Terra Luna e Sistema Solare
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
cristian ha scritto:
aspettando qualche notizia su Europa!!
Alaudae- Moderatore Globale
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
Idrogeno in atmosfera 'sorella maggiore' Terra
Arriva un nuovo studio pubblicato su Nature
02 dicembre, 07:59
Tanto vapore, idrogeno e nubi simili a quelle finora osservate su Venere e sulla piu' grande luna di Saturno, Titano
ROMA - Tanto vapore, idrogeno e nubi simili a quelle finora osservate su Venere e sulla più grande luna di Saturno, Titano: appare così l'atmosfera di una "sorella maggiore" della Terra, ossia di un pianeta roccioso esterno al Sistema Solare e molto più grande del nostro. Lo studio, pubblicato su Nature, è il primo a descrivere la composizione dell'atmosfera di uno dei 500 pianeti finora scoperti al di fuori del Sistema Solare e uno dei pochissimi simili alla Terra (le cosiddette super-Terre).
"E' la prima volta che viene analizzata l'atmosfera di una super-Terra: un risultato che è una pietra miliare nella possibilità di studiare questi mondi lontani", ha detto il coordinatore della ricerca, Jacob Bean, del Centro americano per l'Astrofisica Harvard-Smithsonian. Distante 40 anni luce, il pianeta si chiama GJ 1214b e orbita attorno a una piccola stella dalla luce debole che si trova nella costellazione dell'Ofiuco. Con una massa sei volte e mezzo superiore rispetto a quella della Terra e un raggio 2,6 volte più lungo, il pianeta GJ1214b è più grande della sua stella e proprio questa caratteristica ha permesso di osservarne l'atmosfera.
Distante dalla sua stella soltanto due milioni di chilometri (ossia 70 volte più vicino di quanto la Terra lo sia al Sole), il pianeta le passa davanti ogni 38 ore. Utilizzando il Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), sulle Ande cilene, gli astronomi hanno analizzato la composizione dell'atmosfera "catturando" le firme chimiche dei suoi elementi attraverso il modo in cui viene filtrata la luce che proviene dalla sua stella.
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/12/02/visualizza_new.html_1674498768.html
Arriva un nuovo studio pubblicato su Nature
02 dicembre, 07:59
Tanto vapore, idrogeno e nubi simili a quelle finora osservate su Venere e sulla piu' grande luna di Saturno, Titano
ROMA - Tanto vapore, idrogeno e nubi simili a quelle finora osservate su Venere e sulla più grande luna di Saturno, Titano: appare così l'atmosfera di una "sorella maggiore" della Terra, ossia di un pianeta roccioso esterno al Sistema Solare e molto più grande del nostro. Lo studio, pubblicato su Nature, è il primo a descrivere la composizione dell'atmosfera di uno dei 500 pianeti finora scoperti al di fuori del Sistema Solare e uno dei pochissimi simili alla Terra (le cosiddette super-Terre).
"E' la prima volta che viene analizzata l'atmosfera di una super-Terra: un risultato che è una pietra miliare nella possibilità di studiare questi mondi lontani", ha detto il coordinatore della ricerca, Jacob Bean, del Centro americano per l'Astrofisica Harvard-Smithsonian. Distante 40 anni luce, il pianeta si chiama GJ 1214b e orbita attorno a una piccola stella dalla luce debole che si trova nella costellazione dell'Ofiuco. Con una massa sei volte e mezzo superiore rispetto a quella della Terra e un raggio 2,6 volte più lungo, il pianeta GJ1214b è più grande della sua stella e proprio questa caratteristica ha permesso di osservarne l'atmosfera.
