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Clima Globale

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in corso Il ghiaccio polare ha raggiunto il minimo storico

Messaggio Da Alaudae Mar 4 Ott - 18:09:09

2014 - Clima Globale - Pagina 5 00591_ghiacci

Che la salute del Pianeta Terra sia in grave pericolo è un dato ormai preso per certo, ma che il surriscaldamento globale sia giunto a questo livello è un grave segnale di allarme: forse solo le prospettive più drastiche avevano previsto un ritiro così rapido e massiccio della calotta polare. È il minimo storico dopo quello registrato nel 2007.

Quell'anno, però, un'eccezionale coincidenza di giornate prive di nuvole e correnti calde poteva essere additata come responsabile del record: quest'anno non è così! L'unico colpevole può essere il surriscaldamento globale che fa aumentare le temperature nella zona artica due volte più velocemente che nel resto dell'atmosfera. Il dato è stato registrato lo scorso 9 settembre dall'America’s National Snow and Ice Data Centre che ha registrato un'estensione di superficie ghiacciata di 4,33 milioni di chilometri quadrati mentre si ritiene che lo spessore si sia dimezzato dal 1979 ad oggi.

Gli scienziati americani e russi ritengono che il Polo Nord sarà completamente sgombro dai ghiacci, ovviamente durante l'estate, entro la metà del secolo, mentre altri lo ritengono probabile già entro il 2020. Una prospettiva che comporterebbe danni inestimabili per l'uomo e per l'ambiente. Numerose specie animali, come orsi polari, trichechi o foche, non avrebbero più un habitat adeguato dove vivere durante il periodo più caldo dell'anno, e non va sottovalutato il fatto che il ghiaccio riflette la luce proveniente dal Sole, aiutando la Terra a trattenere meno calore all'interno dell'atmosfera.

Urge, di conseguenza, "ridurre le emissioni dei gas serra e passare a fonti energetiche pulite e rinnovabili, se vogliamo restituire al Pianeta qualche possibilità di conservazione", come afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace.

Fonte: jacktech.it
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in corso buco ozono Artico più grande del previsto

Messaggio Da Alaudae Mer 5 Ott - 8:42:29

2014 - Clima Globale - Pagina 5 14eb38cbc2be8a50a906bd1eb59ac082

(ANSA) - ROMA, 3 OTT - Il buco dell'ozono rilevato sull'Artico nei mesi scorsi è molto più esteso del previsto. L'allarme era già stato lanciato in primavera, ma il nuovo studio pubblicato su Nature, realizzato dal Caltech, denuncia una perdita di oltre l'80% in un solo anno della fascia protettiva, paragonabile a quella del polo Sud. Le perdita di ozono è un fenomeno stagionale che ormai riguarda entrambi i Poli, anche se al nord risultava finora ridotta. La causa scatenante è stato l'inverno particolarmente rigido.
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in corso ghiacciai Vda continuano a ridursi, - 4 metri nel 2011

Messaggio Da Alaudae Mer 2 Nov - 11:38:14

2014 - Clima Globale - Pagina 5 1320136329267_thoula2010

(ANSA) - AOSTA, 31 OTT - I ghiacciai valdostani si sono ridotti in media di quattro metri nel 2011. Lo rivela il monitoraggio condotto nei mesi scorsi dai tecnici di Fondazione Montagna Sicura - attraverso l'analisi delle paline ablatometriche - a quote comprese tra 2600 e 2800 metri.

Il massimo spessore di ghiaccio fuso, 5,88 metri, e' stato registrato sul ghiacciaio del Thoula (Monte Bianco), a 2.750 metri di quota, uno dei 'paradisi' dello sci fuoripista nelle Alpi. Riduzioni di oltre 4 metri anche sui ghiacciai della Tsanteleina (Rhemes-Notre-Dame) e dello Cherillon (Valtournenche).

