Calamità in Europa (e dintorni)
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Decisioni meteo: poche piogge irregolari e disomogenee. In arrivo il vento che asciugherà tutto
Come ampiamente previsto, le attese copiose piogge non sono cadute, salvo isolati e brevi fenomeni temporaleschi. In pratica il deficit idrico non è stato minimamente intaccato, mentre si è data ai più la sensazione che il problema della siccità sia stato così, pur con poche precipitazioni, risolto.
In queste ore vige un doppio sbarramento per le perturbazioni in arrivo dalla Spagna e dal Nord-Est Europeo, ben evidenziato da una massa igroscopica dai contorni netti, che poi si conclama in quella “nebbia” bassa che permane nel tempo e che oscura il sole senza generare fenomeni piovosi. Per questo motivo gran parte delle forze aeree in campo è stata dirottata al di fuori del territorio italiano (se escludiamo il Mar Tirreno ed il Mar Ligure, lasciandoci qualche ora di tregua e permettendo quindi alle nubi da bel tempo (i cumuli) di formarsi sul nostro stivale. Si veda questa satellitare.
Altro ostacolo, in questi giorni, alle attività clandestine di aerosol è il vento di bassa quota sostenuto. Ciò intralcia lo sporco lavoro di dissolvimento delle nubi ad opera dei tankers e per questo motivo i tecnici che controllano e dirigono via satellite i droni hanno optato per interventi mirati sulla Liguria di Ponente e sul Mar Tirreno, con il fine di evitare sprechi nonché per ridurre l'evaporazione e quindi la formazione di nubi sul mare.
In questo contesto i prossimi tre giorni vedranno una spiccata variabilità, con la possibilità di qualche sporadica e breve pioggia a macchia di leopardo sull'Italia. Saranno facilmente osservabili sorvoli a bassa quota di aerei che rilasceranno scie chimiche di tipo persistente e semipersistente, soprattutto al Nord ed al Centro, mentre al Sud, eliminato il "rischio" di precipitazioni nei giorni scorsi, con pesanti interventi di geoingegneria clandestina, non saranno necessari grossi interventi, se non di "mantenimento elettroconduttivo" e quindi con scie chimiche di tipo effimero (alcuni le scambiano ancora per scie di condensazione...), fuorché il giorno 9 aprile, quando si potrebbero verificare alcune precipitazioni e sarà possibile perciò notare di nuovo aerei non identificati irrorare con scie durevoli, impegnati a distruggere le formazioni imbrifere.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.
Autore: Straker
Fonte: tankerenemymeteo.blogspot.com
Altri canali informativi:tankerenemy.com - Scie Chimiche (Chemtrails) - TANKER ENEMY TV
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Allerta Meteo massima in Sardegna: in arrivo forti temporali, venti impetuosi e violente mareggiate
La Sardegna sarà senza ombra di dubbio la Regione più colpita dal peggioramento in arrivo sull’Italia da sud/ovest nelle prossime ore. Già da stasera inizierà a piovere su gran parte dell’isola, per l’arrivo del ciclone Mediterraneo di cui abbiamo già a lungo parlato. Tutte le previsioni individuano proprio la Sardegna come l’area più colpita: dalle mappe del modello COSMO-ME dell’Aeronautica Militare fino al Bollettino di Vigilanza Meteorologica Nazionale della Protezione Civile, passando per le interessantissime mappe Beram.
Sulla Sardegna sono previste piogge molto violente con forti temporali tra stasera e domattina soprattutto nelle zone meridionali e orientali della Regione, quelle Tirreniche, dove potranno cadere fino a 200mm di pioggia nelle zone più colpite.
In questa fase venti impetuosi di scirocco determineranno furiose mareggiate sulle coste Tirreniche dell’isola.
Poi, tra domani pomeriggio e sabato, con lo spostamento del ciclone sull’Italia peninsulare, sulla Sardegna irromperà un forte maestrale che determinerà altre piogge sparse, specie nelle zone nord/occidentali della Regione, con venti impetuosi e mareggiate stavolta nel mar di Sardegna e sulle Bocche di Bonifacio.
Per monitorare la situazione in tempo reale, seguite le news in tempo reale e le nostre pagine del nowcasting: satelliti, situazione, fulminazioni, radar e webcam. Sulla nostra pagina di facebook trovate ulteriori aggiornamenti e potete interagire con la Redazione inviando foto, segnalazioni o qualsiasi tipo di riflessione. Se volete, scriveteci e inviateci le foto anche all’indirizzo di posta elettronica, redazione@meteoweb.it.
