venti di guerra Korea
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cristian
Alaudae
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Re: venti di guerra Korea
io intanto ho visto 8 caccia sorvolare casa mia ,forse e' solo un caso ma 8 tutti insieme non li ho mai visti in addestramento pero' non mi sembravano italiano bhoo erano sul bianco
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Re: venti di guerra Korea
cristian ha scritto:io intanto ho visto 8 caccia sorvolare casa mia ,forse e' solo un caso ma 8 tutti insieme non li ho mai visti in addestramento pero' non mi sembravano italiano bhoo erano sul bianco
ce la fanno proprio sotto il naso e noi qui, come gattini ciechi
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Re: venti di guerra Korea
Probabilmente ce l'hanno già fatta e domani ne vedremo i risultati.........spero di sbagliarmi...
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Re: venti di guerra Korea
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Re: venti di guerra Korea
per mille damigiane di vetro!
ho sentito la notizia in rete questa mattina ma dovevo correre dal dentista..
cosa ne pensate? una casualità?
aspettiamo i documenti di wikileaks che preannunciavano qualcosa di molto grosso..
ho sentito la notizia in rete questa mattina ma dovevo correre dal dentista..
cosa ne pensate? una casualità?
aspettiamo i documenti di wikileaks che preannunciavano qualcosa di molto grosso..
Re: venti di guerra Korea
Coree: Seul,attacco che viola armistizio
Pyongyang, il Sud ha sparato per primo
(ANSA) - SEUL, 23 NOV - L'attacco di Pyongyang e' stato ''intenzionale e pianificato'' e costituisce una ''chiara violazione dell'armistizio'' tra le due Coree, ha detto il ministero degli Esteri di Seul. Diametralmente opposta la tesi di Pyongyang: la Corea del Nord ha bombardato l'isola di Yeonpyeong in risposta al fuoco dell'esercito sudcoreano, che ''ha sparato per primo'', si legge in un comunicato dell'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna.
Pyongyang, il Sud ha sparato per primo
(ANSA) - SEUL, 23 NOV - L'attacco di Pyongyang e' stato ''intenzionale e pianificato'' e costituisce una ''chiara violazione dell'armistizio'' tra le due Coree, ha detto il ministero degli Esteri di Seul. Diametralmente opposta la tesi di Pyongyang: la Corea del Nord ha bombardato l'isola di Yeonpyeong in risposta al fuoco dell'esercito sudcoreano, che ''ha sparato per primo'', si legge in un comunicato dell'agenzia ufficiale nordcoreana Kcna.
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Re: venti di guerra Korea
Aspettando la rappresaglia e le sue conseguenze...
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/11/23/visualizza_new.html_1697534149.html
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Re: venti di guerra Korea
che casotto
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Re: venti di guerra Korea
Marius ha scritto:per mille damigiane di vetro!
ho sentito la notizia in rete questa mattina ma dovevo correre dal dentista..
cosa ne pensate? una casualità?
aspettiamo i documenti di wikileaks che preannunciavano qualcosa di molto grosso..
una casualità? come dice "V": il caso non esiste
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Re: venti di guerra Korea
Sicuramente concordo con Ala per quanto riguarda la casualità.......Ma le ipotesi possono essere infini, dal conplotto alla invasione aliena, da una rivoluzione al diluvio universale........Bo aspettiamo......
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Re: venti di guerra Korea
FALGORN ha scritto:Sicuramente concordo con Ala per quanto riguarda la casualità.......Ma le ipotesi possono essere infini, dal conplotto alla invasione aliena, da una rivoluzione al diluvio universale........Bo aspettiamo......
se non ricordo male, le catastrofi naturali sono previste per maggio 2012 e i primissimi mesi del 2013. credo che ora l'uomo, geloso, ci voglia mettere del suo.
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Re: venti di guerra Korea
Veramente il 2012 e la fine di un'era, non l'inizio di una catastrofe. Potremo aver male interpretato i messaggi. E se inizziassero ora le inondazioni, e tutte le altre catastrofi, per poi concludersi nel 2012 per un nuovo inizio?.....
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Re: venti di guerra Korea
FALGORN ha scritto:Veramente il 2012 e la fine di un'era, non l'inizio di una catastrofe. Potremo aver male interpretato i messaggi. E se inizziassero ora le inondazioni, e tutte le altre catastrofi, per poi concludersi nel 2012 per un nuovo inizio?.....
no, io ho parlato di previsioni provenienti da varie fonti che indicano quelle date.
e comunque la fine di un'era e l'ingresso in una nuova era, dall'età del ferro a quella dell'oro, non potrà avvenire senza travaglio.
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Re: venti di guerra Korea
Quasi guerra tra le Coree, Obama: “Indignato dall’attacco della Nord Corea”
Il presidente Barack Obama e’ ”indignato” dall’attacco nordcoreano contro un’isola della Corea del Sud, ha detto oggi la Casa Bianca. ”Il presidente e’ indignato da questa azione – ha detto un portavoce della Casa Bianca – La Corea del Nord ha una storia di azioni provocatorie e questo e’ un altro anello di questa catena”.