Distante dalla sua stella soltanto due milioni di chilometri (ossia 70 volte più vicino di quanto la Terra lo sia al Sole), il pianeta le passa davanti ogni 38 ore. Utilizzando il Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), sulle Ande cilene, gli astronomi hanno analizzato la composizione dell'atmosfera "catturando" le firme chimiche dei suoi elementi attraverso il modo in cui viene filtrata la luce che proviene dalla sua stella.
http://ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/12/02/visualizza_new.html_1674498768.html
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Eclissi di LUNA 21 dicembre 2010 e allineamento pianeti
questa vi era sfuggita vero?
questa sera 21 dicembre guarda caso c'è un eclissi lunare e un allineamento dei pianeti del sistema solare..
non male vero?
questa sera 21 dicembre guarda caso c'è un eclissi lunare e un allineamento dei pianeti del sistema solare..
non male vero?
Re: Terra Luna e Sistema Solare
Oggi sarà il giorno più buio da quattrocento anni. Accade per una particolare "coincidenza astrale", di quelle che si verificano una o due volte al millennio, e di cui se ne perde la memoria finché non ricapita di nuovo: un'eclisse di Luna in coincidenza con il solstizio d'inverno. "Un fenomeno davvero eccezionale, che dall'anno 1 dopo Cristo ad oggi è capitato una volta sola, il 21 dicembre 1638", spiega Geoff Chester dell'Osservatorio Navale degli Stati Uniti. "Per fortuna - sorride l'astronomo - non dovremo aspettare altrettanto per osservarne un altro identico, perché ricapiterà il 21 dicembre del 2094".
Re: Terra Luna e Sistema Solare
Marius ha scritto:Oggi sarà il giorno più buio da quattrocento anni. Accade per una particolare "coincidenza astrale", di quelle che si verificano una o due volte al millennio, e di cui se ne perde la memoria finché non ricapita di nuovo: un'eclisse di Luna in coincidenza con il solstizio d'inverno. "Un fenomeno davvero eccezionale, che dall'anno 1 dopo Cristo ad oggi è capitato una volta sola, il 21 dicembre 1638", spiega Geoff Chester dell'Osservatorio Navale degli Stati Uniti. "Per fortuna - sorride l'astronomo - non dovremo aspettare altrettanto per osservarne un altro identico, perché ricapiterà il 21 dicembre del 2094".
qualcosa riguardo l'eclissi di luna mi sembra d'averlo postato qualche tempo fa, la coincidenza astrale è senz'altro una novità: avrà conseguenze? d'ora in avanti fino al 2012 le coincidenze astrali dovrebbero essere all'ordine del giorno, come abbiamo letto qua e la questi ultimi tempi.
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
Marius ha scritto:Oggi sarà il giorno più buio da quattrocento anni.
l'ho semntito stamattina ,fico eh
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non accadeva da 372 anni
Scienza e Tecnologia
L’eclissi totale di Luna che non accadeva da 372 anni si vede solo dagli Stati Uniti
E’ stata uno spettacolo, ma soltanto negli Stati Uniti, l’eclissi totale di Luna della notte scorsa. In Italia era già mattina (il fenomeno è cominciato alle 7,30 e finito alle 11,00) e la Luna era già bassa sull’orizzonte, di conseguenza l’eclisse non è stata praticamente visibile. Ad attirare la curiosità di tanti, che negli Usa hanno seguito l’evento anche su Facebook e Twitter, è stato il fatto che è stata la prima eclissi di Luna a cadere esattamente nel solstizio d’inverno: non accadeva da 372 anni.
“Non è nulla di più che una curiosità, perché il solstizio in sé non ha nulla a che vedere con l’eclissi”, ha osservato il presidente dell’Unione Astrofili Italiani, Emilio Sassone Corsi. Solo nel cielo del Nord America, quindi, la Luna non si è tinta di rosso, come accade sempre quando il satellite si ritrova immerso nell’ombra della Terra. In Italia, avverte l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), si dovrà aspettare il 15 giugno per avere un’eclissi totale di Luna ben visibile e spettacolare.
http://www.blitzquotidiano.it/video/eclissi-totale-luna-stati-uniti-689016/
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La Temepesta su Saturno è mostruosa!
di Tammy Plotner
Prima delle feste Universe Today ha discusso della crescente tempesta su Saturno e ha mostrato le immagini della Cassini. Ora è passato più di un mese e la macchia bianca della sua atmosfera è divenuta enorme...larga circa 10 volte la Terra!
