illuminati chi sono e cosa vogliono
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
Arconte Segugio ha scritto:Spero di vedere il giorno in cui non si userà più denaro per scambiarsi i beni di prima necessità, ma solo un buono e sano atto di generosità e altruismo.
bella utopia!
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Come difenderci dai proprietari universali che controllano la finanza mondiale
Chi ci bombarda? Sono i “proprietari universali”. Non hanno patria e sono pochi, ma sono potenti. Nelle attuali circostanze il loro quartier generale è a Wall Street, New York, Stati Uniti d’America. I più importanti tra loro sono cittadini americani, ma la cosa è inessenziale. Essenziale è che il loro portavoce principale è il presidente degli Stati Uniti. Quello di turno. Essenziale è che possano usare le armi dell’America. Ci bombardano perché sono falliti, ma essendo i padroni del pianeta (o ritenendosi ancora tali, anche se non lo sono più) non hanno nessuna intenzione né di ritirarsi né di pagare. Vogliono anzi che paghiamo noi. È dal 2008 che hanno deciso – loro che controllano la finanza mondiale – che bisogna liquidare l’euro e l’Europa.
Perché il primo minacciava la supremazia del dollaro (che è la loro moneta) e perché la seconda, ogni tanto, fungeva da terzo incomodo.
Così, prima hanno comprato la seconda, mettendo alla sua testa i loro uomini, scrivendo le sue leggi, scegliendo i suoi statuti e imponendoli ai popoli europei; e adesso attaccano il primo, perché la partita finale vogliono giocarsela da soli contro lo yuan cinese.
Significa che l’attacco non è contro questa o quella classe sociale: è contro i popoli dell’Europa (e del mondo). È l’attacco dello 0,01% contro il 99,99%.
Voi penserete che è una cosa assurda. E lo è. Ma questo non significa che sia irreale. Per mantenere il loro potere hanno la necessità assoluta di schiacciarci, di toglierci ogni via di fuga, di cancellare ogni nostra libertà, di ridurre al minimo vitale il nostro tenore di vita, di privarci della nostra autonomia, dei nostri pensieri.
Ci dicono che “poi” cresceremo, ma i pochi che ancora ragionano sanno bene che, riducendo i nostri salari e le nostre pensioni, i servizi sociali e tutto ciò che ancora ci aiuta a vivere, non ci sarà nessuna crescita. Ci sarà, al contrario, la recessione. Ma, com’è ovvio, non possono dirci la verità. E la verità è che sono andati in fallimento da soli, senza che nessuno, da chissà quale pianeta, li ostacolasse. Hanno prodotto il disastro con le loro morbide mani. Noi non c’entriamo con le loro follie.
È vero: ci siamo indebitati, perché ci hanno istupidito tutti a tal punto che abbiamo speso più di quanto potevamo permetterci. La pubblicità e lo spettacolo sono stati le loro più potenti portaerei (e infatti dovremmo attaccare, quando cominceremo a difenderci, in primo luogo quelle). Il resto, cioè il lavoro sporco, coperto, lontano dalla luce del sole, l’hanno fatto fare ai loro maggiordomi, ben pagati, o ricattati, dopo essere stati corrotti, messi al comando dei paesi satelliti d’Europa.
Solo che – bisogna che ce lo ripetiamo, per non dimenticarlo – sono falliti. E non hanno nessuna ricetta per salvarsi. Neanche quella di sottoporci al macello sociale che stanno organizzando. Perché dalle misure di “austerità e di rigore” che pretendono di imporci si ricaverà, al massimo qualche centesimo per le caldarroste alla vigilia di Natale.
I proprietari universali, i banchieri globali non concepiscono la democrazia (sebbene possano pagare eserciti di servi che ne parlano ogni giorno per farci credere che viviamo appunto in democrazia). Un tempo ce l’avrebbero tolta con la forza, ma non ne avevano bisogno. Scelsero di preparare il terreno (quando sarebbe giunto il momento) per togliercela con il nostro consenso. Il momento è giunto. Loro sono arrivati al capolinea, e noi, a centinaia di milioni, viviamo dentro Matrix.
Ma anche Matrix comincia a sgretolarsi e dalle fessure entra l’aria, la puzza. Chi la sente si svegli. Dobbiamo cominciare a difenderci.
Fonte: megachip.info
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le deliranti esternazioni di Giorgio Napolitano..
Le vittime del maltempo «sono tributi molto dolorosi per quelli che purtroppo sono o cambiamenti o grossi turbamenti climatici e questo non solo da noi». Queste sono le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un'intervista rilasciata a Bruxelles, sulle tragiche conseguenze che l’alluvione ha provocato nelle Cinqueterre ed in Lunigiana il 26 ottobre scorso.
I nubifragi hanno disgraziatamente causato dieci vittime e devastato alcune aree ed abitati nello Spezzino ed in provincia di Massa Carrara. Frane, ponti crollati, straripamenti di corsi d’acqua, paesi sommersi da colate di fango, arenili erosi: queste sono le conseguenze di copiose precipitazioni la cui forza viene accentuata con la tecnica del cloud seeding.
Il fenomeno delle frane e degli smottamenti è poi il risultato dell’impiego del batterio Pseudomonas syringae atto a favorire la formazione dei nuclei di condensazione. Questo microorganismo rende il terreno friabile e cedevole. Si è abbattuto un altro disastro innaturale, anche se i media di regime, dopo averlo presentato, come un fenomeno imprevedibile, cominceranno la questua affinché i cittadini siano indotti a donare denaro destinato a finire nelle tasche di profittatori. [1]
Lo stato di incuria in cui versano i boschi ed i greti dei torrenti acuisce i problemi creati da forti temporali, ma gli alberi non trattengono più, con le loro radici, il terreno, perché spesso sono piante deboli e malate. Non è forse, però, anche questa una ripercussione delle attività chimico-biologiche?
Di fronte a questa tragica realtà di morte e distruzione, le parole del Presidente perdono il loro carattere apparentemente sibillino: l’aver evocato non solo i cosiddetti “cambiamenti climatici”, ma pure dei “turbamenti” tra l'altro non circoscritti all'Italia, è un po’ come ammettere che qualcuno sta giocando con i fenomenti atmosferici, determinandone delle alterazioni. È palese che il capo dello Stato è al corrente delle attività illegali di Biogeoingegneria di cui un suo portavoce riconobbe de facto l’esistenza. Non solo: le recenti dichiarazioni di Napolitano paiono essere un riferimento a manipolazioni climatiche foriere di stragi e distruzioni. Chi sono i responsabili di queste calamità indotte? I militari ed i loro collaboratori, compresi tutti coloro che si affannano ad occultare la verità sulle scie tossiche e su altri crimini di stato. Non ci sbaglieremo, se identificheremo costoro come veri e propri devastatori ed assassini.
In quanto tali, un giorno o l’altro riceveranno la loro ricompensa.
[1] Il 24 ottobre era stato segnalato qui il rischio di nubifragi sul Levante ligure.
Fonti: tankerenemy.com - Scie Chimiche (Chemtrails) - TANKER ENEMY TV
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In Italia avanza la dittatura: cade il segreto bancario
Lo sapevate? Anche il Fisco vedrà il nostro estratto conto bancario. La notizia, probabilmente, lascia abbastanza indifferenti i pagatori seriali di tasse («prego, che veda pure»), inquieta chi ha la coscienza tributaria sporca e apre un dibattito bipartisan sui confini della privacy. È giusto o stiamo scivolando verso eccessi degni del Grande Fratello orwelliano?
L'articolo 11 della manovra, quello che si intitola «Emersione di base imponibile» mette nero su bianco il principio che tutti i movimenti su risparmi e portafogli finiranno nel cervellone del Fisco a partire dal primo gennaio 2012. Ad oggi in quel database viene comunicato di default solo il numero del conto corrente. E poco di più. Dal 2005, infatti, cioè da quando esiste l'Anagrafe dei conti correnti, banche e intermediari sono obbligati a segnalare gli estremi dei nuovi rapporti e di quelli che vengono chiusi. Adesso cambia tutto. E il flusso di informazioni diventerà molto più corposo e più preciso.
Se mai si fosse potuto affermare che il segreto bancario era attaccato a un respiratore artificiale, il governo Monti si è incaricato di staccare del tutto la spina. Ma lo smantellamento dell'istituto che ha protetto la riservatezza delle brave persone insieme ai segreti degli evasori non è certo cominciato oggi. Ci siamo arrivati pian piano, anche se negli ultimi mesi l'accelerazione è stata notevole.
I provvedimenti anti-crisi presi quest'estate dal governo Berlusconi avevano già rivoluzionato l'utilizzo dell'Anagrafe da parte dell'Agenzia delle Entrate. Fino a luglio, infatti, l'attenzione del Fisco poteva concentrarsi sulla sterminata messe di dati contenuta nel cervellone (si tratta di oltre un miliardo di comunicazioni) solo davanti a forti indizi di evasione, tali da far scattare un'indagine finanziaria a carico di singole persone o società.
Il controllo puntuale sui movimenti di conti correnti e depositi, quindi, era ovviamente previsto, ma solo dopo l'avvio di un accertamento formale nei confronti di un contribuente ben determinato. La manovra agostana ha invece spalancato al Fisco la possibilità di accedere all'Anagrafe anche solo per elaborare specifiche liste selettive di contribuenti sospetti, in cui potrebbe finire chi risulta «anomalo», per esempio perché ha un numero spropositato di conti o di altri rapporti.
Una novità di cui il Fisco stava ancora discutendo le implicazioni pratiche e le procedure su vari tavoli aperti con le associazioni degli operatori finanziari, coinvolti in prima persona nel fornire ulteriori dati sulla dinamica delle ricchezze dei contribuenti finiti nelle black list dell'Erario. Un dibattito superato (così almeno sembra) dall'articolo 11 della manovra attuale, che stabilisce l'obbligo per gli operatori finanziari di comunicare «periodicamente all'anagrafe tributaria» i movimenti di tutti i rapporti intrattenuti con la clientela «ed ogni informazione relativa ai predetti rapporti necessaria ai fini dei controlli fiscali, nonché l'importo delle operazioni finanziarie».
Che cosa significa? Significa che, appunto, il rendiconto annuale di conto corrente, conto di deposito, conto titoli, gestioni, carte di credito e così via potrebbe arrivare in copia quasi conforme al contribuente e al Fisco. In realtà per sapere esattamente quali informazioni aggiuntive finiranno nel cervellone dell'Erario bisogna aspettare il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate che, dopo aver sentito le associazioni di categoria degli operatori, stabilirà le modalità e i contenuti del nuovo ordine.
L'idea, comunque, è che il Fisco avrà accesso ad un mare di dati ulteriori. Quel miliardo di informazioni contenute già oggi nell'Anagrafe si moltiplicherà per «enne» volte e da qui potranno partire elaborazioni ed indagini. Senza bisogno che ci sia un accertamento in corso né una lista di sospetti su cui domandare ulteriori lumi alla banca.
Fonte: wallstreetitalia.com
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ancora Nigel Farage
Intervistato da Claudio Messora di www.byoblu.com.
DA NON PERDERE!!
- 1 - IL BOMBASTICO DISCORSO AL PARLAMENTO EUROPEO DEL DEPUTATO BRITANNICO NIGEL FARAGE È PASSATA COMPLETAMENTE SOTTO SILENZIO SULLA STAMPA E SUI TG ITALIANI MA STA DIVENTANDO UNA SORTA DI CONTAGIOSISSIMO TORMENTONE DEL WEB
- 2- “STIAMO VIVENDO IN UN’EUROPA SOTTO DOMINAZIONE DELLA GERMANIA. QUALCOSA CHE I NOSTRI PREDECESSORI HANNO PAGATO A CARO PREZZO, IN SANGUE, PER PREVENIRLO”
- 3- QUANDO PAPANDREU HA PRONUNCIATO LA PAROLA REFERENDUM, L’AVETE FATTO RIMUOVERE SOSTITUENDOLO CON UN GOVERNO FANTOCCIO. NON SODDISFATTI AVETE DECISO CHE BERLUSCONI DOVEVA ANDARSENE. COSÌ È STATO RIMOSSO E SOSTITUITO DA MONTI, EX COMMISSARIO EUROPEO, VOSTRO COLLEGA CORRESPONSABILE DI QUESTO DISASTRO, UN UOMO CHE NON ERA NEPPURE MEMBRO DEL PARLAMENTO. LEI, MR. VAN ROMPUY SI È RECATO IN ITALIA E HA DETTO: “QUESTO NON È IL MOMENTO DI ELEZIONI MA DI AZIONI”. CHI, IN NOME DI DIO, LE HA DATO IL DIRITTO DI DIRE QUESTO AL POPOLO ITALIANO?”
- 4- “DAILY TELEGRAPH” SI CHIEDE: “CHI TI HA VOTATO, MARIO MONTI? HA FORMATO UN GOVERNO DI ACCADEMICI, BANCHIERI E UN AMMIRAGLIO. L’ESEMPIO DELL’UNIONE SOVIETICA, DOVE L’89% DEL POLITBURO ERA FORMATO DA INGEGNERI LAUREATI, DEVE FARCI RIFLETTERE”,
by DAGOSPIA del 21 novembre 2011 (clicca qui per leggere l'intero articolo).
NIGEL FARAGE AL PARLAMENTO EUROPEO
Il suo discorso davanti al Parlamento europeo del 16 novembre scorso sta diventando una sorta di tormentone del web. Uno specchio perfetto per gli umori dei tanti che hanno mal digerito l'avvento del governo Monti. La sua pagina Facebook è stata letteralmente invasa da commenti entusiasti di cittadini italiani che lo ringraziano «per aver avuto il coraggio di dire la verità».