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La plastica è il nemico numero UNO del Mediterraneo
Le specie più pericolose del Mediterraneo? Appartengono alla famiglia della plastica, il genere invece è quello umano. E siamo così bravi a proteggerle che nessuna di queste specie rischia l’estinzione, tutt’altro: il Mediterraneo ormai è il loro habitat ideale.
Le specie di plastica proliferano. L’Agència catalana de l’Aigua le ha classificate. Nel mare monstrum potete ammirare banchi di profilattici; nutriti stock di batterie; caratteristici mozziconi di sigaretta dalle inconfondibili macchie di rossetto; assorbenti, famosi pesci con le ali.
E ancora: bottiglie di vetro, diesel, olio del motore, alluminio, scatole di cartone, buste di plastica, lattine, tappi. Una biodiversità immensa che cresce, nelle acque di tutto il mondo, al ritmo di 8 tonnellate di rifiuti al giorno.
Squali feroci e meduse velenose non fanno più paura: i nuovi, gli unici, mostri marini sono loro. Vivono centinaia di anni, causano disturbi all’apparato digerente dei pesci, soffocano le tartarughe, contaminano, lacerano ed inquinano. Il Mediterraneo può candidarsi a grossa discarica protetta. Non disturbate i rifiuti, quando vi immergete.
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Forte scossa avvertita a Palermo. Paura, gente scesa in strada
Forte scossa avvertita a Palermo. Paura, gente scesa in strada
Il sisma sarebbe stato di magnitudo 4.3, con ipocentro a 30 chilometri al largo dalla cosca siciliana
13 aprile, 09:08
PALERMO - Una scossa di magnitudo 4.3 è stata registrata nel Palermitano alle 8.21 di stamattina. L'evento è stato avvertito dalla popolazione e a Palermo numerose persone sono scese in strada. L'ipocentro è stato localizzato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma a 30 chilometri dalla costa, tra Ustica e Palermo, a una profondità di circa 15 chilometri. Rilevate anche ulteriori scosse di assestamento. Secondo i primi rilievi non ci sarebbero danni rilevanti a cose o persone.
PROTEZIONE CIVILE, NESSUN DANNO A PALERMO - L'evento sismico registrato questa mattina al largo delle coste palermitane, esattamente a 30 Km a Nord del capoluogo siciliano, secondo le verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, non ha prodotto danni a persone o cose.
Type: Earthquake
66 minutes ago
Magnitude: 4.7
DateTime: Friday April 13 2012, 06:21:36 UTC
Region: Sicily, Italy
Depth: 26.8 km
Source: USGS Feed
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Il sisma sarebbe stato di magnitudo 4.3, con ipocentro a 30 chilometri al largo dalla cosca siciliana
13 aprile, 09:08
PALERMO - Una scossa di magnitudo 4.3 è stata registrata nel Palermitano alle 8.21 di stamattina. L'evento è stato avvertito dalla popolazione e a Palermo numerose persone sono scese in strada. L'ipocentro è stato localizzato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma a 30 chilometri dalla costa, tra Ustica e Palermo, a una profondità di circa 15 chilometri. Rilevate anche ulteriori scosse di assestamento. Secondo i primi rilievi non ci sarebbero danni rilevanti a cose o persone.
PROTEZIONE CIVILE, NESSUN DANNO A PALERMO - L'evento sismico registrato questa mattina al largo delle coste palermitane, esattamente a 30 Km a Nord del capoluogo siciliano, secondo le verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile, non ha prodotto danni a persone o cose.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
aggiunto al topic "Calamità Europa"
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Terremoto Palermo su faglia sconosciuta, Amato (Ingv): “non sono da escludere scosse più forti, non mi sento di tranquillizzare”
Il terremoto di magnitudo 4,3 richter che stamattina ha fatto tremare la Sicilia occidentale e ha scatenato il panico a Palermo, s’è verificato in una zona poco conosciuta dagli studiosi, fuori dalle faglie note. Ce l’ha spiegasto Alessandro Amato, sismologo dell’Ingv, contattato dalla nostra redazione per provare a fare chiarezza su quanto accaduto stamani e, se possibile, tranquillizzare la popolazione ancora allarmata dalla scossa delle 08:51, a cui ne sono seguite altre minori di assestamento. Ma di chiaro c’è poco e “non possiamo tranquillizzare“, ci ha spiegato Amato, dicendo che “non sono da escludere altre scosse anche più forti, non possiamo saperlo“.
