Carne e non solo = veleno
+3
Alaudae
Vale84
Marius
7 partecipanti
Pagina 1 di 2
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Carne e non solo = veleno
Un documentario con le migliori e più aggiornate informazioni scientifiche sui cambiamenti climatici e il loro legame con l'allevamento di animali.
'industria dell'allevamento causa il 18% dell'effetto serra totale, una percentuale simile a quella dell'industra, e maggiore di quella dell'intero settore dei trasporti pubblici e privati (13,5%).
Con un linguaggio accessibile a tutti, interviste con scienziati, animazioni, statistiche, il documentario intende dare un importante contributo al dibattuto pubblico sul tema, mostrando come un'alimentazione maggiormente basata su ingredienti vegetali sia necessaria per diminuire drasticamente l'impatto sull'ambiente della produzione di cibo. Il documentario è adatto a giovani e adulti, particolarmente indicato per la visione nelle scuole superiori e nelle università.
Le informazioni scientifiche derivano e sono state convalidate dalla FAO (Organizzazione per l'Agricoltura e l'Alimentazione dell'ONU), dal World Watch Institute e dall'Istituto per gli Studi Ambientali della Libera Università di Amsterdam.
L'importanza di rendere note al pubblico queste informazioni sta nel fatto che ciascuno di noi, come singolo cittadino, può fare moltissimo per alleviare il proprio peso sull'ambiente e quello che possiamo fare sul fronte della scelta del nostro cibo è decisamente più potente di quello che possiamo fare in ogni altro campo!
Questo lo conferma un articolo, pubblicato nell'aprile 2008 sulla rivista scientifica Environmental Science and Technology, di due ricercatori della Carnegie Mellon University, i quali spiegano che gli studi sul "consumo sostenibile" fatti negli ultimi anni hanno concluso che l'impatto dei singoli individui è dovuto a tre fattori principali: il cibo, l' energia usata in casa, e i trasporti, e di questi fattori, quello del "cibo", cioè di che cosa ciascuno sceglie di mangiare, è il più "potente". E' quello che in termini quantitativi ha il maggior impatto; ha il maggior livello di scelta personale, perché non dipende dalle normative, dalla disponibilità di mezzi pubblici o di fonti di energia alternative, ecc.; si può applicare già subito, non è a medio o lungo termine come possono esserlo altri aspetti che implicano cambiamenti nelle infrastrutture, nei beni disponibili, nella tecnologia usata.
"Non mangiare carne, va' in bici, sii un consumatore frugale" - ecco come fermare il riscaldamento globale.
Citiamo queste parole di Rajendra Pachauri, premio Nobel e direttore dell'IPCC, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite, pronunciate il 15 gennaio 2008 a una conferenza stampa a Parigi in cui è stato presentato il dossier dell'IPCC emanato nel 2007, il quale sottolinea "l'importanza di cambiare stile di vita".
Abbiamo grandi poteri, come singoli, e quindi anche grandi responsabilità. E' importante, dunque, portare a conoscenza di tutte queste informazioni le persone, in modo che ciascuno possa scegliere con consapevolezza. E questo è proprio lo scopo del documentario "Meat the truth".
Prodotto dalla Nicolaas G. Pierson Foundation (protagonista: Marianne Thieme; registi: Gertjan Zwanikken e Karen Soeters; soggetto di: Karen Soeters)
Doppiaggio in italiano e distribuzione a cura di AgireOra Edizioni.
Fonte
DOWNLOAD
'industria dell'allevamento causa il 18% dell'effetto serra totale, una percentuale simile a quella dell'industra, e maggiore di quella dell'intero settore dei trasporti pubblici e privati (13,5%).
Con un linguaggio accessibile a tutti, interviste con scienziati, animazioni, statistiche, il documentario intende dare un importante contributo al dibattuto pubblico sul tema, mostrando come un'alimentazione maggiormente basata su ingredienti vegetali sia necessaria per diminuire drasticamente l'impatto sull'ambiente della produzione di cibo. Il documentario è adatto a giovani e adulti, particolarmente indicato per la visione nelle scuole superiori e nelle università.
Le informazioni scientifiche derivano e sono state convalidate dalla FAO (Organizzazione per l'Agricoltura e l'Alimentazione dell'ONU), dal World Watch Institute e dall'Istituto per gli Studi Ambientali della Libera Università di Amsterdam.
L'importanza di rendere note al pubblico queste informazioni sta nel fatto che ciascuno di noi, come singolo cittadino, può fare moltissimo per alleviare il proprio peso sull'ambiente e quello che possiamo fare sul fronte della scelta del nostro cibo è decisamente più potente di quello che possiamo fare in ogni altro campo!
Questo lo conferma un articolo, pubblicato nell'aprile 2008 sulla rivista scientifica Environmental Science and Technology, di due ricercatori della Carnegie Mellon University, i quali spiegano che gli studi sul "consumo sostenibile" fatti negli ultimi anni hanno concluso che l'impatto dei singoli individui è dovuto a tre fattori principali: il cibo, l' energia usata in casa, e i trasporti, e di questi fattori, quello del "cibo", cioè di che cosa ciascuno sceglie di mangiare, è il più "potente". E' quello che in termini quantitativi ha il maggior impatto; ha il maggior livello di scelta personale, perché non dipende dalle normative, dalla disponibilità di mezzi pubblici o di fonti di energia alternative, ecc.; si può applicare già subito, non è a medio o lungo termine come possono esserlo altri aspetti che implicano cambiamenti nelle infrastrutture, nei beni disponibili, nella tecnologia usata.
"Non mangiare carne, va' in bici, sii un consumatore frugale" - ecco come fermare il riscaldamento globale.
Citiamo queste parole di Rajendra Pachauri, premio Nobel e direttore dell'IPCC, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite, pronunciate il 15 gennaio 2008 a una conferenza stampa a Parigi in cui è stato presentato il dossier dell'IPCC emanato nel 2007, il quale sottolinea "l'importanza di cambiare stile di vita".
Abbiamo grandi poteri, come singoli, e quindi anche grandi responsabilità. E' importante, dunque, portare a conoscenza di tutte queste informazioni le persone, in modo che ciascuno possa scegliere con consapevolezza. E questo è proprio lo scopo del documentario "Meat the truth".
Prodotto dalla Nicolaas G. Pierson Foundation (protagonista: Marianne Thieme; registi: Gertjan Zwanikken e Karen Soeters; soggetto di: Karen Soeters)
Doppiaggio in italiano e distribuzione a cura di AgireOra Edizioni.
Fonte
DOWNLOAD
Ultima modifica di Marius il Sab 25 Lug - 8:21:26 - modificato 1 volta.
Re: Carne e non solo = veleno
ho appena finito di vedere il documentario..molto bello ben fatto ma sembra totalmente irreale, eppure è così
Vale84- Partecipante Logorroico
- si lavora anche a capodanno
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 252
Età : 40
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 05.11.08
Punti : 6127
Carne = Veleno
La carne è stata a lungo sospettata di essere un cibo povero. L'avvertimento di solito era: mangia meno carne. Ora è: non mangiare carne!
Gli uomini un tempo credevano che la carne fosse necessaria per produrre sangue. Ora è noto che solo la frutta fresca, le bacche e le verdure forniscono al corpo energia vitale.
Il brodo di manzo è stato a lungo considerato un valido tonico e stimolante, quasi indispensabile per i malati deboli. Ora, invece, sappiamo quanto sia vero il contrario.
Secondo un eminente medico francese, il brodo di manzo è una «vera soluzione di veleni». Il dottor Austin Flint, del Bellevue Hospital College, uno dei più importanti medici d'America, fece un'analisi chimica dei brodo di manzo e scoprì che il risultato era praticamente lo stesso di un'analisi dell'urina.
E' inevitabile che sia così, perchè il brodo di manzo, il brodo di carne, il brodo di pollo, il bollito e gli estratti di carne di tutti i tipi sono dei veri e propri tessuti disintegrati, preparati artificialmente, proprio come l'urina, che è composta da tessuti disintegrati, prodotti dal metabolismo dei corpo.
Il brodo di carne, pertanto, è un veleno che intossica. Non ha proprietà nutritive, il suo uso non è mai indicato, e non ha alcuna capacità di aiutare i malati deboli o i convalescenti.
Maryse Bouchard, ricercatrice del "Department of Environmental and Occupational Health" (University of Montreal) scoprì che aggiungendo la carne nel regime dietetico, la tossicità dell'urina aumentava del 50%, e se la dieta consisteva interamente di carne, la tossicità aumentava dei 400%.
Di fatto, mangiando carne, il contenuto di acido urico dell’urina aumenta da tre a dieci volte. Alla luce di questo, è da ricordare che l'acido urico, in combinazione con altre tossine, è considerato da molti ricercatori la più attiva fra tutte le sostanze che producono malattie.
Un tempo si supponeva, finanche, che la carne fosse particolarmente salutare nella cura della tisi, tanto è vero che alcuni anni fa un tedesco entusiasta fondò un'istituzione col proposito di nutrire i tisici esclusivamente con carne (usando principalmente carne cruda). L'iniziativa fallì in sei mesi.
La carne si decompone nel tratto digestivo, il veleno risultante viene assorbito e il sangue contaminato, con risultati disastrosi. Questa è la principale causa che predispone al cancro, alla tisi e ad altri tipi di malattie.
Gli esami post mortem, fatti in centinaia di casi al Phipps Institute di Philadelphia, hanno dimostrato che l'86% di tutti i malati di tisi avevano anche i reni malati, e in uno stadio abbastanza avanzato.
L'indebolimento dei reni è, infatti, fra la cause più comuni di morte nella tubercolosi polmonare. Ed è sempre la carne ad essere in genere responsabile dei morbo di Bright e di altre disfunzioni renali.
In una dieta composta di frutta, noci e verdure, i malati di cancro hanno nelle loro mani i mezzi per liberarsi largamente, se non interamente, dalla paura che accompagna questa terribile malattia. lo l'ho verificato molte volte attraverso la mia esperienza, e, nella cura di questa malattia, mi si è aperta una porta ancora più ampia da quando ho conosciuto il valore di una dieta simile". (George Biack, M.D.).
"Il cibo animale, l'abuso del quale si fa ogni giorno più grande, non è un cibo in nessun senso, ma un veleno continuo". (Prof. Dr. Huchard).