Nonostante le temperature sotto-zero e una significativa copertura di neve, almeno un osservatore dedicato si è alzato presto per osservare quello che raramente vediamo - un cambiamento nella faccia pallida di Saturno. "Ero fuori sabato mattina dalle 4:30 alle 6:00 e ho passato un'ora circa osservando Saturno con la sua Grande Tempesta Bianca." dice John Chumack di Dayton, nell'Ohio. "Le condizioni di visibilità non erano le migliori, ma ho continuato ugualmente, appena le nubi si sono spostate, ho provato! La temperatura era -20°C nel mio cortile a Dayton, ha quasi ucciso il mio tentativo."
Le temperature come questa sono calde a confronto di quelle su Saturno. A seconda della profondità dell'atmosfera, possono andare da -139.15 °C a -189.15 °C. Su Saturno si formano costantemente tempeste come uragani, ma solo poche sono visibili facilmente con un telescopio medio. "La tempesta è enorme", dice John. "Non c'è da meravigliarsi se possiamo vederla dalla Terra, dato che Saturno al tempo di questo scatto si trovava a circa 865.2 milioni di miglia o 1.392 miliardi di kilometri da noi!"
Però c'è più di una tempesta nell'immagine di John. Grazie al negativo è riuscito a catturare cinque piccole lune attorno agli anelli ghiacciati di Saturno - Rhea, Dione, Encelado, Mimas, e Teti.
"Ero intorpidito nei piedi e nelle dita, persino con i guanti e dovevo toccare il metallo ghiacciato per puntare il telescopio e regolare la messa a fuoco. Persino i controlli manuali avevano dei problemi per la temperatura, il pannello LCD ha smesso di funzionare", dice John. "Cavoli, mi sono quasi congelato!".
Sì, ma che visione!
Molte grazie a John Chumack di Galactic Images per aver sfidato il freddo e condiviso il suo lavoro!
Fonte:
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org
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piogge torrenziali ma non è acqua ma metano
Ci sono piogge equatoriali di metano sulla piu' grande luna di Saturno, Titano.
La scoperta, pubblicata su Science, si deve a un gruppo di ricerca internazionale che ha analizzato i dati inviati a Terra dalla sonda Cassini.
Nata dalla collaborazione fra le agenzie spaziali di Stati Uniti (Nasa), Europa (Esa) e Italia (Asi), Cassini orbita intorno a Saturno da quasi sette anni.
Alla fine del 2010 i suoi strumenti hanno rilevato che vaste aree della superficie della luna di Saturno apparivano piu' scure di quanto fossero in precedenza.
La migliore spiegazione sembra essere che queste zone siano state bagnate da piogge di metano.
''E' incredibile poter osservare un'attivita' così familiare, con tempeste e cambiamenti climatici cosi' simili ai nostri su questo satellite distante e ghiacciato'', ha osservato la coordinatrice della ricerca, Elizabeth Turtle, del laboratorio di Fisica applicata dell'universita' americana Johns Hopkins.
''Queste osservazioni- ha aggiunto - ci stanno aiutando a capire come funziona il 'sistema Titano', in analogia ai processi che avvengono sul nostro pianeta''.
Le nuvole su Titano sono formate da metano e fanno parte di un ciclo del tutto simile a quello del clima terrestre, ma nel quale il metano sostituisce l'acqua.