23 novembre 2010 | 19:23
Guerra tra Coree, Ban Ki-Moon: “Incidente tra i più gravi”
l segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, considera gli scontri tra le due Coree ”uno dei piu’ gravi incidenti dalla fine della guerra coreana” e per questo e’ ”molto preoccupato”. Lo afferma una nota diffusa oggi al Palazzo di Vetro.
23 novembre 2010 | 16:36 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/guerra-tra-coree-ban-ki-moon-incidente-651811/
Il presidente Barack Obama e’ ”indignato” dall’attacco nordcoreano contro un’isola della Corea del Sud, ha detto oggi la Casa Bianca. ”Il presidente e’ indignato da questa azione – ha detto un portavoce della Casa Bianca – La Corea del Nord ha una storia di azioni provocatorie e questo e’ un altro anello di questa catena”.
23 novembre 2010 | 19:23
Guerra tra Coree, Ban Ki-Moon: “Incidente tra i più gravi”
l segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, considera gli scontri tra le due Coree ”uno dei piu’ gravi incidenti dalla fine della guerra coreana” e per questo e’ ”molto preoccupato”. Lo afferma una nota diffusa oggi al Palazzo di Vetro.
23 novembre 2010 | 16:36 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/guerra-tra-coree-ban-ki-moon-incidente-651811/
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Seul attaccata annuncia la rappresaglia. Se la fa è di nuovo guerra di Corea
I bombardamenti della Corea del Nord sull'isola di Yeonpyeong
Seul prepara la rappresaglia militare contro la Corea del Nord e l’annuncia al livello più alto: il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha detto: “Penso che una forte rappresaglia sia necessaria per impedire altre provocazioni” di Pyongyang. Inoltre il presidente sud coreano ha detto di” non escludere” un attacco multi-forze di Seul contro la Corea del Nord.
Se le parole di Lee Myung-bak troveranno riscontro nei prossimi giorni, allora sarà guerra. L’aggravarsi, il precipitare della situazione arriva dopo che in mattinata la Nord Corea ha bombardato con colpi di artiglieria una isola sudcoreana. Due soldati sudcoreani sono morti, più di una decina sono rimasti feriti, alcuni dei quali in modo gravissimo. Seul ha decretato il massimo livello di allerta in tempo di pace, ha riunito il gabinetto di sicurezza e inviato i suoi caccia a sorvolare l’isola. Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha invitato il suo vicino a evitare un’escalation, ma ha anche avvertito che se le “provocazioni continueranno” la risposta sarà “più forte”. Sul caso, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbe indire una riunione d’emergenza nei prossimi giorni. Massimo l’allarme in tutta l’area: il governo giapponese si è detto “pronto ad ogni evenienza”, Pechino ha parlato per chieder immediati negoziati, Obama ha condannato l’azione nord coreana. Ma la possibilità che dall’allarme e dalla mobilitazione a livello diplomatico si passi al linguaggio delle armi nonostante l’intevento di varie capitali non è diminuita, anzi. La rapresaglia è annunciata e forte è il dubbio se il “deterrente” vero sia solo l’annuncio e non la rappresaglia vera e propria. Insomma nel 2010 potrebbe riaprirsi la guerra di più di cinquanta anni fa,[b] la guerra di Corea. Non solo “lampi” di guerra, ma una vera e propria battaglia tra Seul che non può tollerare l’attacco e le vittime e la Corea del Nord che non potrebbe tollerare una “punizione” militare sul campo.
23 novembre 2010 | 15:22 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/seul-rappresaglia-guerra-corea-651722/
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Le due Coree vicine al conflitto
23. November 2010
Il Nord bombarda il Sud. Due morti e molti feriti tra i soldati di Seul. Pronta la risposta di fuoco. Ai minimi termini la possibilità di mediazione.
Lampi di guerra tra le due Coree, dopo che l'artiglieria di Pyongyang ha colpito l'isola sudcoreana di Yeonpyeong, nel Mar Giallo, uccidendo due marines di Seul e ferendone altri 16. Una settantina di case sono state incendiate. La Corea del Sud ha risposto sparando un'ottantina di colpi di artiglieria e decretando il massimo livello di allerta in tempo di pace. I caccia di Seul sono immediatamente decollati e hanno sorvolato l'isola. A scatenare l'aggressione militare, secondo gli analisti, è stata la visita a Seul di Stephen Bosworth, rappresentante speciale americano per la politica verso la Corea del Nord. Bosworth aveva definito un atto "deprecabile e provocatorio" il possesso da parte della Corea del nord di impianti per l'arricchimento dell'uranio. Ne abbiamo parlato con il corrispondente de "La Stampa" a Pechino, Francesco Sisci.
http://www.funkhaus-europa.de/sendungen/radio_colonia/rc_il_tema/2010/11/101123_korea_.phtml
Il Nord bombarda il Sud. Due morti e molti feriti tra i soldati di Seul. Pronta la risposta di fuoco. Ai minimi termini la possibilità di mediazione.