"E' stata notata l'enorme quantità di morti in America dovuta al morbo di Bright. Non ho più dubbi che sia la dieta ricca di carne a rovinare i reni, se, in special modo, consideriamo gli esperimenti del dr. Newburgh, i quali provano con certezza matematica che possiamo produrre il morbo di Bright anche nei topi, mettendoli a dieta con molta carne" - (M. Hindhede, M.D., Commissario della Sanità in Danimarca)
"Il 75% delle malattie più terribili di cui soffriamo, sono in pratica avvelenamenti causati da cibi non naturali. La natura dice, in un modo che non può essere frainteso, che l'uomo è un animale frugivoro e non carnivoro". - (Alexander Haig M.A.,F.R.C.P.).
Inoltre, per più di un centinaio di anni, i medici hanno sostenuto con insistenza l'assurda teoria secondo cui una dieta composta principalmente di carne era essenziale per la cura vittoriosa dei diabete. Nulla di piu' falso! Questa è, semmai, la ragione per la quale questi malati non guariscono mai! I dottori "senza farmaci" hanno dimostrato, infatti, che una dieta di carne peggiora la malattia, aumentando, addirittura, la presenza di zucchero nell'urina.
Una dieta di carne magra è stata, invece, a lungo considerata benefica nel casi di obesità. Ora è noto che in simili casi di squilibrio se c'è una tendenza a sviluppare il diabete questo aumenta mangiando la carne.
Commentando i pericoli nel mangiare carne magra, Mikkel Hindhede disse: “Abbiamo provato anche a vivere di sola carne. Ma dopo esserci nutriti di carne magra, cotta o arrostita, tre volte al giorno, in soli tre giorni stavamo così male che nessuno di noi volle continuare. Quale fu la causa? Quando gli intestini sono pieni di carne magra, il risultato è la putrefazione, che si manifesta in diarrea e feci maleodoranti. Attraverso questo processo sono probabilmente prodotte delle tossine, che una volta assorbite, causano un avvelenamento. Una dieta di sola carne magra è velenosa per l'uomo e non ci sono dubbi su questo".
Allo stesso modo Hindhede ha condannato anche le uova e il latte usando queste parole: "Cio' che è stato detto sulla carne è valido per le uova e in parte per il latte".
Il beri-beri, lo scorbuto, il rachitismo e la pellagra sono malattie da deficienza, e spesso risultano dal mangiare troppa carne. Tutti i tipi di carne mancano di molti elementi che il corpo deve avere per costruire dei tessuti sani: questa, effettivamente, è del tutto carente sia di vitamine che di sali di calcio. Soltanto la frutta fresca, le bacche e le verdure sono ricche sia di vitamine che di sali minerali, e mangiandole si assumono tutte le sostanze di cui il corpo ha bisogno.
Non fu certo un caso se, qualche anno fa, un gastroenterologo fece trasalire il mondo della medicina affermando che "l'ulcera dello stomaco è una malattia riservata a chi mangia carne".
Purtroppo tutti quei mangiatori di carne, che sono o troppo deboli per abbandonarne l'abitudine o i cui dividendi dipendono dall'industria che inscatola la carne, sono sempre pronti a fare una grande pubblicità ad ogni informazione che sembra aiutare la loro causa.
Molte persone sono così portate a credere che per avere forza e vigore è necessario mangiare carne rossa, dimenticando che i buoi e gli elefanti prendono la loro grande forza e il sangue dall'erba e dalle foglie, ricche di vitamine, di calcio, di ferro e di altri sali minerali.
I deboli, i magri e gli anemici, invece di nutrirsi di fegato di vitello e di olio di fegato di merluzzo, dovrebbero nutrirsi di cibi vitali del regno vegetale, per la mancanza dei quali il loro sangue sta morendo di fame e il loro corpo si sta ammalando.
Le informazioni relative al rischi nel mangiare la carne, dovrebbero essere sufficienti a ridurre di molto il consumo della carne. Ma se i rischi si limitassero solo a quanto scritto sopra, l'argomento sarebbe di così poca importanza da ricevere poca attenzione da parte nostra.
E' stato dimostrato nei laboratori di Fisiologia di Harvard che una dieta di carne causa un'accelerazione dei battito cardiaco sorprendente per velocità e durata. Dopo un pasto di carne, l'aumento dei battiti cardiaci va regolarmente dal 25 al 50% sopra il livello rispetto al digiuno, e persiste, in soggetti sperimentali, da 15 a 20 ore, raggiungendo un totale di molte migliaia di battiti in più.
Questo si verifica poichè un pasto zeppo di proteine animali causa un sovraccarico di lavoro per il cuore, che è paragonabile, in estensione, all'attività totale del cuore di due o tre ore.
La carne, poi, scendendo nello stomaco e nelle budella dell'uomo, è come se giacesse sotto il sole estivo al margine della strada, e ciò, di certo, causa danni maggiori di quanto sia mai stato detto o scoperto.
Uno dei prodotti della carne decomposta è l'urina, e non ha importanza se la carne si è decomposta nello stomaco, nella pentola o dal macellaio. I prodotti secondari della carne decomposta passano nel sangue dei consumatori di carne, e devono essere filtrati ed eliminati dai reni come uno scarto velenoso, che serve solo ad indebolire il corpo e a logorare i reni, portando al morbo di Bright e ad altre malattie renali.
La carne, scendendo nel tratto digestivo, che è di una bellezza teatrale, dipinto con tutti i colori di una bambola di cera, forma uno dei veleni più mortali che i chimici abbiano mai conosciuto, dando al respiro un odore nauseante che si tenta di correggere masticando caramelle e gomme profumate. Quasi tutti i dentisti, purtroppo, affermano che il cattivo odore proviene esclusivamente dai denti malati, mostrando, in questo modo, quanto abbiano ancora da imparare e capire.
Quando il sangue diventa, così contaminato da questi veleni, la pelle viene in suo soccorso e, in un processo di emergenza, crea un'eruzione: i dottori possono definirla morbillo, varicella, eczema, e così via, e cercano di "curare la malattia" con altri veleni sottotorma di farmaci e sieri.
Non c'è da stupirsi se il grande Metchnikoff, dopo una vita di studi sull'argomento, abbia dichiarato che è la putrefazione alimentare la responsabile delle morti premature, che è causa di tutte le malattie, perchè questi veleni, altamente pericolosi, passano dal canale alimentare nella linfa e nel sangue, e da questi sono condotti in tutte le parti dei corpo: il fegato, i polmoni, i reni, il cuore e il cervello.
Qual è il rimedio sicuro? La rimozione della causa, non l'uso di farmaci, sieri e bisturi.
Ricordiamo, infine, che proprio le esigenze dell'ultima guerra mondiale sono servite a dimostrare il valore di una dieta poco proteica. Maiali e bestiame furono uccisi in Europa con lo scopo di conservare le provviste di cibo, e le popolazioni si nutrirono per un certo periodo soprattutto di frutta e verdura. Il risultato fu una riduzione di un terzo della mortalità, oltre a una grande riduzione delle malattie.
Alcune malattie come il diabete, l'obesità, la gotta, i disturbi digestivi, i problemi dei fegato e dei reni e altre malattie dell'alimentazione sparirono quasi completamente.
La gente rovina la propria salute mangiando carne e paga i medici per farsi curare i sintomi che provengono da questo abuso, quando gli stessi medici ne ignorano la causa, soffrendo e morendo prematuramente e allo stesso modo per la stessa "malattia" causata dallo stesso problema.
http://www.climatrix.org/2011/01/i-rischi-nel-mangiare-carne.html
Ultima modifica di Alaudae il Dom 21 Ago - 8:54:14 - modificato 1 volta.
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Re: Carne e non solo = veleno
Ma e un vegetariano che ha scritto questo articolo?? Qualsiasi cibo su questo pianeta ,se consumato nella maniera eccessiva e mortale.....Tanto andando avanti cosi ,tra un po' toccherà a magiare i vermi per davvero....
Marek- Staff misteri
- Utente SuperAttivo :
Se sei di buon umore, non ti preoccupare Ti passera'.
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 1493
Età : 42
Netiquette :
Località : SIENA....vicinanze
Nazione :
Data d'iscrizione : 14.10.10
Punti : 6910
Inferno Animale
Ogni anno, 48 miliardi di animali nascono, vivono e muoiono in un inferno che neppure il peggiore dei gironi danteschi avrebbe saputo immaginare. Molti campi di concentramento, al confronto, erano amene località di villeggiatura.
Gli allevamenti industriali sono peggiori della peggiore fantasia di un fervido scrittore di horror, sono luoghi nei quali miliardi di creature viventi, in grado di provare emozioni e di percepire il dolore, conducono una vita di atroci sofferenze, dalla nascita alla morte. Molti di loro non vedono mai la luce del sole, vivono in strette gabbie nelle quali non possono neppure voltarsi, le loro dimensioni sono artificialmente gonfiate al punto che la loro struttura ossea cede a fronte di un peso non previsto, e molto presto smettono di reggersi sulle zampe. Le femmine del maiale, anche se gravide, passano tutta la gestazione in piedi senza potersi muovere. Quelli che vivono ammassati, e sono 9 milioni ogni anno, viceversa sono così pressati l’uno all’altro che diventano aggressivi e si mangiano la coda. Per diminuire le infezioni, la coda viene loro tagliata senza mezze misure. Le galline sono costrette in spazi talmente angusti che non possono neppure aprire le ali.
Molte di loro muoiono perché, senza spazio per muoversi, non riescono a raggiungere il cibo né l’acqua. Le altre, esasperate, si mordono continuamente, così i loro becchi vengono amputati con una forbice. I polli che sopravvivono vengono appesi a ganci di metallo e una macchina li decapita, li spenna, li smembra e li inscatola. Sono immagini che non ho voluto inserire nel video, ma vi garantisco che non riuscireste più neppure a guardare una confezione di cosce di pollo al supermercato.
Gli allevamenti industriali prosciugano le risorse. Ci vogliono 20Kg di grano per produrre 1 Kg di carne. Sono necessari 2 mila 400 litri di acqua per fare 1 hamburger.
Gli allevamenti industriali danneggiano la salute. Un pollo che esce da quell’inferno riesce nell’improbabile impresa di avere più grassi che proteine. Ne ha almeno il 25% in più rispetto al suo omologo ruspante. I danni causati dall’impatto dell’obesità sulla qualità della vita e sui conti della sanità pubblica sono incalcolabili. Da quelle nauseabonde bolge di carne, urina, feci e sangue escono batteri resistenti agli antibiotici, come una particolare specie di stafilococco che si diffonde per contagio diretto e causa disgustose pustole rosse sulla pelle: l’infezione si chiama MIRSA (MRSA, Methicillin-resistant staphylococcus aureus). Ma escono anche malattie nuove che oltrepassano la barriera tra le specie e arrivano all’uomo, come il Morbo della Mucca Pazza (BSE - Bovine spongiform encephalopathy) o la recente contagiosissima e mortale influenza aviaria.
