L’esperienza pre-morte
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Marius
Maverik
6 partecipanti
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vita dopo la morte
Mi è venuta sempre una domanda , alla quale nessuno mi ha risposto . se qualche studioso lo sa , prego rispondere !
La Domanda : "Ma se noi siamo fatti di Atomi , quando moriamo questi atomi dove vanno ? "
Specifico : rimangono nella biosfera , ok , .. ma hanno massa e .. quindi la terra dovrebbe avere piu' massa ?
Vorrei anche conoscere qualcuno che ha ..o ha avuto esperienze di vita già vissuta , in particolare ricordi ed associazioni di immagini o sogni .
La Domanda : "Ma se noi siamo fatti di Atomi , quando moriamo questi atomi dove vanno ? "
Specifico : rimangono nella biosfera , ok , .. ma hanno massa e .. quindi la terra dovrebbe avere piu' massa ?
Vorrei anche conoscere qualcuno che ha ..o ha avuto esperienze di vita già vissuta , in particolare ricordi ed associazioni di immagini o sogni .
Maverik- Partecipante Novizio
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Re: L’esperienza pre-morte
Io sono dell'idea che i Dejavù abbiano a che fare con vite passate..e cmq leggi l'articolo Destini Clonati che ho scritto giorni fa..
http://www.misteri2012.net/alt-sezione-misteri-f7/destino-clonato-t3770.htm?highlight=destino+clonato
http://www.misteri2012.net/alt-sezione-misteri-f7/destino-clonato-t3770.htm?highlight=destino+clonato
L’esperienza pre-morte
di Alessandro De Angelis
Questa è la descrizione dell’esperienza di una persona comune che a distanza di trenta anni da ciò che accadde ha ancora dentro la mente un sola domanda che lo tormenta: perché?! Perché ho potuto o mi è stato permesso di vedere e vivere quest’episodio che ha sconvolto la mia vita, nonostante i continui processi mediativi che ho con essa, cercando molte volte di poterla rimuovere o sotterrare per non cadere in conflittualità con una vita normale, e soprattutto è giusto portarmela nella tomba solo per me senza trasmetterla ad altri?
In realtà quello che mi ha frenato è il pensiero per la spiacevolezza di essere preso per visionario, bugiardo, megalomane, pazzo o quant’altro di degradante ci possa essere, ma al di là del personale, che si risolve con l’anonimato, mi ha frenato anche la non credibilità al fatto che io abbia vissuto questa esperienza senza poter portare nessuna prova empirica e concreta di ciò che vi narrerò. Ma alla fine ho superato questa barriera convincendomi del fatto che crederci o no sia marginale, rispetto alle nuove aperture e riflessioni mentali che essa vi susciterà, a patto che leggiate senza preclusioni, preconcetti o paure di sorta che inevitabilmente vi attanaglieranno per gli argomenti trattati.
Vorrei partire subito con il racconto di quel che mi successe all’età di diciassette anni, quando ancora ero un “ragazzo normale”, di ceto medio, studente alle scuole superiori, intellettualmente ed emotivamente nella norma come tanti di voi. A quell’età al di là dei giochi e delle amicizie normali con i miei coetanei non è che avessi molti hobby a parte una “fissa” che mi era venuta e cioè l’apnea. L’apnea consiste nel trattenere il respiro il più a lungo possibile dopo aver adeguatamente ventilato i polmoni, al fine di immagazzinare negli alveoli la maggior quantità di aria e quindi di ossigeno per poi vedere quanti secondi riuscivo a trattenere il fiato e successivamente, volta dopo volta, cercare di resistere sempre di più per vedere il mio limite e cercaredi abbatterlo continuamente.
Questo avvenne quando da bambino andavo ogni anno al mare con i miei genitori i quali prendevano una casa in affitto per un intero mese e la mia passione era quella di nuotare; e, una volta che mi comprarono una maschera senza boccaglio, cominciai ad andare sott’acqua cercando di rimanere in immersione il più a lungo possibile. Finito il mese di villeggiatura ricordo che per continuare quest’apnea mi mettevo disteso sul letto, di tanto in tanto, con un orologio al polso dotato di lancetta conta secondi e con lo sguardo posato su di essa cominciavo a trattenere il respiro per vedere quanto tempo potevo resistere.
Ricordo che le prime volte superavo a stento il minuto, poi con il passare del tempo ed il continuo di questa pratica, aumentai sempre di più il mio limite fino a portarlo all’estremo di due minuti. Una volta arrivai a due minuti e dieci secondi, a parte quel giorno. Era un pomeriggio come un altro, pioveva ed io non avevo voglia di continuare a studiare, o perlomeno volevo prendermi una pausa, mi distesi sul letto e partii con una determinazione enorme per poter valicare il mio record personale.
Così dopo aver effettuato l’iperventilazione cominciai una nuova apnea, immersi la maggior quantità di aria possibile nei polmoni fino a che li sentii espandersi fino a provocarmi dolore, e via con lo sguardo fisso sull’orologio che effettuò il primo giro di un minuto. Un minuto e trenta secondi: e qui iniziò la prima crisi dove ti viene voglia di lasciar perdere, espellere l’aria e riprendere a respirare normalmente. Ma dovevo battere il mio record e, arrivato a due minuti, sentii il cuore che batteva sempre più velocemente aumentando l’intensità di contrazione fin quasi a sentirlo in gola. Ormai ero allo spasimo, ma decisi di metterci tutto me stesso e di andare avanti per battere il mio record di almeno dieci secondi, portandolo così a due minuti e venti.
Bene, in quegli attimi il tempo sembrava dilatarsi sempre più ed i secondi trasformarsi in un’eternità.
Stavo ormai per espellere l’aria quando improvvisamente sentii sparire quello stimolo e fui preso da un senso di euforia constatando che potevo andare avanti senza problemi, e così feci. Ma a due minuti e cinquanta secondi avvertii distintamente il cessare del mio battito cardiaco, e senza alcuno spavento pensai: “hey, mi si è fermato il cuore”; un attimo e mi ritrovai al di sotto del soffitto della camera, e dell’alto potei vedere distintamente tutti i suoi mobili, il letto ed il mio corpo su di esso disteso, con gli occhi aperti e lo sguardo verso l’orologio, e pensai: “che bello!”. Mi sentii per la prima volta libero e senza paure, libero con la consapevolezza che quel corpo altri non era che una gabbia che aveva imprigionato il vero me stesso; e la nuova realtà di non averlo più era così sublime che tutte le sensazioni migliori che potremmo conoscere in vita, sommate insieme in intensità, non avrebbero potuto rappresentare altro che un granello di sabbia nel deserto a paragone dello stato di benessere che stavo vivendo. Improvvisamente sopra di me vidi comparire od aprirsi un tunnel da cui venni risucchiato, quasi senza rendermene conto.
E via su, dentro di esso, sempre più velocemente e vorticosamente mentre sentivo intorno a me altre presenze. Ricordo che esso era di un colore simile alle crema del gelato e vidi che alla sua fine, in lontananza, c’era una luce che diventava sempre più forte ed intensa. Più mi avvicinavo ad essa e maggiore era la sensazione di gioia e benessere che provavo, così come la voglia di raggiungerla il prima possibile. Improvvisamente si ruppe o si aprì un varco nel tunnel e sentii una o più forze che mi spinsero lì, ed io non avevo la forza o la capacità di oppormi.
Mi trovai così fuori dal tunnel, avvolto in un nero così intenso e profondo da avermi dato la sensazione che mi sarei potuto disperdere in esso con la conseguente morte di me come energia vitale. In quel buio senza confini di spazio, in quanto privo di materia, fui assalito da un senso di paura ed angoscia indescrivibili. Ricordo che lanciai un grosso urlo di disperazione dentro me stesso, quando mi sentii subito afferrato dalle entità che mi avevano spinto lì fuori come se avessero formato una lunga catena tra loro. Mi tranquillizzai e fui invitato a vedere. Ed io vidi. Cosa? Tutto. Vidi distintamente quella fonte di energia (la stessa che da dentro il tunnel vedevo alla sua fine) in tutta la sua interezza. Era viva, pulsante e vibrante, collegata in una diversa dimensione da quella della materia agli universi che interagivano con essa. Percepii tutto l’attraversamento di questa energia, fu come se potessi passargli dentro assaporandone tutte le sensazioni intrinseche fino a viverle e comprenderle, mi sentii come aprire una memoria che si era persa dal momento della mia nascita e dall’entrata della mia energia vitale dentro il mio corpo.
Continuai questo “viaggio” fin dentro gli universi, dal macrocosmo fino al microcosmo nei meandri infinitesimali della materia. Io ho parlato di viaggio, in realtà non saprei se sia stato un flash, un millisecondo, un riappropriarsi della memoria perduta od altro, ma la concezione del tempo non era certamente uguale a quella che percepiamo noi qui con la materia. Pensate ad un malato in coma che improvvisamente si sveglia dopo anni da un incidente e ricorda tutta la vita precedente ad esso. Bene, per me fu così.
