Calamità in Europa (e dintorni)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
diciamo che è una tromba d'aria ma molti generalizzano chiamandolo uragano,io ho riportato solo la scritta col copia e incolla,anche io dico solo tromba d'aria solo che...lo definirei più tornado
Ospite- Ospite
Re: Calamità in Europa (e dintorni)
in effetti si tratta di tutto meno che uragano , basta immaginare qualsiasi tipo di uragano ga successo per rendersi conto che chi riprendeva non sa cosa e' un'uragano
cristian- Staff misteri
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
cristian ha scritto:in effetti si tratta di tutto meno che uragano , basta immaginare qualsiasi tipo di uragano ga successo per rendersi conto che chi riprendeva non sa cosa e' un'uragano
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Etna: ripresa l'attivita' vulcanica
(ANSA) - CATANIA, 1 NOV - L'attivita' vulcanica e' ripresa sull'Etna con una sequenza di tre esplosioni che si sono susseguite in nottata, a partire dalle 2.30, sull'area sommitale. A segnalarlo e' l'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Dalle cinque del mattino il fenomeno, che ha avuto la durata di pochi minuti, non sta piu' producendo l'emissione di cenere.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Marek ha scritto:(ANSA) - CATANIA, 1 NOV - L'attivita' vulcanica e' ripresa sull'Etna con una sequenza di tre esplosioni che si sono susseguite in nottata, a partire dalle 2.30, sull'area sommitale. A segnalarlo e' l'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Dalle cinque del mattino il fenomeno, che ha avuto la durata di pochi minuti, non sta piu' producendo l'emissione di cenere.
mi sembra che "laggiù" si stia preparando, lentamente ma inesorabilmente, a qualcosa di grandioso, se si può dire così. troppa calma, ora queste esplosioni senza successive emissioni di cenere, il Marsili non dà segni di vita...i Campi Flegrei pure...
(intanto qui diluvia da due giorni, tuoni e fulmini, voglio andare a controllare i corsi d'acqua che finiscono in mare: non molti anni fa da queste parti, per molta meno pioggia, un fiumicello diventò un killer tale da spazzare via diversi centri abitati lungo il suo corso)
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Vulcani in Islanda, il Grimsvotn minaccia l’eruzione
Sei mesi dopo il caos nei cieli causato dall’Eyjafjoll, un vulcano islandese è tornato a lanciare segnali premonitori di un nuova eruzione: si tratta stavolta del ”Grimsvotn”, che ribolle sotto il ghiacciaio Vatnajokull. Lo hanno segnalato geologi islandesi preoccupati dall’aumento di portata del Gigja, un corso d’acqua che scende dal ghiacciaio.
”Il livello delle acque della Gigja è triplicato la notte scorsa”, ha segnalato un esperto dell’Ufficio di meteorologia islandese, Gunnar Sigurdsson sottolineando che il flusso deriva dal lago formatosi nel cratere del vulcano.
Un’eruzione, ritiene un suo collega, il geologo Thorunn Skaftadottir, avverrà ”entro qualche giorno”.
L’Ufficio inoltre ha registrato nelle ultime 48 ore una forte attività sismica nella regione. Le ceneri prodotte dall’eruzione vulcano sottostante al ghiacciaio Eyjafjallajokull avevano causato in aprile la chiusura per sei giorni dei cieli europei con il fermo di circa 100 mila voli. Secondo dati circolati a margine di un’assemblea generale della Iata, l’organizzazione delle compagnie aeree, vi e’ stato un danno di 5 miliardi di dollari per l’economia globale. I mancati guadagni per le societa’ di trasporto aereo sono ammontati a 1,8 miliardi di dollari.
http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/islanda-vulcano-eruzione-grimsvotn-621562/
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un nuovo vulcano islandese preoccupa l'Europa
L'impronunciabile nome, Eyjafjallajökull, riporta alla memoria giorni molto difficili per migliaia di viaggiatori di tutto il mondo. Secondo numerosi esperti islandesi, però, a breve potremo dimenticare quel nome. Al suo posto, invece, dovremo imparare "Grimsvötn", ossia il nome del nuovo vulcano islandese che rischia di bloccare l'Europa.
Come nella scorsa primavera, quando tutto il Continente rimase paralizzato per settimane per i fumi e la cenere del "cugino" Eyjafjalla, tra qualche giorno potrebbe risvegliarsi il vulcano del sud-est dell'Islanda. Secondo gli esperti il timore è concreto, e i segnali di preavviso ci sono tutti: i principali riguardano il livello del fiume Gigja (il corso d'acqua che scende dal ghiacciato dove si trova il cratere del vulcano), che si è triplicato nel corso della scorsa notte; e l'intensa attività sismica (con tante piccole scosse tra i 2,7 e i 4 gradi Richter). In particolare il primo è indice dell'aumento della lava, che fonde il ghiacciaio sopra il vulcano fino a far aumentare il livello dell'acqua che sfocia poi nel Gigja.
Secondo il geologo Thorunn Skaftadottir, questi segnali potrebbero trovare riscontro in una nuova nube nel giro di pochi giorni. Nube che sarebbe però meno potente di quella della scorsa primavera, che bloccò la circolazione aerea in tutto il Continente europeo con ovvie ripercussioni in tutto il mondo. Ma ancora è troppo presto per capire le proporzioni che, eventualmente, avrebbe il fenomeno.