''La forte fusione che sta interessando i ghiacciai - spiegano i responsabili della Fondazione - si traduce in variazioni della morfologia del ghiacciaio (e di conseguenza del paesaggio valdostano) che sono ben individuabili da un osservatore attento''. Dal 2004 Fondazione Montagna sicura - su incarico della Regione autonoma Valle d'Aosta - porta avanti il progetto 'Ghiacciai della Val Ferret sorvegliati speciali', che si propone di monitorare attraverso fotografie scattate periodicamente l'evoluzione morfologica dei ghiacciai del gruppo del Monte Bianco, fra cui il Thoula. ''Lo studio continuato delle aree glaciali - spiegano i tecnici - permette di comprendere come la riduzione dei ghiacciai porti alla comparsa di nuovi mondi, nuovi habitat, nuove fonti di rischio: ne e' una testimonianza il Catasto dei laghi, realizzato da Fondazione Montagna sicura, che rivela come nelle aree liberate dai ghiacci tra il 1975 e il 2005 e sui ghiacciai si sono formati 120 nuovi laghi''. (ANSA).
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in corso Antartide: presto nascerà un Iceberg grande come New York

Messaggio Da Alaudae Ven 4 Nov - 21:00:11

2014 - Clima Globale - Pagina 5 5bc564702cb3d120f13d92fd73feec56_325350

WASHINGTON - Scienziati della Nasa hanno scoperto in un ghiacciaio dell'Antartide una fenditura che continua ad allargarsi e dovrebbe dare origine nei prossimi mesi a un iceberg grande quanto New York. Lo ha reso noto l'agenzia spaziale americana. Si tratta del ghiacciaio di Pine Island, nella parte occidentale dell'Antartide e la fenditura è lunga almeno 30 km e profonda 50 metri.

Questa frattura si allarga di due metri al giorno e farà nascere un iceberg grande circa 880 kmq, secondo i calcoli degli scienziati, i quali hanno sottolineato che il fenomeno non dipende dal riscaldamento globale, bensì è un evento naturale. L'iceberg dovrebbe essere completamente formato entro l'inizio del 2012. Iceberg di questa mole si formano periodicamente in Antartide: l'ultimo in ordine di tempo si era staccato sempre dal ghiacciaio di Pine Island nel 2001.

L'attuale fenditura è stata osservata per la prima volta alla fine dello scorso settembre dai ricercatori della Nasa che sorvegliano i cambiamenti nei ghiacci antartici con l'aereo. Queste ricognizioni aeree sono effettuate per colmare il gap creatosi con la fine del funzionamento, nel 2009, del satellite IceSat (Ice, Cloud and land Elevation Satellite) e il lancio del suo successore IceSat 2 nel 2016. Nel febbraio del 2010 dal ghiacciaio antartico Mertz si staccò un gigantesco iceberg con una superficie di 2.550 chilometri quadrati.
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in corso gas serra, livelli record impensabili 10 anni fa

Messaggio Da Alaudae Mer 23 Nov - 10:12:03

2014 - Clima Globale - Pagina 5 Gas_serra

GINEVRA - Le concentrazioni di emissioni di gas a effetto serra nell’atmosfera hanno un livello record, peggiore delle aspettative.

L’allarme arriva da Ginevra dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). Secondo gli ultimi dati il riscaldamento nell’atmosfera causato dai gas serra, che induce un riscaldamento del sistema climatico, è salito del 29% tra il 1990 ed il 2010.

L’anidride carbonica ha contribuito per l’80 % a questo rialzo. ”La CO2 – ricorda l’Omm in una nota – e’ il gas serra di origine umana più importante e contribuisce per circa il 64% all’aumento del forcing radiativo (ovvero l’energia che ritorna sulla superficie terrestre a causa dei gas serra) globale dovuto all’insieme delle emissioni di gas serra persistenti”.

Dall’inizio dell’era industriale, nel 1750, il suo tenore nell’atmosfera è aumentato del 39%, principalmente a causa delle emissioni legate allo sfruttamento di combustibili fossili, alla deforestazione e il cambiamento dell’uso del suolo. Tra il 1990 ed il 2010, la sua concentrazione nell’atmosfera è cresciuta oltre la media degli anni ’90 e del decennio trascorso.

”Il tenore di gas serra nell’atmosfera dovuto ad attività umane ha raggiunto ancora una volta livelli mai registrati dall’epoca pre-industriale”, ha commentato il segretario generale dell’Omm, Michel Jarraud.