Capì o ricordai la realtà, il perché della nascita in un corpo, da dove provenivo e dove sarei andato dopo la mia morte corporea. Nulla aveva più segreti, ma sapeste quant’è difficile spiegare in termini di dimensioni tridimensionali e di materia (mondo in cui tutti viviamo) che ci porta a pensare ed a vedere in questi termini solamente altre dimensioni completamente diverse dalla nostra, se non adimensionali in quanto prive di materia.
Volendo provare a fare questo sforzo, è quindi obbligatorio fare esempi che portino a pensare alle tre dimensioni (più il tempo) che noi viviamo e percepiamo. Quella fonte di energia che chiamiamo Dio era costituita da luce e vibrazione, luce bianca di un’intensità e qualità non riscontrabile nel nostro mondo. Nella sua parte più esterna vibrava in maniera quasi impercettibile, ma era palpabilissimo il senso di quiete, benessere e felicità che l’essere in esso estrinsecava. Ora questo sopra descritto, non essendo composto di materia, diciamo, per nostra comodità, per meglio poter capire a livello tridimensionale, che è come un globo collegato alla dimensione della materia con gli universi esistenti tramite questi tunnel che interagiscono tra le due diverse dimensioni, prendendo energia che dai corpi di tutte le più disparate specie viventi viene espulsa alla loro morte per rispedirle nel globo energetico. Quest’ultima una volta raggiunto il “globo energetico” viene a trovarsi nella sua parte di esterna dove si ha un senso di quiete e benessere dovuto ad una vibrazione a bassa intensità che lo caratterizza, per andare progressivamente sempre più al suo interno grazie alla continua quantità di energia che arriva incessantemente nella parte esterna da altre energie di corpi-materia che hanno concluso il loro ciclo spingendo all’interno quella che vi era prima giunta.
Il Giornale OnlineCon l’avanzamento all’interno del globo, si va incontro ad un progressivo e costante aumento della frequenza di vibrazione che provoca in maniera direttamente proporzionale l’aumento della percezione del piacere, fino a che si raggiunge il nucleo centrale della struttura energetica, dove le vibrazioni arrivano alla massima frequenza facendo fondere per poi riamalgamare una quantità “X” delle singole unità energetiche (come tante piccole palline di mercurio che si trovano improvvisamente a contatto tra loro diventando un tutt’uno con le altre) che implodono per poi esplodere violentemente (ed è qui che si prova il massimo dell’orgasmo del piacere), attraversando il globo in tutte le sue direzioni per poi riuscire da esso in singole unità energetiche che entrano nei feti delle varie specie viventi di tutti gli “universi circostanti”. Nel contempo l’altra energia che costituisce il globo, prova e trae anch’essa piacere nell’essere e nel sentirsi attraversata dalle violente esplosioni che avvengono nel nucleo. Per farvi meglio capire si può trovare una similitudine con le stelle che, attraverso le esplosioni che avvengono nel loro nucleo, espellono tramite lunghe lingue di fuoco parte della loro materia distribuendola poi nello spazio circostante.
Per quanto riguarda gli universi, con il trascorrere del tempo la quantità di materia che li formano, risucchiata dai buchi neri, diminuisce ogni qualvolta si scontrano tra loro galassie che ospitano al loro centro degli enormi buchi neri massivi, quieti ed inermi fino all’impatto delle galassie.
Difatti quando queste entrano in collisione i buchi neri che sono al loro interno si fondono in uno unico più grande che si riattiva assorbendo moltissima materia delle due galassie per poi ridiventare inerme sino alla prossima collisone. Questa continua diminuzione di materia porta inevitabilmente alla diminuzione dei pianeti che ospitano la vita e contestualmente alla diminuzione di energia che dal globo energetico va in quell’universo. Oltre alla progressiva diminuzione della materia, che porta ad una diminuzione della forza di gravità, dopo qualche miliardo di anni dall’esplosione del Big Bang si assiste ad un’enorme accelerazione espansionale dell’universo che aumenta col tempo costantemente in maniera esponenziale, grazie all’ energia oscura che prende il sopravvento sulla forza di gravità esercitata dalla materia ordinaria ed oscura.
Alla fine l’universo (piatto con varie increspature nei suoi bordi esterni) sarà così dilatato che l’ energia oscura subirà un indebolimento e la forza gravitazionale degli ammassi galattici sarà ininfluente verso gli altri per l’enorme distanza. A quel punto la forza di gravità supererà quella dell’ energia oscura e le galassie si scontreranno tra loro formando buchi neri sempre più grandi e risucchieranno la materia e loro stessi fino alla fine dell’universo che si spegnerà gradatamente, affievolendosi fino a spegnere del tutto la sua luce come un fuoco d’artificio.
Esaurita la materia, si assisterà alla contrazione di tutta l’ energia oscura dell’universo in un unico punto (come quando si spegne un vecchio televisore) per poi migrare in un altro spazio innescando un nuovo Big Bang e dando vita alla nascita di un nuovo universo. Ma, tornando alla singola unità energetica, se noi pensiamo alla mitosi cellulare dal suo inizio, e cioè quando ovulo e spermatozoo si incontrano per formare una cellula che poi inizia a moltiplicarsi per mitosi (attraverso la sua divisione) e poi differenziarsi fino al formarsi dell’embrione, questa resterebbe sempre materia inerte se ad un certo punto non entrasse in essa l’energia che la fa animare. Tutto il vissuto di questa mia esperienza è stato come l’assistere alla pellicola di un film di due ore in un secondo, riuscendo però a percepire il film per intero.
Un flash che ha riaperto la mia memoria (o almeno una parte di essa) così che la descrizione di eventi che durano miliardi di anni, si è contratta in un singolo evento temporale.
Se voi vi trovaste in un punto distante dagli universi esistenti e contraeste il tempo da miliardi di anni in pochi secondi, assistereste ad uno spettacolo pirotecnico come quello dei fuochi d’artificio, un’esplosione nello spazio che genera luce per poi diminuire d’intensità disperdendosi nello spazio fino a scomparire, seguita da altre esplosione per la nascita di altri universi. La materia dell’universo viene risucchiata, come abbiamo precedentemente detto, dai buchi neri. Essi si formano già nei primi istanti del Big Bang, ma di grandezza infinitesimale. Con il passare del tempo abbiamo detto che aumentano in numero e grandezza, ma che fine fa la materia che essi risucchiano? Dal mio “osservatorio fuori dal tunnel” ho visto che essi, nella loro parte finale erano bianchi ed espellevano la materia risucchiata trasformandola in energia (un’energia ovviamente diversa da quella che anima i corpi-materia).
Quest’energia, da vari buchi neri di vari universi, viene concentrata in un punto X di un nuovo spazio fino a che essa arriva ad un punto critico di quantità e densità che la fa vibrare sempre più velocemente fino a che implode per poi in seguito esplodere per formare un nuovo Biga Bang e quindi un nuovo universo. Come vedete c’è una similitudine tra l’esplosione del globo energetico nel suo nucleo e la formazione di universi, lo scorrere accelerato del tempo di farebbe assistere continuamente al formarsi e morire di universi. Il mio ricordo dentro il microcosmo è invece confuso, comunque non riuscirei mai a descrivere, scrivendole, le diverse dimensioni che si formano nell’infinitesimamente piccolo. È come essere dentro una busta di carta accartocciata e/o arrotolata in più punti, dove la parte più piccola della materia, o stringhe si può descrivere come un coriandolo di carnevale, che si chiama stella filante, arrotolata su se stessa e che srotolandosi si allunga a dismisura aumentando la sua vibrazione in maniera proporzionale al suo allungamento.
Dopo aver riaperto la mia memoria, mi sono sentito tirare violentemente dentro il tunnel e ricordo che volevo andare verso la luce, ma sentii una voce che mi disse: “sei troppo giovane per morire adesso”, e come per darmi conforto vidi l’immagine del dolore di mio padre e mia madre nel trovarmi morto nel letto. Mi sentii tirare giù nel tunnel ed in un attimo mi ritrovai dentro il corpo, gettai l’aria fuori dai polmoni, feci un nuovo respiro e sentii il mio cuore che riprese a battere. Ero sconcertato, non sapevo se essere felice per ciò che avevo visto, provato e vissuto, o infelice per essere rientrato nel corpo senza aver raggiunto la luce.
Eppure avevo avuto una risposta a tutti i quesiti che da sempre assillano l’uomo: chi sono; da dove vengo; dove andrò dopo la morte; se mi sto illudendo che sopravvivrò ad essa o se con la morte del corpo cessa tutto definitivamente. No, non mi bastava aver dato una risposta a tutto questo per sentirmi compiaciuto di quest’esperienza. Ora la sensazione predominante era quella di sentirmi ingabbiato nel mio corpo, nello spazio e nel tempo, sia pure per un periodo transitorio che visto da lassù era mera illusione, un attimo insignificante, ma che vissuto in questa realtà, o dimensione, viene percepito in maniera profondamente diversa.
