Calamità in Europa (e dintorni)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Chissà... La natura è imprevedibile! Posson sta quanto li pare li co loro osi tecnologici, ma se vole po' andargli a tutti quanti ner baogigi!
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Christian ha scritto:Chissà... La natura è imprevedibile! Posson sta quanto li pare li co loro osi tecnologici, ma se vole po' andargli a tutti quanti ner baogigi!
aggiorniamoci a domani...
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Allerta meteo, mappe spaventose per Piemonte e Liguria: è serissimo il rischio di nuove alluvioni!
Gli ultimi aggiornamenti previsionali di tutti i modelli matematici hanno confermato quanto abbiamo scritto ieri nel nostro dettagliato bollettino di avvisi meteorologici per i prossimi giorni, anzi, hanno ulteriormente “calcato la mano” sul maltempo il cui arrivo è ormai imminente: come possiamo notare nella mappa principale a corredo dell’articolo, in cui sono riportate tutte le piogge previste da oggi fino alla fine del peggioramento, a metà della prossima settimana, al nord/ovest potranno cadere fino a oltre 650mm di pioggia complessivi, e in moltissime altre zone d’Italia ci saranno forti nubifragi con precipitazioni torrenziali.
Nell’arco delle prossime 96-120 ore il maltempo si concentrerà proprio nel nostro Paese, specie al centro/nord dove si sta venendo a formare un’area di convergenza molto preoccupante, con contrasti termici tali da alimentare precipitazioni molto violente.
L’allerta è massima tra Piemonte e Liguria, ma il maltempo colpirà tutto il centro/nord e anche alcune aree del Sud, prevalentemente quelle Joniche.
Ovviamente l’allerta è massima, anzi, “doppia” parafrasando il capo della protezione civile Franco Gabrielli, per le aree già alluvionate di Spezzino a Lunigiana.
Eloquenti le mappe di venti in quota e piogge previste dagli spaghi:
link
Alaudae- Moderatore Globale
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
L’Italia è nella morsa del maltempo con forti piogge al nord/ovest, ancora temporali in Liguria e furiosi venti di scirocco in tutto il Paese, dove comunque ci sono ancora ampi sprazzi di sereno almeno dal Lazio in giù e in tutte le zone Adriatiche, eccezion fatta per delle piogge prefrontali da stau nella Sicilia sud/orientale. Inoltre fa anche caldo, proprio a causa dello scirocco.
Alle 11:00 di stamattina Palermo e Alghero erano già a +25°C, Lamezia Terme, Olbia, Pantelleria, Lampedusa, Capo Caccia e Decimomannu a +22°C, Firenze, Trapani, Messina, Reggio Calabria, Bari e Cagliari a +21°C, Napoli, Lecce e Brindisi a +20°C e nel pomeriggio queste temperature aumenteranno ulteriormente. Notevolmente calde sono state anche le temperature minime, di +15°C a Firenze, Trieste, Cervia, Forlì, Termoli, +16°C a Pisa, Latina, Guidonia, +17°C a Roma, Grosseto, Arezzo e Viterbo, +18°C a Messina, +19°C a Palermo, +21°C a Olbia, Alghero, Lampedusa e Pantelleria.
Nelle prossime ore, pur rimanendo miti le temperature, il maltempo si estenderà a tutt’Italia. E’ allerta massima in Sardegna, dove oggi pomeriggio arriveranno violenti temporali e si intensificheranno ulteriormente i venti di scirocco, e poi da lì il sistema temporalesco proveniente dal Mediterraneo centro/occidentale si estenderà verso est, andando a raggiungere Toscana, Lazio e Campania nell’Italia centrale e la Sicilia in quella meridionale.
Il ciclone Mediterraneo nella mattinata di domani
Questo ulteriore peggioramento sarà provocato dall’ennesima spinta della saccatura Atlantica verso il Mediterraneo, dove per ciclogenesi nascerà un centro di bassa pressione sulle Baleari molto profondo, probabilmente vicino ai 990 millibàr in fase di formazione, e poi in lenta risalita fino ai 998 millibàr nel corso di tutta la giornata di domani.
Attenzione, però, proprio a domani: il sistema andrà in cut/off, cioè verrà isolato dalla saccatura a causa di una rimonta anticiclonica dall’oceano Atlantico verso Portogallo, Spagna nord/occidentale, Golfo di Biscaglia e Francia Atlantica. Ne nascerà una goccia fredda posizionata proprio nel Mediterraneo centro/occidentale che darà vita, molto probabilmente, a un ciclone Mediterraneo, fenomeno estremo e molto molto raro.
Occhio, quindi, domani, alle mappe satellitari che mostreranno un “ricciolo” ciclonico ben formato proprio nelle acque tra Baleari e Sardegna, con forti venti intorno all’occhio del ciclone e nubi temporalesche.
Il maltempo arriverà sull’Italia proprio come previsto nei precedenti bollettini: continuate a seguire il nowcasting per tutti gli aggiornamenti in tempo reale.
Il resto :http://www.meteoweb.eu/2011/11/allerta-meteo-domani-nascera-un-ciclone-mediterraneo-tra-baleari-e-sardegna-allarme-maltempo-in-tuttitalia/95888/
Alle 11:00 di stamattina Palermo e Alghero erano già a +25°C, Lamezia Terme, Olbia, Pantelleria, Lampedusa, Capo Caccia e Decimomannu a +22°C, Firenze, Trapani, Messina, Reggio Calabria, Bari e Cagliari a +21°C, Napoli, Lecce e Brindisi a +20°C e nel pomeriggio queste temperature aumenteranno ulteriormente. Notevolmente calde sono state anche le temperature minime, di +15°C a Firenze, Trieste, Cervia, Forlì, Termoli, +16°C a Pisa, Latina, Guidonia, +17°C a Roma, Grosseto, Arezzo e Viterbo, +18°C a Messina, +19°C a Palermo, +21°C a Olbia, Alghero, Lampedusa e Pantelleria.
