Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
cristian ha scritto:supersonic ha scritto:seriamente cosa pensate che sia???
senza essere come dire troppo realista mi sa di bufala per attirare un po l'attenzione non penso ci diranno (al mondo)mai qualcosa di molto importante o significativo
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Risultato conferenza NASA
Nasa News: scoperto il buco nero più giovane del mondo
Il buco nero ha solo 30 anni, come se un essere umano fosse nato da un solo secondo. Scoperta fondamentale per scoprire il modo di evolvere di questi oggetti celesti.
articolo del 15 novembre 10
Non si tratta di ufo, bensì di una scoperta incredibile quella che la Nasa ha comunicato al mondo attraverso una conferenza stampa iniziata alle 18:30 ore italiane. Il telescopio a raggi X 'Chandra', insieme al telescopio dell'Agenzia Spaziale Europea XMM-Newton, hanno scoperto, seguendo per 12 anni una sorgente a raggi X, l'esistenza del più giovane buco nero mai osservato.
Il buco, ribattezzato SN 1979C, ha soli 30 anni. Per rendersi conto della 'giovinezza' dell'oggetto spaziale, paragonato alla vita di un uomo è come se il buco nero avesse solo un secondo di vita. La supernova che ha generato SN 1979C, aveva all'incirca una massa superiore di 20 volte quella del sole.
Daniel Patnaude, esponente del Centro Harvard-Smithsonian per la ricerca astrofisica di Cambridge ha affermato durante la conferenza stampa: "Se quanto abbiamo determinato è corretto, il buco nero che abbiamo scoperto è il più vicino esempio della nascita di un simile oggetto che l'uomo ha mai potuto osservare". Grazie a questa scoperta si potrà studiare l'evoluzione di questi corpi celesti.
Ecco il video che la Nasa ha mostrato per spiegare il meccanismo della nascita di un buco nero.
Link: http://magazine.ciaopeople.com/News_WorldInfo-1/Mondo-8/Nasa_News:_scoperto_il_buco_nero_pi%C3%B9_giovane_del_mondo-23430
Il buco nero ha solo 30 anni, come se un essere umano fosse nato da un solo secondo. Scoperta fondamentale per scoprire il modo di evolvere di questi oggetti celesti.
articolo del 15 novembre 10
Non si tratta di ufo, bensì di una scoperta incredibile quella che la Nasa ha comunicato al mondo attraverso una conferenza stampa iniziata alle 18:30 ore italiane. Il telescopio a raggi X 'Chandra', insieme al telescopio dell'Agenzia Spaziale Europea XMM-Newton, hanno scoperto, seguendo per 12 anni una sorgente a raggi X, l'esistenza del più giovane buco nero mai osservato.
Il buco, ribattezzato SN 1979C, ha soli 30 anni. Per rendersi conto della 'giovinezza' dell'oggetto spaziale, paragonato alla vita di un uomo è come se il buco nero avesse solo un secondo di vita. La supernova che ha generato SN 1979C, aveva all'incirca una massa superiore di 20 volte quella del sole.
Daniel Patnaude, esponente del Centro Harvard-Smithsonian per la ricerca astrofisica di Cambridge ha affermato durante la conferenza stampa: "Se quanto abbiamo determinato è corretto, il buco nero che abbiamo scoperto è il più vicino esempio della nascita di un simile oggetto che l'uomo ha mai potuto osservare". Grazie a questa scoperta si potrà studiare l'evoluzione di questi corpi celesti.
Ecco il video che la Nasa ha mostrato per spiegare il meccanismo della nascita di un buco nero.
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
dalla grande attesa alla delusione del buchino nero e' sempre una scoperta no? piu che altri ci dicessero se questo buco nero puo influire sulla nostra vita,o se puo ingiottirci? o come mai non ci siamo accorti dalla terra che si e formato? perche se non sbaglio per crearsi (ho visto il video)deve essere avvenuta un'esplosione che ha emanato una luce pazzesca? correggietemi se sbaglio .
