
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In Colombia si registra un aumento dell'attività sismica sotto il vulcano Cerro Machin
Un aumento dell'attività sismica è stata osservata sotto il vulcano Cerro Machin in Colombia. Lo ha confermato il centro di monitoraggio geologico, che ha registrato nell'ultima settimana, tremori vulcanici nei pressi del cratere.
Un leggero aumento dell'attività sismica è avvenuto il 15 gennaio tra le 3:30-04:30 ora locale. Questi eventi sismici sono avvenuti ad una profondità compresa tra 2 e 12 km.
Il terremoto di maggiore intensità durante la settimana è stato 0,73 della scala Richter, che corrisponde ad un evento registrato il 15 gennaio alle 03:21 (ora locale).
Altri parametri vengono monitorati, come la deformazione vulcanica e geochimica che per il momento non hanno subito cambiamenti significativi.
Il Geological Survey colombiano continua a monitorare l'evoluzione dei fenomeni vulcanici in modo da poter segnalare in modo tempestivo cambiamenti che possono verificarsi. Circa 20.000 persone vivono nelle vicinanze del vulcano.
Fonte originale: sott.net / Fonte: terrarealtime.blogspot.com
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Alaska: e' allerta per il vulcano Cleveland!
1 Febbraio 2012 - E' stato innalzato il livello di allerta per il vulcano dell'Alaska Cleveland dopo che una nuova cupola di magma si e' formata sulla sua sommita' questo indica che la montagna potrebbe esplodere in qualsiasi momento e potrebbe sprigionare una intensa nube di cenere.L'Alaska Volcano Observatory ha deciso di innalzare lo stato si allerta del vulcano Cleveland,secondo i rilevamenti fatti la cupola di magma sarebbe di 130 piedi di diametro.Le autorita' avvertono che se il vulcano dovesse esplodere una nube di cenere alta fino a 20.000 piedi potrebbe bloccare tutto il traffico aereo della regione.
http://www.sacbee.com/2012/01/31/4229154/alaska-volcano-lava-dome-forms.html
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Giappone: Il monte Fuji da segni di risveglio!
19 febbraio 2012 - GIAPPONE - Il monte Fuji,uno dei piu' famosi vulcani giapponesi,starebbe dando segni di risveglio secondo quanto riportato da alcune relazioni.Alcune foto mostrano che sul versante del vulcano si sono formati dei nuovi crateri, il più grande,di 50 mt di diametro, è apparso sul fianco orientale del vulcano a quota 2200 mt. L'osservazione si unisce altri segni che suggeriscono un graduale risveglio: Uno sciame di terremoti di magnitudo tra 4 e 5 della scala richter si sono verificati a nord-est del monte Fuji.Il rapporto menziona anche una maggiore attività dalle fumarole a 1500 mt di altitudine.Il Dr. Masaaki Kimura dell'università di Ryukyu afferma che vi è un aumentato rischio di un'eruzione sul versante orientale e che lo stato del vulcano deve essere attentamente monitorato.L'ultima eruzione del Mt. Fuji e' avvenuta nel 1707, circa 305 anni fa. - Volcano Discovery
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Re: Il risveglio dei vulcani
Alaudae ha scritto:
19 febbraio 2012 - GIAPPONE - Il monte Fuji,uno dei piu' famosi vulcani giapponesi,starebbe dando segni di risveglio secondo quanto riportato da alcune relazioni.Alcune foto mostrano che sul versante del vulcano si sono formati dei nuovi crateri, il più grande,di 50 mt di diametro, è apparso sul fianco orientale del vulcano a quota 2200 mt. L'osservazione si unisce altri segni che suggeriscono un graduale risveglio: Uno sciame di terremoti di magnitudo tra 4 e 5 della scala richter si sono verificati a nord-est del monte Fuji.Il rapporto menziona anche una maggiore attività dalle fumarole a 1500 mt di altitudine.Il Dr. Masaaki Kimura dell'università di Ryukyu afferma che vi è un aumentato rischio di un'eruzione sul versante orientale e che lo stato del vulcano deve essere attentamente monitorato.L'ultima eruzione del Mt. Fuji e' avvenuta nel 1707, circa 305 anni fa. - Volcano Discovery
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Il Ring of Fire del Pacifico ormai da qualche anno da segni di risveglio
http://en.wikipedia.org/wiki/Pacific_Ring_of_Fire
LDM- Partecipante Novizio
- Ciao!
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Giappone: imponente esplosione avvenuta sul vulcano Sakurajima!
20 feb. 2012 - Una massiva esplosione e' avvenuta sul Sakurajima,uno dei vulcani piu' attivi del Giappone,le telecamere di sorveglianza hanno registrato l'evento eruttivo molto intenso che ha fatto tremare l'intera isola.
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http://www.opentopia.com/webcam/8683?viewmode=livestill
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Hawaii: il Kilauea sta entrando in una fase eruttiva piu' violenta
Hawaii,scosse sismiche crescenti: Venerdì, 24 Febbraio , 2012, un terremoto di magnitudo 4,3 , il più forte della serie di scosse avvenute nell'ultima settimana, ha colpito la regione nei pressi del vulcano . Il 24 gennaio 2012, il vulcano è stato scosso da un altro terremoto di 4,7 di magnitudo . Chiaramente, il Kilauea sta entrando in una fase eruttiva più violenta. Come El Hierro nelle isole Canarie, il Monte d'Italia. Etna, ed i campi di origine vulcanica dell'Islanda, pennacchi di magma del pianeta (ossia i punti piu' caldi) stanno mostrando un aumento eccessivo di attività, un segno di futuri scenari problematici. Abbiamo dato il primo campanello di allarme nel dicembre del 2011, quando una profusa colata lavica dal Kīlauea si e' immersa in pieno oceano per la prima volta dopo 4 anni. Uno scienziato ha avvertito che il vulcano e' in grado di sprigionare eruzioni molto piu' violente . Nel frattempo continua lo sciame sismico.
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