Lampi di guerra tra le due Coree, dopo che l'artiglieria di Pyongyang ha colpito l'isola sudcoreana di Yeonpyeong, nel Mar Giallo, uccidendo due marines di Seul e ferendone altri 16. Una settantina di case sono state incendiate. La Corea del Sud ha risposto sparando un'ottantina di colpi di artiglieria e decretando il massimo livello di allerta in tempo di pace. I caccia di Seul sono immediatamente decollati e hanno sorvolato l'isola. A scatenare l'aggressione militare, secondo gli analisti, è stata la visita a Seul di Stephen Bosworth, rappresentante speciale americano per la politica verso la Corea del Nord. Bosworth aveva definito un atto "deprecabile e provocatorio" il possesso da parte della Corea del nord di impianti per l'arricchimento dell'uranio. Ne abbiamo parlato con il corrispondente de "La Stampa" a Pechino, Francesco Sisci.
http://www.funkhaus-europa.de/sendungen/radio_colonia/rc_il_tema/2010/11/101123_korea_.phtml
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Re: venti di guerra Korea
Ormai dobbiamo sperare, che il pretesto non venga fornito agli USA per un intervento.....seno la cina non starà li a guardare...e le conseguenze saranno catastrofiche.......Gli usa anno già inviato la portaerea gior washington ......partaerei nucleare.....d'istanza in giappone....mamma sono cazz.....
Ultima modifica di FALGORN il Mer 24 Nov - 22:24:49 - modificato 1 volta.
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Attacco Corea del Nord: le reazioni
In gioco c'è il programma di arricchimento dell'uranio
Le reazioni sull'attacco nordcoreano dal mondo politico internazionale. Il portavoce del primo ministro giapponese annuncia di aver creato una task force per raccogliere informazioni e per controllare l'evolversi dei fatti insieme ai ministeri collegati. Secondo Park Young-Ho, dell'Istituto coreano per l'Unificazione Nazionale, si tratta di una provocazione per "trasformare la regione in una zona di conflitto e spingere le parti interessate al tavolo delle trattative". Secondo Park, dispiegando il suo potenziale nucleare, la Corea del Nord intendeva mostrare la sua "capacità militare e di conseguenza non deve essere presa alla leggera". Lo scopo strategico ben preciso sarebbe quello di "mandare in aria i negoziati sulla contestata Linea del Limite Nord e [volgere] il trattato di pace a suo vantaggio".
Per Kim Keun-Sik, dell'Università di Kyungnam, parlare di provocazione è riduttivo in quanto si tratta piuttosto di un attacco militare "di alto livello" che intende portare gli Stati Uniti al tavolo dei negoziati ed è da collegare al programma di arrichimento dell'uranio recentemente reso noto da fonti Usa. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in conferenza stampa da Israele insieme all'omologo Avigdor Lieberman, ha invocato un imminente G8 sulla questione. Lieberman ammonisce la comunità internazionale includendo la Corea del Nord nell'asse del male insieme a Iran e Siria: "se non si riuscirà a fermare questo folle regime, come si potrà affrontare la minaccia iraniana?" ha dichiarato.
A fare il punto sulla questione atomica di Pyongyang è l'inviato speciale usa Stephen Bosworth, che è volato oggi in Cina per incontrare gli uomini del ministro degli Esteri. Usa e Cina sono concordi nel proseguire le consultazioni sul programma di arricchimento dell'uranio a fini militari, programma di cui era stata rivelata l'esistenza da uno scienziato americano al ritorno dalla Corea del Nord. La posizione Usa sull'attacco nordcoreano, ribadisce Bosworth, è di dura condanna e si sottolinea "l'impegno a difendere gli alleati" coreani.
http://it.peacereporter.net/articolo/25439/Attacco+Corea+del+Nord%3A+le+reazioni
Le reazioni sull'attacco nordcoreano dal mondo politico internazionale. Il portavoce del primo ministro giapponese annuncia di aver creato una task force per raccogliere informazioni e per controllare l'evolversi dei fatti insieme ai ministeri collegati. Secondo Park Young-Ho, dell'Istituto coreano per l'Unificazione Nazionale, si tratta di una provocazione per "trasformare la regione in una zona di conflitto e spingere le parti interessate al tavolo delle trattative". Secondo Park, dispiegando il suo potenziale nucleare, la Corea del Nord intendeva mostrare la sua "capacità militare e di conseguenza non deve essere presa alla leggera". Lo scopo strategico ben preciso sarebbe quello di "mandare in aria i negoziati sulla contestata Linea del Limite Nord e [volgere] il trattato di pace a suo vantaggio".