fonte ANSA
http://mysterium.blogosfere.it/2011/03/sorprendente-ce-un-oggetto-nel-nostro-sistema-solare-dove-ci-sono-piogge-torrenziali-come-sulla-terr.html
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il bizzarro concerto di saturno
Il bizzarro concerto di Saturno
Oltre ai celebri anelli che lo rendono affascinante e indimenticabile, Saturno ha anche una caratteristica meno nota: emette onde radio con una frequenza associabile alla rotazione planetaria. Le frequenze radio emesse cambiano anche al variare della latitudine, e in base alla stagione che il pianeta sta attraversando. "Questi dati mostrano quanto Saturno sia strano" dice Don Gurnett, a capo del team che si dedica alla raccolta dei dati del Radio and Plasma Wave Science montato su Cassini. "Pensavamo di aver compreso questi schemi di onde radio emesse dai giganti gassosi, dato che con Giove è andato tutto liscio. Senza la lunga permanenza di Cassini, gli scienziati non avrebbero capito che le emissioni radio di Saturno sono così diverse".
Si tratta di onde radio a frequenze ben lontane da quelle sonore. Nel 2005, quando la NASA rilasciò un questo file audio per ascoltare la "melodia di Saturno", gli astronomi isi videro costretti ad intervenire sulle registrazioni per renderle ascoltabili a noi comuni mortali, come ad esempio comprimere 27 minuti di audio in soli 73 secondi. Le onde radio emesse da Saturno, note come Saturn Kilometric Radiation, hanno uno schema simile a quello della sirena di un'ambulanza: la frequenza aumenta e descresce seguendo la rotazione planetaria. Questa sequenza, apparentemente stabile, venne utilizzata negli anni '80 per calcolare la durata del giorno di Saturno (la velocità di rotazione del pianeta).
Ma le cose si sono complicate negli ultimi 30 anni: non solo lo schema delle onde radio sembrerebbe variare anche (o forse soprattutto) con l'attività solare, ma esistono in realtà due schemi di frequenze: uno emesso dalla regione polare settentrionale, con un periodo di 10,6 ore, e uno dal polo sud, con un periodo di 10,8 ore. Questo tipo di emissioni radio variabili sembra direttamente connesso con lo spostamento delle aurore di Saturno poco prima dell'equinozio, tra gennaio e marzo del 2009. C'è inoltre un legame anche con le oscillazioni riscontrate nella magnetosfera, che seguono lo spostamento e l'intensità delle aurore e delle emissioni radio. Tutti questi elementi lasciano pensare che ci sia una forte connessione tra la variabilità del Sole e il comportamento di Saturno.
"La pioggia di elettroni che produce le aurore crea anche emissioni radio e ha effetto sul campo magnetico, per cui gli scienziati ritengono che tutte queste variazioni che osserviamo siano legate all'influenza variabile del Sole sul pianeta" dice Stanley cowley, professore dell' Università di Leicester e membro del team addetto al magnetometro di Cassini. "Queste ricerche sono importanti perchè ci aiutano a spiegare la complicata danza tra il Sole e la bolla magnetica di Saturno" dice Marcia Button, ricercatrice del Jet Propulsion Laboratory, "qualcosa normalmente invisibile all'occhio umano e impercettibile per le nostre orecchie. Cassini continuerà a tenere sotto controllo queste anomalie".
Fonte: http://altrogiornale.org/news.php
Oltre ai celebri anelli che lo rendono affascinante e indimenticabile, Saturno ha anche una caratteristica meno nota: emette onde radio con una frequenza associabile alla rotazione planetaria. Le frequenze radio emesse cambiano anche al variare della latitudine, e in base alla stagione che il pianeta sta attraversando. "Questi dati mostrano quanto Saturno sia strano" dice Don Gurnett, a capo del team che si dedica alla raccolta dei dati del Radio and Plasma Wave Science montato su Cassini. "Pensavamo di aver compreso questi schemi di onde radio emesse dai giganti gassosi, dato che con Giove è andato tutto liscio. Senza la lunga permanenza di Cassini, gli scienziati non avrebbero capito che le emissioni radio di Saturno sono così diverse".