Pensare che a quell’età mi sentivo giovane e indistruttibile, e quando vedevo le persone anziane non riuscivo a concepire che anche per me il tempo sarebbe trascorso e che quel destino, la morte era inevitabile ed inesorabile. Ma ora, ora non aspettavo altro che il suo trascorrere per poter portare a termine il ciclo dentro il mio corpo che mi avrebbe restituito alla vita vera. Le cose per me si erano invertite, come se nella vita corporea ci fosse la morte o la limitazione al benessere dell’energia che mi ci fa vivere dentro e solo nella morte corporea essa comincia a vivere veramente ed a beneficiare del vero piacere. Tutto questo mi stava inevitabilmente portando ad un’evoluzione o, meglio ancora, diversificazione del modo di vivere e pensare degli altri. Ricordo che dopo pochi anni che avevo vissuto quell’esperienza morirono a distanza di poco tempo, l’uno dall’altro, due miei cugini, e quando mi diedero la notizia della loro morte rimasi impassibile, anzi, ero invidioso che loro avessero compiuto questo ciclo prima di me e li reputavo fortunati perché io non sapevo ed ancora non so quanto tempo ancora dovrò stare dentro questa gabbia corporale.
Eppure ci devo convivere, fare buon viso a cattiva sorte, mediare la mia esistenza in terra con gli altri e con il loro diverso approccio alla vita; dispiacermi verso i miei parenti per la morte dei loro cari, andare ad un funerale ed entrare in chiesa a pregare sapendo che tutto ciò è un’emerita idiozia. Questo processo mediatico andò avanti nel tempo, così mi sposai, ma ricordo che non volevo figli perché non concepivo di ingabbiare altra energia dentro dei corpi. Col tempo cedetti alla mediazione con mia moglie, riflettendo soprattutto sul fatto che la costruzione e progettazione di tutto ciò che esiste così era perché così da noi voluta. Non mi passò mai per la testa di raccontare ad altri questa esperienza per la paura di non essere creduto o di essere preso per pazzo. D’altronde trent’anni or sono ancora non si parlava di Big Bang, figuratevi poi di altri universi!
Come potevo esprimere e concettualizzare ciò che avevo visto dal momento che non si sapeva neanche se l’universo fosse finito o infinito? Però ricordo che iniziai subito a parlare della religione: lì i miei concetti si elaborarono molto più velocemente. Oggi forse con le scoperte dei buchi neri e delle ipotesi dell’esistenza del multiverso è maturato il tempo affinché chi si accinge a leggere questo racconto esperienziale possa avere una maggiore elasticità ed apertura mentale.
L’altro motivo per cui mi sono deciso a raccontare la mia esperienza è che avevo aggirato l’ostacolo principale: non era più importante credere o no in ciò che avevo vissuto, ma ciò che contava erano le nuove concezioni, elaborazioni ed aperture mentali, che si apriranno coinvolgendovi in forti conflittualità con voi stessi e con gli altri e che inevitabilmente scaturiranno in seguito alla lettura delle argomentazione scientifiche della meccanica quantistica a supporto e conferma di quest’esperienza. Passiamo infatti a parlare della nostra realtà illusoria: l’universo o multiverso olografico e la natura della “materia”, o meglio l’ondaparticella generata dalla rotazione delle stringhe.
Alessandro De Angelis - http://altrogiornale.org/news.php?extend.6600
Questa è la descrizione dell’esperienza di una persona comune che a distanza di trenta anni da ciò che accadde ha ancora dentro la mente un sola domanda che lo tormenta: perché?! Perché ho potuto o mi è stato permesso di vedere e vivere quest’episodio che ha sconvolto la mia vita, nonostante i continui processi mediativi che ho con essa, cercando molte volte di poterla rimuovere o sotterrare per non cadere in conflittualità con una vita normale, e soprattutto è giusto portarmela nella tomba solo per me senza trasmetterla ad altri?
In realtà quello che mi ha frenato è il pensiero per la spiacevolezza di essere preso per visionario, bugiardo, megalomane, pazzo o quant’altro di degradante ci possa essere, ma al di là del personale, che si risolve con l’anonimato, mi ha frenato anche la non credibilità al fatto che io abbia vissuto questa esperienza senza poter portare nessuna prova empirica e concreta di ciò che vi narrerò. Ma alla fine ho superato questa barriera convincendomi del fatto che crederci o no sia marginale, rispetto alle nuove aperture e riflessioni mentali che essa vi susciterà, a patto che leggiate senza preclusioni, preconcetti o paure di sorta che inevitabilmente vi attanaglieranno per gli argomenti trattati.
Vorrei partire subito con il racconto di quel che mi successe all’età di diciassette anni, quando ancora ero un “ragazzo normale”, di ceto medio, studente alle scuole superiori, intellettualmente ed emotivamente nella norma come tanti di voi. A quell’età al di là dei giochi e delle amicizie normali con i miei coetanei non è che avessi molti hobby a parte una “fissa” che mi era venuta e cioè l’apnea. L’apnea consiste nel trattenere il respiro il più a lungo possibile dopo aver adeguatamente ventilato i polmoni, al fine di immagazzinare negli alveoli la maggior quantità di aria e quindi di ossigeno per poi vedere quanti secondi riuscivo a trattenere il fiato e successivamente, volta dopo volta, cercare di resistere sempre di più per vedere il mio limite e cercaredi abbatterlo continuamente.
Questo avvenne quando da bambino andavo ogni anno al mare con i miei genitori i quali prendevano una casa in affitto per un intero mese e la mia passione era quella di nuotare; e, una volta che mi comprarono una maschera senza boccaglio, cominciai ad andare sott’acqua cercando di rimanere in immersione il più a lungo possibile. Finito il mese di villeggiatura ricordo che per continuare quest’apnea mi mettevo disteso sul letto, di tanto in tanto, con un orologio al polso dotato di lancetta conta secondi e con lo sguardo posato su di essa cominciavo a trattenere il respiro per vedere quanto tempo potevo resistere.
Ricordo che le prime volte superavo a stento il minuto, poi con il passare del tempo ed il continuo di questa pratica, aumentai sempre di più il mio limite fino a portarlo all’estremo di due minuti. Una volta arrivai a due minuti e dieci secondi, a parte quel giorno. Era un pomeriggio come un altro, pioveva ed io non avevo voglia di continuare a studiare, o perlomeno volevo prendermi una pausa, mi distesi sul letto e partii con una determinazione enorme per poter valicare il mio record personale.
Così dopo aver effettuato l’iperventilazione cominciai una nuova apnea, immersi la maggior quantità di aria possibile nei polmoni fino a che li sentii espandersi fino a provocarmi dolore, e via con lo sguardo fisso sull’orologio che effettuò il primo giro di un minuto. Un minuto e trenta secondi: e qui iniziò la prima crisi dove ti viene voglia di lasciar perdere, espellere l’aria e riprendere a respirare normalmente. Ma dovevo battere il mio record e, arrivato a due minuti, sentii il cuore che batteva sempre più velocemente aumentando l’intensità di contrazione fin quasi a sentirlo in gola. Ormai ero allo spasimo, ma decisi di metterci tutto me stesso e di andare avanti per battere il mio record di almeno dieci secondi, portandolo così a due minuti e venti.
Bene, in quegli attimi il tempo sembrava dilatarsi sempre più ed i secondi trasformarsi in un’eternità.
Stavo ormai per espellere l’aria quando improvvisamente sentii sparire quello stimolo e fui preso da un senso di euforia constatando che potevo andare avanti senza problemi, e così feci. Ma a due minuti e cinquanta secondi avvertii distintamente il cessare del mio battito cardiaco, e senza alcuno spavento pensai: “hey, mi si è fermato il cuore”; un attimo e mi ritrovai al di sotto del soffitto della camera, e dell’alto potei vedere distintamente tutti i suoi mobili, il letto ed il mio corpo su di esso disteso, con gli occhi aperti e lo sguardo verso l’orologio, e pensai: “che bello!”. Mi sentii per la prima volta libero e senza paure, libero con la consapevolezza che quel corpo altri non era che una gabbia che aveva imprigionato il vero me stesso; e la nuova realtà di non averlo più era così sublime che tutte le sensazioni migliori che potremmo conoscere in vita, sommate insieme in intensità, non avrebbero potuto rappresentare altro che un granello di sabbia nel deserto a paragone dello stato di benessere che stavo vivendo. Improvvisamente sopra di me vidi comparire od aprirsi un tunnel da cui venni risucchiato, quasi senza rendermene conto.
E via su, dentro di esso, sempre più velocemente e vorticosamente mentre sentivo intorno a me altre presenze. Ricordo che esso era di un colore simile alle crema del gelato e vidi che alla sua fine, in lontananza, c’era una luce che diventava sempre più forte ed intensa. Più mi avvicinavo ad essa e maggiore era la sensazione di gioia e benessere che provavo, così come la voglia di raggiungerla il prima possibile. Improvvisamente si ruppe o si aprì un varco nel tunnel e sentii una o più forze che mi spinsero lì, ed io non avevo la forza o la capacità di oppormi.
