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ITALIA COL FIATO CORTO: PER LA QUALITA' DELL'ARIA SIAMO LA CENERENTOLA D'EUROPA

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Messaggio Da Alaudae Mar 25 Set - 15:52:42

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Lunedì, 24 Settembre 2012

ITALIA COL FIATO CORTO: PER LA QUALITA' DELL'ARIA SIAMO LA CENERENTOLA D'EUROPA

Ozono, monossido di carbonio, biossido di azoto e particolato nel mirino. Sono le sostanze inquinanti contenute nell'aria che respiriamo ogni giorno in Italia. Il nostro Paese considerato "Cenerentola" In Europa, visti i sempre più numerosi e prolungati superamenti dei livelli consentiti di polveri sottili e di altri agenti nemici dell'ambiente nelle città più grandi. Ecco l'allarme lanciato dal nuovo rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente e diffuso lunedì 24, da cui emerge che il Belpaese è tra le nazioni con la qualità dell'aria peggiore, anche in virtù della presenza di sostanze come il nickel e il benzene.
Il dossier dell'Ue prende in esame il decennio 2001-2010 e ci mette in croce. L'Italia, infatti, nel 2010 ha superato più spesso la soglia limite annuale di Pm10 (in vigore dal 2005) in compagnia dei Paesi della regione Balcanica, della Polonia, della Slovaccia e della Turchia. Promossi, invece, alcuni Stati dell'Europa settentrionale, tra cui i Paesi scandinavi e il Regno Unito
Il particolato (Pm) - ricorda il dossier "Air qualiti in Europe 2012" - è l'inquinante dell'aria ritenuto di maggiore impatto nelle grandi città e mette a rischio la salute di tutti i cittadini dell'Unione europea. Il rapporto va oltre e stima che nel 2010, il 21% della popolazione urbana è stata esposta a livelli di Pm10 superiori alla concentrazione limite stabilita dall'Unione europea, istituita per salvaguardare la pubblica salute.
E non solo: fino al 30% della popolazione che vive nei grossi centri è stata esposta ad alte concentrazioni di polvere sottili (Pm2.5). Anche in questo caso l'Italia è stata bocciata, perché è andata ben oltre il limite e si trova allo stesso livello di quattro nazioni non classificabili, di sicuro, come grandi potenze. Stiamo parlando di Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, ancora, i cui livelli di riferimento sono ancora più stretti di quelli previsti dalla normativa comunitaria, il 95% degli abitanti delle città è stato esposto a concentrazioni di Pm, che superano i valori fissati per la protezione della salute umana. E gli esperti, consapevoli dei rischi per tutti noi, rimarcano l'urgenza di una revisione della "legislazione dell'aria".
Il Belpaese ko anche sul fronte dell'ozono: fanalino di coda nel 2010, con i valori europei più alti calcolati in Italia settentrionale, dove c'è stata una concentrazione che ha superato di oltre due volte la soglia limite. Nubi nere all'orizzonte anche se si parla di monossido di carbonio: l'Italia è stato l'unico Paese ad aver sforato i limiti nel 2001, nel 2005 e nel 2010. Eccessiva, poi, la presenza di nickel nell'aria italiana, oltre che di benzene/benzopirene, un agente cancerogeno a cui sono stati esposti parecchi europei che abitano nei grandi centri urbani (20-29% tra il 2008 e il 2010) e che per questo sarà oggetto di nuove ricerche.
Janez Potočnik, commissario per l'Ambiente, ha ammonito: "Questa relazione serve a ricordarci quanto sia importante la qualità dell'aria per la salute dei nostri cittadini. Ecco perché voglio che il 2013 sia l'Anno della qualità dell'aria e perché intendo concentrarmi sul rafforzamento della nostra normativa in materia per poter affrontare i problemi che sono stati individuati oggi". Dal canto suo, la professoressa Jacqueline McGlade, direttrice esecutiva dell'Aea, ha spiegato: "La politica perseguita dall'Unione europea è riuscita a ridurre le emissioni di molte sostanze inquinanti nel corso dell'ultimo decennio, ma si può fare di più. In molti Paesi, le concentrazioni di sostanze inquinanti rimangono sopra i limiti legali raccomandati stabiliti per proteggere la salute dei cittadini europei. In effetti l'inquinamento atmosferico riduce l'aspettativa di vita di circa due anni nelle città e nelle regioni più inquinate".

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