01/11/2010 http://libero-news.it/news/522331/Un_nuovo_vulcano_islandese_preoccupa_l_Europa.html
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Il fiume Bacchiglione ha rotto gli argini nel padovano
ROMA - "La situazione è grave ma sotto controllo": lo ha detto il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, dopo aver sorvolato Verona e Vicenza in elicottero per rendersi conto dei danni causati dal maltempo in Veneto. Bertolaso ha confermato che "dalle 4 di questa mattina 400 militari sono al lavoro fra Vicenza e Verona per affrontare l'emergenza. A questi - ha aggiunto - si aggiungono 400 vigili del fuoco e circa 1000 volontari". "Mi pare che la risposta dello Stato sia stata immediata e adeguata - ha concluso -. Adesso dobbiamo risolvere il problema della popolazione che in alcuni punti non è ancora raggiungibile".
QUATTRO FRANE IN LIGURIA - Dopo gli allagamenti, ora è il momento delle frane in provincia di Imperia. L'abbondante pioggia scesa negli ultimi giorni lungo la costa e l'entroterra del Ponente ha provocato numerosi dissesti. Ieri sera e nella notte, i vigili del fuoco del distaccamento di Imperia, sono dovuti intervenire per quattro frane: sull'Aurelia a Capo Mimosa, tra Cervo e Rollo, per il distacco di alcuni massi di dimensioni contenute, ma pericolosi per la circolazione. Frana anche a Moltedo, dove alcuni massi misti a fanghiglia hanno ostruito una corsia di marcia; a Borgomaro, sopra Imperia, dove e intervenuta anche la protezione civile, e dietro l'area di servizio di Montenero, sull'Autofiori a Bordighera, dove un masso ostruiva il passaggio dei veicoli. A Sanremo, infine, sono dovuti intervenire per alcuni rami pericolanti.
BACCHIGLIONE ROMPE ARGINI NEL PADOVANO
- Non sta passando indenne la piena del Bacchiglione nel padovano dove il fiume ha rotto gli argini in località Roncajette. Allagamenti sono stati segnalati dai vigili del fuoco tra Ponte San Nicolò e Casalserugo. Diverse le famiglie evacuate. Allagamenti anche in zona golenale, nel quartiere Paltana, alla periferia di Padova. Nessun problema invece per il centro storico patavino. Notte relativamente tranquilla a Vicenza e in provincia dopo gli allagamenti diffusi di ieri. Il limite del fiume, secondo fonti dei vigili del fuoco, è sotto controllo. Resta intanto interrotta la circolazione sulla A4 tra Montebello e Soave in entrambi i sensi di marcia.
FVG: MILLE UOMINI AL LAVORO, ANCORA STATO ALLERTA - Oltre mille uomini della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia sono da ieri sera al lavoro in provincia di Pordenone per cercare di far fronte agli allagamenti, agli smottamenti e alle frane causati dall' ondata di maltempo delle ultime 48 ore. La situazione generale è tuttavia sotto controllo. Secondo la Protezione civile, però, lo stato di allerta non è ancora cessato. Agli uomini del Comando provinciale dei Vigili del fuoco si sono aggiunti rinforzi proveniente da Gorizia, Udine e Trieste. Nella notte c'é stato il picco dei livelli dei tre principali fiumi della Destra Tagliamento - Meduna, Noncello e Livenza - che sono esondati in più punti provocando allagamenti in alcuni quartieri di Pordenone, di Sacile e della Bassa pianura ai confini con il Veneto. Disagi e case isolate sono segnalate ad Arzene, Zoppola, Azzano Decimo. Se la prima ondata di piena sembra aver scongiurato gravi conseguenze, c'é forte preoccupazione per cosa potrà accadere nelle prossime ore considerate le intense precipitazioni che sono previste dall'Osservatorio meteorologiche regionale. In difficoltà, sempre a causa del maltempo, anche il traffico sulle principali arterie della provincia. La Polizia stradale di Pordenone ha precisato che sono chiuse al traffico le strade provinciali per Tamai di Brugnera, sulla Porcia-Prata, sulla strada regionale 251 nel tratto Cinque Strade-Pordenone e nel tratto tra Barcis e Arcola, in quest' ultimo caso per la tracimazione del torrente Varma. Resta chiusa al traffico la provinciale uno della Valderzino all'altezza di Celante Vito d'Asio, per la presenza di una frana. Questa mattina infine el squadre di soccorso hanno raggiunto le dieci famiglie di Villa di Costa Beorchia di Pinzano al Tagliamento che da ieri sera erano isolate per uno smottamento sulla strada comunale.
VENETO: CHIUSO ANCORA TRATTO A4 MONTEBELLO-SOAVE - Sull'autostrada A/4 'Serenissima', resta attuata stamani la chiusura obbligatoria a Montebello (Vicenza) per chi proviene da Venezia, e a Soave (Verona) per chi proviene da Milano. Lo rende noto il Compartimento regionale Veneto della Polstrada. All'uscita del casello di Montebello attualmente ci sono solamente rallentamenti in direzione di Milano. Per i veicoli provenienti da Venezia vige l'obbligo di uscire al casello di Montebello e si consiglia di percorrere la strada per Lonigo - Cologna Veneta - Soave e rientrare in A/4. Per i mezzi provenienti invece da Milano permane la deviazione obbligatoria in località Verona verso la A/22 del Brennero in direzione Modena A/1 - A/13 Bologna - Padova. Nei tratti autostradali e nelle grandi arterie della regione, dove la situazione è più critica a causa degli allagamenti, per emergenza, sono presenti Vigili del Fuoco, personale della Protezione Civile e unità operative della Polizia Stradale per ripristinare al più presto la transitabilità.