Per Kim Keun-Sik, dell'Università di Kyungnam, parlare di provocazione è riduttivo in quanto si tratta piuttosto di un attacco militare "di alto livello" che intende portare gli Stati Uniti al tavolo dei negoziati ed è da collegare al programma di arrichimento dell'uranio recentemente reso noto da fonti Usa. Il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in conferenza stampa da Israele insieme all'omologo Avigdor Lieberman, ha invocato un imminente G8 sulla questione. Lieberman ammonisce la comunità internazionale includendo la Corea del Nord nell'asse del male insieme a Iran e Siria: "se non si riuscirà a fermare questo folle regime, come si potrà affrontare la minaccia iraniana?" ha dichiarato.
A fare il punto sulla questione atomica di Pyongyang è l'inviato speciale usa Stephen Bosworth, che è volato oggi in Cina per incontrare gli uomini del ministro degli Esteri. Usa e Cina sono concordi nel proseguire le consultazioni sul programma di arricchimento dell'uranio a fini militari, programma di cui era stata rivelata l'esistenza da uno scienziato americano al ritorno dalla Corea del Nord. La posizione Usa sull'attacco nordcoreano, ribadisce Bosworth, è di dura condanna e si sottolinea "l'impegno a difendere gli alleati" coreani.
http://it.peacereporter.net/articolo/25439/Attacco+Corea+del+Nord%3A+le+reazioni
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Coree, sale tensione: Obama: no attacchi ma Washington invia una portaerei
ROMA (24 novembre) - Barack Obama non pensa a un attacco militare contro la Corea del Nord, ribadisce l’appoggio incondizionato a Seul ma invia una portaerei (che trasporta 75 veivoli da guerra) per non meglio precisate manovre militari al largo delle due Coree. Dopo il bombardamento di ieri dell’isola di Yeonpyeong si fa sempre più tesa la situazione. «La Corea del Sud è uno dei nostri alleati più importanti. Gli Stati Uniti sono impegnati alla loro sicurezza, tuttavia non stiamo meditando un attacco americano, ma ci siamo consultando con Seul». Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama intervistato dalla Abc.
Morti due civili. A quanto ha riferito la rete televisiva sudcoreana Ytn, i civili uccisi sono due uomini sulla sessantina che lavoravano in un cantiere edile sull’isola colpita. L’attacco di ieri, nel quale sono rimaste anche ferite 18 persone, ha distrutto decine di abitazioni civili a Yeonpyeong, un’isola che si trova vicino al contestato confine marino fra le due Coree. Il bombardamento ha provocato un vasto incendio, che ha incenerito il 70% dei boschi e dei campi dell’isola, secondo la valutazione delle autorità sudcoreane. Dei 1700 residenti di Yeonpyeong, in 400 hanno dovuto abbandonare le loro case e rifugiarsi sulla terraferma.
Pentagono: violato armisizio del 1953. Per gli Stati Uniti, l’attacco portato dalla Corea del Nord nei confronti della Corea del Sud equivale alla violazione dell’armistizio tra le due Coree firmato nel 1953. Lo afferma il Pentagono, precisando che Washington e Seul daranno «una risposta coordinata» all’azione di Pyongyang. Da parte della Corea del Nord, ieri, sono state ribaltate le accuse sostenendo che i primi colpi di artiglieria sono venuti dal Sud.
Gli Usa inviano portaerei. Ci sarà anche una portaerei degli Stati Uniti al largo della costa occidentale della penisola coreana. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap citando il ministero della Difesa sudcoreano. La portaerei “George Washington”, che trasporta 75 aerei da guerra e ha un equipaggio di oltre 6.000 uomini, ha lasciato oggi la base navale statunitense di Yokosuka, a sud di Tokyo. Il presidente americano Barack Obama e il presidente sudcoreano Lee Myung-bak hanno concordato di «innalzare il livello di preparazione» e di tenere operazioni militari congiunte «nei prossimi giorni». La decisione, annunciata dalla Casa Bianca, è stata presa dopo l’attacco da parte della Corea del Nord a un’isola sudcoreana.
La nostra artiglieria non «è ancora a riposo». L'avvertimento è contenuto in un breve messaggio letto alla radio di Stato nordcoreana nel tardo pomeriggio. «Gli Stati Uniti e i Paesi che ci hanno condannato, lo stanno facendo senza conoscere la dinamica dei fatti», ha continuato la voce femminile. La stessa presentatrice è apparsa poi in tv leggendo la breve nota con indosso il vestito tradizionale, il choson-on. L'avvertimento fa seguito alle dure prese di posizione degli Usa e dei suoi alleati più stretti dopo l'attacco di ieri contro un'isola sudcoreana, che ha fatto quattro morti (due militari e due civili).
