CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
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Commento all'ultimo esperimento del Cern di Ginevra
Tempo fa Stephen Hawking voleva poter conoscere la Mente di Dio. Per questo io gli dedicai il mio libro: “Il Tachione il dito di Dio”. Ora ha cambiato idea e dice che Dio non esiste. Il CERN a sua volta ripropone l'eterna esistenza e autosufficienza della materia. Io rispondo così:
Ciò che è stato osservato al CERN di Ginevra, consiste di un plasma di teorema geometrici e matematici, espressi in numeri cardinali. Questi a loro volta sono costituiti da un gas di numeri ordinali, (la polvere di Cantor invisibile ”diviene“ frattali visibili). A proposito DUNQUE, della presunta autosufficienza della materia, affermata dopo gli ultimi esperimenti del CERN di GINEVRA. Siamo semplicemente alle solite tesi ideologiche del materialismo. Non si tiene conto che l'energia applicata nell'esperimento del CERN è già esistente nell'universo. Quindi la materia non è affatto autosufficiente. Rimane vero semplicemente che nulla si crea e nulla si distrugge in assoluto.
La domanda ultima è dunque: "quali sono le ragioni dell'esistenza dell'energia"? "Ovvero, perché c'è l'energia del nulla indeterminato di Heisemberg, invece che il nulla assoluto? Per approfondire segnalo il sito: il Tachione il dito di Dio. Nel sito si può leggere gratuitamente in rete la teoria unificata dell'universo fisico e mentale, secondo il pensiero sineterico. La tesi fondamentale della teoria afferma che la gravità non è una qualità della materia ma una reazione astratta all'estensione angolare.
Pertanto le successive dimensioni spaziali “estendendosi” a partire dal punto mentale, alla retta, al piano e ai volumi, determinano REAZIONE ANGOLARE GRAVITALE, all'ipotesi immaginaria di estensione LAMBDA, nello spazio tempo. Pertanto le ragioni invisibili delle apparenze fisiche, sono astrazioni di teorema matematici. Le apparenze fisiche visibili ai sensi, sono simulazioni delle idee della teoria. In pratica non ci sono fenomeni fisici reali ma solo rappresentazioni mentali in teorema matematici, visti sulla lavagna mentale dell'osservatore. Il teorema di esclusione di Pauli determina un programma d'impenetrabilità tra fermioni.
http://altrogiornale.org/news.php
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Contrordine: nel Large Hadron Collider di Ginevra NON è stato prodotto nessun mini-buco nero (e forse mai nessuno se ne produrrà).
Nessun buco nero e' stato creato dalle collisioni avvenute all'interno del piu' grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.
Sono smentite cosi' non soltanto i pronostici catastrofici che avevano accompagnato l'accensione della macchina, ma anche le previsioni di alcuni teorici relative alla possibilita' che potessero essere prodotti microscopici buchi neri.
I fisici, si legge del sito LhcItalia a cura dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), devono cosi' prendere atto di questa realta', anche se non tutti erano convinti.
Il risultato sara' pubblicato questa settimana sul sito arXiv.org. Le previsioni di mini buchi neri originati nelle collisioni alle altissime energie raggiunge dall'acceleratore sono basate su teorie che tengono conto degli effetti gravitazionali delle extradimensioni dello spazio.
Dimensioni oltre alle tre accessibili alla nostra esperienza, che sarebbero confinate su scale ultramicroscopiche. Proprio cercando conferma alle teorie sulle extradimensioni, gli scienziati dell'esperimento Cms sono oggi in grado di affermare che a energie dell'ordine di 3,5-4,5 TeV non sono stati trovati segni di mini buchi neri nelle collisioni.
"Entro la fine del prossimo run di Lhc, dovremmo essere in grado di escludere quasi totalmente la possibilità della creazione di buchi neri - ha affermato Guido Tonelli, responsabile internazionale di Cms''.
fonte ANSA - http://mysterium.blogosfere.it/2010/12/contrordine-nel-large-hadron-collider-di-ginevra-non-e-stato-prodotto-nessun-mini-buco-nero-e-forse.html
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più potente di LHC
Nasa scopre Eta Carinae: acceleratore di particelle naturale più potente di Lhc a 7500 anni luce da noi
C’è un acceleratore di particelle naturale, notevolmente più potente del più grande acceleratore costruito dall’uomo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra. Si trova a circa 7.500 anni luce dalla Terra ed è il sistema stellare Eta Carinae. E’ formato da due stelle gigantesche, tra le più grandi della Via Lattea, ed è stato scoperto grazie ai dati dei satelliti della Nasa Fermi e Integral, e del satellite italiano Agile.
I tre satelliti hanno registrato raggi cosmici carichi di energia provenienti da Eta Carinae, interpretati da Roland Walter, dell’università di Ginevra, come risultato di collisioni tra fasci di protoni. L’ipotesi, riferisce la Newsletter dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è stata presentata da Walter in Germania, ad Heidelberg, nel convegno di Astrofisica relativistica.
Secondo Walter i protoni sarebbero spinti dai forti venti generati dalle stelle massicce e resterebbero intrappolati all’interno del loro intenso campo magnetico, rimbalzando avanti e indietro e guadagnando energia a ogni slancio.
Qualcosa di simile, insomma, a quello che avviene nell’anello di 27 chilometri del Cern, ma ad energie decisamente maggiori, stimate dai ricercatori in 10.000 miliardi di elettronvolt. Cauta la responsabile per lo sfruttamento scientifico della missione Fermi per l’Inaf, Patrizia Caraveo, : ”non è affatto detto che si tratti di protoni. C’è la possibilità – ha osservato – che si tratti di elettroni, un meccanismo molto più comune”. Inoltre, ha aggiunto, ”nel cosmo esistono acceleratori ben più potenti, per esempio le pulsar accelerano particelle, elettroni e positroni, ad energie molto più alte e i raggi cosmici galattici arrivano ad energie molto, molto più alte di quelle registrate da Eta Carinae”.
22 dicembre 2010 | 09:41 http://www.blitzquotidiano.it/scienze/nasa-eta-carinae-acceleratore-naturale-lhc-690021/
C’è un acceleratore di particelle naturale, notevolmente più potente del più grande acceleratore costruito dall’uomo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra. Si trova a circa 7.500 anni luce dalla Terra ed è il sistema stellare Eta Carinae. E’ formato da due stelle gigantesche, tra le più grandi della Via Lattea, ed è stato scoperto grazie ai dati dei satelliti della Nasa Fermi e Integral, e del satellite italiano Agile.