Ciononostante la sortita dell'europarlamentare britannico, Nigel Farage, scagliatosi contro lo stato maggiore delle istituzioni europee schierato in aula a pochi metri da lui - da Herman Van Rompuy a Josè Barroso fino a Olli Rehn - è passata completamente sotto silenzio sulla stampa e sui tg italiani.
Il suo affondo è un j'accuse a tutto tondo contro il governo dell'Ue. «Siamo qui sull'orlo di un disastro finanziario e qui davanti a me ci sono i responsabili di tutto questo. Eppure continuiamo ad ascoltare i discorsi più noiosi e tecnocratici mai sentiti. Con tutta l'obiettività, l'euro è stato un fallimento. E chi è effettivamente responsabile? Chi tra voi dirige? La risposta è nessuno.
Chi di voi è stato eletto? Chi ha la legittimità democratica per ricoprire i ruoli che rivestite? Nessuno. In questo vuoto è entrata Angela Merkel e oggi stiamo vivendo in un'Europa sotto dominazione tedesca. Qualcosa che in realtà il progetto europeo si suppone avrebbe dovuto fermare. Qualcosa che i nostri predecessori hanno pagato a caro prezzo, in sangue, per prevenirlo. Non voglio vivere in un'Europa dominata dalla Germania e nemmeno i cittadini europei!».
Fonte: cafedehumanite.blogspot.com
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l'altro video di Nigel Farage è stato postato in questa sezione alla pag.17 il 25 novembre 2011
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Come Scatenare e Vincere una Guerra in 13 Semplici Mosse
"La NATO è il nostro braccio militare per un Nuovo Ordine Mondiale"
[Tony Blair, 1999, nel corso di una conferenza a Washington]
l seguente articolo prende spunto da un brano del libro “Massoneria e sette segrete” di Epiphanius (pagine 709/710) ed è integrato con delle citazioni di questo articolo di Nena News.
Ecco i punti essenziali per scatenare una guerra ed impossessarsi di paesi strategici. Il metodo, da decenni, è sempre lo stesso:
1. Si esaltano le differenze politiche/sociali/etniche di un paese e si armano le diverse fazioni.
[In Siria sono al lavoro squadroni della morte, composti da libici, ceceni, iracheni, afghani, gente senza scrupoli che semina terrore].
2. I cittadini del paese in questione vengono intimoriti con atti terroristici.
[Nell’ospedale di Zahara ci hanno detto che sono terrorizzati dai cecchini, appostati in ogni angolo, gente di varie nazionalità che uccide senza scrupoli. Colpiscono indiscriminatamente e un medico mi ha confidato che in questo momento la più grande preoccupazione per lui, come per chiunque, è quella di trovare il modo di tornare ogni giorno a casa senza farsi uccidere].
3. Arrivano i mass-media che iniziano a mostrare a tutto il mondo immagini strazianti di cadaveri/bombardamenti/disperazione.
[La situazione è molto diversa da come la raccontano i mass media internazionali. Mentre l’inglese Bbc, ad esempio, dava la notizia dello ‘scoppio della guerra civile’, che ho sentito con le mie orecchie mentre ero nell’albergo di Damasco, mi sono recato insieme al collega Mark George di Media Libre presso il luogo segnalato come il focolaio, la Tv siriana. In realtà, era stato tirato solo qualche petardo, niente di più. C’erano solo curiosi e nessuna tensione ma intanto la notizia aveva fatto il giro del mondo].
4. Cominciano le raccolte di aiuti umanitari da inviare nel paese in crisi.
5. Le organizzazioni umanitarie vengono obbligate ad aiutare una sola delle fazioni e vengono attaccate militarmente dall’altra fazione.
6. Entra in scena l’ONU che invia “truppe per la pace” che puntualmente si trovano in difficoltà e chiedono rinforzi.
7. L’opinione pubblica, ormai cotta a puntino, è convinta di dover fare tutto il possibile per “aiutare” il paese in conflitto, per salvaguardare la democrazia/i diritti/la libertà e vengono inviate nuove truppe e nuovo materiale.
8. Il conflitto diventa guerra che a questo punto può essere alimentata o contenuta a piacimento.
9. A seconda delle esigenze si attende che il paese venga più o meno distutto mentre si appoggia il partito-burattino che avrà il potere una volta ristabilita la “pace”.
10. Il paese rimane sotto il controllo delle Nazioni Unite mentre il nuovo governo impara cosa fare per assecondare i voleri dei mondialisti che hanno segretamente scatenato il conflitto.
11. Inizia la ricostruzione del paese che deve indebitarsi con la Banca Mondiale e col Fondo Monetario Internazionale privandosi delle proprie ricchezze naturali e privatizzando i servizi.
12. Inizia la colonizzazione del paese da parte di banchieri e capitalisti senza scrupoli.
13. Scompaiono le notizie dai mass-media e i cittadini occidentali tornano tranquillamente a dimenticarsi di quel popolo più o meno lontano (Com’è che si chiamavano? I libici? I libanesi? I liberiani? Mah!).
Visto su: http://freeondarevolution.blogspot.com/2011/12/come-scatenare-e-vincere-una-guerra-in.html
Fonte: http://lalternativaitalia.blogspot.com/2011/12/come-scatenare-e-vincere-una-guerra-in.html
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[Tony Blair, 1999, nel corso di una conferenza a Washington]
l seguente articolo prende spunto da un brano del libro “Massoneria e sette segrete” di Epiphanius (pagine 709/710) ed è integrato con delle citazioni di questo articolo di Nena News.
Ecco i punti essenziali per scatenare una guerra ed impossessarsi di paesi strategici. Il metodo, da decenni, è sempre lo stesso:
1. Si esaltano le differenze politiche/sociali/etniche di un paese e si armano le diverse fazioni.
[In Siria sono al lavoro squadroni della morte, composti da libici, ceceni, iracheni, afghani, gente senza scrupoli che semina terrore].
2. I cittadini del paese in questione vengono intimoriti con atti terroristici.
[Nell’ospedale di Zahara ci hanno detto che sono terrorizzati dai cecchini, appostati in ogni angolo, gente di varie nazionalità che uccide senza scrupoli. Colpiscono indiscriminatamente e un medico mi ha confidato che in questo momento la più grande preoccupazione per lui, come per chiunque, è quella di trovare il modo di tornare ogni giorno a casa senza farsi uccidere].
3. Arrivano i mass-media che iniziano a mostrare a tutto il mondo immagini strazianti di cadaveri/bombardamenti/disperazione.
[La situazione è molto diversa da come la raccontano i mass media internazionali. Mentre l’inglese Bbc, ad esempio, dava la notizia dello ‘scoppio della guerra civile’, che ho sentito con le mie orecchie mentre ero nell’albergo di Damasco, mi sono recato insieme al collega Mark George di Media Libre presso il luogo segnalato come il focolaio, la Tv siriana. In realtà, era stato tirato solo qualche petardo, niente di più. C’erano solo curiosi e nessuna tensione ma intanto la notizia aveva fatto il giro del mondo].
4. Cominciano le raccolte di aiuti umanitari da inviare nel paese in crisi.
5. Le organizzazioni umanitarie vengono obbligate ad aiutare una sola delle fazioni e vengono attaccate militarmente dall’altra fazione.
6. Entra in scena l’ONU che invia “truppe per la pace” che puntualmente si trovano in difficoltà e chiedono rinforzi.
7. L’opinione pubblica, ormai cotta a puntino, è convinta di dover fare tutto il possibile per “aiutare” il paese in conflitto, per salvaguardare la democrazia/i diritti/la libertà e vengono inviate nuove truppe e nuovo materiale.
8. Il conflitto diventa guerra che a questo punto può essere alimentata o contenuta a piacimento.
9. A seconda delle esigenze si attende che il paese venga più o meno distutto mentre si appoggia il partito-burattino che avrà il potere una volta ristabilita la “pace”.
10. Il paese rimane sotto il controllo delle Nazioni Unite mentre il nuovo governo impara cosa fare per assecondare i voleri dei mondialisti che hanno segretamente scatenato il conflitto.
11. Inizia la ricostruzione del paese che deve indebitarsi con la Banca Mondiale e col Fondo Monetario Internazionale privandosi delle proprie ricchezze naturali e privatizzando i servizi.
12. Inizia la colonizzazione del paese da parte di banchieri e capitalisti senza scrupoli.
13. Scompaiono le notizie dai mass-media e i cittadini occidentali tornano tranquillamente a dimenticarsi di quel popolo più o meno lontano (Com’è che si chiamavano? I libici? I libanesi? I liberiani? Mah!).
Visto su: http://freeondarevolution.blogspot.com/2011/12/come-scatenare-e-vincere-una-guerra-in.html
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
mi piace vedere ogni giorno gli aggiornamenti di fila!!!!!!!!!!!!!!
ma siamo sicuri che i tiranni siano veramente questi della NATO??????
avete visto il film RESTREPO ?
ma siamo sicuri che i tiranni siano veramente questi della NATO??????
avete visto il film RESTREPO ?
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
Lolita ha scritto:mi piace vedere ogni giorno gli aggiornamenti di fila!!!!!!!!!!!!!!
ma siamo sicuri che i tiranni siano veramente questi della NATO??????
avete visto il film RESTREPO ?
veramente no!? si impone una ricerchina su Wiki...
esiste il DVD?
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
Un sms annuncia una catastrofe in New Jersey
Ma era solo una prova dell'azienda telefonica
Migliaia di utenti hanno inondato di chiamate il 911. Dalla Verizon però nessuna spiegazione
20:12 - Dopo l'attentato alle Torri Gemelle, un nuovo scenario di terrore ha percosso per pochi istanti l'America. Lo pseudo attentatore questa volta però non ha le sembianze mediorientali né è di religione musulmana bensì è un'azienda telefonica (la Verizon), che ha lanciato un messaggio d'allarme ai suoi clienti del New Jersey per un'esercitazione. L'Sms, che ha scatenato il panico in migliaia di utenti, allertava di un'imminennte catastrofe e consigliava a tutti di rinchudersi nei rifugi.
Piccolo dettaglio da non trascurare: qualche distratto alla Verizon si è dimenticato di specificare nel testo inviato che era solo un'esercitazione. Risultato, il 911, il numero di emergenza equivalente al nostro 113, è stato preso d'assalto da chiamate di residenti che chiedevano spiegazioni.
La fobia collettiva si è calmata solamente dopo che le autorità hanno tweettato che non c'era alcuna emergenza. Da Verizon nessuna spiegazione, ma solo una email di scuse per lo spiacevole inconveniente.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1030929/un-sms-annuncia-una-catastrofe-in-new-jersey-ma-era-solo-una-prova-dellazienda-telefonica.shtml
Ma era solo una prova dell'azienda telefonica
Migliaia di utenti hanno inondato di chiamate il 911. Dalla Verizon però nessuna spiegazione
20:12 - Dopo l'attentato alle Torri Gemelle, un nuovo scenario di terrore ha percosso per pochi istanti l'America. Lo pseudo attentatore questa volta però non ha le sembianze mediorientali né è di religione musulmana bensì è un'azienda telefonica (la Verizon), che ha lanciato un messaggio d'allarme ai suoi clienti del New Jersey per un'esercitazione. L'Sms, che ha scatenato il panico in migliaia di utenti, allertava di un'imminennte catastrofe e consigliava a tutti di rinchudersi nei rifugi.
Piccolo dettaglio da non trascurare: qualche distratto alla Verizon si è dimenticato di specificare nel testo inviato che era solo un'esercitazione. Risultato, il 911, il numero di emergenza equivalente al nostro 113, è stato preso d'assalto da chiamate di residenti che chiedevano spiegazioni.
La fobia collettiva si è calmata solamente dopo che le autorità hanno tweettato che non c'era alcuna emergenza. Da Verizon nessuna spiegazione, ma solo una email di scuse per lo spiacevole inconveniente.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1030929/un-sms-annuncia-una-catastrofe-in-new-jersey-ma-era-solo-una-prova-dellazienda-telefonica.shtml
Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
"qualche distratto alla Verizon si è dimenticato di specificare nel testo inviato che era solo un'esercitazione"
una dimenticanza da nulla: incosciente, la sua dimenticanza poteva causare un caos difficilmente controllabile
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Fallimento Europa
di Alberto Roccatano per Nexus Edizioni
Il governo mondiale è già più forte sia che l’UE divori i suoi componenti, sia che i suoi componenti sfascino l’UE.
Questo è un micro-saggio che ha cercato di mettere insieme una grande mole di informazioni perché, chi vuole comprendere che cosa stia accadendo di così grave in Italia, in Europa, nel mondo, le possa utilizzare per formarsi una sua opinione.
In questo articolo, per la prima volta mi sono messo in mezzo. Il motivo è uno solo. Quando c’è un incendio non si sta a guardare, si cerca di capire cosa personalmente si può fare e lo si fa. Tutto qui.
La lettura è dura; perché parlare di economia per chi come me non è un economista non è semplice e spesso per essere più chiaro ho messo in campo documenti; e i documenti sono un buon numero.
Per aiutare nella lettura, presento qui sotto l’elenco dei paragrafi attraverso i quali si sviluppa questo lavoro di ricerca. Come è mia abitudine, ho cercato di ponderare le notizie secondo una visione giornalistica non condizionante. Spero di esserci riuscito. Dove mi sono messo in mezzo è nella lettera finale che ho dedicato a quelli che ho chiamato gli arrabiatindignati; leggendola si comprenderà perché l’ho valutata come “mettermi in mezzo”.
