Esoterismo
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Esoterismo
Dottrina o complesso di dottrine di carattere segreto.
All'origine della parola esoterismo sta l'aggettivo greco esoterikos (interno), usato per indicare insegnamenti riservati a una cerchia ristretta di discepoli, in contrapposizione a exoterikos -essoterico- (esterno), che si riferiva a insegnamenti indirizzati a tutti. Le dottrine esoteriche si configurano entro fenomeni culturali come la magia, l'alchimia, le religioni misteriche e gnostiche, la qabbalah.
In queste forme di cultura la presenza del segreto può essere intesa in due modi: come presenza di un segreto che è nei meccanismi dell'universo e che resta inaccessibile per gli stessi iniziati (i quali sono iniziati alla venerazione del segreto in quanto tale, non alla sua penetrazione); oppure come presenza di un segreto che si attua nel patto reciproco di silenzio degli iniziati verso i profani. Questi due modi diversi corrispondono storicamente al prevalere di istanze di mistica (segreto tale anche per gli iniziati) o di istanze di magia (segreto che gli iniziati conoscono, o quanto meno sfruttano, ma che essi tacciono ai profani). Si trova usata come sinonimo di esoterismo la parola occultismo. É più esatto però riconoscere nell'occultismo solo una forma particolare di esoterismo, in quanto esso, da un lato, configura il segreto come conoscibile con tecniche appropriate, e dall'altro non implica sempre il vincolo del segreto verso i profani.
Elementi caratterizzati dall'esoterismo sono presenti ai più vari livelli di civiltà. Nelle culture cosiddette primitive rientrano in questo settore i rituali di iniziazione, in genere segreti, e che nella maggior parte dei casi stabiliscono una distinzione di status tra gli iniziati da un lato, e i non iniziati dall'altro; per es.. solo gli uomini, la cui maturità è sanzionata dalla cerimonia stessa, possono partecipare a determinati riti e conoscere pienamente la tradizione e tutto il patrimonio sacro della tribù. Nella maggior parte delle religioni che pure non sono in sé e per sé esoteriche si trova integrata una qualche forma più o meno marginale o ereticale di esoterismo. É il caso delle correnti esoteriche sviluppatesi in Estremo Oriente a fianco del brahmanesimo e del buddhismo (tantrismo, buddhismo zen ecc) o nel Vicino Oriente a fianco dell'islamismo (sufismo). Vi sono numerose accezioni esoteriche del cristianesimo: da quelle di presunta impronta gnostica del periodo delle origini, a quelle medievali forse influenzate dal manicheismo, a quelle della cosiddetta qabbalah cristiana del rinascimento (collegata alla tradizione ebraica), a quelle dei periodi di "risveglio" religioso nei secoli XVII-XVIII, al cattolicesimo esoterico francese e bavarese del sec. XIX ecc.
Altre forme di esoterismo sono relativamente autonome dalle religioni costituite e quasi rappresentano religioni a sé stanti: l'esoterismo neopagano del rinascimento, collegato al recupero del neoplatonismo; nei secoli XVIII-XIX il martinezismo e il martinismo; entro certi limiti, la stessa massoneria e, nel sec. XX, la teosofia e l'antroposofia (Rudolph Steiner). É frequente, specialmente in queste forme di esoterismo che quasi costituiscono religioni autonome, una particolare attenzione per i sistemi simbolici delle culture dell'antichità, nei quali si presume di riconoscere il patrimonio cifrato di una sapienza perduta. Per questa ragione gli esoteristi dei secoli XVIII e XIX hanno dato contributi a volte molto perituri, a volte di lunga influenza e (nonostante le bizzarrie) di indubbia acutezza, alla scienza della mitologia.
Studiosi, e spesso anche cultori in prima persona, dell'esoterismo hanno inoltre analizzato nei secoli XIX e XX documenti letterari e artistici, riconoscendovi, in modo a volte attendibile, linguaggi esoterici; hanno parlato di esoterismo nel linguaggio degli stilnovisti e di Dante; individuato simboli alchemici nell'architettura e nelle sculture delle cattedrali medievali; indagato i valori esoterici di testi di Avicenna; dei testi medievali relativi alla leggenda del Graal. Vi furono, del resto. scrittori dei secoli XIX-XX che ebbero speciale gusto per l'esoterismo o che addirittura si ritennero innanzitutto esoteristi.
"Hai veduto - mi chiese la guida - come i cammelli muovono le orecchie impauriti? E quel branco di cavalli nella pianura che è rimasto immobile e attento? E le greggi, e le mandrie accasciate a terra? E gli uccelli che non volano, e i cani che hanno cessato di abbaiare? Così accade sempre quando il Re del Mondo nel suo palazzo sotto terra prega e scruta i destini di tutti i popoli e tutte le razze".La scena - descritta dall'avventuriero polacco Ferdinand Antoni Ossendowski in Bestie, Uomini e Dei (1923), si svolge in Mongolia nel 1921; il palazzo dove prega il Re del Mondo si trova nel regno di sotterra, un territorio immenso nascosto alla vista degli uomini e popolato da esseri semidivini, vero e proprio centro spirituale del pianeta. Quel regno esiste fin dalla notte dei tempi: per tutto il remoto periodo denominato dai miti "Età dell'Oro" aveva prosperato alla luce del sole con il nome di "Paradesha" (in sanscrito Paese supremo, da cui Paradiso ); poi, nel 3102 a.C, all'inizio del Kali Yuga della tradizione indù (il termine significa Età Nera e designa il periodo in cui viviamo), i suoi abitanti si erano trasferiti nel sottosuolo per evitare di essere contaminati dal male, e il nome della loro terra era stato trasformato in Agharti, "l'inacessibile".
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Crocevia del mistero
Il mito di un regno sotterraneo e segreto risale alla religione braminica; nel suo inquietante saggio Il Re del Mondo (1927), l'esoterista francese René Guénon elenca una gran quantità di antiche tradizioni a proposito di una Terra Santa per eccellenza; localizzata nel corso dei millenni in molti luoghi reali o leggendari (Atlantide, il Regno di Prete Gianni, il castello di Camelot, l'isola d'Avalon, il Montsalvat dei miti di Re Artù; l'omerica isola di Ogigia, la mitica isola di Thule; il monte Meru, il monte Olimpo, il monte Qaf). La denominazione Agharti e una descrizione organica della sua struttura hanno cominciato tuttavia a diffondersi soltanto a partire dall'inizio di questo secolo, grazie alle opere di Louis Jaccolliot (il quale ne parlò per primo in Les fils de Dieu), Saint-Yves D'Alveydre (che privilegia la dizione indiana Agarttha a quella mongola Agarthi), Ferdinand Ossendowski, René Guénon. Ossendowski riferisce le parole di un Lama mongolo secondo il quale il Paradesha fu fondato dal primo Guru (intermediario del volere divino) intorno all anno 380.000 a.C., e divenne sotterraneo più di seimila anni fa . Per l'occultista Helena Blavatsky, Agharti (che lei chiama "La loggia bianca") è sorta sull'isola del Mar del Gobi dove, in tempi remotissimi, erano atterrati i Signori della Fiamma, semidèi provenienti da Venere. Dottrine esoteriche assai fantasiose fanno risalire la sua fondazione addirittura a quindici milioni di anni fa; gli abitanti di Agharti proverrebbero dal continente di Gondwana, ora scomparso; grazie alla misurazione delle maree effettuata per mezzo del Candelabro delle Ande, essi avevano compreso che una catastrofe stava per abbattersi sulla loro terra, e si erano rifugiati in vaste gallerie sotterranee illuminate da una luce particolare che fa germogliare le sementi, portando con sé il loro bagaglio di antichissime conoscenze.