I tre satelliti hanno registrato raggi cosmici carichi di energia provenienti da Eta Carinae, interpretati da Roland Walter, dell’università di Ginevra, come risultato di collisioni tra fasci di protoni. L’ipotesi, riferisce la Newsletter dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è stata presentata da Walter in Germania, ad Heidelberg, nel convegno di Astrofisica relativistica.
Secondo Walter i protoni sarebbero spinti dai forti venti generati dalle stelle massicce e resterebbero intrappolati all’interno del loro intenso campo magnetico, rimbalzando avanti e indietro e guadagnando energia a ogni slancio.
Qualcosa di simile, insomma, a quello che avviene nell’anello di 27 chilometri del Cern, ma ad energie decisamente maggiori, stimate dai ricercatori in 10.000 miliardi di elettronvolt. Cauta la responsabile per lo sfruttamento scientifico della missione Fermi per l’Inaf, Patrizia Caraveo, : ”non è affatto detto che si tratti di protoni. C’è la possibilità – ha osservato – che si tratti di elettroni, un meccanismo molto più comune”. Inoltre, ha aggiunto, ”nel cosmo esistono acceleratori ben più potenti, per esempio le pulsar accelerano particelle, elettroni e positroni, ad energie molto più alte e i raggi cosmici galattici arrivano ad energie molto, molto più alte di quelle registrate da Eta Carinae”.
22 dicembre 2010 | 09:41 http://www.blitzquotidiano.it/scienze/nasa-eta-carinae-acceleratore-naturale-lhc-690021/
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Riacceso al Cern di Ginevra il superacceleratore Large Hadron Collider
Si è riacceso al Cern di Ginevra il superacceleratore Large Hadron Collider (Lhc). I fasci hanno ripreso a circolare nell’anello da 27 chilometri dell’acceleratore di particelle piu’ grande e potente del mondo e continueranno a farlo per i prossimi due anni: è iniziata la corsa verso quella che ormai i ricercatori chiamano la ”nuova fisica”. E’ terminata così la pausa tecnica di due mesi cominciata poco prima di Natale. In questo periodo e’ stata curata la manutenzione della grande macchina in modo da renderla più sicura ed efficiente.
Il cammino verso la nuova fisica è cominciato a piccoli passi: i fasci di particelle nell’acceleratore Lhc sono ripartiti con una energia di iniezione bassa, pari a 450 miliardi di elettronvolt (GeV), ma molto rapidamente si dovrebbe salire fino alla massima di 3.500 miliardi di elettronvolt (3,5 TeV).
Le attese della comunità scientifica sono altissime. Durante i due mesi di pausa ”abbiamo migliorato la sicurezza della macchina con tanti piccoli accorgimenti”, spiega il responsabile del progetto Luminosity Upgrade di Lhc, Lucio Rossi, sul sito Lhc Italia, a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Si è lavorato molto sui magneti dove, nel corso del 2010, ”si verificavano piccole oscillazioni elettriche che provocavano disturbi elettronici. Ora – spiega – abbiamo inserito dei filtri piu’ potenti che hanno reso i magneti molto piu’ stabili”. Soprattuto, ha aggiunto, si e’ lavorato per rendere la macchina ancora piu’ efficiente: ”nel 2011 contiamo di raccogliere qualcosa come da 20 a 50 volte piu’ dati rispetto al 2010”.
20 febbraio 2011 | 12:13
http://www.blitzquotidiano.it/scienze/fisica-cern-riacceso-superacceleratore-lhc-2-756655/
Il cammino verso la nuova fisica è cominciato a piccoli passi: i fasci di particelle nell’acceleratore Lhc sono ripartiti con una energia di iniezione bassa, pari a 450 miliardi di elettronvolt (GeV), ma molto rapidamente si dovrebbe salire fino alla massima di 3.500 miliardi di elettronvolt (3,5 TeV).
Le attese della comunità scientifica sono altissime. Durante i due mesi di pausa ”abbiamo migliorato la sicurezza della macchina con tanti piccoli accorgimenti”, spiega il responsabile del progetto Luminosity Upgrade di Lhc, Lucio Rossi, sul sito Lhc Italia, a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Si è lavorato molto sui magneti dove, nel corso del 2010, ”si verificavano piccole oscillazioni elettriche che provocavano disturbi elettronici. Ora – spiega – abbiamo inserito dei filtri piu’ potenti che hanno reso i magneti molto piu’ stabili”. Soprattuto, ha aggiunto, si e’ lavorato per rendere la macchina ancora piu’ efficiente: ”nel 2011 contiamo di raccogliere qualcosa come da 20 a 50 volte piu’ dati rispetto al 2010”.
20 febbraio 2011 | 12:13
http://www.blitzquotidiano.it/scienze/fisica-cern-riacceso-superacceleratore-lhc-2-756655/
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Re: CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
Scoperta la 'Particella di Dio'?? In un documento riservato del cern la notizia del secolo. Ma il direttore invita alla cautela.
La notizia sarebbe quella che tutto il mondo sta aspettando e che è stata clamorosamente annunciata in un blog di un ricercatore della Columbia University che con un post, con la pubblicazione di un documento riservato ha messo a rumore la comunità scientifica internazionale. Ma che c'è di vero ? Parecchio a giudicare dalle ultime notizie battute dalle agenzie di stampa.
"E' una nota interna che avrebbe dovuto rimanere riservata fino alla validazione finale. In casi come questi ci vuole cautela".
Cosi' il Direttore per la Ricerca ed il Computing scientifico del Cern, Sergio Bertolucci, commenta con l'ADNKRONOS la notizia di un documento riservato del Cern apparso sul blog di un matematico della Columbia University sulla possibilita' che nell'acceleratore di particelle di Ginevra Lhc sarebbe stato captato l'elusivo bosone di Higgs, conosciuto anche come la 'particella di Dio'.
"L'informazione e' al vaglio della collaborazione internazionale e, se il dato sara' convalidato, la conferma potrebbe arrivare davvero in pochissimi giorni" aggiunge Bertolucci sottolinendo che "c'e' ancora una probabilita' che si tratti di una fluttuazione, serve quindi tempo e cautela, ma se il segnale e' giusto si sapra' presto".
"In questi giorni -conclude Bertolucci- Lhc sta registrando una serie di grandi record ed i dati sono tanti ma, ripeto, invito alla cautela".