Si tratta di onde radio a frequenze ben lontane da quelle sonore. Nel 2005, quando la NASA rilasciò un questo file audio per ascoltare la "melodia di Saturno", gli astronomi isi videro costretti ad intervenire sulle registrazioni per renderle ascoltabili a noi comuni mortali, come ad esempio comprimere 27 minuti di audio in soli 73 secondi. Le onde radio emesse da Saturno, note come Saturn Kilometric Radiation, hanno uno schema simile a quello della sirena di un'ambulanza: la frequenza aumenta e descresce seguendo la rotazione planetaria. Questa sequenza, apparentemente stabile, venne utilizzata negli anni '80 per calcolare la durata del giorno di Saturno (la velocità di rotazione del pianeta).
Ma le cose si sono complicate negli ultimi 30 anni: non solo lo schema delle onde radio sembrerebbe variare anche (o forse soprattutto) con l'attività solare, ma esistono in realtà due schemi di frequenze: uno emesso dalla regione polare settentrionale, con un periodo di 10,6 ore, e uno dal polo sud, con un periodo di 10,8 ore. Questo tipo di emissioni radio variabili sembra direttamente connesso con lo spostamento delle aurore di Saturno poco prima dell'equinozio, tra gennaio e marzo del 2009. C'è inoltre un legame anche con le oscillazioni riscontrate nella magnetosfera, che seguono lo spostamento e l'intensità delle aurore e delle emissioni radio. Tutti questi elementi lasciano pensare che ci sia una forte connessione tra la variabilità del Sole e il comportamento di Saturno.
"La pioggia di elettroni che produce le aurore crea anche emissioni radio e ha effetto sul campo magnetico, per cui gli scienziati ritengono che tutte queste variazioni che osserviamo siano legate all'influenza variabile del Sole sul pianeta" dice Stanley cowley, professore dell' Università di Leicester e membro del team addetto al magnetometro di Cassini. "Queste ricerche sono importanti perchè ci aiutano a spiegare la complicata danza tra il Sole e la bolla magnetica di Saturno" dice Marcia Button, ricercatrice del Jet Propulsion Laboratory, "qualcosa normalmente invisibile all'occhio umano e impercettibile per le nostre orecchie. Cassini continuerà a tenere sotto controllo queste anomalie".
Fonte: http://altrogiornale.org/news.php
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la sonda spaziale Cassini fotografa un'enorme tempesta su Saturno
I falo' e gli altri effetti di questa tempesta avvenuta nell'emisfero Nord del pianeta sono descritti su Science da uno studio internazionale coordinato da Leigh Fletcher, dell'universita' britannica di Oxford.
I fuochi si sono accessi nell'atmosfera di Saturno, a circa 250-350 chilometri dalla superficie del pianeta. Individuarli e' stato possibile osservando la tempesta nell'infrarosso grazie ai dati inviati dalla sonda Cassini, la missione congiunta fra Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa e grazie alle osservazioni condotte da Terra con il telescopio Vlt (Very Large Telescope) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) che si trova in Cile.
A differenza del tempestoso Giove, spiegano gli esperti, l'atmosfera di Saturno appare quasi sempre calma, una volta l'anno pero' (un tempo che equivale a 30 anni della Terra), quando comincia la primavera nell'emisfero Nord, l'aria calda sconvolge l'atmosfera ed e' possibile che si generino tempeste su larga scala. E' accaduto per esempio il 5 dicembre del 2010, quando la sonda Cassini ha osservato un pennacchio di materiali luminosi nell'emisfero Nord di Saturno.
I dati inviati dalla sonda e le osservazioni da Terra hanno permesso di scoprire che subito dopo il getto una nube di materiali si e' diffusa e allargata da Est verso Ovest spinta dai venti. La perturbazione e' stata cosi' violenta da provocare effetti a centinaia di chilometri di distanza e da accendere fuochi luminosi visibili solo nell'infrarosso. Il fenomeno ha anche alterato la circolazione dei venti fino a formare un vortice di aria calda. ''La gigantesca, violenta e complessa eruzione ha diffuso una nube di materiali brillanti sull'intero pianeta'', ha spiegato Fletcher. Il fenomeno piu' singolare pero' sono stati i 'falo' stratosferici' mai visti prima d'ora su Saturno: aree nelle quali la temperature e' di circa 20 gradi piu' calda, formatesi in una fascia dell'atmosfera nella quale la temperatura e' generalmente intorno a 130 gradi sotto lo zero.
