La guerra infinita Afghanistan
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Marius
Alaudae
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Droni
già ai tempi del Kossovo si diceva in giro che gli americani erano coraggiosi dai 4000m in su..ora usano i droni, e con che frequenza, ogni giorno si può leggere di attacchi di droni a presunti qua, presunti la, ma credo che tanti civili ne facciano le spese.
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Re: La guerra infinita Afghanistan
LONDRA - In Gran Bretagna, e in particolare a Londra, risiedono per larga parte dell'anno «molti» combattenti talebani che regolarmente lasciano il Regno diretti in Afghanistan, dove per mesi imbracciano le armi contro le forze di Kabul e quelle internazionali. Lo scrive oggi il quotidiano The Guardian, il cui reporter ha incontrato uno di questi militanti che di norma guida un 'minicab' (i taxi diversi da quelli tradizionali neri) a Londra.
Questi residenti britannici di origine afghana inviano anche fondi ai miliziani islamici del paese asiatico. «Lavoro come conducente di un minicab - dichiara uno di loro al reporter del giornale che li ha seguiti a Dhani- Ghorri nel nord del'Afghanistan - Ma queste persone sono i miei amici e la mia famiglia, ed è mio dovere tornare e combattere la Jihad con loro».
L'intelligence britannica sospetta da tempo che musulmani britannici si rechino in Afghanistan e Pakistan per addestrarsi con i gruppi estremisti. Lo scorso anno, aerei spia della Raf attivi nella provincia di Helmand avrebbero registrato conversazioni radiofoniche e telefoniche tra combattenti talebani che mostravano un forte accento di Birmingham e dello Yorkshire. Secondo i comandi militari britannici in Afghanistan, non ci sono però informazioni recenti di talebani britannici attivi a Helmand.
ats/ansa
Questi residenti britannici di origine afghana inviano anche fondi ai miliziani islamici del paese asiatico. «Lavoro come conducente di un minicab - dichiara uno di loro al reporter del giornale che li ha seguiti a Dhani- Ghorri nel nord del'Afghanistan - Ma queste persone sono i miei amici e la mia famiglia, ed è mio dovere tornare e combattere la Jihad con loro».
L'intelligence britannica sospetta da tempo che musulmani britannici si rechino in Afghanistan e Pakistan per addestrarsi con i gruppi estremisti. Lo scorso anno, aerei spia della Raf attivi nella provincia di Helmand avrebbero registrato conversazioni radiofoniche e telefoniche tra combattenti talebani che mostravano un forte accento di Birmingham e dello Yorkshire. Secondo i comandi militari britannici in Afghanistan, non ci sono però informazioni recenti di talebani britannici attivi a Helmand.
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Re: La guerra infinita Afghanistan
“Nato via dall’Afghanistan o attaccheremo l’Europa”. La minaccia dei terroristi islamici
Attentati ”nel cuore dell’Europa” se non ci sarà un ritiro immediato della Nato dall’Afghanistan vengono minacciati nel messaggio, audio, diffuso oggi dallo sconosciuto gruppo fondamentalista islamico ”Partigiani della Jihad mondiale”.
Abu Suleiman Al Nasser, parlando a nome del gruppo nel messaggio di un minuto e 47 secondi, ha esortato i paesi dell’Alleanza atlantica a ”ritirare le loro truppe dall’Afghanistan immediatamente e senza condizioni” e di ”fermare la loro guerra contro l’islam”.
Altrimenti, ha aggiunto il terrorista definito ”ministro della guerra” dello Stato islamico in Iraq, ramo iracheno di Al Qaida, ”non avrete più sicurezza”: ”aspettatevi che colpiamo nel cuore dell’Europa”.
14 dicembre 2010 | 01:53 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/ritiro-truppe-afghanistan-minaccia-terroristi-677796/
Attentati ”nel cuore dell’Europa” se non ci sarà un ritiro immediato della Nato dall’Afghanistan vengono minacciati nel messaggio, audio, diffuso oggi dallo sconosciuto gruppo fondamentalista islamico ”Partigiani della Jihad mondiale”.
Abu Suleiman Al Nasser, parlando a nome del gruppo nel messaggio di un minuto e 47 secondi, ha esortato i paesi dell’Alleanza atlantica a ”ritirare le loro truppe dall’Afghanistan immediatamente e senza condizioni” e di ”fermare la loro guerra contro l’islam”.
Altrimenti, ha aggiunto il terrorista definito ”ministro della guerra” dello Stato islamico in Iraq, ramo iracheno di Al Qaida, ”non avrete più sicurezza”: ”aspettatevi che colpiamo nel cuore dell’Europa”.