FONTE Adnkronos
http://mysterium.blogosfere.it/2011/04/scoperta-la-particella-di-dio-in-un-documento-riservato-del-cern-la-notizia-del-secolo-ma-il-diretto.html
La notizia sarebbe quella che tutto il mondo sta aspettando e che è stata clamorosamente annunciata in un blog di un ricercatore della Columbia University che con un post, con la pubblicazione di un documento riservato ha messo a rumore la comunità scientifica internazionale. Ma che c'è di vero ? Parecchio a giudicare dalle ultime notizie battute dalle agenzie di stampa.
"E' una nota interna che avrebbe dovuto rimanere riservata fino alla validazione finale. In casi come questi ci vuole cautela".
Cosi' il Direttore per la Ricerca ed il Computing scientifico del Cern, Sergio Bertolucci, commenta con l'ADNKRONOS la notizia di un documento riservato del Cern apparso sul blog di un matematico della Columbia University sulla possibilita' che nell'acceleratore di particelle di Ginevra Lhc sarebbe stato captato l'elusivo bosone di Higgs, conosciuto anche come la 'particella di Dio'.
"L'informazione e' al vaglio della collaborazione internazionale e, se il dato sara' convalidato, la conferma potrebbe arrivare davvero in pochissimi giorni" aggiunge Bertolucci sottolinendo che "c'e' ancora una probabilita' che si tratti di una fluttuazione, serve quindi tempo e cautela, ma se il segnale e' giusto si sapra' presto".
"In questi giorni -conclude Bertolucci- Lhc sta registrando una serie di grandi record ed i dati sono tanti ma, ripeto, invito alla cautela".
FONTE Adnkronos
http://mysterium.blogosfere.it/2011/04/scoperta-la-particella-di-dio-in-un-documento-riservato-del-cern-la-notizia-del-secolo-ma-il-diretto.html
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Particella misteriosa apre finestra su ignoto
Esperimento Usa guidato da italiano. Verso nuova fisica?
ROMA -Mentre andavano a caccia della ormai celebre ''particella di Dio'', ossia il bosone di Higgs che da' origine alla massa, i fisici del Fermilab di Chicago hanno incontrato qualcosa di completamente inaspettato, una particella misteriosa che ha gia' messo in subbuglio il mondo della ricerca perche' potrebbe essere il primo passo verso la scoperta di leggi fisiche completamente nuove. I ricercatori italiani sono in prima fila: il programma di ricerca Cdf (Collider Detector at Fermilab) e' coordinato dall'italiano Giovanni Punzi e sono 70 i ricercatori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) coinvolti, sui 520 che stanno lavorando al programma.
Provengono dalle sezioni dell'Infn di Roma, Pisa, Trieste, Laboratori Nazionali di Frascati, Bologna, Padova, e dei gruppi di Trento e Siena. ''Sono molto contento come fisico perche', se si tratta di una particella completamente sconosciuta, e' probabile che si tratti di nuova fisica'', ha osservato il presidente dell'Infn, Roberto Petronzio. La strada verso la ''nuova fisica'' promessa dal piu' grande e potente acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, potrebbe quindi averla aperta il vecchio Tevatron, l'acceleratore del Fermilab pronto ad andare in pensione a fine anno, dopo 23 anni di lavoro.
''La particella e' venuta fuori per caso. Mentre cercavamo eventi relativi al bosone abbiamo visto un tipo di particella che non avrebbe dovuto esserci'', ha detto Punzi. La particella misteriosa e' stata rivelata dalle ''tracce'' che ha lasciato: un bosone W e due ''getti'' di adroni, ossia di particelle composte da due o tre quark che in genere rappresentano la firma del decadimento di una particella pesante. L'annuncio e' arrivato oggi sul sito ''arXiv'' e la pubblicazione e' destinata alla rivista Physical Review Letters. ''La nuova particella la stiamo studiando da un anno, in centinaia, e alla fine abbiamo deciso che non c'era altra spiegazione al di fuori del fatto che e' qualcosa di completamente nuovo'', ha detto ancora il fisico. La nuova particella non somiglia assolutamente a nulla di tutto cio' che i fisici si aspettavano di vedere o che stessero cercando. ''Di sicuro sappiamo che non e' il bosone di Higgs e che potrebbe essere qualcosa di completamente nuovo. Nel mondo dei fisici - ha osservato - c'e' una grandissima eccitazione''.
L'entusiasmo e' tale che gia' oggi i fisici teorici hanno pubblicati i primi articoli nei quali vedono nella nuova particella la conferma della loro teoria. Quello che e' certo, secondo Petronzio, e' che fra tutte le teorie che potrebbero spiegare la natura di questa particella ''non c'e' nemmeno una che non sia estrosa''. E' il caso del modello Technicolor, che prevede l'esistenza di particelle prodotte ad energie molto alte, o l'ipotesi che esista un nuovo modello, molto bizzarro, della particella Z scoperta dal Nobel Carlo Rubbia..
il Fermilab di Chicago
ROMA -Mentre andavano a caccia della ormai celebre ''particella di Dio'', ossia il bosone di Higgs che da' origine alla massa, i fisici del Fermilab di Chicago hanno incontrato qualcosa di completamente inaspettato, una particella misteriosa che ha gia' messo in subbuglio il mondo della ricerca perche' potrebbe essere il primo passo verso la scoperta di leggi fisiche completamente nuove. I ricercatori italiani sono in prima fila: il programma di ricerca Cdf (Collider Detector at Fermilab) e' coordinato dall'italiano Giovanni Punzi e sono 70 i ricercatori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) coinvolti, sui 520 che stanno lavorando al programma.
Provengono dalle sezioni dell'Infn di Roma, Pisa, Trieste, Laboratori Nazionali di Frascati, Bologna, Padova, e dei gruppi di Trento e Siena. ''Sono molto contento come fisico perche', se si tratta di una particella completamente sconosciuta, e' probabile che si tratti di nuova fisica'', ha osservato il presidente dell'Infn, Roberto Petronzio. La strada verso la ''nuova fisica'' promessa dal piu' grande e potente acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, potrebbe quindi averla aperta il vecchio Tevatron, l'acceleratore del Fermilab pronto ad andare in pensione a fine anno, dopo 23 anni di lavoro.