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
cristian ha scritto:dalla grande attesa alla delusione del buchino nero e' sempre una scoperta no? piu che altri ci dicessero se questo buco nero puo influire sulla nostra vita,o se puo ingiottirci? o come mai non ci siamo accorti dalla terra che si e formato? perche se non sbaglio per crearsi (ho visto il video)deve essere avvenuta un'esplosione che ha emanato una luce pazzesca? correggietemi se sbaglio .
neanche io sono astronomo ma penso che Cristian non abbia tutti i torti con la sua risposta
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
A proposito ,ce un errore nel titolo di questo topic..
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
Marek ha scritto:A proposito ,ce un errore nel titolo di questo topic..
meno male che qualcuno se n'è accorto
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
Io sono Ceco ,ma ci vedo bene.....
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
Marek ha scritto:Io sono Ceco ,ma ci vedo bene.....
lo credo bene!
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
scusate quale? è vero che ultimamente sono un pò stanco psicologicamente
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
Mir...mancava una ''T''
Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre...
Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre...
Ultima modifica di Marek il Mer 17 Nov - 14:13:43 - modificato 1 volta.
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
scusate continuo a non capire ma vabbè,comunque per tornare in topic,il buco nero scoperto nato da una supernova secondo gli addetti ai lavori sarà utilissimo per osservare i processi che subisce la materia intorno,questa la specifica della nasa.
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
ah ekko ancora non lo sanno neanche loromir2012 ha scritto:il buco nero scoperto nato da una supernova secondo gli addetti ai lavori sarà utilissimo per osservare i processi che subisce la materia intorno,questa la specifica della nasa.
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
mir2012 ha scritto:scusate continuo a non capire ma vabbè,comunque per tornare in topic,il buco nero scoperto nato da una supernova secondo gli addetti ai lavori sarà utilissimo per osservare i processi che subisce la materia intorno,questa la specifica della nasa.
niente di grave, era scritto "conferenza Sampa", mancava una T
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La supernova che diventò buco nero
http://lheawww.gsfc.nasa.gov/users/immler/supernova_press.html
Per anticipare la conferenza della Nasa nei dettagli, piuttosto che nella sostanza, bisognava avere non solo tempo, ma anche un certo naso, perché l'articolo cui si riferisce l'annuncio di ieri si trovava su arXiv sin dal dicembre 2009, mentre la sua versione definitiva, che verrà pubblicata ad aprile 2011 su New Astronomy, è stata caricata appena 5 giorni prima della conferenza stampa.
Daniel Patnaude, Abraham Loeb e Christine Jones, dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics hanno esaminato i dati raccolti con la spettroscopia a raggi X tra gli anni 1995-2007 dalla zona in cui si trovava la supernova SN 1979C, scoprendo che in effetti, dopo la sua esplosione, il posto della stella è stato preso da un buco nero. Ovviamente i ricercatori restano con i piedi per terra:
Se la nostra interpretazione è corretta, questo è l'esempio più vicino di nascita di un buco nero ad essere stato osservato
La scoperta, in effetti, ha un duplice valore: da un lato l'avere un buco nero a un tiro di schioppo (52 milioni e mezzo di anni luce circa), dall'altro la possibilità di avere dati concreti su una parte della vita delle stelle che fino ad ora ci era preclusa (non dimentichiamo che i dati che ci arrivano si riferiscono a un buco nero di appena trenta anni).
Andiamo, però, con ordine.
Avevo già avuto modo di parlare di singolarità, cioé di buchi neri: sono delle deformazioni dello spaziotempo tali per cui l'unico percorso possibile anche per la luce è una curva che porta al centro del buco nero. La deformazione inizia a far sentire i suoi effetti solo una volta che si supera una ben determinata linea di demarcazione, il così detto orizzonte degli eventi, dell'ordine del raggio di Schwarzschild:
dove G è la costante di gravitazione universale, M la massa del buco nero, c la velocità della luce.