14 dicembre 2010 | 01:53 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/ritiro-truppe-afghanistan-minaccia-terroristi-677796/
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Con 25 tonnellate di esplosivo l’esercito americano cancella dalle mappe un villaggio afghano
Un’unità militare degli Stati Uniti lo scorso ottobre ha letteralmente polverizzato in Afghanistan, con 25 tonnellate di esplosivo, il villaggio di Tarok Kolache.
La decisione è stata presa dopo che il villaggio, che si trova nella valle del fiume Arghandab nella regione di Kandahar, è finito in mano ai talebani.
Ora, diversi siti americani si chiedono come possa rientrare nella strategia della guerra in Afghanistan un’azione del genere. Scrive Wired: ” E’ difficile capire come trasformare un paese intero in polvere si possa inserire nella strategia americana che presumibilmente dovrebbe premiare la fedeltà della popolazione locale sopra di tutto”.
Il generale David Petraeus, icona della guerra anti talebana, spiega che questa guerra è frustrante e raggiunge inaspettati livelli di violenza. Alcuni osservatori però restano critici verso la strategia usata dall’esercito degli Stati Uniti.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/esplosivo-usa-cancella-villaggio-afghano-718856/
La decisione è stata presa dopo che il villaggio, che si trova nella valle del fiume Arghandab nella regione di Kandahar, è finito in mano ai talebani.
Ora, diversi siti americani si chiedono come possa rientrare nella strategia della guerra in Afghanistan un’azione del genere. Scrive Wired: ” E’ difficile capire come trasformare un paese intero in polvere si possa inserire nella strategia americana che presumibilmente dovrebbe premiare la fedeltà della popolazione locale sopra di tutto”.
Il generale David Petraeus, icona della guerra anti talebana, spiega che questa guerra è frustrante e raggiunge inaspettati livelli di violenza. Alcuni osservatori però restano critici verso la strategia usata dall’esercito degli Stati Uniti.
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Pakistan, realizzato test con il missile nucleare a corto raggio Hataf-2
Il Pakistan ha annunciato oggi di avere realizzato con successo un test del suo missile a corto raggio Hataf-2, capace di trasportare una carica nucleare.
In un comunicato diffuso a Rawalpindi, l’esercito ha ricordato che il lancio è il secondo negli ultimi 30 giorni effettuato da una base non precisata. Hataf-2 è un missile terra-terra che può raggiungere una distanza massima di 180 chilometri.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/pakistan-test-missile-nucleare-hataf-780176/
In un comunicato diffuso a Rawalpindi, l’esercito ha ricordato che il lancio è il secondo negli ultimi 30 giorni effettuato da una base non precisata. Hataf-2 è un missile terra-terra che può raggiungere una distanza massima di 180 chilometri.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/pakistan-test-missile-nucleare-hataf-780176/
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Immagini choc dall’Afghanistan: il “Kill team” dell’esercito Usa uccideva e mutilava civili inermi
KANDAHAR (AFGHANISTAN) – Durante i primi cinque mesi dello scorso anno, un plotone di soldati americani che si trovava in Afghanistan ha ucciso almeno quattro civili disarmati mutilando molti dei cadaveri. La “squadra che uccide” (letteralmente “The Kill Team”, così è stata ribattezzata n.d.r) apparteneva alla Stryker Brigade di stanza vicino a Kandahar.
Le loro gesta sono state immortalate in decine di foto che ora sono diventate pubbliche, malgrado gli sforzi del Pentagono che ha fatto di tutto per impedirne la pubblicazione cercando di rintracciare tutti i file le foto in circolazione, prima che queste potessero far esplodere un secondo scandalo tipo quello di Abu Ghraib.
Parte di queste immagini sono state pubblicate dal Rolling Stone e sono piuttosto forti, sconsigliate quindi ad un pubblico sensibile. A giudicare da quello che si vede sembrerebbe che l’uccisione di civili inermi sia per le truppe statunitensi un motivo per festeggiare. “La maggior parte delle persone all’interno dell’unità non amava il popolo afghano ” ha spiegato uno dei soldati sotto processo.