''La particella e' venuta fuori per caso. Mentre cercavamo eventi relativi al bosone abbiamo visto un tipo di particella che non avrebbe dovuto esserci'', ha detto Punzi. La particella misteriosa e' stata rivelata dalle ''tracce'' che ha lasciato: un bosone W e due ''getti'' di adroni, ossia di particelle composte da due o tre quark che in genere rappresentano la firma del decadimento di una particella pesante. L'annuncio e' arrivato oggi sul sito ''arXiv'' e la pubblicazione e' destinata alla rivista Physical Review Letters. ''La nuova particella la stiamo studiando da un anno, in centinaia, e alla fine abbiamo deciso che non c'era altra spiegazione al di fuori del fatto che e' qualcosa di completamente nuovo'', ha detto ancora il fisico. La nuova particella non somiglia assolutamente a nulla di tutto cio' che i fisici si aspettavano di vedere o che stessero cercando. ''Di sicuro sappiamo che non e' il bosone di Higgs e che potrebbe essere qualcosa di completamente nuovo. Nel mondo dei fisici - ha osservato - c'e' una grandissima eccitazione''.
L'entusiasmo e' tale che gia' oggi i fisici teorici hanno pubblicati i primi articoli nei quali vedono nella nuova particella la conferma della loro teoria. Quello che e' certo, secondo Petronzio, e' che fra tutte le teorie che potrebbero spiegare la natura di questa particella ''non c'e' nemmeno una che non sia estrosa''. E' il caso del modello Technicolor, che prevede l'esistenza di particelle prodotte ad energie molto alte, o l'ipotesi che esista un nuovo modello, molto bizzarro, della particella Z scoperta dal Nobel Carlo Rubbia..
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Antimateria 'chiusa' per un tempo record Al Cern 300 atomi di anti-idrogeno 'intrappolati' per oltre 16 minuti
Per la prima volta e’ possibile trovarsi ''faccia a faccia'' con l’antimateria: l’esperimento Alpha del Cern di Ginevra ha creato e intrappolato circa 300 atomi di anti-idrogeno per il tempo record di 1.000 secondi (oltre 16 minuti): 5.000 volte piu’ lungo rispetto al tempo ottenuto dallo stesso esperimento nel novembre scorso, quando ha permesso per la prima volta di intrappolare l’antimateria per 172 millisecondi. Un risultato che gia’ da allora aveva suggerito scenari da fantascienza ispirati dal romanzo ''Angeli e demoni'' di Dan Brown.
Il risultato, pubblicato nell’edizione online della rivista Nature Physics, permette finalmente di osservare in modo diretto il comportamento dell’antimateria e di verificare se, come prevedono le attuali teorie della fisica, si comporta in modo simmetrico ma opposto rispetto alla materia, come una sorta di ‘’specchio di Alice’’.
Diventa cioe’ possibile sapere se e’ materia e antimateria obbediscono alle stesse leggi della fisica. ‘’E’ un tempo abbastanza lungo per cominciare a studiarle’’, ha osservato il coordinatore dell’esperimento, Jeffrey Hangst, dell’universita’ danese di Aarhus.
Riuscire a intrappolare l’antimateria e a ''tenerla ferma'' in un tempo sufficiente per studiarla da vicino non e’ stato affatto semplice: una volta creati, gli atomi di anti-idrogeno sono stati ''congelati'' e tenuti lontani dalle pareti della ''scatola'' dell’apparato sperimentale grazie ad una trappola fatta di campi elettrici e campi magnetici. Questa gabbia e’ assolutamente necessaria in quanto e’ sufficiente un minimo contatto fra materia e antimateria perche’ queste si distruggano reciprocamente.
''Congratulazioni all’esperimento Alpha'' dalla ricercatrice italiana Gemma Testera, alla guida di un altro esperimento del Cern che sta studiando l’antimateria, chiamato Aegis e finanziato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). ''Aver catturato l’antimateria per un periodo cosi’ lungo e’ il punto di partenza per studiarne le proprieta’'', ha aggiunto commentando l’esperimento, del quale non fa parte nessun italiano. I risultati di queste osservazioni aiuteranno a comprendere meglio molti aspetti della cosmologia e le leggi fondamentali dell’universo. ''Vogliamo studiare le proprieta’ della materia e dell’antimateria - ha detto ancora la ricercatrice - per verificare se si comportano o meno nello stesso modo. L’universo nel quale viviamo e’ fatto di materia e le attuali leggi della fisica suggeriscono che materia e antimateria sono simili''.
Le teorie attuali suggeriscono che materia e antimateria siano state prodotte nella stessa quantita’ al momento del Big Bang e che si siano annichilate a vicenda. Tuttavia una parte di materia e’ sopravvissuta all’impatto ed e’ oggi alla base dell’universo che conosciamo. L’anti-idrogeno intrappolato al Cern adesso potra’ aiutare a capire come mai la materia alla fine abbia vinto e che fine possa aver fatto l’antimateria. ANSA
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Re: CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
Misura piu' precisa per antimateria
Anche italiani dell'Infn nell'esperimento al Cern
28 luglio, 20:06
(ANSA) - MILANO, 28 LUG - E' stata 'pesata' l'antimateria ed é stata ottenuta la misura più precisa in assoluto di un'antiparticella: al Cern di Ginevra una nuova tecnica laser ha permesso di misurare con estrema accuratezza la massa dell'anti-protone, la particella-specchio che vive nell'antimondo ed è opposta rispetto al protone.
Il risultato, pubblicato su Nature, è l'ultimo traguardo raggiunto dai ricercatori europei e giapponesi dell'esperimento Asacusa.
Anche italiani dell'Infn nell'esperimento al Cern
28 luglio, 20:06
(ANSA) - MILANO, 28 LUG - E' stata 'pesata' l'antimateria ed é stata ottenuta la misura più precisa in assoluto di un'antiparticella: al Cern di Ginevra una nuova tecnica laser ha permesso di misurare con estrema accuratezza la massa dell'anti-protone, la particella-specchio che vive nell'antimondo ed è opposta rispetto al protone.
Il risultato, pubblicato su Nature, è l'ultimo traguardo raggiunto dai ricercatori europei e giapponesi dell'esperimento Asacusa.
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un guscio di antimateria intorno alla Terra
La Terra e' avvolta da un 'guscio' di antimateria: intrappolata nel nostro campo magnetico, potenzialmente potrebbe rappresentare un'enorme fonte di energia. La scoperta, pubblicata su Asthrophysical Journal Letters, e' stata possibile grazie all'esperimento internazionale 'Pamela', coordinato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e condotto in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
Lo strumento 'Pamela' (Payload for Antimatter Matter Exploration and Light-nuclei Astrophysics), creato quasi interamente in Italia, e' un vero e proprio 'cacciatore di antimateria' spaziale che e' stato mandato in orbita intorno alla Terra a bordo del satellite russo Resurs-DK1, che viaggia tra i 350 e i 600 chilometri sopra le nostre teste.