Mi trovai così fuori dal tunnel, avvolto in un nero così intenso e profondo da avermi dato la sensazione che mi sarei potuto disperdere in esso con la conseguente morte di me come energia vitale. In quel buio senza confini di spazio, in quanto privo di materia, fui assalito da un senso di paura ed angoscia indescrivibili. Ricordo che lanciai un grosso urlo di disperazione dentro me stesso, quando mi sentii subito afferrato dalle entità che mi avevano spinto lì fuori come se avessero formato una lunga catena tra loro. Mi tranquillizzai e fui invitato a vedere. Ed io vidi. Cosa? Tutto. Vidi distintamente quella fonte di energia (la stessa che da dentro il tunnel vedevo alla sua fine) in tutta la sua interezza. Era viva, pulsante e vibrante, collegata in una diversa dimensione da quella della materia agli universi che interagivano con essa. Percepii tutto l’attraversamento di questa energia, fu come se potessi passargli dentro assaporandone tutte le sensazioni intrinseche fino a viverle e comprenderle, mi sentii come aprire una memoria che si era persa dal momento della mia nascita e dall’entrata della mia energia vitale dentro il mio corpo.
Continuai questo “viaggio” fin dentro gli universi, dal macrocosmo fino al microcosmo nei meandri infinitesimali della materia. Io ho parlato di viaggio, in realtà non saprei se sia stato un flash, un millisecondo, un riappropriarsi della memoria perduta od altro, ma la concezione del tempo non era certamente uguale a quella che percepiamo noi qui con la materia. Pensate ad un malato in coma che improvvisamente si sveglia dopo anni da un incidente e ricorda tutta la vita precedente ad esso. Bene, per me fu così.
Capì o ricordai la realtà, il perché della nascita in un corpo, da dove provenivo e dove sarei andato dopo la mia morte corporea. Nulla aveva più segreti, ma sapeste quant’è difficile spiegare in termini di dimensioni tridimensionali e di materia (mondo in cui tutti viviamo) che ci porta a pensare ed a vedere in questi termini solamente altre dimensioni completamente diverse dalla nostra, se non adimensionali in quanto prive di materia.
Volendo provare a fare questo sforzo, è quindi obbligatorio fare esempi che portino a pensare alle tre dimensioni (più il tempo) che noi viviamo e percepiamo. Quella fonte di energia che chiamiamo Dio era costituita da luce e vibrazione, luce bianca di un’intensità e qualità non riscontrabile nel nostro mondo. Nella sua parte più esterna vibrava in maniera quasi impercettibile, ma era palpabilissimo il senso di quiete, benessere e felicità che l’essere in esso estrinsecava. Ora questo sopra descritto, non essendo composto di materia, diciamo, per nostra comodità, per meglio poter capire a livello tridimensionale, che è come un globo collegato alla dimensione della materia con gli universi esistenti tramite questi tunnel che interagiscono tra le due diverse dimensioni, prendendo energia che dai corpi di tutte le più disparate specie viventi viene espulsa alla loro morte per rispedirle nel globo energetico. Quest’ultima una volta raggiunto il “globo energetico” viene a trovarsi nella sua parte di esterna dove si ha un senso di quiete e benessere dovuto ad una vibrazione a bassa intensità che lo caratterizza, per andare progressivamente sempre più al suo interno grazie alla continua quantità di energia che arriva incessantemente nella parte esterna da altre energie di corpi-materia che hanno concluso il loro ciclo spingendo all’interno quella che vi era prima giunta.
Il Giornale OnlineCon l’avanzamento all’interno del globo, si va incontro ad un progressivo e costante aumento della frequenza di vibrazione che provoca in maniera direttamente proporzionale l’aumento della percezione del piacere, fino a che si raggiunge il nucleo centrale della struttura energetica, dove le vibrazioni arrivano alla massima frequenza facendo fondere per poi riamalgamare una quantità “X” delle singole unità energetiche (come tante piccole palline di mercurio che si trovano improvvisamente a contatto tra loro diventando un tutt’uno con le altre) che implodono per poi esplodere violentemente (ed è qui che si prova il massimo dell’orgasmo del piacere), attraversando il globo in tutte le sue direzioni per poi riuscire da esso in singole unità energetiche che entrano nei feti delle varie specie viventi di tutti gli “universi circostanti”. Nel contempo l’altra energia che costituisce il globo, prova e trae anch’essa piacere nell’essere e nel sentirsi attraversata dalle violente esplosioni che avvengono nel nucleo. Per farvi meglio capire si può trovare una similitudine con le stelle che, attraverso le esplosioni che avvengono nel loro nucleo, espellono tramite lunghe lingue di fuoco parte della loro materia distribuendola poi nello spazio circostante.
Per quanto riguarda gli universi, con il trascorrere del tempo la quantità di materia che li formano, risucchiata dai buchi neri, diminuisce ogni qualvolta si scontrano tra loro galassie che ospitano al loro centro degli enormi buchi neri massivi, quieti ed inermi fino all’impatto delle galassie.
Difatti quando queste entrano in collisione i buchi neri che sono al loro interno si fondono in uno unico più grande che si riattiva assorbendo moltissima materia delle due galassie per poi ridiventare inerme sino alla prossima collisone. Questa continua diminuzione di materia porta inevitabilmente alla diminuzione dei pianeti che ospitano la vita e contestualmente alla diminuzione di energia che dal globo energetico va in quell’universo. Oltre alla progressiva diminuzione della materia, che porta ad una diminuzione della forza di gravità, dopo qualche miliardo di anni dall’esplosione del Big Bang si assiste ad un’enorme accelerazione espansionale dell’universo che aumenta col tempo costantemente in maniera esponenziale, grazie all’ energia oscura che prende il sopravvento sulla forza di gravità esercitata dalla materia ordinaria ed oscura.
Alla fine l’universo (piatto con varie increspature nei suoi bordi esterni) sarà così dilatato che l’ energia oscura subirà un indebolimento e la forza gravitazionale degli ammassi galattici sarà ininfluente verso gli altri per l’enorme distanza. A quel punto la forza di gravità supererà quella dell’ energia oscura e le galassie si scontreranno tra loro formando buchi neri sempre più grandi e risucchieranno la materia e loro stessi fino alla fine dell’universo che si spegnerà gradatamente, affievolendosi fino a spegnere del tutto la sua luce come un fuoco d’artificio.
Esaurita la materia, si assisterà alla contrazione di tutta l’ energia oscura dell’universo in un unico punto (come quando si spegne un vecchio televisore) per poi migrare in un altro spazio innescando un nuovo Big Bang e dando vita alla nascita di un nuovo universo. Ma, tornando alla singola unità energetica, se noi pensiamo alla mitosi cellulare dal suo inizio, e cioè quando ovulo e spermatozoo si incontrano per formare una cellula che poi inizia a moltiplicarsi per mitosi (attraverso la sua divisione) e poi differenziarsi fino al formarsi dell’embrione, questa resterebbe sempre materia inerte se ad un certo punto non entrasse in essa l’energia che la fa animare. Tutto il vissuto di questa mia esperienza è stato come l’assistere alla pellicola di un film di due ore in un secondo, riuscendo però a percepire il film per intero.
Un flash che ha riaperto la mia memoria (o almeno una parte di essa) così che la descrizione di eventi che durano miliardi di anni, si è contratta in un singolo evento temporale.
Se voi vi trovaste in un punto distante dagli universi esistenti e contraeste il tempo da miliardi di anni in pochi secondi, assistereste ad uno spettacolo pirotecnico come quello dei fuochi d’artificio, un’esplosione nello spazio che genera luce per poi diminuire d’intensità disperdendosi nello spazio fino a scomparire, seguita da altre esplosione per la nascita di altri universi. La materia dell’universo viene risucchiata, come abbiamo precedentemente detto, dai buchi neri. Essi si formano già nei primi istanti del Big Bang, ma di grandezza infinitesimale. Con il passare del tempo abbiamo detto che aumentano in numero e grandezza, ma che fine fa la materia che essi risucchiano? Dal mio “osservatorio fuori dal tunnel” ho visto che essi, nella loro parte finale erano bianchi ed espellevano la materia risucchiata trasformandola in energia (un’energia ovviamente diversa da quella che anima i corpi-materia).
Quest’energia, da vari buchi neri di vari universi, viene concentrata in un punto X di un nuovo spazio fino a che essa arriva ad un punto critico di quantità e densità che la fa vibrare sempre più velocemente fino a che implode per poi in seguito esplodere per formare un nuovo Biga Bang e quindi un nuovo universo. Come vedete c’è una similitudine tra l’esplosione del globo energetico nel suo nucleo e la formazione di universi, lo scorrere accelerato del tempo di farebbe assistere continuamente al formarsi e morire di universi. Il mio ricordo dentro il microcosmo è invece confuso, comunque non riuscirei mai a descrivere, scrivendole, le diverse dimensioni che si formano nell’infinitesimamente piccolo. È come essere dentro una busta di carta accartocciata e/o arrotolata in più punti, dove la parte più piccola della materia, o stringhe si può descrivere come un coriandolo di carnevale, che si chiama stella filante, arrotolata su se stessa e che srotolandosi si allunga a dismisura aumentando la sua vibrazione in maniera proporzionale al suo allungamento.
Dopo aver riaperto la mia memoria, mi sono sentito tirare violentemente dentro il tunnel e ricordo che volevo andare verso la luce, ma sentii una voce che mi disse: “sei troppo giovane per morire adesso”, e come per darmi conforto vidi l’immagine del dolore di mio padre e mia madre nel trovarmi morto nel letto. Mi sentii tirare giù nel tunnel ed in un attimo mi ritrovai dentro il corpo, gettai l’aria fuori dai polmoni, feci un nuovo respiro e sentii il mio cuore che riprese a battere. Ero sconcertato, non sapevo se essere felice per ciò che avevo visto, provato e vissuto, o infelice per essere rientrato nel corpo senza aver raggiunto la luce.