”Anche se riuscissimo a cessare oggi stesso le nostre emissioni di gas ad effetto serra, ma ne siamo ben lungi, i gas gia’ presenti nell’atmosfera vi resterebbero ancora per decenni e continuerebbero a sconvolgere il delicato equilibrio della Terra, pianeta vivente, e del clima”, ha aggiunto.

Per Jarraud è quindi ”più che mai necessario capire ”le complesse interazioni a volte inaspettate, tra i gas serra presenti nell’atmosfera, la biosfera e gli oceani. L’Omm continuerà a raccogliere dati attraverso l’Atmosphere Watch Global, che copre oltre 50 paesi ed ha stazioni dalle Ande all’Himalaya all’Alaska e al Pacifico del sud.

22 novembre 2011 | 18:19
http://io9.com/5861531/levels-of-greenhouse-gases-are-worse-than-the-worst+case-scenarios-from-a-decade-ago
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in corso Dal ritrovamento di un fossile di dinosauro la conferma della esistenza di Pangea

Messaggio Da Alaudae Ven 20 Gen - 21:51:40

Un dinocefalo ritrovato in Brasile e strettamente imparentato con quelli ritrovati in Africa e in Asia porta la conferma che nel Permiano tutte le terre emerse erano riunite in un unico continente.

2014 - Clima Globale - Pagina 5 Origin_4878651182-anteprima-600x300-567052

I rettili antenati dei mammiferi, vissuti prima dell'epoca dei dinosauri, erano piu' diffusi sulle terre emerse di quanto pensato finora: lo dimostra il primo ritrovamento in Sud America dei resti di un esemplare vissuto quasi 260 milioni di anni fa, da cui verrebbe un'ulteriore conferma dell'esistenza a quel tempo del supercontinente Pangea, come spiegato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze Pnas.

I paleontologi coordinati dall'universita' brasiliana di Piaui' hanno ritrovato il cranio fossile di un enorme lucertolone carnivoro dai canini ricurvi appartenente alla specie Pampaphoneus biccai, che a sua volta rientra nel grande gruppo dei dinocefali.

Si tratta di imponenti rettili vissuti nel Permiano medio (270-260 milioni di anni fa) il cui nome significa proprio 'testa terribile'.

Il cranio ritrovato in Brasile presenta infatti degli ispessimenti ossei simili a veri e propri bitorzoli dietro le orbite oculari, oltre a dei particolari denti canini ricurvi che lo distinguono nettamente dagli altri rettili, solitamente dotati di denti tutti uguali tra loro. Queste pero' non sono le uniche stranezze. I dinocefali appartengono infatti all'ordine dei Terapsidi, rettili davvero insoliti, considerati antenati degli attuali mammiferi di cui anticipavano alcune caratteristiche: diverse prove indirette farebbero ipotizzare per esempio che questi rettili avessero gia' sviluppato la capacita' di mantenere costante la temperatura corporea.

fonte ANSA

La conseguenza piu' importante che deriva dalla scoperta del cranio fossile in Brasile non riguarda tanto la lontana parentela tra questi rettili e i mammiferi, quanto la storia della Terra. Il fatto che in Sud America sia stato rinvenuto un esemplare di dinocefalo strettamente 'imparentato' con quelli scoperti in Africa e Asia, spiegano i paleontologi, rappresenta un'ulteriore conferma del fatto che nel Permiano tutte le terre emerse fossero unite in un unico supercontinente chiamato Pangea.

fonte ansa
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2014 - Clima Globale - Pagina 5 Pangea_animation_03
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in corso L’aumento delle temperature potrebbe creare uno tsunami nella regione artica

