Sole e Tempeste solari 2012
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
Marius ha scritto:questa notizia è confermata anche dalla nasa!
dunque vedi, per mille criceti!, qual'è il futuro che c'aspetta medioevo!
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
Ragazzi, queste sono baggianate! Non si può prevedere una tempesta solare, tantomeno stimarne la data precisa. Si entrerebbe nel campo della preveggenza.
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
Botolino ha scritto:Ragazzi, queste sono baggianate! Non si può prevedere una tempesta solare, tantomeno stimarne la data precisa. Si entrerebbe nel campo della preveggenza.
La nasa ringrazia
http://science.nasa.gov/headlines/y2006/10mar_stormwarning.htm
http://www.nasa.gov/topics/solarsystem/features/spaceweather_hazard.html
Ultima modifica di Marius il Lun 7 Dic - 22:47:58 - modificato 1 volta.
Re: Sole e Tempeste solari 2012
Botolino ha scritto:Ragazzi, queste sono baggianate! Non si può prevedere una tempesta solare, tantomeno stimarne la data precisa. Si entrerebbe nel campo della preveggenza.
aggiorniamoci..
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
Marius ha scritto:Botolino ha scritto:Ragazzi, queste sono baggianate! Non si può prevedere una tempesta solare, tantomeno stimarne la data precisa. Si entrerebbe nel campo della preveggenza.
La nasa ringrazia
http://science.nasa.gov/headlines/y2006/10mar_stormwarning.htm
http://www.nasa.gov/topics/solarsystem/features/spaceweather_hazard.html
che dire sei sempre aggiornato!!
che fai mi copi l'avatar ???
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
L'attività del sole sta aumentando: com'è noto, la nostra stella varia il suo campo magnetico ogni 11 anni e, a un certo punto, si raggiunge un picco di fenomeni (eruzioni siolari e getti di massa coronale) dai quali si sprigionano grandi quantità di energia e di radiazioni. questi getti possono raggiungere la terra, dando luogo a tempeste geomagnetiche. e, se è vero che l'atmosfera ci protegge e che gli effetti diretti delle tempeste solari sulla salute sono trascurabili, l'impatto sulle strutture socio-economiche può essere disastroso. gli astronomi studiano questi fenomeni dal 1859, allorchè una tempesta geomagnetica straordinaria fece incendiare i cavi del telegrafo in EU e negli USA. nel 1921, un'altra tempesta provocò una serie di cortocircuiti, mettendo fuori uso le linee elettriche e telefoniche sulle due sponde dell'atlantico. ma cosa accadrebbe se eventi del genere si verificassero oggi che la civiltà si fonda sull'elettricità e le telecomunicazioni?
la risposta degli esperti è tutt'altro che confortante: "l'energia elettrica è la chiave di volta della società moderna, dalla quale dipendono tutte le infrastrutture ed i servizi", si legge nel rapporto commissionato dalla Nasa alla National Academy of Sciences. "se la tempesta del 1859 ci fosse oggi, ci sarebbe un'enorme devastazione sociale ed economica" nel 1989 milioni di persone in Canada sono rimaste senza energia per colpa di una tempesta geomagnetica dieci volte meno potente di quella del 1921. per John Kappermann, coautore del rapporto, se un evento come quello del'21 si ripetesse, le persone senza elettricità sarebbero almeno 130milioni. una riedizione della tempesta del 1859 farebbe danni per 2000.000.000.000 di usd. questo ciclo solare raggiungerà il picco nel 2012, ma gli scienziati non sanno quanto sarà intenso. dice Doug Biesecker: "basta un solo evento per creare enormi problemi: la tempesta del 1859 avvenne durante un ciclo mite". come quello che sta per iniziare...
la risposta degli esperti è tutt'altro che confortante: "l'energia elettrica è la chiave di volta della società moderna, dalla quale dipendono tutte le infrastrutture ed i servizi", si legge nel rapporto commissionato dalla Nasa alla National Academy of Sciences. "se la tempesta del 1859 ci fosse oggi, ci sarebbe un'enorme devastazione sociale ed economica" nel 1989 milioni di persone in Canada sono rimaste senza energia per colpa di una tempesta geomagnetica dieci volte meno potente di quella del 1921. per John Kappermann, coautore del rapporto, se un evento come quello del'21 si ripetesse, le persone senza elettricità sarebbero almeno 130milioni. una riedizione della tempesta del 1859 farebbe danni per 2000.000.000.000 di usd. questo ciclo solare raggiungerà il picco nel 2012, ma gli scienziati non sanno quanto sarà intenso. dice Doug Biesecker: "basta un solo evento per creare enormi problemi: la tempesta del 1859 avvenne durante un ciclo mite". come quello che sta per iniziare...