Il sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ci ha spiegato che il terremoto di stamattina “si è verificato ad appena 10km dalla costa, molto vicino a Palermo e provincia, tanto che è stato avvertito anche nel trapanese. Si è verificato a circa 20km di distanza dal sistema di faglie che conosciamo da decenni“.
Il sistema di faglie più conosciuto, e nel quale i terremoti sono abbastanza frequenti, si concentra nella zona compresa fra 20 e 40 chilometri dalla costa ed è attivato dal movimento di compressione generato dalla placca africana, che spinge verso Nord, scontrandosi con la piccola placca tirrenica. Ma nel terremoto avvenuto oggi a 10 chilometri dalla costa è entrato in gioco un meccanismo diverso. “E’ stato attivato da un movimento di tipo distensivo“, ha detto Amato. Un movimento cioè simile a quello che avviene nell’Appennino e all’origine dei terremoti che colpiscono quella zona, da quello dell’Irpinia all’Umbria fino a L’Aquila.
Lungo le coste della Sicilia, ha proseguito il sismologo, “è avvenuto un processo di deformazione interno, in una zona poco nota, nella quale la sismicità non è frequente e difficile da studiare“. Mancano infatti anche documenti storici che permettano di ricostruire una statistica: “molti terremoti avvenuti fra ’700 e ’800 nelle zone di Palermo, Cefalù e dei monti Nebrodi – ha osservato Amato – sono stati infatti localizzati sulla costa sulla base delle descrizioni storiche, ma molti di essi potrebbero essere avvenuti in mare“.
Ma come mai questa zona è poco conosciuta? Amato ci ha detto che “non conosciamo bene le faglie attive di quest’area perchè è un’area dalla sismicità nuova, molto recente, e anche perchè si trova in mare, quindi è ovviamente più difficile da studiare con le tecniche che si usano normalmente e con le reti di monitoraggio presenti sulla terraferma“.
Il terremoto di oggi è infatti localizzato in un’area diversa da quello del 25 febbraio, appena un mese e mezzo fa, più vicino a Ustica e alle Eolie, in quella fascia di cui parla Amato, molto più nota e conosciuta, dove si era verificato anche il forte sisma della notte del 6 settembre 2002, di magnitudo 5,9 richter (due persone morirono d’infarto per lo spavento).
“Cercheremo di approfondire gli studi e le conoscenze su quest’area nuova che ancora conosciamo poco“, ha detto ancora Amato spiegando che “ultimamente è una zona molto attiva. In tutta la fascia del basso Tirreno negli ultimi 10-15 anni ci sono stati molti terremoti, che denotano l’avvicinamento del blocco Siciliano che spinge verso nord, verso il mar Tirreno. Quello del terremoto di stamattina, però, sembra un evento con un meccanismo diverso“.
Amato ci ha anche spiegato che non c’è nessun collegamento tra le scosse di stamattina a Palermo e le eruzioni dell’Etna e dello Stromboli delle scorse ore, o alle scosse sismiche di ieri nello Stretto di Messina, così come non c’entrano i forti terremoti che hanno colpito avant’ieri l’Indonesia e ieri il Messico, a grande distanza: “sono fenomeni che ci sono sempre stati, è solo una coincidenza se si verificano in concomitanza, ma nell’arco di un anno o di una serie di anni ci sono sempre scosse del genere o eruzioni del genere, in Italia e nel mondo”.
Infine, il sismologo dell’Ingv ha voluto lanciare un elemento importantissimo di riflessione: “il problema delle scosse di terremoto è tutto legato alla resistenza degli edifici. A Palermo come in tutt’Italia, quando le scosse si verificano in zone molto popolate, la gente si spaventa perchè teme che la propria abitazione possa crollare. Purtroppo non sempre le costruzioni sono a norma antisismica e il vero problema è questo, perchè se fossero costruite bene non ci sarebbe motivo di avere paura. Secondo me questi terremoti ‘piccoli’ sono un campanello d’allarme, e se ci sono pochi danni o nessun danno non bisogna solo felicitarsi ma bisogna riflettere, e deve farlo soprattutto chi gestisce il territoio, come gli amministratori locali“.
