Calamità in Europa (e dintorni)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Marius ha scritto:pronti per un estate senza estate?
e pare proprio che sarà come dici tu, a letto la notte con una bella copertina, niente notti afose, che pacchia....
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stanotte arriva la nube di cenere
Le correnti d'alta quota spingono la nuvola vulcanica sui nostri cieli. Protezione civile monitora la situazione. Enac: "Passeggeri contattino compagnie". Scali chiusi in Spagna, Portogallo e Francia meridionale. Cancellati voli per la penisola iberica a Fiumicino, Ciampino, Linate, Malpensa, Orio al Serio, Pisa e Firenze. Domani sarà una domencia di passione
Nube di cenere sull'Italia nella notte Cancellati 5mila voli in Europa Passeggeri in attesa all'aeroporto di Vigo
ROMA - Sarà una domenica di passione per i voli nei cieli italiani. Questo attende il trasporto aereo stando alle previsioni del Vaac, il Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche per la sicurezza del volo. La nuova nube di cenere generata dall'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokul, dopo aver tormentato gli aeroporti della penisola iberica, è attesa sullo spazio aereo italiano tra mezzanotte e le 7 del mattino.
Per il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, "allo stato non c'è alcuna previsione di bloccare i voli". In serata, riunione alla Protezione Civile con Enac e Enav per esaminare una situazione risultato dell'azione delle correnti in alta quota. I venti si dirigono da nord verso sud per la presenza di un'area anticiclonica sull'alto Atlantico e di un'area depressionaria a ridosso della penisola iberica, poi muoveranno da ovest sud-ovest verso est nord-est, e cioè dalla Spagna in direzione dell'Italia.
La parte bassa della nube, compresa fra il suolo e circa 6500 metri di quota - si legge nell'ultimo aggiornamento del bollettino Vaac - "è quella più pericolosa per il volo. Invaderà il mar Ligure e Tirreno e poi man mano il resto dell'Italia a cominciare dalla parte occidentale, mentre la parte alta della nube (compresa fra i 6500 metri e circa 11 mila metri) invaderà tutta l'Italia settentrionale ma tenderà a dirigersi sui Balcani". Entro le ore 13 la parte bassa della nube coprirà tutta l'Italia, esclusa la Sicilia e la Sardegna, ma compreso l'Adriatico, per spingersi fino alla Grecia. la repubblica.it
Nube di cenere sull'Italia nella notte Cancellati 5mila voli in Europa Passeggeri in attesa all'aeroporto di Vigo
ROMA - Sarà una domenica di passione per i voli nei cieli italiani. Questo attende il trasporto aereo stando alle previsioni del Vaac, il Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche per la sicurezza del volo. La nuova nube di cenere generata dall'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokul, dopo aver tormentato gli aeroporti della penisola iberica, è attesa sullo spazio aereo italiano tra mezzanotte e le 7 del mattino.
Per il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, "allo stato non c'è alcuna previsione di bloccare i voli". In serata, riunione alla Protezione Civile con Enac e Enav per esaminare una situazione risultato dell'azione delle correnti in alta quota. I venti si dirigono da nord verso sud per la presenza di un'area anticiclonica sull'alto Atlantico e di un'area depressionaria a ridosso della penisola iberica, poi muoveranno da ovest sud-ovest verso est nord-est, e cioè dalla Spagna in direzione dell'Italia.
La parte bassa della nube, compresa fra il suolo e circa 6500 metri di quota - si legge nell'ultimo aggiornamento del bollettino Vaac - "è quella più pericolosa per il volo. Invaderà il mar Ligure e Tirreno e poi man mano il resto dell'Italia a cominciare dalla parte occidentale, mentre la parte alta della nube (compresa fra i 6500 metri e circa 11 mila metri) invaderà tutta l'Italia settentrionale ma tenderà a dirigersi sui Balcani". Entro le ore 13 la parte bassa della nube coprirà tutta l'Italia, esclusa la Sicilia e la Sardegna, ma compreso l'Adriatico, per spingersi fino alla Grecia. la repubblica.it
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
esclusa la Sicilia e la Sardegna
ieri notte ho visto i venti apposta e devo dire che almeno dove sto io a sud della sardegna sara' impossibile vederla ma al nord sardegna non ne sarei cosi certo, anche se sempre ventilata , in sicilia impossibile
ieri notte ho visto i venti apposta e devo dire che almeno dove sto io a sud della sardegna sara' impossibile vederla ma al nord sardegna non ne sarei cosi certo, anche se sempre ventilata , in sicilia impossibile
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
cristian ha scritto:esclusa la Sicilia e la Sardegna
ieri notte ho visto i venti apposta e devo dire che almeno dove sto io a sud della sardegna sara' impossibile vederla ma al nord sardegna non ne sarei cosi certo, anche se sempre ventilata , in sicilia impossibile
qui oggi, secondo le previsioni meteo, avrebbe dovuto essere sereno o quasi e invece c'è una bella cappa grigia non so fino a che punto imputabile alla nube di cenere.