Il fatto che un buco nero sia un oggetto che non emette praticamente nulla, a parte la flebile radiazione di Hawking, costringe a osservazioni indirette di questo oscuro oggetto spaziale, e il primo modo è sicuramente osservare i moti degli oggetti vicini e da questi dedurre la sua possibile esistenza in un dato punto dello spazio.
Un altro modo è osservare le emissioni nei raggi-X, questo perché in questo modo è possibile osservare flussi di energia e di materia che cadono all'interno del buco nero: è in un certo senso una osservazione quasi diretta, anche perché non è strettamente detto che l'oggetto su cui sta cadendo la materia è effettivamente un buco nero. E proprio grazie alla spettroscopia X che la scoperta di Patnaude, Loeb e Jones è stata possibile, e se vogliamo nemmeno poi così casuale: già nel 2005 si erano notate strane osservazioni in quella zona dello spazio, che risultava particolarmente attiva se osservata ai raggi-X, nonostante la scomparsa, da quasi trenta anni, della SN 1979C.
E ritorniamo al lavoro in pubblicazione: Patnaude e colleghi, dopo aver escluso una magnetar (una stella di neutroni con un campo magnetico particolarmente intenso, milioni di miliardi superiore a quello terrestre) o altre emissioni, dovute ad esempio a particolari getti di vento solare (era una delle ipotesi avanzate nel 2005 per spiegare quelle osservazioni), valutano come unica possibilità che, allo stato attuale, si adatta alle osservazioni un buco nero con una massa di circa 5 masse solari, unito con una piccola componente di raggi-X termici (se ho ben capito, dovrebbero essere radiazioni X generate dagli oggetti vicini al buco nero, o comunque dallo spazio circostante). In effetti un indizio su cosa aspettarsi era già venuto, sempre nel 2005, da un altro trio di ricercatori, Timothy Young, Dean Smith e Tricia Johnson del Nord Dakota, secondo il cui modello si suggeriva la presenza di un buco nero di appena 2 masse solari.
Come vedete, dunque, al di là delle cautele del caso, sempre necessarie, la scienza progredisce con il solito modo: verificare le ipotesi, scartando quelle che male si adattano alle osservazioni e proponendo, invece, quelle che meglio interpretano i dati osservati. In questo caso è il lavoro di Young e soci ad essere stato confermato e ulteriormente migliorato dal gruppo di Patnaude, almeno fino al prossimo esame dei dati osservativi.
http://sciencebackstage.blogosfere.it/2010/11/la-supernova-che-divento-buco-nero.html
Per anticipare la conferenza della Nasa nei dettagli, piuttosto che nella sostanza, bisognava avere non solo tempo, ma anche un certo naso, perché l'articolo cui si riferisce l'annuncio di ieri si trovava su arXiv sin dal dicembre 2009, mentre la sua versione definitiva, che verrà pubblicata ad aprile 2011 su New Astronomy, è stata caricata appena 5 giorni prima della conferenza stampa.
Daniel Patnaude, Abraham Loeb e Christine Jones, dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics hanno esaminato i dati raccolti con la spettroscopia a raggi X tra gli anni 1995-2007 dalla zona in cui si trovava la supernova SN 1979C, scoprendo che in effetti, dopo la sua esplosione, il posto della stella è stato preso da un buco nero. Ovviamente i ricercatori restano con i piedi per terra:
Se la nostra interpretazione è corretta, questo è l'esempio più vicino di nascita di un buco nero ad essere stato osservato
La scoperta, in effetti, ha un duplice valore: da un lato l'avere un buco nero a un tiro di schioppo (52 milioni e mezzo di anni luce circa), dall'altro la possibilità di avere dati concreti su una parte della vita delle stelle che fino ad ora ci era preclusa (non dimentichiamo che i dati che ci arrivano si riferiscono a un buco nero di appena trenta anni).
Andiamo, però, con ordine.