ROMA (24 novembre) - Barack Obama non pensa a un attacco militare contro la Corea del Nord, ribadisce l’appoggio incondizionato a Seul ma invia una portaerei (che trasporta 75 veivoli da guerra) per non meglio precisate manovre militari al largo delle due Coree. Dopo il bombardamento di ieri dell’isola di Yeonpyeong si fa sempre più tesa la situazione. «La Corea del Sud è uno dei nostri alleati più importanti. Gli Stati Uniti sono impegnati alla loro sicurezza, tuttavia non stiamo meditando un attacco americano, ma ci siamo consultando con Seul». Lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama intervistato dalla Abc.
Morti due civili. A quanto ha riferito la rete televisiva sudcoreana Ytn, i civili uccisi sono due uomini sulla sessantina che lavoravano in un cantiere edile sull’isola colpita. L’attacco di ieri, nel quale sono rimaste anche ferite 18 persone, ha distrutto decine di abitazioni civili a Yeonpyeong, un’isola che si trova vicino al contestato confine marino fra le due Coree. Il bombardamento ha provocato un vasto incendio, che ha incenerito il 70% dei boschi e dei campi dell’isola, secondo la valutazione delle autorità sudcoreane. Dei 1700 residenti di Yeonpyeong, in 400 hanno dovuto abbandonare le loro case e rifugiarsi sulla terraferma.
Pentagono: violato armisizio del 1953. Per gli Stati Uniti, l’attacco portato dalla Corea del Nord nei confronti della Corea del Sud equivale alla violazione dell’armistizio tra le due Coree firmato nel 1953. Lo afferma il Pentagono, precisando che Washington e Seul daranno «una risposta coordinata» all’azione di Pyongyang. Da parte della Corea del Nord, ieri, sono state ribaltate le accuse sostenendo che i primi colpi di artiglieria sono venuti dal Sud.
Gli Usa inviano portaerei. Ci sarà anche una portaerei degli Stati Uniti al largo della costa occidentale della penisola coreana. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap citando il ministero della Difesa sudcoreano. La portaerei “George Washington”, che trasporta 75 aerei da guerra e ha un equipaggio di oltre 6.000 uomini, ha lasciato oggi la base navale statunitense di Yokosuka, a sud di Tokyo. Il presidente americano Barack Obama e il presidente sudcoreano Lee Myung-bak hanno concordato di «innalzare il livello di preparazione» e di tenere operazioni militari congiunte «nei prossimi giorni». La decisione, annunciata dalla Casa Bianca, è stata presa dopo l’attacco da parte della Corea del Nord a un’isola sudcoreana.
La nostra artiglieria non «è ancora a riposo». L'avvertimento è contenuto in un breve messaggio letto alla radio di Stato nordcoreana nel tardo pomeriggio. «Gli Stati Uniti e i Paesi che ci hanno condannato, lo stanno facendo senza conoscere la dinamica dei fatti», ha continuato la voce femminile. La stessa presentatrice è apparsa poi in tv leggendo la breve nota con indosso il vestito tradizionale, il choson-on. L'avvertimento fa seguito alle dure prese di posizione degli Usa e dei suoi alleati più stretti dopo l'attacco di ieri contro un'isola sudcoreana, che ha fatto quattro morti (due militari e due civili).
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Re: venti di guerra Korea
“La Corea del nord vuole attirare l’attenzione internazionale”
23/11 14:10 CET
Un nuovo conflitto tra Corea del sud e del Nord, a sessant’anni di distanza? Qual è lo stato d’animo della popolazione? Euronews ha raggiunto al telefono Cecilia Heesook Paek, giornalista che vive a Seul. E’ stata a lungo corrispondente di un’agenzia di stampa spagnola:
“La notizia ha avuto un grande impatto sulla gente perché questa volta sono stati colpiti dei civili”, afferma. “C‘è molta incertezza sul fatto che questo possa essere l’inizio di una guerra tra le due Coree”.
“Senza dubbio penso che sia la situazione più grave che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Quello che fa la Corea del nord è attirare l’attenzione internazionale perché la crisi nucleare è a un punto morto; non dobbiamo dimenticare che ciò avviene due giorni dopo la scoperta di un nuovo impianto nucleare di arricchimento di uranio. Non credo che scoppierà una guerra”, aggiunge Cecilia Heesook Paek.
Copyright © 2010 euronews
video: http://it.euronews.net/2010/11/23/la-corea-del-nord-vuole-attirare-l-attenzione-internazionale/
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Un nuovo conflitto tra Corea del sud e del Nord, a sessant’anni di distanza? Qual è lo stato d’animo della popolazione? Euronews ha raggiunto al telefono Cecilia Heesook Paek, giornalista che vive a Seul. E’ stata a lungo corrispondente di un’agenzia di stampa spagnola:
“La notizia ha avuto un grande impatto sulla gente perché questa volta sono stati colpiti dei civili”, afferma. “C‘è molta incertezza sul fatto che questo possa essere l’inizio di una guerra tra le due Coree”.