Eppure avevo avuto una risposta a tutti i quesiti che da sempre assillano l’uomo: chi sono; da dove vengo; dove andrò dopo la morte; se mi sto illudendo che sopravvivrò ad essa o se con la morte del corpo cessa tutto definitivamente. No, non mi bastava aver dato una risposta a tutto questo per sentirmi compiaciuto di quest’esperienza. Ora la sensazione predominante era quella di sentirmi ingabbiato nel mio corpo, nello spazio e nel tempo, sia pure per un periodo transitorio che visto da lassù era mera illusione, un attimo insignificante, ma che vissuto in questa realtà, o dimensione, viene percepito in maniera profondamente diversa.
Pensare che a quell’età mi sentivo giovane e indistruttibile, e quando vedevo le persone anziane non riuscivo a concepire che anche per me il tempo sarebbe trascorso e che quel destino, la morte era inevitabile ed inesorabile. Ma ora, ora non aspettavo altro che il suo trascorrere per poter portare a termine il ciclo dentro il mio corpo che mi avrebbe restituito alla vita vera. Le cose per me si erano invertite, come se nella vita corporea ci fosse la morte o la limitazione al benessere dell’energia che mi ci fa vivere dentro e solo nella morte corporea essa comincia a vivere veramente ed a beneficiare del vero piacere. Tutto questo mi stava inevitabilmente portando ad un’evoluzione o, meglio ancora, diversificazione del modo di vivere e pensare degli altri. Ricordo che dopo pochi anni che avevo vissuto quell’esperienza morirono a distanza di poco tempo, l’uno dall’altro, due miei cugini, e quando mi diedero la notizia della loro morte rimasi impassibile, anzi, ero invidioso che loro avessero compiuto questo ciclo prima di me e li reputavo fortunati perché io non sapevo ed ancora non so quanto tempo ancora dovrò stare dentro questa gabbia corporale.
Eppure ci devo convivere, fare buon viso a cattiva sorte, mediare la mia esistenza in terra con gli altri e con il loro diverso approccio alla vita; dispiacermi verso i miei parenti per la morte dei loro cari, andare ad un funerale ed entrare in chiesa a pregare sapendo che tutto ciò è un’emerita idiozia. Questo processo mediatico andò avanti nel tempo, così mi sposai, ma ricordo che non volevo figli perché non concepivo di ingabbiare altra energia dentro dei corpi. Col tempo cedetti alla mediazione con mia moglie, riflettendo soprattutto sul fatto che la costruzione e progettazione di tutto ciò che esiste così era perché così da noi voluta. Non mi passò mai per la testa di raccontare ad altri questa esperienza per la paura di non essere creduto o di essere preso per pazzo. D’altronde trent’anni or sono ancora non si parlava di Big Bang, figuratevi poi di altri universi!
Come potevo esprimere e concettualizzare ciò che avevo visto dal momento che non si sapeva neanche se l’universo fosse finito o infinito? Però ricordo che iniziai subito a parlare della religione: lì i miei concetti si elaborarono molto più velocemente. Oggi forse con le scoperte dei buchi neri e delle ipotesi dell’esistenza del multiverso è maturato il tempo affinché chi si accinge a leggere questo racconto esperienziale possa avere una maggiore elasticità ed apertura mentale.
L’altro motivo per cui mi sono deciso a raccontare la mia esperienza è che avevo aggirato l’ostacolo principale: non era più importante credere o no in ciò che avevo vissuto, ma ciò che contava erano le nuove concezioni, elaborazioni ed aperture mentali, che si apriranno coinvolgendovi in forti conflittualità con voi stessi e con gli altri e che inevitabilmente scaturiranno in seguito alla lettura delle argomentazione scientifiche della meccanica quantistica a supporto e conferma di quest’esperienza. Passiamo infatti a parlare della nostra realtà illusoria: l’universo o multiverso olografico e la natura della “materia”, o meglio l’ondaparticella generata dalla rotazione delle stringhe.
Alessandro De Angelis - http://altrogiornale.org/news.php?extend.6600
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Re: L’esperienza pre-morte
DEvo ancora finire di leggere tutto perchè ora ho poco tempo...però anche un mio professore delle superiori ci raccontò che da giovane durante una partita di calcio prese un duro colpo perse i sensi e si vide dall'alto lui per terra disteso sul campo...
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Re: L’esperienza pre-morte
l'energia vitale che esce dal corpo e lo vede dall'alto,figo,peccato che non sempre poi si puo tornare nel proprio corpo sennoì' si potrebbe provare
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Re: L’esperienza pre-morte
anche il protagonista dell'articolo non è del tutto soddisfatto di tornare nella prigione di ciccia, dunque perchè dici "non sempre si può tornare nel corpo"?
a me è sembrato un grande articolo da leggere e rileggere
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Re: L’esperienza pre-morte
perche io ci sto bene nella mia ciccia e vorrei godermela fino all'ultimo,poi quando sara' il suo tempo allora l'abbandonero',anche perche non e' facile rinascere sempre nella ciccia umanaAlaudae ha scritto:anche il protagonista dell'articolo non è del tutto soddisfatto di tornare nella prigione di ciccia, dunque perchè dici "non sempre si può tornare nel corpo"?
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Re: L’esperienza pre-morte
cristian ha scritto:perche io ci sto bene nella mia ciccia e vorrei godermela fino all'ultimo,poi quando sara' il suo tempo allora l'abbandonero',anche perche non e' facile rinascere sempre nella ciccia umanaAlaudae ha scritto:anche il protagonista dell'articolo non è del tutto soddisfatto di tornare nella prigione di ciccia, dunque perchè dici "non sempre si può tornare nel corpo"?
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capito! poi dopo passano gli anni, arrivano gli acciacchi, si diventa sempre più dipendenti dai meno-anziani... e uno inizia a chiedersi che senso abbia continuare a vivere...
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Re: L’esperienza pre-morte
la vecchiaia fa parte della vita e non ci si puo far nulla,pero' e' bella anche quella,raccontare tutte le esperienze ai piu giovani e consigliargli etc.etc.e' un'esperienza unica nella vita anche la vecchiaiaAlaudae ha scritto:cristian ha scritto:perche io ci sto bene nella mia ciccia e vorrei godermela fino all'ultimo,poi quando sara' il suo tempo allora l'abbandonero',anche perche non e' facile rinascere sempre nella ciccia umanaAlaudae ha scritto:anche il protagonista dell'articolo non è del tutto soddisfatto di tornare nella prigione di ciccia, dunque perchè dici "non sempre si può tornare nel corpo"?
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capito! poi dopo passano gli anni, arrivano gli acciacchi, si diventa sempre più dipendenti dai meno-anziani... e uno inizia a chiedersi che senso abbia continuare a vivere...
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Re: L’esperienza pre-morte
concetto ideale di vecchiaia il tuo, non le vedi certe vecchine e vecchini portati in giro sulle sedie a rotelle dalle badanti e del tutto incapaci di fare e pensare alcunchè..senza parlare poi di visite ad ospedali, ospizi.. a me recentemente è capitato di dover visitare una clinica per qualche tempo per trovare una persona e la situazione anziani non è affatto rosea, anzi.
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Re: L’esperienza pre-morte
Articolo banale, letto migliaia di volte.
A mio parere si invecchia solamente perchè sappiamo di invecchiare e il pensiero influisce sul nostro corpo. Se Eravamo nati in un mondo dove nessuno menzionava la vecchiaia forse non saremo mai invecchiati. Credo che la nostra mente abbia un grande potere, e non a caso siamo fatti di pura energia in grado di illuminare per 1 mese un intera città.
L'energia va, dove va il pensiero.
A mio parere si invecchia solamente perchè sappiamo di invecchiare e il pensiero influisce sul nostro corpo. Se Eravamo nati in un mondo dove nessuno menzionava la vecchiaia forse non saremo mai invecchiati. Credo che la nostra mente abbia un grande potere, e non a caso siamo fatti di pura energia in grado di illuminare per 1 mese un intera città.
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Re: L’esperienza pre-morte
Marius ha scritto:Articolo banale, letto migliaia di volte.
A mio parere si invecchia solamente perchè sappiamo di invecchiare e il pensiero influisce sul nostro corpo. Se Eravamo nati in un mondo dove nessuno menzionava la vecchiaia forse non saremo mai invecchiati. Credo che la nostra mente abbia un grande potere, e non a caso siamo fatti di pura energia in grado di illuminare per 1 mese un intera città.
