analfabetismo in Italia: dati del 2008
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analfabetismo in Italia: dati del 2008
SCOLARIZZAZIONE E DATI SULL’ANALFABETISMO IN ITALIA – Rilevazioni del 2008
L'8 settembre è la giornata mondiale per la lotta all'analfabetismo nel mondo.
Riporto alcuni dati ALLARMANTI pubblicati nel 2008, riguardanti l'Italia:
Trentacinque milioni e ottocentoottantanove mila trecentotrentasette (35.889.337). Sono le persone che, secondo gli esperti, hanno bisogno – in Italia – di un sostegno all’alfabetizzazione. Ricordiamo che all’ultimo censimento gli italiani residenti risultavano essere 59 milioni e 619.290.Secondo le statistiche Istat e Unesco, gli analfabeti (cioè incapaci di leggere e di scrivere) sono sempre attorno ai 780mila ma è il popolo degli "analfabeti funzionali" che cresce e che secondo l’Unesco colpisce un terzo degli italiani e ne mette a rischio un altro terzo.
Essere "analfabeti funzionali" significa non riuscire a scrivere tre righe di presentazione per cercare un posto di lavoro. C’è chi ha bisogno di un appoggio per compilare un bollettino postale o per capire il senso di un testo anche breve.
Altri numeri spiegano il fenomeno: i privi di titolo di studio sono in Italia 5 milioni e 981.579; quelli che hanno la licenza elementare sono 13 milioni e 686.021; quelli con licenzia media 16milioni e 221.737. I laureati sono il 7.5 per cento.
Tra i giovani il 21.9 per cento dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni non riesce a prendere il diploma di scuola media superiore. Secondo i primi risultati dell’indagine condotta dalla Ials (international adult literacy studies), quasi il 5% della popolazione italiana adulta non è in grado di affrontare qualsiasi tipo di questionario scritto. Si tratta di due milioni di persone. Il 33% di quelli che rispondono al questionario si ferma al primo gradino della scala di valutazione. Un secondo 33% fa un passo in più nella lettura e comprensione dei testi e raggiunge il secondo livello: abbozza qualche risposta. Dalla seconda analisi sempre della Ials l’analfabetismo funzionale di ritorno è pari al 20% tra i laureati e al 30% tra i diplomati.
La stessa indagine indica infine che meno del 20% degli italiani supera quel livello minimo di capacità alfabetiche che servono ad orientarsi in una società moderna, contro percentuali del 50% in Svizzera e Usa, 60% in Canada e 64% in Norvegia.
Credo che qualsiasi commento sia superfluo.
Fonte: http://retescuolemigranti.wordpress.com/formazione/educazione-degli-adulti/
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L'8 settembre è la giornata mondiale per la lotta all'analfabetismo nel mondo.
Riporto alcuni dati ALLARMANTI pubblicati nel 2008, riguardanti l'Italia:
Trentacinque milioni e ottocentoottantanove mila trecentotrentasette (35.889.337). Sono le persone che, secondo gli esperti, hanno bisogno – in Italia – di un sostegno all’alfabetizzazione. Ricordiamo che all’ultimo censimento gli italiani residenti risultavano essere 59 milioni e 619.290.Secondo le statistiche Istat e Unesco, gli analfabeti (cioè incapaci di leggere e di scrivere) sono sempre attorno ai 780mila ma è il popolo degli "analfabeti funzionali" che cresce e che secondo l’Unesco colpisce un terzo degli italiani e ne mette a rischio un altro terzo.
Essere "analfabeti funzionali" significa non riuscire a scrivere tre righe di presentazione per cercare un posto di lavoro. C’è chi ha bisogno di un appoggio per compilare un bollettino postale o per capire il senso di un testo anche breve.
Altri numeri spiegano il fenomeno: i privi di titolo di studio sono in Italia 5 milioni e 981.579; quelli che hanno la licenza elementare sono 13 milioni e 686.021; quelli con licenzia media 16milioni e 221.737. I laureati sono il 7.5 per cento.
Tra i giovani il 21.9 per cento dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni non riesce a prendere il diploma di scuola media superiore. Secondo i primi risultati dell’indagine condotta dalla Ials (international adult literacy studies), quasi il 5% della popolazione italiana adulta non è in grado di affrontare qualsiasi tipo di questionario scritto. Si tratta di due milioni di persone. Il 33% di quelli che rispondono al questionario si ferma al primo gradino della scala di valutazione. Un secondo 33% fa un passo in più nella lettura e comprensione dei testi e raggiunge il secondo livello: abbozza qualche risposta. Dalla seconda analisi sempre della Ials l’analfabetismo funzionale di ritorno è pari al 20% tra i laureati e al 30% tra i diplomati.
La stessa indagine indica infine che meno del 20% degli italiani supera quel livello minimo di capacità alfabetiche che servono ad orientarsi in una società moderna, contro percentuali del 50% in Svizzera e Usa, 60% in Canada e 64% in Norvegia.
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