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
a prima occhiata direi che stiamo attraversando una parte di galassia piena di materiale(comete,asteroidi,ecc) spesso ho visto immagini simili a quella postata,erano venere mercurio ecc in transito dietro,cmq tra tante cose forse un 10% potrebbe essere altro ^_^
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Marius ha scritto:uhmuhmuhm
non so che dire
aspettiamo mir ;)
nel video sopra postato a 2:44 si dovrebbe vedere un'astronave che rilascia nello spazio oggetti più "piccoli", forse delle sonde. comunque considerate le dimensioni dell'oggetto principale, ho l'impressione che i "manufatti" rilasciati nello spazio debbano avere dimensioni piuttosto considerevoli. have a look!
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
mir2012 ha scritto:a prima occhiata direi che stiamo attraversando una parte di galassia piena di materiale(comete,asteroidi,ecc) spesso ho visto immagini simili a quella postata,erano venere mercurio ecc in transito dietro,cmq tra tante cose forse un 10% potrebbe essere altro ^_^
"Come si può osservare dalle immagini sopra, gli enormi oggetti spaziali non identificati, si spostano ad enorme velocità."
che ne pensate?
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la solita spiegazione
Marius ha scritto:che aspetterei volentieri una risposta ufficiale dalla nasa...
..che puntualmente non arriverà confidando in interessi più terreni da parte di gran parte dell'umanità? e se proprio la domandina dovesse arrivare, sapranno ben loro come dare la solita spiegazione che tutti, o quasi tutti, in fondo s'aspettano. ormai ci siamo abituati.
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
allora riguardo la cosidetta anve madre che rilascia sonde stop,è una cometa probabilmente formata da ghiaccio nichel e magnesio polverizzato a detta di quei colleghi che ho all'osservatorio (i quali mi hanno confermato che piccole parti di comete che si staccano possono anche assumere direzioni precise o impazzate)quindi tranquilli,un'altro oggetto invece lo hanno definito interessantee mi faranno sapere al più presto ^_^
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Re: Sole e Tempeste solari 2012
Un UFO, ossia un Unidentified Flying Object (Oggetto Volante Non Identificato) è stato ripreso nei pressi del nostro Sole. La scoperta è stata fatta da un appassionato di astronomia, tale Malcolm Park, il quale ha riscontrato ciò mentre utilizzava il suo telescopio, appositamente con filtri. Malcolm, del Sud Ovest di Londra, stava registrando l’attività solare, quando improvvisamente nota un intruso: “sembrava un pezzo irregolare di roccia, che in modo chiaro roteava molto rapidamente. Mi chiedevo se quello che avevo catturato si riferisse a spazzatura spaziale oppure, nel modo in cui cadeva, ad un piccolo asteroide“, sostiene Malcolm.
Robin Scagell, vice presidente della UK’s Society for Popular Astronomy, afferma: “questa è una osservazione affascinante. E’ un vero e proprio oggetto volante non identificato e nessuno sa per certo cosa sia. La mia ipotesi è che possa trattarsi della parte sgonfia di un pallone meteorologico in alta atmosfera, ma non ne siamo certi”. Il professor Scagell ha avvertito che per guardare direttamente il Sole, c’è bisogno di particolari ed adeguati filtri professionali. Altrimenti si rischia di diventare ciechi
Robin Scagell, vice presidente della UK’s Society for Popular Astronomy, afferma: “questa è una osservazione affascinante. E’ un vero e proprio oggetto volante non identificato e nessuno sa per certo cosa sia. La mia ipotesi è che possa trattarsi della parte sgonfia di un pallone meteorologico in alta atmosfera, ma non ne siamo certi”. Il professor Scagell ha avvertito che per guardare direttamente il Sole, c’è bisogno di particolari ed adeguati filtri professionali. Altrimenti si rischia di diventare ciechi
Re: Sole e Tempeste solari 2012
a me sembra passare nelle vicinanze del sole...possibile che nel 2010 siamo ancora al pallone meteorologico? queste scuse non convincevano nel 1947, vedi roswell, figuriamoci adesso. comunque sia, non vi pare che passi proprio davanti al sole? qualunque cosa sia?
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Spazio: Nasa lancia osservatorio solare
(ANSA) - WASHINGTON, 11 FEB - La Nasa ha lanciato oggi dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral in Florida l'osservatorio solare Sdo (Solar Dynamic Observatory). Il lancio era in programma ieri, ma forti venti avevano causato un rinvio.
L'osservatorio lanciato dalla Nasa e' l'apparecchiatura tecnologicamente piu' avanzata finora costruita per studiare la attivita' solare.
Fonte
Si avvicina la fatidica data del 2012
e la Nasa non ci sta.. vuole a tutti i costi
scoprire cosa nasconde il sole.. o cosa in realtà
non nasconde.
troppo interesse ultimamente per il nostro sole
l'attività solare ha qualche ruolo fondamentale
con l'avvicinarsi del 2012?
