Bradisismo in atto sull’isola di Santorini: gli aggiornamenti dell’università di Oxford
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Bradisismo in atto sull’isola di Santorini: gli aggiornamenti dell’università di Oxford
Santorini, visuale
Nei mesi scorsi ci siamo occupati attraverso questo articolo, dei lievi segnali di risveglio in atto sull’isola di Santorini, che gli esperti avevano definito “non preoccupanti”, aggiornandovi poi sul bradisismo osservato dall’Envisat. A distanza di cinque mesi gli esperti dell’Università di Oxford tornano a parlare del fenomeno, che hanno poi descritto dettagliatamente sulla rivista Nature Geoscience. Un gigantesco pallone di magma, grande 15 volte lo stadio olimpico di Londra, si sta gonfiando sotto il vulcano greco, tanto che la superficie dell’isola si è sollevata di ben 8-14 centimetri in un anno. Secondo gli esperti non si tratta dell’annuncio di una nuova eruzione, ma probabilmente di un evento transitorio. La spedizione, che ha usato rilievi sul campo basati su rilevatori Gps e immagini radar satellitari, ha scoperto che in un anno la camera magmatica del vulcano si è riempita di 10-20 milioni di metri cubi di magma. La scoperta sta aiutando i ricercatori a comprendere meglio il funzionamento interno di questo vulcano, protagonista di una catastrofica eruzione 3.600 anni fa che ha seppellito l’isola di Santorini sotto metri di pomice.
I ricercatori hanno cominciato le rilevazioni dopo che i sismometri avevano rilevato uno sciame di piccoli terremoti, alcune dei quali non avvertibili dalla popolazione. ”Durante le mie visite sul campo a Santorini nel 2011 – osserva Michelle Parks, una delle autrici – è emerso che molti degli abitanti erano a conoscenza di un cambiamento nel comportamento del vulcano. Le guide turistiche, per esempio, mi aggiornavano sui cambiamenti nella quantità di gas, avvertibile dal forte, odore rilasciata dalla cima, o delle variazioni del colore dell’acqua in alcune delle baie intorno alle isole. Gli abitanti del posto che lavorano nei ristoranti sull’isola di Thera, invece, sono venuti a conoscenza dell’attività sismica dal tintinnio dei bicchieri nei loro bar”. Secondo il ricercatore David Pyle dell’università di Oxford, la sfida è ”capire come le informazioni sul modo in cui il vulcano si sta comportando in questo momento si coniugano con le conoscenze basate sugli studi di eruzioni antiche”. Ci sono davvero pochi vulcani, rileva l’esperto ”di cui abbiamo informazioni dettagliate sulla loro storia passata”, conclude il ricercatore. Non è possibile al momento sapere per quanto tempo continuerà la deformazione della caldera, ma potrebbe farlo anche per decenni.
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