Ecco dunque i paragrafi attraverso i quali si è sviluppato questo corposo lavoro di ricerca.
Un ferma-immagine surreale
La “spreadite”, le dimissioni, la liberazione e il brindisellum
Chi ha voluto il governo Monti Napolitano Bce
Ma che governo è
Piangere per rimanere nell’Euro
Chi ha spinto l’Italia in questo Euro-disastro
Euroavvantaggiati, Europeisti, Euroillusi, Euroscettici, Eurofurbi
Alla Germania non serve più l’Euro
Per non affogare all’Italia serve la Lira
Non è l’Europa dei popoli
È tempo di ammettere che l’Euro è fallito
Lettera agli arrabiatindignati
Per una maggiore comprensione di quanto esposto in questo articolo sarebbe opportuno che il lettore conoscesse il contenuto dell’articolo ErrorEuropa pubblicato sul sito di Nexus.
Scarica il saggio completo in formato pdf >>
Scarica il testo completo inviato dal governo italiano al Vertice europeo dei Capi di Stato >>
link
Il governo mondiale è già più forte sia che l’UE divori i suoi componenti, sia che i suoi componenti sfascino l’UE.
Questo è un micro-saggio che ha cercato di mettere insieme una grande mole di informazioni perché, chi vuole comprendere che cosa stia accadendo di così grave in Italia, in Europa, nel mondo, le possa utilizzare per formarsi una sua opinione.
In questo articolo, per la prima volta mi sono messo in mezzo. Il motivo è uno solo. Quando c’è un incendio non si sta a guardare, si cerca di capire cosa personalmente si può fare e lo si fa. Tutto qui.
La lettura è dura; perché parlare di economia per chi come me non è un economista non è semplice e spesso per essere più chiaro ho messo in campo documenti; e i documenti sono un buon numero.
Per aiutare nella lettura, presento qui sotto l’elenco dei paragrafi attraverso i quali si sviluppa questo lavoro di ricerca. Come è mia abitudine, ho cercato di ponderare le notizie secondo una visione giornalistica non condizionante. Spero di esserci riuscito. Dove mi sono messo in mezzo è nella lettera finale che ho dedicato a quelli che ho chiamato gli arrabiatindignati; leggendola si comprenderà perché l’ho valutata come “mettermi in mezzo”.
Ecco dunque i paragrafi attraverso i quali si è sviluppato questo corposo lavoro di ricerca.
Un ferma-immagine surreale
La “spreadite”, le dimissioni, la liberazione e il brindisellum
Chi ha voluto il governo Monti Napolitano Bce
Ma che governo è
Piangere per rimanere nell’Euro
Chi ha spinto l’Italia in questo Euro-disastro
Euroavvantaggiati, Europeisti, Euroillusi, Euroscettici, Eurofurbi
Alla Germania non serve più l’Euro
Per non affogare all’Italia serve la Lira
Non è l’Europa dei popoli
È tempo di ammettere che l’Euro è fallito
Lettera agli arrabiatindignati
Per una maggiore comprensione di quanto esposto in questo articolo sarebbe opportuno che il lettore conoscesse il contenuto dell’articolo ErrorEuropa pubblicato sul sito di Nexus.
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SEI RIVELAZIONI SHOCK SUL “GOVERNO SEGRETO” DI WALL STREET Tratto da: SEI RIVELAZIONI SHOCK SUL “GOVERNO SEGRETO” DI WALL STREET
Alti funzionari hanno volontariamente mascherato la vera dimensione dei salvataggi del 2008-’09 al Congresso e all’opinione pubblica.
Ora abbiamo prove concrete che Wall Street e Washington stanno gestendo un governo segreto bel lontano dal processo democratico. Grazie a una richiesta per la libertà di informazioni fatta da Bloomberg News, il pubblico ha ora accesso a oltre 29.000 pagine di documenti della Fed e ad altre 21.000 transazioni della Fed che sono state deliberatamente nascoste, e per buone ragioni. (Vedi qui).
Questi documenti mostrano come alti funzionari del governo hanno volontariamente celato al Congresso e al pubblico il vero scopo dei salvataggi del 2008-’09 che hanno arricchito i pochi e rafforzato gli interessi dei giganti di Wall Street. Ora sappiamo che:
I salvataggi segreti di Wall Street ammontavano 7,77 trilioni di dollari, dieci volte più del Troubled Asset Relief Program (TARP) da 700 miliardi approvato dal Congresso nel 2008.
La conoscenza dei fondi per i salvataggi segreti non era stata condivisa con il Congresso anche quando stava stilando e dibattendo le leggi per smantellare le grandi banche.
Il finanziamento segreto, fornito a tassi più bassi del livello di mercato, hanno fornito alle banche di Wall Street altri 13 miliardi di dollari in profitti. (Denaro sufficiente per assumere più di 325.000 insegnanti.)
I prestiti segreti hanno finanziato le fusioni bancarie, per far sì che le banche più grandi potessero crescere ancora. Questo denaro ha anche permesso alle banche di dar manforte alle proprie iniziative di lobby.
Quando Henry Paulson (il Segretario al Tesoro sotto Bush) informò il Congresso e il pubblico che ci sarebbe stato bisogno solo di piccole riforme per proteggere Fannie Mae e Freddie Mac dal collasso, si incontrò segretamente con i manager dei maggiori hedge fund di Wall Street – tra loro, gli ex colleghi di Goldman Sachs – per avvisarli che era sul punto di nazionalizzare le gigantesche compagnie di emissione di mutui, una mossa che avrebbe praticamente svuotato il valore azionario di queste aziende. Questa informazione era di enorme valore, perché ha consentito a questi hedge fund di shortare Fannie e Freddie, facendo una fortuna.
Quando Timothy Geithner era a capo della NY Federal Reserve, si lamentò delle azioni legislative del senatore Ted Kaufman, del Delaware, volte a limitare le dimensioni delle banche, perché questo argomento era “troppo complesso per il Congresso e che le persone che conoscono i mercati dovrebbero gestire in prima persona queste decisioni”. Nel frattempo, Geithner era totalmente a conoscenza degli enormi prestiti segreti, mentre il senatore Kaufman ne era all’oscuro. Anche Barney Frank, che stava redigendo una fondamentale legislazione di riforma del settore bancario, non era informato dei prestiti segreti. Nessuno al Congresso ne sapeva niente.
Cosa significa tutto questo?
1. Le grandi banche e gli hedge fund erano in guai più grossi di quello che ci hanno fatto credere.
Come molti di noi avevano sospettato, tutte le grandi banche erano in ginocchio a mendicare aiuto – in segreto – mentre assicuravano i propri investitori, il pubblico e il Congresso che non c’erano problemi. Avevano scommesso e perso. In base alle regole del capitalismo ideale, avrebbe dovuto patire una qualche “distruzione creativa” e vedere la propria quotazione eliminata dalla bancarotta, con i manager sostituiti. L’intero sistema bancario doveva essere riorganizzato da cima a fondo. Invece, questi colossali fallimenti sono stati segretamente ricompensati.
2. Il governo segreto di Wall Street si è assicurato che le maggiori banche diventassero ancora più grandi, aiutate dal finanziamento segreto.
Mentre il Congresso stava discutendo i progetti di legge per smantellare le grandi banche e per reintrodurre il Glass Steagall Act (per separare le banche di investimento da quelle commerciali), il governo segreto stava utilizzando fondi per crescere ancora di più tramite fusioni e acquisizioni. Siccome il Congresso e il pubblico erano all’oscuro del finanziamento segreto e della condizione pietosa di tutte le banche, questo progetto di legge fu facilmente accantonato. Come il grafico qui sotto mostra in modo terribilmente chiaro, le banche “troppo grandi per fallire” sono cresciute ancora di più.
3. Tanto più grande diventa Wall Street, tanto più governo si può comprare
Questa parte non è segreta. Quando le sei maggiori banche si sono ingrandite, hanno speso sempre più fondi per assicurarsi di non dover soffrire di impatti sconvenienti dalla riforma della legislazione bancaria. Dopo che queste banche hanno ricevuto centinaia di miliardi in prestiti segreti, hanno incrementato i propri fondi per poter mantenere la loro dimensione e il loro potere. Date un’occhiata e disperatevi:
4. Il governo segreto di Wall Street si protegge da sé
Intanto, non è facile capire come il Segretario al Tesoro Paulson, ex direttore di Goldman Sachs, abbiamo potuto rischiare tanto per riunirsi segretamente con i manager dei giganteschi hedge fund, molti dei quali hanno lavorato da Goldman Sachs. Come è possibile che il funzionario finanziario di più alto grado abbia potuto dare una soffiata a queste élite degli hedge fund sull’imminente acquisizione di Fannie e Freddie prima che il Congresso e il pubblico ne venissero informati? Bene, una risposta viene dal fatto che Paulson si sentì obbligato di avvertire i suoi vecchi compari della prossima nazionalizzazione. Forse ha voluto tirarli fuori dai guai nel caso in cui fossero pesantemente coinvolti in questi mercati. O forse gli voleva solo dare una dritta davvero valida per farci sopra dei soldi. Ma la spiegazione più profonda, credo, è che i più alti funzionari governativi di Wall Street– Paulson, Summers, Geithner, Orszag (l’ex direttore dell’OMB di Obama che ora prende milioni lavorando per CitiGroup), eccetera, credono ciecamente a ciò che segue:
Le banche di Wall Street sono le migliori al mondo e sono l’avanguardia dell’economia statunitense. Sono il nostro futuro.
I banchieri di Wall Street e i manager degli hedge fund sono incredibilmente più brillanti e svegli del resto di noi. Si meritano la nostra ammirazione.
Aiutare Wall Street a crescere e prosperare equivale esattamente ad aiutare tutti gli americani e l’intera economia. Si meritano il nostro sostegno.
Le riunioni segrete per fornire informazione “insider” sono la norma a Wall Street. Non c’è niente di sbagliato nell’avvertire gli amici sulle prossime decisioni politiche che potrebbero impattare i loro profitti.
Non c’è assolutamente niente di strano nel fornire trilioni di dollari di prestiti segreti ai più bravi e ai più svegli, e non dire niente al Congresso.
È un circolo chiuso di auto-giustificazione e auto-inganno: Wall Street è brillante. Quello che fa Wall Street è un bene per il paese. Aiutare i profitti di Wall Street è un bene per il paese. Nascondere la verità ai dirigenti democraticamente eletti è un bene per il paese, perché Wall Street è tosta e la sa lunga.
E tutto ciò viene davvero creduto da Wall Street e dal suo governo segreto, anche se Wall Street, e solo Wall Street, ha abbattuto l’economia e sterminato otto milioni di posti di lavoro nel giro di pochi mesi. Davvero brillante!
5. Wall Street è un pericolo evidente per la democrazia
Di solito, non sono un allarmista. Infatti, spesso mi schiero contro le teorie cospirative superficiali. Voglio credere ancora che la nostra democrazia abbia delle promesse. Ma il collasso indotto da Wall Street e la risposta del governo mi hanno davvero preoccupato. Le rivelazioni di Bloomberg News suggeriscono che il governo segreto di Wall Street ha un enorme disprezzo per quello che rimane della democrazia. Le élite finanziarie ovviamente credono che non ci si possa fidare che il Congresso faccia quanto dovuto anche quando è corrotto dalle stesse banche che dovrebbe controllare. E per il resto di noi? Siamo solamente una massa finanziariamente illetterata da manipolare con i mass media. Anche le nostre teste possono venire corrotte da un marketing adeguato.
Questa arroganza e corruzione finanziaria corrode duramente i nostri valori democratici. Ci sono già molti americani che, per buone ragioni, non si fidano più del loro governo. Ci sono già molti americani che, per buone ragioni, non votano più. Ci sono già molti americani che, per buone ragioni, credono che la democrazia che viviamo sia una truffa. Wall Street non poteva aver scritto una sceneggiatura migliore per mantenere il proprio dominio.
6. Occupy Wall Street è fondamentalmente corretto, ma c’è bisogno di più
Gli occupanti hanno pesantemente attaccato le élite di Wall Street e fatto presa sull’immaginario del paese con il loro argomento sull’1% contro il restante 99. E l’idea si sta sempre più diffondendo. Ma è solo l’inizio. Per riprendersi la nostra nazione dal governo segreto di Wall Street, dobbiamo sviluppare un movimento enorme tra il 99 per cento. Anche se speriamo che possa avvenire spontaneamente tramite Twitter e Facebook, sappiamo che richiederà un’organizzazione radicale forte di milioni di persone.
Al momento, nessuno sa che forma potrà assumere. Ma una cosa la sappiamo: che le grandi concentrazioni di potere e di ricchezza non lasciano il proprio potere e la propria ricchezza senza lottare fino all’ultimo. Il governo segreto di Wall Street è più che disposto a proteggere sé stesso, anche se dovesse sovvertire la democrazia. I nostri occupanti hanno dimostrato un gran coraggio per aiutarci a reclamare i nostri diritti democratici. Speriamo che la cosa si propaghi… e velocemente.
Fonte: 6 Shocking Revelations About Wall Street’s “Secret Government”
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=9508
Tratto da: SEI RIVELAZIONI SHOCK SUL “GOVERNO SEGRETO” DI WALL STREET | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2011/12/14/sei-rivelazioni-shock-sul-%e2%80%9cgoverno-segreto%e2%80%9d-di-wall-street/#ixzz1gbEXrVWD
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Ora abbiamo prove concrete che Wall Street e Washington stanno gestendo un governo segreto bel lontano dal processo democratico. Grazie a una richiesta per la libertà di informazioni fatta da Bloomberg News, il pubblico ha ora accesso a oltre 29.000 pagine di documenti della Fed e ad altre 21.000 transazioni della Fed che sono state deliberatamente nascoste, e per buone ragioni. (Vedi qui).