VENEZIA: MASSIMA MAREA +101 CENTIMETRI, ACQUA ALTA 6% CITTA' - Ha raggiunto i 101 centimetri sul medio mare la massima di marea stamani a Venezia, accompagnata dal fenomeno dell'acqua alta nei punti più bassi della città, tra cui Piazza San Marco. Le previsioni di ieri davano una massima tendenziale di 110 centimetri che è stata poi corretta al ribasso nel corso della notte dal centro maree del Comune di Venezia. Con una massima di 101 centimetri sul medio mare viene interessato dall'acqua alta circa il 6% del suolo cittadino. Le previsioni per le primissime ore danno punte di alta marea sugli 80 centimetri stasera e 90 domani mattina.
VENETO: FAMIGLIE SFOLLATE ANCHE DA ALTO GARDA - Alla prefettura di Verona si è riunita l'unità di crisi per coordinare gli interventi e fare il punto della situazione sull'emergenza provocata dall'alluvione. Oltre all'est veronese, dove le zone più colpite sono Monteforte d'Alpone, Soave e San Bonifacio, dove al Palaferroli hanno trascorso la notte una quarantina di persone evacuate per gli allagamenti nelle loro case. Altre quindici persone sono rimaste sfollate a Cassone, località nel comune di Malcesine, sull'alto lago di Garda. Il piano degli interventi è coordinato dal prefetto Perla Stancari.
TRA NAPOLI E PROVINCIA OLTRE 70 INTERVENTI VVFF - Forti piogge e vento, la scorsa notte a Napoli: oltre settanta gli interventi dei Vigili del Fuoco tra la città e la provincia. In particolar modo si sono registrati allagamenti, caduta di cornicioni nonché di alberi e tabelloni pubblicitari. Molti gli interventi anche per verificare la stabilità degli edifici. Tra le aree più colpite, oltre alla città di Napoli anche Castellammare di Stabia e Giugliano. Intanto sono tornati regolari i collegamenti tra Napoli e le isole di Capri, Ischia e Procida: per tutta la giornata di ieri, a causa del forte vento, erano state interrotte le corse degli aliscafi.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/11/01/visualizza_new.html_1726069866.html
QUATTRO FRANE IN LIGURIA - Dopo gli allagamenti, ora è il momento delle frane in provincia di Imperia. L'abbondante pioggia scesa negli ultimi giorni lungo la costa e l'entroterra del Ponente ha provocato numerosi dissesti. Ieri sera e nella notte, i vigili del fuoco del distaccamento di Imperia, sono dovuti intervenire per quattro frane: sull'Aurelia a Capo Mimosa, tra Cervo e Rollo, per il distacco di alcuni massi di dimensioni contenute, ma pericolosi per la circolazione. Frana anche a Moltedo, dove alcuni massi misti a fanghiglia hanno ostruito una corsia di marcia; a Borgomaro, sopra Imperia, dove e intervenuta anche la protezione civile, e dietro l'area di servizio di Montenero, sull'Autofiori a Bordighera, dove un masso ostruiva il passaggio dei veicoli. A Sanremo, infine, sono dovuti intervenire per alcuni rami pericolanti.
BACCHIGLIONE ROMPE ARGINI NEL PADOVANO
- Non sta passando indenne la piena del Bacchiglione nel padovano dove il fiume ha rotto gli argini in località Roncajette. Allagamenti sono stati segnalati dai vigili del fuoco tra Ponte San Nicolò e Casalserugo. Diverse le famiglie evacuate. Allagamenti anche in zona golenale, nel quartiere Paltana, alla periferia di Padova. Nessun problema invece per il centro storico patavino. Notte relativamente tranquilla a Vicenza e in provincia dopo gli allagamenti diffusi di ieri. Il limite del fiume, secondo fonti dei vigili del fuoco, è sotto controllo. Resta intanto interrotta la circolazione sulla A4 tra Montebello e Soave in entrambi i sensi di marcia.
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VENETO: CHIUSO ANCORA TRATTO A4 MONTEBELLO-SOAVE - Sull'autostrada A/4 'Serenissima', resta attuata stamani la chiusura obbligatoria a Montebello (Vicenza) per chi proviene da Venezia, e a Soave (Verona) per chi proviene da Milano. Lo rende noto il Compartimento regionale Veneto della Polstrada. All'uscita del casello di Montebello attualmente ci sono solamente rallentamenti in direzione di Milano. Per i veicoli provenienti da Venezia vige l'obbligo di uscire al casello di Montebello e si consiglia di percorrere la strada per Lonigo - Cologna Veneta - Soave e rientrare in A/4. Per i mezzi provenienti invece da Milano permane la deviazione obbligatoria in località Verona verso la A/22 del Brennero in direzione Modena A/1 - A/13 Bologna - Padova. Nei tratti autostradali e nelle grandi arterie della regione, dove la situazione è più critica a causa degli allagamenti, per emergenza, sono presenti Vigili del Fuoco, personale della Protezione Civile e unità operative della Polizia Stradale per ripristinare al più presto la transitabilità.
VENEZIA: MASSIMA MAREA +101 CENTIMETRI, ACQUA ALTA 6% CITTA' - Ha raggiunto i 101 centimetri sul medio mare la massima di marea stamani a Venezia, accompagnata dal fenomeno dell'acqua alta nei punti più bassi della città, tra cui Piazza San Marco. Le previsioni di ieri davano una massima tendenziale di 110 centimetri che è stata poi corretta al ribasso nel corso della notte dal centro maree del Comune di Venezia. Con una massima di 101 centimetri sul medio mare viene interessato dall'acqua alta circa il 6% del suolo cittadino. Le previsioni per le primissime ore danno punte di alta marea sugli 80 centimetri stasera e 90 domani mattina.
