"Niente di nuovo sul fronte occidentale"

Chi si aspetta che l'avvento del refolo artico in divenire possa segnare l'inizio della stagione autunnale si metta l'anima in pace.

Nulla di ciò accadrà.

Troppo possente, troppo anomalo e ancor di più "sospettato" di far parte di un mutamento climatico già in atto, l'anticiclone delle Azzorre si ergerà mastino a mo' di racchetta da tennis in Atlantico a rintuzzare a fondo campo, verso la Scandinavia e la Russia europea, ogni tentativo di schiacciata sotto rete da parte del Vortice Polare.

"Niente di nuovo sul fronte occidentale"..

Parafrasando il grande romanzo tradotto anche in opera cinematografica, l'attenzione è tutta concentrata da più parti e sempre maggiormente, sulla sostanziale scomparsa dei "westerlies" dallo scenario europeo occidentale e meridionale.

Quel "flusso zonale" che era la norma nel semestre freddo alle medie latitudini, latita ormai dal lontano 2008..

Appare a tratti e fugacemente e che sia d'estate o d'inverno, l'anticiclone azzorriano ha preso gran parte, in senso temporale, del suo posto.

Questo è "il vero punto" su cui focalizzare l'attenzione da parte dei previsori e ancora più degli analisti, che troppo comodamente si soffermano con distrazione voluta nell'analizzare solamente ciò che appare conclamato e cioè sulle teleconnessioni cosiddette predittive come l'Enso, neanche fossero scolpite a lettere di fuoco sulla crosta terrestre.

Basta osservare con continuità e solerzia la posizione dell'Anticiclone delle Azzorre in Oceano Atlantico, per notare come il suo bordo occidentale sia un po' troppo spesso drasticamente vicino all'America Centrale e Settentrionale.

Le conseguenze di tale posizione decentrata rispetto alla norma sono molteplici e chiamano in causa un ipotetico già avvenuto ( ipotetico ) cambio di rotta sostanziale della Corrente del Golfo.

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