Questi documenti mostrano come alti funzionari del governo hanno volontariamente celato al Congresso e al pubblico il vero scopo dei salvataggi del 2008-’09 che hanno arricchito i pochi e rafforzato gli interessi dei giganti di Wall Street. Ora sappiamo che:
I salvataggi segreti di Wall Street ammontavano 7,77 trilioni di dollari, dieci volte più del Troubled Asset Relief Program (TARP) da 700 miliardi approvato dal Congresso nel 2008.
La conoscenza dei fondi per i salvataggi segreti non era stata condivisa con il Congresso anche quando stava stilando e dibattendo le leggi per smantellare le grandi banche.
Il finanziamento segreto, fornito a tassi più bassi del livello di mercato, hanno fornito alle banche di Wall Street altri 13 miliardi di dollari in profitti. (Denaro sufficiente per assumere più di 325.000 insegnanti.)
I prestiti segreti hanno finanziato le fusioni bancarie, per far sì che le banche più grandi potessero crescere ancora. Questo denaro ha anche permesso alle banche di dar manforte alle proprie iniziative di lobby.
Quando Henry Paulson (il Segretario al Tesoro sotto Bush) informò il Congresso e il pubblico che ci sarebbe stato bisogno solo di piccole riforme per proteggere Fannie Mae e Freddie Mac dal collasso, si incontrò segretamente con i manager dei maggiori hedge fund di Wall Street – tra loro, gli ex colleghi di Goldman Sachs – per avvisarli che era sul punto di nazionalizzare le gigantesche compagnie di emissione di mutui, una mossa che avrebbe praticamente svuotato il valore azionario di queste aziende. Questa informazione era di enorme valore, perché ha consentito a questi hedge fund di shortare Fannie e Freddie, facendo una fortuna.
Quando Timothy Geithner era a capo della NY Federal Reserve, si lamentò delle azioni legislative del senatore Ted Kaufman, del Delaware, volte a limitare le dimensioni delle banche, perché questo argomento era “troppo complesso per il Congresso e che le persone che conoscono i mercati dovrebbero gestire in prima persona queste decisioni”. Nel frattempo, Geithner era totalmente a conoscenza degli enormi prestiti segreti, mentre il senatore Kaufman ne era all’oscuro. Anche Barney Frank, che stava redigendo una fondamentale legislazione di riforma del settore bancario, non era informato dei prestiti segreti. Nessuno al Congresso ne sapeva niente.
Cosa significa tutto questo?
1. Le grandi banche e gli hedge fund erano in guai più grossi di quello che ci hanno fatto credere.
Come molti di noi avevano sospettato, tutte le grandi banche erano in ginocchio a mendicare aiuto – in segreto – mentre assicuravano i propri investitori, il pubblico e il Congresso che non c’erano problemi. Avevano scommesso e perso. In base alle regole del capitalismo ideale, avrebbe dovuto patire una qualche “distruzione creativa” e vedere la propria quotazione eliminata dalla bancarotta, con i manager sostituiti. L’intero sistema bancario doveva essere riorganizzato da cima a fondo. Invece, questi colossali fallimenti sono stati segretamente ricompensati.
2. Il governo segreto di Wall Street si è assicurato che le maggiori banche diventassero ancora più grandi, aiutate dal finanziamento segreto.
Mentre il Congresso stava discutendo i progetti di legge per smantellare le grandi banche e per reintrodurre il Glass Steagall Act (per separare le banche di investimento da quelle commerciali), il governo segreto stava utilizzando fondi per crescere ancora di più tramite fusioni e acquisizioni. Siccome il Congresso e il pubblico erano all’oscuro del finanziamento segreto e della condizione pietosa di tutte le banche, questo progetto di legge fu facilmente accantonato. Come il grafico qui sotto mostra in modo terribilmente chiaro, le banche “troppo grandi per fallire” sono cresciute ancora di più.
3. Tanto più grande diventa Wall Street, tanto più governo si può comprare
Questa parte non è segreta. Quando le sei maggiori banche si sono ingrandite, hanno speso sempre più fondi per assicurarsi di non dover soffrire di impatti sconvenienti dalla riforma della legislazione bancaria. Dopo che queste banche hanno ricevuto centinaia di miliardi in prestiti segreti, hanno incrementato i propri fondi per poter mantenere la loro dimensione e il loro potere. Date un’occhiata e disperatevi:
4. Il governo segreto di Wall Street si protegge da sé
Intanto, non è facile capire come il Segretario al Tesoro Paulson, ex direttore di Goldman Sachs, abbiamo potuto rischiare tanto per riunirsi segretamente con i manager dei giganteschi hedge fund, molti dei quali hanno lavorato da Goldman Sachs. Come è possibile che il funzionario finanziario di più alto grado abbia potuto dare una soffiata a queste élite degli hedge fund sull’imminente acquisizione di Fannie e Freddie prima che il Congresso e il pubblico ne venissero informati? Bene, una risposta viene dal fatto che Paulson si sentì obbligato di avvertire i suoi vecchi compari della prossima nazionalizzazione. Forse ha voluto tirarli fuori dai guai nel caso in cui fossero pesantemente coinvolti in questi mercati. O forse gli voleva solo dare una dritta davvero valida per farci sopra dei soldi. Ma la spiegazione più profonda, credo, è che i più alti funzionari governativi di Wall Street– Paulson, Summers, Geithner, Orszag (l’ex direttore dell’OMB di Obama che ora prende milioni lavorando per CitiGroup), eccetera, credono ciecamente a ciò che segue:
Le banche di Wall Street sono le migliori al mondo e sono l’avanguardia dell’economia statunitense. Sono il nostro futuro.
I banchieri di Wall Street e i manager degli hedge fund sono incredibilmente più brillanti e svegli del resto di noi. Si meritano la nostra ammirazione.
Aiutare Wall Street a crescere e prosperare equivale esattamente ad aiutare tutti gli americani e l’intera economia. Si meritano il nostro sostegno.
Le riunioni segrete per fornire informazione “insider” sono la norma a Wall Street. Non c’è niente di sbagliato nell’avvertire gli amici sulle prossime decisioni politiche che potrebbero impattare i loro profitti.
Non c’è assolutamente niente di strano nel fornire trilioni di dollari di prestiti segreti ai più bravi e ai più svegli, e non dire niente al Congresso.
È un circolo chiuso di auto-giustificazione e auto-inganno: Wall Street è brillante. Quello che fa Wall Street è un bene per il paese. Aiutare i profitti di Wall Street è un bene per il paese. Nascondere la verità ai dirigenti democraticamente eletti è un bene per il paese, perché Wall Street è tosta e la sa lunga.
E tutto ciò viene davvero creduto da Wall Street e dal suo governo segreto, anche se Wall Street, e solo Wall Street, ha abbattuto l’economia e sterminato otto milioni di posti di lavoro nel giro di pochi mesi. Davvero brillante!
5. Wall Street è un pericolo evidente per la democrazia
Di solito, non sono un allarmista. Infatti, spesso mi schiero contro le teorie cospirative superficiali. Voglio credere ancora che la nostra democrazia abbia delle promesse. Ma il collasso indotto da Wall Street e la risposta del governo mi hanno davvero preoccupato. Le rivelazioni di Bloomberg News suggeriscono che il governo segreto di Wall Street ha un enorme disprezzo per quello che rimane della democrazia. Le élite finanziarie ovviamente credono che non ci si possa fidare che il Congresso faccia quanto dovuto anche quando è corrotto dalle stesse banche che dovrebbe controllare. E per il resto di noi? Siamo solamente una massa finanziariamente illetterata da manipolare con i mass media. Anche le nostre teste possono venire corrotte da un marketing adeguato.
Questa arroganza e corruzione finanziaria corrode duramente i nostri valori democratici. Ci sono già molti americani che, per buone ragioni, non si fidano più del loro governo. Ci sono già molti americani che, per buone ragioni, non votano più. Ci sono già molti americani che, per buone ragioni, credono che la democrazia che viviamo sia una truffa. Wall Street non poteva aver scritto una sceneggiatura migliore per mantenere il proprio dominio.
6. Occupy Wall Street è fondamentalmente corretto, ma c’è bisogno di più
Gli occupanti hanno pesantemente attaccato le élite di Wall Street e fatto presa sull’immaginario del paese con il loro argomento sull’1% contro il restante 99. E l’idea si sta sempre più diffondendo. Ma è solo l’inizio. Per riprendersi la nostra nazione dal governo segreto di Wall Street, dobbiamo sviluppare un movimento enorme tra il 99 per cento. Anche se speriamo che possa avvenire spontaneamente tramite Twitter e Facebook, sappiamo che richiederà un’organizzazione radicale forte di milioni di persone.
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Fonte: 6 Shocking Revelations About Wall Street’s “Secret Government”
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=News&file=article&sid=9508
Tratto da: SEI RIVELAZIONI SHOCK SUL “GOVERNO SEGRETO” DI WALL STREET | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2011/12/14/sei-rivelazioni-shock-sul-%e2%80%9cgoverno-segreto%e2%80%9d-di-wall-street/#ixzz1gbEXrVWD
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
tutto questo dimostra come la realtà sia lontana eoni dal "piccolo mondo antico" dei media..
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BILDERBERG RIABILITATO E DICHIARATO IDONEO A GOVERNARE IL MONDO
Una delle società più segrete al mondo sta venendo allo scoperto, sbattendo le palpebre alla lampeggiante e violenta luce del giorno, come Dracula che inaspettatamente decidesse di sentirsi più al sicuro emergendo dalla sua cripta fredda e umida al sorgere del sole. “Sorgere del sole”, è la parola giusta. Mai le prospettive di un unico ordine mondiale sono sembrate più rosee, o più a portata di mano.
Di Richard Cottrell
End The Lie
Così, non può essere affatto una coincidenza che il Gruppo Bilderberg, e la sua conventicola sorella, la Commissione Trilaterale, stiano improvvisamente a crogiolarsi sulle sedie a sdraio sui prati della rispettabilità pubblica.
È mia sincera convinzione che stiamo assistendo ad azioni di “riscaldamento” idonee a preparare noi tutti ad un unico ordine mondiale, nel momento in cui l’orchestrato smantellamento dell’intera economia globale comincia a mordere e a lasciare i segni.
Subito dopo che il consorzio Bilderberg / Goldman Sachs / Unione Europea aveva promosso colpi di Stato in Italia e in Grecia nel mese di novembre, l’agenzia Reuters diffondeva un dispaccio, (Reuters wired a report ), in cui veniva comunicato che il gruppo Bilderberg e la Commissione Trilaterale avevano assunto il controllo su tutta l’Europa.
L’agenzia faceva apparire i “gemelli terribili” degni di essere applauditi per aver raccolto il calice avvelenato della grande crisi del debito, che a quanto si dice sta erodendo l’euro.
Prima di proseguire, dobbiamo sottolineare che sul curriculum pubblico del direttore generale della Reuters, Peter Job, costui non è nuovo nel condividere il pane alla tavola dei dominatori dell’universo.
[Nota editoriale: in effetti, questa condivisione è così notoria che un documento formato pdf ospitato sul sito ufficiale del Dipartimento della Difesa rivela che esattamente a pagina 7 sotto la voce “Regno Unito” Job si trova primo nella lista.]
Beh, si potrebbe dire, Job ha diritto di trascorrere il suo tempo libero come vuole. Vero.
Il problema è che l’indipendenza editoriale merita di divenire oggetto di discussione e di contestazione nel momento in cui una fonte primaria di notizie e informazioni ha giurato di mantenere il segreto su eventi in cui è coinvolta. Non siamo in presenza di informative non attribuibili, non ufficiali, da evitare assolutamente, anche se diffuse da un giornalismo sinceramente onesto.
Il contenuto degli incontri del Bilderberg è riservato, sebbene sia privo di senso per qualsiasi dei partecipanti negare che lo scopo degli incontri annuali, per lo meno, è quello di influenzare i governi e le autorità pubbliche di tutto il mondo ad agire in un certo modo.
Posso sembrare antiquato, ma il compito principale dei media è quello di proteggere e nutrire la democrazia, dispiegando i fatti davanti al popolo.
Allora, questa è la domanda grande come una casa: i media possono essere direttamente coinvolti nella formazione della politica, quando il loro compito nella vita è quello di riferire e commentare le cose pubbliche?
fonte: Voci dalla strada
Di Richard Cottrell
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Così, non può essere affatto una coincidenza che il Gruppo Bilderberg, e la sua conventicola sorella, la Commissione Trilaterale, stiano improvvisamente a crogiolarsi sulle sedie a sdraio sui prati della rispettabilità pubblica.
È mia sincera convinzione che stiamo assistendo ad azioni di “riscaldamento” idonee a preparare noi tutti ad un unico ordine mondiale, nel momento in cui l’orchestrato smantellamento dell’intera economia globale comincia a mordere e a lasciare i segni.
Subito dopo che il consorzio Bilderberg / Goldman Sachs / Unione Europea aveva promosso colpi di Stato in Italia e in Grecia nel mese di novembre, l’agenzia Reuters diffondeva un dispaccio, (Reuters wired a report ), in cui veniva comunicato che il gruppo Bilderberg e la Commissione Trilaterale avevano assunto il controllo su tutta l’Europa.