VENETO: FAMIGLIE SFOLLATE ANCHE DA ALTO GARDA - Alla prefettura di Verona si è riunita l'unità di crisi per coordinare gli interventi e fare il punto della situazione sull'emergenza provocata dall'alluvione. Oltre all'est veronese, dove le zone più colpite sono Monteforte d'Alpone, Soave e San Bonifacio, dove al Palaferroli hanno trascorso la notte una quarantina di persone evacuate per gli allagamenti nelle loro case. Altre quindici persone sono rimaste sfollate a Cassone, località nel comune di Malcesine, sull'alto lago di Garda. Il piano degli interventi è coordinato dal prefetto Perla Stancari.
TRA NAPOLI E PROVINCIA OLTRE 70 INTERVENTI VVFF - Forti piogge e vento, la scorsa notte a Napoli: oltre settanta gli interventi dei Vigili del Fuoco tra la città e la provincia. In particolar modo si sono registrati allagamenti, caduta di cornicioni nonché di alberi e tabelloni pubblicitari. Molti gli interventi anche per verificare la stabilità degli edifici. Tra le aree più colpite, oltre alla città di Napoli anche Castellammare di Stabia e Giugliano. Intanto sono tornati regolari i collegamenti tra Napoli e le isole di Capri, Ischia e Procida: per tutta la giornata di ieri, a causa del forte vento, erano state interrotte le corse degli aliscafi.
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Terremoto in Serbia, magnitudo 5.3
(ANSA)- BELGRADO, 3 NOV -Una scossa di terremoto di magnitudo 5.3 ha colpito la Serbia centrale, uccidendo almeno due persone.
Lo ha reso noto il ministro dell'Interno Ivica Dacic.
Il Centro sismologico Euro-Mediterraneo ha registrato l'epicentro del terremoto a 2 km a nord della citta' di Kraljevo,a 150 km da Belgrado. Autorita' sanitarie locali hanno affermato che a Kraljevo e nella zona circostante almeno 15 persone sono rimaste ferite. Testimoni hanno riferito di danni a edifici,mancano luce e acqua in alcune zone.
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Violento terremoto di magnitudo 5.3 scala Richter ha scosso la Turchia nella notte
Una violenta scossa di terremoto di magnitudo 5.3 gradi sulla scala Richter è stata registrata la scorsa notte alle 02:41 locali (le 01:41 in Italia) nella regione nord-occidentale della Turchia.
Lo riferisce l’agenzia Anadolu precisando che il sisma, che è stato avvertito distintamente nella zona di Canakkale, ha provocato scene di panico tra la popolazione e molte persone hanno lasciato le loro abitazioni e sono scese in strada dove hanno trascorso la notte.
Il sisma, il cui epicentro è situato nel golfo di Saros, è stato avvertito anche a 150 km ad Est nella città di Istanbul. Al momento, secondo quanto riferito dall’emittente privata Ntv, non si hanno notizie di vittime né di danni gravi.
Le scosse telluriche sono abbastanza frequenti in Turchia che è situata su un’importante faglia sismica. Gli ultimi terremoti disastrosi in questo Paese sono avvenuti nell’agosto e nel novembre del 1999 ed hanno provocato circa 20 mila vittime.
3 novembre 2010 | 09:53
http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/terremoto-scala-richter-turchia-623947/
Lo riferisce l’agenzia Anadolu precisando che il sisma, che è stato avvertito distintamente nella zona di Canakkale, ha provocato scene di panico tra la popolazione e molte persone hanno lasciato le loro abitazioni e sono scese in strada dove hanno trascorso la notte.
Il sisma, il cui epicentro è situato nel golfo di Saros, è stato avvertito anche a 150 km ad Est nella città di Istanbul. Al momento, secondo quanto riferito dall’emittente privata Ntv, non si hanno notizie di vittime né di danni gravi.
Le scosse telluriche sono abbastanza frequenti in Turchia che è situata su un’importante faglia sismica. Gli ultimi terremoti disastrosi in questo Paese sono avvenuti nell’agosto e nel novembre del 1999 ed hanno provocato circa 20 mila vittime.
3 novembre 2010 | 09:53
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Frane Massa:131 gli sfollati
(ANSA) - MASSA CARRARA, 3 NOV - Gli sfollati sul territorio provinciale di Massa Carrara a causa delle frane sono saliti a 131. Intanto domani giungera' in provincia un gruppo di consulenti tecnici d'ufficio incaricati dalla Procura di fare sopralluoghi utili all'inchiesta aperta dalla magistratura a Lavacchio e Mirteto dove ci sono stati 3 morti. La Procura ha inoltre sequestrato al Comune di Carrara la documentazione sui lavori in corso nel fiume Carrione per far luce sul crollo dell'edificio avvenuto ieri in citta'.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Ala , che situazione e li da Te? Che stai parecchio vicino, ma a piovuto tanto ?Alaudae ha scritto:
(ANSA) - MASSA CARRARA, 3 NOV - Gli sfollati sul territorio provinciale di Massa Carrara a causa delle frane sono saliti a 131. Intanto domani giungera' in provincia un gruppo di consulenti tecnici d'ufficio incaricati dalla Procura di fare sopralluoghi utili all'inchiesta aperta dalla magistratura a Lavacchio e Mirteto dove ci sono stati 3 morti. La Procura ha inoltre sequestrato al Comune di Carrara la documentazione sui lavori in corso nel fiume Carrione per far luce sul crollo dell'edificio avvenuto ieri in citta'.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
si ha diluviato per qualche giorno, ma come sempre succede, dalle parti di Massa e Carrara ha diluviato di più. infatti normalmente da queste parti risentiamo del maltempo della Liguria, ci prendiamo la coda della bufera e Massa e Carrara sono più, anche se di poco, vicine a quella regione.
la provincia di Massa è a circa un paio di km da qui.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Terremoti, scossa di 2,7 gradi in provincia di Catania
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.7 è stata registrata alle 22.35 in provincia di Catania. I paesi più vicini all’epicentro sono Zafferana Etnea, Acireale e Aci sant’Antonio. Alla Protezione civile non risultano danni a persone o cose.