Nelle prossime ore, pur rimanendo miti le temperature, il maltempo si estenderà a tutt’Italia. E’ allerta massima in Sardegna, dove oggi pomeriggio arriveranno violenti temporali e si intensificheranno ulteriormente i venti di scirocco, e poi da lì il sistema temporalesco proveniente dal Mediterraneo centro/occidentale si estenderà verso est, andando a raggiungere Toscana, Lazio e Campania nell’Italia centrale e la Sicilia in quella meridionale.
Il ciclone Mediterraneo nella mattinata di domani
Questo ulteriore peggioramento sarà provocato dall’ennesima spinta della saccatura Atlantica verso il Mediterraneo, dove per ciclogenesi nascerà un centro di bassa pressione sulle Baleari molto profondo, probabilmente vicino ai 990 millibàr in fase di formazione, e poi in lenta risalita fino ai 998 millibàr nel corso di tutta la giornata di domani.
Attenzione, però, proprio a domani: il sistema andrà in cut/off, cioè verrà isolato dalla saccatura a causa di una rimonta anticiclonica dall’oceano Atlantico verso Portogallo, Spagna nord/occidentale, Golfo di Biscaglia e Francia Atlantica. Ne nascerà una goccia fredda posizionata proprio nel Mediterraneo centro/occidentale che darà vita, molto probabilmente, a un ciclone Mediterraneo, fenomeno estremo e molto molto raro.
Occhio, quindi, domani, alle mappe satellitari che mostreranno un “ricciolo” ciclonico ben formato proprio nelle acque tra Baleari e Sardegna, con forti venti intorno all’occhio del ciclone e nubi temporalesche.
Il maltempo arriverà sull’Italia proprio come previsto nei precedenti bollettini: continuate a seguire il nowcasting per tutti gli aggiornamenti in tempo reale.
Il resto :http://www.meteoweb.eu/2011/11/allerta-meteo-domani-nascera-un-ciclone-mediterraneo-tra-baleari-e-sardegna-allarme-maltempo-in-tuttitalia/95888/
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Tutto questo è a causa del cambio della corrente dell'atlantico?!
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Un cambio di corrente sul lungo termine potrebbe causare anche diverse cose... Su lungo termine! Ma non cambia da un giorno all'altro completamente il clima ed il tempo (Metereologico) in così poo tempo!
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Non sanno quando l'atlantico ha cambiato direzione
http://www.misteri2012.net/t5462-l-oceano-atlantico-cambia-direzione
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
E con le loro sofisticatissimissimissime apparecchiature non se ne accorgevano prima se aveva già cambiato la direzione? Ma fatemi il piacere, anche voi! O lo tengan nascosto oppure ce fanno l'esperimenti, i casi so 2!
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
perchè "o...o"? "e...e"! stai, state tranquilli che è dal tempo del disastro del golfo del Messico che e lo tengono nascosto e ci fanno gli esperimenti, come dice Christian
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
E che rottura però! Se qualcuno sa qualcosa di troppo, l'amazzano! Dato che devan ridurre la popolazione mondiale perché non fanno na osa semplicissima? Trasmettano le informazioni in TV e chi è sintonizzato in quel momento sul canale, l'ammazzano perché sa troppo... Farebbero prima no? Almeno avrebbero la scusa!
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Christian ha scritto:E che rottura però! Se qualcuno sa qualcosa di troppo, l'amazzano! Dato che devan ridurre la popolazione mondiale perché non fanno na osa semplicissima? Trasmettano le informazioni in TV e chi è sintonizzato in quel momento sul canale, l'ammazzano perché sa troppo... Farebbero prima no? Almeno avrebbero la scusa!
chissà in base a quali parametri agiscono??!! qui diventiamo sempre di più, questo è un fatto..
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Nè che fanno i preservativi direttamente bucati? XD
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Christian ha scritto:Nè che fanno i preservativi direttamente bucati? XD
se la smettessero un po' fi fornicare, io mi domando dove lo trovano il tempo per lavorare, mangiare, bere, dormire dal momento che sono tutti così occupati nello sport preferito dall'uomo..e poi parlano di calcio, mi fanno ridere
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Non lavorano (Con la crisi che c'è oggi), Non mangiano (Non ci so soldi e continua a rincarare tutto), Bere (Stesso discorso di mangiare), Non dormano (O soffrano tutti di insonnia o sono "Occupati" a fornicare). Questo è un piccolo schemino personale... Oppure potrebbe essere che riescano a fare tutto contemporaneamente o lavorano nel cinema Hard! Chi vuole proporre altre spiegazioni clicchi su reply e scriva! (Va bene scrivere anche nella risposta rapida XD)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Alaudae ha scritto:(ANSA) - MADRID, 10 OTT - Un'eruzione vulcanica sottomarina e' in corso a cinque chilometri dall'isola di Hierro (arcipelago spagnolo delle Canarie): da tre mesi qui si registrano scosse telluriche ma le autorita' locali affermano che non vi saranno conseguenze per la localita' turistica. ''Stanotte abbiamo registrato l'inizio di un processo eruttivo - ha dichiarato un esperto ora sul posto per sorvegliare il vulcano - Non c'e' alcuna manifestazione visibile, solo gli strumenti la indicano''. (ANSA).