Avevo già avuto modo di parlare di singolarità, cioé di buchi neri: sono delle deformazioni dello spaziotempo tali per cui l'unico percorso possibile anche per la luce è una curva che porta al centro del buco nero. La deformazione inizia a far sentire i suoi effetti solo una volta che si supera una ben determinata linea di demarcazione, il così detto orizzonte degli eventi, dell'ordine del raggio di Schwarzschild:
dove G è la costante di gravitazione universale, M la massa del buco nero, c la velocità della luce.
Il fatto che un buco nero sia un oggetto che non emette praticamente nulla, a parte la flebile radiazione di Hawking, costringe a osservazioni indirette di questo oscuro oggetto spaziale, e il primo modo è sicuramente osservare i moti degli oggetti vicini e da questi dedurre la sua possibile esistenza in un dato punto dello spazio.
Un altro modo è osservare le emissioni nei raggi-X, questo perché in questo modo è possibile osservare flussi di energia e di materia che cadono all'interno del buco nero: è in un certo senso una osservazione quasi diretta, anche perché non è strettamente detto che l'oggetto su cui sta cadendo la materia è effettivamente un buco nero. E proprio grazie alla spettroscopia X che la scoperta di Patnaude, Loeb e Jones è stata possibile, e se vogliamo nemmeno poi così casuale: già nel 2005 si erano notate strane osservazioni in quella zona dello spazio, che risultava particolarmente attiva se osservata ai raggi-X, nonostante la scomparsa, da quasi trenta anni, della SN 1979C.
E ritorniamo al lavoro in pubblicazione: Patnaude e colleghi, dopo aver escluso una magnetar (una stella di neutroni con un campo magnetico particolarmente intenso, milioni di miliardi superiore a quello terrestre) o altre emissioni, dovute ad esempio a particolari getti di vento solare (era una delle ipotesi avanzate nel 2005 per spiegare quelle osservazioni), valutano come unica possibilità che, allo stato attuale, si adatta alle osservazioni un buco nero con una massa di circa 5 masse solari, unito con una piccola componente di raggi-X termici (se ho ben capito, dovrebbero essere radiazioni X generate dagli oggetti vicini al buco nero, o comunque dallo spazio circostante). In effetti un indizio su cosa aspettarsi era già venuto, sempre nel 2005, da un altro trio di ricercatori, Timothy Young, Dean Smith e Tricia Johnson del Nord Dakota, secondo il cui modello si suggeriva la presenza di un buco nero di appena 2 masse solari.
Come vedete, dunque, al di là delle cautele del caso, sempre necessarie, la scienza progredisce con il solito modo: verificare le ipotesi, scartando quelle che male si adattano alle osservazioni e proponendo, invece, quelle che meglio interpretano i dati osservati. In questo caso è il lavoro di Young e soci ad essere stato confermato e ulteriormente migliorato dal gruppo di Patnaude, almeno fino al prossimo esame dei dati osservativi.
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
Alaudae ha scritto:http://lheawww.gsfc.nasa.gov/users/immler/supernova_press.html
Per anticipare la conferenza della Nasa nei dettagli, piuttosto che nella sostanza, bisognava avere non solo tempo, ma anche un certo naso, perché l'articolo cui si riferisce l'annuncio di ieri si trovava su arXiv sin dal dicembre 2009, mentre la sua versione definitiva, che verrà pubblicata ad aprile 2011 su New Astronomy, è stata caricata appena 5 giorni prima della conferenza stampa.
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
cristian ha scritto:Alaudae ha scritto:http://lheawww.gsfc.nasa.gov/users/immler/supernova_press.html
Per anticipare la conferenza della Nasa nei dettagli, piuttosto che nella sostanza, bisognava avere non solo tempo, ma anche un certo naso, perché l'articolo cui si riferisce l'annuncio di ieri si trovava su arXiv sin dal dicembre 2009, mentre la sua versione definitiva, che verrà pubblicata ad aprile 2011 su New Astronomy, è stata caricata appena 5 giorni prima della conferenza stampa.
hai capito?