Un animale cresciuto in una fattoria, all’aperto, libero di scorrazzare alla luce del sole o sotto la pioggia è un animale innanzitutto più felice, ma è anche un animale più sano, che produce cibo di elevata qualità a fronte di un sovrapprezzo irrisorio. Gli allevamenti industriali producono ogni anno cibo per 10 miliardi di persone, che consumiamo solo noi, in meno di 2 miliardi. Gli esperti mondiali concordano sul fatto che è possibile produrre cibo in abbondanza, di qualità e per tutti senza allevamenti industriali, nel pieno rispetto della vita, della dignità e del benessere degli animali.
Ci sono già 68 milioni di animali che vivono una vita dignitosa, certificata dall’RSPCA, forse anche felice. Porre un fine a questo inferno dipende solo da noi. Scegliamo cibo prodotto nelle fattorie, privilegiamo gli imprenditori che compiono scelte nella direzione della qualità della vita e del benessere degli animali.
Facciamolo da domani, perché non abbiamo alcun diritto di trattare una creatura vivente come se fosse un oggetto.
Intervista a Philip Lymbery - Compassion in World Farming
"Compassion in World Farming" è stata fondata da un contadino che produceva latticini di nome Peter Roberts, nel 1967, che iniziò a preoccuparsi molto per la nascita dei primi allevamenti industriali che tenevano gli animali ingabbiati, bloccati, costretti, in condizioni che si possono solo definire come privazione totale. Questo lo preoccupò, e da allora preoccupò molte persone. La missione di Compassion oggi, come era allora, è di vedere la fine degli allevamenti industriali e di vedere finalmente gli animali trattati con decenza e rispetto.
Una delle grosse sfide per Compassion, all'inizio, era che le attività degli allevamenti avevano luogo, e ancora è così, al riparo da occhi indiscreti. Così, riuscire a mostrare alla gente cosa stava succedente, il modo in cui gli animali venivano trattati, il modo in cui erano tenuti in vita e cosa comportava per il cibo e per l'ambiente era una grossa sfida. Ma è qualcosa che abbiamo superato bene. Un'altra sfida era fare in modo che la gente, a quei tempi - negli anni sessanta - e le organizzazioni prendessero la vita negli allevamenti industriali come un serio problema che riguarda il benessere degli animali. Negli anni 60 il benessere degli animali si focalizzava più che altro sui cani, sui gatti e sui cavalli. Per fortuna adesso il benessere degli animali delle fattorie
è visto come un serio motivo di preoccupazione da molte organizzazioni di tutte le dimensioni in tutto il mondo.
Un allevamento industriale, essenzialmente, produce animali su scala industriale. E' un allevamento di massa. E' un posto dove si tengono gli animali strettamente confinati, spesso in gabbie dove intere batterie di galline, per esempio, non possono neppure stendere le ali, o dove i maiali non riescono a voltarsi. Oppure si tengono un numero elevatissimo di animali in tetri capannoni senza finestre. Significa anche far crescere gli animali, o farli produrre latte - per esempio nell'industria del latte –, farli crescere o produrre oltre i loro limiti naturali: mediante la manipolazione delle razze, oppure con tecniche di alimentazione che li portano oltre i loro limiti fisiologici. E come risultato, troppo spesso gli animali cedono.
"Compassion in World Farming" è molto orgogliosa dei suoi risultati. Certo, mai soddisfatta, ma molto orgogliosa. Alcuni dei risultati sulla cui attuazione abbiamo influito includono il divieto dell'Europa su alcune delle peggiori pratiche degli allevamenti industriali, come tenere i vitelli in minuscole vasche dove non potevano neppure girarsi, o tenere le femmine gravide del maiale ancora una volta in strette gabbie dove per mesi, lungo tutta la gravidanza, non potevano muoversi, …ma il divieto della Comunità Europea sulle gabbie austere di contenimento dei polli è forse il più emblematico, il più conosciuto e il più disprezzato
di tutti i sistemi usati dagli allevamenti industriali. Direi che questi sono i risultati più grossi di Compassion. Ma anche l'istituzionalizzazione delle preoccupazioni sul benessere degli animali, e l'accettazione del fatto che provano dolore e soffrono. Abbiamo convinto l'Unione Europea, per esempio, a riconoscere legalmente agli animali lo status di creature senzienti, a riconoscere che gli animali hanno diritto al benessere, che provano dolore e soffrono, e che tutte queste cose devono essere tenute in considerazione quando si formulano le leggi.
Tenere gli animali in condizioni dignitose, in condizioni di benessere maggiore, migliora anche la qualità del cibo. La gente, ad esempio, riconosce ora le uova marchiate "free eggs" non solo come uova provenienti da galline che hanno potuto avere accesso all'esterno e quindi non sono state tenute in gabbia, ma percepiscono anche un indicatore di qualità da quel marchio. Io credo che tenere gli animali in condizioni di benessere maggiore possa migliorare la qualità del cibo.
Uno degli esempi migliori che il cibo degli allevamenti industriali può spesso essere più economico e meno triste è il caso del pollo da grigliare, il modo pesantemente industrializzato con il quale produciamo carne di pollo. Quando è stato lanciato sul mercato, negli anni 70, come un prodotto salutare, è stato lanciato sulla base del fatto che aveva pochi grassi. Bene, a dire il vero se prelevi lo stesso pollo prodotto industrialmente dagli scaffali oggi come oggi ha circa tre volte il contenuto in grassi che aveva quando fu lanciato all'inizio. Il suo contenuto proteico, invece, è considerevolmente inferiore. In pratica, il pollo medio prodotto in un allevamento industriale, che è dappertutto sugli scaffali dei nostri supermercati, oggigiorno è molto più ricco di grassi che non di proteine. Se invece compri un prodotto organico, cresciuto in condizioni di benessere maggiore, puoi constatare che ha il 25% in meno di grassi rispetto al suo equivalente cresciuto in un allevamento industriale. Insomma, molto spesso il benessere degli animali fa rima da vicino con una maggiore qualità del cibo. Credo che la questione degli allevamenti industriali sia un problema del quale tutti noi dovremmo preoccuparci. Un allevamento industriale produce cibo che a una prima occhiata sembra economico, ma quando inizi a considerare gli svantaggi per la salute pubblica, l'impatto sulla salute associato agli allevamenti industriali, l'impatto ambientale del vasto sfruttamento del grano associato con lo spreco delle risorse vitali di cibo che arriva dagli allevamenti industriali... per non menzionare l'immensa, inimmaginabile entità della crudeltà, allora ti rendi conto che il costo di quel pezzo di carne, apparentemente economico, è in realtà altissimo.
Un altro punto è che alla fine hai quello per cui stai pagando. Se compri carne a poco prezzo, prodotta in un allevamento industriale, allora quello cui stai rinunciando è la qualità del tuo cibo. Io credo che la gente sarebbe sorpresa se andasse in un supermercato e comparasse un prodotto industriale con il suo equivalente a benessere aggiunto: si accorgerebbe che in realtà i due non differiscono così tanto in termini di prezzo. La scelta di un prodotto da allevamento industriale non è quella giusta se si vuole un migliore, più salutare stile di vita per le persone di questo pianeta.
Credo che ormai sia chiaro che un allevamento industriale mette troppi animali in un posto troppo stretto e si comporta come un terreno di coltura, una pentola a pressione per le malattie che avrà un impatto sulla salute pubblica. Risparmiare sul modo in cui trattiamo il bestiame
ha già prodotto minacce gravi come il Morbo della Mucca Pazza - BSE - o l'altamente infettiva influenza aviaria, per esempio, che hanno scavalcato la barriera delle specie e hanno minacciato la vita delle persone. Questi sono stati tutti effetti dell'intensificazione, e possiamo quindi vedere come gli allevamenti industriali minacciano la vita della gente. Abbiamo già parlato, per esempio, del pollo di allevamento industriale ad altissimo contenuto di grassi, che abbassa la qualità del cibo nei nostri piatti.
La nostra visione prevede un sistema di produzione del cibo umano e sostenibile, che tenga in considerazione il benessere degli animali, e assicuri che ognuno possa essere nutrito bene, e con gentilezza, non solo in questo paese ma in tutto il mondo. Gli allevamenti industriali non possono ottenere questi obiettivi, e non lo fanno. Gli allevamenti industriali usano un grande ammontare di risorse, a un grande costo, sprecano moltissimo cibo, e in realtà aumentano il costo del cibo in tutto il mondo a tutto svantaggio delle persone più povere nei paesi in via di sviluppo. Insomma, non sono davvero la soluzione. Quello che dobbiamo fare è lasciarci alle spalle gli allevamenti industriali che hanno hanno alimentato l'esplosione delle borse, che hanno contribuito enormemente all'effetto serra, e dobbiamo andare verso un posto più umano e sostenibile. Abbiamo approfondito la questione, abbiamo fatto ricerca e sì, i migliori esperti affermano che possiamo nutrire il mondo in modo equo e appropriatamente senza allevamenti industriali. La nostra visione contempla un mondo dove gli animali da fattoria sono trattati con compassione e rispetto, e vogliamo vedere la fine degli allevamenti industriali di tutto il mondo. Vogliamo vederlo durante la nostra vita, vogliamo vederlo entro il 2050 al massimo, un mondo senza allevamenti industriali in favore di tecniche di allevamento e di produzione di cibo più umane e sostenibili.
http://www.climatrix.org/2011/01/inferno-animale.html
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Re: Carne e non solo = veleno
Usa: macinato scadente, forse Taco Bell non potrà usare più la parola “carne”
Uno studio legale americano la settimana scorsa ha presentato ad un tribunale della California una causa contro la catena di ristoranti americana Taco Bell. Secondo l’ accusa, la catena di fast food non avrebbe il diritto di chiamare “carne” il loro macinato perché non rispettano i parametri qualitativi imposti dal ministero dell’ Agricoltura.
Se dovesse passare questa tesi, la Taco Bell non dovrà pagare alcun risarcimento milionario ma soltanto ammettere di avere mentito ed incominciare una onesta campagna pubblicitaria.
Un portavoce della compagnia ha dichiarato che il cibo che viene servito nei loro ristoranti è di qualità e lo dimostrano “le milioni di persone che ogni settimana mangiano i nostri prodotti”.
27 gennaio 2011 | 06:12 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/taco-bell-carne-scadente-macinato-724854/
Uno studio legale americano la settimana scorsa ha presentato ad un tribunale della California una causa contro la catena di ristoranti americana Taco Bell. Secondo l’ accusa, la catena di fast food non avrebbe il diritto di chiamare “carne” il loro macinato perché non rispettano i parametri qualitativi imposti dal ministero dell’ Agricoltura.