http://www.segnidalcielo.it/index.php/segnidalcielo-news/416-la-sonda-spaziale-cassini-fotografa-un-enorme-tempesta
I fuochi si sono accessi nell'atmosfera di Saturno, a circa 250-350 chilometri dalla superficie del pianeta. Individuarli e' stato possibile osservando la tempesta nell'infrarosso grazie ai dati inviati dalla sonda Cassini, la missione congiunta fra Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa e grazie alle osservazioni condotte da Terra con il telescopio Vlt (Very Large Telescope) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso) che si trova in Cile.
A differenza del tempestoso Giove, spiegano gli esperti, l'atmosfera di Saturno appare quasi sempre calma, una volta l'anno pero' (un tempo che equivale a 30 anni della Terra), quando comincia la primavera nell'emisfero Nord, l'aria calda sconvolge l'atmosfera ed e' possibile che si generino tempeste su larga scala. E' accaduto per esempio il 5 dicembre del 2010, quando la sonda Cassini ha osservato un pennacchio di materiali luminosi nell'emisfero Nord di Saturno.
I dati inviati dalla sonda e le osservazioni da Terra hanno permesso di scoprire che subito dopo il getto una nube di materiali si e' diffusa e allargata da Est verso Ovest spinta dai venti. La perturbazione e' stata cosi' violenta da provocare effetti a centinaia di chilometri di distanza e da accendere fuochi luminosi visibili solo nell'infrarosso. Il fenomeno ha anche alterato la circolazione dei venti fino a formare un vortice di aria calda. ''La gigantesca, violenta e complessa eruzione ha diffuso una nube di materiali brillanti sull'intero pianeta'', ha spiegato Fletcher. Il fenomeno piu' singolare pero' sono stati i 'falo' stratosferici' mai visti prima d'ora su Saturno: aree nelle quali la temperature e' di circa 20 gradi piu' calda, formatesi in una fascia dell'atmosfera nella quale la temperatura e' generalmente intorno a 130 gradi sotto lo zero.
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
saturno e giove ci stanno dando ultimamente filo da torcere con i loro continui cambiamenti..significa che questi pianeti in qualche modo siano vivi..
Luna: tanta acqua quanta ce n'è nel mantello terrestre
Acqua sulla Luna, ma 100 volte di più di quanto ci si aspettasse. Secondo alcuni scienziati, il nostro satellite conterrebbe la stessa quantità d'acqua di quella presente nelle profondità della Terra, una quantità 100 volte maggiore rispetto a quella stimata finora.
Erik Hauri, geochimico della Carnegie Institution e primo autore della ricerca spiega come alla base della sua osservazione ci sia stata un lavoro di ricerca preliminare, che ha portato ad esaminare le cosiddette perline lunari, ossia frammenti di magma contenuti in piccoli pezzetti di cristallo, portati sulla Terra grazie alla missione Apollo 17. In esse, secondo gli esperti, vi sarebbe una grossa percentuale d'acqua.
“L’acqua ricopre un ruolo fondamentale nel determinare il comportamento tettonico delle superfici planetarie, il punto di fusione dell’interno dei pianeti, la modalità d’eruzione e la posizione dei vulcani planetari – spiega Hauri -. Non possiamo dunque nemmeno immaginare una tipologia di reperti più importante da riportare a Terra di questi campioni di vetro eruttati da attività di vulcanesimo esplosivo, rilevati non solo sulla Luna ma anche nell’intero Sistema solare interno".
Va tuttavia precisato che la preziosa sostanza non si trova in superficie ma nelle profondità del sottosuolo lunare. “Già dal 2008 - continua ricorda un altro autore Alberto Saal, della Brown University - avevamo il sospetto che nel magma lunare l’acqua fosse presente in quantità analoga a quella che si riscontra nella lava proveniente dal mantello terrestre. Ora ne abbiamo la prova”.