Eruzioni di El Hierro continuano
8 Novembre 2011 - EL HIERRO - Continua l'attivita' vulcanica sottomarina a largo di La Restinga un video spettacolare testimonia le fontane di magma che ribollono dal fondo marino,resta massima l'allerta sull'isola.
GUARDA IL VIDEO:
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Terremoto in Turchia: venti edifici crollati, 7 morti
ANKARA, 9 NOV - La terra è tornata a tremare nell’est della Turchia provocando nuovi crolli e altri morti – almeno sette, ma si teme un bilancio più pesante – nella provincia di Van già colpita dal terremoto che il mese scorso aveva causato più di 600 vittime e quasi 4.200 feriti.
La nuova scossa di magnitudo 5,6 ha fatto crollare più di venti edifici e un primo parziale bilancio parla di sette morti e di decine di persone intrappolate sotto le macerie di cui in serata si udivano le urla. Una cinquantina sarebbero sotto i resti di un albergo.
Il sisma ha colpito alle 21 e 23 locali facendo crollare anche almeno un hotel di cinque o sei piani che ospita soprattutto giornalisti e squadre della Mezzaluna rossa turca, l’equivalente islamico della Croce rossa.
Le persone estratte vive dalle macerie di tre edifici durante la notte sono state 24, scrive Hurriyet online, che stima in ”decine” il numero degli intrappolati. Un vicepremier, Besir Atalay, ha riferito che la scossa di ieri ha abbattuto 25 edifici.
Solo tre di questi 25 edifici erano abitati, ha precisato il vicepremier, dato che gli altri erano stati evacuati in seguito al terremoto del 23 ottobre. In mattinata le ricerche si concentrano attorno alle macerie di due hotel e di un edificio residenziale. Uno degli alberghi e’ il Bayram Hotel, molto noto in citta’, vecchio di quattro decenni ma ristrutturato solo l’anno scorso.
Alcuni dei suoi ospiti sono giornalisti che stavano seguendo i lavori di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma del mese scorso. L’agenzia di stampa Dogan ha scritto che due suoi reporter sono dispersi. Nel Bayram alloggiavano anche componenti di squadre di soccorso straniere ed e’ stato estratto vivo dalle macerie del Bayram Hotel anche un giapponese della ‘Association for Aid and Relief’ mentre uno e’ disperso. Il numero complessivo degli ospiti dell’albergo non e’ chiaro. La Cnn turca ha riferito che al momento del crollo diverse persone si trovavano negli uffici di una societa’ di trasporti su bus situati sotto l’hotel.
Prime indicazioni segnalavano la presenza di 35 persone nel ”Bayram Hotel”. Diverse persone, almeno 11, sono state tratte in salvo dalle squadre di soccorso giunte immediatamente sul posto perché già mobilitate nelle zona con migliaia di uomini per far fronte agli effetti del sisma di magnitudo 7,2 che il 23 ottobre aveva causato 603 morti e 4.152 feriti (non erano state fornite stime sui dispersi).
Il sisma di oggi è stato stimato di magnitudo 5,7 dall’Usgs, il servizio geologico statunitense, e 5,6 da quello turco di Istanbul che ha localizzato l’epicentro nel distretto di Edremit, una quindicina di chilometri dal capoluogo di provincia Van.
Le abitazioni crollate o inagibili nella provincia per il terremoto del mese scorso erano già state più di 8.000 all’interno di circa 5.700 edifici. Le strutture letteralmente “crollate” sarebbero almeno 860 e, secondo un sismologo intervistato in tv, i crolli di oggi sono da attribuire alle lesioni causate dal sisma del 23 ottobre.
Il centro più colpito era stato quello di Ercis, a nord di Van, su un ramo del grande lago omonimo: una zona che in queste settimane era già stata martoriata da oltre 2.300 scosse di assestamento di cui almeno sette di magnitudo fra 5 e 6. Con la popolazione già così provata e costretta a vivere in oltre 40 mila tende, la scossa di stasera ha provocato panico e fughe per le strade.
Il ministro dell’Istruzione turco, Omer Dincer, Van Van ha ritardato al 5 dicembre la riapertura delle scuole della provincia in questi giorni chiuse per una festività islamica. E’ stato inoltre ordinato l’invio di altri 300 soccorritori con nove aerei.
link
La nuova scossa di magnitudo 5,6 ha fatto crollare più di venti edifici e un primo parziale bilancio parla di sette morti e di decine di persone intrappolate sotto le macerie di cui in serata si udivano le urla. Una cinquantina sarebbero sotto i resti di un albergo.
Il sisma ha colpito alle 21 e 23 locali facendo crollare anche almeno un hotel di cinque o sei piani che ospita soprattutto giornalisti e squadre della Mezzaluna rossa turca, l’equivalente islamico della Croce rossa.
Le persone estratte vive dalle macerie di tre edifici durante la notte sono state 24, scrive Hurriyet online, che stima in ”decine” il numero degli intrappolati. Un vicepremier, Besir Atalay, ha riferito che la scossa di ieri ha abbattuto 25 edifici.
Solo tre di questi 25 edifici erano abitati, ha precisato il vicepremier, dato che gli altri erano stati evacuati in seguito al terremoto del 23 ottobre. In mattinata le ricerche si concentrano attorno alle macerie di due hotel e di un edificio residenziale. Uno degli alberghi e’ il Bayram Hotel, molto noto in citta’, vecchio di quattro decenni ma ristrutturato solo l’anno scorso.