L’agenzia faceva apparire i “gemelli terribili” degni di essere applauditi per aver raccolto il calice avvelenato della grande crisi del debito, che a quanto si dice sta erodendo l’euro.
Prima di proseguire, dobbiamo sottolineare che sul curriculum pubblico del direttore generale della Reuters, Peter Job, costui non è nuovo nel condividere il pane alla tavola dei dominatori dell’universo.
[Nota editoriale: in effetti, questa condivisione è così notoria che un documento formato pdf ospitato sul sito ufficiale del Dipartimento della Difesa rivela che esattamente a pagina 7 sotto la voce “Regno Unito” Job si trova primo nella lista.]
Beh, si potrebbe dire, Job ha diritto di trascorrere il suo tempo libero come vuole. Vero.
Il problema è che l’indipendenza editoriale merita di divenire oggetto di discussione e di contestazione nel momento in cui una fonte primaria di notizie e informazioni ha giurato di mantenere il segreto su eventi in cui è coinvolta. Non siamo in presenza di informative non attribuibili, non ufficiali, da evitare assolutamente, anche se diffuse da un giornalismo sinceramente onesto.
Il contenuto degli incontri del Bilderberg è riservato, sebbene sia privo di senso per qualsiasi dei partecipanti negare che lo scopo degli incontri annuali, per lo meno, è quello di influenzare i governi e le autorità pubbliche di tutto il mondo ad agire in un certo modo.
Posso sembrare antiquato, ma il compito principale dei media è quello di proteggere e nutrire la democrazia, dispiegando i fatti davanti al popolo.
Allora, questa è la domanda grande come una casa: i media possono essere direttamente coinvolti nella formazione della politica, quando il loro compito nella vita è quello di riferire e commentare le cose pubbliche?
fonte: Voci dalla strada
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
"ma il compito principale dei media è quello di proteggere e nutrire la democrazia, dispiegando i fatti davanti al popolo"
ma parla sul serio o scherza
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Donna muore di influenza suina dopo aver ricevuto il vaccino per l'influenza suina!
Lunedì 24 gennaio 2011
Una donna inglese di 68 anni, di nome Eleonora Carruthers è morta per l'influenza suina. È importante sottolineare che le fu dato il vaccino alcuni mesi fa e le raccomandarono che lo stesso avrebbe offerto la sua protezione assoluta dall'influenza.
Sua figlia, Carole, in un articolo sul Dailymail dice: "'Quello che non capisco è che la mamma aveva fatto il vaccino in ottobre, perché era in un gruppo a rischio".
Carol continua a spiegare come i medici le assicurarono che il vaccino avrebbe offerto alla sua mamma una protezione "antiproiettile" contro l'influenza: "Sono stata malata a Capodanno, e ho chiesto al medico se dovevo tenere lontano mamma, ma mi hanno detto che il vaccino dovrebbe proteggererla dall' influenza ". http://www.dailymail.co.uk/health/...
Ciò che a Carole non è stato detto, naturalmente, è che a lei è stato mentito circa il vaccino contro l'influenza.
I vaccini contro l'influenza non sono efficaci al 100% per proteggere le persone . Sono neanche il 50% efficaci. In realtà, un'analisi critica dei dati disponibili rivela che il vaccino influenzale è efficace solo su 1 su 100 persone (http://www.naturalnews.com/029641_v ... )
A Carole non è stato anche detto che i medici si trovano a fare affermazioni oltraggiose circa l'efficacia dei vaccini contro l'influenza e di tutela che sono del tutto prive di fondamento di base dei dati scientifici. Questa esagerazione dei benefici dei vaccini influenzali si ripete anche attraverso materiale pubblicitario e promozionale, molti dei quali implica una "protezione al 100%" promessa per i vaccini contro l'influenza - anche se tale affermazione è in realtà fraudolenta.
NaturalNews ha da tempo messo in guardia le persone che ricevono vaccino contro l'influenza che provoca in realtà un aumento del rischio di contrarre l'influenza. Inoltre, la maggior parte delle persone che hanno contratto l'influenza in un dato anno sono le stesse persone che abitualmente si vaccinano!
Nel frattempo, la vera soluzione per la protezione contro l'influenza suina, la nutrizione, è del tutto escluso dalle autorità sanitarie . Si rifiutano di dire alla gente che la vitamina D offre protezione altamente efficace contro l'influenza, specialmente quando rafforzata da altri elementi nutritivi che incrementano il sistema immunitario come lo zinco.
traduzione: Daniele L - AltraNews
fonte: http://www.naturalnews.com/031010...
Pubblicato da Daniele L. a 19:41
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Una donna inglese di 68 anni, di nome Eleonora Carruthers è morta per l'influenza suina. È importante sottolineare che le fu dato il vaccino alcuni mesi fa e le raccomandarono che lo stesso avrebbe offerto la sua protezione assoluta dall'influenza.
Sua figlia, Carole, in un articolo sul Dailymail dice: "'Quello che non capisco è che la mamma aveva fatto il vaccino in ottobre, perché era in un gruppo a rischio".
Carol continua a spiegare come i medici le assicurarono che il vaccino avrebbe offerto alla sua mamma una protezione "antiproiettile" contro l'influenza: "Sono stata malata a Capodanno, e ho chiesto al medico se dovevo tenere lontano mamma, ma mi hanno detto che il vaccino dovrebbe proteggererla dall' influenza ". http://www.dailymail.co.uk/health/...
Ciò che a Carole non è stato detto, naturalmente, è che a lei è stato mentito circa il vaccino contro l'influenza.
I vaccini contro l'influenza non sono efficaci al 100% per proteggere le persone . Sono neanche il 50% efficaci. In realtà, un'analisi critica dei dati disponibili rivela che il vaccino influenzale è efficace solo su 1 su 100 persone (http://www.naturalnews.com/029641_v ... )
A Carole non è stato anche detto che i medici si trovano a fare affermazioni oltraggiose circa l'efficacia dei vaccini contro l'influenza e di tutela che sono del tutto prive di fondamento di base dei dati scientifici. Questa esagerazione dei benefici dei vaccini influenzali si ripete anche attraverso materiale pubblicitario e promozionale, molti dei quali implica una "protezione al 100%" promessa per i vaccini contro l'influenza - anche se tale affermazione è in realtà fraudolenta.
NaturalNews ha da tempo messo in guardia le persone che ricevono vaccino contro l'influenza che provoca in realtà un aumento del rischio di contrarre l'influenza. Inoltre, la maggior parte delle persone che hanno contratto l'influenza in un dato anno sono le stesse persone che abitualmente si vaccinano!
Nel frattempo, la vera soluzione per la protezione contro l'influenza suina, la nutrizione, è del tutto escluso dalle autorità sanitarie . Si rifiutano di dire alla gente che la vitamina D offre protezione altamente efficace contro l'influenza, specialmente quando rafforzata da altri elementi nutritivi che incrementano il sistema immunitario come lo zinco.
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Wall Street come Firenze?
Crollerà l'attuale sistema bancario come quello dei Medici alla fine del Rinascimento? E' una delle tesi di Ray Merriman nel suo ultimo commento su AstroFinanza.com. Il noto astrologo finanziario americano ritiene che l'attuale periodo storico presenti sconcertanti affinità con quello in cui ebbe fine l'impero bancario dei Medici, il più potente ed influente del Rinascimento, corrotto da conflitti d'interesse coi leader politici ed economici di allora. Questa tesi è suffragata dal fatto che al tempo in cui le istituzioni finanziarie e politiche dell'Italia del Cinquecento andarono in rovina ed il potere passò di fatto ad altre nazioni che inaugurarono l'era delle grandi scoperte, era in atto un raro e potente ciclo planetario che si ripete ogni 126 anni e che coinvolgeva, ora come allora, i pianeti lontani Urano, Nettuno e Plutone. Secondo Merriman questa rara configurazione planetaria sconvolgerà il nostro sistema politico, economico e finanziario fino al 2018, e provocherà anche un'intensificarsi di eventi terroristici e catastrofi naturali.
Scrive Merriman nel suo ultimo libro "Previsioni 2012": "Il fatto è che siamo in questo stato da "Confini della Realtà" da quando è iniziato il Climax Cardinale, nel 2008. E durerà fino al 2015. Ma negli ultimi tre anni (2012-2015) conterrà il primo quarto del ciclo di 126 anni di Urano-Plutone, noto anche come quadratura crescente. Ed è quello che noi astrologi consideriamo il "Big One". Quando si guarda indietro alla storia, ritengo che si possano ben vedere somiglianze tra oggi e la fine del Rinascimento italiano, quando l'impero bancario dei Medici è crollato. Si vedranno somiglianze col periodo 1848-1877, quando si sono verificati la Corsa all'Oro in California, la Guerra Civile, l'Emancipazione e la più lunga depressione economica della storia USA (1872-1878, l'ultima quadratura crescente tra Urano e Plutone) anche se i mercati azionari avevano raggiunto nuovi massimi storici all'inizio di essa. Si vedranno somiglianze col periodo 1932-1934, che è stata l'ultima quadratura (calante) tra Urano e Plutone. Ed infine somiglianze col 1965-1966, in cui vi è stata la congiunzione che ha dato inizio all'attuale ciclo di Urano-Plutone, per cui i temi di quel periodo si manifesteranno di nuovo durante questa fase del primo quarto di ciclo del 2012-2015. Questi non sono certo periodi di calma e semplicità. Sono turbolenti, sia socialmente che politicamente, ma anche in termini di madre natura (Urano governa i terremoti, Plutone la distruzione, ed insieme si riferiscono alla possibilità di terrorismo e armi di distruzione di massa, soprattutto con Urano in Ariete negli anni 2011-2018)."
07/12/2011 - Massimo Moras (astrofinanza)
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MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità
E' del 14 Dicembre 2011 la notizia che Monti ne ha annunciato l'approvazione a breve... si tratta di VERA e PROPRIA SCHIAVITU', il video ne spiega il funzionamento, in particolare come si potrà esigere MILIARDI di Euro dagli stati dell'Eurozona da pagare entro 7 giorni. POSSONO ROVINARE UNA NAZIONE IN UNA SETTIMANA !?! In Italia NESSUNO NE PARLA, solo pochi blog liberi...
Oltre alla manovra di lacrime e sangue, il recente Consiglio Europeo ha anticipato l'entrata in vigore del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM). Con un'azione subdola dunque, 17 paesi dell'eurozona, saranno costretti a cedere nuovamente sovranità e a contribuire con ingenti somme ad una struttura internazionale che opera nel segreto professionale, con un regime di totale immunità e ingiudicabilità. L'Italia, con un debito mostruoso e in grossissime difficoltà, sarà costretta a finanziare il MES con 125 miliardi di euro che, unitamente ai contributi degli altri paesi, andranno a costituire un fondo per prestiti (con interessi) per i paesi in crisi finanziaria! Un paradosso che ha tutto il sapore dell'inganno...
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Oltre alla manovra di lacrime e sangue, il recente Consiglio Europeo ha anticipato l'entrata in vigore del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM). Con un'azione subdola dunque, 17 paesi dell'eurozona, saranno costretti a cedere nuovamente sovranità e a contribuire con ingenti somme ad una struttura internazionale che opera nel segreto professionale, con un regime di totale immunità e ingiudicabilità. L'Italia, con un debito mostruoso e in grossissime difficoltà, sarà costretta a finanziare il MES con 125 miliardi di euro che, unitamente ai contributi degli altri paesi, andranno a costituire un fondo per prestiti (con interessi) per i paesi in crisi finanziaria! Un paradosso che ha tutto il sapore dell'inganno...
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Alla vigilia della terza guerra mondiale arriva un appello internazionale
di Helga Zepp-LaRouche, Presidente del Movimento Solidarietà tedesco (BüSo) – 19.11.2011
“Temo che sarà un fait accompli…. Accadrà un mattino: ci sveglieremo e l’attacco sarà stato condotto”.
Così ha dichiarato recentemente all’agenzia stampa EIR il Gen. Joseph Hoar, ex comandante in Capo del Comando Centrale statunitense, a proposito del pericolo di un attacco militare contro l’Iran. Pochi giorni dopo Nikolai Makarov, Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe, ha ammonito che la Russia potrebbe essere trascinata in un conflitto nucleare regionale, che potrebbe degenerare in una guerra nucleare su vasta scala. Inoltre alcuni ufficiali dell’esercito americano hanno messo in guardia dalle “conseguenze incalcolabili” che avrebbe un attacco all’Iran, così come l’hanno fatto numerosi specialisti del Medio Oriente che temono la terza guerra mondiale.
Quando una minaccia è così terribile, così inimmaginabile da superare la normale comprensione umana, la psiche umana tende a rimuovere tale realtà, per autodifesa. E l’idea che si arrivi ad una terza guerra mondiale in cui vengono utilizzate armi di distruzione di massa fa certamente paura. Con la guerra contro la Libia, e ora le minacce contro Siria ed Iran, molti comprendono che si prospetta qualcosa di terribile. Sperimentano un effetto déja vu, avendo sentito la stessa propaganda durante i preparativi per la guerra in Iraq, e ammettono di non voler guardare o ascoltare le notizie al telegiornale, perché si tratta solo di preparativi per delle vere e proprie ostilità.