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La capitale segreta
Il cuore di Agharti ha sede sotto l’Asia Centrale, nel vasto territorio che va dal deserto del Gobi alle impervie montagne del Tibet e del Nepal; il Regno si estende per vie sotterranee nel mondo intero fino alle caverne dell’America, ancora abitate dall’antico popolo che disparve sotto terra. La sua capitale è Shambhalla, mitica “Città di Smeraldo” più volte citata dai viaggiatori medioevali, ricercata invano all’inizio nel secolo dall’esploratore Sven Hedin (i suoi viaggi sono descritti nel volume Im Herzen von Asien, 1902), e localizzata in India, in Tibet, in Cina, in Indocina, in Mongolia. Nella città di Shambhalla risiedono il Re del Mondo, i saggi Guru e gli spiriti Pandita; per alcuni commentatori, tuttavia, essa è il centro del male di Agharti, sede degli iniziati di mano sinistra. Il centro del Regno sotterraneo sorge sul principale incrocio delle correnti terrestri, o forse è esso stesso a generare questi fiumi di energia arcana che percorrono tutto il pianeta e si diffondono in superficie irraggiati dai megaliti. Agharti costituisce il mozzo, immobile e immutabile, della Dharma Chakra, la Ruota della vita e della legge della tradizione indù, alla cui rotazione è legato il destino dei mortali. Agharti esiste simultaneamente sia sul piano fisico, sia in unelevatissima dimensione mistica, e solo pochissimi Arhat (illuminati) hanno la possibilità di accedervi. Per evitare che il male vi penetri, essa è tenuta isolata dal mondo della superficie da vibrazioni che offuscano la mente e rendono invisibili le porte di accesso: per questo i non iniziati che l’hanno cercata (tra cui Ferdinand Ossendowski e Sven Hedin) non sono mai riusciti a trovarla. Meglio per loro: i comuni mortali che, per una ragione o per l’altra, riuscissero a varcare uno dei suoi ingressi (ce ne sono in India, in Nepal, nel Borneo e nella Comunità di Stati Indipendenti) incontrerebbero lo stesso destino di un re della dinastia dei Malla, che si perse con tutto il suo seguito nelle immense gallerie, o di un cacciatore che riuscì a entrarvi e uscirne, ed ebbe la lingua tagliata dai Lama affinché non raccontasse cosa aveva visto. Esiste solo un popolo che è nato nelle profondità di Agharti e ora vive in superficie: è quello degli Zingari, che furono cacciati dal Regno sotterraneo. Di Agharti conservano la memoria genetica – lo riprova il loro vagabondaggio senza fine, alla ricerca di una patria che non potranno mai rivedere – e certe facoltà magiche, come la capacità di predire il futuro e leggere la mano. Il Re del Mondo Agharti è retta dal Brahmatma (colui che ha il potere di parlare con Dio) ovvero il Chakravarti (Re del Mondo), che regna per il periodo di un Manvatara, una delle quattordici ere (la nostra è quella detta del cinghiale bianco) da cui è composto un ciclo cosmico. Vaivaswata, settimo e attuale Re del Mondo, è in comunione spiritale con tutti i Manu che hanno regnato prima di lui, tra cui il primo Brahmatma Swdyambhuva; di tanto in tanto – racconta Ossendowski – egli si reca nella Cripta del Tempio dove giace, in un sarcofago di pietra nera, il corpo imbalsamato del suo predecessore, per unire la sua mente a quella dei Manu del passato. La caverna è sempre oscura, ma quando vi penetra il Re del Mondo, le pareti si rigano di strisce di fuoco e dal coperchio del sarcofago si levano lingue di fiamme. Il Guru più anziano sta davanti a lui con il volto e il capo coperti; egli non si toglie mai il cappuccio, perché la sua testa è un cranio nudo in cui di vivo non ci sono che gli occhi e la lingua. Dal sarcofago cominciano a emanare i flussi diafani di una luce appena visibile: sono i pensieri del predecessore del Re, ed esprimono le volontà e i comandi di Dio. Il Brahmatma, insieme al Mahatma (colui che conosce il futuro) e al Mahanga (colui che procura le cause affinchè gli avvenimenti si verifichino), forma una potente triade; da essa dipende una società di cavalieri-sacerdoti, i templari Confederati dell’Agharti, il cui livello più elevato è il cosiddetto "consiglio circolare" formato da dodici iniziati: lo stesso numero – fa rilevare René Guénon – dei Cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù . Di rado il sovrano si mostra al di fuori del suo regno: le ultimi apparizioni pubbliche sono avvenute nel monastero di Narabanchi nel 1890 (a quell’anno risalgono una serie di profezie che anticipano, con una precisione sconcertante, gli sconvolgimenti politici iniziati un secolo dopo), nel 1923 in Siam e nel 1937 a Delhi. Comparirà davanti a tutti soltanto quando il tempo sarà venuto di condurre tutti gli uomini buoni contro i cattivi, ma il tempo non è ancora venuto. Gli uomini più cattivi dell umanità non sono ancora nati.