E forse verità che i neutrini o l'attività solare
possa in qualche caso modificare il dna umano?
di quale rinascita parlavano i Maya?
Dunque ci siamo quasi... ? prima la nasa lancia allarme per il 2012 per l'onda che dovrebbe partire dal sole
e dopo inizia a studiarlo in modo quasi del tutto maniacale..
per quale motivo? Cosa ci nasconde questo astro?
Cosa cammina intorno al sole? perchè tutto questo silenzio...?
L'osservatorio lanciato dalla Nasa e' l'apparecchiatura tecnologicamente piu' avanzata finora costruita per studiare la attivita' solare.
Fonte
Si avvicina la fatidica data del 2012
e la Nasa non ci sta.. vuole a tutti i costi
scoprire cosa nasconde il sole.. o cosa in realtà
non nasconde.
troppo interesse ultimamente per il nostro sole
l'attività solare ha qualche ruolo fondamentale
con l'avvicinarsi del 2012?
E forse verità che i neutrini o l'attività solare
possa in qualche caso modificare il dna umano?
di quale rinascita parlavano i Maya?
Dunque ci siamo quasi... ? prima la nasa lancia allarme per il 2012 per l'onda che dovrebbe partire dal sole
e dopo inizia a studiarlo in modo quasi del tutto maniacale..
per quale motivo? Cosa ci nasconde questo astro?
Cosa cammina intorno al sole? perchè tutto questo silenzio...?
Re: Sole e Tempeste solari 2012
uno dei motivi potrebbe essere, anzi è il fatto che alcune "correnti di pensiero", come scritto da altre parti, non vogliono assolutamente che l'essere umano si evolva, con le conseguenze che tutti vi potete immaginare.
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Teoria della tempesta magnetica nel 2012 ed effetti
La catastrofe elettromagnetica colpirà la Terra dallo spazio quasi senza preavviso, senza concederci neanche quella ragionevole preparazione che abbiamo diritto di aspettarci (per esempio) dai pericolosi ma più prevedibili asteroidi in rotta di collisione contro il nostro pianeta. Quindici minuti prima di mezzanotte del 22 Settembre 2012 la sonda spaziale ACE - che tiene d'occhio il Sole - avvertirà i computer del centro spaziale Houston che una colossale bolla di plasma (particelle ionizzate ad alta energia) si è staccata dalla superficie della nostra stella e si sta dirigendo verso di noi. panico generale, l'allarme rimbalzerà in tutto il mondo e qui e la si appronteranno improbabili (e inutili) difese dell'ultimo istante. Questa non è ancora una previsione ma una simulazione, autorevole e realistica, prodotta dalla NASA e dall'americana National Academy of Science per valutare gli effetti di un evento catastrofico di cui - purtroppo - non sappiamo calcolare la probabilità. La minaccia nascerà da una bolla di plasma ( ma più carogna delle altre) fra le tante che si formano in continuazione sulla magmatica superficie solare. Molte di queste bolle di particelle energetiche si disintegrano senza danno, altre vengono eruttate nello spazio e si dirigono verso la Terra. Di solito si limitano a disturbare un po' le telecomunicazioni, ma possono fare molto peggio. L'ipotesi è che il 22 Settembre 2012 (data scelta arbitrariamente) il cielo sopra New York esploda di vividi colori come se una straordinaria aurora boreale avesse sbagliato strada e si fosse spostata più a sud di migliaia di kilometri.
La super bolla di plasma cambierà la configurazione del campo magnetico terrestre
Neanche una persona morirà ne riporterà danni immediati da quella colossale tempesta solare. Ma tutte le reti elettriche andranno in tilt, perché la super bolla di plasma cambierà la configurazione del campo magnetico terrestre e questo indurrà a sua volta nelle reti un sovraccarico di corrente che fonderà milioni di trasformatori. Entro 90 secondi il buio scenderà (i famosi tre giorni di buio??) prima sulla costa orientale americana, poi nel resto del mondo. Si bloccherà tutto, perché tutto va a elettricità. Il primo servizio a saltare sarà l'acqua corrente , senza pompe a dare la spinta. Stop agli apparati elettrici che pescano la benzina nei serbatoi dei distributori e la riversano in quelli delle auto: quindi, in pochi giorni niente più macchine in circolazione. In 72 ore le apparecchiature di emergenza degli ospedali esauriranno l'autonomia. In un mese finiranno le scorte di carbone e non ne arriveranno altre ( e neanche di petrolio e d'altra parte le raffinerie non potrebbero lavorarlo). Pure le condotte del gas richiedono l'elettricità per funzionare, e così addio metano. Addio anche ai sistemi di refrigerazione e a tutte le scorte di cibo. nel giro di un anno milioni di persone moriranno per le conseguenze indirette della paralisi economica, gli Stati uniti verranno declassati dall'ONU a paese in via di sviluppo e l'economia mondiale impiegherà dai 4 ai 10 anni per riprendersi.