“Senza dubbio penso che sia la situazione più grave che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Quello che fa la Corea del nord è attirare l’attenzione internazionale perché la crisi nucleare è a un punto morto; non dobbiamo dimenticare che ciò avviene due giorni dopo la scoperta di un nuovo impianto nucleare di arricchimento di uranio. Non credo che scoppierà una guerra”, aggiunge Cecilia Heesook Paek.
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Re: venti di guerra Korea
Coree: Pyongyang minaccia nuovi attacchi
Lavrov, attenzione a escalation, colossale minaccia
(ANSA) - ROMA, 23 NOV - La Corea del Nord minaccia nuovi attacchi contro il Sud se Seul violera' il confine marittimo tra i due Paesi ''anche di 0,001 millimetri''. E intanto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov avverte: 'L'incidente tra le due Coree puo' aggravare la situazione. Purtroppo non e' il primo incidente, questo e' il terzo. Quello che e' successo oggi potrebbe degenerare in un conflitto e diventare una minaccia colossale che bisogna evitare con tutti i mezzi possibili''.
Lavrov, attenzione a escalation, colossale minaccia
(ANSA) - ROMA, 23 NOV - La Corea del Nord minaccia nuovi attacchi contro il Sud se Seul violera' il confine marittimo tra i due Paesi ''anche di 0,001 millimetri''. E intanto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov avverte: 'L'incidente tra le due Coree puo' aggravare la situazione. Purtroppo non e' il primo incidente, questo e' il terzo. Quello che e' successo oggi potrebbe degenerare in un conflitto e diventare una minaccia colossale che bisogna evitare con tutti i mezzi possibili''.
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Quei venti di guerra che soffiano in Asia
Quando pensiamo all'Asia pensiamo all'economia, non alla guerra. Quando si parla di Tigri asiatiche si fa riferimento a quei paesi che in meno di una generazione si sono trasformati in potenze ammirate e temute. Non per la loro forza militare, quanto per il loro potere economico. La crisi attuale ha confermato questa percezione: mentre molte delle più avanzate economie soffrono, quelle asiatiche crescono.
Ma la ricchezza non è l'unica a crescere in Asia. Si intensificano anche i venti di guerra. È risaputo che la guerra in Afghanistan è il più lungo conflitto della storia moderna. E che nell'ultimo decennio India e Pakistan hanno già vissuto due crisi militari che solo grazie al deciso intervento di paesi terzi non si sono trasformate in guerra aperta. L'India ha sviluppato una dottrina militare che, invece di avere come unica priorità la difesa territoriale, si pone come obiettivo anche quello di rispondere con attacchi veloci e precisi contro i gruppi terroristici in qualunque area appartenente al suo vicino nel caso di un attentato proveniente dal Pakistan.
La sfida di questa dottrina - di cui l'India nega l'esistenza - è evitare che gli attacchi provochino una risposta nucleare pakistana, il che obbligherebbe New Delhi a contrattaccare allo stesso modo. Si parla quindi della possibilità di scatenare un conflitto nucleare tra due paesi molto poveri dove vive un quinto della popolazione mondiale. India e Pakistan non sono le uniche potenze nucleari asiatiche, anche Cina e Corea fanno parte del club. Il problema della nuclearizzazione asiatica non consiste soltanto nel rischio che le armi atomiche vengano utilizzate nei conflitti regionali, quanto nella tendenza a esportare le tecnologie. Pakistan e Corea del nord si sono dimostrati più che disponibili a vendere bombe al miglior offerente. La Corea del Nord dispone di milioni di soldati armati e centinaia di missili puntati su Seul e altre grandi città. Soltanto pochi mesi fa, una nave da guerra sudcoreana è stata affondata da un missile nordcoreano.
Come dice Joshua Keating, i mari asiatici sembrerebbero avere tante piccole isole la cui sovranità è rivendicata da paesi diversi. La Corea del Sud si contende con il Giappone le Dodko, il Giappone chiede alla Russia le Curili. Cina e Vietnam litigano per le Paracel (dove nel '74 le forze navali dei due paesi si affrontarono a colpi di cannonate). Le Spratly sono rivendicate da Cina, Filippine, Vietnam, Malesia, Indonesia e Brunei. Nel '98 navi della marina cinese e giapponese lottarono per il controllo di una di queste piccole isole, con un bilancio di 70 morti. Recentemente, la collisione tra una petroliera giapponese e un peschereccio cinese in acque contese ha provocato la pesante ritorsione economica di Pechino. Sono poi infinite le controversie territoriali tra paesi confinanti. I conflitti armati all'interno dei paesi stessi sono ancora più frequenti e mortali. In Sri Lanka si è appena conclusa una guerra civile durata 26 anni tra le tigri tamil (che hanno fatto del terrorismo suicida una moda) e le forze governative, causando centinaia di migliaia di morti. Timor Est, Filippine, Thailandia, Indonesia, Bangladesh, Nepal, Myanmar o Tibet sono soltanto alcune delle "zone calde" dell'Asia, dove il conflitto armato è una realtà quotidiana, o è latente e rischia di scoppiare da un momento all'altro. L'Asia è in testa alla lista delle regioni importatrici di armi: tra 2002 e 2009 sei dei dieci principali compratori di armi furono paesi asiatici (Cina, India, Taiwan, Corea del sud, Pakistan e Singapore).