Messaggio Da Alaudae Dom 29 Gen - 17:34:05

2014 - Clima Globale - Pagina 5 Lituya_Bay_rockslide_1-300x234

Una spedizione ha studiato le frane marine associate al disgelo, in quanto l’attesa crescita delle temperature potrebbe creare spaventosi tsunami in grado di mietere vittime nella regione artica. I maremoti, come ad esempio quelli che hanno colpito Sumatra o più recentemente il Giappone, non sono in alcun modo correlati a fenomeni climatici, ma solo a quelli geologici. “Tuttavia, il processo di aumento dei valori termici medi nella regione artica, sarebbe in grado di produrre una serie di eventi che collegano la fusione con onde giganti”, spiega Angelo Camerlenghi, ricercatore che parteciperà alle spedizioni artiche del 2012 e del 2013. In epoche passate questo fenomeno si è già presentato: 7000 anni fa infatti uno tsunami devastò le coste della Norvegia, della Scozia e delle isole Fær Øer. “La causa fu determinata da una serie di valanghe di sedimenti sotto il mare chiamate Storegga Slides, in cui un pezzo della piattaforma continentale norvegese scivolò nel Mare di Norvegia”, dice Roger Urgelés, ricercatore presso l’Istituto di Scienze Marine (CSIC). Secondo alcuni geologi, la frana è stata causata dalle scosse e dal rilascio di gas prodotti durante il disgelo, quando il ghiaccio si ferma premendo sul fondo del mare, e la temperatura naturalmente sale. Questo è il possibile collegamento tra riscaldamento globale e maremoti generati da frane sottomarine.

2014 - Clima Globale - Pagina 5 Tsunami-300x225

Questa possibilità è ancora più inquietante se si pensa che i cambiamenti climatici interessano la popolazione attuale artica, dice il geologo, e questo aumenterà il numero di persone esposte. “Nell’Artico ci sono situazioni di grande instabilità in alcuni sedimenti”, spiega Camerlenghi. Durante i periodi di massimo glaciale, il ghiaccio denso trasporta sedimenti “come un bulldozer” dalla piattaforma continentale, l’area sommersa vicino alla costa, verso l’area di scarpata continentale, ossia l’inclinazione verso l’abisso, dove sono depositati sedimenti fragili. Quando la calotta di ghiaccio viene rimossa, la crosta subisce meno pressione, provocando i terremoti. “Allo stesso tempo, l’aumento della temperatura fa sì che il metano conservato nello stato solido occupi un volume 160 volte maggiore”, spiega Urgelés. La combinazione di questi fattori può portare giù i sedimenti dal pendio. Questo processo non si verifica nei ghiacci antartici in quanto le pendenze sono stabilizzate. Anche se altri ricercatori hanno definito come improbabile ma non impossibile la presenza di antiche valanghe, Camerlenghi ritiene che sia importante esplorare il fenomeno. Lo spostamento degli Storegga slides è stato studiato dalla società che operava nel campo, e il team Camerlenghi ha rilevato tracce di valanghe prima di altre. Ma la spedizione che partirà quest’anno coinvolgerà scienziati provenienti da cinque paesi, e sarà la prima dedicata esclusivamente a questo argomento.
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in corso Perito Moreno

Messaggio Da Alaudae Dom 29 Gen - 22:46:51


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sentiti i "commenti" dergli spettatori? normalmente vengono definiti "bestiali" ma, se andate allo Zoo, non li sentirete, rimarrete delusi 2014 - Clima Globale - Pagina 5 724696
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in corso Ambiente. E’ l’uomo la causa dei cambiamenti climatici devastanti

Messaggio Da Alaudae Mer 28 Mar - 6:55:28

2014 - Clima Globale - Pagina 5 Tornado2

POTSDAM, GERMANIA – Gli eventi meteorologici estremi sempre piu’ frequenti negli ultimi anni sono in buona parte riconducibili ai cambiamenti climatici causati dall’uomo. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista Nature Climate Change, secondo cui almeno per le ondate di calore e le piogge estreme il legame e’ ormai chiaro, mentre e’ piu’ difficile essere certi per il comportamento degli uragani.

Gli esempi, spiegano i ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research, Germania, non mancano: solo nel 2011 negli Usa ci sono stati 14 eventi estremi, ognuno con danni superiori a un miliardo di dollari, mentre in Giappone si e’ registrato il record di piovosita’ e al contrario in Cina c’e’ stata la peggiore siccita’ di sempre.