Alcuni dei suoi ospiti sono giornalisti che stavano seguendo i lavori di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma del mese scorso. L’agenzia di stampa Dogan ha scritto che due suoi reporter sono dispersi. Nel Bayram alloggiavano anche componenti di squadre di soccorso straniere ed e’ stato estratto vivo dalle macerie del Bayram Hotel anche un giapponese della ‘Association for Aid and Relief’ mentre uno e’ disperso. Il numero complessivo degli ospiti dell’albergo non e’ chiaro. La Cnn turca ha riferito che al momento del crollo diverse persone si trovavano negli uffici di una societa’ di trasporti su bus situati sotto l’hotel.
Prime indicazioni segnalavano la presenza di 35 persone nel ”Bayram Hotel”. Diverse persone, almeno 11, sono state tratte in salvo dalle squadre di soccorso giunte immediatamente sul posto perché già mobilitate nelle zona con migliaia di uomini per far fronte agli effetti del sisma di magnitudo 7,2 che il 23 ottobre aveva causato 603 morti e 4.152 feriti (non erano state fornite stime sui dispersi).
Il sisma di oggi è stato stimato di magnitudo 5,7 dall’Usgs, il servizio geologico statunitense, e 5,6 da quello turco di Istanbul che ha localizzato l’epicentro nel distretto di Edremit, una quindicina di chilometri dal capoluogo di provincia Van.
Le abitazioni crollate o inagibili nella provincia per il terremoto del mese scorso erano già state più di 8.000 all’interno di circa 5.700 edifici. Le strutture letteralmente “crollate” sarebbero almeno 860 e, secondo un sismologo intervistato in tv, i crolli di oggi sono da attribuire alle lesioni causate dal sisma del 23 ottobre.
Il centro più colpito era stato quello di Ercis, a nord di Van, su un ramo del grande lago omonimo: una zona che in queste settimane era già stata martoriata da oltre 2.300 scosse di assestamento di cui almeno sette di magnitudo fra 5 e 6. Con la popolazione già così provata e costretta a vivere in oltre 40 mila tende, la scossa di stasera ha provocato panico e fughe per le strade.
Il ministro dell’Istruzione turco, Omer Dincer, Van Van ha ritardato al 5 dicembre la riapertura delle scuole della provincia in questi giorni chiuse per una festività islamica. E’ stato inoltre ordinato l’invio di altri 300 soccorritori con nove aerei.
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l'alluvione di Genova era stata prevista
Pensate se per magia nei giorni scorsi il pubblico italiano avesse avuto a disposizione un “bollettino meteorologico” di questo tipo: “Venerdì, 4 novembre 2011: Nubi in progressivo aumento sulle Tirreniche ad iniziare dalla Toscana, con piogge sparse in intensificazione sui settori appenninici ed in locale estensione serale a Lazio e nord Sardegna. Nuvolosità igroscopica indotta, (scie chimiche persistenti), invece, in aumento sulle Adriatiche. Ciò impedirà alla perturbazione di spostarsi verso est e prolungherà i fenomeni piovosi su Liguria di Levante e sulla Toscana. Rischio di fenomeni violenti.”
Che dite, forse qualcuno a Genova avrebbe potuto prevedere un improvviso straripamento del fiume nei viali cittadini? E magari, combinando questo “bollettino meteorologico” alle già note condizioni del territorio, avrebbe potuto mettere in allerta la popolazione locale, tenere le scuole chiuse per precauzione, limitare il traffico al minimo indispensabile, e predisporre nel frattempo gli adeguati mezzi di soccorso?
Non lo sappiamo, e di sicuro non potremo dirlo mai. La storia non è fatta con i “se”.
Una cosa però possiamo affermarla con certezza: il bollettino sopracitato esiste già, ed è stato pubblicato tre giorni prima dell’alluvione che ha travolto Genova e dintorni. Il problema è che non è stato pubblicato sui media nazionali, ma da un cittadino qualunque, noto per le sue ricerche sulle scie chimiche, di nome Rosario Marcianò. Ecco l’articolo.
La data di pubblicazione è 1 novembre 2011, e copre i quattro giorni seguenti. Come si intuisce dal tono generale delle sue “previsioni”, Marcianò sembra sposare con grande disinvoltura la classica interpretazione delle immagini satellitari ...
... alla consapevolezza del fenomeno di “irrorazione artificiale” dei nostri cieli, detto comunemente “scie chimiche”. In altre parole Marcianò parte dal presupposto ormai consolidato – per molti più che una certezza – che le scie chimiche esistano e che vengano utilizzate regolarmente, e quindi cerca di integrare questo nuovo fenomeno nella lettura complessiva delle previsioni meteorologiche.
Naturalmente, si potrebbe suggerire che Marcianò sia stato “fortunato”, nello scrivere “rischio di fenomeni violenti sulla Liguria di Levante”, e che magari abbia imbroccato per puro caso.
E’ curioso però che sulla Liguria di Ponente si sia verificata solo una pioggerellina da nulla, e questo sembra suggerire che Marcianò abbia delle basi molto solide, per arrivare alle sue conclusioni, che vanno ben oltre la sfera di cristallo.
Inoltre, per il giorno 25 ottobre Marcianò aveva previsto: “Nord: Piogge al Nord su tutte le regioni, esclusa la Liguria di Ponente ed il basso Piemonte, grazie alla dispersione aerea di polimeri igroscopici.” E per il giorno 26: “Nord: Tempo molto instabile al Nord Est, con piogge di una certa intensità. Rischio di nubifragi e/o grandinate da cloud seeding.”