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Religione primordiale
Il termine Manu (legislatore universale, mediatore tra l'uomo e la divinità), un altro attributo con cui Renè Guenon definisce il Re del Mondo, si ritrova, in forme diverse, presso tutte le antiche religioni: "Mina " o "Menes " degli Egizi, "Menw " dei Celti, "Minos " dei Greci; nella Qabbalah è l'angelo Metatron, nella religione cristiana la sua funzione è svolta dall'Arcangelo Michele. Ad Agharti è nata, infatti, la religione unica, primordiale e perfetta dell "Età dell'Oro", in grado - per mezzo di pratiche mistiche - di porre l'uomo in totale comunione con Dio. In tempi remoti i Grandi Iniziati di Agharti vennero in superficie per predicare la loro religione; il Maestro Rama, che gli Indù considerano un avatar (incarnazione) del dio Vishnu, la diffuse dall'India fino al Nord Europa, dando origine alla civiltà Indo-Europea. L'antico legame con Agharti si può riscontrare linguisticamente nel termine "Asghard", la città di Odino e degli Dèi dei miti germanici: per questo Adolf Hitler riteneva che i popoli nordici fossero i veri eredi spirituali del Regno Occulto. Tutte le grandi religioni attuali traggono le loro origini dalla religione primordiale di Agharti, così come tutte le tradizioni particolari sono in fondo solo adattamenti della grande tradizione primordiale; i loro supremi sacerdoti e i loro iniziatori (Rama, Melchidesec, Budda, Mosè, i Re Magi, Cristo, Maometto) sono dirette emanazioni del Re del Mondo. Nel corso dei millenni le religioni si sono secolarizzate, e conservano ormai solo qualche pallido ricordo della loro gloriosa e comune identità. Con l'aiuto e gli insegnamenti occulti dei Superiori Sconosciuti , potenti illuminati mescolati agli uomini della superficie, la tradizione originale di Agharti è stata portata avanti dalle Società esoteriche, organizzazioni mistiche composte da ristretti gruppi di iniziati. Certi riti, certi numeri (come il già citato 12, o il 22, quello degli Arcani maggiori dei tarocchi) e certi simboli (per esempio la solare svastica, resa purtroppo tristemente famosa da Hitler) che ricorrono in queste organizzazioni rispecchiano riti, numeri e simboli sacri del Regno Sotterraneo . Renè Guenon fa tuttavia rilevare che, nel XIV secolo, ha cominciato a generarsi tra Agharti e l'Occidente una rottura che è divenuta definitiva intorno al 1650, quando i rappresentanti della Società esoterica dei Rosa+Croce lasciarono l'Europa per ritirarsi in Asia. Da quell'epoca in poi, il deposito della conoscenza iniziatica non è più custodito realmente da nessuna organizzazione occidentale, e la parola perduta va ormai cercata soltanto tra i saggi del Tibet e della Tartaria . Il governo occulto Il Re del Mondo non è soltanto un capo religioso, ma regge anche i destini materiali del pianeta (l'unità tra il potere spirituale e quello temporale è simboleggiata nella figura del Re-Sacerdote Artù). Il Manu fa in modo che il corso della storia segua un preciso andamento (difficilmente comprensibile e non necessariamente positivo secondo i nostri canoni) in accordo con un ineffabile piano divino. In Mission de l'Inde en Europe (1910), lo scrittore Saint-Yves d'Alveydre sostiene che il Re del Mondo è il più alto esponente della Sinarchia, una sorta di Governo centrale di uomini di scienza, potentissimo e ramificato, i cui esponenti terreni (il Consiglio Europeo di Stati e il Consiglio Internazionale delle Chiese) ispirano e controllano i grandi moti politici o d'altro genere che segnano l'evoluzione del genere umano. Al sovrano non mancano i mezzi per eseguire la propria missione: quando lo desidera egli può infatti mettersi in comunione con il pensiero di tutti gli uomini che hanno influenza sul destino e la vita dell'umanità : Re, Zar, Khan, capi guerrieri, sacerdoti, scienziati. Egli conosce tutti i loro pensieri e i loro disegni; se questi sono graditi a Dio li asseconda, altrimenti li fa fallire. In più, se la nostra folleumanità si mettesse a fargli guerra - scrive Ossendowski - i Templari Confederati dell'Agharti sarebbero in grado di fare esplodere tutta la superficie del globo e trasformarla in un deserto, o di prosciugare i mari e trasformare i continenti in oceani.
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MASSONERIA
Associazione segreta, con più di sei milioni di adepti sparsi per tutto il mondo, le cui origini risalgono allo spirito solidaristico delle corporazioni artigiane medievali; in senso figurato, nella lingua italiana indica un gruppo di persone che per proprio esclusivo interesse esercitano un potere economico, finanziario, giuridico o politico.
Storia
Diffusa in origine solo fra muratori e scalpellini, a partire dal periodo della Riforma la massoneria inglese iniziò ad ammettere affiliati benestanti o appartenenti a ceti sociali elevati e s'ispirò a grandi ideali come fratellanza, uguaglianza e pace. Per i membri della classe mercantile emergente inglese, l'appartenenza alla massoneria divenne un elemento determinante del successo sociale e gli ideali massonici di tolleranza religiosa e di uguaglianza fra tutti i popoli rispecchiarono così il crescente liberalismo diffusosi nel corso del XVII secolo. Nel giugno 1717 quattro di queste corporazioni, dette anche "logge", si unirono, dando vita alla Grande loggia di Londra e Westminster, diventata sei anni dopo la Grande loggia d'Inghilterra, "madre" di tutte le associazioni massoniche del mondo.
Verso la metà del secolo, la massoneria divenne veicolo per la diffusione delle idee illuministe e sostenne una visione della religione come questione esclusiva della sfera personale dell'individuo. Nella seconda metà del secolo XIX, sotto l'influenza del positivismo, assunse infine negli stati cattolici un deciso carattere materialista, democratico e anticlericale, che si è tuttavia progressivamente perduto nei decenni successivi, grazie anche all'atteggiamento sempre più tollerante assunto dalla Chiesa.
In Italia la massoneria si diffuse a partire dal 1730, incontrando, come in tutti i paesi profondamente cattolici, l'avversione della Chiesa cattolica che non ammetteva deviazioni dai propri dogmi e l'usurpazione delle proprie prerogative. In Francia, invece, fiorì sulla scia dell'ateismo proprio della rivoluzione francese.
Funzioni ed evoluzione
Nel mondo anglosassone, dove la massoneria ha avuto il maggior sviluppo, gli aspetti caritatevoli e protettivi della fratellanza massonica hanno contribuito all'istituzione di centri per la cura dei propri affiliati anziani e non autosufficienti, delle loro vedove e degli orfani, e di scuole per i loro figli. Caratteristiche della fratellanza massonica sono la volontarietà e la subordinazione degli obblighi nei confronti degli altri affiliati ai propri doveri verso Dio, verso la patria e verso la famiglia.
In Italia, negli anni della restaurazione e delle cospirazioni risorgimentali, la massoneria invece non esistette quasi, anche se le società segrete (dei carbonari come degli adelfi) impegnate nella lotta per la libertà e l'indipendenza sono considerate sue emanazioni; negli anni successivi all'unità d'Italia vi aderirono invece molti uomini politici, tra cui Giuseppe Garibaldi. Per il diritto italiano la massoneria non è illegale; sono invece illegali le logge massoniche segrete (o "coperte") come la P2, sviluppatesi parallelamente alla massoneria ufficiale con scopi eversivi o affaristici. Lo scandalo P2 suscitò grande clamore negli anni Settanta: la loggia segreta di Licio Gelli fu sciolta nel 1974 dal Grande Oriente d'Italia (vedi sito). Per il diritto canonico, l'appartenenza alla massoneria è vietata, data l'inconciliabilità dei principi cattolici con quelli massonici.
