chi era davvero Madre Teresa?
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chi era davvero Madre Teresa?
Christopher Hitchens - La posizione della missionaria - MinimumFax, Roma 1997
Il Papa firma il decreto per la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, una beatificazione avvenuta in tempi record per volontà dello stesso Giovanni Paolo II, un devoto della suora nata in Albania nel 1910 con il nome di Agnese Gonxha Bojaxhiu. Ma non solo: Madre Teresa, così come Padre Pio, gode di una popolarità immensa in tutto il mondo e in molti hanno chiesto la sua santificazione. A distanza di cinque anni dalla prima sfortunata pubblicazione, con un tempismo perfetto, torna a circolare nelle librerie un testo che mette in discussione la vita e le scelte di Madre Teresa. Edito da Minimum Fax, il libro si intitola "La posizione della missionaria". Scritto da Christopher Hitchens, noto saggista americano autore di rubriche su "Vanity Fair" e The Nation", uscì in Italia nel 1997. Ci fu un susseguirsi di richieste da parte delle librerie e si ricorse immediatamente a una ristampa, ancor prima della presentazione ufficiale. Da subito, e nettamente, gli ambienti vicini alla suora e le centinaia di migliaia di suoi devoti ne presero le distanze. Malgrado le intemerate, però, il 5 settembre gli scaffali vennero inondati dal libretto (126 pagine), ma - ahimè - proprio quel giorno Madre Teresa morì. Nel giro di una settimana le librerie si premurarono di rispedire il testo alla casa editrice per sostituirlo con più consoni, e più costosi, ritratti fotografici.
L'analisi, non benevola, che si fa della vita della missionaria è suffragata da testimonianze, documenti, interviste a medici e infermiere che hanno lavorato a stretto contatto con la suora. Informazioni spiacevoli, ma documentate. Si racconta di come la suora nei suoi ospedali e centri d'accoglienza pretendesse il rigore più stretto. Niente poltrone e niente materassi, solo tavole di legno e coperte. Niente antibiotici o analgesici, solo aspirine, perché il dolore avvicina a Dio, perché Gesù sulla croce ha sofferto, perché chi sta male si guadagna il paradiso. Una filosofia di vita, una forma di fede che sfiora il fanatismo, condivisibile o no, ma che stride con altre informazioni: quando Madre Teresa ha avuto bisogno di cure, si dice nel libro, si è rivolta alle migliori cliniche hollywoodiane, ben lontane dagli standard spartani dei suoi ospedali a Calcutta.
Non solo: gli ordini dati a medici e infermiere erano chiari, quelle persone erano comunque destinate a soffrire e dunque a unirsi a Dio visto che lui li aveva chiamati a sé attraverso la malattia, dunque le siringhe non si buttavano, si riutilizzavano, al massimo si sciacquavano sotto l'acqua (rigorosamente fredda) e si gettavano solo quando l'ago si spezzava. Molte delle infermiere che hanno lavorato con lei, racconta Hitchens, hanno abbandonato la missione perché non sopportavano più di veder soffrire i malati sapendo che c'era un modo per evitarlo. Se ne curiamo uno, rispondeva Madre Teresa, tutti pretenderanno lo stesso trattamento.
Quando alcune sorelle romane ricevettero in dono per il loro centro accoglienza decine e decine di tonnellate di pomodori, dopo averne consumati di freschi, decisero di farne conserva per non rischiare che andassero a male. Madre Teresa impose che tutte le bottigliette di salsa venissero buttate, dalla prima all'ultima, poiché rappresentavano un segno di sfiducia nella provvidenza divina. Un libro da leggere e rileggere, magari da confrontare con altre biografie più "autorizzate", un testo che sicuramente fa riflettere e ancor più discutere. Infatti, ogni atto che ha riguardato la missionaria è stato oggetto di polemica. Compresa l'assegnazione del Nobel per la pace nel 1979. Resta comunque la domanda: chi era davvero Madre Teresa?