L'energia va, dove va il pensiero.
daccordissimo su l'energia che abbiamo e neanche ci immaginiamo,per quanto riguarda la vecchiaia non sono daccordo ,nel senso che tutto nasce,invecchia e muore,tutto tutto,non esiste forma di vita,universo,pianeta,stella,aria vento,sole,luna,giorno,notte che non nasca invecchii e muoia,(io preferisco dire si trasforma(per me e' in realta cosi'),morte e' una parola creata dall'uomo che non mi piace )
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Re: L’esperienza pre-morte
hai letto migliaia di volte lo stesso articolo? complimenti!
se l'avessi letto veramente e non solo guardato avresti scoperto che a parte qualche errore grammaticale così banale non è. ho letto anch'io "migliaia" di articoli sulla premorte ma mai nessuno come questo, ma tant'è, qualcosa si deve pur dire.
allora statemi bene domani sera, io a gennaio avrò a che fare davvero con il trasloco e non so quando sarà tutto di nuovo organizzato per la casa, pc, e tutto il resto. auguri.
se l'avessi letto veramente e non solo guardato avresti scoperto che a parte qualche errore grammaticale così banale non è. ho letto anch'io "migliaia" di articoli sulla premorte ma mai nessuno come questo, ma tant'è, qualcosa si deve pur dire.
allora statemi bene domani sera, io a gennaio avrò a che fare davvero con il trasloco e non so quando sarà tutto di nuovo organizzato per la casa, pc, e tutto il resto. auguri.
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La vita oltre la vita
Intervista completa a Peter Fenwick, il neuropsichiatria inglese, che ha studiato il fenomeno della morte apparente.
Come è possibile vedere qualcosa, avere dei pensieri se il cervello non funziona? A questo intende rispondere la ricerca di Sam Parnia. A questo proposito, ci colleghiamo con il dottor Peter Fenwick, noto neuropsichiatra inglese, che ha collaborato agli esperimenti del dottor Parnia. Sentiamo da lui se ci sono stati sviluppi in questa ricerca.
Dottor Fenwick, in tal senso, a che punto è la vostra sperimentazione?
Mi consenta di spiegarle questo: quando il cuore si ferma, il cervello smette di funzionare, dopo 11 secondi non c’è attività logica. Se si chiede alla gente che ha avuto l’esperienza di pre-morte che cosa succede, dicono che quando il cervello cessa di funzionare ci si allontana dal corpo e si assiste al processo di rianimazione. Se riusciremo veramente a dimostrare che queste persone hanno acquisito delle informazioni nel momento in cui hanno abbandonato il loro corpo e il cervello non lavora più, saremo in grado di dire che la mente e il cervello non sono la stessa cosa. Durante l’esperimento avremo una telecamera che riprende il processo di rianimazione, così sapremo tutto quello che succede. Inoltre avremo un display a cristalli liquidi sopra il tavolo operatorio ma rivolto verso l’alto, insomma uno schermo piatto su cui appaiono dei disegni.
Dunque se ti allontani dal corpo e fluttui verso il soffitto mentre sei privo di conoscenza e il cervello non lavora, e riesci a guardare il tuo corpo, a vedere i disegni che compaiono sullo schermo e a dire quali erano una volta che ti riprendi, allora sapremmo che quando il cervello non funziona si possono ancora vedere quei disegni. Da ciò si dedurrebbe che la mente è una cosa e il cervello un’altra.
Lei si è dato un anno di tempo per capire se quest’esperimento porterà o meno dei frutti. Quest’anno ancora non è finito. C’è qualche esempio, qualche fatto particolare che nel frattempo è successo, che è già successo?
Una mia studentessa, Penny Sartori, nel Galles, ha fatto questi esperimenti. Ha preso delle carte con sopra dei simboli e le ha messe sul monitor accanto al letto, il monitor su cui sono indicati il battito cardiaco, le pulsazioni, la pressione e tutto il resto. Qui c’è il monitor, qui c’è la persona priva di conoscenza con la testa così, e l’équipe la sta rianimando, e Penny ha messo delle carte sul monitor.
Penny ha saputo che circa 8 persone si sono staccate dal corpo e sono andate verso il soffitto. Cosa pensate che abbiano guardato? Quando sono sul soffitto guardano una sola cosa: loro stessi. Non si guardano intorno nella stanza, non si chiedono se qualche bravo dottore ha messo delle carte in giro, a loro non interessa, non guardano le carte, osservano il processo di rianimazione. Quindi anche se abbiamo avuto delle persone che si sono allontanate dal corpo, queste persone non hanno guardato le carte. Allora adesso, invece di mettere le carte sul monitor, metteremo questo schermo in mezzo, così se le persone guardano il loro corpo dovranno vedere lo schermo. Dunque sapremo che cosa succede, ed è una gran cosa, ma non abbiamo ancora fatto esperimenti adeguati perché quelle persone guardavano soltanto il loro corpo.
Professore, lei ha appena terminato di scrivere un libro sulla reincarnazione. Questa serie di esperimenti hanno cambiato qualcosa in lei? La sua fede è la stessa o è diventata diversa?
Se il lavoro che stiamo facendo cambia le mie convinzioni sulla reincarnazione? Se possiamo dimostrare veramente che la mente e il cervello sono separati esiste la possibilità che la coscienza continui oltre la vita. Se saremo in grado di dimostrare questo, tutta l’idea... tutta l’idea buddista della reincarnazione diventa una possibilità. Ma il primo passo è stabilire se la mente e il cervello sono la stessa cosa.
Lei pensa ci sia una differenza tra la coscienza e anima?
Se c’è una differenza tra la coscienza e l’anima? E’ una domanda davvero interessante, una domanda molto importante. La scienza, la scienza italiana attuale di Galileo dà una risposta molto chiara: il pensiero è creata dal cervello, quindi non c’è bisogno di un’anima. Io penso che le prove comincino a dare un’indicazione contraria a questo. Ora sappiamo che nelle 24 ore che precedono la morte, il moribondo vede dei parenti morti venuti ad aiutarlo a morire. A volte il moribondo stesso va a trovare i parenti morti e parla con loro, c’è questa divisione della coscienza del moribondo che in punto di morte va a trovare altra gente.
Questo tipo di ricerca cosa potrà portare a tutti noi?
L’importanza di questa ricerca è che può suggerire che la coscienza continua dopo la morte, e che la mente e il cervello non sono la stessa cosa. L’altro insegnamento che si trae dall’esperienza pre-morte è che sei responsabile, sei responsabile di tutto quello che hai fatto. Se noi riuscissimo veramente a capire questo e lo credessimo, saremmo molto diversi. Immagini di essere un uomo politico e di agire un po’ come i politici: il suo comportamento non sarebbe lo stesso. Vede, il mondo sarebbe diverso. Le due cose che si comprenderebbero sarebbero la responsabilità personale e la vita che continua oltre la morte. Questo cambierebbe tutto.
Grazie Professore, piacere di averla incontrata.
Grazie.
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Re: L’esperienza pre-morte
Mettere il cartello sul corpo no? Non ci arrivano? Oppure non vogliono sapere la verità? Oppure l'han fatto e non lo hanno detto? Pensateci... Non credo che se questo rianimato vi dice che continuava a vedere il proprio corpo dall'altro e non ci concentrava su altro per lo shock, si metta a guardare lo schermo del monitor delle macchine dopo che non guardava manco il foglio... Loro che fanno? mettono il foglio sul monitor... Questa è intelligenza no? Mandiamoli da Jerry Scotti a chi vuol essere povero!
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Re: L’esperienza pre-morte
......Allora adesso, invece di mettere le carte sul monitor, metteremo questo schermo in mezzo, così se le persone guardano il loro corpo dovranno vedere lo schermo...
comunque hai ragione, non sono molto brillanti come ricercatori
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Re: L’esperienza pre-morte
Perché non ci andiamo noi a fa i ricercatori? credo che ne caveremo molto di più di quello che ne ricavano loro per quello che vengan pagati... Mi accontenterei anche di non pija nulla di soldi, ma almeno si fanno le ose ammodo!
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Re: L’esperienza pre-morte
Christian ha scritto:Perché non ci andiamo noi a fa i ricercatori? credo che ne caveremo molto di più di quello che ne ricavano loro per quello che vengan pagati... Mi accontenterei anche di non pija nulla di soldi, ma almeno si fanno le ose ammodo!
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cos'è l'Anima Umana e come funziona?
© 2011 di Michael D. Jackson
ABSTRACT: la Spin Connection Resonance della Teoria ECE fornisce una spiegazione della persistenza della coscienza umana oltre i limiti temporali e biologici. La coscienza è una caratteristica della geometria di torsione dello spazio-tempo. La Spin Connection Resonance vìola le ordinarie leggi dell'entropia ed è il meccanismo alla base di diversi fenomeni nel reame spirituale. Quantificando la fisica dell'anima umana, viene svelato un nuovo aspetto della realtà, a beneifcio dell'umanità.
E' stato detto per secoli, che un giorno la scienza e la spiritualità convergeranno. Infine, il nuovo strumento della teoria di Einstein-Cartan-Evans (ECE) (aias.us) fornisce questo punto di convergenza. La fisica ECE è la spiegazione del Rasoio di Occam, per l'esistenza del mondo supernaturale. Eventi spirituali inspiegabili vengono verificati sempre più spesso, quindi è il momento giusto per una teoria ragionevole basata sul miglior modello fisico disponibile.