In Germania, infine, nel 1933 Hitler accusò i massoni di svolgere attività sovversive e di essere gli artefici degli incidenti che avevano provocato la prima guerra mondiale e ordinò lo scioglimento di tutte le corporazioni massoniche tedesche.
Tra i membri più famosi della massoneria si ricordano Wolfgang Amadeus Mozart e lo scrittore Lev Tolstoj.
Stralcio del rituale di iniziazione preso dal 32° grado massonico, detto del "Maestro Cavaliere e Principe del Real Segreto".
"Io sono CONFUCIO, il Saggio che diede alla Cina la sua dottrina morale, cento volte più preziosa della sua civiltà materiale.
La mia dottrina tutta intera consiste nell'insegnare la rettitudine del cuore e l'Amore per il prossimo. Esiste una regola universale di contegno, essa è racchiusa nella parola "Reciprocità". Sono stato il primo che ha formulato la massima: <>. Ho anche detto: <>.
Io sono ZARATUSTRA; ho insegnato agli Arii della Battriana a respingere le idolatrie per adorare il Signore onnisciente - Ahura Mazda - simile di corpo alla Luce e di spirito alla Verità. Invano le potenze dell'oscurità e della menzogna contendono il mondo alle potenze della Luce e della Verità: alla fine vinceranno queste. Il tuo dovere è di accelerare la venuta di questo giorno, secondando l'opera di Ahura Mazda, con buoni pensieri, buone parole, buone azioni. Il guerriero che con il suo coraggio respinge il nemico, il contadino che fa crescere il grano, colui che si crea una famiglia e dona una veste a chi è nudo, colui che distrugge Ahriman negli animali nocivi, questi sono coloro che avvicinano l'avvento della legge di Ahura Mazda più che se offrissero mille sacrifici.
Io sono GOTAMA IL BUDDHA. Ho rinunciato ai privilegi della nascita e della ricchezza: ho anche rinviato il mio passato al Nirvana al fine di proseguire i miei sforzi in vista di aprire agli uomini la via che porta all'estinzione della sofferenza. Questa via è il disinteresse e l'altruismo.
Tu non ucciderai essere vivente. Non ruberai le cose d'altri. Non commetterai adulterio. Non mentirai. Ti asterrai dal bere liquori inebrianti. Renderai il bene per il male.
La generosità, la benevolenza e l'abnegazione sono per il mondo ciò che è l'asse per il carro. La mia legge è una legge di grazia per tutti.
Io sono MOSE', il salvato dalle acque. Ho scorto nel roveto ardente il Dio che nè Abramo nè Giacobbe-Israele hanno conosciuto sotto il suo vero nome: l'Eterno. Ho tratto dalla schiavitù i figli di Israele; li ho condotti al limitare della Terra promessa e ho loro comunicato, sul Sinai, i comandamenti che hanno costituito il fondamento della morale giuridica e cristiana.
Tu non venererai che il Dio unico e non inciderai mai immagini a sua somiglianza. Rispetterai il giorno del riposo. Non giurerai invano. Onorerai tuo padre e tua madre. Non commetterai fornicazioni. Non ruberai le cose d'altri. Non presterai mai falsa testimonianza. Non desidererai nè la donna nè le ricchezze del tuo prossimo.
Io sono ERMETE TRISMEGISTO, il tre volte Grande, il possessore della Scienza dell'antico Egitto. Felice colui che alla sua entrata nel mondo sotterraneo potrà dire al suo cuore, secondo l'antica formula del Libro dei Morti: <
Io sono PLATONE, il discepolo di Socrate. Ho insegnato agli uomini a conoscere sè stessi. Ho loro scoperto il mondo delle idee pure e delle realtà eterne. I nostri sensi non possono percepire che le ombre della realtà, cioè dei fenomeni e delle leggi. Ma queste leggi ci rivelano, nel regno dello spirito come nel regno della fisica, una crescente tendenza verso il Vero, la Bellezza ed il Bene, questa triplice interazione del Divino. Agli estremi limiti dell'Intelligibile risiede l'idea del Bene.
Non bisogna dire che la giustizia consiste nel fare il bene ai propri amici e del male ai nostri nemici. Il giusto è colui che vive in perfetta armonia con sè stesso, con i suoi simili e con l'ordine dell'Universo.
Io sono GESU' DI NAZARETH. Colui che diede la sua vita per la salvezza degli uomini.
Venuto per completare e non per abolire la Legge, ho proclamato il diritto della coscienza di essere intermediaria nei suoi rapporti con il Padre celeste.
Alla Samaritana ho detto: <>.
Ai Farisei ho risposto: <>.
A coloro che mi domandavano la via verso il Regno dei Cieli ho dichiarato: <>.
Io sono MAOMETTO, il Profeta per eccellenza dell'Islam. Dio è Dio e non vi è altro Dio.
Allah impone la giustizia, la benevolenza, la generosità. Egli comanda di istruirti. I Saggi sono gli eredi dei Profeti. La santità non consiste nel volgere, nella preghiera, il tuo volto verso l'Oriente o l'Occidente, ma nel fare, per amore di Dio, la carità agli orfani, ai poveri, agli stranieri.
Nessuno può essere chiamato un vero credente se egli non desidera per il suo fratello ciò che desidera per sè stesso.
Io sono COLUI DEL DOMANI. Gli ebrei attendono il Messia, i Mussulmani il Madhi, i Cristiani millenaristi il Cristo della seconda venuta, i Buddhisti il prossimo Buddha, gli Indù l'incarnazione di Vishnù che si incarna di età in età per il trionfo dei buoni e la distruzione dei cattivi. Porto tutti questi nomi e molti altri ancora perchè la catena ermetica non è stata mai spezzata.
Voi avete osservato la rimarchevole concordanza di insegnamenti formulati dai fondatori di religioni e dagli organizzatori delle Civiltà annoverate nella storia.
Altre guide sorgeranno ancora che segneranno con la loro forte impronta l'ascesa dell'Umanità. Ma, malgrado la varietà delle loro rivelazioni, sappiate che essi vi terranno lo stesso linguaggio perchè ciò risponde ai bisogni universali e alle permanenti aspirazioni della natura umana.
Siate tolleranti perchè nulla può definire il Grande Architetto dell'Universo. Cercate la Verità, praticate la Giustizia ed amate il vostro prossimo come voi stessi, tale è la via del Dovere, la sola via di Salvezza.