Parole sante che ci sentiamo di condividere al 100% e che, anzi, rilanciamo affinchè siano monito serio per chi ci governa.
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Terremoto nel pistoiese
Nella notte scossa di magnitudo 3.3 tra Bologna e Pistoia
14 aprile, 13:01
(ANSA) - PISTOIA, 14 APR - Tanta paura ma nessun danno per la scossa di terremoto di magnitudo 3.3 che la notte scorsa e' stata registrata tra le province di Pistoia e Bologna. I vigili del fuoco hanno ricevuto tante chiamate dalle frazioni collinari e dai piani alti dei palazzi della parte nord della citta': erano persone spaventate che volevano rassicurazioni. Anche a Sambuca Pistoiese, una delle zone piu' vicine all' epicentro, con San Marcello e Mulino del Pallone, il sindaco Marcello Melani riferisce di persone impaurite, ma, per ora, nessun danno e' stato registrato. (ANSA)
Tempo Origine (UTC): 22:13:56
Lat: 44.075°N
Lon: 10.882°E
Magnitudo (Ml): 3.3
Profondità: 6.7 km
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14 aprile, 13:01
(ANSA) - PISTOIA, 14 APR - Tanta paura ma nessun danno per la scossa di terremoto di magnitudo 3.3 che la notte scorsa e' stata registrata tra le province di Pistoia e Bologna. I vigili del fuoco hanno ricevuto tante chiamate dalle frazioni collinari e dai piani alti dei palazzi della parte nord della citta': erano persone spaventate che volevano rassicurazioni. Anche a Sambuca Pistoiese, una delle zone piu' vicine all' epicentro, con San Marcello e Mulino del Pallone, il sindaco Marcello Melani riferisce di persone impaurite, ma, per ora, nessun danno e' stato registrato. (ANSA)
Tempo Origine (UTC): 22:13:56
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
nota al post "terremoto a Palermo": abbastanza stranamente di questo terremoto non c'è traccia su http://www.emsc-csem.org/#2
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Trovato:Alaudae ha scritto:nota al post "terremoto a Palermo": abbastanza stranamente di questo terremoto non c'è traccia su http://www.emsc-csem.org/#2
Magnitude mb 4.7
Region SICILY, ITALY
Date time 2012-04-13 06:21:35.0 UTC
Location 38.19 N ; 13.31 E
Depth 20 km
Distances 417 km S Rome (pop 2,563,241 ; local time 08:21:35.1 2012-04-13)
9 km NW Palermo (pop 672,175 ; local time 08:21:35.1 2012-04-13)
7 km E Capaci (pop 10,345 ; local time 08:21:35.1 2012-04-13)
5 km E Isola delle femmine (pop 7,008 ; local time 08:21:35.1 2012-04-13)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Blaksturg ha scritto:Trovato:Alaudae ha scritto:nota al post "terremoto a Palermo": abbastanza stranamente di questo terremoto non c'è traccia su http://www.emsc-csem.org/#2
Magnitude mb 4.7
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grazie per la segnalazione, visto
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
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Magnitude ML 4.7
Region WESTERN TURKEY
Date time 2012-04-16 10:10:46.0 UTC
Location 39.14 N ; 29.14 E
Depth 5 km
Distances 118 km S Bursa (pop 1,412,701 ; local time 13:10:46.2 2012-04-16)
56 km NW Usak (pop 152,862 ; local time 13:10:46.2 2012-04-16)
15 km E Simav (pop 34,909 ; local time 13:10:46.2 2012-04-16)
14 km NW Saphane (pop 5,085 ; local time 13:10:46.2 2012-04-16)
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Magnitude ML 4.7
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
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Magnitude mb 4.7
Region SOUTHERN GREECE
Date time 2012-04-16 15:06:57.0 UTC
Location 36.83 N ; 21.63 E
Depth 30 km
Distances 225 km SW Athens (pop 729,137 ; local time 18:06:57.0 2012-04-16)
157 km S Pátrai (pop 163,360 ; local time 18:06:57.0 2012-04-16)
49 km SW Kalamáta (pop 51,108 ; local time 18:06:57.0 2012-04-16)
6 km W Methóni (pop 1,165 ; local time 18:06:57.0 2012-04-16)
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Magnitude mb 4.7
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
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Magnitude Mw 5.5
Region SOUTHERN GREECE
Date time 2012-04-16 11:23:45.0 UTC
Location 36.81 N ; 21.61 E
Depth 40 km
Distances 228 km SW Athens (pop 729,137 ; local time 14:23:45.4 2012-04-16)
159 km S Pátrai (pop 163,360 ; local time 14:23:45.4 2012-04-16)
51 km SW Kalamáta (pop 51,108 ; local time 14:23:45.4 2012-04-16)
8 km W Methóni (pop 1,165 ; local time 14:23:45.4 2012-04-16)
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Magnitude Mw 5.5
