gas serra imprigionato nei cristalli
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gas serra imprigionato nei cristalli
Sydney, 13-09-2010
Un nuovo materiale ad alta resistenza, capace di assorbire come una spugna grandi quantita' di gas serra, e' stato sviluppato da chimici dell'universita' di Sydney, in Australia.
I ricercatori della Scuola di chimica dell'ateneo, guidati dalla prof. Deanna D'Alessandro, hanno creato dei cristalli pieni di innumerevoli e minuscole cavita', che filtrano e catturano i gas di emissione come l'anidride carbonica (CO2). I cristalli sono noti come strutture metallorganiche.
Si tratta di fasci di atomi metallici carichi, legati da gruppi di base carbonica.
Le strutture molecolari sono essenzialmente simili a quelle delle conchiglie e di microscopiche piante marine dette diatomee, ha spiegato D'Alessandro alla radio nazionale Abc. Il nuovo materiale puo' sostenere l'ambiente umido e caldissimo dei condotti di emissione di una centrale a carbone.
"Cio' significa che puo' essere usato per catturare in maniera reversibile e poi liberare il CO2, per essere poi rigenerato e riutilizzato".
"Le centrali a carbone sono molto interessate a questa tecnologia perche' le procedure correnti usano dal 25 al 40% dell'energia generata solo per catturare l'anidride carbonica", ha aggiunto.
Il nuovo materiale e' inoltre capace di immagazzinare e trasportare altri gas fra cui l'idrogeno, assicurando un notevole potenziale nello sviluppo di auto a idrogeno.
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=145170
Un nuovo materiale ad alta resistenza, capace di assorbire come una spugna grandi quantita' di gas serra, e' stato sviluppato da chimici dell'universita' di Sydney, in Australia.
I ricercatori della Scuola di chimica dell'ateneo, guidati dalla prof. Deanna D'Alessandro, hanno creato dei cristalli pieni di innumerevoli e minuscole cavita', che filtrano e catturano i gas di emissione come l'anidride carbonica (CO2). I cristalli sono noti come strutture metallorganiche.
Si tratta di fasci di atomi metallici carichi, legati da gruppi di base carbonica.
Le strutture molecolari sono essenzialmente simili a quelle delle conchiglie e di microscopiche piante marine dette diatomee, ha spiegato D'Alessandro alla radio nazionale Abc. Il nuovo materiale puo' sostenere l'ambiente umido e caldissimo dei condotti di emissione di una centrale a carbone.
"Cio' significa che puo' essere usato per catturare in maniera reversibile e poi liberare il CO2, per essere poi rigenerato e riutilizzato".
"Le centrali a carbone sono molto interessate a questa tecnologia perche' le procedure correnti usano dal 25 al 40% dell'energia generata solo per catturare l'anidride carbonica", ha aggiunto.
Il nuovo materiale e' inoltre capace di immagazzinare e trasportare altri gas fra cui l'idrogeno, assicurando un notevole potenziale nello sviluppo di auto a idrogeno.
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