All'origine della parola esoterismo sta l'aggettivo greco esoterikos (interno), usato per indicare insegnamenti riservati a una cerchia ristretta di discepoli, in contrapposizione a exoterikos -essoterico- (esterno), che si riferiva a insegnamenti indirizzati a tutti. Le dottrine esoteriche si configurano entro fenomeni culturali come la magia, l'alchimia, le religioni misteriche e gnostiche, la qabbalah.
In queste forme di cultura la presenza del segreto può essere intesa in due modi: come presenza di un segreto che è nei meccanismi dell'universo e che resta inaccessibile per gli stessi iniziati (i quali sono iniziati alla venerazione del segreto in quanto tale, non alla sua penetrazione); oppure come presenza di un segreto che si attua nel patto reciproco di silenzio degli iniziati verso i profani. Questi due modi diversi corrispondono storicamente al prevalere di istanze di mistica (segreto tale anche per gli iniziati) o di istanze di magia (segreto che gli iniziati conoscono, o quanto meno sfruttano, ma che essi tacciono ai profani). Si trova usata come sinonimo di esoterismo la parola occultismo. É più esatto però riconoscere nell'occultismo solo una forma particolare di esoterismo, in quanto esso, da un lato, configura il segreto come conoscibile con tecniche appropriate, e dall'altro non implica sempre il vincolo del segreto verso i profani.
Elementi caratterizzati dall'esoterismo sono presenti ai più vari livelli di civiltà. Nelle culture cosiddette primitive rientrano in questo settore i rituali di iniziazione, in genere segreti, e che nella maggior parte dei casi stabiliscono una distinzione di status tra gli iniziati da un lato, e i non iniziati dall'altro; per es.. solo gli uomini, la cui maturità è sanzionata dalla cerimonia stessa, possono partecipare a determinati riti e conoscere pienamente la tradizione e tutto il patrimonio sacro della tribù. Nella maggior parte delle religioni che pure non sono in sé e per sé esoteriche si trova integrata una qualche forma più o meno marginale o ereticale di esoterismo. É il caso delle correnti esoteriche sviluppatesi in Estremo Oriente a fianco del brahmanesimo e del buddhismo (tantrismo, buddhismo zen ecc) o nel Vicino Oriente a fianco dell'islamismo (sufismo). Vi sono numerose accezioni esoteriche del cristianesimo: da quelle di presunta impronta gnostica del periodo delle origini, a quelle medievali forse influenzate dal manicheismo, a quelle della cosiddetta qabbalah cristiana del rinascimento (collegata alla tradizione ebraica), a quelle dei periodi di "risveglio" religioso nei secoli XVII-XVIII, al cattolicesimo esoterico francese e bavarese del sec. XIX ecc.
Altre forme di esoterismo sono relativamente autonome dalle religioni costituite e quasi rappresentano religioni a sé stanti: l'esoterismo neopagano del rinascimento, collegato al recupero del neoplatonismo; nei secoli XVIII-XIX il martinezismo e il martinismo; entro certi limiti, la stessa massoneria e, nel sec. XX, la teosofia e l'antroposofia (Rudolph Steiner). É frequente, specialmente in queste forme di esoterismo che quasi costituiscono religioni autonome, una particolare attenzione per i sistemi simbolici delle culture dell'antichità, nei quali si presume di riconoscere il patrimonio cifrato di una sapienza perduta. Per questa ragione gli esoteristi dei secoli XVIII e XIX hanno dato contributi a volte molto perituri, a volte di lunga influenza e (nonostante le bizzarrie) di indubbia acutezza, alla scienza della mitologia.
Studiosi, e spesso anche cultori in prima persona, dell'esoterismo hanno inoltre analizzato nei secoli XIX e XX documenti letterari e artistici, riconoscendovi, in modo a volte attendibile, linguaggi esoterici; hanno parlato di esoterismo nel linguaggio degli stilnovisti e di Dante; individuato simboli alchemici nell'architettura e nelle sculture delle cattedrali medievali; indagato i valori esoterici di testi di Avicenna; dei testi medievali relativi alla leggenda del Graal. Vi furono, del resto. scrittori dei secoli XIX-XX che ebbero speciale gusto per l'esoterismo o che addirittura si ritennero innanzitutto esoteristi.
"Hai veduto - mi chiese la guida - come i cammelli muovono le orecchie impauriti? E quel branco di cavalli nella pianura che è rimasto immobile e attento? E le greggi, e le mandrie accasciate a terra? E gli uccelli che non volano, e i cani che hanno cessato di abbaiare? Così accade sempre quando il Re del Mondo nel suo palazzo sotto terra prega e scruta i destini di tutti i popoli e tutte le razze".La scena - descritta dall'avventuriero polacco Ferdinand Antoni Ossendowski in Bestie, Uomini e Dei (1923), si svolge in Mongolia nel 1921; il palazzo dove prega il Re del Mondo si trova nel regno di sotterra, un territorio immenso nascosto alla vista degli uomini e popolato da esseri semidivini, vero e proprio centro spirituale del pianeta. Quel regno esiste fin dalla notte dei tempi: per tutto il remoto periodo denominato dai miti "Età dell'Oro" aveva prosperato alla luce del sole con il nome di "Paradesha" (in sanscrito Paese supremo, da cui Paradiso ); poi, nel 3102 a.C, all'inizio del Kali Yuga della tradizione indù (il termine significa Età Nera e designa il periodo in cui viviamo), i suoi abitanti si erano trasferiti nel sottosuolo per evitare di essere contaminati dal male, e il nome della loro terra era stato trasformato in Agharti, "l'inacessibile".
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Crocevia del mistero
Il mito di un regno sotterraneo e segreto risale alla religione braminica; nel suo inquietante saggio Il Re del Mondo (1927), l'esoterista francese René Guénon elenca una gran quantità di antiche tradizioni a proposito di una Terra Santa per eccellenza; localizzata nel corso dei millenni in molti luoghi reali o leggendari (Atlantide, il Regno di Prete Gianni, il castello di Camelot, l'isola d'Avalon, il Montsalvat dei miti di Re Artù; l'omerica isola di Ogigia, la mitica isola di Thule; il monte Meru, il monte Olimpo, il monte Qaf). La denominazione Agharti e una descrizione organica della sua struttura hanno cominciato tuttavia a diffondersi soltanto a partire dall'inizio di questo secolo, grazie alle opere di Louis Jaccolliot (il quale ne parlò per primo in Les fils de Dieu), Saint-Yves D'Alveydre (che privilegia la dizione indiana Agarttha a quella mongola Agarthi), Ferdinand Ossendowski, René Guénon. Ossendowski riferisce le parole di un Lama mongolo secondo il quale il Paradesha fu fondato dal primo Guru (intermediario del volere divino) intorno all anno 380.000 a.C., e divenne sotterraneo più di seimila anni fa . Per l'occultista Helena Blavatsky, Agharti (che lei chiama "La loggia bianca") è sorta sull'isola del Mar del Gobi dove, in tempi remotissimi, erano atterrati i Signori della Fiamma, semidèi provenienti da Venere. Dottrine esoteriche assai fantasiose fanno risalire la sua fondazione addirittura a quindici milioni di anni fa; gli abitanti di Agharti proverrebbero dal continente di Gondwana, ora scomparso; grazie alla misurazione delle maree effettuata per mezzo del Candelabro delle Ande, essi avevano compreso che una catastrofe stava per abbattersi sulla loro terra, e si erano rifugiati in vaste gallerie sotterranee illuminate da una luce particolare che fa germogliare le sementi, portando con sé il loro bagaglio di antichissime conoscenze.