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Islanda nuovo allarme Eyafjallajokull
la nuova nube di cenere ha costretto le autorità spagnole a ordinare la chiusura di nove aeroporti nelle regioni nordorientali. la nube, che si estende per circa 2.000km lungo l'atlantico settentrionale raggiungendo i 10.000m di quota, ha costretto numerose compagnie aeree a imbarcare maggiori quantità di combustibile date le deviazioni necessarie per evitarla o utilizzando i corridoi aerei della spagna meridionale o quelli artici, che possono arrivare sino alle due ore. la repubblica
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piattaforma petrolifera in norvegia
La compagnia petrolifera norvegese Statoil ha reso noto di aver evacuato una piattaforma nel mare del Nord dopo che variazioni di pressione nel pozzo hanno portato a una guasto in una delle due valvole che devono prevenire una perdita. Il gruppo ambientalista locale Bellona ha detto che la situazione rischi delle ricerche di petrolio e gas, dopo il disastro della piattaforma della BP affondata nel Golfo del Messico, con conseguente perdita di greggio e inquinamento. "Non ci sono falle n danni - ha detto il portavoce della Statoil, Gisle Johnson -. La situazione sulla piattaforma stabile e stiamo pianificando ulteriori operazioni per normalizzarla". Johnson ha aggiunto che l'evacuazione di circa 90 persone instabile" in un pozzo nel giacimento di Gullfaks, il che vuol dire "troppa o troppo poca" pressione. Per il leader dell'associazione ambientalista Bellona, Frederic Hauge, alla piattaforma Gullfaks C c' nella quale c' delle barriere controllo incidente". Per Hauge "la normativa in Norvegia pu sembrare buona da fuori, ma nell'industria norvegese abbiamo un sacco di questioni di sicurezza".
Venerdì 21 maggio 2010 12.09
http://unionesarda.ilsole24ore.com/Articoli/News/181486
Ultima modifica di Alaudae il Gio 15 Lug - 21:45:10 - modificato 1 volta.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
ma ci sono novità in merito? io ci devo andare in vacanza.....
Donato- Ospite
Oslo News
Oslo, 21 maggio 2010 - Una piattaforma petrolifera norvegese nel Mare del Nord è stata evacuata a causa della variazione della pressione di uno dei pozzi. Lo ha annunciato il gruppo petrolifero Statoil stamane, dopo che le autorità norvegesi avevano definito “grave” l’incidente.
Per ragioni ancora poco chiare, uno dei meccanismi di sicurezza per evitare eventuali esplosioni si è inceppato e di conseguenza, 89 dipendenti della piattaforma Gullfaks C, giudicati “non indispensabili”, sono stati evacuati.
“E’ una situazione grave”, ha commentato Inger Anda, portavoce dell’Autorità norvegese di sorveglianza del settore petrolifero.
“Il rischio di un incidente è alto (...) se si perde il controllo dell’altra barriera di sicurezza”, ha dichiarato.
Secondo Statoil, per ristabilire una condizione di sicurezza, saranno necessari “diversi giorni”. “Non abbiamo avuto conseguenze sul personale né danni materiali sulla piattaforma e non ci sono state fughe di greggio dal pozzo”, ha detto il portavoce, Gisle Johanson, pur riconoscendo la gravità della situazione.
Sulla piattaforma Gullfaks C, al momento, sono rimasti circa 140 dipendenti della Statoil, impegnati a risolvere il problema.