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Una scossa di terremoto di magnitudo 2.7 è stata registrata alle 22.35 in provincia di Catania. I paesi più vicini all’epicentro sono Zafferana Etnea, Acireale e Aci sant’Antonio. Alla Protezione civile non risultano danni a persone o cose.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Serbia: altre scosse sismiche a Kraljevo
Quattromila le case danneggiate, scuole ancora chiuse
05 novembre, 14:57
(ANSA) - BELGRADO, 5 NOV - Altre scosse sismiche si sono registrate a Kraljevo, in Serbia, dove un forte terremoto nella notte fra il 2-3/11 ha provocato 2 morti, un centinaio di feriti e ingenti danni materiali. Una scossa di magnitudo 4,4 e' stata avvertita ieri alle 22,10 con epicentro a 8 km a nordovest di Kraljevo, vicino all'aeroporto di Ladjevci, seguita da un'altra alle 6,39 di oggi di magnitudo 4. Oltre 4mila le case e gli edifici distrutti o danneggiati, scuole ancora chiuse, l'acqua resta non potabile.
Quattromila le case danneggiate, scuole ancora chiuse
05 novembre, 14:57
(ANSA) - BELGRADO, 5 NOV - Altre scosse sismiche si sono registrate a Kraljevo, in Serbia, dove un forte terremoto nella notte fra il 2-3/11 ha provocato 2 morti, un centinaio di feriti e ingenti danni materiali. Una scossa di magnitudo 4,4 e' stata avvertita ieri alle 22,10 con epicentro a 8 km a nordovest di Kraljevo, vicino all'aeroporto di Ladjevci, seguita da un'altra alle 6,39 di oggi di magnitudo 4. Oltre 4mila le case e gli edifici distrutti o danneggiati, scuole ancora chiuse, l'acqua resta non potabile.
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Mare forza 7 nel Golfo di Napoli: in frantumi l’oblò di un aliscafo
Il mare forza 7 e le forti raffiche di vento che hanno reso difficoltosa la navigazione nel Golfo di Napoli sono state anche all’origine di due episodi che hanno creato allarme e preoccupazione su due mezzi di trasporto diversi. Il primo ha riguardato l’aliscafo di linea della Neapolis, il Salerno Jet, partito da Napoli alle 12, che ha visto finire in frantumi un oblò a causa di una fortissima ondata che ha colpito lo scafo. Panico fra i venti passeggeri a bordo che sono stati immediatamente assistiti dall’equipaggio, che ha provveduto a sistemarli tutti a poppa, e lontano dall’oblò danneggiato.
art. su: http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/forza-7-golfo-napoli-aliscafo-631668/
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Pesanti disagi nel Salernitano
Situazione difficile dopo straripamento fiumi
SALERNO - Un'ondata di maltempo sta interessando in particolare la provincia di Salerno. Il fiume Sarno è straripato con cedimento degli argini in località Loreto Ortolonga. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco. Anche il fiume Solofrana ha rotto gli argini in località Persano, a monte della confluenza del fiume Calore e Sele, dove si è verificato uno straripamento che ha allagato un'ampia zona della piana tra i comuni di Eboli e Borgocariglia. In località Ponte Barizzo, ancora nel comune di Eboli, numerose persone sono state soccorse dei vigili del fuoco con l'utilizzo di mezzi anfibi. Altri comuni interessati nel salernitano: San Rufo, Sala Consilina, Polla, S. Arsenio Padula, Buonabitacolo e Laviano per l'esondazione dei fiumi Teglio e Tanagro, con persone evacuate da edifici a rischio. Inviate in supporto alle squadre locali, sezioni operative dai comandi del vigili del fuoco di Napoli e Caserta.
CIRCA 300 EVACUATI - Circa 300 persone sono state evacuate dalle loro abitazioni nelle località Trentalone di Gromola e Ciurnito del comune di Capaccio-Paestum, in provincia di Salerno a causa dello straripamento del fiume Sele in almeno tre punti. Le persone evacuate si trovano comunque nei pressi delle loro abitazioni, in attesa di un miglioramento delle condizioni del tempo. La furia dell'acqua ha invaso colture e i piani bassi delle abitazioni. Sul posto i vigili del fuoco del comando provinciale di Salerno, la Protezione Civile e gli operai del consorzio sinistra Sele. Nell'agro sarnese nocerino il torrente Solofrana, che affluisce nel fiume Sarno a Pagani ha rotto gli argini. Gravi i disagi e numerose le famiglie fatte sgomberare. A Sarno e Siano permane lo stato di preallarme scattato nel pomeriggio di ieri. I tecnici dei centri operativi comunali hanno provveduto per tutta la notte a monitorare i versanti dei monti che sovrastano i due comuni salernitani e assicurano che fino a questo momento i canali di scolo hanno retto all'abbondante pioggia
STRARIPA TANAGRO, PESANTI DISAGI NEL SALERNITANO - Il Vallo di Diano, vasto comprensorio a sud di Salerno, trasformato in una sorta di grande lago a causa della violenta ondata di maltempo e per l'esondazione del fiume Tanagro. Moltissimi i fabbricati allagati. Al lavoro per tutta la notte ed ancora questa mattina sei squadre dei Vigili del Fuoco (cinque venute da Caserta, Salerno e Napoli) ed i carabinieri della compagnia di Sala Consilina. Le campagne comprese tra i territori comunali di Sala Consilina, Teggiano e San Rufo sono completamente allagate ed impercorribili sono tutte le relative strade interpoderali.