Region SOUTHERN GREECE
Date time 2012-04-16 11:23:45.0 UTC
Location 36.81 N ; 21.61 E
Depth 40 km
Distances 228 km SW Athens (pop 729,137 ; local time 14:23:45.4 2012-04-16)
159 km S Pátrai (pop 163,360 ; local time 14:23:45.4 2012-04-16)
51 km SW Kalamáta (pop 51,108 ; local time 14:23:45.4 2012-04-16)
8 km W Methóni (pop 1,165 ; local time 14:23:45.4 2012-04-16)
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Terremoti: decine di scosse d’intensità media tra Grecia e Turchia, sciame in intensificazione
Si sta intensificando in modo davvero notevole e significativo il numero di terremoti che nelle ultime ore sta colpendo il Mediterraneo centro/orientale e soprattutto l’area tra la Grecia e la Turchia, intorno al mar Egeo. Un’area molto sismica, frequentemente interessata da scosse d’entità media, ma da ieri pomeriggio fino a oggi è aumentato sia il numero dei terremoti che la loro entità.
Il più forte è stato quello che alle14:23 locali (le 13:23 italiane) sul Peloponneso, nella Grecia meridionale, di una magnitudo superiore al 5° grado della scala Richter (5.5 Richter secondo l’USGS, 5.3 Richter secondo l’Istituto Greco di Geofisica), seguito poi da un’altra scossa dopo circa 40 minuti di magnitudo 4.7 Richter. Nel 2008 un sisma di magnitudo 6.5 Richter provoco’ due morti e una trentina di feriti nel Peloponneso, con epicentro nella stessa identica area. Nella Turchia occidentale la scossa più forte è stata, sempre stamattina, di magnitudo 4.5 Richter; ma oltre a queste scosse, si sono verificati una ventina di terremoti con magnitudo superiore al 3° grado della scala Richter e una cinquantina di scosse superiori alla magnitudo 2.5 Richter; per quanto quella dell’Egeo e della Grecia sia l’area più sismica d’Europa, un numero così elevato di scosse è comunque abbastanza inusuale.
Continuiamo a monitorare con attenzione l’evoluzione di questa situazione, sperando che non porti a manifestazioni telluriche più estreme. Anche sull’Italia centro/meridionale si stanno verificando delle scosse, la più forte è stata quella di magnitudo 3.3 Richter la scorsa notte nel Canale di Sicilia, dopo quella di venerdì scorso a Palermo. Le altre sono più deboli, ma rientrano nell’ordinaria amministrazione della sismologia nel nostro Paese.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.5 - WESTERN TURKEY - 2012-04-17 20:45 UTC
Magnitude ML 4.5
Region WESTERN TURKEY
Date time 2012-04-17 20:45:17.0 UTC
Location 39.09 N ; 29.14 E
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Segnali dal vulcano Santorini
schema del vulcano
La caldera vulcanica sulla pittoresca isola turistica di Santorini sta mostrando segnali di agitazione, ma a quanto pare non è il caso di allarmarsi. I ricercatori affermano che la rilevazione del movimento della caldera non significa necessariamente un’eruzione imminente. L’isola greca è stata protagonista di una delle più massicce eruzioni vulcaniche della storia, associandola attraverso le leggende, all’isola perduta di Atlantide. Quella eruzione produsse uno tsunami devastante di decine di metri che devastò l’isola e la costa Nord di Creta, distante ben 110 chilometri. L’ultima eruzione risale al 1950, anche se su scala molto più piccola. Come descritto dagli scienziati sulla rivista Geophysical Research Letters, i sensori posti sulla caldera stanno rilevando da qualche tempo una leggera deformazione ed espansione verso l’esterno della terra circostante la depressione in cima al vulcano, dopo decenni di assoluta pace. “Da Gennaio 2011 ad oggi, gli strumenti GPS posti sulla parte settentrionale di Santorini, si sono ‘trasferiti’ da 5 a 9 cm”, ha detto il ricercatore Andrew Newman, geofisico presso il Georgia Tech di Atlanta. “Quello che stiamo osservando è la prima significativa deformazione che anticipa generalmente una significativa attività tellurica ad essa associata“, ha detto Newman al sito LiveScience. Nello stesso periodo, la camera magmatica sotto Santorini si è gonfiata di quasi 14 milioni di metri cubi. Newman e i suoi colleghi dicono che è improbabile che la caldera deformante presagisca una eruzione. Scavi di vulcani spenti indicano che per il 90 per cento delle volte i movimenti del magma in situazioni ipogee non terminano con un’eruzione. La Caldera Long Valley in California, un sistema molto simile, iniziò la deformazione nel 1980, per poi calmarsi nuovamente nel 1989, ripetendo il ciclo nel 1997 e nel 2002 con un’eruzione.