Se dovesse passare questa tesi, la Taco Bell non dovrà pagare alcun risarcimento milionario ma soltanto ammettere di avere mentito ed incominciare una onesta campagna pubblicitaria.
Un portavoce della compagnia ha dichiarato che il cibo che viene servito nei loro ristoranti è di qualità e lo dimostrano “le milioni di persone che ogni settimana mangiano i nostri prodotti”.
27 gennaio 2011 | 06:12 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/taco-bell-carne-scadente-macinato-724854/
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Studio americano: la metà della carne alimentare è infetta
Notizie nefaste per i carnivori. Uno studio americano condotto dalla Infectious Diseases Society of America – e pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases – informa che circa la metà di tutta la carne e del pollame dei negozi americani è infetto.
In particolare, la carne esaminata (per la precisione il 47%) contiene in tassi elevati lo Staphylococcus aureus, un batterio legato a molte comuni malattie umane. In oltre la metà dei casi, questi batteri si sono rivelati resistenti ad almeno tre classi di antibiotici: in poche parole, sono delle vere e proprie bombe biologiche.
Certo, non che non si potesse già immaginare, ma per la prima volta è stata notificata nero su bianco la pericolosità connessa al consumo dei cibi animali più comuni. Che risultati simili siano ovvi, può facilmente essere dedotto prendendo in considerazione la forte presenza di farmaci e ormoni usati negli allevamenti del bestiame, resi necessari ovviamente per far fronte alla grossa quantità di carne voluta dalla produzione: un farmaco oggi e un farmaco domani e la generazione di batteri ultra-allenati e resistenti è assicurata.
Cosa significa questo in soldoni? Semplice: “le infezioni stanno diventando sempre più resistenti agli antibiotici esistenti”, ha detto il dottor Hughes, presidente del’IDSA. In ancora meno parole: gli antibiotici sono sempre meno utili, sia a fronte di un’alimentazione ricca di tossine e batteri che per un uso sconsiderato di questo tipo di farmaci.
La situazione è così poco simpatica da indurre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad adottare come tema centrale del Giorno Mondiale della Salute proprio la resistenza agli antibiotici. Sorge quasi automatica dunque la corsa agli armamenti: pare che diversi enti di ricerca stiano cercando di creare almeno una decina di super-antibiotici in grado anche di debellare gli ultimi batteri incriminati.
Molto poco da queste istituzioni, invece, viene detto sulla prevenzione e sull’adozione di comportamenti alimentari e salutistici più “sensati” per il nostro organismo. Possibile? Che la “resistenza” davvero problematica non sia quella agli antibiotici ma quella alla revisione delle proprie abitudini e certezze? La domanda, naturalmente, è retorica.
L’articolo completo in questione è: A. E. Waters, T. Contente-Cuomo, J. Buchhagen, C. M. Liu, L. Watson, K. Pearce, J. T. Foster, J. Bowers, E. M. Driebe, D. M. Engelthaler, P. S. Keim, L. B. Price. Multidrug-Resistant Staphylococcus aureus in US Meat and Poultry. Clinical Infectious Diseases, 2011; DOI: 10.1093/cid/cir181.
http://www.climatrix.org/2011/04/studio-americano-la-meta-della-carne.html
In particolare, la carne esaminata (per la precisione il 47%) contiene in tassi elevati lo Staphylococcus aureus, un batterio legato a molte comuni malattie umane. In oltre la metà dei casi, questi batteri si sono rivelati resistenti ad almeno tre classi di antibiotici: in poche parole, sono delle vere e proprie bombe biologiche.
Certo, non che non si potesse già immaginare, ma per la prima volta è stata notificata nero su bianco la pericolosità connessa al consumo dei cibi animali più comuni. Che risultati simili siano ovvi, può facilmente essere dedotto prendendo in considerazione la forte presenza di farmaci e ormoni usati negli allevamenti del bestiame, resi necessari ovviamente per far fronte alla grossa quantità di carne voluta dalla produzione: un farmaco oggi e un farmaco domani e la generazione di batteri ultra-allenati e resistenti è assicurata.
Cosa significa questo in soldoni? Semplice: “le infezioni stanno diventando sempre più resistenti agli antibiotici esistenti”, ha detto il dottor Hughes, presidente del’IDSA. In ancora meno parole: gli antibiotici sono sempre meno utili, sia a fronte di un’alimentazione ricca di tossine e batteri che per un uso sconsiderato di questo tipo di farmaci.
La situazione è così poco simpatica da indurre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad adottare come tema centrale del Giorno Mondiale della Salute proprio la resistenza agli antibiotici. Sorge quasi automatica dunque la corsa agli armamenti: pare che diversi enti di ricerca stiano cercando di creare almeno una decina di super-antibiotici in grado anche di debellare gli ultimi batteri incriminati.
Molto poco da queste istituzioni, invece, viene detto sulla prevenzione e sull’adozione di comportamenti alimentari e salutistici più “sensati” per il nostro organismo. Possibile? Che la “resistenza” davvero problematica non sia quella agli antibiotici ma quella alla revisione delle proprie abitudini e certezze? La domanda, naturalmente, è retorica.
L’articolo completo in questione è: A. E. Waters, T. Contente-Cuomo, J. Buchhagen, C. M. Liu, L. Watson, K. Pearce, J. T. Foster, J. Bowers, E. M. Driebe, D. M. Engelthaler, P. S. Keim, L. B. Price. Multidrug-Resistant Staphylococcus aureus in US Meat and Poultry. Clinical Infectious Diseases, 2011; DOI: 10.1093/cid/cir181.
http://www.climatrix.org/2011/04/studio-americano-la-meta-della-carne.html
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Re: Carne e non solo = veleno
Marek ha scritto: ,tra un po' toccherà a magiare i vermi per davvero....
te ci scherzi ma non sai quanto bene fanno i vermi,gli insetti in genere,le ranocchie e roba del genere che sembra schifosa per le nostre abitudini,ma condite bene fanno la loro figura oltre che fare benissimo,se noti i cinesi che mangiano di questa roba qua riso e tutta roba piena di vitamine ,proteine al naturale non ne incontri uno grasso,o perlomeno pochissimi.
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9857
Re: Carne e non solo = veleno
diventerò erbivoro,,,
Marek- Staff misteri
- Utente SuperAttivo :
Se sei di buon umore, non ti preoccupare Ti passera'.
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 1493
Età : 42
Netiquette :
Località : SIENA....vicinanze
Nazione :
Data d'iscrizione : 14.10.10
Punti : 6910
Re: Carne e non solo = veleno
cristian ha scritto:Marek ha scritto: ,tra un po' toccherà a magiare i vermi per davvero....
te ci scherzi ma non sai quanto bene fanno i vermi,gli insetti in genere,le ranocchie e roba del genere che sembra schifosa per le nostre abitudini,ma condite bene fanno la loro figura oltre che fare benissimo,se noti i cinesi che mangiano di questa roba qua riso e tutta roba piena di vitamine ,proteine al naturale non ne incontri uno grasso,o perlomeno pochissimi.
però sono gialli...
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Re: Carne e non solo = veleno
un conto e la loro cultura di mangiare sta roba,e un conto e abituarcisi....
Marek- Staff misteri
- Utente SuperAttivo :
Se sei di buon umore, non ti preoccupare Ti passera'.
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 1493
Età : 42
Netiquette :
Località : SIENA....vicinanze
Nazione :
Data d'iscrizione : 14.10.10
Punti : 6910
Re: Carne e non solo = veleno
Marek ha scritto:un conto e la loro cultura di mangiare sta roba,e un conto e abituarcisi....
ma come si può solo pensare di ingurgitare quelle cose? è notizia di qualche tempo fà che a un giapponese trovarono il cervello pieno di vermi: mangiava sempre Sushi
(naturalmente durante l'autopsia per accertare le cause del decesso)
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Re: Carne e non solo = veleno
io da un mesetto e piu' ho eliminato la carne durante la settimana,la tentazione e' forte ,cmq e per evitare di ricascarci con tutte le scarpe mi lascio il sabato e la domenica(o sabato o domenica) come giorni dove posso azzardare la bistecchina di cavallo con patate ,devo dire che sto decisamente meglio mangiando verdure,formaggi,frutta,pasta,lo stomaco sta una meraviglia al contrario di prima che era un po appesantito e gonfio.Marek ha scritto:diventerò erbivoro,,,
cristian- Staff misteri
- nonmellodirmello@yahoo.it
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 3657
Età : 44
Netiquette :
Località : barcellona/spagna
Nazione :
Data d'iscrizione : 16.06.09
Punti : 9857
Re: Carne e non solo = veleno
cristian ha scritto:io da un mesetto e piu' ho eliminato la carne durante la settimana,la tentazione e' forte ,cmq e per evitare di ricascarci con tutte le scarpe mi lascio il sabato e la domenica(o sabato o domenica) come giorni dove posso azzardare la bistecchina di cavallo con patate ,devo dire che sto decisamente meglio mangiando verdure,formaggi,frutta,pasta,lo stomaco sta una meraviglia al contrario di prima che era un po appesantito e gonfio.Marek ha scritto:diventerò erbivoro,,,
"La carne si decompone nel tratto digestivo, il veleno risultante viene assorbito e il sangue contaminato, con risultati disastrosi. Questa è la principale causa che predispone al cancro, alla tisi e ad altri tipi di malattie"
piccolo promemoria per chi avesse dimenticato.
benissimo, Cristian, sono molto contento che tu abbia subito avvertito dei miglioramenti, dunque
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Ho smesso di mangiare carne
Finalmente eccomi con una bella news..sono due mesi che ho tolto completamente dalla mia dieta la carne, prima ne mangiavo poca ma ora non ne mangio più per niente. E volte sapere cosa è successo in due mesi ?
La mia forza è aumentata, La mia salute è aumentata, La mia mente è più intuitiva.
Sono felice e mi sento bene con me stesso e non sono mai stato cosi felice come in questo momento.
2 mesi ho avuto un problema di salute, una stitichezza ostinata, che ho curato con lassativi e altre porcherie
e non mi hanno dato risultati soddisfacenti. Da quando ho eliminato la carne, sono passati i mal di testa, la sonnolenza dopo pranzo, la stitichezza che mi ha colpito.
E ora ho una forza psico-fisica da urlo!.
Mi sento come rinato!
e c'è di strano che la gente che ti osserva e sa che non mangi carne ti guarda come un *diverso*
una sensazione strana da raccontare.
E sinceramente ora nei supemercati quando vedo la gente che compra carne morta, mi fa una certa sensazione di nausea.
Cmq, è il momento di festeggiare!!!
Frutta , Verdura, Cereali, Riso integrale, Pasta integrale!!!!