Numerosi animali vagano per le campagne dopo essere fuggiti dalle stalle tutte allagate. In particolare a Sala Consilina sei famiglie sono state salvate perché rimaste bloccate nelle proprie abitazioni invase da fango e detriti. La strada statale 19 in diversi punti è invasa dal fango. L'Anas sta provvedendo al lavaggio del fondo stradale. Interrotta la provinciale 39 compresa tra i territori comunali di Teggiano e San Pietro al Tanagro. L'opera delle squadre dei pompieri è sempre più soprattutto per quanto concerne il pompaggio dell'acqua dai locali che ne sono invasi perché non sempre si riesce a farla defluire. Ingenti i danni. Le colture agricole sono andate completamente distrutte. Continua a piovere e persistono su tutto il comprensorio forti raffiche di vento che stanno continuando ad abbattere alberi.
Il fiume Sarno è straripato con cedimento degli argini in località Loreto Ortolonga. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco. Anche il fiume Solofrana ha rotto gli argini in località Persano, a monte della confluenza del fiume Calore e Sele, dove si è verificato uno straripamento che ha allagato un'ampia zona della piana tra i comuni di Eboli e Borgocariglia. In località Ponte Barizzo, ancora nel comune di Eboli, numerose persone sono state soccorse dei vigili del fuoco con l'utilizzo di mezzi anfibi. Altri comuni interessati nel salernitano: San Rufo, Sala Consilina, Polla, S. Arsenio Padula, Buonabitacolo e Laviano per l'esondazione dei fiumi Teglio e Tanagro, con persone evacuate da edifici a rischio. Inviate in supporto alle squadre locali, sezioni operative dai comandi del vigili del fuoco di Napoli e Caserta.
ALLAGAMENTI E FRANE, CHIUSURE STRADE IN CAMPANIA - In Campania, sulla strada statale 268 'del Vesuvio' un tratto è chiuso per un allagamento al chilometro 27,000, in direzione Sud, dal km 22,500 al km 27,500, tra gli svincoli di Angri e Scafati (Salerno), con uscita obbligatoria a Scafati. Lo riferisce l'Anas. Sempre in Campania, è chiuso a causa di una frana il tratto compreso tra il km 44,700 e il km 50,000 della strada statale 166 'degli Alburni', in provincia di Salerno, in direzione Sud. La limitazione al traffico è in vigore dalla notte scorsa e le deviazioni vengono segnalate in loco dal personale Anas intervenuto sul posto.
TEMPORALI SULLA SARDEGNA, CHIUSE ALCUNE STRADE - Gli intensi temporali che si sono abbattuti nel pomeriggio di ieri nel nord e nel centro Sardegna (in particolare a Alghero, Sassari, e in Barbagia) hanno causato allagamenti (ma nessun danno alle persone) e disagi alla circolazione stradale. Alcune strade sono state chiuse a causa di crolli e smottamenti. Numerosi gli interventi dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale per liberare cantine e scantinati allagati. Ad Alghero a causa della forte pioggia e di una mareggiata è stata chiusa la litoranea del Lido che collega Alghero a Fertilia. L'Anas ha disposto, inoltre, il divieto di transito ai mezzi di portata superiore ai 35 quintali sulla statale 295 di Aritzo, nella traversa interna dell'abitato di Tonara, in provincia di Nuoro (dal chilometro 2,0 al chilometro 9,3); e nei pressi di Alghero, sulla statale 131 bis Carlo Felice è stato chiuso in entrambe le direzioni il tratto dal km 26,5, nei pressi dello svincolo del comune di Ittiri, e lo svincolo della Casa Cantoniera Scala Cavalli-Innesto SS 127 Bis Settentrionale Sarda (km 37,2), a causa di una frana.
IN VENETO E' TREGUA, SOLO QUALCHE PIOGGIA LOCALE - E' tregua in Veneto in chiave maltempo almeno fino a domenica. Le previsioni dell'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpav) segnalano che la perturbazione é pressoché passata. Oggi il cielo è ancora parzialmente coperto e ci potrà essere qualche pioggia sporadica e qualche temporale a carattere locale. Da domani torna il bel tempo con la nebbia di primo mattino e qualche possibile piovasco lungo la costa adriatica. Le temperature minime sono in leggero calo mentre le massime sono stazionarie o in lieve aumento.
SALERNO - Un'ondata di maltempo sta interessando in particolare la provincia di Salerno. Il fiume Sarno è straripato con cedimento degli argini in località Loreto Ortolonga. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco. Anche il fiume Solofrana ha rotto gli argini in località Persano, a monte della confluenza del fiume Calore e Sele, dove si è verificato uno straripamento che ha allagato un'ampia zona della piana tra i comuni di Eboli e Borgocariglia. In località Ponte Barizzo, ancora nel comune di Eboli, numerose persone sono state soccorse dei vigili del fuoco con l'utilizzo di mezzi anfibi. Altri comuni interessati nel salernitano: San Rufo, Sala Consilina, Polla, S. Arsenio Padula, Buonabitacolo e Laviano per l'esondazione dei fiumi Teglio e Tanagro, con persone evacuate da edifici a rischio. Inviate in supporto alle squadre locali, sezioni operative dai comandi del vigili del fuoco di Napoli e Caserta.