L’alluvione che ha travolto le 5 Terre è arrivata nella notte fra il 25 e il 26 ottobre.
Fino a qui, lo ripeto, la casualità potrebbe ancora spiegare il tutto. Le cose cambiano invece quando si prende in considerazione il nubifragio che si è rovesciato su Roma il 20 ottobre scorso. Nel video che trovate in questa pagina, Marcianò mostra un esperimento della NASA che produce una nuvola enorme di vapore, e suggerisce che la famosa “cella temporalesca” che ha causato il nubifragio di Roma sia nata proprio da una macchina del genere.
Inizialmente mi è sembrata un’ipotesi azzardata, o comunque poco supportata da elementi di riscontro, ma quando ho letto questo articolo del sito Meteoweb che si scagliava a testa bassa contro Marcianò, ho immediatamente cambiato idea. Ho infatti riconosciuto subito le tecniche più diffuse di marca cicappina, dalla derisione compassionevole (“citiamo gli autori del blog per dovere di cronaca, ma già solo il fatto di linkarli ci fa venire il mal di pancia”) alla presunzione più stucchevole (“Da studiosi di meteorologia e amanti della verità storica non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanta ignoranza”), e a quel punto ho capito che Marcianò doveva aver toccato un nervo scoperto.
La conferma l’ho avuta quando ho scovato la classica “esplicatio ad ignorantes” che i debunkers normalmente propinano ai lettori meno attenti: quella macchina, secondo l’articolo di Meteoweb, sarebbe “un esperimento della Nasa che può spostare acqua da un piccolo laghetto a un’area circostante a fini di irrigazione per contrastare la siccità”. Certo - mi sono detto - come no? E hanno pure trovato l’ottavo dei Sette Nani: si chiama “Eccolo”.
La macchina della NASA “che può spostare acqua da un piccolo laghetto”, cari “amanti della verità storica”, si chiama J-2X, e serve in realtà – lo dice la NASA stessa - a collaudare i jet dei loro missili. Nel contempo però, aggiunge la NASA, questa macchina può “produrre vapore sufficiente da creare una nuova nuvola di pioggia nel cielo”. Ohibò, ma guarda che fatto curioso.
La cosa è testimoniata nel documentario stesso dal reporter della BBC, il quale descrive la formazione della nuvola, e dopo un pò si ritrova sotto un improvviso acquazzone, nel bel mezzo di una giornata di sole.
Ora confrontate le immagini della nuvola prodotta dalla macchina della NASA (sopra a sx) con le immagini satellitari del Mid-West americano (sotto a sx - guardatele anche nel video, in movimento, per vedere come certe “nuvole” sembrano nascere dal nulla), e confrontate queste ultime con l’immagine satellitare del nostro Mar Tirreno (sotto a dx), nel giorno del nubifragio su Roma:
Che dite, saranno tutte soltanto coincidenze?
Massimo Mazzucco
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Che dite, forse qualcuno a Genova avrebbe potuto prevedere un improvviso straripamento del fiume nei viali cittadini? E magari, combinando questo “bollettino meteorologico” alle già note condizioni del territorio, avrebbe potuto mettere in allerta la popolazione locale, tenere le scuole chiuse per precauzione, limitare il traffico al minimo indispensabile, e predisporre nel frattempo gli adeguati mezzi di soccorso?
Non lo sappiamo, e di sicuro non potremo dirlo mai. La storia non è fatta con i “se”.
Una cosa però possiamo affermarla con certezza: il bollettino sopracitato esiste già, ed è stato pubblicato tre giorni prima dell’alluvione che ha travolto Genova e dintorni. Il problema è che non è stato pubblicato sui media nazionali, ma da un cittadino qualunque, noto per le sue ricerche sulle scie chimiche, di nome Rosario Marcianò. Ecco l’articolo.
La data di pubblicazione è 1 novembre 2011, e copre i quattro giorni seguenti. Come si intuisce dal tono generale delle sue “previsioni”, Marcianò sembra sposare con grande disinvoltura la classica interpretazione delle immagini satellitari ...
... alla consapevolezza del fenomeno di “irrorazione artificiale” dei nostri cieli, detto comunemente “scie chimiche”. In altre parole Marcianò parte dal presupposto ormai consolidato – per molti più che una certezza – che le scie chimiche esistano e che vengano utilizzate regolarmente, e quindi cerca di integrare questo nuovo fenomeno nella lettura complessiva delle previsioni meteorologiche.
Naturalmente, si potrebbe suggerire che Marcianò sia stato “fortunato”, nello scrivere “rischio di fenomeni violenti sulla Liguria di Levante”, e che magari abbia imbroccato per puro caso.
E’ curioso però che sulla Liguria di Ponente si sia verificata solo una pioggerellina da nulla, e questo sembra suggerire che Marcianò abbia delle basi molto solide, per arrivare alle sue conclusioni, che vanno ben oltre la sfera di cristallo.
Inoltre, per il giorno 25 ottobre Marcianò aveva previsto: “Nord: Piogge al Nord su tutte le regioni, esclusa la Liguria di Ponente ed il basso Piemonte, grazie alla dispersione aerea di polimeri igroscopici.” E per il giorno 26: “Nord: Tempo molto instabile al Nord Est, con piogge di una certa intensità. Rischio di nubifragi e/o grandinate da cloud seeding.”
L’alluvione che ha travolto le 5 Terre è arrivata nella notte fra il 25 e il 26 ottobre.