La mia forza è aumentata, La mia salute è aumentata, La mia mente è più intuitiva.
Sono felice e mi sento bene con me stesso e non sono mai stato cosi felice come in questo momento.
2 mesi ho avuto un problema di salute, una stitichezza ostinata, che ho curato con lassativi e altre porcherie
e non mi hanno dato risultati soddisfacenti. Da quando ho eliminato la carne, sono passati i mal di testa, la sonnolenza dopo pranzo, la stitichezza che mi ha colpito.
E ora ho una forza psico-fisica da urlo!.
Mi sento come rinato!
e c'è di strano che la gente che ti osserva e sa che non mangi carne ti guarda come un *diverso*
una sensazione strana da raccontare.
E sinceramente ora nei supemercati quando vedo la gente che compra carne morta, mi fa una certa sensazione di nausea.
Cmq, è il momento di festeggiare!!!
Frutta , Verdura, Cereali, Riso integrale, Pasta integrale!!!!
Re: Carne e non solo = veleno
Marius ha scritto:Finalmente eccomi con una bella news..sono due mesi che ho tolto completamente dalla mia dieta la carne, prima ne mangiavo poca ma ora non ne mangio più per niente. E volte sapere cosa è successo in due mesi ?
La mia forza è aumentata, La mia salute è aumentata, La mia mente è più intuitiva.
Sono felice e mi sento bene con me stesso e non sono mai stato cosi felice come in questo momento.
2 mesi ho avuto un problema di salute, una stitichezza ostinata, che ho curato con lassativi e altre porcherie
e non mi hanno dato risultati soddisfacenti. Da quando ho eliminato la carne, sono passati i mal di testa, la sonnolenza dopo pranzo, la stitichezza che mi ha colpito.
E ora ho una forza psico-fisica da urlo!.
Mi sento come rinato!
e c'è di strano che la gente che ti osserva e sa che non mangi carne ti guarda come un *diverso*
una sensazione strana da raccontare.
E sinceramente ora nei supemercati quando vedo la gente che compra carne morta, mi fa una certa sensazione di nausea.
Cmq, è il momento di festeggiare!!!
Frutta , Verdura, Cereali, Riso integrale, Pasta integrale!!!!
posso prendermi una parte di merito? in fondo sono stato io a postare quegli articoli contro la carne...(scusate l'immodestia)
sono particolarmente felice dei risultati ottenuti dal Boss, una dimostrazione di quanto mangiare cadaveri sia nocivo alla salute. e pensate poi alle energie negative rimaste nel pezzo di carne dovute ad una vita di torture ed al macello finale subite dal povero animale!!
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
La carne piena di antibiotici minaccia la salute umana
Mentre l'Europa e negli Stati Uniti devono affrontare la minaccia di organismi che sono resistenti agli antibiotici, l’edizione del venerdì del quotidiano “The Independent” ha riportato che negli ultimi dieci anni tra gli agricoltori del Regno Unito è fortemente aumentato l'uso di farmaci che rischiano di sviluppare ceppi letali, che vanno a indebolire la possibilità dei medicinali di curare le malattie.
Negli ultimi dieci anni è aumentato fino a un massimo di otto volte l’utilizzo negli allevamenti di tre classi di antibiotici ritenuti dall’OMS "di notevole importanza per la salute umana": le cefalosporine, i macrolidi e fluourochinoloni. Nello stesso periodo, il numero di animali è diminuito del 27% nei suini, del 10% nei bovini e dell’11% negli uccelli. Gli esperti dicono che l'agricoltura intensiva, che alleva migliaia di animali in condizioni di ristrettezza di spazio per la pressione esercitata sui prezzi dalle grandi catene di supermercati, consente all'infezione di diffondersi più rapidamente e necessità sempre di una quantità maggiore di antibiotici. L'impiego diffuso degli antibiotici negli animali da allevamento viene riconosciuto come un fattore importante nel facilitare lo sviluppo di batteri resistenti.
Il mese scorso, gli scienziati britannici hanno identificato un nuovo tipo di Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, che è stato per la prima volta rintracciato in un gran numero di animali nelle fattorie britanniche. Anche se questo organismo può essere distrutto con la pastorizzazione, si teme che possa diffondersi dai bovini agli esseri umani.
I geni resistenti che fanno parte del corredo del ceppo tossico di E. coli possono trasferirsi ai ceppi residenti nell’uomo. La Germania è stata lo scorso mese il centro di diffusione di un virulento ceppo di E. coli resistente agli antibiotici, che ha ucciso 39 persone e ne ha causato il ricovero di altre 3300: anche la sua propagazione è stata attribuita a un uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti.
Questo sviluppo sottolinea la minaccia globale portata dalla diffusione di organismi che non rispondono ai farmaci esistenti. Si stima che nell’Unione Europea ogni anno muoiano circa 25.000 persone a causa di infezioni batteriche che sono resistenti agli antibiotici, secondo i dati dell'OMS.
Gli ultimi dati rilasciati di venerdì dall’Health Protection Agency britannica mostrano un forte aumento dei batteri resistenti ai carbapenemici, un nuovo tipo di antibiotico potente, tanto da essere diventato un "problema globale di salute pubblica". Gli organismi resistenti sono stati per la prima volta individuati nel 2003 e in ben cinque casi nel 2007. Nel 2011 sono stati identificati fino a maggio 657 casi, una cifra doppia del totale del 2010. Alcuni pazienti hanno contratto una setticemia mortale.
L’HPA, l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA) e gli scienziati indipendenti hanno messo in guardia sulla connessione tra l'uso delle moderne cefalosporine e l'incidenza di MRSA. Il consumo dei farmaci era legato alla presenza di organismi resistenti negli animali allevate, tra cui l’E. coli e la salmonella. Mark Holmes, docente di medicina veterinaria presso l'Università di Cambridge che ha guidato la ricerca sul nuovo tipo di MRSA, ha dichiarato: “Le cefalosporine sono tra gli antibiotici più efficienti e moderni e sono molto usati negli animali da allevamento. Forse dovremmo tornare a usarle solamente per gli esseri umani”.
La Norvegia, la Danimarca e la Svezia stanno introducendo normative severe sull'uso di antibiotici negli animali da allevamento, che richiederanno una diagnosi specifica da effettuare con prove di laboratorio per dimostrare quale tipo di antibiotico sia necessario. Ma in Gran Bretagna questi farmaci sono comunemente usati per evitare la mastite ai bovini, un'infezione della mammella che si verifica più frequentemente negli animali munti in modo eccessivo. Secondo le parole di Holmes: “Siamo l'unico paese dell'Unione Europea che consente alle aziende farmaceutiche di vendere antibiotici direttamente agli agricoltori. Penso che sia ragionevole aspettarsi che le autorità debbano limitarne la vendita alle persone. Ci sono 18.000 i produttori di latte e molti a malapena riescono a guadagnarsi da vivere; per questo, andare da loro e dirgli di smettere di utilizzare gli antibiotici è ridicolo. Le autorità dovrebbero essere pronte a intervenire e dovrebbero trovare il modo migliore per proteggere gli allevamenti dai ceppi resistenti agli antibiotici”.
“Soil Association” ha “chiesto” di porre fine all'uso routinario degli antibiotici negli allevamenti da latte e l'introduzione di test completi dell’MRSA per gli animali da allevamento, per i lavoratori agricoli, per il latte e la carne.
Richard Young, consulente per le politiche per l'associazione, ha detto che il uso sempre più diffuso degli antibiotici è stato causato dalle esigenze innaturali dell'agricoltura intensiva: “Il problema di fondo è che i supermercati vedono gli animali solo come ingranaggi di un processo industriale. I margini di profitto sono incredibilmente stretti. La maggior parte di questi problemi possono essere evitati con processo meno intensivi, in modo che gli animali rimangano naturalmente sani”.
Gli scienziati hanno allertato sulla resistenza agli antibiotici da decenni, ma il problema si è acutizzato proprio quando il rilascio di nuovi farmaci è diminuito in modo sostanziale. In occasione di un incontro tenuto il mese scorso, l'OMS ha avvertito che l'uso sconsiderato degli antibiotici potrebbe far ritornare il pianeta alla condizione esistente prima della loro scoperta.
Un progetto di legge è stato presentato giovedì nel Senato USA per incoraggiare lo sviluppo di nuovi antibiotici contro le infezioni che resistono ai farmaci esistenti.
Autrice: Adriana Doicaru / fonte originale: Agerpress Medipedia.ro / Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
Link
Negli ultimi dieci anni è aumentato fino a un massimo di otto volte l’utilizzo negli allevamenti di tre classi di antibiotici ritenuti dall’OMS "di notevole importanza per la salute umana": le cefalosporine, i macrolidi e fluourochinoloni. Nello stesso periodo, il numero di animali è diminuito del 27% nei suini, del 10% nei bovini e dell’11% negli uccelli. Gli esperti dicono che l'agricoltura intensiva, che alleva migliaia di animali in condizioni di ristrettezza di spazio per la pressione esercitata sui prezzi dalle grandi catene di supermercati, consente all'infezione di diffondersi più rapidamente e necessità sempre di una quantità maggiore di antibiotici. L'impiego diffuso degli antibiotici negli animali da allevamento viene riconosciuto come un fattore importante nel facilitare lo sviluppo di batteri resistenti.
Il mese scorso, gli scienziati britannici hanno identificato un nuovo tipo di Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, che è stato per la prima volta rintracciato in un gran numero di animali nelle fattorie britanniche. Anche se questo organismo può essere distrutto con la pastorizzazione, si teme che possa diffondersi dai bovini agli esseri umani.
I geni resistenti che fanno parte del corredo del ceppo tossico di E. coli possono trasferirsi ai ceppi residenti nell’uomo. La Germania è stata lo scorso mese il centro di diffusione di un virulento ceppo di E. coli resistente agli antibiotici, che ha ucciso 39 persone e ne ha causato il ricovero di altre 3300: anche la sua propagazione è stata attribuita a un uso eccessivo di antibiotici negli allevamenti.
Questo sviluppo sottolinea la minaccia globale portata dalla diffusione di organismi che non rispondono ai farmaci esistenti. Si stima che nell’Unione Europea ogni anno muoiano circa 25.000 persone a causa di infezioni batteriche che sono resistenti agli antibiotici, secondo i dati dell'OMS.
Gli ultimi dati rilasciati di venerdì dall’Health Protection Agency britannica mostrano un forte aumento dei batteri resistenti ai carbapenemici, un nuovo tipo di antibiotico potente, tanto da essere diventato un "problema globale di salute pubblica". Gli organismi resistenti sono stati per la prima volta individuati nel 2003 e in ben cinque casi nel 2007. Nel 2011 sono stati identificati fino a maggio 657 casi, una cifra doppia del totale del 2010. Alcuni pazienti hanno contratto una setticemia mortale.