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2010/05/21/334958-marea_nera_nuovo.shtml
questa del 21 maggio è la news più recente che abbia trovato in una ricerca non estesa.
Per ragioni ancora poco chiare, uno dei meccanismi di sicurezza per evitare eventuali esplosioni si è inceppato e di conseguenza, 89 dipendenti della piattaforma Gullfaks C, giudicati “non indispensabili”, sono stati evacuati.
“E’ una situazione grave”, ha commentato Inger Anda, portavoce dell’Autorità norvegese di sorveglianza del settore petrolifero.
“Il rischio di un incidente è alto (...) se si perde il controllo dell’altra barriera di sicurezza”, ha dichiarato.
Secondo Statoil, per ristabilire una condizione di sicurezza, saranno necessari “diversi giorni”. “Non abbiamo avuto conseguenze sul personale né danni materiali sulla piattaforma e non ci sono state fughe di greggio dal pozzo”, ha detto il portavoce, Gisle Johanson, pur riconoscendo la gravità della situazione.
Sulla piattaforma Gullfaks C, al momento, sono rimasti circa 140 dipendenti della Statoil, impegnati a risolvere il problema.
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2010/05/21/334958-marea_nera_nuovo.shtml
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info aggiornate
le notizie più recenti sono del 24 maggio, e non dicono nulla di più se non che dall'inizio dell'anno ad oggi ci sono stati 8 gravi incidenti in Norvegia a causa della variazione di pressione nei pozzi. Mi fermo a riflettere un attimo: se oggi si scopre che ci sono stati 8 gravi incidenti e non lo sapevamo, chissà cosa continuiamo a non sapere... e soprattutto tutte queste coincidenze , terremoti, pressione che va e viene, alluvioni....mmmmm ci stiamo avvicinando alla data.... anche se avanti di questo passo se non è il 2012 sarà il 2020, ci pensiamonoi a distruggere sto pianeta!!!!
Tornando alla nostra piattaforma nei pressi di Stravanger pare che sia stata solo evacuata dal momento che c'era il rischio esplosione, ancora non è successo nulla. Farò la crociera tra i fiordi, e tra le escursioni proposte c'era pure la visita a questa piattaforma....Mha...
Tornando alla nostra piattaforma nei pressi di Stravanger pare che sia stata solo evacuata dal momento che c'era il rischio esplosione, ancora non è successo nulla. Farò la crociera tra i fiordi, e tra le escursioni proposte c'era pure la visita a questa piattaforma....Mha...
Donato- Ospite
Re: Calamità in Europa (e dintorni)
hai ragione. è inutile cercare per aria o sotto gli oceani il 2012...gli alieni cattivi siamo noi!
già otto incidenti potenzialmente pericolosissimi per il pianeta e nessuno ne sapeva niente. ora queste notizie vengono fuori, vengono fuori pure notizie di possibili catastrofi costruite a tavolino, fa tutto parte di un gioco di cui noi siamo solo inermi pedine!
già otto incidenti potenzialmente pericolosissimi per il pianeta e nessuno ne sapeva niente. ora queste notizie vengono fuori, vengono fuori pure notizie di possibili catastrofi costruite a tavolino, fa tutto parte di un gioco di cui noi siamo solo inermi pedine!
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terremotini in Italia
ROMA - Una scossa di terremoto di magnitudo 2.2 è stata registrata questa notte in provincia di Piacenza, in località Val Trebbia. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, il sisma si è verificato alle 2:36 con epicentro a soli 1,8 km di profondità ed in prossimità dei comuni di Bobbio, Cerignale, Coli, Corte Brugnatella, Ottone e Zerba. Non si hanno notizie di danni a cose o persone.