Splendido scenario dall'isola. Credit: google.it
Se anche si verificasse un’eruzione, come avvenuto per la caldera californiana, non sarebbe minimamente paragonabile all’eruzione minoica del 1650 a.C. che creò il mito di Atlantide. Fu un evento che si verifica in media ogni 100.000 anni e l’espansione attuale della caldera di Santorini è pari all’1% di quella circostanza. Certo, non per questo è necessario distogliere l’attenzione, ed infatti intere squadre di geofisici stanno mantenendo un occhio costante sulla caldera. Un’eruzione, seppur non paragonabile a quella minoica, potrebbe anche comportare tsunami locali all’interno dell’arcipelago di Santorini, danneggiando inoltre il traffico navale. Se anche il vulcano non eruttasse, potrebbe aumentare il rischio di un eventuale forte terremoto, andando a danneggiare le scogliere dell’isola molto vulnerabili. “Non abbiamo bisogno di una eruzione per avere frane indotte dal terremoto“, ha detto Newman. Non è possibile al momento sapere per quanto tempo continuerà la deformazione della caldera, ma potrebbe farlo anche per decenni. “Nonostante non ci sia alcun motivo per allarmarsi, questi segnali inquieti sono ugualmente importanti ai fini scientifici, perché ci consentono di capire in modo significativo l’evolversi di questi sistemi vulcanici”, ha concluso lo scienziato.
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Scienziati prevedono che un terremoto di magnitudo 7,5 possa avvenire tra Calabria e Sicilia
Di Mario Sanna e Maurizio Torrealta
L'Italia è una terra a rischio sismico e tre anni dopo il terremoto dell'Aquila, secondo tre diversi studi sismici (uno dei quali prodotto da Vladimir Kossobokov, scienziato dell'Accademia delle Scienze Russa) resta molto elevata la possibilità che in un'area di 400 km di raggio, tra la Calabria e la Sicila, possa avvenire un terremoto di magnitudo 7.5. Una intensità molto più forte di quella del terremoto dell'Aquila. Alcuni esperti insistono anche sul rischio che i nuovi eventi sismici possano essere amplificati dalla devastazione di stabilimenti industriali e chimici... Si chiamano RIR in gergo tecnico, un acronimo che sta per Rischio Incidente Rilevante. Le aree più critiche sono prorpio in Sicilia (isola storicamente esposta ai terremoti). E precisamente a Milazzo e a Priolo (vicino ad Augusta). Mentre gli altri Paesi si dotano di normative specifiche per la progettazione sismica degli impianti RIR, in Italia la normativa attuale è insufficente e i controlli affidati solo ai gestori. Per questo la Commissione Ambiente della Camera ha presentato una interrogazione parlamentare e una Risoluzione per prevenire per quanto possibile ogni rischio. L'inchiesta racconta quali sono le previsioni, come sta avvenendo il monitoraggio sugli eventuali terremoti e in quale situazione versano gli impianti RIR.
http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=27506
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Pozzuoli: registrata lieve sequenza sismica nei Campi Flegrei
20 aprile 2012 - Pozzuoli - E' in atto, dalla serata di ieri 19 aprile, una lieve sequenza sismica nell'area flegrea. Le lievi scosse di terremoto sono state registrate dalle ore 21:56 con un evento di Ml. 1.3. L'evento di maggiore entità si è verificato alle ore 06:45 con un magnitudo di 1.4. Gli eventi sono stati lievemente avvertiti dalla popolazione.