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La capitale segreta
Il cuore di Agharti ha sede sotto l’Asia Centrale, nel vasto territorio che va dal deserto del Gobi alle impervie montagne del Tibet e del Nepal; il Regno si estende per vie sotterranee nel mondo intero fino alle caverne dell’America, ancora abitate dall’antico popolo che disparve sotto terra. La sua capitale è Shambhalla, mitica “Città di Smeraldo” più volte citata dai viaggiatori medioevali, ricercata invano all’inizio nel secolo dall’esploratore Sven Hedin (i suoi viaggi sono descritti nel volume Im Herzen von Asien, 1902), e localizzata in India, in Tibet, in Cina, in Indocina, in Mongolia. Nella città di Shambhalla risiedono il Re del Mondo, i saggi Guru e gli spiriti Pandita; per alcuni commentatori, tuttavia, essa è il centro del male di Agharti, sede degli iniziati di mano sinistra. Il centro del Regno sotterraneo sorge sul principale incrocio delle correnti terrestri, o forse è esso stesso a generare questi fiumi di energia arcana che percorrono tutto il pianeta e si diffondono in superficie irraggiati dai megaliti. Agharti costituisce il mozzo, immobile e immutabile, della Dharma Chakra, la Ruota della vita e della legge della tradizione indù, alla cui rotazione è legato il destino dei mortali. Agharti esiste simultaneamente sia sul piano fisico, sia in unelevatissima dimensione mistica, e solo pochissimi Arhat (illuminati) hanno la possibilità di accedervi. Per evitare che il male vi penetri, essa è tenuta isolata dal mondo della superficie da vibrazioni che offuscano la mente e rendono invisibili le porte di accesso: per questo i non iniziati che l’hanno cercata (tra cui Ferdinand Ossendowski e Sven Hedin) non sono mai riusciti a trovarla. Meglio per loro: i comuni mortali che, per una ragione o per l’altra, riuscissero a varcare uno dei suoi ingressi (ce ne sono in India, in Nepal, nel Borneo e nella Comunità di Stati Indipendenti) incontrerebbero lo stesso destino di un re della dinastia dei Malla, che si perse con tutto il suo seguito nelle immense gallerie, o di un cacciatore che riuscì a entrarvi e uscirne, ed ebbe la lingua tagliata dai Lama affinché non raccontasse cosa aveva visto. Esiste solo un popolo che è nato nelle profondità di Agharti e ora vive in superficie: è quello degli Zingari, che furono cacciati dal Regno sotterraneo. Di Agharti conservano la memoria genetica – lo riprova il loro vagabondaggio senza fine, alla ricerca di una patria che non potranno mai rivedere – e certe facoltà magiche, come la capacità di predire il futuro e leggere la mano. Il Re del Mondo Agharti è retta dal Brahmatma (colui che ha il potere di parlare con Dio) ovvero il Chakravarti (Re del Mondo), che regna per il periodo di un Manvatara, una delle quattordici ere (la nostra è quella detta del cinghiale bianco) da cui è composto un ciclo cosmico. Vaivaswata, settimo e attuale Re del Mondo, è in comunione spiritale con tutti i Manu che hanno regnato prima di lui, tra cui il primo Brahmatma Swdyambhuva; di tanto in tanto – racconta Ossendowski – egli si reca nella Cripta del Tempio dove giace, in un sarcofago di pietra nera, il corpo imbalsamato del suo predecessore, per unire la sua mente a quella dei Manu del passato. La caverna è sempre oscura, ma quando vi penetra il Re del Mondo, le pareti si rigano di strisce di fuoco e dal coperchio del sarcofago si levano lingue di fiamme. Il Guru più anziano sta davanti a lui con il volto e il capo coperti; egli non si toglie mai il cappuccio, perché la sua testa è un cranio nudo in cui di vivo non ci sono che gli occhi e la lingua. Dal sarcofago cominciano a emanare i flussi diafani di una luce appena visibile: sono i pensieri del predecessore del Re, ed esprimono le volontà e i comandi di Dio. Il Brahmatma, insieme al Mahatma (colui che conosce il futuro) e al Mahanga (colui che procura le cause affinchè gli avvenimenti si verifichino), forma una potente triade; da essa dipende una società di cavalieri-sacerdoti, i templari Confederati dell’Agharti, il cui livello più elevato è il cosiddetto "consiglio circolare" formato da dodici iniziati: lo stesso numero – fa rilevare René Guénon – dei Cavalieri della Tavola Rotonda di Re Artù . Di rado il sovrano si mostra al di fuori del suo regno: le ultimi apparizioni pubbliche sono avvenute nel monastero di Narabanchi nel 1890 (a quell’anno risalgono una serie di profezie che anticipano, con una precisione sconcertante, gli sconvolgimenti politici iniziati un secolo dopo), nel 1923 in Siam e nel 1937 a Delhi. Comparirà davanti a tutti soltanto quando il tempo sarà venuto di condurre tutti gli uomini buoni contro i cattivi, ma il tempo non è ancora venuto. Gli uomini più cattivi dell umanità non sono ancora nati.