L'anima è una vera struttura fisica, una sfera risonante e frattale di spazio-tempo rotante e intricato. E' una struttura che si auto-rinforza e che esiste all'esterno del tempo biologico. La "fonte d'energia" dell'anima è una immagine speculare di quella che crea le stelle e i nuclei galattici. La fonte di tutta l'energia e la massa nell'universo è la "Spin Connection Resonance", dal modello corretto e completo della fisica, la teoria ECE. La fisica riguarda infine lo spin e il modello fisico corrente, basato sulla Relatività Generale di Einstein, è sia incompleto che incorretto. I risultati di Einstein erano sbagliati, perchè ha iniziato col modello geometrico errato per lo spazio-tempo, in altre parole, la geometria di Riemann. La Relatività Generale richiede 25 costanti arbitrarie per mantenere una somiglianza con la realtà. Al contrario, la teoria ECE è basata sul modello corretto di spazio-tempo, la geometria di Cartan, la teoria ECE è SOLO geometria e non richiede costanti arbitrarie per modellare correttamente il mondo fisico.
La fisica dell'anima è molto diversa rispetto alla fisica che osserviamo ogni giorno. Il lato della realtà basato sulla risonanza di connessione di spin, è contro-intuitivo rispetto alla nostra normale esperienza giornaliera. Nel nostro lato del "velo" umano, tridimensionale, l'entropia o il disordine aumentano SEMPRE e l'energia diminuisce SEMPRE. Invece nel lato della Spin Connection Resonance o torsionale dello spazio-tempo, del "velo", ALCUNE forme risonanti sono stabili, diminuiscono in entropia e aumentano in energia, all'opposto del nostro mondo quotidiano. La torsione dello spazio-tempo non è una nuova dimensione misteriosa. Essa fa semplicemente parte della nostra normale geometria spazio-temporale, ma non possiamo percepirla con i nostri sensi tridimensionali da "cacciatori-raccoglitori". L'incremento di energia nel reame animico è dovuto alla Spin Connection Resonance delle otto Equazioni di Evans. Un tipo di Spin Connection Resonance stabile contiene la nostra volontà e il magazzino di informazione conscia, che chiamiamo anima.
La coscienza, la gestione ordinata di informazione e libero arbitrio, è una caratteristica fondamentale dello spazio-tempo. La conservazione dei dati (conoscenza) e la selezione discreta (libero arbitrio), sono proprietà della struttura geometrica del frattale torsionale. La coscienza superiore è quindi una forma torsionale e risonante, ordinata, densa di dati e auto-controllata. Tutta la materia che ha rotazione, possiede un certo livello di energia conscia, ma non possiamo percepire questa coscienza con i nostri sensi tridimensionali da "cacciatori-raccoglitori". Un esempio di coscienza non biologica sarebbero le colonne spiraleggianti di magma dentro la terra o gli strati rotanti di idrogeno nel sole. Tuttavia, la complessità fisica dell'anima umana risonante è infinitamente superiore ad un flusso tridimensionale turbolento. Ogni anima è diversa, come ogni frattale è diverso, ma ogni anima è una miniatura identica dell'intero infinito. Quindi, tutte le anime in una famiglia frattale, sviluppano in coordinazione e i cambiamenti locali ripetitivamente influenzano tutte le anime nella famiglia.
Da un punto di vista biologico, l'"anima" occupa un'area fisica forse di 8 piedi in diametro. Un'anima particolare è localizzata in un particolare cervello tramite la persistente connessione torsionale alla risonanza fotonica nei tubuli cavi e cristallini degli assoni neuronali del cervello. Le strutture torsionali delle anime sono infinitamente varie come i frattali, quindi le anime non umane possono essere infinitamente diverse dal modello umano di base. Il tipo di frattale animico pre-determina la struttura degli assoni cerebrali, in modo che una data struttura animica risonante possa solo connettersi ad una data entità biologica. Dev'esserci una mutua risonanza tra i fotoni negli assoni neuronali e la struttura spazio-temporale torsionale delle Equazioni di Evans. Se immaginate l'anima come una sfera turbinante e trasparente, allora il corpo umano è come un piccolo e temporaneo dito di tessuto biologico connesso alla sfera. L'anima è predominante in importanza e presenza fisica rispetto all'appendice transitoria e organica.
La ricerca della coscienza nel cervello non avrà mai successo, perchè il cervello NON E' CONSCIO! Così come una macchina non avrà mai libero arbitrio o un'anima innata. Il cervello è solo una scatola per il trasferimento di dati da un lato all'altro del "velo", dal reame tridimensionale al reame torsionale e viceversa. L'informazione complessa non è conservata nel cervello biologico, è conservata nella struttura torsionale animica. Gli assoni del cervello sono tutti utilizzati per il trasferimento dell'esperienza e non per conservare l'informazione. Credere che gli "umani usano solo il 10% del cervello" non è corretto. Tutti gli assoni del cervello aiutano a mantenere la connessione torsionale con l'anima. Gli assoni nervosi, non le sinapsi, salvano e trasmettono l'informazione, al contrario di quanto dice la corrente neuroscienza. La conservazione permanente di informazione enfatizza l'importanza della verità e dell'amore nelle nostre vite, dato che questa esperienza è incorporata nell'anima e diviene un mattone permanente su cui si costruirà ulteriormente. L'"Amore" a livello umano è più propriamente descritto come entropia decrescente o "ordine" a livello dello spazio-tempo torsionale.
Il tempo non esiste nel reame dell'anima, in modo sequenziale noi sperimentiamo il tempo nelle nostre vite biologiche. La nostra percezione del tempo biologico è causata dalla frequenza e dalla direzione dell'entropia crescente, delle reazioni chimiche nel cervello. Tuttavia, dato che il reame animico non subisce l'entropia crescente, l'anima non ha una relazione sequenziale col tempo. Piuttosto, nel reame torsionale, esistono livelli ripetitivi di causalità in modo da codificare geometricamente l'esperienza, indipendentemente dal tempo biologico. La dimensione del cervello biologico non corrisponde alla capacità di conservazione dell'informazione. Al contrario, la dimensione del cervello corrisponde all'abilità di scambiare l'informazione con l'anima, in altre parole, alla qualità della comunicazione. Nei cervelli più grandi, una risonanza più complessa degli assoni permette un miglior trasferimento dei dati verso e da un'anima più grande e complessa.
Fra le specie della Terra, gli umani non sono unici, ci sono animali con grandi cervelli, che permettono lo scambio di informazione con un'anima. Animali inferiori, con funzione cerebrale algoritmica hanno l'anima, ma è limitata e lo sviluppo cerebrale precede lo sviluppo animico. Tuttavia, negli animali superiori, come gli umani, l'avanzamento animico è precedente allo sviluppo cerebrale. Questo è il processo in corso sulla Terra da migliaia di anni. E' un grande privilegio essere un'anima umana in questo tempo sulla Terra, il prezzo è stato caro. Il legame di comunicazione mostra il perchè gli extraterrestri con grandi cervelli non sono preoccupati del corpo fisico. I loro grandi e tripli cervelli possiedono una piena comunicazione con l'anima, mentre i doppi cervelli umani, eseguono una comunicazione limitata. I piccoli cervelli degli umani non permettono il recupero di dati dal reame animico, solo la conservazione nell'anima, comunque gli umani possono cambiare questo, solo con la comprensione della fisica del legame di comunicazione.
Perchè l'anima si sforzerebbe di comunicare con organismi biologici? L'anima si collega al reame biologico per ottenere nuovi schemi dal lato umano, che non è in grado di creare da sè. La struttura fine infinitesimale del frattale crescente è inseminata dall'esperienza del libero arbitrio nel lato biologico. Senza dualità nel lato animico non si crea nuova struttura e quindi, nuova energia risonante. Di per sè, l'anima può solo ripetere schemi precedenti. Quindi, per sviluppare, il nucleo animico umano individua, per la durata della vita umana e raggiunge il caos, la scelta, la gioia, gli errori e la sofferenza, del reame tridimensionale. Questo è ciò che il Creatore ha progettato e il come funziona in termini di descrizione con parole. Una descrizione più precisa può essere sviluppata usando le otto equazioni vettoriali differenziali di Evans e le otto variabili, per un set di soluzioni che comprende milioni di possibili risonanze di connessione di spin o tipi di anime. Delle milioni di possibili strutture risonanti, il Creatore ha selezionato una specifica risonanza delle otto Equazioni di Evans per l'anima umana e ha quindi pre-determinato il potenziale e il percorso dell'umanità.
Dato che la risonanza di connessione di spin produce incremento di energia ed ordine, molte anime umane possono guardare verso un viaggio di crescente gioia e fascino. Tuttavia, data la struttura aggiuntiva dell'anima guidata dalla libera scelta dell'entità biologica connessa, gli umani che scelgono l'anti-ordine o il "male", come comportamento normale, causeranno una differenziazione della nuova struttura della loro anima rispetto a quella di chi sceglie l'ordine o l'"amore" come normale comportamento. Più si aggiunge una struttura di anti-ordine o "male" all'anima e più essa diviene incompatibile col frattale umano. Alla morte biologica, il nucleo frattale umano si disconnette dall'anima difettosa e questo causa la perdita della sua fonte energetica di risonanza di spin. L'anima disconnessa perde energia e si dissipa, non avendo più la torsione della struttura principale, elemento essenziale per continuare. La sua separazione e dissoluzione è l'esperienza dell'"inferno", come intesa dal Creatore. Entrare nell'"Inferno" è una realtà per tali individui alla morte.