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
Alaudae ha scritto:cristian ha scritto:Alaudae ha scritto:http://lheawww.gsfc.nasa.gov/users/immler/supernova_press.html
Per anticipare la conferenza della Nasa nei dettagli, piuttosto che nella sostanza, bisognava avere non solo tempo, ma anche un certo naso, perché l'articolo cui si riferisce l'annuncio di ieri si trovava su arXiv sin dal dicembre 2009, mentre la sua versione definitiva, che verrà pubblicata ad aprile 2011 su New Astronomy, è stata caricata appena 5 giorni prima della conferenza stampa.
hai capito?
lo hanno postato 5 giorni prima?? sapevano gia??
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
"l'annuncio di ieri si trovava su arXiv sin dal dicembre 2009"
quindi altrochè se lo sapevano
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
Alaudae ha scritto:"l'annuncio di ieri si trovava su arXiv sin dal dicembre 2009"
quindi altrochè se lo sapevano
ennesima prea in giro
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
cristian ha scritto:Alaudae ha scritto:"l'annuncio di ieri si trovava su arXiv sin dal dicembre 2009"
quindi altrochè se lo sapevano
ennesima prea in giro
è così, teniamocelo a mente per le prossime volte
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A 50 milioni di anni luce dalla Terra il più giovane black hole mai visto. Ha solo trent'anni
Signore e signori, ecco come nasce un buco nero. Con queste parole, forse, qualcuno ha commentato nei giorni scorsi alla Nasa i primi vagiti di raggi X emessi da un piccolo corpo celeste, a soli, si fa per dire, 50 milioni di anni luce dalla Terra - il più vicino mai scoperto, molto più vicino di quelli che trovate nella nostra gallery.
Dal punto di vista astronomico si tratta di un oggetto davvero appena nato, visto che avrebbe solo trenta anni. La sua osservazione è quindi un’occasione unica per comprendere lo sviluppo e l’evoluzione di questi affascinanti corpi celesti fin dalla loro infanzia.
L’oggetto è ciò che resta della supernova SN 1979C, una stella massiva – grande venti volte il Sole – nella galassia M100, la cui esplosione era stata osservata da un astrofilo proprio nel 1979. L’ipotesi che si possa trattare di un buco nero è stata appena formulata da un gruppo internazionale di astronomi guidati da Daniel Patnaude dell’ Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts (Usa).
Dal 1995 al 2007, prima il satellite spaziale tedesco Rosat e poi (dal 1999) il Chandra della Nasa e l’ XMM-Newton dell’ Esa hanno captato una forte emissione regolare di raggi X proveniente da SN 1979C. Questo ha suggerito ai ricercatori che la stella si fosse trasformata in un buco nero nutrito dal materiale della ex supernova o da un astro compagno (nel qual caso si tratterebbe di un sistema binario).
“ Se le deduzioni sono corrette, stiamo davvero guardando in diretta la formazione e i primi istanti di vita del buco nero più vicino a noi che sia mai stato osservato”, ha ribadito Patnaude.
Il corpo celeste ha anche un’altra particolarità che lo distingue da altri suoi simili: non emette raggi gamma. Motivo per cui, in base ai calcoli teorici, si propende più per l’ipotesi della supernova collassata che per il sistema binario.
Resta comunque la possibilità che non si tratti di un buco nero, ma della formazione di una stella di neutroni che emette un vento di particelle ad alta energia responsabili dei raggi X registrati. Meno intrigante, forse, ma non meno importante: sarebbe infatti la più giovane e brillante nebulosa alimentata dal vento di una pulsar infante che si conosca.
http://daily.wired.it/news/scienza/ecco-il-baby-buco-nero-gallery-1611.html
Dal punto di vista astronomico si tratta di un oggetto davvero appena nato, visto che avrebbe solo trenta anni. La sua osservazione è quindi un’occasione unica per comprendere lo sviluppo e l’evoluzione di questi affascinanti corpi celesti fin dalla loro infanzia.