Grazie alle misurazioni effettuate tra il luglio 2006 e il dicembre 2008, Pamela e' riuscita a 'contare' per la prima volta ben 28 antiprotoni (le particelle-specchio che vivono nell'antimondo e sono opposte rispetto ai protoni) intrappolati nel campo magnetico terrestre.
La rilevazione e' stata fatta sopra le coste atlantiche del Brasile. In questo punto, infatti, il satellite ha potuto incrociare quella particolare 'ciambella', chiamata 'Fascia di van Allen', che e' formata da particelle cariche generate dalla collisione tra i raggi cosmici provenienti dallo spazio e le particelle della parte piu' esterna dell'atmosfera.
La sua forma ricorda quella di una ciambella perche' in corrispondenza del Brasile si schiaccia verso il suolo, formando una depressione conosciuta come 'Anomalia del Sud Atlantico'.
''Questa e' la prima volta che si dimostra la presenza di antimateria intorno alla Terra'', spiega Piergiorgio Picozza, fisico dell'Infn tra gli autori italiani della ricerca. Riguardo alla sua origine, l'ipotesi piu' probabile e' che ''gli antiprotoni derivino dagli antineutroni generati dallo scontro tra raggi cosmici e atmosfera.Una volta entrati nel campo magnetico terrestre - aggiunge - si trasformano in antiprotoni che rimangono poi intrappolati''.
''Questa fascia di antimateria - precisa Picozza - puo' rappresentare, da un punto di vista teorico, un'enorme fonte di energia, che potremmo ottenere facendo scontrare materia con antimateria''. Qualcuno tra gli esperti avanza anche l'ipotesi di usare questa energia come 'carburante' per le astronavi del futuro.
fonte ANSA
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Re: CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
La particella di Dio è 'alle strette'
Si restringe l'area delle ricerche
22 agosto, 15:13
(ANSA) - ROMA, 22 AGO - La 'particella di Dio' è alle strette: il raggio delle ricerche si è ristretto ulteriormente e potrebbe essere ormai questione di settimane arrivare alla risposta tanto attesa sull'esistenza o meno del bosone di Higgs dal quale dipende l'esistenza della massa. Ad accendere l'entusiasmo dei fisici di tutto il mondo sono i dati piu' recenti raccolti dagli esperimenti Atlas e Cms, condotti nel piu' grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.
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22 agosto, 15:13
(ANSA) - ROMA, 22 AGO - La 'particella di Dio' è alle strette: il raggio delle ricerche si è ristretto ulteriormente e potrebbe essere ormai questione di settimane arrivare alla risposta tanto attesa sull'esistenza o meno del bosone di Higgs dal quale dipende l'esistenza della massa. Ad accendere l'entusiasmo dei fisici di tutto il mondo sono i dati piu' recenti raccolti dagli esperimenti Atlas e Cms, condotti nel piu' grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.
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Polemiche circa la natura potenzialmente distruttiva del controverso CERN Large Hadron Collider
Continuano le polemiche circa la natura potenzialmente distruttiva del controverso CERN Large Hadron Collider (LHC), è stato notato come un simile dispositivo potrebbe essere legato al grande aumento recente di attività sismica. “L’LHC produce il più grande campo magnetico terrestre, dopo quello naturale proveniente dal nucleo del pianeta;. Quindi è potenzialmente una macchina che può produrre terremoti che disturbando il campo magnetico” C’è poi uno scenario ancora più preoccupante, se la macchina come profetizzato produce buchi neri stabili o semi-stabili, potrebbero esplodere alla fine della loro pur breve vita, provocando terremoti di intensità sconosciuta. L’LHC è stato attivato nel settembre 2008, ma è stato chiuso in seguito fino all’anno successivo a causa di un guasto tecnico.
Ci sarebbero casi in cui alcuni terremoti sembravano coincidere con l’attività dell’LHC. “L’anno scorso, quando l’LHC del CERN è stato rimesso in funzione, esattamente dopo una settimana si è avuto un terremoto in Cile dell’8,8°, il sesto più grande della storia. Altro fermo di 3 mesi, rimesso in funzione ed ecco il quinto più grande terremoto della storia in Giappone, e nello stesso anno. “Si tratta di una pura coincidenza, o potrebbe esserci una correlazione?
La macchina è molto probabile che causi onde gravitomagnetiche, ed anche piccoli cambiamenti nel campo magnetico terrestre potrebbe potenzialmente creare l’instabilità. “Ogni volta che una nuova fonte magnetica appare un campo magnetico si riordina. Ogni volta che la macchina si accende di nuovo entro una settimana la Terra “riordina” i suoi campi di forza, e si potrebbe ottenere un forte terremoto"
E inoltre, si dice che LHC possa portare alla creazione di un buco nero, nessuno può prevedere ciò che accadrebbe in tal caso……
Il CERN ha assicurato che non vi sono pericoli connessi con l’attività in corso all’LHC.
Fuori del palazzo del CERN si erge una statua, del dio indù Shiva, spesso chiamato nella tradizione indù come “Destroyer of Worlds.” il distruttore del mondo, e se davvero c’è un potenziale pericolo associato con l’LHC, questa è a dir poco una tragica coincidenza.
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CERN LHC dati confermati: superata velocità luce
ROMA - E’ arrivata la conferma ufficiale: la velocita’ della luce e’ stata superata. I dati, resi noti questa mattina, dimostrano che le i neutrini viaggiano ad una velocita’ di circa 60 nanosecondi superiore a quella della luce, il limite della velocità nel cosmo. Il risultato e’ stato ottenuto nell’esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso) e le anomalie sono state osservate dal rivelatore Opera, che ha analizzato il fascio di neutrini che dal Cern di Ginevra vengono lanciati verso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Il risultato si basa sull'osservazione di oltre 15.000 neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall’acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso e i dati del rivelatore Opera, che saranno presentati oggi a Ginevra, dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocita’ attesa. L’analisi dei dati, raccolti negli ultimi tre anni, dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce. Il risultato e’ stato ottenuto con una serie di misure ad altissima precisione, fatte in collaborazione con gli esperti di metrologia del Cern e di altre istituzioni. La distanza tra l'origine del fascio di neutrini e il rivelatore Opera e’ stata misurata con un'incertezza di 20 centimetri sui 730 chilometri del percorso e il tempo di volo dei neutrini e’ stato determinato con una precisione di meno di 10 nanosecondi, utilizzando strumenti molto sofisticati, come sistemi Gps progettati appositamente per l’esperimento e orologi atomici.