L’HPA, l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA) e gli scienziati indipendenti hanno messo in guardia sulla connessione tra l'uso delle moderne cefalosporine e l'incidenza di MRSA. Il consumo dei farmaci era legato alla presenza di organismi resistenti negli animali allevate, tra cui l’E. coli e la salmonella. Mark Holmes, docente di medicina veterinaria presso l'Università di Cambridge che ha guidato la ricerca sul nuovo tipo di MRSA, ha dichiarato: “Le cefalosporine sono tra gli antibiotici più efficienti e moderni e sono molto usati negli animali da allevamento. Forse dovremmo tornare a usarle solamente per gli esseri umani”.
La Norvegia, la Danimarca e la Svezia stanno introducendo normative severe sull'uso di antibiotici negli animali da allevamento, che richiederanno una diagnosi specifica da effettuare con prove di laboratorio per dimostrare quale tipo di antibiotico sia necessario. Ma in Gran Bretagna questi farmaci sono comunemente usati per evitare la mastite ai bovini, un'infezione della mammella che si verifica più frequentemente negli animali munti in modo eccessivo. Secondo le parole di Holmes: “Siamo l'unico paese dell'Unione Europea che consente alle aziende farmaceutiche di vendere antibiotici direttamente agli agricoltori. Penso che sia ragionevole aspettarsi che le autorità debbano limitarne la vendita alle persone. Ci sono 18.000 i produttori di latte e molti a malapena riescono a guadagnarsi da vivere; per questo, andare da loro e dirgli di smettere di utilizzare gli antibiotici è ridicolo. Le autorità dovrebbero essere pronte a intervenire e dovrebbero trovare il modo migliore per proteggere gli allevamenti dai ceppi resistenti agli antibiotici”.
“Soil Association” ha “chiesto” di porre fine all'uso routinario degli antibiotici negli allevamenti da latte e l'introduzione di test completi dell’MRSA per gli animali da allevamento, per i lavoratori agricoli, per il latte e la carne.
Richard Young, consulente per le politiche per l'associazione, ha detto che il uso sempre più diffuso degli antibiotici è stato causato dalle esigenze innaturali dell'agricoltura intensiva: “Il problema di fondo è che i supermercati vedono gli animali solo come ingranaggi di un processo industriale. I margini di profitto sono incredibilmente stretti. La maggior parte di questi problemi possono essere evitati con processo meno intensivi, in modo che gli animali rimangano naturalmente sani”.
Gli scienziati hanno allertato sulla resistenza agli antibiotici da decenni, ma il problema si è acutizzato proprio quando il rilascio di nuovi farmaci è diminuito in modo sostanziale. In occasione di un incontro tenuto il mese scorso, l'OMS ha avvertito che l'uso sconsiderato degli antibiotici potrebbe far ritornare il pianeta alla condizione esistente prima della loro scoperta.
Un progetto di legge è stato presentato giovedì nel Senato USA per incoraggiare lo sviluppo di nuovi antibiotici contro le infezioni che resistono ai farmaci esistenti.
Autrice: Adriana Doicaru / fonte originale: Agerpress Medipedia.ro / Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
Link
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Animali ingozzati con gli antibiotici
Animali ingozzati con gli antibiotici per accelerarne la loro crescita, e spuntano batteri resistenti che finiscono nei nostri piatti. Provocano infezioni talvolta mortali che rappresentano un alto costo per il sistema sanitario. Ma il sovraconsumo di antibiotici rappresenta un guadagno di produttività per l'industria agroalimentare che, negli Stati Uniti, si rallegra della recente decisione dell'Agenzia dell'alimentazione di autorizzare il loro massiccio utilizzo nell'allevamento.
Il consumo di antibiotici prescritti dai medici non è nulla se paragonato alla quantità ingerita con l'alimentazione. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la metà degli antibiotici prodotti nel mondo è destinata agli animali. Una somma che si alza all’80% negli Stati Uniti! Un rapporto della Food and Drug Administration statunitense(FDA) stima che gli animali da allevamento consumano 13.000 tonnellate di antibiotici l’anno anno [1]. Questo sovraconsumo favorisce lo sviluppo di batteri resistenti che possono essere rintracciati nei cibi in caso di cottura insufficiente. Alcuni ricercatori hanno mostrato, peraltro, che gli antibiotici non sono presenti solamente nella carne, ma anche nei cereali o nei legumi coltivate nel terreno
Un studio pubblicato dalla rivista medica Clinical Infectious Diseases nel 2011 rivela che la metà della carne di bue, di pollo, di maiale e di tacchino venduta nei grandi magazzini degli Stati Uniti contiene germi resistenti agli antibiotici (lo stafilococco MRSA). Lo scorso agosto 16.000 tonnellate di tacchino contaminate dalla salmonella – resistente ai medicinali - sono state ritirate dal gigante agroalimentare Cargill. Bilancio: un morto e un centinaio di ricoveri.
La Francia detiene il record di resistenza agli antibiotici
Si sta sviluppando una resistenza agli antibiotici. "Ogni anno 100.000 americani muoiono in ospedale per un'infezione batterica, e non è che la punta dell'iceberg. Il 70% di queste infezioni è resistente ai trattamenti utilizzati abitualmente", ha affermato la deputata democratica Louise Slaughter [2], intervistata dal Guardian. La Francia detiene il record di resistenza agli antibiotici in Europa: il 50% per la penicillina e il 28% per la meticillina [3]. L'Unione Europea ha reagito nel 2006, vietando il consumo di antibiotici per aumentare la crescita degli animali. Negli allevamenti francesi vengono ancora consumate più di mille tonnellate di antibiotici ogni anno. Un studio dell'agenzia nazionale della medicina veterinaria ha valutato la presenza degli antibiotici in 67,7 mg per chilo di carne prodotta. Ha ricordato che gli "antibiotici recenti sono generalmente più attivi ed è sufficiente una somministrazione più ridotta". La Germania non fa eccezione, con i polli industriali ingozzati di “antibiotici”.
Malgrado questa inquietante constatazione, negli Stati Uniti l'agenzia per l'alimentazione (Food and Drug Administration) potrebbe operare un’inversione di marcia “preoccupante". Alla fine di dicembre, ha ritirato la promessa – che risale agli anni ’70 - di controllare l’utilizzo di due degli antibiotici più utilizzati: la penicillina e la tetraciclina. I produttori potranno continuare a somministrarla a piacimento ai loro animali. La FDA preferisce, invece, concentrare gli sforzi sulla "possibilità di riforma volontaria" da parte degli agricoltori. Questa decisione - pubblicata con discrezione nel registro federale (Gazzetta ufficiale) alla vigilia di Natale - "non deve essere interpretata come il segno che la FDA non ha alcuna preoccupazione sanitaria" sull'argomento, si è sentita obbligata di precisare. Un simpatico ";regalo di Natale dell’FDA alle fattorie industriali", hanno ironizzato alcuni commentatori.
Venti miliardi di dollari l’anno a carico del sistema sanitario
Questa sovradosaggio di antibiotici ha un suo costo: ogni anno l’MRSA (stafilococco resistente alla meticillina) è responsabile del decesso di 19.000 pazienti negli Stati Uniti, e provoca sette milioni di visite dal medico o nei pronto soccorso, ha stimato Maryn McKenna, giornalista specializzata in salute pubblica: "Ogni volta che una persona contrae l’MRSA, i costi sanitari sono moltiplicati per quattro. La resistenza agli antibiotici è un peso enorme per la salute pubblica nella nostra società." Un costo stimato in venti miliardi di dollari l’anno per il sistema sanitario statunitense.
Ma la lobby agroalimentare combatte anche la battaglia delle cifre: per la National Turkey Federation, gli antibiotici permettono di diminuire di un terzo il costo di produzione [4]. Gli antibiotici diminuiscono il tempo di crescita e sono necessari perché gli animali possono riuscire a vivere ammucchiati a migliaia nei porcili e nei pollai. Senza antibiotici, ci vorrebbero più infrastrutture agricole. E 175.000 tonnellate di cibo in più, un grosso danno per la produzione del tacchino negli Stati Uniti, affermano i professionisti del settore.
Sono gli argomenti che sembrano avere convinto la FDA a respingere ogni decisione per regolamentare il consumo di antibiotici. Probabilmente - in periodo elettorale -, per evitare un finanziamento massiccio da parte della lobby agroalimentare della campagna repubblicana. In gennaio, dopo aver subito una caterva di critiche, la FDA ha annunciato di voler limitare da aprile l'utilizzo di una categoria di antibiotici, le cefalosporine, per i bovini, i maiali e il pollame. Una buona iniziativa di comunicazione: i media hanno ripreso all’unisono questa decisione, sottolineando gli sforzi della FDA per "limitare l'uso degli antibiotici”. Ma si sono dimenticati di precisare che le cefalosporine rappresentano solo lo 0,5% degli antibiotici utilizzati nell'allevamento. I consumatori non hanno molto da rallegrarsi. E neppure potrà risolvere questo grave problema sanitario.
Note:
[1] Nel 2000 l'Istituto per la Salute animale, in rappresentanza dei produttori di medicinali veterinari, ha valutato il consumo di antibiotici nell'allevamento in 8.000 l’anno negli Stati Uniti.
[2] Autore di un testo di legge sulla resistenza agli antibiotici: “Preservation of Antibiotics for Medical Treatment Act”.
[3] Utilizzate rispettivamente contro il pneumococco e lo stafilococco dorato, i principali batteri all'origine degli infezioni nosocomiali. Fonte: Rapporto parlamentare, Ufficio parlamentare di valutazione delle politiche sanitarie, depositato il 22 giugno 2006.
[4] "Today at retail outlets here in the D.C. market, a conventionally raised turkey costs $1.29 per pound. A similar whole turkey that was produced without antibiotics costs $2.29 per pound. With the average consumer purchasing a 15 pound whole turkey, that would mean there would be $15 tacked on to their grocery bill", Michael Rybolt, National Turkey Federation, audizione alla sottocommissione per l'allevamento della Camera dei Rappresentanti.