Nel 2010 la Russia ha visto l’estate piu’ calda del secolo, cosa che e’ avvenuta nel 2003 in Europa, mentre nel 2002 una stazione meteo tedesca ha registrato in un giorno piu’ piogge di tutte le altre messe insieme, che hanno provocato una grande inondazione dell’Elba: “La domanda e’ se questi eventi sono una coincidenza o no – scrivono gli autori – ma la risposta e’ nel calcolo delle probabilita’: e’ come lanciare un dado, in cui il sei non appare piu’ a caso ma molte piu’ volte degli altri numeri perche’ il dado e’ truccato”.

L’analisi degli eventi si basa su fisica, statistica e simulazioni al computer: nel caso delle piogge, ad esempio, la fisica suggerisce che un riscaldamento dell’atmosfera provoca un aumento dell’umidita’ e quindi delle precipitazioni. Le statistiche mostrano dei trend consolidati nelle temperature e nelle precipitazioni, e il comportamento e’ confermato dai modelli usati per le simulazioni degli eventi. Il discorso non vale ad esempio per gli uragani, che sono generati da sistemi molto complessi e non ancora del tutto spiegati.
fonti
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in corso Negli USA è già estate, strage di record per il mese di Marzo; inevitabili le ripercussioni in Europa

Messaggio Da Alaudae Mer 28 Mar - 7:53:12

2014 - Clima Globale - Pagina 5 2xcn_jt1-300x225
La grande ondulazione del "Jet Stream" in area canadese e statunitense

Il Marzo del 2012 verrà ricordato come uno dei più caldi di sempre nella storia climatica degli Stati Uniti. Oltre il 70 % degli stati contigui degli USA, ormai da diverse settimana, sono interessati da pesanti e continue anomalie termiche positive, con scarti di oltre i +10° +12° rispetto a quelle che dovrebbero essere le tradizionali medie stagionali. In sostanza Marzo si è travestito d’estate in buona parte degli States. Basti pensare che negli stati del Middle West e nella regione dei Grandi Laghi, che sovente in questo periodo dell’anno risentono dei freddi impulsi delle masse d’aria provenienti dalle latitudini artiche canadesi, la colonnina di mercurio, per più giorni, ha oltrepassato la soglia dei +30° +31° in stati come l’Illinois e il Michigan. Temperature cosi elevate che hanno colto di sorpresa gli stessi americani, un popolo che ormai convive con i fenomeni estremi dell’atmosfera, dagli uragani che nella stagione estiva si abbattono sul golfo del Messico e sull’East Coast ai potenti “Blizzards” (le famose tempeste di neve) che nei mesi di neve seppelliscono di neve il Middle West e gli stati centrali, non dimenticandoci dei “tornadoes”, particolarmente attivi in primavera lungo le grandi pianure centrali degli USA. Le anomalie più evidenti hanno interessato il Middle West, la regione dei Grandi Laghi, dall’Illinois al Michigan, e gli stati del Canada meridionale, fra Ontario meridionale, Quebec fino alle coste della Nuova Scozia e al Labrador.

2014 - Clima Globale - Pagina 5 Clrtanom2-300x231
Le spaventose anomalie termiche positive accumulate sugli USA


Osservando la mappa del NOAA, che evidenzia le principali anomalie del campo termico nel corso dell’ultima settimana, si nota come oltre l’80 % degli stati contigui degli USA siano sotto una pesante anomalia termica positiva, del tutto anomala per il mese di Marzo, che raggiunge i suoi picchi nel nord-est degli States, dove in questi giorni il termometro è schizzato oltre il muro dei +30°, portandosi su valori da piena estate. Solo l’estrema sezione occidentale e la West Coast, cosi come l’Alaska, rimangono in anomalia negativa, grazie ai continui scorrimenti freddi che scivolano sul ramo discendente della grande saccatura (ondulazione ciclonica in seno al “Jet Stream”) che da oltre una settimana tiene in scacco gli Stati Uniti, pilotando grosse vampate di calore (asse ascendente della saccatura) verso il Middle West e il Canada meridionale.

continua
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in corso Re: Clima Globale

Messaggio Da Blaksturg Mer 28 Mar - 10:42:48

Non solo in america, anche a Firenze è già estate. Oggi fanno 27°, non voglio neanche pensare a cosa patiremo quest'estate!!
Blaksturg
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