E un'altra scossa di magnitudo 2.1 è stata registrata in provincia di Perugia. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, il sisma si è verificato alle 3:25 con epicentro a 8,9 km di profondità ed in prossimità dei comuni di Gubbio e Pietralunga. Anche in questo caso non si hanno notizie di danni a cose o persone. ANSA
E un'altra scossa di magnitudo 2.1 è stata registrata in provincia di Perugia. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, il sisma si è verificato alle 3:25 con epicentro a 8,9 km di profondità ed in prossimità dei comuni di Gubbio e Pietralunga. Anche in questo caso non si hanno notizie di danni a cose o persone. ANSA
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italia a rischio desertificazione
Cosa succederà se la desertificazione del Nordafrica avrà una accelerazione? La Nato lancia l'allarme: "Ci sarà una migrazione di massa alla ricerca di terreni fertili e l’Italia sarà in prima linea"
New York - Cosa succederà se la desertificazione del Nordafrica avrà una accelerazione? Ci sarà una migrazione di massa alla ricerca di terreni fertili e l’Italia "sarà in prima linea". Lo afferma Alexandrios Papaioannou, intervenuto a nome della Nato, ad un convegno al Senato su clima e sicurezza, organizzato dal vicepresidente del Copasir Giuseppe Esposito.
I rischi per l'Italia Papaioannou definisce la guerra nel Darfur come "la prima guerra climatica" ed ipotizza altri scenari: "Nel Medio Oriente il conflitto fra arabi ed israeliani non sarà per Gerusalemme, ma per l’accesso all’acqua. Il lago sotterraneo che fornisce l’acqua a Gaza potrebbe diventare presto un lago salato, a causa dell’innalzamento del Mediterraneo". Altro scenario degli studi Nato riguarda il Nilo. "Decine di milioni di egiziani - dice Papaioannou - vivono grazie alle acque del Nilo. Cosa succederà se Uganda, Etiopia e Sudan cominceranno a prendere più acqua? L’Egitto andrebbe sicuramente in guerra". Il relatore ha anche ammesso che la Nato è ancora organizzata in funzione della minaccia sovietica "che non c’è più. Siamo quasi inesistenti per quanto riguarda la capacità di gestire crisi umanitarie. Dobbiamo aumentare la nostra capacità di protezione civile. Mi dispiace - conclude Papaioannou - che il rapporto sul futuro della Nato da qui al 2020 dedichi solo 5 righe ai cambiamenti climatici".
http://www.ilgiornale.it/esteri/clima_nato_avverte_litalia_rischi_desertificazione/15-06-2010/articolo-id=453336-page=0-comments=1
New York - Cosa succederà se la desertificazione del Nordafrica avrà una accelerazione? Ci sarà una migrazione di massa alla ricerca di terreni fertili e l’Italia "sarà in prima linea". Lo afferma Alexandrios Papaioannou, intervenuto a nome della Nato, ad un convegno al Senato su clima e sicurezza, organizzato dal vicepresidente del Copasir Giuseppe Esposito.
I rischi per l'Italia Papaioannou definisce la guerra nel Darfur come "la prima guerra climatica" ed ipotizza altri scenari: "Nel Medio Oriente il conflitto fra arabi ed israeliani non sarà per Gerusalemme, ma per l’accesso all’acqua. Il lago sotterraneo che fornisce l’acqua a Gaza potrebbe diventare presto un lago salato, a causa dell’innalzamento del Mediterraneo". Altro scenario degli studi Nato riguarda il Nilo. "Decine di milioni di egiziani - dice Papaioannou - vivono grazie alle acque del Nilo. Cosa succederà se Uganda, Etiopia e Sudan cominceranno a prendere più acqua? L’Egitto andrebbe sicuramente in guerra". Il relatore ha anche ammesso che la Nato è ancora organizzata in funzione della minaccia sovietica "che non c’è più. Siamo quasi inesistenti per quanto riguarda la capacità di gestire crisi umanitarie. Dobbiamo aumentare la nostra capacità di protezione civile. Mi dispiace - conclude Papaioannou - che il rapporto sul futuro della Nato da qui al 2020 dedichi solo 5 righe ai cambiamenti climatici".
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
in questi articoli cosi catastrofici ma secondo me in parte realisti dovrebbero specificare almeno i tempi in quanto tutto questo succedera'
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
cristian ha scritto:in questi articoli cosi catastrofici ma secondo me in parte realisti dovrebbero specificare almeno i tempi in quanto tutto questo succedera'
infatti nell'articolo viene usato il condizionale (cosa succederebbe se..)
solo ipotesi basate sull'attuale situazione non tra le più felici.
ma con molta probabilità a certi livelli si potrebbero fare anche delle date, credo, ma ciò non avverrà: noi dobbiamo essere tenuti all'oscuro fino all'ultimo momento
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ondate di calore in Russia
VORONEZH Russia (Reuters) - Almeno otto persone sono morte oggi in Russia e migliaia hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni a causa degli incendi che stanno distruggendo le foreste della parte centrale del Paese, in quella che è l'estate più calda degli ultimi 130 anni.