Ma è meglio per noi pensare l’impensabile, giacché soltanto se gli individui e i governi saranno capaci di immaginare, nei dettagli, le conseguenze di una guerra globale che includa l’uso di armi ABC (atomiche, battereologiche e chimiche), saremo in grado di effettuare il cambiamento di rotta per evitare il pericolo di guerra, cinque minuti prima della mezzanotte. È un fatto che esistono forze che credono che la riduzione della popolazione causata da tale guerra, fino a uno o due miliardi di persone, sia un risultato auspicabile. Ma che vita sarebbe per coloro che sopravvivono? E anche se qualcuno di noi sopravvivesse, sarebbe forse un motivo di gioia? O non dovremmo maledire quel giorno e sperare di essere tra coloro che hanno perso la vita?
Lo scopo di questo appello è di risvegliare l’opinione pubblica e sollecitare coloro che hanno una posizione influente, affinché facciano tutto il possibile per evitare questa guerra. Facciamo appello ai governi affinché emulino il ministro degli Esteri danese Villy Sosndal, e dichiarino pubblicamente che il loro paese non parteciperà, in nessuna circostanza, ad una guerra contro Siria ed Iran. In secondo luogo, andrà eliminata l’intera dinamica che porta al pericolo di guerra, ovvero il collasso del sistema finanziario transatlantico, e dell’Euro in particolare.
IL CATACLISMA ECONOMICO
“Un cataclisma finanziario minaccia le principali nazioni dell’Europa”, “Solo la Germania è sicura, tutti gli altri affonderanno”, “Il fatale effetto Domino dell’Euro” ecc., titola un quotidiano dopo l’altro, prospettando scenari da horror, e la fine vicina. L’ultimo trucco è stato il tentativo di indurre la Germania al suicidio acconsentendo che la Banca Centrale Europea (BCE) apra i boccaporti ed acquisti tutti i titoli di stato dei paesi europei insolventi, ed anche i titoli tossici di proprietà delle banche private. La BCE come presta¬tore di ultima istanza: un peccato mortale contro la stabilità monetaria, ed anche una flagrante violazione degli stessi statuti della BCE! Benvenuti all’iperinflazione stile Weimar 1923, solo che questa volta non è solo in un paese, ma in tutta la regione transatlantica!
Il cambiamento di regime è da sempre la politica non solo contro le nazioni canaglia in tutto il mondo, ma è anche l’arma usata contro qualsiasi governo europeo che si rifiuti di ridurre del 50% i livelli di vita dei propri cittadini e di ridurre la loro longevità con tagli al bilancio nell’assistenza sanitaria e nei programmi sociali. Già i governi di Irlanda, Portogallo, Grecia, Italia e ora della Spagna sono caduti vittime di questa politica. Rappresentanti eletti vengono sostituiti da tecnocrati non eletti, come Lucas Papademos in Grecia, Mario Monti in Italia, ed il nuovo capo della BCE Mario Draghi, tutti provenienti dall’infame banca d’affari Goldman Sachs, o che collaboravano strettamente con essa. Le macchinazioni della Goldman Sachs sono sotto inchiesta da parte della Procura americana e ad essa sono dedicati interi passaggi del Rapporto Angelides del Congresso USA sulle cause della crisi. Per non menzionare il fatto che i consiglieri che hanno aiutato il governo greco a falsificare il bilancio per entrare nell’Unione Europea erano anch’essi di Goldman Sachs.
La democrazia sembra non essere più di moda nell’Unione Europea, ed è stata sostituita da una palese dittatura dei banchieri. “Non abbiamo bisogno di elezioni, abbiamo bisogno di riforme” so-stiene il “Presidente” dell’Europa Herman Van Rompuy. L’ha forse eletto qualcuno?
Se continueremo su questa strada di austerità sempre più brutale nei confronti della popolazione, nel nome del pareggio del bi¬lancio e del pagamento di un debito creato dai salvataggi bancari, se cederemo la sovranità ad una “unione fiscale” o ad un governo economico europeo, o perfino ad un’unione politica europea, ci saranno rivolte popolari contro di essa.
Perché non esiste un “popolo europeo”. Ci sono semmai 27 differenti nazioni nell’Unione Europea, ciascuno con la propria lingua, cultura e storia. Cedere il potere ad una burocrazia sovrannazionale dell’UE i cui trattati, procedure e linee guida, formulate in una sorta di Esperanto UE, sono incomprensibili alle popolazioni, riporterà l’Europa di fatto ad una situazione come quella che c’era prima che Gutenberg inventasse la stampa, quando gli studiosi erano gli unici che riuscissero a deliberare in latino, e la massa della popolazione non poteva leggere nulla di scritto nella propria lingua.
Con questa Unione Europea abbiamo a che fare con un Impero ed il problema è che i politici “filo Europa” hanno interiorizzato la logica di quell’impero. È diventato chiarissimo con la guerra in Libia, quando l’ex Premier britannico Tony Blair, il Presidente francese Nicolas Sarkozy ed altri si sono dimenticati che era passato poco tempo da quando avevano consentito a Gheddafi di montare la sua tenda nelle loro capitali, per poter fare con lui accordi lucrativi.
E che lezione traiamo dalla guerra della NATO contro la Libia, una guerra che, secondo il Presidente americano Barack Obama, era solo un “intervento umanitario” ma che è finita con l’eliminazione brutale di un capo di stato, senza sottoporlo a processo? Lothar Ruehl scrive in un articolo dal titolo “lezioni libiche” nel Frank¬furter Allgemeine Zeitung: “Operazioni d’aria, incluse in futuro quelle coi drone e i missili Cruise, sono i mezzi preferiti per qualsiasi intervento militare. Questa lezione vale anche per i piani della Bundeswehr (l’esercito tedesco) che dovrebbe dare la priorità a tutti i tipi di dispiegamenti d’aria con jet fighter, elicotteri e drone”. Ruehl si chiede a questo punto, a proposito degli avvenimenti in Siria ed Iran: “Non c’è più tempo. Qual è la nostra priorità per un intervento o un attacco preventivo?” una domanda a cui non dà una risposta. Questo tipo di pensiero indica un piano di attacco che ci porterà direttamente all’Apocalisse.
L’unica chance dell’umanità di impedire la catastrofe che ci minaccia, sta nel fermare lo scontro verso cui siamo diretti. Nel nostro XXI secolo, non c’è alcun conflitto che non possa essere risolto con mezzi diplomatici. La guerra non può essere un’opzione, perché si rischia lo sterminio della specie umana.
L’esperimento europeo, ovvero la creazione di un’unione mo-netaria tra nazioni completamente diverse che non rappresentano sicuramente una “area valutaria ottimale” e non saranno in grado di rappresentarla nel futuro prevedibile, si è rivelato un fallimento. La cosa più onesta e responsabile da fare è ammetterlo, e trarne le dovute conclusioni.
C’è sicuramente una via d’uscita: devono essere annullati tutti i trattati UE, da Maastricht a Lisbona. Le nazioni europee dovranno riacquisire la sovranità sulla loro valuta e sulla politica economica. Dovranno essere concordati cambi fissi, per mettere fine alle spec¬ulazioni contro le valute e contro i risparmi dei cittadini.
Dovrà essere creato immediatamente un sistema bancario a due sportelli in cui le banche commerciali che servono l’interesse generale e l’economia reale godranno della protezione dello Stato, e saranno separate dalle banche d’affari. Le banche d’affari, e il settore bancario ombra, dovranno fare a meno dei soldi dei contribuenti, e i loro guadagni virtuali e speculativi dovranno essere cancellati. Un sistema creditizio dovrà finanziare l’economia reale e gli investimenti in conto capitale, secondo criteri di economia fisica, gettando così le basi per poter ripagare il debito legittimo del vecchio sistema.
Invece di andare allo scontro suicida contro Russia e Cina, un corso che può essere ideato solo da una mente imperiale e perversa, dovremo concludere accordi di cooperazione a lungo termine, da 50 a 100 anni, con queste ed altre nazioni su progetti futuri quali approvvigionamento di energia e sicurezza delle materie prime, inverdimento dei deserti, espansione dell’agricoltura per una popolazione mondiale crescente, ricerca sugli effetti del tempo galat¬tico sul nostro pianeta e ricerca spaziale, in breve, progetti che possono essere descritti come obiettivi comuni del genere umano. È in gioco l’esistenza stessa della specie umana. Di fronte a questa questione esistenziale, possiamo dimostrare, nel senso di Friedrich Schiller, che siamo esseri umani e non barbari?
Autrice: Helga Zepp-LaRouche / Fonte originale: movisol.org / Fonte: stampalibera.com
“Temo che sarà un fait accompli…. Accadrà un mattino: ci sveglieremo e l’attacco sarà stato condotto”.
Così ha dichiarato recentemente all’agenzia stampa EIR il Gen. Joseph Hoar, ex comandante in Capo del Comando Centrale statunitense, a proposito del pericolo di un attacco militare contro l’Iran. Pochi giorni dopo Nikolai Makarov, Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe, ha ammonito che la Russia potrebbe essere trascinata in un conflitto nucleare regionale, che potrebbe degenerare in una guerra nucleare su vasta scala. Inoltre alcuni ufficiali dell’esercito americano hanno messo in guardia dalle “conseguenze incalcolabili” che avrebbe un attacco all’Iran, così come l’hanno fatto numerosi specialisti del Medio Oriente che temono la terza guerra mondiale.
Quando una minaccia è così terribile, così inimmaginabile da superare la normale comprensione umana, la psiche umana tende a rimuovere tale realtà, per autodifesa. E l’idea che si arrivi ad una terza guerra mondiale in cui vengono utilizzate armi di distruzione di massa fa certamente paura. Con la guerra contro la Libia, e ora le minacce contro Siria ed Iran, molti comprendono che si prospetta qualcosa di terribile. Sperimentano un effetto déja vu, avendo sentito la stessa propaganda durante i preparativi per la guerra in Iraq, e ammettono di non voler guardare o ascoltare le notizie al telegiornale, perché si tratta solo di preparativi per delle vere e proprie ostilità.
Ma è meglio per noi pensare l’impensabile, giacché soltanto se gli individui e i governi saranno capaci di immaginare, nei dettagli, le conseguenze di una guerra globale che includa l’uso di armi ABC (atomiche, battereologiche e chimiche), saremo in grado di effettuare il cambiamento di rotta per evitare il pericolo di guerra, cinque minuti prima della mezzanotte. È un fatto che esistono forze che credono che la riduzione della popolazione causata da tale guerra, fino a uno o due miliardi di persone, sia un risultato auspicabile. Ma che vita sarebbe per coloro che sopravvivono? E anche se qualcuno di noi sopravvivesse, sarebbe forse un motivo di gioia? O non dovremmo maledire quel giorno e sperare di essere tra coloro che hanno perso la vita?
Lo scopo di questo appello è di risvegliare l’opinione pubblica e sollecitare coloro che hanno una posizione influente, affinché facciano tutto il possibile per evitare questa guerra. Facciamo appello ai governi affinché emulino il ministro degli Esteri danese Villy Sosndal, e dichiarino pubblicamente che il loro paese non parteciperà, in nessuna circostanza, ad una guerra contro Siria ed Iran. In secondo luogo, andrà eliminata l’intera dinamica che porta al pericolo di guerra, ovvero il collasso del sistema finanziario transatlantico, e dell’Euro in particolare.
IL CATACLISMA ECONOMICO
“Un cataclisma finanziario minaccia le principali nazioni dell’Europa”, “Solo la Germania è sicura, tutti gli altri affonderanno”, “Il fatale effetto Domino dell’Euro” ecc., titola un quotidiano dopo l’altro, prospettando scenari da horror, e la fine vicina. L’ultimo trucco è stato il tentativo di indurre la Germania al suicidio acconsentendo che la Banca Centrale Europea (BCE) apra i boccaporti ed acquisti tutti i titoli di stato dei paesi europei insolventi, ed anche i titoli tossici di proprietà delle banche private. La BCE come presta¬tore di ultima istanza: un peccato mortale contro la stabilità monetaria, ed anche una flagrante violazione degli stessi statuti della BCE! Benvenuti all’iperinflazione stile Weimar 1923, solo che questa volta non è solo in un paese, ma in tutta la regione transatlantica!
Il cambiamento di regime è da sempre la politica non solo contro le nazioni canaglia in tutto il mondo, ma è anche l’arma usata contro qualsiasi governo europeo che si rifiuti di ridurre del 50% i livelli di vita dei propri cittadini e di ridurre la loro longevità con tagli al bilancio nell’assistenza sanitaria e nei programmi sociali. Già i governi di Irlanda, Portogallo, Grecia, Italia e ora della Spagna sono caduti vittime di questa politica. Rappresentanti eletti vengono sostituiti da tecnocrati non eletti, come Lucas Papademos in Grecia, Mario Monti in Italia, ed il nuovo capo della BCE Mario Draghi, tutti provenienti dall’infame banca d’affari Goldman Sachs, o che collaboravano strettamente con essa. Le macchinazioni della Goldman Sachs sono sotto inchiesta da parte della Procura americana e ad essa sono dedicati interi passaggi del Rapporto Angelides del Congresso USA sulle cause della crisi. Per non menzionare il fatto che i consiglieri che hanno aiutato il governo greco a falsificare il bilancio per entrare nell’Unione Europea erano anch’essi di Goldman Sachs.
La democrazia sembra non essere più di moda nell’Unione Europea, ed è stata sostituita da una palese dittatura dei banchieri. “Non abbiamo bisogno di elezioni, abbiamo bisogno di riforme” so-stiene il “Presidente” dell’Europa Herman Van Rompuy. L’ha forse eletto qualcuno?
Se continueremo su questa strada di austerità sempre più brutale nei confronti della popolazione, nel nome del pareggio del bi¬lancio e del pagamento di un debito creato dai salvataggi bancari, se cederemo la sovranità ad una “unione fiscale” o ad un governo economico europeo, o perfino ad un’unione politica europea, ci saranno rivolte popolari contro di essa.