Dato che il nucleo frattale umano è progettato per un incremento in energia e ordine, in modo da preservarsi, deve disconnettersi dalle anime che gli portano schemi che contrastano l'ordine. Invece le anime pro-ordine sono nuovamente connesse al nucleo frattale umano e sperimentano incredibile gioia e bellezza, come rivelato da molte esperienze pre-morte. Il "giudizio finale" di un'anima buona o malvagia è una misura dell'influenza entropica che ha avuto sulle altre anime umane, anche se non ha avuto contatto diretto o ravvicinato con tali anime. Per esempio, un comandante dell'esercito che ha permesso, dall'altro lato del mondo, che una bomba cadesse su un altro umano, porta il peso entropico che sarà rivelato SOLO alla fine della sua esistenza in vita. Il "giudizio" si verifica alla morte biologica e quindi la nuova struttura animica si riconnette al nucleo frattale umano. Esiste un limite d'"entropia per ciclo di vita" e se viene superato, causa l'impossibilità di riconnessione alla struttura animica individuale. L'entrata nell'"inferno" è dimostrata dall'esperienza di pre-morte in cui ci si ritrova in un luogo di desolazione e decadenza.
Ciò che viene comunemente definito come "Dio" o "Gesù", è in realtà il nucleo frattale animico umano. Per esempio, se pregando si riceve risposta, questa viene dal nucleo frattale che dimostra parte della sua influenza. La personificazione del nucleo frattale umano è un modo sano e significativo per interfacciarsi con la realtà fisica superiore. Le religioni del mondo non dovrebbero essere indebolite dalla nuova fisica dell'anima, ma rivalutate in modo che agiscano in sintonia con gli obiettivi del Creatore.
La definitiva fonte di creazione, è descritta dalle otto Equazioni di Evans, che sono la cornice auto-generante dell'universo. La nozione di un "Creatore" identifica un ordine superiore di risonanza spazio-temporale, ancora subordinato alla cornice delle otto Equazioni di Evans.
Ci sono molti esempi che dimostrano l'esistenza dell'anima umana, nel mondo ordinario:
Esperienze di pre-morte, dove la mente inconscia si muove, osserva, comunica e apprende, senza attività cerebrale organica. Quando gli assoni nervosi nel cervello divengono ipossici, la risonanza degli assoni cessa e il collegamento animico viene rilasciato. Questa è una gioia infinita per chi ha vissuto in accordo col piano del Creatore. Per chi si è opposto alla Creazione, ci sarà l'isolamento infinito e il decadimento.
Visioni di un amico o parente al momento della loro morte, anche dopo esserne venuto a conoscenza.
Una persona morente che viene visitata da amici e parenti morti da tempo.
Il periodo di lucidità improvvisa in punto di morte, nei pazienti con demenza e danni cerebrali.
Ricordare informazione e portare i segni di una vita, in quella seguente.
Sognare, che è un test diagnostico e un allineamento dei tubuli cristallini negli assoni del cervello. I sogni sono necessari perchè il meccanismo biologico possa mantenere una buona comunicazione con l'anima. Questa è la ragione per cui gli umani possono morire senza apparente ragione dopo diversi giorni di privazione del sonno. Il corpo umano non può vivere senza comunicazione costante dall'anima.
Il parlato inverso, dove le parole con simile intento ed emozione, vengono espresse nei due sensi e nello stesso tempo biologico. Mentre le bugie vengono dette parlando normalmente, l'anima dice la verità e comunica informazione inconoscibile, al contrario. Il parlare all'inverso è risultato del fatto che l'anima non ha una relazione fissa col flusso del tempo biologico e il processo vocale può quindi operare simultaneamente in avanti e all'indietro, specialmente esprimendo informazione critica per la "missione animica".
La preghiera usata per guarire e prevenire eventi di "grande disordine".
Il potere della preghiera, che aumenta geometricamente col numero di anime che esprimono una sincera richiesta.
Recupero di informazioni da fonti remote e comunicazione diretta, senza linguaggio.
Umani autistici, che hanno anime ricche anche se lo sviluppo cerebrale è limitato.
L'unità e allo stesso tempo, la separazione degli umani, non diversamente da una fiamma, che può essere divisa e ricombinata di continuo. Come un ologramma, ogni parte del frattale contiene l'immagine intera. Come progettato dal Creatore, tutti gli umani condividono una singola coscienza.
La ghiandola pineale nel cervello è un caduceo, contro-avvolto, un organo a spirale, che possiede cellule nervose ottiche, letteralmente un terzo occhio. La ghiandola pineale è il nostro mezzo di accesso diretto al mondo torsionale dell'anima.
La struttura duale del cervello degli umani. Gli umani sono stati progettati per avere un accesso migliorato al reame animico, mentre le specie con singolo cervello hanno una connessione limitata con l'anima.
La nostra esistenza su questo pianeta ostile. Le anime pienamente sviluppate sono l'OBIETTIVO DELLA CREAZIONE e a questo fine, gli umani sono stati qui impiantati e curati.
Non importa quali siano gli immediati risultati di questa piantagione, la terra infine produrrà un altro raccolto di anime completate. Riguardo l'esito di questa coltura, i satanisti in carica sulla Terra, non permetteranno mai all'umanità di apprendere la natura dell'anima. I satanisti conoscono da secoli questo segreto e questa è la loro UNICA forza. I satanisti distruggono la ghiandola pineale aggiungendo fluoro e mercurio ad acqua e cibo, che rende difficoltosa l'esperienza diretta dell'anima. I satanisti fanno quanto possono per ridurre la salute, la longevità, l'intelligenza, il libero arbitrio, il contatto con la natura e la ricerca di una vita vera e piena di significato.
La libertà di sviluppo dell'umanità sarà solo possibile rendendo disponibile la realtà fisica dell'anima all'intera popolazione del mondo. Perchè proceda lo sviluppo della più grande anima umana, è necessario mettere fine al controllo dei satanisti sulla coscienza umana. Attraverso la storia hanno creato forme animiche sconvolte e anti-ordine, che non potranno mai fondersi con lo schema più ampio. Lo sviluppo dell'anima umana sta avanzando rapidamente, dato che è influenzato da un campo torsionale della terra e del sistema solare, che cresce. Attraversando il piano galattico, l'energia torsionale della terra cresce e questa si somma all'energia animica degli umani. Degli umani sono stati contattati dagli extraterrestri che gli hanno mostrato l'immagine di un corpo umano. Quindi gli ET hanno chiesto: "dove sta l'anima?". Gli umani hanno erroneamente pensato che gli ET stessero cercando di scoprire l'anima umana, ma in realtà era un test per sondare lo sviluppo della razza umana. In quasi tutti i casi, gli umani li hanno delusi.
Gli umani possono comunicare consciamente col reame animico, comunque il livello di tossine e di rumore elettromagnetico nel mondo moderno, ha reso difficile recuperare informazione animica. Al contrario, l'anima riceve costantemente informazioni dal reame biologico, dato che questo è il suo proposito. La teoria ECE è la chiave per mettere fine al dominio satanista sulla Terra. Lungo la storia, la corretta geometria dello spazio-tempo e la corretta struttura dell'anima, sono state tenute segrete. Quando i segreti vengono rivelati, l'umanità possiederà energia libera illimitata e apprenderà il proprio potere e proposito sulla Terra. Questa rivelazione segna l'inizio di una nuova era sul pianeta Terra e un nuovo modo per accedere e studiare il mondo spirituale. Con questa informazione, l'umanità sarà liberata dai vincoli del passato. Gli umani saranno liberati per costruire un nuovo futuro basato su libero arbitrio e responsabilità, temperato dalla comprensione della nostra parte nella Creazione.
Come hanno detto i saggi, tenete l'amore e il perdono nel vostro cuore, ma anche una spada affilata per la battaglia. Il nostro vero essere è immutabile e non c'è nulla da temere nella corrente battaglia, a parte l'immobilità e permettere ai satanisti di bloccare il nostro percorso di crescita.
La corretta e completa Teoria di Campo Unificato, la teoria ECE, è stata sviluppata dal professor Myron Wyn Evans, B.Sc., Ph. D., D. Sc. of Glyneithrym, Wales, UK. L'informazione sull'anima umana è stata sviluppata e scritta da Michael D. Jackson, BSEE, Lubbock, Texas, USA.
Nota: questa informazione NON è intesa per creare una religione del Nuovo Ordine Mondiale! Questa informazione viene data come base per una ricerca e per incoraggiare la libertà individuale, la consapevolezza e la responsabilità. Ogni tentativo di trasformare questo testo in una struttura religiosa o politica dev'essere visto con grande diffidenza e cautela! Questo documento può essere stampato e usato da individui per uso personale, ma non riprodotto per fini commerciali. È concesso il permesso di pubblicare e distribuire questo documento, ma solo nella sua interezza, senza modifiche e comprende questa limitazione nella sua distribuzione.
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org
fonti
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