E poi c'è la Cina. La sua spesa militare cresce ogni anno del 10%. Può contare sulla seconda marina militare al mondo e una forza aerea che si prevede sarà una delle più potenti entro il 2020. Un rapporto Usa garantisce che «la Cina può contare sulla forza missilistica a corta gittata - tra 300 e 600 km - più nutrita e letale al mondo». Solo di fronte a Taiwan sono installati più di mille di questi missili. Quelli a più lunga gittata possono neutralizzare tutte le basi Usa in Giappone e Corea, e pare che la Cina disponga di armi capaci di affondare le portaerei americane.
La storia mostra che quando un paese (leggasi Cina) aumenta in maniera notevole la forza militare, sia i suoi vicini (l'India), sia i rivali più lontani (gli Stati Uniti) non restano a guardare. Faranno il possibile per bilanciare l'equilibrio militare. Nei prossimi anni questa dinamica avrà su di noi un effetto tanto se non più rilevante di quello esercitato da guerre valutarie, deficit fiscali o crisi finanziarie.
(Traduzione di Graziella Filipuzzi) http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2010-11-21/quei-venti-guerra-soffiano-152221.shtml?uuid=AYnQOdlC
Ma la ricchezza non è l'unica a crescere in Asia. Si intensificano anche i venti di guerra. È risaputo che la guerra in Afghanistan è il più lungo conflitto della storia moderna. E che nell'ultimo decennio India e Pakistan hanno già vissuto due crisi militari che solo grazie al deciso intervento di paesi terzi non si sono trasformate in guerra aperta. L'India ha sviluppato una dottrina militare che, invece di avere come unica priorità la difesa territoriale, si pone come obiettivo anche quello di rispondere con attacchi veloci e precisi contro i gruppi terroristici in qualunque area appartenente al suo vicino nel caso di un attentato proveniente dal Pakistan.
La sfida di questa dottrina - di cui l'India nega l'esistenza - è evitare che gli attacchi provochino una risposta nucleare pakistana, il che obbligherebbe New Delhi a contrattaccare allo stesso modo. Si parla quindi della possibilità di scatenare un conflitto nucleare tra due paesi molto poveri dove vive un quinto della popolazione mondiale. India e Pakistan non sono le uniche potenze nucleari asiatiche, anche Cina e Corea fanno parte del club. Il problema della nuclearizzazione asiatica non consiste soltanto nel rischio che le armi atomiche vengano utilizzate nei conflitti regionali, quanto nella tendenza a esportare le tecnologie. Pakistan e Corea del nord si sono dimostrati più che disponibili a vendere bombe al miglior offerente. La Corea del Nord dispone di milioni di soldati armati e centinaia di missili puntati su Seul e altre grandi città. Soltanto pochi mesi fa, una nave da guerra sudcoreana è stata affondata da un missile nordcoreano.
Come dice Joshua Keating, i mari asiatici sembrerebbero avere tante piccole isole la cui sovranità è rivendicata da paesi diversi. La Corea del Sud si contende con il Giappone le Dodko, il Giappone chiede alla Russia le Curili. Cina e Vietnam litigano per le Paracel (dove nel '74 le forze navali dei due paesi si affrontarono a colpi di cannonate). Le Spratly sono rivendicate da Cina, Filippine, Vietnam, Malesia, Indonesia e Brunei. Nel '98 navi della marina cinese e giapponese lottarono per il controllo di una di queste piccole isole, con un bilancio di 70 morti. Recentemente, la collisione tra una petroliera giapponese e un peschereccio cinese in acque contese ha provocato la pesante ritorsione economica di Pechino. Sono poi infinite le controversie territoriali tra paesi confinanti. I conflitti armati all'interno dei paesi stessi sono ancora più frequenti e mortali. In Sri Lanka si è appena conclusa una guerra civile durata 26 anni tra le tigri tamil (che hanno fatto del terrorismo suicida una moda) e le forze governative, causando centinaia di migliaia di morti. Timor Est, Filippine, Thailandia, Indonesia, Bangladesh, Nepal, Myanmar o Tibet sono soltanto alcune delle "zone calde" dell'Asia, dove il conflitto armato è una realtà quotidiana, o è latente e rischia di scoppiare da un momento all'altro. L'Asia è in testa alla lista delle regioni importatrici di armi: tra 2002 e 2009 sei dei dieci principali compratori di armi furono paesi asiatici (Cina, India, Taiwan, Corea del sud, Pakistan e Singapore).