Alimentate dai forti venti, le fiamme hanno avvolto i boschi e campi, già inariditi dalle ondate di calore. Il ministero dell'Emergenza ha detto che, sommando tutte le aree che stanno bruciando, si ottiene una superficie di 866 km quadrati, un'area grande circa quanto Berlino.
"Non sappiamo dove andare", racconta Galina Shibanova, 52 anni, contemplando le macerie della sua casa a Maslovka, nella regione di Voronezh, circa 500 km a sud di Mosca.
"Abbiamo chiamato i servizi di emergenza, e al telefono non ha riposto nemmeno una persona", continua, aggiungendo che sono state distrutte almeno 50 case.
Le ondate di calore sulle zone della Russia più vicine all'Europa e sulla Siberia si susseguono da giugno, e hanno distrutto i raccolti spingendo sull'orlo della bancarotta migliaia di agricoltori.
Rivelando la gravità della situazione, il premier Vladimir Putin ha cancellato i suoi impegni a Mosca ed è andato a Nizhny Novgorod, dove almeno 540 case sono state distrutte, per un vertice di emergenza con le autorità locali.
La tv ha mostrato il premier circondato da una folla di donne, che gli chiedevano se il governo pagherà per la ricostruzione delle loro case.
"Non preoccupatevi, non preoccupatevi", ha detto Putin. "Vi prometto che il villaggio sarà completamente ricostruito".
-- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
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esercito contro incendi
La Russia occidentale brucia. Il gran caldo di questi giorni ha scatenato vasti incendi in gran parte del territorio, e per far fronte all'emergenza sono stati mobilitati circa 240mila soldati, 25mila veicoli e 226 tra aerei ed elicotteri, come ha annunciato il ministero russo per le Situazioni d'emergenza. A peggiorare la situazione ci sono anche le previsioni meteorologiche sfavorevoli per i prossimi giorni.
Gli incendi divampati nella regione di Mosca e in quelle limitrofe, nella Russia occidentale, colpita da un'ondata di caldo senza precedenti dall'inizio di luglio, hanno devastato più di 120mila ettari di boschi e distrutto interi villaggi provocando fino ad oggi una trentina di vittime.
La decisione di mandare l'esercito a fronteggiare l'eccezionale situazione è stata presa dal ministro dopo aver consultato al riguardo il premier Vladimir Putin. Venerdì sera il presidente Dmitri Medvedev aveva ordinato all'esercito il massimo impegno contro gli incendi. "Abbiamo creato punti di comando regionali per le truppe, che potranno fare da punti di sostegno nello spegnimento degli incendi. Solo nella regione di Mosca, abbiamo mandato diversi battaglioni, e tutte le forze di cui disponiamo saranno attive assieme ai vigili del fuoco", ha detto Serdiukov a Putin.
l presidente Dmitri Medvedev ha dunque ordinato all'esercito di "fare tutto il necessario" per aiutare la popolazione, mentre lo stesso Putin ha scelto i villaggi attorno a Nizhni Novgorod, colpiti prima dalla morte negli incendi di nove abitanti, per promettere nuove case e esortare alcuni governatori ad "andarsene, se incapaci". Nelle ultime ore è stata evacuata gran parte del centro di Togliattigrad, sul Volga, in pericolo di numerosi incendi dovuti alle aree di verde.
Putin ha raggiunto il Centro per le situazioni di emergenza della Protezione civile per parlare del problema con il capo dell'ente, Vladimir Stepanov. "Negli ultimi tempi la situazione è peggiorata anche negli Urali, oltre che nel Volga e nelle regioni centrali europee", ha detto Stepanov: "Ci sono oltre 22mila focolai di incendi". Più di 1.200 case sono bruciate nelle zone a rischio, ogni giorno molti devono essere evacuati.
