terremoto previsto
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terremoto previsto
Terremoto: la scossa era stata prevista da un geologo parmense
mercoledì, ottobre 21, 2009
By Marco Frico
Un fulmine a ciel sereno, o un terremoto che rientrava nel quadro della prevedibilità? Ne parla il geologo parmense Valentino Straser che da ormai vent’anni si occupa dei precursori sismici, cioè di quei segnali che anticipano l’arrivo di un terremoto. Il terremoto di ieri mattina che ha scosso l’Appennino parmense «è compatibile – spiega Straser – con lo schema di previsione, basato sia sui precursori elettromagnetici che su particolari configurazioni planetarie». Lo studio della combinazione di grandezze fisiche, come le variazioni del campo elettromagnetico locale, ha permesso a Valentino Straser di definire valori particolari rilevati durante i terremoti. Tali valori sono definiti «jackpot» nella più recente ricerca dello studioso parmense, che è intitolata: «A jackpot for the forecast of earthquakes the seismic swarm in the North-Western Apennine».
L’analisi dei dati condotta sistematicamente da Straser ha consentito di indicare per i giorni a cavallo della metà di ottobre, un elevato rischio sismico per la zona del Parmense, che rientra nel distretto sismico della Valtaro. Seppure con un lieve ritardo, l’evento si è verificato. E la zona epicentrale è stata colta nel segno. Le ricerche condotte da Valentino Straser godono di profonda stima in ambito internazionale, in particolare negli ambienti scientifici degli Stati Uniti d’America, dell’India, dell’Africa e dell’Oceania. Una recente pubblicazione testimonia l’interesse riscosso dagli studi di Straser. La rivista scientifica internazionale New Concepts in Global Tectonics, Newsletter, no. 52, pubblicata nel mese di settembre (www.ncgt.org), ha affrontato il delicato tema dei precursori sismici e la necessità di costituire una rete di ricerca internazionale per la mitigazione del rischio sismico nelle aree soggette a maggiore vulnerabilità.
Fra le tematiche affrontate dalla rivista scientifica, figura l’urgenza di adottare alcuni segnali pre-sismici, come ad esempio certi valori dei campi elettromagnetici locali, per la previsione dei terremoti. Nell’elenco degli studiosi a scala mondiale figura anche il nome del geologo parmense, con l’elenco degli studi (alcuni condotti in collaborazione con l’Assessorato provinciale alla Protezione Civile di Parma) e dei metodi pubblicati in questi ultimi anni da riviste scientifiche.
mercoledì, ottobre 21, 2009
By Marco Frico
Un fulmine a ciel sereno, o un terremoto che rientrava nel quadro della prevedibilità? Ne parla il geologo parmense Valentino Straser che da ormai vent’anni si occupa dei precursori sismici, cioè di quei segnali che anticipano l’arrivo di un terremoto. Il terremoto di ieri mattina che ha scosso l’Appennino parmense «è compatibile – spiega Straser – con lo schema di previsione, basato sia sui precursori elettromagnetici che su particolari configurazioni planetarie». Lo studio della combinazione di grandezze fisiche, come le variazioni del campo elettromagnetico locale, ha permesso a Valentino Straser di definire valori particolari rilevati durante i terremoti. Tali valori sono definiti «jackpot» nella più recente ricerca dello studioso parmense, che è intitolata: «A jackpot for the forecast of earthquakes the seismic swarm in the North-Western Apennine».
L’analisi dei dati condotta sistematicamente da Straser ha consentito di indicare per i giorni a cavallo della metà di ottobre, un elevato rischio sismico per la zona del Parmense, che rientra nel distretto sismico della Valtaro. Seppure con un lieve ritardo, l’evento si è verificato. E la zona epicentrale è stata colta nel segno. Le ricerche condotte da Valentino Straser godono di profonda stima in ambito internazionale, in particolare negli ambienti scientifici degli Stati Uniti d’America, dell’India, dell’Africa e dell’Oceania. Una recente pubblicazione testimonia l’interesse riscosso dagli studi di Straser. La rivista scientifica internazionale New Concepts in Global Tectonics, Newsletter, no. 52, pubblicata nel mese di settembre (www.ncgt.org), ha affrontato il delicato tema dei precursori sismici e la necessità di costituire una rete di ricerca internazionale per la mitigazione del rischio sismico nelle aree soggette a maggiore vulnerabilità.
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