Nuovo batterio scoperto nella ruggine del Titanic
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Nuovo batterio scoperto nella ruggine del Titanic
Il lavoro di mappatura del Titanic dovrebbe essere già stato eseguito (o essere in corso), ma il vecchio relitto del transatlantico che ha fatto sognare milioni di persone riserva altre sorprese. E' stato infatti scoperto un batterio sconosciuto alla scienza, che vive e prospera tra la ruggine del Titanic.
Il batterio (Halomonas titanicae) non è di certo la sola forma di vita che si può trovare nei pressi del relitto. Carcasse di navi o di aerei depositati sul fondo sono spesso visti come case dalle specie marine, che usano le lamiere dei relitti come rifugio dai predatori.
Ma questo batterio è del tutto nuovo. E' stato scoperto grazie ad un prelievo, eseguito nel 1991, di particelle di ruggine eseguito dal robot subacqueo Mir 2. Mir 2 era un veicolo russo per immersioni profonde creato negli anni '80 ed utilizzato anche da James Cameron per filmare il relitto del Titanic, che si trova ad una profondità di 3.821 metri, e creare il film premio oscar "Titanic" e il documentario "Ghost of the Abyss".
I ricercatori hanno isolato l' Halomonas titanicae dai campioni prelevati quasi 20 anni fa attraverso Mir 2. Sequenziando il DNA di questi microrganismi, si è scoperto che sono nuovi membri del genere Halomonas, che racchiude esseri viventi che amano particolarmente situazioni di alta salinità (dal 5 al 25% di NaCl), tanto che riescono a sopravvivere nel Mar Morto o nelle fredde acque dell'Antartide.
Questo nuovo batterio del genere Halomonas sopravvive a salinità comprese tra il 2 e l'8%, a temperature ottimali di 30-37°C, e sembra gradire parecchio la struttura arrugginita del Titanic. E' infatti in grado ad aderire a superfici metalliche, corrodendo l'acciaio del relitto e creando quelle formazioni rugginose che si possono osservare oggi sul Titanic.
L'idea è che l' Halomonas titanicae sopravviva anche grazie all'aiuto di altri batteri. Le formazioni rugginose che crea, infatti, sono porose e ospitano una varietà di batteri, che potrebbero fornire il loro contributo nella corrosione del metallo.
"Non sappiamo ancora se queste specie sono arrivate a bordo del Titanic prima o dopo l'affondamento" spiegano Bhavleen Kaur e Henrietta Mann della Dalhousie University. "E nemmeno sappiamo se questi batteri causino danni simili sulle tubature sottomarine di petrolio o gas. Trovare risposte a queste domande non solo migliorerà la nostra comprensione degli oceani, ma potrebbe darci gli strumenti per creare rivestimenti che possano prevenire un simile deterioramento delle strutture metalliche".
http://www.ditadifulmine.com/2010/12/nuovo-batterio-scoperto-nella-ruggine.html
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