Almeno 25 persone sono morte in vari incendi nel giro di 24 ore, vicino alle città di Mosca, Nizhni Novgorod, Ryazan, Voronesh. E il caldo durerà almeno per i prossimi quattro giorni, prevedono i meteorologi. Intanto il premier ha invitato i governatori delle regioni colpite a venire a Mosca lunedì per discutere il da farsi. TGCom
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Russia devastata dagli incendi
Le strade di Mosca sono avvolte da una coltre di fumo che impedisce la visuale a 100 metri di distanza, mentre le temperature ormai record in tutta la Russia centrale continuano ad avvicinarsi ai 40 gradi all’ombra e si allarga il fronte degli incendi. Nella notte due bambini sono morti annegati nei pressi della capitale, nel villaggio di Lenkovo, mentre cercavano refrigerio dagli incendi che stanno dilagando giorno dopo giorno, nonostante la forte presenza dei soldati dell’esercito e dei pompieri.
Le previsioni del centro meteorologico sono preoccupanti: non solo Mosca, ma molti centri della Russia europea rischiano nuove distruzioni. «Non è solo per l’alta temperatura - ha detto il vicedirettore Dmitri Kiktiev - ma è il calore nel giro di cinque giorni che può costituire un pericolo. E questa anomalia dura da più di un mese, con forti rischi per la salute della gente». Anche il ministero per le situazioni di emergenza è preoccupato: teme che regioni come quella di Voronesh, città circa 500 chilometri a sud est di Mosca, possano diventare del tutto fuori controllo. Incendi si registrano anche vicino ai reattori nucleari, con allarme per le possibili conseguenze: centinaia di pompieri sono allertati in quelle zone, ma elicotteri e aviazione non possono intervenire in caso di bisogno, per i fumi sprigionati dalla torba, che hanno invaso anche la capitale.
Il presidente Dmitri Medvedev ha dichiarato lo stato di emergenza in 7 delle 83 regioni russe. Il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, ha invocato oggi una preghiera al Signore perchè la pioggia si faccia vedere proprio nel giorno di San Ilia, il protettore delle acque. Tutte le chiese ortodosse russe partecipano, nella speranza che avvenga il miracolo. Ma è più prosaico, anche se si mostra un credente, il premier Vladimir Putin, che ha convocato nella capitale i governatori di tutte le città a rischio. Putin ha chiesto ai partecipanti di rafforzare le misure contro gli incendi, di allentare con fasi di riposo il lavoro crescente dei pompieri, di aiutare i profughi con ogni mezzo. Sale intanto il numero dei morti negli incendi: le vittime sono salite negli ultimi giorni ad almeno 34, ma cresce anche il numero di malati e di persone, come i due bimbi annegati a Lenkovo, che perdono la vita per cercare refrigerio nei fiumi e nei laghi.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/201008articoli/57279girata.asp
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Russia in fiamme, distrutta base aerea
http://www.corriere.it/esteri/10_agosto_03/incendi_russia-001_ab4ce6aa-9f23-11df-ad0c-00144f02aabe.shtml
Non vorrei fare previsioni..
ma secondo voi può c'entrare qualcosa con i flame solari?
Non vorrei fare previsioni..
ma secondo voi può c'entrare qualcosa con i flame solari?
Re: Calamità in Europa (e dintorni)
mah non saprei di preciso ma se le radiazioni del sole arrivassero senza schermatura(radiazioni non magnetismo)beh basta guardare il film the core,le particelle del sole finirebbero per cuocere il nostro pianeta(citazione dal film) quindi in teoria è fattibile come cosa,solo che vorrebbe dire che tutta l'europa non ha più questa protezione ^_^'
Ospite- Ospite
minacciati siti nucleari
Il presidente russo Dmitri Medvedev ha interrotto le sue vacanze a Sochi, sul Mar Nero, per presiedere una riunione del consiglio di sicurezza sulla situazione degli incendi che hanno provocato la morte di 48 persone, secondo l'ultimo bilancio.
Il primo ministro Vladimir Putin, dal canto suo, si e' recato nella regione di Voronej, 500 chilometri circa a sudest di Mosca, per una visita di solidarieta' agli uomini delle squadre di soccorso impegnati nello spegnimento dei roghi. "Purtroppo c'e' ancora molto lavoro da fare", ha affermato il primo ministro in tv.