Molte delle foto ritraggono immagini esplicite di morti violente che non sono state ancora identificate dal Pentagono. Tra i soldati, la collezione di queste foto veniva visto come un macabro “ricordo” di guerra.
http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2011/03/Afgh1-e1301328476963.jpg
come vedete, l'occasione fa l'uomo...killer
tra l'altro questa è la natura dei cosiddetti "liberatori"
Le loro gesta sono state immortalate in decine di foto che ora sono diventate pubbliche, malgrado gli sforzi del Pentagono che ha fatto di tutto per impedirne la pubblicazione cercando di rintracciare tutti i file le foto in circolazione, prima che queste potessero far esplodere un secondo scandalo tipo quello di Abu Ghraib.
Parte di queste immagini sono state pubblicate dal Rolling Stone e sono piuttosto forti, sconsigliate quindi ad un pubblico sensibile. A giudicare da quello che si vede sembrerebbe che l’uccisione di civili inermi sia per le truppe statunitensi un motivo per festeggiare. “La maggior parte delle persone all’interno dell’unità non amava il popolo afghano ” ha spiegato uno dei soldati sotto processo.
Molte delle foto ritraggono immagini esplicite di morti violente che non sono state ancora identificate dal Pentagono. Tra i soldati, la collezione di queste foto veniva visto come un macabro “ricordo” di guerra.
http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2011/03/Afgh1-e1301328476963.jpg
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In Pakistan i droni della Cia hanno ucciso nel solo 2010 almeno 957 persone
Secondo l'ultimo rapporto della Commissione pachistana per i diritti umani (Hrcp), nel solo 2010 i droni della Cia hanno effettuato nel solo 2010 ben 134 bombardamenti missilistici uccidendo almeno 957 persone, in maggioranza civili
Machi Khel, villaggio del Nord Waziristan. È la fine Ramadan, e in ogni casa si festeggia con una gran cena. Sadaullah Khan Wazir, 15 anni, ha servito da mangiare a parenti e amici di famiglia, riuniti sotto un albero in cortile, ed è rimasto con loro a prendere il fresco. Un ronzio nel cielo stellato e poi è arrivato il missile: sono morti in nove; Sadaullah ha perso le gambe e un occhio.
Datta Khel, un altro villaggio della regione. Scoppia una complicata disputa sulla proprietà di un terreno agricolo dov'è stata scoperta una miniera di cromite. Gli anziani del distretto convocano una jirga per risolvere il problema. Durante l'affollata riunione, tenuta all'aperto, un ronzio nel cielo azzurro e poi è arrivato il missile, poi un altro, e uno ancora: sono morti in quaranta.
Mir Ali, capoluogo del Nord Waziristan. Karim Khan, giornalista locale, e suo fratello Asif Iqbal, insegnante d'inglese alla scuola pubblica, stanno festeggiando con parenti e amici la fine dell'anno (quello occidentale, non quello islamico) nel cortile di casa. La luna piena sembra emettere un ronzio e poi è arrivato il missile: Karim ha visto morire suo fratello e suo figlio, di 18 anni. Dopo i funerali si è rivolto a un suo amico avvocato, Mirza Shahzad Akbar, è ha fatto causa alla Cia.
Secondo l'ultimo rapporto della Commissione pachistana per i diritti umani (Hrcp), appena pubblicato, i droni americani hanno effettuato nel solo 2010 ben 134 bombardamenti missilistici, quasi tutti sul Nord Waziristan, uccidendo almeno 957 persone e ferendone gravemente 383, in maggioranza civili. A giudizio del giornalista pachistano Amir Mir, uno dei maggiori esperti locali di antiterrorismo (minacciato di morte sia dai talebani che dai servizi segreti pachistani), il 98 per cento delle vittime dei droni Usa sono persone che nulla hanno a che vedere con i talebani o con al Qaeda.
La campagna aerea della Cia in Pakistan (autorizzata nel 2004 dal presidente Bush ma entrata nel vivo solo nel 2008, con 250 raid e almeno 2.300 morti in tre anni) viola di per sé il diritto internazionale in quanto, secondo Philip Alston, rappresentante speciale dell'Onu per le esecuzioni sommarie, si configura come “uccisioni extragiudiziali in serie, basate su una licenza di uccidere priva di basi legali”.
L'elevato numero di 'effetti collaterali', evidentemente considerati dalla Cia un necessario prezzo da pagare per l'uccisione di qualche nemico combattente, fa della guerra dei droni un vero e proprio crimine di guerra. Ma questo non scoraggia il Nobel per la pace Obama, intenzionato anzi a intensificare l'uso dei velivoli senza pilota non solo in Pakistan, ma anche in Afghanistan, Libia, Yemen, Somalia e ovunque nel mondo si nascondano presunti nemici dell'America.
Fonte: it.peacereporter.net
http://www.ecplanet.com/node/2492
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