Perché non esiste un “popolo europeo”. Ci sono semmai 27 differenti nazioni nell’Unione Europea, ciascuno con la propria lingua, cultura e storia. Cedere il potere ad una burocrazia sovrannazionale dell’UE i cui trattati, procedure e linee guida, formulate in una sorta di Esperanto UE, sono incomprensibili alle popolazioni, riporterà l’Europa di fatto ad una situazione come quella che c’era prima che Gutenberg inventasse la stampa, quando gli studiosi erano gli unici che riuscissero a deliberare in latino, e la massa della popolazione non poteva leggere nulla di scritto nella propria lingua.
Con questa Unione Europea abbiamo a che fare con un Impero ed il problema è che i politici “filo Europa” hanno interiorizzato la logica di quell’impero. È diventato chiarissimo con la guerra in Libia, quando l’ex Premier britannico Tony Blair, il Presidente francese Nicolas Sarkozy ed altri si sono dimenticati che era passato poco tempo da quando avevano consentito a Gheddafi di montare la sua tenda nelle loro capitali, per poter fare con lui accordi lucrativi.
E che lezione traiamo dalla guerra della NATO contro la Libia, una guerra che, secondo il Presidente americano Barack Obama, era solo un “intervento umanitario” ma che è finita con l’eliminazione brutale di un capo di stato, senza sottoporlo a processo? Lothar Ruehl scrive in un articolo dal titolo “lezioni libiche” nel Frank¬furter Allgemeine Zeitung: “Operazioni d’aria, incluse in futuro quelle coi drone e i missili Cruise, sono i mezzi preferiti per qualsiasi intervento militare. Questa lezione vale anche per i piani della Bundeswehr (l’esercito tedesco) che dovrebbe dare la priorità a tutti i tipi di dispiegamenti d’aria con jet fighter, elicotteri e drone”. Ruehl si chiede a questo punto, a proposito degli avvenimenti in Siria ed Iran: “Non c’è più tempo. Qual è la nostra priorità per un intervento o un attacco preventivo?” una domanda a cui non dà una risposta. Questo tipo di pensiero indica un piano di attacco che ci porterà direttamente all’Apocalisse.
L’unica chance dell’umanità di impedire la catastrofe che ci minaccia, sta nel fermare lo scontro verso cui siamo diretti. Nel nostro XXI secolo, non c’è alcun conflitto che non possa essere risolto con mezzi diplomatici. La guerra non può essere un’opzione, perché si rischia lo sterminio della specie umana.
L’esperimento europeo, ovvero la creazione di un’unione mo-netaria tra nazioni completamente diverse che non rappresentano sicuramente una “area valutaria ottimale” e non saranno in grado di rappresentarla nel futuro prevedibile, si è rivelato un fallimento. La cosa più onesta e responsabile da fare è ammetterlo, e trarne le dovute conclusioni.
C’è sicuramente una via d’uscita: devono essere annullati tutti i trattati UE, da Maastricht a Lisbona. Le nazioni europee dovranno riacquisire la sovranità sulla loro valuta e sulla politica economica. Dovranno essere concordati cambi fissi, per mettere fine alle spec¬ulazioni contro le valute e contro i risparmi dei cittadini.
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Invece di andare allo scontro suicida contro Russia e Cina, un corso che può essere ideato solo da una mente imperiale e perversa, dovremo concludere accordi di cooperazione a lungo termine, da 50 a 100 anni, con queste ed altre nazioni su progetti futuri quali approvvigionamento di energia e sicurezza delle materie prime, inverdimento dei deserti, espansione dell’agricoltura per una popolazione mondiale crescente, ricerca sugli effetti del tempo galat¬tico sul nostro pianeta e ricerca spaziale, in breve, progetti che possono essere descritti come obiettivi comuni del genere umano. È in gioco l’esistenza stessa della specie umana. Di fronte a questa questione esistenziale, possiamo dimostrare, nel senso di Friedrich Schiller, che siamo esseri umani e non barbari?
Autrice: Helga Zepp-LaRouche / Fonte originale: movisol.org / Fonte: stampalibera.com
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
L'unica diminuzione di popolazione mondiale ammessa a mio parere e quella che riguarda l'eliminazione di questi pazzi che vogliono guerre, fame e miseria.
Però mi sentirei così bastardo che non farei fuori nemmeno loro. Se avessi il potere cambierei le cose e mostrerei anche a loro come ci si sente a vivere in un mondo equo e pacifista.
Non chiamatemi utopia, perchè quella parola spegne il senso della vita, ma visionario futurista.
Però mi sentirei così bastardo che non farei fuori nemmeno loro. Se avessi il potere cambierei le cose e mostrerei anche a loro come ci si sente a vivere in un mondo equo e pacifista.
Non chiamatemi utopia, perchè quella parola spegne il senso della vita, ma visionario futurista.
Arconte Segugio- Staff misteri
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sarà così... PERCHE' QUESTO E' IL MIO VOLERE!
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
Arconte Segugio ha scritto:L'unica diminuzione di popolazione mondiale ammessa a mio parere e quella che riguarda l'eliminazione di questi pazzi che vogliono guerre, fame e miseria.
Però mi sentirei così bastardo che non farei fuori nemmeno loro. Se avessi il potere cambierei le cose e mostrerei anche a loro come ci si sente a vivere in un mondo equo e pacifista.
Non chiamatemi utopia, perchè quella parola spegne il senso della vita, ma visionario futurista.
hai detto bene, "utopia": un mondo equo e pacifista non è nella natura umana, illuminati e vaticano o no. la storia insegna
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Rajoy rivela: “Lettera della Bce anche a Zapatero”
di Marco Santopadre - contropiano.org.
Incontrando imprenditori e sindacati, il neopremier spagnolo Rajoy annuncia che seguirà le raccomandazioni contenute nella lettera - finora segreta - inviata dalla BCE a Zapatero, ad agosto: "svalutazione dei salari" e minicontratti precari. “Alla lettera che la BCE ha inviato ad agosto all’allora presidente del governo Zapatero (...) seguirà più che una ricevuta di ritorno”. Lo scrive il quotidiano spagnolo ’El pais’, a proposito di una vicenda che sta già avendo enormi ripercussioni a Madrid. Ma che non ha avuto finora alcuna menzione sui media italiani, nonostante le analogie con quanto è avvenuto nel caso dell’analoga lettera inviata dalla BCE a Silvio Berlusconi. Una concomitanza che evidenzia un vero e proprio copione.
Ossia un modello standard dell'azione forzosa delle istituzioni europee nei confronti dei governi dei Piigs. Da agosto in poi i leader dei governi di Grecia, Italia e Spagna sono stati sostituiti da uomini che possono essere considerati espressione diretta del sistema finanziario e bancario europeo - Mario Monti e Lukas Papademos - o da esponenti politici che si sono impegnati esplicitamente a seguire alla lettera i diktat di Bruxelles - Mariano Rajoy.
A svelare alcuni dei contenuti della missiva inviata agli inizi di agosto da Trichet all’allora premier socialista, è stato nei giorni scorsi proprio il nuovo capo dell’esecutivo di Madrid, che ha naturalmente affermato che i ‘suggerimenti’ dell’istituzione finanziaria dell’UE saranno alla base della sua azione di governo in tema di riforma del mercato del lavoro. Rajoy ha affermato, davanti ad una platea di imprenditori e leader sindacati, che è entrato in possesso della lettera e che ha intenzione di applicarla “fino alle ultime conseguenze”.
Al contrario di quanto avvenne in Italia, la lettera inviata a Zapatero – di cui i media e le forze politiche sospettavano l’invio, e sulla quale avevano chiesto spiegazioni – non è stata interamente resa nota da Rajoy, che ha solo citate alcune delle raccomandazioni della BCE: abbassamento del monte salari e (contro)riforma del mercato del lavoro con l’introduzione di contratti iperprecari per i giovani. Misure raccomandate da Trichet e soci a Zapatero in cambio di un sostegno al debito pubblico di Madrid nei giorni in cui lo spread dei Bonos rispetto ai Bund tedeschi galoppava ben oltre quota 400.
Il presidente della Confindustria locale – Juan Rosell, CEOE – e i presidenti dei sindacati - dell’UGT Candido Mendez e delle CC.OO Ignacio Fernández Toxo – non hanno potuto avere maggiori dettagli sul testo del messaggio, ma hanno ricevuto la richiesta da parte di Rajoy di predisporsi a misure applicative della lettera della BCE prima del 6 gennaio. In caso contrario, ha detto il leader del PP, ‘governerò’. Senza concertazione, per intendersi. Rispetto alla riforma del mercato del lavoro, Rajoy ha anche chiarito l’intenzione di legare i salari alla produttività, implementare la flessibilità e concedere priorità ai contratti aziendali su quelli di settore.
Da parte sua Zapatero non ha mai ammesso le pressioni esplicite della BCE, ma ad agosto chiese ai sindacati la proroga del ‘patto di moderazione salariale’ e la possibilità di introdurre dei cosiddetti ‘minicontratti’ che prevedano una retribuzione inferiore al ‘Salario Minimo Interprofessionale’ (641 euro mensili). Esattamente, stando alle parziali informazioni fornite pochi giorni fa dal suo successore Rajoy, quello che chiedeva la lettera di Trichet: “una svalutazione competitiva” dei salari e un tipo di contratto in grado di fomentare l’occupazione giovanile.
Di fatto Francoforte impone alla Spagna l’introduzione di quei ‘minijobs’ già creati in Germania nel 2003 con la scusa di combattere la disoccupazione giovanile e contrastare il lavoro nero. Salari di appena 400 euro al mese per impieghi ‘di scarsa qualità’ sui quali il lavoratore non paga imposte e sui quali l’imprenditore non versa i contributi per la previdenza sociale. Stando alle indiscrezioni filtrate finora, anche l’inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione, introdotto da Zapatero con il consenso trasversale di socialisti e popolari, era un ‘suggerimento’ della BCE.
fonte: Megachip
Incontrando imprenditori e sindacati, il neopremier spagnolo Rajoy annuncia che seguirà le raccomandazioni contenute nella lettera - finora segreta - inviata dalla BCE a Zapatero, ad agosto: "svalutazione dei salari" e minicontratti precari. “Alla lettera che la BCE ha inviato ad agosto all’allora presidente del governo Zapatero (...) seguirà più che una ricevuta di ritorno”. Lo scrive il quotidiano spagnolo ’El pais’, a proposito di una vicenda che sta già avendo enormi ripercussioni a Madrid. Ma che non ha avuto finora alcuna menzione sui media italiani, nonostante le analogie con quanto è avvenuto nel caso dell’analoga lettera inviata dalla BCE a Silvio Berlusconi. Una concomitanza che evidenzia un vero e proprio copione.
Ossia un modello standard dell'azione forzosa delle istituzioni europee nei confronti dei governi dei Piigs. Da agosto in poi i leader dei governi di Grecia, Italia e Spagna sono stati sostituiti da uomini che possono essere considerati espressione diretta del sistema finanziario e bancario europeo - Mario Monti e Lukas Papademos - o da esponenti politici che si sono impegnati esplicitamente a seguire alla lettera i diktat di Bruxelles - Mariano Rajoy.
A svelare alcuni dei contenuti della missiva inviata agli inizi di agosto da Trichet all’allora premier socialista, è stato nei giorni scorsi proprio il nuovo capo dell’esecutivo di Madrid, che ha naturalmente affermato che i ‘suggerimenti’ dell’istituzione finanziaria dell’UE saranno alla base della sua azione di governo in tema di riforma del mercato del lavoro. Rajoy ha affermato, davanti ad una platea di imprenditori e leader sindacati, che è entrato in possesso della lettera e che ha intenzione di applicarla “fino alle ultime conseguenze”.
Al contrario di quanto avvenne in Italia, la lettera inviata a Zapatero – di cui i media e le forze politiche sospettavano l’invio, e sulla quale avevano chiesto spiegazioni – non è stata interamente resa nota da Rajoy, che ha solo citate alcune delle raccomandazioni della BCE: abbassamento del monte salari e (contro)riforma del mercato del lavoro con l’introduzione di contratti iperprecari per i giovani. Misure raccomandate da Trichet e soci a Zapatero in cambio di un sostegno al debito pubblico di Madrid nei giorni in cui lo spread dei Bonos rispetto ai Bund tedeschi galoppava ben oltre quota 400.
Il presidente della Confindustria locale – Juan Rosell, CEOE – e i presidenti dei sindacati - dell’UGT Candido Mendez e delle CC.OO Ignacio Fernández Toxo – non hanno potuto avere maggiori dettagli sul testo del messaggio, ma hanno ricevuto la richiesta da parte di Rajoy di predisporsi a misure applicative della lettera della BCE prima del 6 gennaio. In caso contrario, ha detto il leader del PP, ‘governerò’. Senza concertazione, per intendersi. Rispetto alla riforma del mercato del lavoro, Rajoy ha anche chiarito l’intenzione di legare i salari alla produttività, implementare la flessibilità e concedere priorità ai contratti aziendali su quelli di settore.
Da parte sua Zapatero non ha mai ammesso le pressioni esplicite della BCE, ma ad agosto chiese ai sindacati la proroga del ‘patto di moderazione salariale’ e la possibilità di introdurre dei cosiddetti ‘minicontratti’ che prevedano una retribuzione inferiore al ‘Salario Minimo Interprofessionale’ (641 euro mensili). Esattamente, stando alle parziali informazioni fornite pochi giorni fa dal suo successore Rajoy, quello che chiedeva la lettera di Trichet: “una svalutazione competitiva” dei salari e un tipo di contratto in grado di fomentare l’occupazione giovanile.