‘’Abbiamo sincronizzato la misura dei tempi tra il Cern e il Gran Sasso con un'accuratezza al nanosecondo e abbiamo misurato la distanza tra i due siti con una precisione di 20 centimetri’’, ha detto Dario Autiero il ricercatore oggi pomeriggio presentera’ i dati al Cern. ‘’Nonostante le nostre misure abbiano una bassa incertezza sistematica e un'elevata accuratezza statistica – ha aggiunto - e la fiducia riposta nei nostri risultati sia alta, siamo in attesa di confrontarli con quelli provenienti da altri esperimenti”. Il Cern stesso rileva in una nota che ‘’considerando le straordinarie conseguenze di questi dati, si rendono necessarie misure indipendenti prima di poter respingere o accettare con certezza questo risultato. Per questo motivo la collaborazione Opera ha deciso di sottoporre i risultati a un esame piu’ ampio nella comunita’’’. I dati saranno quindi presentati oggi pomeriggio in un seminario nel Cern di Ginevra e lunedi’ in un seminario nei Laboratori del Gran Sasso.
“Quando un esperimento si imbatte in un risultato apparentemente incredibile e non riesce a individuare un errore sistematico che abbia prodotto quella misura, la procedura standard e’ sottoporlo a una piu’ ampia indagine’’, ha osservato il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci. “Se questa misura fosse confermata – ha aggiunto - potrebbe cambiare la nostra visione della fisica, ma dobbiamo essere sicuri che non esistano altre, più banali, spiegazioni. Cio’ richiederà misure indipendenti’.
ANSA
Ultima modifica di Alaudae il Dom 6 Nov - 13:09:27 - modificato 3 volte.
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Re: CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
L'ho sempre saputo che esisteva un qualcosa più veloce della luce.
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L'eccezionale esperimento sui super neutrini del Cern ? Ettore Majorana l'aveva teorizzato.
Il comportamento 'superluminale' dei neutrini piu' veloci della luce, lanciati dal Cern al Gran Sasso e osservati nell'esperimento Opera, sarebbe spiegato dalla teoria sulle particelle elementari che nel 1932 ideo' il fisico Ettore Majorana, poi misteriosamente scomparso nel nulla.
A rilevarlo sono due fisici italiani, Fabrizio Tamburini e Marco Laveder, ricercatori dell'Universita' di Padova, in un articolo pubblicato sul sito arxiv.org. e riportato oggi on line dall'Istituto Nazionale di Astrofisica.
E, alla luce dello studio di Majorana, la teoria della Relativita' di Einstein, riporta l'Inaf sul suo sito, "va benissimo cosi'". Nel lontano 1932, il geniale fisico italiano Ettore Majorana elaboro' una elegante teoria sulle particelle elementari nella quale ipotizzava che, in particolari condizioni, queste potessero assumere una massa 'immaginaria'.
Una insolita proprieta' in grado pero' di liberare le particelle dai limiti imposti dalle equazioni della Relativita' e permettergli di viaggiare piu' veloci della luce. Tamburrini e Laveder hanno quindi ripreso questa idea e ne ribadiscono "la sua estrema attualita' e validita'".
"Rileggendo gli appunti di quasi ottanta anni fa scritti da Majorana mi sono convinto che quella sua teoria dava delle predizioni che erano in ottimo accordo con i risultati dell'esperimento Opera" commenta Tamburini. "E l'interpretazione che noi diamo al lavoro del fisico italiano e' a nostro avviso -prosegue il ricercatore- del tutto ragionevole".
fonte adnkronos
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Svizzera, importanti fisici scettici su esperimento velocità super-neutrini.
I direttori di tre dei più importanti laboratori di fisica del mondo si dicono scettici che un neutrino possa avere superato la velocità della luce, infrangendo così le teorie di Albert Einstein.
Rolf Heuer del Cern di Ginevra, Pier Oddone dello statunitense Fermilab e Atsuto Suzuki del giapponese Kek sostengono infatti che molto probabilmente la ricerca sui neutrini non reggerà.
Oddone ha dichiarato di essere "totalmente scettico" e Suzuki è d'accordo con lui: "Anche io sono molto scettico. Mi aspetto che il risultato dell'esperimento si rivelerà inesatto".
Due settimane fa gli scienziati avevano calcolato che la velocità di un neutrino sparato dal Cern di Ginevra fino ai laboratori del Gran Sasso era stata superiore a 300mila chilometri al secondo, la velocità della luce.
fonte Lapresse
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superata velocità della luce..
(ANSA) - ROMA, 28 OTT - Cominciati i nuovi test destinati a fornire ''una prova non ancora definitiva, ma valida'' dei dati secondo i quali i neutrini sono piu' veloci della luce. Lo ha detto all'ANSA il neo-presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Fernando Ferroni. I dati, dei quali si attende la conferma dai nuovi test, sono quelli pubblicati a fine settembre basati sullo studio dei neutrini che coinvolge i ricercatori del Cern di Ginevra e i colleghi dei laboratori del Gran Sasso.
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CERN: vicino a vedere materia primordiale
'Vedere' da vicino la materia primordiale prodotta subito dopo il Big Bang: e' questa la grande promessa della nuova fase di collisioni al nastro di partenza nell'acceleratore piu' grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.
Dopo lo stop alle collisioni fra protoni, dal 14 novembre nell'anello da 27 chilometri dell'acceleratore cominceranno a correre e a scontrarsi fasci di ioni, ha detto all'ANSA Paolo Giubellino, dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e coordinatore internazionale dell'esperimento Alice.
Con le nuove collisioni che stanno per cominciare ''contiamo di poter fare molto di piu''', ha aggiunto. Basti pensare che per quest'anno era prevista una frequenza delle collisioni maggiore di 5 o 10 volte rispetto allo scorso anno, ''ma in realta' la frequenza sara' maggiore da 10 a 20 volte''.
Questo significa che il livello di dettaglio al quale potranno arrivare adesso le osservazioni sara' di gran lunga superiore. Se l'anno scorso le prime collisioni fra gli ioni di piombo avevano suggerito un grande numero di misure suggestive, ''adesso diventera' possibile avere misure di tipo quantitativo''.