CIRCA 300 EVACUATI - Circa 300 persone sono state evacuate dalle loro abitazioni nelle località Trentalone di Gromola e Ciurnito del comune di Capaccio-Paestum, in provincia di Salerno a causa dello straripamento del fiume Sele in almeno tre punti. Le persone evacuate si trovano comunque nei pressi delle loro abitazioni, in attesa di un miglioramento delle condizioni del tempo. La furia dell'acqua ha invaso colture e i piani bassi delle abitazioni. Sul posto i vigili del fuoco del comando provinciale di Salerno, la Protezione Civile e gli operai del consorzio sinistra Sele. Nell'agro sarnese nocerino il torrente Solofrana, che affluisce nel fiume Sarno a Pagani ha rotto gli argini. Gravi i disagi e numerose le famiglie fatte sgomberare. A Sarno e Siano permane lo stato di preallarme scattato nel pomeriggio di ieri. I tecnici dei centri operativi comunali hanno provveduto per tutta la notte a monitorare i versanti dei monti che sovrastano i due comuni salernitani e assicurano che fino a questo momento i canali di scolo hanno retto all'abbondante pioggia
STRARIPA TANAGRO, PESANTI DISAGI NEL SALERNITANO - Il Vallo di Diano, vasto comprensorio a sud di Salerno, trasformato in una sorta di grande lago a causa della violenta ondata di maltempo e per l'esondazione del fiume Tanagro. Moltissimi i fabbricati allagati. Al lavoro per tutta la notte ed ancora questa mattina sei squadre dei Vigili del Fuoco (cinque venute da Caserta, Salerno e Napoli) ed i carabinieri della compagnia di Sala Consilina. Le campagne comprese tra i territori comunali di Sala Consilina, Teggiano e San Rufo sono completamente allagate ed impercorribili sono tutte le relative strade interpoderali.
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Il fiume Sarno è straripato con cedimento degli argini in località Loreto Ortolonga. Centinaia gli interventi dei vigili del fuoco. Anche il fiume Solofrana ha rotto gli argini in località Persano, a monte della confluenza del fiume Calore e Sele, dove si è verificato uno straripamento che ha allagato un'ampia zona della piana tra i comuni di Eboli e Borgocariglia. In località Ponte Barizzo, ancora nel comune di Eboli, numerose persone sono state soccorse dei vigili del fuoco con l'utilizzo di mezzi anfibi. Altri comuni interessati nel salernitano: San Rufo, Sala Consilina, Polla, S. Arsenio Padula, Buonabitacolo e Laviano per l'esondazione dei fiumi Teglio e Tanagro, con persone evacuate da edifici a rischio. Inviate in supporto alle squadre locali, sezioni operative dai comandi del vigili del fuoco di Napoli e Caserta.
ALLAGAMENTI E FRANE, CHIUSURE STRADE IN CAMPANIA - In Campania, sulla strada statale 268 'del Vesuvio' un tratto è chiuso per un allagamento al chilometro 27,000, in direzione Sud, dal km 22,500 al km 27,500, tra gli svincoli di Angri e Scafati (Salerno), con uscita obbligatoria a Scafati. Lo riferisce l'Anas. Sempre in Campania, è chiuso a causa di una frana il tratto compreso tra il km 44,700 e il km 50,000 della strada statale 166 'degli Alburni', in provincia di Salerno, in direzione Sud. La limitazione al traffico è in vigore dalla notte scorsa e le deviazioni vengono segnalate in loco dal personale Anas intervenuto sul posto.
TEMPORALI SULLA SARDEGNA, CHIUSE ALCUNE STRADE - Gli intensi temporali che si sono abbattuti nel pomeriggio di ieri nel nord e nel centro Sardegna (in particolare a Alghero, Sassari, e in Barbagia) hanno causato allagamenti (ma nessun danno alle persone) e disagi alla circolazione stradale. Alcune strade sono state chiuse a causa di crolli e smottamenti. Numerosi gli interventi dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale per liberare cantine e scantinati allagati. Ad Alghero a causa della forte pioggia e di una mareggiata è stata chiusa la litoranea del Lido che collega Alghero a Fertilia. L'Anas ha disposto, inoltre, il divieto di transito ai mezzi di portata superiore ai 35 quintali sulla statale 295 di Aritzo, nella traversa interna dell'abitato di Tonara, in provincia di Nuoro (dal chilometro 2,0 al chilometro 9,3); e nei pressi di Alghero, sulla statale 131 bis Carlo Felice è stato chiuso in entrambe le direzioni il tratto dal km 26,5, nei pressi dello svincolo del comune di Ittiri, e lo svincolo della Casa Cantoniera Scala Cavalli-Innesto SS 127 Bis Settentrionale Sarda (km 37,2), a causa di una frana.
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anche qui tuona e diluvia che è un piacere.
ma siamo nella normalità o qualcosa è o sta cambiando?
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
a Firenze e da domenica che continua a piovere...stamani anche un bel nubifragio,ma da dove viene tutta questa acqua???Alaudae ha scritto:anche qui tuona e diluvia che è un piacere.
ma siamo nella normalità o qualcosa è o sta cambiando?
