lo stretto di Bering..
Pagina 1 di 1
lo stretto di Bering..
Lo stretto di Bering e il clima globale
Anche processi su scala locale, se avvengono nel posto giusto, possono influire in maniera determinante sui cambiamenti climatici globali
Il livello del mare all'altezza dello stretto di Bering può avere ripercussioni climatiche su scala globale. A mostrarlo è uno studio, condotto da ricercatori del National Center for Atmospheric Research (NCAR), che ha trovato che in passato la ripetuta apertura e chiusura dello stretto di Bering legata alle fluttuazioni del livello del mare, ha alterato le correnti che trasportano calore e salinità nell'Atlantico e nel Pacifico, determinando variazioni climatiche molto significative per tutto l'emisfero settentrionale.
"Il clima è molto sensibile a impatti che potrebbero sembrare minori", ha commentato Aixue Hu, primo firmatario dell'articolo pubblicato on line da "Nature Geoscience", che aggiunge: "Anche processi piccoli, se avvengono nel posto giusto, possono amplificare i cambiamenti climatici a livello globale."
Hu e colleghi avevano di mira la soluzione di un enigma relativo all'ultimo periodo glaciale: perché a partire da 116.000 anni fa la coltre ghiacciata che copriva l'emisfero nord ha subito ripetiti avanzamenti e ritiri per oltre 70.000 anni? Questa coltre conteneva una quantità così elevata di acqua da far variare il livello del mare di 30 metri nel corso di queste variazioni.
In altri casi, le principali oscillazioni climatiche sono state associate a fluttuazioni nell'orbita terrestre ma i ricercatori hanno riscontrato che lo schema di queste variazioni non corrisponde a quelli dei movimenti glaciali e del livello del mare.
Per risolvere il mistero i ricercatori hanno sfruttato un complesso modello che per "girare" ha richiesto il ricorso a due supercomputer di ultima generazione appena acquisiti dal NCAR e dall'Oak Ridge National Laboratory che hanno permesso di associare le variazioni nel livello del mare e nella coltre glaciale a diverse caratteristiche geografiche di piccola scala - finora mai considerate nelle simulazioni climatiche su scala globale - permettendo di focalizzare l'attenzione sullo stretto di Bering.
Questo schema di fluttuazioni - che durò circa 70.000 anni - si ruppe peraltro circa 34.000 anni fa, quando le variazioni orbitali portarono la Terra a una distanza tale da permettere alla coltre glaciale di crescere anche quando lo stretto di Bering era chiuso.
Quando poi il ciclo orbitale ha portato, circa 10.000 anni fa la Terra nuovamente più vicino al Sole nel corso dell'inverno settentrionale, la coltre glaciale si ritirò consentendo nuovamente l'apertura dello stretto e la creazione di una condizione climatica relativamente più stabile. (gg)
Le Scienze.it
Anche processi su scala locale, se avvengono nel posto giusto, possono influire in maniera determinante sui cambiamenti climatici globali
Il livello del mare all'altezza dello stretto di Bering può avere ripercussioni climatiche su scala globale. A mostrarlo è uno studio, condotto da ricercatori del National Center for Atmospheric Research (NCAR), che ha trovato che in passato la ripetuta apertura e chiusura dello stretto di Bering legata alle fluttuazioni del livello del mare, ha alterato le correnti che trasportano calore e salinità nell'Atlantico e nel Pacifico, determinando variazioni climatiche molto significative per tutto l'emisfero settentrionale.
"Il clima è molto sensibile a impatti che potrebbero sembrare minori", ha commentato Aixue Hu, primo firmatario dell'articolo pubblicato on line da "Nature Geoscience", che aggiunge: "Anche processi piccoli, se avvengono nel posto giusto, possono amplificare i cambiamenti climatici a livello globale."
Hu e colleghi avevano di mira la soluzione di un enigma relativo all'ultimo periodo glaciale: perché a partire da 116.000 anni fa la coltre ghiacciata che copriva l'emisfero nord ha subito ripetiti avanzamenti e ritiri per oltre 70.000 anni? Questa coltre conteneva una quantità così elevata di acqua da far variare il livello del mare di 30 metri nel corso di queste variazioni.
In altri casi, le principali oscillazioni climatiche sono state associate a fluttuazioni nell'orbita terrestre ma i ricercatori hanno riscontrato che lo schema di queste variazioni non corrisponde a quelli dei movimenti glaciali e del livello del mare.
Per risolvere il mistero i ricercatori hanno sfruttato un complesso modello che per "girare" ha richiesto il ricorso a due supercomputer di ultima generazione appena acquisiti dal NCAR e dall'Oak Ridge National Laboratory che hanno permesso di associare le variazioni nel livello del mare e nella coltre glaciale a diverse caratteristiche geografiche di piccola scala - finora mai considerate nelle simulazioni climatiche su scala globale - permettendo di focalizzare l'attenzione sullo stretto di Bering.
Questo schema di fluttuazioni - che durò circa 70.000 anni - si ruppe peraltro circa 34.000 anni fa, quando le variazioni orbitali portarono la Terra a una distanza tale da permettere alla coltre glaciale di crescere anche quando lo stretto di Bering era chiuso.
Quando poi il ciclo orbitale ha portato, circa 10.000 anni fa la Terra nuovamente più vicino al Sole nel corso dell'inverno settentrionale, la coltre glaciale si ritirò consentendo nuovamente l'apertura dello stretto e la creazione di una condizione climatica relativamente più stabile. (gg)
Le Scienze.it
Alaudae- Moderatore Globale
- Utente SuperAttivo :
La verità si sottrae all'evidenza
attraverso la sua inverosimilità.
Eraclito, 500 aC
Mio stato d'animo :
Animale Preferito :
Il mio Sesso :
Segno Zodiacale :
La mia forza :
Messaggi : 14966
Età : 76
Netiquette :
Località : Roma
Nazione :
Data d'iscrizione : 26.06.09
Punti : 27768
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.