EVENTO "CARRINGTON"
Una tempesta magnetica di queste proporzioni avvenne nel 1859, fu battezzata come "Evento Carrington", però la rivoluzione industriale era ancora giovane e il mondo non ne riportò grandi danni. Adesso siamo più evoluti (per modo di dire...) e quindi più vulnerabili. Da allora ci sono state alcune repliche in tono minore, la più recente nel Marzo 1989, quando sei milioni di persone nel Quebec canadese rimasero senza luce elettrica per nove ore. Uno choc da plasma di proporzioni maggiori avrebbe conseguenze ben peggiori. Ma perchè, dopo il colpo iniziale le ripercussioni durerebbero tanti anni?
Il fattore più vulnerabile, dice la NASA, sono i trasformatori. Non si possono riparare ma solo sostituire. Il processo sarebbe penosamente lento, perchè verrebbero paralizzate anche le fabbriche che li producono. Di questa Tempesta di Plasma faremmo a meno, ma statisticamente è possibile e la domanda non è sul "se" ma sul "quando".
La super bolla di plasma cambierà la configurazione del campo magnetico terrestre
Neanche una persona morirà ne riporterà danni immediati da quella colossale tempesta solare. Ma tutte le reti elettriche andranno in tilt, perché la super bolla di plasma cambierà la configurazione del campo magnetico terrestre e questo indurrà a sua volta nelle reti un sovraccarico di corrente che fonderà milioni di trasformatori. Entro 90 secondi il buio scenderà (i famosi tre giorni di buio??) prima sulla costa orientale americana, poi nel resto del mondo. Si bloccherà tutto, perché tutto va a elettricità. Il primo servizio a saltare sarà l'acqua corrente , senza pompe a dare la spinta. Stop agli apparati elettrici che pescano la benzina nei serbatoi dei distributori e la riversano in quelli delle auto: quindi, in pochi giorni niente più macchine in circolazione. In 72 ore le apparecchiature di emergenza degli ospedali esauriranno l'autonomia. In un mese finiranno le scorte di carbone e non ne arriveranno altre ( e neanche di petrolio e d'altra parte le raffinerie non potrebbero lavorarlo). Pure le condotte del gas richiedono l'elettricità per funzionare, e così addio metano. Addio anche ai sistemi di refrigerazione e a tutte le scorte di cibo. nel giro di un anno milioni di persone moriranno per le conseguenze indirette della paralisi economica, gli Stati uniti verranno declassati dall'ONU a paese in via di sviluppo e l'economia mondiale impiegherà dai 4 ai 10 anni per riprendersi.
EVENTO "CARRINGTON"
Una tempesta magnetica di queste proporzioni avvenne nel 1859, fu battezzata come "Evento Carrington", però la rivoluzione industriale era ancora giovane e il mondo non ne riportò grandi danni. Adesso siamo più evoluti (per modo di dire...) e quindi più vulnerabili. Da allora ci sono state alcune repliche in tono minore, la più recente nel Marzo 1989, quando sei milioni di persone nel Quebec canadese rimasero senza luce elettrica per nove ore. Uno choc da plasma di proporzioni maggiori avrebbe conseguenze ben peggiori. Ma perchè, dopo il colpo iniziale le ripercussioni durerebbero tanti anni?
Il fattore più vulnerabile, dice la NASA, sono i trasformatori. Non si possono riparare ma solo sostituire. Il processo sarebbe penosamente lento, perchè verrebbero paralizzate anche le fabbriche che li producono. Di questa Tempesta di Plasma faremmo a meno, ma statisticamente è possibile e la domanda non è sul "se" ma sul "quando".
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sole quieto=inverni rigidi
Le temperature invernali potrebbero precipitare anche di molto come accadde alla fine del XVII secolo, in quel periodo climatico noto come la "Piccola Età Glaciale". Questo è il messaggio da un nuovo studio che identifica una stretta correlazione tra attività solare e le temperature invernali nel nord Europa.
La ricerca rileva che la bassa attività solare favorisce la formazione di nodi giganti nella corrente a getto. Questi nodi possono bloccare i venti caldi occidentali che raggiungono l'Europa, favorendo la discesa dei venti dalla Siberia artica. Quando questo accade, in inverno, nel nord Europa si gela, anche se altre regioni del globo possono essere contemporaneamente esposte a condizioni insolitamente miti.
Mike Lockwood presso l'Università di Reading nel Regno Unito ha iniziato la sua indagine, dopo che questi ultimi due inverni relativamente freddi hanno coinciso con la più profonda inattività del Sole dell'ultimo secolo. Per la maggior parte 2008/2009, le macchie solari sono praticamente scomparse dalla superficie del sole e il campo magnetico solare è sceso ai minimi record negli ultimi 150 anni fa.