Fonte originale: Overdose d’antibiotiques dans l’élevage industriel / Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
link
Il consumo di antibiotici prescritti dai medici non è nulla se paragonato alla quantità ingerita con l'alimentazione. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la metà degli antibiotici prodotti nel mondo è destinata agli animali. Una somma che si alza all’80% negli Stati Uniti! Un rapporto della Food and Drug Administration statunitense(FDA) stima che gli animali da allevamento consumano 13.000 tonnellate di antibiotici l’anno anno [1]. Questo sovraconsumo favorisce lo sviluppo di batteri resistenti che possono essere rintracciati nei cibi in caso di cottura insufficiente. Alcuni ricercatori hanno mostrato, peraltro, che gli antibiotici non sono presenti solamente nella carne, ma anche nei cereali o nei legumi coltivate nel terreno
Un studio pubblicato dalla rivista medica Clinical Infectious Diseases nel 2011 rivela che la metà della carne di bue, di pollo, di maiale e di tacchino venduta nei grandi magazzini degli Stati Uniti contiene germi resistenti agli antibiotici (lo stafilococco MRSA). Lo scorso agosto 16.000 tonnellate di tacchino contaminate dalla salmonella – resistente ai medicinali - sono state ritirate dal gigante agroalimentare Cargill. Bilancio: un morto e un centinaio di ricoveri.
La Francia detiene il record di resistenza agli antibiotici
Si sta sviluppando una resistenza agli antibiotici. "Ogni anno 100.000 americani muoiono in ospedale per un'infezione batterica, e non è che la punta dell'iceberg. Il 70% di queste infezioni è resistente ai trattamenti utilizzati abitualmente", ha affermato la deputata democratica Louise Slaughter [2], intervistata dal Guardian. La Francia detiene il record di resistenza agli antibiotici in Europa: il 50% per la penicillina e il 28% per la meticillina [3]. L'Unione Europea ha reagito nel 2006, vietando il consumo di antibiotici per aumentare la crescita degli animali. Negli allevamenti francesi vengono ancora consumate più di mille tonnellate di antibiotici ogni anno. Un studio dell'agenzia nazionale della medicina veterinaria ha valutato la presenza degli antibiotici in 67,7 mg per chilo di carne prodotta. Ha ricordato che gli "antibiotici recenti sono generalmente più attivi ed è sufficiente una somministrazione più ridotta". La Germania non fa eccezione, con i polli industriali ingozzati di “antibiotici”.
Malgrado questa inquietante constatazione, negli Stati Uniti l'agenzia per l'alimentazione (Food and Drug Administration) potrebbe operare un’inversione di marcia “preoccupante". Alla fine di dicembre, ha ritirato la promessa – che risale agli anni ’70 - di controllare l’utilizzo di due degli antibiotici più utilizzati: la penicillina e la tetraciclina. I produttori potranno continuare a somministrarla a piacimento ai loro animali. La FDA preferisce, invece, concentrare gli sforzi sulla "possibilità di riforma volontaria" da parte degli agricoltori. Questa decisione - pubblicata con discrezione nel registro federale (Gazzetta ufficiale) alla vigilia di Natale - "non deve essere interpretata come il segno che la FDA non ha alcuna preoccupazione sanitaria" sull'argomento, si è sentita obbligata di precisare. Un simpatico ";regalo di Natale dell’FDA alle fattorie industriali", hanno ironizzato alcuni commentatori.
Venti miliardi di dollari l’anno a carico del sistema sanitario
Questa sovradosaggio di antibiotici ha un suo costo: ogni anno l’MRSA (stafilococco resistente alla meticillina) è responsabile del decesso di 19.000 pazienti negli Stati Uniti, e provoca sette milioni di visite dal medico o nei pronto soccorso, ha stimato Maryn McKenna, giornalista specializzata in salute pubblica: "Ogni volta che una persona contrae l’MRSA, i costi sanitari sono moltiplicati per quattro. La resistenza agli antibiotici è un peso enorme per la salute pubblica nella nostra società." Un costo stimato in venti miliardi di dollari l’anno per il sistema sanitario statunitense.
Ma la lobby agroalimentare combatte anche la battaglia delle cifre: per la National Turkey Federation, gli antibiotici permettono di diminuire di un terzo il costo di produzione [4]. Gli antibiotici diminuiscono il tempo di crescita e sono necessari perché gli animali possono riuscire a vivere ammucchiati a migliaia nei porcili e nei pollai. Senza antibiotici, ci vorrebbero più infrastrutture agricole. E 175.000 tonnellate di cibo in più, un grosso danno per la produzione del tacchino negli Stati Uniti, affermano i professionisti del settore.
Sono gli argomenti che sembrano avere convinto la FDA a respingere ogni decisione per regolamentare il consumo di antibiotici. Probabilmente - in periodo elettorale -, per evitare un finanziamento massiccio da parte della lobby agroalimentare della campagna repubblicana. In gennaio, dopo aver subito una caterva di critiche, la FDA ha annunciato di voler limitare da aprile l'utilizzo di una categoria di antibiotici, le cefalosporine, per i bovini, i maiali e il pollame. Una buona iniziativa di comunicazione: i media hanno ripreso all’unisono questa decisione, sottolineando gli sforzi della FDA per "limitare l'uso degli antibiotici”. Ma si sono dimenticati di precisare che le cefalosporine rappresentano solo lo 0,5% degli antibiotici utilizzati nell'allevamento. I consumatori non hanno molto da rallegrarsi. E neppure potrà risolvere questo grave problema sanitario.
Note:
[1] Nel 2000 l'Istituto per la Salute animale, in rappresentanza dei produttori di medicinali veterinari, ha valutato il consumo di antibiotici nell'allevamento in 8.000 l’anno negli Stati Uniti.
[2] Autore di un testo di legge sulla resistenza agli antibiotici: “Preservation of Antibiotics for Medical Treatment Act”.
[3] Utilizzate rispettivamente contro il pneumococco e lo stafilococco dorato, i principali batteri all'origine degli infezioni nosocomiali. Fonte: Rapporto parlamentare, Ufficio parlamentare di valutazione delle politiche sanitarie, depositato il 22 giugno 2006.
[4] "Today at retail outlets here in the D.C. market, a conventionally raised turkey costs $1.29 per pound. A similar whole turkey that was produced without antibiotics costs $2.29 per pound. With the average consumer purchasing a 15 pound whole turkey, that would mean there would be $15 tacked on to their grocery bill", Michael Rybolt, National Turkey Federation, audizione alla sottocommissione per l'allevamento della Camera dei Rappresentanti.
Fonte originale: Overdose d’antibiotiques dans l’élevage industriel / Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
link
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
il "Formaggio Analogo" vi dice niente?
Non è un nuovo formaggio, sembra un formaggio, ha il sapore di un formaggio, ma è uno dei tanti scandali alimentari!
"Formaggio analogo" il formaggio senza formaggio!
E lo mangiamo, e a nostra insaputa, infatti è un ingrediente che troviamo in pizze, lasagne, hamburger e altri piatti industriali ... sostituisce la mozzarella, o formaggi a pasta dura come Emmental, Gouda o altri.
E forse, se ci basiamo sulla foto del loro sito ufficiale italiano, il parmigiano:
http://www.cargill.it/it/products/other/index.jsp
La Cargill è una multinazionale statunitense, attiva principalmente nel settore alimentare, e che opera in 63 paesi. Esistono due versioni di "formaggio analogo" inventato da Cargill:
Il primo è una pasta composta da 15% di proteine del latte, di olio di palma, aromi ed addensanti che esiste dal 2007.
L'altro chiamato "Lygomme™ACH Optimum" destinato al mercato europeo, del 2009, è composto da tre amidi, un galattomannano (E 410, 412, 417) e carragenina (E 407), tutti e due agenti gelificanti, e aromi.
Tutto molto appetitoso!
E non ci crederete mai, il "Lygomme™ACH Optimum" è stato uno dei tre finalisti del premio Food Ingredienti Excellence 2009, categoria "Innovazione dell'anno fra i prodotti lattieri".
I consumatori sono ingannati, ma il Lygomme è un terno a lotto per l'industria perché costa 60% in meno rispetto ad altri formaggi simili (e il 200% in meno rispetto al vero formaggio): tutti si sono gettati su questo proidotto dopo l'impennata dei prezzi del latte.
Inoltre, Cargill cinicamente si vanta di aver inventato qualcosa di buono per la nostra salute, perché, dice, che la sua Lygomme non contiene grassi saturi, e lattosio, ed è adatto sia per l'alimentazione come la halal o la kosher.
Credete di mangiare formaggio con la pizza, le lasagne, il cheeseburger ma di fatto mangiate un'infame miscuglio che non fa certo bene alla salute .
La Commissione europea ha autorizzato l'uso di questo formaggio a condizione che i suoi ingredienti siano elencati sull'etichetta. Ma chi guardera' questi caratteri minuscoli? Chi fara' la differenza fra il galattomannano-carragenina e il vero formaggio?
Fonte: http://www.chaos-mondial-organise-resistance-infos.com/
Leggere: Mangiar m...a? E' questo il nostro futuro?
... I consumatori europei devono essere informati oggettivamente in merito ai prodotti alimentari, per poter decidere autonomamente che cosa comprare e come alimentarsi. Il formaggio suggerisce il piacere del latte e la salute. Attualmente, un formaggio artificiale sta invadendo il mercato alimentare. Questo formaggio sintetico viene utilizzato sempre più frequentemente in prodotti pronti quali la pizza o le lasagne ed è prodotto a base di olio di palma, amidi, proteine del latte, sale ed esaltatori di sapore. L’immagine usata sulle confezioni mira a dare al consumatore l’impressione che si tratti di formaggio. Mentre le vendite di buoni prodotti lattieri ristagnano o sono in declino, viene fatta una concorrenza predatoria con prodotti di sostituzione ...
link
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Re: Carne e non solo = veleno
Ci stanno ingozzando, come animali d'allevamento, di roba spacciata per cibo! Io ora seguo una dieta vegetariana, voluta per motivi di salute, il reflusso gastro-esofageo. Un ritorno degli acidi presenti nello stomaco che bruciano tutto l'esofago fino alla lingua. Svegliarsi al mattino e sentire una sensazione di bruciore alla lingua è disgustoso. La soluzione era usare "un protettore gastrico", uno di quelli molto pubblicizzati di questi tempi.
Avete notato quanti tipi di farmaci contro il bruciore di stomaco stanno pubblicizzando ultimamente?
Ne avete mai bevuto uno? Disgustoso, c'è da vomitare, il nostro corpo non l'accetta. Il suo effetto non è creare una soluzione al problema per poi smettere di prendere il farmaco, eh no! Dovrete prenderlo per tutta la vita, come fanno già persone a me vicine.
Uno strato di sostanza che cerca di arginare l'acido...superficialmente, ma mica scompare l'acido! E' sempre li perchè alimentato da noi! Si da noi che lo vogliamo eliminare. Non sto qua ad iniziare una battaglia tra chi mangia carne e chi non, ma voglio dire che il nemico SONO I FARMACI INIETTATI AGLI ANIMALI CHE CI MANGIAMO!! PER NON PARLARE DELLE PORCHERIE CHE DANNO A LORO COME MANGIME!