Prima che prendano il via le collisioni fra ioni di piombo, sono previsti altri test ''acrobatici'': sono in programma collisioni fra particelle profondamente diverse, come protoni e ioni. ''E' come far correre su una pista cavalli e automobili, facendoli incrociare sempre in corrispondenza delle tribuna'', ha spiegato Giubellino. Se il test avra' successo, una serie di collisioni di questo tipo potrebbe avvenire nel 2012.
foto ANSA
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Re: CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
Questi Vojan giocà con ste ose... Poso fa na domanda? Ma sti scienziati so 'mbecilli o gonfian le rote ai treni? O.o
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Se non credi neanche nelle piccole cose, come puoi credere a tutte le altre?
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Nuovi test confermano lo straordinario risultato sui neutrini super-veloci.
Nuovi test realizzati ai Laboratori Nazionali dell'Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) del Gran Sasso dalla Collaborazione Opera, utilizzando dei particolari fasci di neutrini (molto piu' brevi nel tempo e distanziati) inviati dal Cern di Ginevra, hanno confermato i risultati resi noti a settembre sulla velocita' dei neutrini, 60 nanosecondi piu' veloci della luce.
I nuovi test sembrano escludere una parte dei potenziali errori sistematici che avrebbero potuto essere addebitati alla misura precedente. "Una misura cosi' delicata che ha profonde implicazioni per la fisica, richiede un eccezionale livello di approfondimento - commenta Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - l'esperimento Opera, grazie al particolare adattamento dei fasci di neutrini del Cern, ha realizzato un test importante per la consistenza dei suoi risultati.
Il risultato positivo dei test ci rende piu' fiduciosi sulle misure, anche se la parola decisiva puo' essere detta solo dalla realizzazione di esperimenti analoghi in qualche altra parte del mondo". Il 17 novembre la Collaborazione Opera ha sottomesso il paper sulle misure della velocita' dei neutrini alla rivista scientifica JHEP e, contemporaneamente, al sito ArXiv.
Quest'ultimo lo mettera' on line nelle prime ore di oggi. Il periodo passato dal seminario tenuto il 23 settembre scorso al Cern e' stato utilizzato sia per preparare un preprint piu' "leggibile" - incorporandovi suggerimenti arrivati dalla comunita' scientifica - sia per verificare ulteriormente i principali argomenti dell'analisi dei dati, sia per condurre nuovi test con i particolari fasci di neutrini dal Cern.
Questi fasci sono caratterizzati da una migliore definizione del 'tempo di estrazione' dei protoni. I 'pacchetti' di neutrini, cioe', sono lunghi solo 3 nanosecondi e spaziati gli uni dagli altri di 524 nanosecondi. Molto piu' stretti e separati rispetto a quelli della misura annunciata a settembre: in quel caso i fasci duravano 10.500 nanosecondi e erano distanziati da 50 milioni di nanosecondi. Questi nuovi test hanno permesso di prendere una misura piu' accurata della velocita' dei neutrini utilizzando peraltro una minore intensita' dei fasci. In questa fase Opera ha collezionato 20 eventi analizzati individualmente: altri potranno essere registrati nei test previsti per il 2012.
Questo traguardo e' stato reso possibile da una stretta collaborazione con il team del Cern che lavora sugli acceleratori. La Collaborazione Opera continuera' a prendere dati nel corso del 2012 anche utilizzando al Cern un nuovo rivelatore di muoni collocato dietro l'assorbitore di adroni che consentira' di realizzare ulteriori studi indipendenti.
fonte rainews24
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Grande attesa nel mondo per l'annuncio domani del Cern di Ginevra.
C'e' grande attesa per l'annuncio che il Cern si prepara a dare domani (oggi per chi legge), martedi' 13 dicembre: riguarda una delle particelle piu' inseguite della fisica, il bosone di Higgs grazie al quale esiste la massa, ma sara' impossibile sapere di che cosa si tratta fino alla comunicazione dei dati delle ricerche.
Soltanto allora, in un seminario organizzato a Ginevra nel pomeriggio, si scopriranno le carte sulle novita' relative alla cosiddetta ''particella di Dio''. Gli esperimenti dai quali si attende l'annuncio sono fra i due piu' grandi dell'acceleratore Large Hadron Collider (Lhc), si chiamano Cms e Atlas e sono entrambi diretti da italiani: rispettivamente Guido Tonelli e Fabiola Gianotti.
''I due esperimenti stanno procedendo alla cieca, ossia l'uno all'insaputa dei risultati ottenuti dall'altro'', ha spiegato il fisico Antonio Masiero, della giunta esecutiva dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Entrambi cercano la stessa cosa, ossia se l'ultima particella mancante alla teoria di riferimento della fisica contemporanea (il Modello Standard) potrebbe trovarsi o meno all'interno di una regione di energia finora inesplorata, compresa fra 115 e 140 miliardi di elettronvolt (GeV).
''E' un'area molto piccola e molto interessante e nell'ultimo periodo ci si e' concentrati su questa regione'', ha osservato Masiero. L'esperimento Cms, cosi' come l'Atlas, sono andati li' a cercare indizi sulla presenza dell' ''ultima particella'', ma soltanto martedi' ci sara' il confronto aperto dei dati. Bisognera' poi fare i conti con il margine di incertezza e considerare, ha aggiunto Masiero, che ''i rivelatori dei due esperimenti sono diversi e che, di conseguenza, permettono di raccogliere dati di tipo diverso''.
Che l'ultima particella sara' anche la star dell'incontro organizzato il 20 dicembre a Milano da Infn e Museo nazionale della scienza ''Leonardo da Vinci'', che riunira' i coordinatori italiani di cinque esperimenti dell'Lhc, insieme al direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci, e al presidente dell'Infn, Fernando Ferroni.
fonte ANSA
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Re: CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/02/22/visualizza_new.html_102536180.html
I neutrini non sono piu' veloci della luce
Gli stessi italiani autori della scoperta hanno riscontrato l'anomalia degli strumenti
22 febbraio 2012, 22:05
I neutrini non sono più veloci della luce. Le misure rilevate nel settembre scorso sarebbero dovute ad un'anomalia nel funzionamento degli apparati utilizzati per misurare la velocità dei neutrini.
A scoprire l'anomalia negli strumenti di misura è stato lo stesso gruppo di ricerca italiano dell'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene 'sparato' dal Cern di Ginevra ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica nucleare (Infn). I ricercatori sono gli stessi che lavorano al rivelatore Opera e che esattamente cinque mesi fa, il 23 settembre 2011, avevano notato che i neutrini avevano superato la velocita' della luce
Dopo questa notizia aggiungo solo una cosa :
I neutrini non sono piu' veloci della luce
Gli stessi italiani autori della scoperta hanno riscontrato l'anomalia degli strumenti
22 febbraio 2012, 22:05
I neutrini non sono più veloci della luce. Le misure rilevate nel settembre scorso sarebbero dovute ad un'anomalia nel funzionamento degli apparati utilizzati per misurare la velocità dei neutrini.