Lockwood e i suoi colleghi hanno osservato i dati delle temperature medie invernali dal Central England Temperature dataset, che risalgono al 1659 e li hanno confrontati con i record di alta e bassa attività solare. Essi hanno scoperto che negli anni di bassa attività solare, gli inverni del Regno Unito avevano di gran lunga maggiori probabilità di essere più freddi della media. "C'è meno dell'1% di probabilità che il risultato è stato ottenuto per caso", spiega Lockwood, in un articolo sull'Environmental Research Letters.
Judith Lean, un fisico solare-terrestre della US Naval Research Laboratory di Washington DC, afferma che l'analisi è statisticamente robusta. Spesso citato dagli scettici del cambiamento climatico come causa del riscaldamento globale, gli effetti dei cicli solari hanno in gran parte eluso le previsioni degli scienziati. Lockwood ha scoperto che togliendo il riscaldamento del XX secolo a causa di emissioni industriali da i suoi modelli, il legame statistico tra i minimi solari e gli inverni estremi erano più forti, suggeriscono che il fenomeno non è correlato al riscaldamento globale. Ma il Sole ha indubbiamente una grande influenza sui sistemi meteorologici: è, dopo tutto, la fonte energetica che li alimenta.
"Tutti i pezzi piccoli si stanno aggregando per dar vita qualcosa di molto più grande" dice Lean. "La gente sta cominciando a rendersi conto che il clima europeo è particolarmente sensibile all'attività solare." Uno studio pubblicato nel 2008 ha evidenziato che le temperature più calde della media sono più probabili nell'Europa settentrionale quando l'attività solare è elevata (Geophysical Research Letters, DOI: 10.1029/2008GL034864).
Lean dice che la sua ricerca e quella di Lockwood sta aiutando a superare una reticenza di lunga data tra gli scienziati di climatologia per affrontare l'influenza dei cicli solari sul clima e meteo. Un indizio importante alla natura di questa influenza potrebbe risiedere nel lavoro pubblicato nel 2008 da David Barriopedro presso l'Università di Lisbona, in Portogallo, e i colleghi. Hanno studiato il cosiddetto "blocco eventi" nella corrente a getto delle medie latitudini durante gli inverni del 1955-99.
La corrente a getto porta venti da ovest, sopra l'Atlantico e nel nord Europa. Il blocco si verifica quando i meandri della corrente a getto diventano così grandi che raddoppiano arrestando i venti freddi da ovest e nord. Barriopedro ha scoperto che quando l'attività solare è bassa, i blocchi si spostano da est attraverso l'Atlantico verso l'Europa, aprendo un corridoio atmosferico al gelido flusso della Siberia artica.
Ma come può la variabilità dell'attività solare influenzare la corrente a getto? Un sospetto lo si ha osservando la stratosfera, lo strato dell'atmosfera che si trova dai 20 ai 50 chilometri di altezza. I modelli dei venti e della temperatura sono influenzati dall'attività solare, dice Lockwood. Questo perché i picchi della radiazione ultravioletta emessa dalla formazione di ozono spinti dal sole nella stratosfera, favoriscono il maggiore assorbimento di raggi ultravioletti riscaldandola.
Come questo riesca ad influenzare il clima è ancora oggetto di dibattito. Molto poco si sa circa la fisica che governa la stratosfera, ma un modello che sta emergendo è che la stratosfera è legata alla troposfera sottostante, dove risiedono le correnti a getto che determinano la situazione climatica. Edwin Gerber della New York University ha studiato queste interazioni. Lui e i suoi colleghi hanno dimostrato nel 2009 che i movimenti verso l'alto di aria nella troposfera possono cambiare gli schemi dei venti stratosferici. Questi cambiamenti, a sua volta, possono riflettersi sulla troposfera influenzando il meteo sulla superficie della Terra (Geophysical Research Letters, DOI: 10.1029/2009GL040913). "I cambiamenti nei venti stratosferici influenzano il percorso delle tempeste invernali in tutta Europa", ha detto Gerber.
Se i ricercatori riuscissero a dimostrare che il Sole potrebbe analogamente indurre cambiamenti nella stratosfera, come Gerber pensa, si potrebbe così risolvere uno dei più grandi enigmi della Piccola Età Glaciale, che sembra essere stata un fenomeno tipicamente Europeo , risparmiando gran parte degli altri continenti. Gli effetti del Sole sulla stratosfera non sono globali, dice Lockwood. "Hanno cambiare il modo in cui viene distribuita l'energia atmosferica in tutto il mondo, piuttosto che modificare la quantità totale di energia in esso."