L’oggetto è ciò che resta della supernova SN 1979C, una stella massiva – grande venti volte il Sole – nella galassia M100, la cui esplosione era stata osservata da un astrofilo proprio nel 1979. L’ipotesi che si possa trattare di un buco nero è stata appena formulata da un gruppo internazionale di astronomi guidati da Daniel Patnaude dell’ Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, nel Massachusetts (Usa).
Dal 1995 al 2007, prima il satellite spaziale tedesco Rosat e poi (dal 1999) il Chandra della Nasa e l’ XMM-Newton dell’ Esa hanno captato una forte emissione regolare di raggi X proveniente da SN 1979C. Questo ha suggerito ai ricercatori che la stella si fosse trasformata in un buco nero nutrito dal materiale della ex supernova o da un astro compagno (nel qual caso si tratterebbe di un sistema binario).
“ Se le deduzioni sono corrette, stiamo davvero guardando in diretta la formazione e i primi istanti di vita del buco nero più vicino a noi che sia mai stato osservato”, ha ribadito Patnaude.
Il corpo celeste ha anche un’altra particolarità che lo distingue da altri suoi simili: non emette raggi gamma. Motivo per cui, in base ai calcoli teorici, si propende più per l’ipotesi della supernova collassata che per il sistema binario.
Resta comunque la possibilità che non si tratti di un buco nero, ma della formazione di una stella di neutroni che emette un vento di particelle ad alta energia responsabili dei raggi X registrati. Meno intrigante, forse, ma non meno importante: sarebbe infatti la più giovane e brillante nebulosa alimentata dal vento di una pulsar infante che si conosca.
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Re: Conferenza Stampa NASA 15 Novembre
e pensare che sembrava vicino al Sole
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Martedì 30 Novembre 2010, 21:59 Ci risiamo: dopodomani, 2 dicembre, conferenza stampa alla NASA. Cresce il tam tam nella rete mondiale: sarà, stavolta, l'annuncio della esistenza di vita extraterrestre ?
Ci risiamo: dopo i falsi allarmi delle volte scorse, c'è chi giura che stavolta sia la volta buona: il briefing stampa annunciato dalla NASA per dopodomani, 2 dicembre, potrebbe essere storico.
Ma, onde evitare la disillusione già avvertita sarà bene restare ai fatti, anche se nei siti stranieri troverete una grandissima agitazione, in materia.
I fatti sono che è stato diffuso un apparentemente "normalissimo" comunicato stampa dall'ufficio stampa della NASA, che però sta provocando un vero terremoto.
La conferenza stampa sarà trasmessa in streaming su NASA TV, è fissata per Giovedi alle ore 19.00 (GMT) presso la sede dell'agenzia a Washington, DC.
Sono bastate poche paroline incluse nel comunicato stampa per far bollire le aspettative: secondo la NASA, infatti, nell'evento incontro con la stampa verrà illustrato "un risultato di astrobiologia, che avrà un impatto sulla ricerca prove di vita extraterrestre. Astrobiologia è lo studio del l'origine, l'evoluzione, la distribuzione e il futuro della vita nell'universo. "
Anche il parterre dei relatori messo in campo dalla NASA ha scatenato la febbrile aspettativa intorno alla conferenza, visto che al briefing parteciperanno un geologo, un oceanografo, un biologo e un ecologista.
Per l'esattezza: Pamela Conrad, geobiologa e autrice principale di un documento del 2009 sulla geologia e la vita su Marte. Felisa Wolfe-Simon, oceonografo che ha scritto recentemente sull'uso di arsenico nella fotosintesi, il biologo Steven Benner, che fa parte del "Titan Team" presso il Jet Propulsion Laboratory e infine l'ecologista James Elser che lavora con un programma finanziato dalla NASA chiamato Seguire le Elements.
Naturalmente, un sano scetticismo porta ad immaginare che non avremo nessun annuncio di un ET trovato a pascolare in qualche punto della nostra galassia, ma qualcosa di molto più sottile e forse impercettibile. Ma non è detto che non sarà comunque qualcosa di molto molto importante nel nostro progresso di conoscenza dell'universo.
Ancora 48 ore e sapremo !
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