A scoprire l'anomalia negli strumenti di misura è stato lo stesso gruppo di ricerca italiano dell'esperimento Cngs (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene 'sparato' dal Cern di Ginevra ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica nucleare (Infn). I ricercatori sono gli stessi che lavorano al rivelatore Opera e che esattamente cinque mesi fa, il 23 settembre 2011, avevano notato che i neutrini avevano superato la velocita' della luce
Dopo questa notizia aggiungo solo una cosa :
Re: CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
.....A scoprire l'anomalia sono stati quindi gli stessi ricercatori che lavorano al rivelatore Opera e che esattamente cinque mesi fa, il 23 settembre 2011, avevano notato una discrepanza di 60 nanosecondi tra la velocità dei neutrini e quella della luce, a vantaggio dei primi. Proprio dalla collaborazione di Opera è atteso un aggiornamento, ma ad anticipare il dato è stata la rivista internazionale Science, che parla di un "errore" dovuto ad una "cattiva connessione" fra un cavo a fibre ottiche che collega al computer il ricevitore Gps utilizzato per misurare il tempo di percorrenza di neutrini. Dopo aver stretto la connessione, prosegue Science, i ricercatori hanno misurato il tempo impiegato dai dati a percorrere la lunghezza della fibra ottica ed hanno rilevato che questi venivano acquisiti 60 nanosecondi prima del previsto. Poiché questo tempo viene sottratto al tempo complessivo di percorrenza dei neutrini, questa anomalia sembra spiegarne l'arrivo più rapido. Saranno comunque necessari nuovi dati per confermare questa ipotesi.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/02/22/visualizza_new.html_102536180.html
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/02/22/visualizza_new.html_102536180.html
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Neutrini: Ereditato (Cern): "non è stato un errore"
Antonio Ereditato, fisico responsabile dell'esperimento Opera, smentisce conclusioni troppo affrettate e spiega che per essere sicuri che si tratti di un errore bisognerà attendere fino a maggio.
Non e' stato un errore: per il fisico responsabile dell'esperimento Opera, Antonio Ereditato, ''la fine non e' ancora arrivata''.
Con la stessa prudenza con cui nel settembre scorso aveva insistito sulla necessita' di verificare i dati, oggi e' importante verificare se l'anomalia nel collegamento di una fibra ottica al computer sia davvero all'origine della misura che indicava i neutrini piu' veloci della luce.
''Come abbiamo avuto i nostri dubbi all'inizio, li abbiamo ancora. Abbiamo lavorato intensamente per cerca la causa di questa anomalia'', ha detto all'ANSA Ereditato riferendosi alle prime misure secondo cui i neutrini battevano la velocita' della luce.
''Abbiamo fatto, rifatto e ancora rifatto tutti i test possibili e ogni volta si imparava qualcosa di piu'. Abbiamo cercato a tappeto, esaminando tutti gli aspetti possibili, e alla fine abbiamo trovato due effetti''.
Il primo riguarda la calibrazione dell'orologio atomico utilizzato nell'esperimento: una prima anomalia ''a favore'' delle misure di settembre, poiche' in base ad essa i neutrini risultano essere piu' veloci. Il secondo effetto e' invece in contraddizione con le misure di settembre: ''e' un effetto molto sottile, legato alla trasmissione del segnale dalla fibra ottica all'elettronica di acquisizione dei dati''.
fonte ansa
In condizioni normali la connessione di questo cavo ha due stati: on e off. ''Lo utilizziamo da anni e in passato ha sempre funzionato correttamente. Ma poi - ha spiegato Ereditato - e' successo qualcosa per cui la connessione non era ne' accesa ne' spenta, ma in una posizione intermedia. Adesso - ha aggiunto - abbiamo il potenziale sospetto che questo effetto possa essere stato attivo mentre prendevamo i dati sui neutrini''.
fonte ANSA
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Non e' stato un errore: per il fisico responsabile dell'esperimento Opera, Antonio Ereditato, ''la fine non e' ancora arrivata''.
Con la stessa prudenza con cui nel settembre scorso aveva insistito sulla necessita' di verificare i dati, oggi e' importante verificare se l'anomalia nel collegamento di una fibra ottica al computer sia davvero all'origine della misura che indicava i neutrini piu' veloci della luce.
''Come abbiamo avuto i nostri dubbi all'inizio, li abbiamo ancora. Abbiamo lavorato intensamente per cerca la causa di questa anomalia'', ha detto all'ANSA Ereditato riferendosi alle prime misure secondo cui i neutrini battevano la velocita' della luce.
''Abbiamo fatto, rifatto e ancora rifatto tutti i test possibili e ogni volta si imparava qualcosa di piu'. Abbiamo cercato a tappeto, esaminando tutti gli aspetti possibili, e alla fine abbiamo trovato due effetti''.
Il primo riguarda la calibrazione dell'orologio atomico utilizzato nell'esperimento: una prima anomalia ''a favore'' delle misure di settembre, poiche' in base ad essa i neutrini risultano essere piu' veloci. Il secondo effetto e' invece in contraddizione con le misure di settembre: ''e' un effetto molto sottile, legato alla trasmissione del segnale dalla fibra ottica all'elettronica di acquisizione dei dati''.
fonte ansa
In condizioni normali la connessione di questo cavo ha due stati: on e off. ''Lo utilizziamo da anni e in passato ha sempre funzionato correttamente. Ma poi - ha spiegato Ereditato - e' successo qualcosa per cui la connessione non era ne' accesa ne' spenta, ma in una posizione intermedia. Adesso - ha aggiunto - abbiamo il potenziale sospetto che questo effetto possa essere stato attivo mentre prendevamo i dati sui neutrini''.
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c'è un tunnel dei neutrini?
Un video prodotto dal Cern e dall'Infn nel 2006 racconta tutto dell'esperimento CNGS/OPERA, in questi giorni sulla bocca di tutti per un inatteso effetto collaterale...
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Re: CERN LHC Dati confermati, superata velocita' luce
allucinante .....ma quanti cxxxo di soldi hanno speso per fare questo
per sapere cosa???come se formato universo....mah questi sono veramente MALATI.....io non ho parole... wwwItalia
per sapere cosa???come se formato universo....mah questi sono veramente MALATI.....io non ho parole... wwwItalia
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