Giorgia Camandona
(articolo ripreso da Libero.it)
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Il Papa firma il decreto per la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, una beatificazione avvenuta in tempi record per volontà dello stesso Giovanni Paolo II, un devoto della suora nata in Albania nel 1910 con il nome di Agnese Gonxha Bojaxhiu. Ma non solo: Madre Teresa, così come Padre Pio, gode di una popolarità immensa in tutto il mondo e in molti hanno chiesto la sua santificazione. A distanza di cinque anni dalla prima sfortunata pubblicazione, con un tempismo perfetto, torna a circolare nelle librerie un testo che mette in discussione la vita e le scelte di Madre Teresa. Edito da Minimum Fax, il libro si intitola "La posizione della missionaria". Scritto da Christopher Hitchens, noto saggista americano autore di rubriche su "Vanity Fair" e The Nation", uscì in Italia nel 1997. Ci fu un susseguirsi di richieste da parte delle librerie e si ricorse immediatamente a una ristampa, ancor prima della presentazione ufficiale. Da subito, e nettamente, gli ambienti vicini alla suora e le centinaia di migliaia di suoi devoti ne presero le distanze. Malgrado le intemerate, però, il 5 settembre gli scaffali vennero inondati dal libretto (126 pagine), ma - ahimè - proprio quel giorno Madre Teresa morì. Nel giro di una settimana le librerie si premurarono di rispedire il testo alla casa editrice per sostituirlo con più consoni, e più costosi, ritratti fotografici.
L'analisi, non benevola, che si fa della vita della missionaria è suffragata da testimonianze, documenti, interviste a medici e infermiere che hanno lavorato a stretto contatto con la suora. Informazioni spiacevoli, ma documentate. Si racconta di come la suora nei suoi ospedali e centri d'accoglienza pretendesse il rigore più stretto. Niente poltrone e niente materassi, solo tavole di legno e coperte. Niente antibiotici o analgesici, solo aspirine, perché il dolore avvicina a Dio, perché Gesù sulla croce ha sofferto, perché chi sta male si guadagna il paradiso. Una filosofia di vita, una forma di fede che sfiora il fanatismo, condivisibile o no, ma che stride con altre informazioni: quando Madre Teresa ha avuto bisogno di cure, si dice nel libro, si è rivolta alle migliori cliniche hollywoodiane, ben lontane dagli standard spartani dei suoi ospedali a Calcutta.
Non solo: gli ordini dati a medici e infermiere erano chiari, quelle persone erano comunque destinate a soffrire e dunque a unirsi a Dio visto che lui li aveva chiamati a sé attraverso la malattia, dunque le siringhe non si buttavano, si riutilizzavano, al massimo si sciacquavano sotto l'acqua (rigorosamente fredda) e si gettavano solo quando l'ago si spezzava. Molte delle infermiere che hanno lavorato con lei, racconta Hitchens, hanno abbandonato la missione perché non sopportavano più di veder soffrire i malati sapendo che c'era un modo per evitarlo. Se ne curiamo uno, rispondeva Madre Teresa, tutti pretenderanno lo stesso trattamento.
Quando alcune sorelle romane ricevettero in dono per il loro centro accoglienza decine e decine di tonnellate di pomodori, dopo averne consumati di freschi, decisero di farne conserva per non rischiare che andassero a male. Madre Teresa impose che tutte le bottigliette di salsa venissero buttate, dalla prima all'ultima, poiché rappresentavano un segno di sfiducia nella provvidenza divina. Un libro da leggere e rileggere, magari da confrontare con altre biografie più "autorizzate", un testo che sicuramente fa riflettere e ancor più discutere. Infatti, ogni atto che ha riguardato la missionaria è stato oggetto di polemica. Compresa l'assegnazione del Nobel per la pace nel 1979. Resta comunque la domanda: chi era davvero Madre Teresa?
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Re: chi era davvero Madre Teresa?
robe pesanti scrive questo tipo,da approffondire e seguire,anche perche' se le cose sono vere o false con i dovuti approffondimenti qualcosa uscira' anche tramite testimonianze,teniamoci aggiornati.
cristian- Staff misteri
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Re: chi era davvero Madre Teresa?
cristian ha scritto:robe pesanti scrive questo tipo,da approffondire e seguire,anche perche' se le cose sono vere o false con i dovuti approffondimenti qualcosa uscira' anche tramite testimonianze,teniamoci aggiornati.
questa storia l'ho letta diverso tempo fa, ogni tanto mi torna in mente e oggi mi sono voluto levare questo ennesimo sassolino dalla scarpa...
"il 5 settembre gli scaffali vennero inondati dal libretto (126 pagine), ma - ahimè - proprio quel giorno Madre Teresa morì. Nel giro di una settimana le librerie si premurarono di rispedire il testo alla casa editrice per sostituirlo con più consoni, e più costosi, ritratti fotografici"
come volevasi dimostrare, il libro c'è, l'articolo su Libero pure ma non illudiamoci che questa storia diventi di dominio pubblico, quella "signora" fa troppo comodo alla santa madre chiesa...
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