Fino a qui, lo ripeto, la casualità potrebbe ancora spiegare il tutto. Le cose cambiano invece quando si prende in considerazione il nubifragio che si è rovesciato su Roma il 20 ottobre scorso. Nel video che trovate in questa pagina, Marcianò mostra un esperimento della NASA che produce una nuvola enorme di vapore, e suggerisce che la famosa “cella temporalesca” che ha causato il nubifragio di Roma sia nata proprio da una macchina del genere.
Inizialmente mi è sembrata un’ipotesi azzardata, o comunque poco supportata da elementi di riscontro, ma quando ho letto questo articolo del sito Meteoweb che si scagliava a testa bassa contro Marcianò, ho immediatamente cambiato idea. Ho infatti riconosciuto subito le tecniche più diffuse di marca cicappina, dalla derisione compassionevole (“citiamo gli autori del blog per dovere di cronaca, ma già solo il fatto di linkarli ci fa venire il mal di pancia”) alla presunzione più stucchevole (“Da studiosi di meteorologia e amanti della verità storica non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanta ignoranza”), e a quel punto ho capito che Marcianò doveva aver toccato un nervo scoperto.
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La macchina della NASA “che può spostare acqua da un piccolo laghetto”, cari “amanti della verità storica”, si chiama J-2X, e serve in realtà – lo dice la NASA stessa - a collaudare i jet dei loro missili. Nel contempo però, aggiunge la NASA, questa macchina può “produrre vapore sufficiente da creare una nuova nuvola di pioggia nel cielo”. Ohibò, ma guarda che fatto curioso.
La cosa è testimoniata nel documentario stesso dal reporter della BBC, il quale descrive la formazione della nuvola, e dopo un pò si ritrova sotto un improvviso acquazzone, nel bel mezzo di una giornata di sole.
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Web Cam per El Hierro
Continua ad intensificarsi la “crisi sismica” delle Canarie, con oltre 60 scosse di terremoto nelle ultime 36 ore intorno a El Hierro. E mentre gli studiosi dell’Instituto Español de Oceanografía hanno diffuso il primo video con le immagini sottomarine dell’eruzione, tutto il mondo si mobilita per monitorare in tempo reale l’eruzione vulcanica poco a sud di La Restiga, villaggio che rimane evacuato. Sul sito http://www.hierroendirecto.movistar.es/ sono trasmesse in diretta, 24h su 24, le immagini di due WebCam installate a La Restiga, una con tutta la panoramica sul villaggio e sul suo porto, e un’altra con lo zoom verso l’area dell’eruzione. Una pagina da salvare sui “preferiti” e osservare ogni giorno, in attesa che l’acqua torni a ribollire come ha fatto fino a poche ore fa, aspettando l’emersione della nuova isola che, secondo gli esperti, è sempre più probabile.
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misteriose radiazioni nucleari in Europa..
Caccia aperta alla sorgente di radiazioni a basso livello rilevata in atmosfera "in tutta Europa" nelle ultime settimane.
Tracce di iodio-131, un tipo di radiazioni create durante il funzionamento dei reattori nucleari o nella detonazione di un'arma nucleare, sono stati rilevati già alcune settimane fa dalle autorità austriache e poi due settimane fa dall'Ufficio di Stato per sicurezza nucleare della Repubblica Ceca. L'Agenzia internazionale dell'energia atomica ha rilasciato una dichiarazione che rilevamenti simili erano stati fatti "in altri luoghi in tutta Europa".
L'AIEA ha detto che gli attuali livelli di iodio-131 sono troppo bassi per giustificare un rischio per la salute pubblica, ma l'agenzia non sa ancora l'origine della perdita apparente. Considerando che lo iodio-131 ha un decadimento radioattivo di di circa otto giorni, la rilevazione continua significa che si è verificata la perdita per un periodo di diversi giorni almeno e forse è ancora in corso.
L'AIEA ha detto che non crede che le radiazioni siano state rilasciate dal disastro nucleare giapponese di Fukushima in marzo e Ufficio di Stato della Repubblica Ceca per la sicurezza nucleare ha detto che è improbabile che siano stati causati da un incidente al nucleo di un impianto nucleare. Una crisi c'è, secondo l'agenzia ceca, che avrebbe rilevato diversi altri isotopi radioattivi, oltre allo iodio-131.
L'AIEA non è stata in grado di determinare da quale paese si emani la radiazione, e funzionari cechi e austriaci hanno detto che è improbabile che i loro paesi possano esserne la fonte. Funzionari austriaci hanno detto in un comunicato che uno studio della dispersione della nube radioattiva indica che è più probabile provenire da qualche parte nel sud-est Europa.
In aggiunta alle centrali nucleari, lo iodio-131 è utilizzato in molti ospedali e dai produttori radiofarmaceutici in quanto può essere usato per contribuire a trattare i problemi della tiroide in piccole dosi.
Sul suo sito web la US Environmental Protection Agency afferma che:"ovunque il combustibile nucleare esaurito è gestito, c'è la possibilità che lo iodio-131 sfuggirà nell'ambiente".
Daniele L - AltraNews
abcnews.go.com... epa.gov/... lebensministerium.at/... sujb.cz/?c_id...
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il giallo delle tracce radioattive....
Continuana il mistero sulla nuvola radioattiva di Iodio-131 che si aggira per l'Europa. Sulla questione regna il più totale caos, come ogni volta che scatta un qualche rischio nucleare. Nuovi nomi, nuovi pericoli e nuove ipotesi, ma soltanto ipotesi.