Di fatto Francoforte impone alla Spagna l’introduzione di quei ‘minijobs’ già creati in Germania nel 2003 con la scusa di combattere la disoccupazione giovanile e contrastare il lavoro nero. Salari di appena 400 euro al mese per impieghi ‘di scarsa qualità’ sui quali il lavoratore non paga imposte e sui quali l’imprenditore non versa i contributi per la previdenza sociale. Stando alle indiscrezioni filtrate finora, anche l’inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione, introdotto da Zapatero con il consenso trasversale di socialisti e popolari, era un ‘suggerimento’ della BCE.
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Monti, rigore senza crescita: l’Europa si suicida in Italia
L’Islanda ha dichiarato il default e ha rotto i patti. Sfortuntamente, l’Italia è un paese molto più grande: difficile rompere i patti, perché dipenderebbe da noi il futuro dell’Unione Europea. Non si vuole finire, tra un anno, peggio di oggi? Allora Monti non dovrebbe incontrarsi prima di tutto con la Merkel e con Sarkozy, ma con Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda. Dovrebbe andare a Bruxelles e dire: scusate, noi vogliamo rinegoziare tutto. Dobbiamo stracciare il Trattato di Maastricht e ricominciare un processo costituente europeo con la partecipazione dei popoli europei, e a questo punto ridiscutiamo tutto: il meccanismo di finanziamento degli Stati, questo debito sovrano, è una grande truffa. Siccome siamo decisivi, l’Europa dovrebbe ascoltarci. Se noi andiamo a finire dove ci vogliono mandare, i tedeschi dove vanno a venderli i loro prodotti? Di fatto, sono dei suicidi senza saperlo.
Questa che viene tentata da Monti è una manovra senza destino: perché non ci sarà crescita, come scopriremo tra un anno, un anno e mezzo. Quello che stanno facendo è un rifinanziamento delle banche internazionali. Nuova immissione di debito: stanno immettendo una nuova, gigantesca valanga di denaro virtuale per tenere in piedi le banche. Non regge: è saltato nel 2007, salterà di nuovo nel 2012, 2013. Monti e Draghi stanno facendo il gioco della grande finanza americana. Chi ha aperto questa grande crisi non è l’Europa, sono gli Stati Uniti. Tutto è cominciato con la crisi dei subprime, cioè dei mutui “facili”. Loro hanno creato questa gigantesca bolla di debito impagabile. Non mi fido di loro e delle loro 9 super-banche, perché loro sono i protagonisti di questo disastro. Monti e Draghi, i due Mario, sono i loro missi dominici: hanno preso il governo della Grecia, dell’Italia e della Banca Centrale Europea. Lo dico apertamente: di loro non mi fido.
La crisi è diventata molto grave e non è manovrata: ormai sfugge al controllo anche dei grandi potentati del mondo. E poi siamo molto ingannati, parliamoci chiaro: io non credo a una sola parola che è stata detta fino ad ora sulla crescita. In un editoriale, Eugenio Scalfari ha scritto che nella cartuccera di Monti ci sono due pallottole: il rigore e la crescita. In realtà ne ha una sola, perché la crescita non ci sarà. Il governo ci sta dicendo: adesso vi toccherà una dose da cavallo di sacrifici, dopodiché ci sarà la crescita. E qui casca l’asino, perché tutti i dati dicono che l’Europa non crescerà, e a lungo: siamo di fronte a un decennio di non-crescita. La Germania è dato allo 0,8%, cioè alla stagnazione. E se presenti agli italiani un programma che significa compressione del tenore di vita, riduzione dei salari, delle pensioni e della spesa sociale, tu avrai una situazione di Eugenio Scalfarirecessione drammatica. Domanda: come fai a proporre agli italiani un programma di risanamento che prevede la recessione? C’è qualcosa che non funziona: qualcuno qui trucca le carte.
Costituitosi il 17 dicembre a Roma, il comitato No-Debito dice: noi questo debito non lo dobbiamo pagare, perché è un debito iniquo, illegale, che va totalmente rinegoziato. So bene che questa situazione deriva da diverse ragioni; non è tutta colpa della speculazione, ma anche della cattiva gestione delle finanze da parte delle classi dirigenti italiane. Ma le cifre sono chiare: 750 miliardi del nostro debito sono frutto della speculazione finanziaria internazionale. Se nel Trattato di Maastricht e in altri trattati europei, scrivi che – per finanziarsi – gli Stati devono fare ricorso obbligatoriamente al mercato finanziario internazionale, e se quel mercato è truccato, vuol dire che tu sei col cappio alla gola. E allora: se qualcuno ha truccato le cifre, per quale ragione dovrei pagare queste cifre truccate?
Quando so che Standard & Poor’s, che è quella che ci dà i voti, insieme a Moody’s e alle altre agenzie di rating è nelle mani delle grandi banche di investimento americane, come faccio a fidarmi del loro giudizio? Una delle cose che chiederei a Monti è questa: voglio sapere chi sono i nostri creditori. Vorrei un audit, cioè sedute pubbliche in cui una commissione di persone competenti ci dica esattamente nomi, cognomi e indirizzi di coloro che hanno nelle mani il nostro debito: a quel punto, potremmo decidere cosa è Mario Montigiusto e cosa non è giusto pagare. Io sono assolutamente convinto che i 4/5 del nostro debito non solo legali: vanno rimessi in discussione.
In realtà siamo stati trasformati tutti in consumatori collettivi, in una situazione in cui il paradosso principale è che tutti ormai sono abituati a concepire la loro vita in termini di consumo, quando il consumo dovrà essere ridotto. Monti e la Goldman Sachs si sbagliano: l’Occidente non crescerà più. E’ finita, siamo arrivati ai limiti dello sviluppo. Mi baso sulle più importanti previsioni, come quelle elaborate molti anni fa dal Club di Roma: tutti i fattori principali che hanno costituito la crescita delle società occidentali negli ultimi due secoli stanno finendo, e finiranno la qui alla metà di questo secolo, forse anche prima. Allora, la necessità che abbiamo di fronte è questa: rieducare milioni di persone a una vita diversa da quella che hanno fatto fino ad ora. Non voglio fare allarmismo: una vita più sobria, con meno consumi, sarebbe una vita migliore: con meno inquinamento e meno malattie.
I ragazzi delle scuole sono perfettamente in grado di capire, solo che bisogna che qualcuno glielo dica. Una delle ragioni di questa “macchina dei sogni”, è che l’agenda viene fatta lontano da noi, ai piani alti della torre, tra persone che sanno come stanno le cose; i giornalisti dovrebbero essere i primi a difenderci, ma spesso non sono informati. Eppure dovrebbero essere decisivi in questa operazione. Quella che sta arrivando è una crisi multipla, quella finanziaria è solo la ciliegina sulla torta. In realtà c’è la crisi energetica, c’è la crisi dell’acqua, la crisi del clima. Stiamo arrivando molto in fretta a una fase di gravi modificazioni della nostra vita. Bisogna quindi fare in modo che molte persone, in un colpo solo, siano raggiunte da questo nuovo messaggio: ci vuole un impegno radicalmente nuovo del sistema dei media.
(Giulietto Chiesa, dichiarazioni rilasciate nell’intervista televisiva realizzata il 12 dicembre da “Antenna Sud”).
Tratto da: Monti, rigore senza crescita: l’Europa si suicida in Italia |
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Informare per Resistere
Questa che viene tentata da Monti è una manovra senza destino: perché non ci sarà crescita, come scopriremo tra un anno, un anno e mezzo. Quello che stanno facendo è un rifinanziamento delle banche internazionali. Nuova immissione di debito: stanno immettendo una nuova, gigantesca valanga di denaro virtuale per tenere in piedi le banche. Non regge: è saltato nel 2007, salterà di nuovo nel 2012, 2013. Monti e Draghi stanno facendo il gioco della grande finanza americana. Chi ha aperto questa grande crisi non è l’Europa, sono gli Stati Uniti. Tutto è cominciato con la crisi dei subprime, cioè dei mutui “facili”. Loro hanno creato questa gigantesca bolla di debito impagabile. Non mi fido di loro e delle loro 9 super-banche, perché loro sono i protagonisti di questo disastro. Monti e Draghi, i due Mario, sono i loro missi dominici: hanno preso il governo della Grecia, dell’Italia e della Banca Centrale Europea. Lo dico apertamente: di loro non mi fido.
La crisi è diventata molto grave e non è manovrata: ormai sfugge al controllo anche dei grandi potentati del mondo. E poi siamo molto ingannati, parliamoci chiaro: io non credo a una sola parola che è stata detta fino ad ora sulla crescita. In un editoriale, Eugenio Scalfari ha scritto che nella cartuccera di Monti ci sono due pallottole: il rigore e la crescita. In realtà ne ha una sola, perché la crescita non ci sarà. Il governo ci sta dicendo: adesso vi toccherà una dose da cavallo di sacrifici, dopodiché ci sarà la crescita. E qui casca l’asino, perché tutti i dati dicono che l’Europa non crescerà, e a lungo: siamo di fronte a un decennio di non-crescita. La Germania è dato allo 0,8%, cioè alla stagnazione. E se presenti agli italiani un programma che significa compressione del tenore di vita, riduzione dei salari, delle pensioni e della spesa sociale, tu avrai una situazione di Eugenio Scalfarirecessione drammatica. Domanda: come fai a proporre agli italiani un programma di risanamento che prevede la recessione? C’è qualcosa che non funziona: qualcuno qui trucca le carte.
Costituitosi il 17 dicembre a Roma, il comitato No-Debito dice: noi questo debito non lo dobbiamo pagare, perché è un debito iniquo, illegale, che va totalmente rinegoziato. So bene che questa situazione deriva da diverse ragioni; non è tutta colpa della speculazione, ma anche della cattiva gestione delle finanze da parte delle classi dirigenti italiane. Ma le cifre sono chiare: 750 miliardi del nostro debito sono frutto della speculazione finanziaria internazionale. Se nel Trattato di Maastricht e in altri trattati europei, scrivi che – per finanziarsi – gli Stati devono fare ricorso obbligatoriamente al mercato finanziario internazionale, e se quel mercato è truccato, vuol dire che tu sei col cappio alla gola. E allora: se qualcuno ha truccato le cifre, per quale ragione dovrei pagare queste cifre truccate?
Quando so che Standard & Poor’s, che è quella che ci dà i voti, insieme a Moody’s e alle altre agenzie di rating è nelle mani delle grandi banche di investimento americane, come faccio a fidarmi del loro giudizio? Una delle cose che chiederei a Monti è questa: voglio sapere chi sono i nostri creditori. Vorrei un audit, cioè sedute pubbliche in cui una commissione di persone competenti ci dica esattamente nomi, cognomi e indirizzi di coloro che hanno nelle mani il nostro debito: a quel punto, potremmo decidere cosa è Mario Montigiusto e cosa non è giusto pagare. Io sono assolutamente convinto che i 4/5 del nostro debito non solo legali: vanno rimessi in discussione.
In realtà siamo stati trasformati tutti in consumatori collettivi, in una situazione in cui il paradosso principale è che tutti ormai sono abituati a concepire la loro vita in termini di consumo, quando il consumo dovrà essere ridotto. Monti e la Goldman Sachs si sbagliano: l’Occidente non crescerà più. E’ finita, siamo arrivati ai limiti dello sviluppo. Mi baso sulle più importanti previsioni, come quelle elaborate molti anni fa dal Club di Roma: tutti i fattori principali che hanno costituito la crescita delle società occidentali negli ultimi due secoli stanno finendo, e finiranno la qui alla metà di questo secolo, forse anche prima. Allora, la necessità che abbiamo di fronte è questa: rieducare milioni di persone a una vita diversa da quella che hanno fatto fino ad ora. Non voglio fare allarmismo: una vita più sobria, con meno consumi, sarebbe una vita migliore: con meno inquinamento e meno malattie.
I ragazzi delle scuole sono perfettamente in grado di capire, solo che bisogna che qualcuno glielo dica. Una delle ragioni di questa “macchina dei sogni”, è che l’agenda viene fatta lontano da noi, ai piani alti della torre, tra persone che sanno come stanno le cose; i giornalisti dovrebbero essere i primi a difenderci, ma spesso non sono informati. Eppure dovrebbero essere decisivi in questa operazione. Quella che sta arrivando è una crisi multipla, quella finanziaria è solo la ciliegina sulla torta. In realtà c’è la crisi energetica, c’è la crisi dell’acqua, la crisi del clima. Stiamo arrivando molto in fretta a una fase di gravi modificazioni della nostra vita. Bisogna quindi fare in modo che molte persone, in un colpo solo, siano raggiunte da questo nuovo messaggio: ci vuole un impegno radicalmente nuovo del sistema dei media.
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
se n'è saputo niente "dell’analoga lettera inviata dalla BCE a Silvio Berlusconi" sui media nostrani? mi pare di no e come potrebbe essere altrimenti?
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Re: illuminati chi sono e cosa vogliono
ecco spiegato il 2012
bell'articolo - e tragico - leggo sempre volentieri Giulietto Chiesa e d'altra parte il valore di certe persone si misura dalla loro frequenza di apparizioni in TV nella quale il nostro è praticamente assente. chissà come mai!?
bell'articolo - e tragico - leggo sempre volentieri Giulietto Chiesa e d'altra parte il valore di certe persone si misura dalla loro frequenza di apparizioni in TV nella quale il nostro è praticamente assente. chissà come mai!?
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