Creato il virus più mortale del mondo
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Creato il virus più mortale del mondo
L'Erasmus Medical Centre di Rotterdam crea variante del virus dell'influenza aviaria resistente ai vaccini
Il virus più letale del mondo è stato creato, e già è scoppiata la polemica: la notizia è arrivata dall’Olanda, per la precisione dal Rotterdam, sede dell’Erasmus Medical Centre, uno dei centri di ricerca scientifica maggiormente sviluppati e all’avanguardia del mondo.
Gli sperimentatori di Rotterdam sarebbero riusciti ad individuare ed isolare un ceppo modificato della già nota e temuta influenza aviaria (virus h5n1), che sarebbe in grado di resistere a tutte le cure attualmente messe a punto, e a scatenare una vera e propria pandemia che, almeno secondo le stime di massima potenzialità del virus, potrebbe essere in grado di sterminare addirittura metà della popolazione mondiale.
I risultati degli studi sono stati resi noti da Ron Fouchier, il virologo responsabile dell’Erasmus Medical Centre e dello studio sul ceppo modificato dell’aviaria, ma va sottolineato come lo studio del virus h5n1 sia in realtà da diverso tempo al centro degli studi e dell’interesse della comunità scientifica internazionale.
Basti pensare che anche uno studio congiunto tra Stati Uniti d’America e Giappone, che ha visto impegnate l’Università di Tokyo e quella del Wisconsin, ha raggiunto risultati significativi riguardo la modifica del virus dell’aviaria, e sembrava essere imminente la pubblicazione sulle principali riviste scientifiche.
Pubblicazione alla quale ora si preparano gli scienziati di Rotterdam, ma questa decisione come specificato l’inizio, ha causato una lunga scia di polemiche e dubbi, visto che la pericolosità di questo tipo di virus è intuibile da parte di tutti.
Con l’allarme terrorismo sempre vivo all’interno della comunità internazionale, il rischio da subito percepito è quello che i risultati dello studio, e soprattutto il virus stesso, possano finire nelle mani di qualche malintenzionato, in grado poi di minacciare addirittura l’umanità intera con l’arma di un virus devastante come mai ne sono stati creati in laboratorio finora.
Secondo Ron Fouchier, lo studio è stato necessario per comprendere i meccanismi del virus dopo l’attacco di un eventuale vaccino: per ottenere un ceppo resistente dell’h5n1 sono state necessarie solamente cinque variazioni genetiche al virus già noto ed esistente (e che durante una prima epidemia nei paesi asiatici è stato già responsabile della morte di circa cinquecento persone).
Risultati potenzialmente in grado di essere riprodotti anche da terroristi, e dunque secondo Rotterdam è stato importante essere arrivati per primi a questa mutazione del virus, per capire come agire e mettere a punto un vaccino. Ma la paura per l’utilizzo incontrollato di queste informazioni resta.
Fonte: dgmag.it
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Il virus più letale del mondo è stato creato, e già è scoppiata la polemica: la notizia è arrivata dall’Olanda, per la precisione dal Rotterdam, sede dell’Erasmus Medical Centre, uno dei centri di ricerca scientifica maggiormente sviluppati e all’avanguardia del mondo.
Gli sperimentatori di Rotterdam sarebbero riusciti ad individuare ed isolare un ceppo modificato della già nota e temuta influenza aviaria (virus h5n1), che sarebbe in grado di resistere a tutte le cure attualmente messe a punto, e a scatenare una vera e propria pandemia che, almeno secondo le stime di massima potenzialità del virus, potrebbe essere in grado di sterminare addirittura metà della popolazione mondiale.
I risultati degli studi sono stati resi noti da Ron Fouchier, il virologo responsabile dell’Erasmus Medical Centre e dello studio sul ceppo modificato dell’aviaria, ma va sottolineato come lo studio del virus h5n1 sia in realtà da diverso tempo al centro degli studi e dell’interesse della comunità scientifica internazionale.
Basti pensare che anche uno studio congiunto tra Stati Uniti d’America e Giappone, che ha visto impegnate l’Università di Tokyo e quella del Wisconsin, ha raggiunto risultati significativi riguardo la modifica del virus dell’aviaria, e sembrava essere imminente la pubblicazione sulle principali riviste scientifiche.
Pubblicazione alla quale ora si preparano gli scienziati di Rotterdam, ma questa decisione come specificato l’inizio, ha causato una lunga scia di polemiche e dubbi, visto che la pericolosità di questo tipo di virus è intuibile da parte di tutti.
Con l’allarme terrorismo sempre vivo all’interno della comunità internazionale, il rischio da subito percepito è quello che i risultati dello studio, e soprattutto il virus stesso, possano finire nelle mani di qualche malintenzionato, in grado poi di minacciare addirittura l’umanità intera con l’arma di un virus devastante come mai ne sono stati creati in laboratorio finora.
Secondo Ron Fouchier, lo studio è stato necessario per comprendere i meccanismi del virus dopo l’attacco di un eventuale vaccino: per ottenere un ceppo resistente dell’h5n1 sono state necessarie solamente cinque variazioni genetiche al virus già noto ed esistente (e che durante una prima epidemia nei paesi asiatici è stato già responsabile della morte di circa cinquecento persone).
Risultati potenzialmente in grado di essere riprodotti anche da terroristi, e dunque secondo Rotterdam è stato importante essere arrivati per primi a questa mutazione del virus, per capire come agire e mettere a punto un vaccino. Ma la paura per l’utilizzo incontrollato di queste informazioni resta.
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