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Religione primordiale
Il termine Manu (legislatore universale, mediatore tra l'uomo e la divinità), un altro attributo con cui Renè Guenon definisce il Re del Mondo, si ritrova, in forme diverse, presso tutte le antiche religioni: "Mina " o "Menes " degli Egizi, "Menw " dei Celti, "Minos " dei Greci; nella Qabbalah è l'angelo Metatron, nella religione cristiana la sua funzione è svolta dall'Arcangelo Michele. Ad Agharti è nata, infatti, la religione unica, primordiale e perfetta dell "Età dell'Oro", in grado - per mezzo di pratiche mistiche - di porre l'uomo in totale comunione con Dio. In tempi remoti i Grandi Iniziati di Agharti vennero in superficie per predicare la loro religione; il Maestro Rama, che gli Indù considerano un avatar (incarnazione) del dio Vishnu, la diffuse dall'India fino al Nord Europa, dando origine alla civiltà Indo-Europea. L'antico legame con Agharti si può riscontrare linguisticamente nel termine "Asghard", la città di Odino e degli Dèi dei miti germanici: per questo Adolf Hitler riteneva che i popoli nordici fossero i veri eredi spirituali del Regno Occulto. Tutte le grandi religioni attuali traggono le loro origini dalla religione primordiale di Agharti, così come tutte le tradizioni particolari sono in fondo solo adattamenti della grande tradizione primordiale; i loro supremi sacerdoti e i loro iniziatori (Rama, Melchidesec, Budda, Mosè, i Re Magi, Cristo, Maometto) sono dirette emanazioni del Re del Mondo. Nel corso dei millenni le religioni si sono secolarizzate, e conservano ormai solo qualche pallido ricordo della loro gloriosa e comune identità. Con l'aiuto e gli insegnamenti occulti dei Superiori Sconosciuti , potenti illuminati mescolati agli uomini della superficie, la tradizione originale di Agharti è stata portata avanti dalle Società esoteriche, organizzazioni mistiche composte da ristretti gruppi di iniziati. Certi riti, certi numeri (come il già citato 12, o il 22, quello degli Arcani maggiori dei tarocchi) e certi simboli (per esempio la solare svastica, resa purtroppo tristemente famosa da Hitler) che ricorrono in queste organizzazioni rispecchiano riti, numeri e simboli sacri del Regno Sotterraneo . Renè Guenon fa tuttavia rilevare che, nel XIV secolo, ha cominciato a generarsi tra Agharti e l'Occidente una rottura che è divenuta definitiva intorno al 1650, quando i rappresentanti della Società esoterica dei Rosa+Croce lasciarono l'Europa per ritirarsi in Asia. Da quell'epoca in poi, il deposito della conoscenza iniziatica non è più custodito realmente da nessuna organizzazione occidentale, e la parola perduta va ormai cercata soltanto tra i saggi del Tibet e della Tartaria . Il governo occulto Il Re del Mondo non è soltanto un capo religioso, ma regge anche i destini materiali del pianeta (l'unità tra il potere spirituale e quello temporale è simboleggiata nella figura del Re-Sacerdote Artù). Il Manu fa in modo che il corso della storia segua un preciso andamento (difficilmente comprensibile e non necessariamente positivo secondo i nostri canoni) in accordo con un ineffabile piano divino. In Mission de l'Inde en Europe (1910), lo scrittore Saint-Yves d'Alveydre sostiene che il Re del Mondo è il più alto esponente della Sinarchia, una sorta di Governo centrale di uomini di scienza, potentissimo e ramificato, i cui esponenti terreni (il Consiglio Europeo di Stati e il Consiglio Internazionale delle Chiese) ispirano e controllano i grandi moti politici o d'altro genere che segnano l'evoluzione del genere umano. Al sovrano non mancano i mezzi per eseguire la propria missione: quando lo desidera egli può infatti mettersi in comunione con il pensiero di tutti gli uomini che hanno influenza sul destino e la vita dell'umanità : Re, Zar, Khan, capi guerrieri, sacerdoti, scienziati. Egli conosce tutti i loro pensieri e i loro disegni; se questi sono graditi a Dio li asseconda, altrimenti li fa fallire. In più, se la nostra folleumanità si mettesse a fargli guerra - scrive Ossendowski - i Templari Confederati dell'Agharti sarebbero in grado di fare esplodere tutta la superficie del globo e trasformarla in un deserto, o di prosciugare i mari e trasformare i continenti in oceani.
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MASSONERIA
Associazione segreta, con più di sei milioni di adepti sparsi per tutto il mondo, le cui origini risalgono allo spirito solidaristico delle corporazioni artigiane medievali; in senso figurato, nella lingua italiana indica un gruppo di persone che per proprio esclusivo interesse esercitano un potere economico, finanziario, giuridico o politico.
Storia
Diffusa in origine solo fra muratori e scalpellini, a partire dal periodo della Riforma la massoneria inglese iniziò ad ammettere affiliati benestanti o appartenenti a ceti sociali elevati e s'ispirò a grandi ideali come fratellanza, uguaglianza e pace. Per i membri della classe mercantile emergente inglese, l'appartenenza alla massoneria divenne un elemento determinante del successo sociale e gli ideali massonici di tolleranza religiosa e di uguaglianza fra tutti i popoli rispecchiarono così il crescente liberalismo diffusosi nel corso del XVII secolo. Nel giugno 1717 quattro di queste corporazioni, dette anche "logge", si unirono, dando vita alla Grande loggia di Londra e Westminster, diventata sei anni dopo la Grande loggia d'Inghilterra, "madre" di tutte le associazioni massoniche del mondo.
Verso la metà del secolo, la massoneria divenne veicolo per la diffusione delle idee illuministe e sostenne una visione della religione come questione esclusiva della sfera personale dell'individuo. Nella seconda metà del secolo XIX, sotto l'influenza del positivismo, assunse infine negli stati cattolici un deciso carattere materialista, democratico e anticlericale, che si è tuttavia progressivamente perduto nei decenni successivi, grazie anche all'atteggiamento sempre più tollerante assunto dalla Chiesa.
In Italia la massoneria si diffuse a partire dal 1730, incontrando, come in tutti i paesi profondamente cattolici, l'avversione della Chiesa cattolica che non ammetteva deviazioni dai propri dogmi e l'usurpazione delle proprie prerogative. In Francia, invece, fiorì sulla scia dell'ateismo proprio della rivoluzione francese.
Funzioni ed evoluzione
Nel mondo anglosassone, dove la massoneria ha avuto il maggior sviluppo, gli aspetti caritatevoli e protettivi della fratellanza massonica hanno contribuito all'istituzione di centri per la cura dei propri affiliati anziani e non autosufficienti, delle loro vedove e degli orfani, e di scuole per i loro figli. Caratteristiche della fratellanza massonica sono la volontarietà e la subordinazione degli obblighi nei confronti degli altri affiliati ai propri doveri verso Dio, verso la patria e verso la famiglia.
In Italia, negli anni della restaurazione e delle cospirazioni risorgimentali, la massoneria invece non esistette quasi, anche se le società segrete (dei carbonari come degli adelfi) impegnate nella lotta per la libertà e l'indipendenza sono considerate sue emanazioni; negli anni successivi all'unità d'Italia vi aderirono invece molti uomini politici, tra cui Giuseppe Garibaldi. Per il diritto italiano la massoneria non è illegale; sono invece illegali le logge massoniche segrete (o "coperte") come la P2, sviluppatesi parallelamente alla massoneria ufficiale con scopi eversivi o affaristici. Lo scandalo P2 suscitò grande clamore negli anni Settanta: la loggia segreta di Licio Gelli fu sciolta nel 1974 dal Grande Oriente d'Italia (vedi sito). Per il diritto canonico, l'appartenenza alla massoneria è vietata, data l'inconciliabilità dei principi cattolici con quelli massonici.