A preoccupare di piu' e' la regione di Nishni Novgorod. Sta infatti ancora bruciando una riserva naturale in Mordovia a pochi passi da Arzamas-16: il laboratorio dove furono costruite le prime bombe atomiche e all'idrogeno sovietiche, oggi utilizzate come centro di ricerca.
Una situazione "di tensione, ma non critica", l'ha definita il viceministro alla Difesa Dmitri Boulgakov citato dalla Interfax. Evacuato il materiale radioattivo dal centro nucleare di Sarov.
Mosca immersa nella nebbia
Una nube di smog acre e densa circonda Mosca da ieri sera, riducendo la visibilità a 300 metri e causando problemi di traffico.
"Ci stiamo preparando per lo scenario peggiore" ha detto il ministro delle Situazioni di emergenza Sergei Shoigu. "Le temperature dovrebbero salire a 40 gradi Celsius entro il weekend", ha aggiunto. Rainews24.it
Il primo ministro Vladimir Putin, dal canto suo, si e' recato nella regione di Voronej, 500 chilometri circa a sudest di Mosca, per una visita di solidarieta' agli uomini delle squadre di soccorso impegnati nello spegnimento dei roghi. "Purtroppo c'e' ancora molto lavoro da fare", ha affermato il primo ministro in tv.
A preoccupare di piu' e' la regione di Nishni Novgorod. Sta infatti ancora bruciando una riserva naturale in Mordovia a pochi passi da Arzamas-16: il laboratorio dove furono costruite le prime bombe atomiche e all'idrogeno sovietiche, oggi utilizzate come centro di ricerca.
Una situazione "di tensione, ma non critica", l'ha definita il viceministro alla Difesa Dmitri Boulgakov citato dalla Interfax. Evacuato il materiale radioattivo dal centro nucleare di Sarov.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Russia, "temiamo roghi su Cernobyl"
Ministro: "Rischio di nuvola nucleare"
Gli incendi in corso nella Russia europea potrebbero propagarsi nella zona colpita nel 1986 dall'incidente della centrale nucleare ucraina di Cernobyl, eventualità che potrebbe diffondere elementi radioattivi nell'atmosfera. Lo ha detto il ministro russo delle situazioni di emergenza Serghiei Shoigu. "Se un incendio si sviluppasse nella zona, dei radionuclidi potrebbero irradiarsi con il fumo e apparirebbe una nuova zona inquinata", ha aggiunto.
Ministro: "Rischio di nuvola nucleare"
Gli incendi in corso nella Russia europea potrebbero propagarsi nella zona colpita nel 1986 dall'incidente della centrale nucleare ucraina di Cernobyl, eventualità che potrebbe diffondere elementi radioattivi nell'atmosfera. Lo ha detto il ministro russo delle situazioni di emergenza Serghiei Shoigu. "Se un incendio si sviluppasse nella zona, dei radionuclidi potrebbero irradiarsi con il fumo e apparirebbe una nuova zona inquinata", ha aggiunto.
rischio Cernobyl
(ANSA) - MOSCA, 5 AGO -Il ministro russo delle Emergenze Serghey Shoigu teme gli incendi in corso nella Russia europea attacchino la zona dell'incidente di Cernobyl.L'incidente avvenne nel 1986 e se le fiamme la raggiungessero potrebbe diffondere elementi radioattivi nell'atmosfera.'Controlliamo la regione, specie al sud e nel distretto di Novozibkov che fu allora piu' contaminato', ha detto Shoigu. 'Se un incendio si sviluppasse 'radionuclidi potrebbero irradiarsi col fumo e creare una nuova zona inquinata'.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
.....Intanto il numero degli incendi, che si era ridotto da 588 a 558, nelle ultime 24 ore è tornato ad aumentare a 577. Sul totale degli incendi attivi, 101 sono di grande entità, coprono una superficie di oltre 165mila ettari e 26 sono nella zona di Mosca. Il fumo ha raggiunto la stratosfera a 12 km di altitudine, secondo i dati forniti dai satelliti della Nasa, secondo la quale il fenomeno è possibile solo per i vulcani.....
http://www.repubblica.it/esteri/2010/08/07/news/incendi_sabato-6129600/?ref=HRER2-1
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