Fonte:http://www.protezionecivileitaliana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=147:sisma-flegrei-sequenza&catid=906:pc-news&Itemid=48
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I Campi Flegrei: un supervulcano in grado di devastare mezza Europa
"I Campi Flegrei, dove si trova il "supervulcano", si trovano a nord ovest del capoluogo campano. Il significato greco del nome vuol dire proprio "campi che bruciano": questo perché sin dall'antichità soggetti a fenomeni vulcanici.
E' stato il responsabile dell'Osservatorio nazionale di geofisica e vulcanologia , il professor Giuseppe Di Natale, a definire questo complesso un "super vulcano". In grado di distruzione centinaia di volte più devastante di quella che causò il Vesuvio durante l'eruzione che distrusse Pompei. Addirittura, una eruzione di questo supervulcano potrebbe distruggere l'intera Europa. In soldoni, il supervulcano partenopeo avrebbe una potenza di duecento volte superiore a quella del vulcano islandese Eyjafjallajökull che tanti problemi procurò all'intera Europa l'anno scorso.
L'ultima eruzione del supervulcano risale a 39mila anni fa (una decisamente minore si ebbe anche nel 1538) quando si formò il territorio collinare su cui poggia oggi la città di Sorrento. Di fatto, Sorrento si appoggia su un deposito di materiale vulcanico profondo oltre 300 piedi. Se una eruzione analoga dovesse accadere oggi, l'Italia meridionale cesserebbe di esistere, mentre le nuvole di ceneri provocate dall'eruzione coprirebbero i raggi solari e abbasserebbero di conseguenza la temperatura di vaste aree del pianeta.
L'intera Europa ne subirebbe le conseguenze: coperta dalle nuvole di cenere, per il nostro continente si aprirebbe un'era di inverno perpetuo. Un team composto di studiosi e ricercatori inglesi sta lavorando sul posto per capire quante siano le possibilità che questa eruzione mostruosa possa davvero accadere. Negli ultimi trent'anni si è assistito a un fenomeno di continua sollevazione de suolo del zona dovuto ai fenomeni del cosiddetto bradisismo provocati dal vulcano sotterraneo; dalla fine del 1984 è iniziata una fase discendente.
È da notare come nel biennio 1982-84 siano stati rilevati circa 10.000 terremoti, qualche centinaio avvertiti anche dalla popolazione. Per il professor Chris Kilburn, dell'università di Londra, da circa vent'anni residente a Napoli, questo fenomeno potrebbe durare ancora una sessantina d'anni,nel corso dei quali si potrebbe approfittare per studiare in modo esaustivo le possibilità di una futura esplosione dir magmatica. Come? Perforando il terreno e procedendo con gli studi sotterranei. Ma non tutti sono d'accordo: perforare una tale zona magmatica potrebbe risvegliare il "mostro" prima del tempo.
http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2011/1/3/IL-SUPERVULCANO-Peggio-del-Vesuvio-il-vulcano-sotterraneo-nei-Campi-Flegrei-potrebbe-distruggere-l-intera-Europa/2/138580/
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Pozzuoli: registrata lieve sequenza sismica nei Campi Flegrei
azz
I Campi Flegrei: un supervulcano in grado di devastare mezza Europa
addirittura? non vi sembra esagerato?
azz
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
cristian ha scritto:Pozzuoli: registrata lieve sequenza sismica nei Campi Flegrei
azz
I Campi Flegrei: un supervulcano in grado di devastare mezza Europa
addirittura? non vi sembra esagerato?
L'intera Europa ne subirebbe le conseguenze: coperta dalle nuvole di cenere, per il nostro continente si aprirebbe un'era di inverno perpetuo".....