Cercate per quanto potete di comprare cibo non elaborato, lo so costa tempo e anche per alcune cose molto più denaro, ma è questo il gioco a cui vogliono che voi giochiate: PAGARE MENO E CIBO PRONTO! Ma tanto vale ingerire dello sterco di mucca, è più sano.
Aprite prima gli occhi e poi la bocca, è un consiglio dato col cuore.
Avete notato quanti tipi di farmaci contro il bruciore di stomaco stanno pubblicizzando ultimamente?
Ne avete mai bevuto uno? Disgustoso, c'è da vomitare, il nostro corpo non l'accetta. Il suo effetto non è creare una soluzione al problema per poi smettere di prendere il farmaco, eh no! Dovrete prenderlo per tutta la vita, come fanno già persone a me vicine.
Uno strato di sostanza che cerca di arginare l'acido...superficialmente, ma mica scompare l'acido! E' sempre li perchè alimentato da noi! Si da noi che lo vogliamo eliminare. Non sto qua ad iniziare una battaglia tra chi mangia carne e chi non, ma voglio dire che il nemico SONO I FARMACI INIETTATI AGLI ANIMALI CHE CI MANGIAMO!! PER NON PARLARE DELLE PORCHERIE CHE DANNO A LORO COME MANGIME!
Cercate per quanto potete di comprare cibo non elaborato, lo so costa tempo e anche per alcune cose molto più denaro, ma è questo il gioco a cui vogliono che voi giochiate: PAGARE MENO E CIBO PRONTO! Ma tanto vale ingerire dello sterco di mucca, è più sano.
Aprite prima gli occhi e poi la bocca, è un consiglio dato col cuore.
Arconte Segugio- Staff misteri
- Utente SuperAttivo :
sarà così... PERCHE' QUESTO E' IL MIO VOLERE!
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
La mia forza :
Messaggi : 1310
Netiquette :
Nazione :
Data d'iscrizione : 18.11.11
Punti : 6277
Re: Carne e non solo = veleno
Arconte Segugio ha scritto:Ci stanno ingozzando, come animali d'allevamento, di roba spacciata per cibo! Io ora seguo una dieta vegetariana, voluta per motivi di salute, il reflusso gastro-esofageo. Un ritorno degli acidi presenti nello stomaco che bruciano tutto l'esofago fino alla lingua. Svegliarsi al mattino e sentire una sensazione di bruciore alla lingua è disgustoso. La soluzione era usare "un protettore gastrico", uno di quelli molto pubblicizzati di questi tempi.
Avete notato quanti tipi di farmaci contro il bruciore di stomaco stanno pubblicizzando ultimamente?
Ne avete mai bevuto uno? Disgustoso, c'è da vomitare, il nostro corpo non l'accetta. Il suo effetto non è creare una soluzione al problema per poi smettere di prendere il farmaco, eh no! Dovrete prenderlo per tutta la vita, come fanno già persone a me vicine.
Uno strato di sostanza che cerca di arginare l'acido...superficialmente, ma mica scompare l'acido! E' sempre li perchè alimentato da noi! Si da noi che lo vogliamo eliminare. Non sto qua ad iniziare una battaglia tra chi mangia carne e chi non, ma voglio dire che il nemico SONO I FARMACI INIETTATI AGLI ANIMALI CHE CI MANGIAMO!! PER NON PARLARE DELLE PORCHERIE CHE DANNO A LORO COME MANGIME!
Cercate per quanto potete di comprare cibo non elaborato, lo so costa tempo e anche per alcune cose molto più denaro, ma è questo il gioco a cui vogliono che voi giochiate: PAGARE MENO E CIBO PRONTO! Ma tanto vale ingerire dello sterco di mucca, è più sano.
Aprite prima gli occhi e poi la bocca, è un consiglio dato col cuore.
eccellente, per quanto mi riguarda
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
La carne rossa aumenta del 20% il rischio di morte
L'elisir di lunga vita? Probabilmente è una dieta senza carne rossa, il cui consumo aumenta sensibilmente il rischio complessivo di morire di ben 20 punti percentuali. Sulla scia di numerosi studi che hanno sostenuto la pericolosità di una dieta ricca di proteine rosse, una nuova ricerca di An Pan della Harvard School of Public Health di Boston, pubblicata sulla rivista Archives of Internal Medicine, è riuscita a determinare il rischio di morte complessivo, e non solo di cancro e malattie cardiovascolari.
Insomma, il nuovo studio americano lancia ancora una volta un importante monito: il consumo abituale di carni rosse, ancor più se sono trattate, come wurstel o bacon, ai quali vengono aggiunti grassi saturi, sodio e nitrati, contribuisce alla morte prematura. Gli esperti sono giunti a questa conclusione nel corso del periodo di monitoraggio, in cui hanno coinvolto ben 37.698 uomini e 83.644 donne, seguendo il campione per una media di 28 anni e registrato in tutto 23.926 decessi, di cui 5.910 per malattie cardiovascolari e 9.464 per cancro.
Conclusione? I ricercatori hanno scoperto che la mortalità totale aumenta in media del 12% per ogni porzione in più di carne rossa, del 13% per tagli di carne non troppo lavorati e di ben 20% se molto lavorati a livello industriale. Ma c'è di più: secondo i ricercatori, sostituendo una porzione di carne rossa con una di pesce, o con pollame, frutta secca, legumi, latticini magri o cereali integrali si riduce il rischio di morte: del 7% con il pesce, del 14% con il pollame, del 19% con la frutta secca, 10% coi legumi, 10% coi latticini magri, 14% con i cereali integrali.
"Abbiamo stimato – scrivono i ricercatori - che il 9,3% negli uomini e il 7,6% nelle donne dei decessi totali documentati durante il periodo di monitoraggio di questo studio potevano essere prevenuti se tutti i partecipanti avessero consumato meno di 0,5 porzioni al giorno di carne rossa". Numeri che, forse, sarebbero saliti ancora di più se di carne non ne avessero consumata affatto.
Roberta Ragni
greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/7171-carne-rossa
Pubblicato da Daniele L. a 15:51
link
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Nel solo Regno Unito la carne uccide 45.000 persone ogni anno
Il risultato di uno studio effettuato nel Regno Unito dalla Oxford University.
Un articolo del quotidiano inglese The Independent dell’ottobre 2010 cita uno studio dell’unità cardiologica della Cornell University secondo cui diminuendo il consumo di carne si potrebbero prevenire, nel solo Regno Unito, 45.000 morti premature ogni anno.
In particolare, lo studio ha calcolato che diminuendo il consumo di carne da “ogni giorno” a “tre pasti la settimana” (che è comunque un consumo alto, ma certamente molto inferiore al consumo “normale” oggi diffuso) si eviterebbero 31 mila morti per malattie cardiovascolari, 9 mila per cancro e 5 mila per ictus e si farebbe risparmiare oltre 1,3 miliardi di euro al servizio sanitario nazionale. Eliminando completamente il consumo di carne queste cifre ovviamente aumentano ancora di più.
La ricerca è stata commissionata dall’associazione Amici della Terra, ed è stata pubblicata nel loro dossier “Healthy Planet Eating”. Nel dossier viene fatto anche notare come la riduzione del consumo di carne aiuterebbe molto a rallentare i cambiamenti climatici e la deforestazione delle foreste pluviali.
Il dossier fa anche notare come la carne lavorata (insaccati e simili) sia ancora più dannosa per la salute rispetto a quella “fresca”, ma come invece non ci sia alcuna differenza – dal punto di vista salutistico – tra “carne rossa” (cioè manzo, maiale, agnello), “carne bianca” (pollo) e pesce, perché tutta la “carne” gli animali d’allevamento intensivo è diventata negli ultimi decenni sempre più grassa, vale a dire contiene sempre più grassi saturi e colesterolo e sempre meno proteine.
Dati recenti dei ricercatori della London Metropolitan University hanno infatti dimostrato come un tipico “pollo di supermercato” contenga oggi una quantità di grassi 2,7 volte superiore a quella del 1970 e il 30% in meno di proteine; di conseguenza, la quantità di calorie è aumentata del 50%. Questo vale anche per i polli di allevamento biologico: la loro carne contiene un po' più di proteine e un po’ meno grassi, ma la differenza non è molto elevata, rimane comunque una carne molto più grassa rispetto a pochi decenni fa, quindi TUTTA la carne di pollo, qualsiasi sia il tipo di allevamento, è dannosa per la salute, cosi’ come lo è la carne “rossa”.
Il dossier spiega come la carne rossa sia maggiormente correlata col cancro al colon, mentre tutta la carne grassa (bianca o rossa), ma anche latticini e uova (ricchi di grassi animali e colesterolo) siano causa di obesità e malattie cardiovascolari. Dal punto di vista dell’ambiente, è noto come le foreste pluviali vengano disboscate per allevare animali (o coltivare i loro mangimi) la cui carne viene esportata in Europa.
L’aumento di popolazione, la maggior ricchezza e l’allevamento intensivo, hanno fatto sì che il consumo di carne quadruplicasse dal 1961. Il cittadino britannico medio consuma 125 kg di carne l’anno, l’italiano medio intorno ai 92 kg l’anno. La ricerca della Oxford University ha calcolato quello che avverrebbe diminuendo il consumo a 25 kg l’anno e a 11 kg l’anno (in totale tra carne e altri prodotti animali come latte e uova): con 25 kg l’anno si eviterebbero 32.352 morti l’anno, con 11 kg si eviterebbero 45.361 morti.
L’associazione Amici della Terra, con la pubblicazione di questo report, ha invitato il governo a promuovere un’alimentazione a basso consumo di carne, attraverso campagne informative verso il pubblico.
Articolo correlato
Le persone sono convinte che il proprio corpo non può essere distrutto dal cibo che mangiano
Fonte: ivegan.it
link
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27772
Re: Carne e non solo = veleno
poi se mancherà la carne tutti daranno la colpa per la crisi al mercato dei macellai della carne etc.. io ho i miei dubbi anche sul latte e su tutte le aziende casearie del bel paese e non
Lolita- Misteri2012 Girls
- Ciao!
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 154
Età : 42
Netiquette :
Località : Firenze
Nazione :
Data d'iscrizione : 12.04.11
Punti : 5163
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Argomenti simili
» Batterio killer: epidemia europea, colpa dei cetrioli
» Terrorismo, allarme dall’Arabia Saudita: “Al Qaeda colpirà in Europa”
» l'uomo e la carne
» carne di leone
» creati con la carne...
» Terrorismo, allarme dall’Arabia Saudita: “Al Qaeda colpirà in Europa”
» l'uomo e la carne
» carne di leone
» creati con la carne...
Pagina 1 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.