Tutto comincia lo scorso 11 novembre quando l'IAEA, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, in due righe spiegava che lo State Office for Nuclear Safety della Repubblica Ceca aveva rilevato la presenza di bassi livelli di Iodio-131 nell'atmosfera, negli ultimi giorni. Ciò significa, dispersione di sostanze radioattive.
Secondo il capo dello State Office for Nuclear Safety della Repubblica Ceca, Dana Drabova, non ci sarebbe alcun rischio per la salute. E la sua ipotesi è che lo Iodio-131 potrebbe derivare da una fuga “durante la produzione di radiofarmaci” ma non da una centrale nucleare. Aggiunge la Dabrova: "E' stato rilevato dalla nostra rete di monitoraggio delle radiazioni, ma probabilimente l'origine è all'estero, in una zona confinante”.
Il pensiero è subito corso a Fukushima, che forse sarebbe stata la soluzione più "comoda", ma non è possibile, visto che lo Iodio-131 è un radioisotopo di breve durata, con un tempo di dimezzamento di circa otto giorni. Dopo 8 giorni, se ne perdono le tracce.
Scagionato il Giappone si cerca dunque l'origine della sostanza. L'Italia si mette in moto, e l'Ispra inizia ad allertare le Agenzie Regionali e Provinciali che hanno il compito di monitorare i dati relativi al particolato atmosferico delle varie aree del nostro paese. E in Italia non vi sono tracce di Iodio, che, secondo le prime ricostruzioni dovrebbe provenire dall'Est Europa, visto che è stata ritrovata nell'aria di Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Svezia, Slovacchia, Polonia, Danimarca e Ucrania.
Ma scende in campo anche la Francia. Attraverso un comunicato sul sito dell'Irsn, l'Institut de Radioprotection et Surété Nucléaire, ha fatto sapere che anche in Francia ci sono tracce di Iodio-13 nell'aria. Si legge: "I primi risultati indicano la presenza di tracce di Iodio-131 nel particolato nell'aria in Francia, a livelli di concentrazione nei pressi del limiti di rilevabilità degli strumenti di misura”.
Ma anche in questo caso non vi sarebbero grossi rischi per la salute, visto che si tratta di livelli comunque bassi: "Se la presenza di iodio 131 in aria è molto rara e a questo livello del territorio nazionale, i livelli di concentrazione osservati non fanno pensare ad alcun rischio per la salute”. Ancora un'altra rassicurazione, dopo quella dell'IAEA. L'Irsn sta attualmente cercando di calcolare la traiettoria della nube per cercare di localizzare l'origine della massa d'aria contenente lo Iodio-131.
Ma la situazione è tutt'altro che chiara. C'è chi ne parla come una bufala, lanciata per gettare un po' di caos. Altri avanzano l'ipotesi che si tratti di tracce dovute ad esperimenti nucleari visto il tipo di radiazioni presenti, legate soprattutto alla detonazione di un'arma nucleare. Ipotesi che avrebbe del realistico visto che la Francia non sarebbe nuova a questo tipo di esperimenti.
Nel dubbio, meglio proseguire con le indagini e i controlli. Abbiamo diritto a sapere la verità.
Francesca Mancuso
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Contaminazione da Iodio 131 nei cieli d'Europa: arriva da Budapest
Sembra risolto il mistero relativo all’origine della contaminazione da Iodio 131 nell’atmosfera di mezza Europa (per l’esattezza in 11 Paesi): proviene dall’Ungheria, esattamente da Budapest. Lo rende noto in un comunicato ufficiale l’IAEA:
L’AIEA ha ricevuto informazioni dall’autorità del energia atomica ungherese (HAEA) sulla fonte dello Iodio-131 (I-131) rilevato in Europa molto probabilmente derivato da un rilascio nell’atmosfera avvenuto all’Institute of Isotopes Ltd., Budapest (nella foto in alto NdR) che produce radioisotopi per applicazioni industriali, ricerca e sanità. Secondo la HAEA, il rilascio si è verificato dall’8 settembre al 16 novembre 2011. La causa del rilascio è sotto inchiesta.
Come accennato in precedenza, i livelli di iodio131 che sono stati rilevati in Europa sono estremamente bassi. Non non c’è alcuna preoccupazione per la salute.Se qualcuno avesse respirato per un intero anno lo iodio pari ai livelli rilevati nei diversi Paesi europei, avrebbe ricevuto una dose pari a 0,01 microsieverts per anno, quando mediamente per anno si assorbono 2400 microsieverts.
Riferisce l’informatissimo Blog de Fukushima che l’Istituto aveva avuto già problemi con lo Iodio 131 nel primo semestre di quest’anno, fatto passato poi in secondo piano rispetto a quanto si andò poi a verificare a Fukushima. L’IAEA spiega di non sapere perché si siano verificate queste perdite di Iodio 131 e lascia presupporre un qualche problema al sistema di filtraggio. Tutto risolto, dunque? Macché!
Secondo le dichiarazioni rese all’AFP da Mihaly Lakatos direttore dell’Istituto:
I livelli di radioattività in Ungheria erano solo un po ’superiori a Budapest mentre altrove non c’è stata nessuna differenza sostanziale. Se l’origine di questa alta radioattività era a Budapest, i livelli misurati qui avrebbero dovuto essere molto più elevati rispetto a quelli misurati Praga che dista 530 Km.