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
quo da me ha piovuto 3 giorni di fila ininterrotti fino a stammattina alternando diluvi con lampi e tuoni fortissimi e pioggia abbastanza intensa fortunatamente con nessun danno a parte qualche tombino saltato e qualche megapozzanghera, ma il cielo e' ancora nuvoloso.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Marek ha scritto:a Firenze e da domenica che continua a piovere...stamani anche un bel nubifragio,ma da dove viene tutta questa acqua???Alaudae ha scritto:anche qui tuona e diluvia che è un piacere.
ma siamo nella normalità o qualcosa è o sta cambiando?
ultimamente è molto in voga la teoria della tropicalizzazione
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Salerno provincia “fragile”, il 99% dei Comuni a rischio frane o alluvioni
Il 99% dei comuni del Salernitano presentano aree a rischio frane o alluvioni. Era già noto il primato di Salerno come provincia più fragile nella mappa idrogeologica della Campania. Lo testimonia il dossier di Legambiente ‘Ecosistema rischio 2010′ su elaborazione dei dati del Ministero dell’Ambiente e Unione Province Italiane.
Secondo lo studio, in Campania sono 474 i comuni con aree a rischio, ossia l’86% del totale. Dopo la maglia nera di Salerno (99%), seguono Benevento (96%) e Avellino (88%). Caserta e Napoli, invece, si attestano sulle soglie di 77 e 62%. ”I fiumi hanno in generale subito una riduzione delle aree di pertinenza con la realizzazione di interventi che hanno considerato solo il cosiddetto alveo bagnato, senza tener conto delle esigenze del fiume”, spiega Giancarlo Caiazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania. Cementificazione, coltivazioni in serra e interventi sugli argini sono le cause principali delle esondazioni in corso.
”Il fiume Sarno soffre maggiormente di una condizione di urbanizzazione, il Tanagro di una compressione degli argini in un’area montana in cui si è registrata una forte manomissione del territorio, mentre il fiume Sele di un’agricoltura con un notevole numero di impianti serricoli”, continua Caiazzo. Uno dei fattori fondamentali, legati all’urbanizzazione e a questo tipo di coltivazione, è la crescente impermeabilizzazione del terreno: ”L’acqua piovana, ostacolata da asfalto, cemento e dalla plastica delle serre, non si infiltra più ella terra ma viene raccolta nelle reti di drenaggio (canali, torrenti ecc.) e viene convogliata velocemente nel fiume che, arricchito da questa portata d’acqua, esonda”. Un fenomeno che provoca anche un impoverimento delle falde acquifere, che non sono piu’ arricchite dall’arrivo nel sottosuolo dell’acqua piovana, provocando il rischio della cosiddetta ingressione salina, ovvero la tendenza dell’acqua del mare a procedere dalla costa verso l’entroterra.
10 novembre 2010 | 17:43 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/salerno-fragile-comuni-frane-alluvioni-634745/
Secondo lo studio, in Campania sono 474 i comuni con aree a rischio, ossia l’86% del totale. Dopo la maglia nera di Salerno (99%), seguono Benevento (96%) e Avellino (88%). Caserta e Napoli, invece, si attestano sulle soglie di 77 e 62%. ”I fiumi hanno in generale subito una riduzione delle aree di pertinenza con la realizzazione di interventi che hanno considerato solo il cosiddetto alveo bagnato, senza tener conto delle esigenze del fiume”, spiega Giancarlo Caiazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania. Cementificazione, coltivazioni in serra e interventi sugli argini sono le cause principali delle esondazioni in corso.
”Il fiume Sarno soffre maggiormente di una condizione di urbanizzazione, il Tanagro di una compressione degli argini in un’area montana in cui si è registrata una forte manomissione del territorio, mentre il fiume Sele di un’agricoltura con un notevole numero di impianti serricoli”, continua Caiazzo. Uno dei fattori fondamentali, legati all’urbanizzazione e a questo tipo di coltivazione, è la crescente impermeabilizzazione del terreno: ”L’acqua piovana, ostacolata da asfalto, cemento e dalla plastica delle serre, non si infiltra più ella terra ma viene raccolta nelle reti di drenaggio (canali, torrenti ecc.) e viene convogliata velocemente nel fiume che, arricchito da questa portata d’acqua, esonda”. Un fenomeno che provoca anche un impoverimento delle falde acquifere, che non sono piu’ arricchite dall’arrivo nel sottosuolo dell’acqua piovana, provocando il rischio della cosiddetta ingressione salina, ovvero la tendenza dell’acqua del mare a procedere dalla costa verso l’entroterra.
10 novembre 2010 | 17:43 http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/salerno-fragile-comuni-frane-alluvioni-634745/
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
quello successo in veneto e nel salernitano ma sopratutto io ho visto le immagini in veneto e secondo me c'e' poco da fare nel senso che tutta quell'acqua che arriva cosi tutta insieme e fa esondare i fiumi(esondare per l'uomo ma i fiumi si prendono solo e non altro i loro giusti spazi come da proggetto naturale) non mi verrebbe in mente niente per far si che tutto quello che e' accaduto non riaccada,quale soluzione si potrebbe trovare difronte ad unevento naturale di queste dimensioni?? sento la gente che nello sconforto giustificatissimo sela prende con le istituzioni ,pero' secondo me non ne hanno colpa o meglio contro questo tipo di eventi secondo me potrebbero farci proprio niente,che ne pensate voi??
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
passerò da cinico ma secondo me bisogna lasciar fare alla natura, l'uomo è solo un ospite temporaneo
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Alaudae ha scritto:passerò da cinico ma secondo me bisogna lasciar fare alla natura, l'uomo è solo un ospite temporaneo
e' piu o meno cosi nel senso che la natura fa il suo corso non possiamo pretendere di controllare tutto
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