E poi c'è la Cina. La sua spesa militare cresce ogni anno del 10%. Può contare sulla seconda marina militare al mondo e una forza aerea che si prevede sarà una delle più potenti entro il 2020. Un rapporto Usa garantisce che «la Cina può contare sulla forza missilistica a corta gittata - tra 300 e 600 km - più nutrita e letale al mondo». Solo di fronte a Taiwan sono installati più di mille di questi missili. Quelli a più lunga gittata possono neutralizzare tutte le basi Usa in Giappone e Corea, e pare che la Cina disponga di armi capaci di affondare le portaerei americane.
La storia mostra che quando un paese (leggasi Cina) aumenta in maniera notevole la forza militare, sia i suoi vicini (l'India), sia i rivali più lontani (gli Stati Uniti) non restano a guardare. Faranno il possibile per bilanciare l'equilibrio militare. Nei prossimi anni questa dinamica avrà su di noi un effetto tanto se non più rilevante di quello esercitato da guerre valutarie, deficit fiscali o crisi finanziarie.
(Traduzione di Graziella Filipuzzi) http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2010-11-21/quei-venti-guerra-soffiano-152221.shtml?uuid=AYnQOdlC
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Re: venti di guerra Korea
Seul annuncia aumento contingente
Pyonyang pronta anuovi attacchi, in caso di provocazioni
25 novembre, 07:26
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/11/25/visualizza_new.html_1677301200.html
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esercitazioni militari congiunte USA-Corea del sud
Crisi coreana, esercitazioni militari congiunte Usa – Corea del Sud per mandare un “chiaro messaggio” al Nord
Le esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Usa, manderanno un “chiaro messaggio” al governo nordcoreano di Pyongyang: ne è convinto il ministero degli Esteri sudcoreano. “Nei colloqui telefonici con il segretario di Stato Hillary Clinton, abbiamo concordato che l’esercitazione sarà in grado di mandare un chiaro messaggio al Nord in relazione ai recenti episodi”, ha detto un portavoce del ministero di Seul.
Le esercitazioni congiunte dovrebbero iniziare domenica 28 novembre.
La Corea del Nord, però, ha già accusato gli Stati Uniti di essere in parte responsabile dello scambio di colpi d’artiglieria di martedì scorso tra le due coree. ”Il Mare Occidentale (Mar Giallo, ndr) è diventato una polveriera dove persiste il rischio di confronti e scontri tra il Nord ed il Sud solo perché gli Usa hanno unilateralmente tracciato una linea illegale di demarcazione” tra i due paesi, ha detto un alto responsabile militare nordcoreano, riferendosi alla fine della Guerra di Corea (1950-1953).
”Per questo gli Stati Uniti non possono sfuggire alla loro responsabilità nel recente scambio di colpi”, ha aggiunto il responsabile.
25 novembre 2010 | 08:22 http://www.blitzquotidiano.it/politica-mondiale/crisi-coree-esercitazioni-sud-usa-654080/
Le esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Usa, manderanno un “chiaro messaggio” al governo nordcoreano di Pyongyang: ne è convinto il ministero degli Esteri sudcoreano. “Nei colloqui telefonici con il segretario di Stato Hillary Clinton, abbiamo concordato che l’esercitazione sarà in grado di mandare un chiaro messaggio al Nord in relazione ai recenti episodi”, ha detto un portavoce del ministero di Seul.
Le esercitazioni congiunte dovrebbero iniziare domenica 28 novembre.
La Corea del Nord, però, ha già accusato gli Stati Uniti di essere in parte responsabile dello scambio di colpi d’artiglieria di martedì scorso tra le due coree. ”Il Mare Occidentale (Mar Giallo, ndr) è diventato una polveriera dove persiste il rischio di confronti e scontri tra il Nord ed il Sud solo perché gli Usa hanno unilateralmente tracciato una linea illegale di demarcazione” tra i due paesi, ha detto un alto responsabile militare nordcoreano, riferendosi alla fine della Guerra di Corea (1950-1953).
”Per questo gli Stati Uniti non possono sfuggire alla loro responsabilità nel recente scambio di colpi”, ha aggiunto il responsabile.
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Re: venti di guerra Korea
(ANSA) - PECHINO, 25 NOV - La Cina e' ''preoccupata'' per le esercitazioni navali che Corea del Sud e Stati Uniti terranno a partire da domenica ed e' in ''contatto'' con Washington sulla tensione nella penisola coreana. Lo ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Hong Lei.''Abbiamo preso atto della notizia e abbiamo espresso la nostra preoccupazione'' ha affermato il portavoce.
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/11/25/visualizza_new.html_1677298192.html
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