All’interno dell’Istituto, che fornisce isotopi a tutto il mondo, è presente anche un Reattore da 10 MW a acqua leggera del tipo RR è datato 1959. E’ stato ristrutturato nel 1967 e poi nel 1993. Non possiede un sistema di contenimento: attualmente dipendono dal reattore 12 postazioni di ricerca. Ma per la direzione dell’Istituto non è certamente il reattore il responsabile di una presunta fuga di Iodio 131, così come specificano nel loro comunicato stampa.
Infatti, sostengono all’Istituto che:
Da gennaio a maggio 2011 sono stati registrati scarichi radioattivi pari a 300 GBq, poi, da settembre a novembre, a 324 GBq. Si precisa che tali scarichi sono all’interno di un quadro giuridico in quanto il limite annuale di discarico è di 1600 GBq e che questi scarichi non possono spiegare la presenza di iodio in così grande misura così come registrata l’Europa.
Mihaly Kovacs dichiara di non essere stato contattato dall’IAEA, così come riferisce AlertNet, mentre la stessa Agenzia sosteneva di aver richiesto l’11 novembre scorso le informazioni.
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Nube radioattiva sull’Europa: per l’Aeia è un mistero. Quali sono i rischi?
Sebbene la notizia sia passata decisamente in sordina sui maggiori quotidiani nazionali, vi è una nuvola radioattiva di Iodio 131 nei cieli di Europa. Come accade quasi sempre quando si parla di radiazioni, non vi è una informazione corretta rispetto ai possibili pericoli. E la paura più grande è che vi possa essere un rischio di contaminazione. L’Aeia, agenzia internazionale per il nucleare, spiega che il livello di radiazione è basso, ma sul da farsi, vige ancora mistero. Quali rischi vi sono per la nostra salute?
Secondo l’organo di controllo delle Nazioni Unite, in questo caso non vi sono pericoli per la salute pubblica: ciò non toglie che la provenienza di queste radiazioni sia ancora avvolta in un fitto mistero, visto che gli scienziati al momento sembrano concordare che tali radiazioni non provengano dal reattore giapponese della centrale nucleare di Fukushima, rimasto danneggiato lo scorso marzo in seguito ad terremoto ed al relativo tsunami.
L’Aieia ha reso noto di essere ancora al lavoro sul caso, per capire l’origine di queste radiazioni ed ha specificato, attraverso il rilascio di un comunicato, che diverse nazioni sono costantemente impegnate nel monitoraggio dei livelli di Iodio-131:
Le autorità di Repubblica Ceca, Austria, Slovacchia, Germania, Svezia, Francia e Polonia hanno continuato a misurare livelli molto bassi di iodio-131 nell’atmosfera negli ultimi giorni.
Questa sostanza, cancerogena in dosi elevate, può risultare contaminante per prodotti come latte e verdure. Al momento la maggior parte degli esperti dell’Onu ritiene che in dosi così basse, le radiazioni rilevate nelle ultime tre settimane possano provenire da ospedali, laboratori medici o sottomarini nucleari ed essersi concentrati anche a causa di particolari condizioni atmosferiche.
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Tante scosse di terremoto in molte Regioni d’Italia
Nel corso della serata di ieri, giovedì 8 dicembre, e nella prima parte della notte, molte scosse di terreoto hanno interessato l’Italia e alcune sono state avvertite dalla popolazione. Alle 20:25 una scossa di magnitudo 1,4 richter a 5,2km di profondità ha interessato il Friuli, vicino Ampezzo, in provincia di Udine. Alle 21:10 una scossa di magnitudo 1,0 richter a 10,1km di profondità ha interessato l’Umbria nei pressi di San Felice, in provincia di Perugia; poi alle 21:19 una scossa di magnitudo 2,4 richter a 7,2km di profondità ha colpito ancora la provincia di Udine sempre nei pressi di Ampezzo, in Friuli.
Alle 23:46 s’è tornato a muovere lo sciame sismico del Pollino, con una scossa di magnitudo 1,4 richter a 9,3km di profondità lungo il confine tra Calabria e Basilicata; un minuto dopo la mezzanotte s’è poi verificata una scossa di magnitudo 1,3 richter a 10,6km di profondità nelle Marche, in provincia di Macerata, non lontano dal confine Umbro. Alle 00:16 è stato il turno della Toscana con una scossa di magnitudo 1,4 richter a 9km di profondità nella riserva naturale di Pigelleto, tra le province di Siena e Grosseto. Alle 00:35 un’altra scossa, di magnitudo 1,5 richter a 10,7km di profondità, ha interessato il Reatino e dopo pochi minuti alle 00:38 una scossa di magnitudo 2,4 richter a 11,3km di profondità ha colpito il Golfo di Patti e di Milazzo, nel Messinese Tirrenico, tra le Eolie e il litorale recentemente devastato dall’alluvione del 22 novembre; infine alle 00:45 una scossa di magnitudo 2,0 richter a 7,9km di profondità ha interessato le acque della Calabria Jonica centrale nel Golfo di Squillace, poco a largo di Botricello, nel Catanzarese.
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piccole esplosioni sullo Stromboli
Questa sera, grazie all’aria pulita e limpida, tramite le web cam dell’Ingv si possono osservare le piccole esplosioni che si verificano giornalmente sullo Stromboli.
In questi giorni la sua attività è aumentata leggermente e ieri l’analisi dei sismogrammi ha evidenziato un segnale sismico associabile ad evento franoso, di piccola entità, lungo la Sciara del Fuoco.
http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2011/12/Spv0002.jpg
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In questi giorni la sua attività è aumentata leggermente e ieri l’analisi dei sismogrammi ha evidenziato un segnale sismico associabile ad evento franoso, di piccola entità, lungo la Sciara del Fuoco.
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