Gli studi futuri potrebbero mostrare che gli effetti delle variazioni di attività solare si sentirebbero più lontano, ma per ora sembra che l'Europa è particolarmente sensibile perché è direttamente posta sotto il getto del nord. Sebbene l'attività delle macchie solari stia gradualmente tornando alla normalità, gli astronomi non si aspettano che raggiungano i livelli precedenti al 2008. Quindi, se la teoria di Lockwood è corretta, mentre la tendenza generale della temperatura nell'emisfero settentrionale aumenterà in linea con il riscaldamento globale nei prossimi decenni, l'Europa del Nord potrebbe subire alcuni inverni più duri.
L'influenza che esercita l'attività solare sul nostro clima ha indispettito da secoli gli scienziati. Prendiamo ad esempio l'astronomo inglese William Herschel: nel tardo XVIII secolo, ha equiparato il prezzo del grano in Inghilterra con il numero di macchie solari e ha suggerito che anni con più macchie solari produrrebbero buoni raccolti, mantenendo il prezzo più basso. Con la scoperta del ciclo solare di 11 anni a metà del XIX secolo, molti scienziato hanno cercato di fare collegamenti tra i vari elementi di variabilità solare e i cambiamenti climatici. Ecco un'istantanea degli argomenti e delle prove.
I raggi cosmici: Una domanda persistente è che i raggi cosmici potrebbero influenzare la formazione di nubi, influenzando quindi il clima - ma la maggior parte delle analisi hanno trovato poca o nessuna correlazione. Al CERN in Svizzera è in esecuzione un esperimento che dovrà fornire i dati su come queste particelle possano causare la formazione di nubi.
Le macchie solari: La gente ha cercato di collegare il numero delle macchie solari durante il 20 ° secolo con la crescita delle temperature globali. Ma il numero di macchie solari medie sono in calo dal 1920. Le temperature globali medie, nel frattempo, sono aumentate nello stesso periodo.
Raggi ultravioletti: Meno facile da respingere è l'idea che i cambiamenti della radiazione ultravioletta del Sole, una quantità strettamente legata all'attività solare, potrebbe influenzare il clima. Le misurazioni dirette sono iniziate solo nel 2003. Tuttavia, l'attività solare media è diminuita negli ultimi due decenni, mentre le temperature sono aumentate, il che rende improbabile che la radiazione UV possa essereun fattore dominante delle temperature globali.
Irradiazione: Le misurazioni della luminosità del Sole, un indicatore della produzione di energia, è iniziato solo nel 1977. L'irradiamento è aumentato tra il 1977 e il 1985, ma poi da allora ha iniziato nuovamente a calare.
Dal 1985, tutti i fattori solari che potrebbe avere scaldato il clima hanno iniziato ad andare nella direzione sbagliata, dice Lockwood. "Se fosse davvero un grande fattore avremmo avuto già adesso un sostanziale raffreddamento."
Questo articolo tratto dal New Scientist, riassume uno degli studi più coerenti con le moderne ipotesi sugli influssi diretti dell'attività solare sul clima terrestre. In effetti, sembra che i due anni di Minimo solare pare che abbiano già influenzato il clima europeo, ma una visione più chiara la potremo avere negli anni a venire. Sta di fatto che l'ombra della Piccola Era Glaciale incombe sull'Europa, e non sarebbe del tutto un male per contrastare gli effetti del Global Warming, antropico o naturale che sia.
a cura di Arthur McPaul
La ricerca rileva che la bassa attività solare favorisce la formazione di nodi giganti nella corrente a getto. Questi nodi possono bloccare i venti caldi occidentali che raggiungono l'Europa, favorendo la discesa dei venti dalla Siberia artica. Quando questo accade, in inverno, nel nord Europa si gela, anche se altre regioni del globo possono essere contemporaneamente esposte a condizioni insolitamente miti.
Mike Lockwood presso l'Università di Reading nel Regno Unito ha iniziato la sua indagine, dopo che questi ultimi due inverni relativamente freddi hanno coinciso con la più profonda inattività del Sole dell'ultimo secolo. Per la maggior parte 2008/2009, le macchie solari sono praticamente scomparse dalla superficie del sole e il campo magnetico solare è sceso ai minimi record negli ultimi 150 anni fa.
Lockwood e i suoi colleghi hanno osservato i dati delle temperature medie invernali dal Central England Temperature dataset, che risalgono al 1659 e li hanno confrontati con i record di alta e bassa attività solare. Essi hanno scoperto che negli anni di bassa attività solare, gli inverni del Regno Unito avevano di gran lunga maggiori probabilità di essere più freddi della media. "C'è meno dell'1% di probabilità che il risultato è stato ottenuto per caso", spiega Lockwood, in un articolo sull'Environmental Research Letters.