In Germania, infine, nel 1933 Hitler accusò i massoni di svolgere attività sovversive e di essere gli artefici degli incidenti che avevano provocato la prima guerra mondiale e ordinò lo scioglimento di tutte le corporazioni massoniche tedesche.
Tra i membri più famosi della massoneria si ricordano Wolfgang Amadeus Mozart e lo scrittore Lev Tolstoj.
Stralcio del rituale di iniziazione preso dal 32° grado massonico, detto del "Maestro Cavaliere e Principe del Real Segreto".
"Io sono CONFUCIO, il Saggio che diede alla Cina la sua dottrina morale, cento volte più preziosa della sua civiltà materiale.
La mia dottrina tutta intera consiste nell'insegnare la rettitudine del cuore e l'Amore per il prossimo. Esiste una regola universale di contegno, essa è racchiusa nella parola "Reciprocità". Sono stato il primo che ha formulato la massima: <
Io sono ZARATUSTRA; ho insegnato agli Arii della Battriana a respingere le idolatrie per adorare il Signore onnisciente - Ahura Mazda - simile di corpo alla Luce e di spirito alla Verità. Invano le potenze dell'oscurità e della menzogna contendono il mondo alle potenze della Luce e della Verità: alla fine vinceranno queste. Il tuo dovere è di accelerare la venuta di questo giorno, secondando l'opera di Ahura Mazda, con buoni pensieri, buone parole, buone azioni. Il guerriero che con il suo coraggio respinge il nemico, il contadino che fa crescere il grano, colui che si crea una famiglia e dona una veste a chi è nudo, colui che distrugge Ahriman negli animali nocivi, questi sono coloro che avvicinano l'avvento della legge di Ahura Mazda più che se offrissero mille sacrifici.
Io sono GOTAMA IL BUDDHA. Ho rinunciato ai privilegi della nascita e della ricchezza: ho anche rinviato il mio passato al Nirvana al fine di proseguire i miei sforzi in vista di aprire agli uomini la via che porta all'estinzione della sofferenza. Questa via è il disinteresse e l'altruismo.
Tu non ucciderai essere vivente. Non ruberai le cose d'altri. Non commetterai adulterio. Non mentirai. Ti asterrai dal bere liquori inebrianti. Renderai il bene per il male.
La generosità, la benevolenza e l'abnegazione sono per il mondo ciò che è l'asse per il carro. La mia legge è una legge di grazia per tutti.
Io sono MOSE', il salvato dalle acque. Ho scorto nel roveto ardente il Dio che nè Abramo nè Giacobbe-Israele hanno conosciuto sotto il suo vero nome: l'Eterno. Ho tratto dalla schiavitù i figli di Israele; li ho condotti al limitare della Terra promessa e ho loro comunicato, sul Sinai, i comandamenti che hanno costituito il fondamento della morale giuridica e cristiana.
Tu non venererai che il Dio unico e non inciderai mai immagini a sua somiglianza. Rispetterai il giorno del riposo. Non giurerai invano. Onorerai tuo padre e tua madre. Non commetterai fornicazioni. Non ruberai le cose d'altri. Non presterai mai falsa testimonianza. Non desidererai nè la donna nè le ricchezze del tuo prossimo.
Io sono ERMETE TRISMEGISTO, il tre volte Grande, il possessore della Scienza dell'antico Egitto. Felice colui che alla sua entrata nel mondo sotterraneo potrà dire al suo cuore, secondo l'antica formula del Libro dei Morti: <
Io sono PLATONE, il discepolo di Socrate. Ho insegnato agli uomini a conoscere sè stessi. Ho loro scoperto il mondo delle idee pure e delle realtà eterne. I nostri sensi non possono percepire che le ombre della realtà, cioè dei fenomeni e delle leggi. Ma queste leggi ci rivelano, nel regno dello spirito come nel regno della fisica, una crescente tendenza verso il Vero, la Bellezza ed il Bene, questa triplice interazione del Divino. Agli estremi limiti dell'Intelligibile risiede l'idea del Bene.
Non bisogna dire che la giustizia consiste nel fare il bene ai propri amici e del male ai nostri nemici. Il giusto è colui che vive in perfetta armonia con sè stesso, con i suoi simili e con l'ordine dell'Universo.
Io sono GESU' DI NAZARETH. Colui che diede la sua vita per la salvezza degli uomini.
Venuto per completare e non per abolire la Legge, ho proclamato il diritto della coscienza di essere intermediaria nei suoi rapporti con il Padre celeste.
Alla Samaritana ho detto: <
Ai Farisei ho risposto: <
A coloro che mi domandavano la via verso il Regno dei Cieli ho dichiarato: <
Io sono MAOMETTO, il Profeta per eccellenza dell'Islam. Dio è Dio e non vi è altro Dio.
Allah impone la giustizia, la benevolenza, la generosità. Egli comanda di istruirti. I Saggi sono gli eredi dei Profeti. La santità non consiste nel volgere, nella preghiera, il tuo volto verso l'Oriente o l'Occidente, ma nel fare, per amore di Dio, la carità agli orfani, ai poveri, agli stranieri.
Nessuno può essere chiamato un vero credente se egli non desidera per il suo fratello ciò che desidera per sè stesso.
Io sono COLUI DEL DOMANI. Gli ebrei attendono il Messia, i Mussulmani il Madhi, i Cristiani millenaristi il Cristo della seconda venuta, i Buddhisti il prossimo Buddha, gli Indù l'incarnazione di Vishnù che si incarna di età in età per il trionfo dei buoni e la distruzione dei cattivi. Porto tutti questi nomi e molti altri ancora perchè la catena ermetica non è stata mai spezzata.
Voi avete osservato la rimarchevole concordanza di insegnamenti formulati dai fondatori di religioni e dagli organizzatori delle Civiltà annoverate nella storia.
Altre guide sorgeranno ancora che segneranno con la loro forte impronta l'ascesa dell'Umanità. Ma, malgrado la varietà delle loro rivelazioni, sappiate che essi vi terranno lo stesso linguaggio perchè ciò risponde ai bisogni universali e alle permanenti aspirazioni della natura umana.
Siate tolleranti perchè nulla può definire il Grande Architetto dell'Universo. Cercate la Verità, praticate la Giustizia ed amate il vostro prossimo come voi stessi, tale è la via del Dovere, la sola via di Salvezza.
SALVATORESICIL- Partecipante Novizio
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