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.1 - CENTRAL MEDITERRANEAN SEA - 2012-04-23 15:23 UTC
Magnitude ML 4.1
Region CENTRAL MEDITERRANEAN SEA
Date time 2012-04-23 15:23:55.0 UTC
Location 35.98 N ; 22.68 E
Depth 2 km
Distances 241 km SW Athens (pop 729,137 ; local time 18:23:55.9 2012-04-23)
233 km W Iráklion (pop 137,154 ; local time 18:23:55.9 2012-04-23)
123 km S Spárti (pop 15,497 ; local time 18:23:55.9 2012-04-23)
69 km SW Neápoli voión (pop 2,824 ; local time 18:23:55.9 2012-04-23)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 3.2 - WESTERN MEDITERRANEAN SEA - 2012-04-23 19:15 UTC
Magnitude ML 3.2
Region WESTERN MEDITERRANEAN SEA
Date time 2012-04-23 19:15:45.0 UTC
Location 40.93 N ; 6.47 E
Depth 5 km
Distances 364 km E Barcelona (pop 1,581,595 ; local time 21:15:45.1 2012-04-23)
177 km W Sassari (pop 125,747 ; local time 21:15:45.1 2012-04-23)
160 km W Alghero (pop 40,772 ; local time 21:15:45.1 2012-04-23)
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--------------------------------------------------------------------------
M 3.1 - CORSICA, FRANCE - 2012-04-23 11:00 UTC
Magnitude ML 3.1
Region CORSICA, FRANCE
Date time 2012-04-23 11:00:15.0 UTC
Location 41.62 N ; 9.80 E
Depth 10 km
Distances 226 km W Rome (pop 2,563,241 ; local time 13:00:15.1 2012-04-23)
143 km NE Sassari (pop 125,747 ; local time 13:00:15.1 2012-04-23)
44 km E Porto-vecchio (pop 11,820 ; local time 13:00:15.1 2012-04-23)
41 km E Conca (pop 808 ; local time 13:00:15.1 2012-04-23)
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Magnitude ML 3.2
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Date time 2012-04-23 19:15:45.0 UTC
Location 40.93 N ; 6.47 E
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160 km W Alghero (pop 40,772 ; local time 21:15:45.1 2012-04-23)
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M 3.1 - CORSICA, FRANCE - 2012-04-23 11:00 UTC
Magnitude ML 3.1
Region CORSICA, FRANCE
Date time 2012-04-23 11:00:15.0 UTC
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Panico a Mosca una nube verde avvolge la citta'!
(AGI) - Mosca, 26 apr. - La comparsa di una vasta nube di polvere verde sui cieli di Mosca ha scatenato il panico nella capitale russa. Attacco chimico, esplosione di una fabbrica con seguente nube tossica, la fine del mondo. I moscoviti le hanno pensare tutte. Tutte tranne che l'inusuale fenomeno fosse dovuto ai pollini delle betulle in fiore. La giornata era iniziata con gli abitanti della zona sudoccidentale della capitale russa che hanno tempestato di telefonate la protezione civile denunciando l'avvistamento nella notte di elicotteri che lanciavano una sostanza sospetta. La notizia si e presto diffusa su twitter e social network causando l'allarme generale con il sito della Komsomolskaya Pravda che si domandava 'l'apocalisse e su di noi?". I blogger hanno fatto il resto invadendo la rete con foto della insolita nube. Alla fine e' dovuto intervenire il ministro delle emergenze per sedare il panico. "la gente si dimentica dei fenomeni naturali - ha detto - l'improvviso aumento delle temperature ha provocato una fioritura rapida e consistente degli alberi e questa ne e' la conseguenza". A confermare le parole del Ministro anche Greenpeace Russia. Ma le rassicurazioni non sembrano bastare: Chernobyl, il Kursk e le altre numerose tragedie nazionali hanno portato i russi a diffidare delle versioni ufficiali. E c'e' qualcuno che si domanda "cosa ci stanno nascondendo?".(AGI) .
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Panico a mosca, nube verde invade la città
La comparsa di una vasta nube di polvere verde sui cieli di Mosca ha scatenato il panico nella capitale russa. Attacco chimico, esplosione di una fabbrica con seguente nube tossica, la fine del mondo: i moscoviti le hanno pensare tutte. Tutte tranne che l'inusuale fenomeno fosse dovuto ai pollini delle betulle in fiore.
La giornata era iniziata con gli abitanti della zona sudoccidentale della capitale russa che hanno tempestato di telefonate la protezione civile denunciando l'avvistamento nella notte di elicotteri che lanciavano una sostanza sospetta. La notizia si è presto diffusa su twitter e social network causando l'allarme generale con il sito della "Komsomolskaya Pravda" che si domandava "l'apocalisse e su di noi?".
Alla fine è dovuto intervenire il ministro delle Emergenze per sedare il panico. "La gente si dimentica dei fenomeni naturali - ha detto - l'improvviso aumento delle temperature ha provocato una fioritura rapida e consistente degli alberi e questa ne è la conseguenza". A confermare le parole del Ministro anche Greenpeace Russia.
Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/videodallarete/1000223/panico-a-mosca-una-nube-verde-invade-la-citta.shtml
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