Judith Lean, un fisico solare-terrestre della US Naval Research Laboratory di Washington DC, afferma che l'analisi è statisticamente robusta. Spesso citato dagli scettici del cambiamento climatico come causa del riscaldamento globale, gli effetti dei cicli solari hanno in gran parte eluso le previsioni degli scienziati. Lockwood ha scoperto che togliendo il riscaldamento del XX secolo a causa di emissioni industriali da i suoi modelli, il legame statistico tra i minimi solari e gli inverni estremi erano più forti, suggeriscono che il fenomeno non è correlato al riscaldamento globale. Ma il Sole ha indubbiamente una grande influenza sui sistemi meteorologici: è, dopo tutto, la fonte energetica che li alimenta.
"Tutti i pezzi piccoli si stanno aggregando per dar vita qualcosa di molto più grande" dice Lean. "La gente sta cominciando a rendersi conto che il clima europeo è particolarmente sensibile all'attività solare." Uno studio pubblicato nel 2008 ha evidenziato che le temperature più calde della media sono più probabili nell'Europa settentrionale quando l'attività solare è elevata (Geophysical Research Letters, DOI: 10.1029/2008GL034864).
Lean dice che la sua ricerca e quella di Lockwood sta aiutando a superare una reticenza di lunga data tra gli scienziati di climatologia per affrontare l'influenza dei cicli solari sul clima e meteo. Un indizio importante alla natura di questa influenza potrebbe risiedere nel lavoro pubblicato nel 2008 da David Barriopedro presso l'Università di Lisbona, in Portogallo, e i colleghi. Hanno studiato il cosiddetto "blocco eventi" nella corrente a getto delle medie latitudini durante gli inverni del 1955-99.
La corrente a getto porta venti da ovest, sopra l'Atlantico e nel nord Europa. Il blocco si verifica quando i meandri della corrente a getto diventano così grandi che raddoppiano arrestando i venti freddi da ovest e nord. Barriopedro ha scoperto che quando l'attività solare è bassa, i blocchi si spostano da est attraverso l'Atlantico verso l'Europa, aprendo un corridoio atmosferico al gelido flusso della Siberia artica.
Ma come può la variabilità dell'attività solare influenzare la corrente a getto? Un sospetto lo si ha osservando la stratosfera, lo strato dell'atmosfera che si trova dai 20 ai 50 chilometri di altezza. I modelli dei venti e della temperatura sono influenzati dall'attività solare, dice Lockwood. Questo perché i picchi della radiazione ultravioletta emessa dalla formazione di ozono spinti dal sole nella stratosfera, favoriscono il maggiore assorbimento di raggi ultravioletti riscaldandola.
Come questo riesca ad influenzare il clima è ancora oggetto di dibattito. Molto poco si sa circa la fisica che governa la stratosfera, ma un modello che sta emergendo è che la stratosfera è legata alla troposfera sottostante, dove risiedono le correnti a getto che determinano la situazione climatica. Edwin Gerber della New York University ha studiato queste interazioni. Lui e i suoi colleghi hanno dimostrato nel 2009 che i movimenti verso l'alto di aria nella troposfera possono cambiare gli schemi dei venti stratosferici. Questi cambiamenti, a sua volta, possono riflettersi sulla troposfera influenzando il meteo sulla superficie della Terra (Geophysical Research Letters, DOI: 10.1029/2009GL040913). "I cambiamenti nei venti stratosferici influenzano il percorso delle tempeste invernali in tutta Europa", ha detto Gerber.
Se i ricercatori riuscissero a dimostrare che il Sole potrebbe analogamente indurre cambiamenti nella stratosfera, come Gerber pensa, si potrebbe così risolvere uno dei più grandi enigmi della Piccola Età Glaciale, che sembra essere stata un fenomeno tipicamente Europeo , risparmiando gran parte degli altri continenti. Gli effetti del Sole sulla stratosfera non sono globali, dice Lockwood. "Hanno cambiare il modo in cui viene distribuita l'energia atmosferica in tutto il mondo, piuttosto che modificare la quantità totale di energia in esso."
Gli studi futuri potrebbero mostrare che gli effetti delle variazioni di attività solare si sentirebbero più lontano, ma per ora sembra che l'Europa è particolarmente sensibile perché è direttamente posta sotto il getto del nord. Sebbene l'attività delle macchie solari stia gradualmente tornando alla normalità, gli astronomi non si aspettano che raggiungano i livelli precedenti al 2008. Quindi, se la teoria di Lockwood è corretta, mentre la tendenza generale della temperatura nell'emisfero settentrionale aumenterà in linea con il riscaldamento globale nei prossimi decenni, l'Europa del Nord potrebbe subire alcuni inverni più duri.
L'influenza che esercita l'attività solare sul nostro clima ha indispettito da secoli gli scienziati. Prendiamo ad esempio l'astronomo inglese William Herschel: nel tardo XVIII secolo, ha equiparato il prezzo del grano in Inghilterra con il numero di macchie solari e ha suggerito che anni con più macchie solari produrrebbero buoni raccolti, mantenendo il prezzo più basso. Con la scoperta del ciclo solare di 11 anni a metà del XIX secolo, molti scienziato hanno cercato di fare collegamenti tra i vari elementi di variabilità solare e i cambiamenti climatici. Ecco un'istantanea degli argomenti e delle prove.
