Drone non identificato colpito in Israele, mistero sulla provenienza
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Drone non identificato colpito in Israele, mistero sulla provenienza
L'aeronautica militare israeliana ha abbattuto un oggetto non identificato che proveniente dal mar Mediterraneo e penetrato nello spazio aereo israeliano nel sud del Paese. Si tratterebbe di un drone, velivolo senza pilota da tempo usato dalle aviazioni di tutto il mondo, per operazioni militari e di spionaggio. I militari israeliani non hanno ancora individuato i rottami del velivolo e le ricerche si stanno concentrando nel nord del deserto del Negev. La radio dell'esercito ha riferito che il drone non aveva esplosivi a bordo.
Articolo estratto dal sito: UFO ONLINE
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Re: Drone non identificato colpito in Israele, mistero sulla provenienza
un drone non vola alto?!
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Re: Drone non identificato colpito in Israele, mistero sulla provenienza
Vudkos ha scritto:un drone non vola alto?!
alto quanto? e comunque niente gli impedisce di volare basso come certi aerei ed elicotteri militari che da questa parti volano a poche centinaia di metri di quota...
Alaudae- Moderatore Globale
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Re: Drone non identificato colpito in Israele, mistero sulla provenienza
un drone che costa milioni e milioni di dollari lo mandano a quell'altezza?! e soprattutto li!?
Vudkos- Staff misteri
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Re: Drone non identificato colpito in Israele, mistero sulla provenienza
Vudkos ha scritto: un drone che costa milioni e milioni di dollari lo mandano a quell'altezza?! e soprattutto li!?
bisognerebbe chiederlo a loro
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Re: Drone non identificato colpito in Israele, mistero sulla provenienza
Droni USA all'Italia, si può fare
New York, 29-05-2012
"L'amministrazione Obama intende armare la flotta italiana di droni Reaper, una mossa che potrebbe aprire agli USA un mercato tecnologico con gli alleati", secondo fonti governative e del Congresso vicine al dossier. Lo scrive il Wall Street Journal precisando che l'operazione renderebbe l'Italia il primo Paese alleato insieme alla Gran Bretagna a disporre di froni americani armati con missili e bombe a guida laser.
Fonti ufficiali americane, scrive il WSJ, sostengono che l'Italia impiegherà i droni in Afghanistan.
L'iniziativa dell'Amministrazione ha suscitato alcune perplessità, rivela il quotidiano americano, perché porrebbe gli USA nella condizione di non poter negare anche ad altri alleati i droni. Ma nessuno ignora che possa tradursi in un vero business molto vantaggioso per l'industria americana. Nel futuro non solo della Nato ma anche di enti e istituzioni interessate all'uso civile dei velivoli senza pilota lo sviluppo e la diffusione dei droni potrebbe portare il giro d'affari vicino ai 6 miliardi di dollari nel 2017.
La vendita dei droni all'Italia potrebbe ottenere il via libera del Congresso già in settimana. L'ultimo vertice Nato a Chicago, nel delineare il nuovo sistema di difesa Ags (Alliance Ground Survelliance), ha previsto l'acquisto di droni e tecnologie collegate per un miliardo di euro da parte degli alleati. I costi di mantenimeto della flotta dei droni saranno divisi fra tutti i membri Nato. La piena operatività non è prevista prima del 2017, quando a Sigonella il numero di militari potrebbe crescere di 600 unità.
articolo pubblicato sul sito: RAINEWS24
New York, 29-05-2012
"L'amministrazione Obama intende armare la flotta italiana di droni Reaper, una mossa che potrebbe aprire agli USA un mercato tecnologico con gli alleati", secondo fonti governative e del Congresso vicine al dossier. Lo scrive il Wall Street Journal precisando che l'operazione renderebbe l'Italia il primo Paese alleato insieme alla Gran Bretagna a disporre di froni americani armati con missili e bombe a guida laser.
Fonti ufficiali americane, scrive il WSJ, sostengono che l'Italia impiegherà i droni in Afghanistan.
L'iniziativa dell'Amministrazione ha suscitato alcune perplessità, rivela il quotidiano americano, perché porrebbe gli USA nella condizione di non poter negare anche ad altri alleati i droni. Ma nessuno ignora che possa tradursi in un vero business molto vantaggioso per l'industria americana. Nel futuro non solo della Nato ma anche di enti e istituzioni interessate all'uso civile dei velivoli senza pilota lo sviluppo e la diffusione dei droni potrebbe portare il giro d'affari vicino ai 6 miliardi di dollari nel 2017.
La vendita dei droni all'Italia potrebbe ottenere il via libera del Congresso già in settimana. L'ultimo vertice Nato a Chicago, nel delineare il nuovo sistema di difesa Ags (Alliance Ground Survelliance), ha previsto l'acquisto di droni e tecnologie collegate per un miliardo di euro da parte degli alleati. I costi di mantenimeto della flotta dei droni saranno divisi fra tutti i membri Nato. La piena operatività non è prevista prima del 2017, quando a Sigonella il numero di militari potrebbe crescere di 600 unità.
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