I raggi cosmici: Una domanda persistente è che i raggi cosmici potrebbero influenzare la formazione di nubi, influenzando quindi il clima - ma la maggior parte delle analisi hanno trovato poca o nessuna correlazione. Al CERN in Svizzera è in esecuzione un esperimento che dovrà fornire i dati su come queste particelle possano causare la formazione di nubi.
Le macchie solari: La gente ha cercato di collegare il numero delle macchie solari durante il 20 ° secolo con la crescita delle temperature globali. Ma il numero di macchie solari medie sono in calo dal 1920. Le temperature globali medie, nel frattempo, sono aumentate nello stesso periodo.
Raggi ultravioletti: Meno facile da respingere è l'idea che i cambiamenti della radiazione ultravioletta del Sole, una quantità strettamente legata all'attività solare, potrebbe influenzare il clima. Le misurazioni dirette sono iniziate solo nel 2003. Tuttavia, l'attività solare media è diminuita negli ultimi due decenni, mentre le temperature sono aumentate, il che rende improbabile che la radiazione UV possa essereun fattore dominante delle temperature globali.
Irradiazione: Le misurazioni della luminosità del Sole, un indicatore della produzione di energia, è iniziato solo nel 1977. L'irradiamento è aumentato tra il 1977 e il 1985, ma poi da allora ha iniziato nuovamente a calare.
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NASA/ Una tempesta solare potrebbe distruggere le nostre reti elettriche e informatiche nel 2013
Il picco di attività stellare distruggerà le nostre reti informatiche. Continua a leggere questa notizia
Secondo la Nasa, le nostre reti informatiche e quelle elettriche potrebbe essere distrutte dal picco di attività solare previsto per i prossimi anni.
A Washington, non a caso si è aperto il Forum sul Clima Solare promosso dalla Nasa in cui protagonista sarà proprio il picco di attività stellare. Secondo Richard Fisher, scienziato della Nasa «la nostra società tecnologica ha sviluppato una sensibilità alle tempeste solari senza precedenti». Siamo, infatti, dipendenti dalle apparecchiature elettroniche. L’onda di particelle, tra i suoi effetti, potrebbe sortire anche quello di mandare in tilt i nostri satelliti.
Potremmo, nell’arco di poco tempo restare al buio, senza energia elettrica e comunicazioni. «Il primo segno di pericolo verrebbe quando le radiazioni iniziassero a disturbare segnali radio e dispositivi GPS. Dieci o venti minuti dopo, i satelliti commerciali che trasmettono conversazioni telefoniche, TV ed informazioni di ogni genere sarebbero praticamente spazzati via», ha detto Tom Bogdan, scienziato che ha sviluppato un modello matematico per rappresentare quello che potrebbe accadere.
Secondo la Nasa, le nostre reti informatiche e quelle elettriche potrebbe essere distrutte dal picco di attività solare previsto per i prossimi anni.
A Washington, non a caso si è aperto il Forum sul Clima Solare promosso dalla Nasa in cui protagonista sarà proprio il picco di attività stellare. Secondo Richard Fisher, scienziato della Nasa «la nostra società tecnologica ha sviluppato una sensibilità alle tempeste solari senza precedenti». Siamo, infatti, dipendenti dalle apparecchiature elettroniche. L’onda di particelle, tra i suoi effetti, potrebbe sortire anche quello di mandare in tilt i nostri satelliti.
Potremmo, nell’arco di poco tempo restare al buio, senza energia elettrica e comunicazioni. «Il primo segno di pericolo verrebbe quando le radiazioni iniziassero a disturbare segnali radio e dispositivi GPS. Dieci o venti minuti dopo, i satelliti commerciali che trasmettono conversazioni telefoniche, TV ed informazioni di ogni genere sarebbero praticamente spazzati via», ha detto Tom Bogdan, scienziato che ha sviluppato un modello matematico per rappresentare quello che potrebbe accadere.
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Captata una violenta eruzione solare
Una grossa eruzione solare è stata captata da una potente nave spaziale della NASA (SDO), che ha catturato un gruppo di spire magnetiche ardenti che si staccavano dal sole.
Eruzione come queste si verificano ogni 11 anni, ma in questi giorni il sole sembra che abbia avviato dei flame mai visti prima e che potrebbero anche raggiungere la terra con conseguenze non molto gradevoli.
(13 luglio 2010)
Eruzione come queste si verificano ogni 11 anni, ma in questi giorni il sole sembra che abbia avviato dei flame mai visti prima e che potrebbero anche raggiungere la terra con conseguenze non molto gradevoli.
(13 luglio 2010)
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