Gran parte del merito della scoperta, però, va a un giovane laureando, Thomas Weinreic, collega di Saal alla Brown, che avrebbe individuato per primo i dieci grani contenenti le preziose melt inclusion.
Quali risvolti avrà questa scoperta? L'uomo tenterà di portare alla luce ciò che è contenuto nelle profondità lunari?
Francesca Mancuso
Credits: Brown University.
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Eclissi di luna: appuntamento il 15 giugno
ROMA, 1 GIU – Appuntamento con la 'luna rossa' il 15
giugno prossimo, quando dall'Italia sara' visibile un'eclisse
totale di Luna. Lo spettacolo si prevede eccezionale ma
l'osservazione di questa eclisse, spiega l'Unione Astrofili
Italiani (Uai) sara' piuttosto complessa nelle sue fasi
iniziali.
All'ingresso nella penombra, alle 19,23, la Luna si trova
ancora sotto l'orizzonte e il cielo non sara' ancora del tutto
oscuro. Per questo spiega l'Uai, alla luce del crepuscolo serale
non sara' facile percepire chiaramente l'avanzare dell'ombra
della Terra sulla Luna. La seconda parte del fenomeno,
ovviamente condizioni meteo permettendo, sara' invece
osservabile senza particolari difficolta'. Il fenomeno, che
raggiungera' il massimo alle 22,12, terminera' all'1,02 del 16
giugno.
Un'eclissi lunare accade quando Sole Terra e Luna sono
allineate e la Luna attraversa il cono d'ombra proiettato dalla
Terra. L'eclisse puo' essere totale o parziale a seconda che a
seconda che Terra, Luna e Sole siano esattamente allineati
oppure no.
Al fine di agevolare quanti desiderano osservare al meglio
questa eclisse il Virtual Telescope propone un evento
introduttivo al fenomeno, con informazioni e consigli utili
all'osservazione. L'evento, in programma per il 7 giugno, alle
21,30, e' gratuito, per partecipare, bastera' accedere alla data
e all'ora indicate alla pagina www.astrowebtv.org.
1 giugno 2011 | 01:14 Link
giugno prossimo, quando dall'Italia sara' visibile un'eclisse
totale di Luna. Lo spettacolo si prevede eccezionale ma
l'osservazione di questa eclisse, spiega l'Unione Astrofili
Italiani (Uai) sara' piuttosto complessa nelle sue fasi
iniziali.
All'ingresso nella penombra, alle 19,23, la Luna si trova
ancora sotto l'orizzonte e il cielo non sara' ancora del tutto
oscuro. Per questo spiega l'Uai, alla luce del crepuscolo serale
non sara' facile percepire chiaramente l'avanzare dell'ombra
della Terra sulla Luna. La seconda parte del fenomeno,
ovviamente condizioni meteo permettendo, sara' invece
osservabile senza particolari difficolta'. Il fenomeno, che
raggiungera' il massimo alle 22,12, terminera' all'1,02 del 16
giugno.
Un'eclissi lunare accade quando Sole Terra e Luna sono
allineate e la Luna attraversa il cono d'ombra proiettato dalla
Terra. L'eclisse puo' essere totale o parziale a seconda che a
seconda che Terra, Luna e Sole siano esattamente allineati
oppure no.
Al fine di agevolare quanti desiderano osservare al meglio
questa eclisse il Virtual Telescope propone un evento
introduttivo al fenomeno, con informazioni e consigli utili
all'osservazione. L'evento, in programma per il 7 giugno, alle
21,30, e' gratuito, per partecipare, bastera' accedere alla data
e all'ora indicate alla pagina www.astrowebtv.org.
1 giugno 2011 | 01:14 Link
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
bello interessante
spirale82- Esploratore delle stelle
- crederci sempre arrendersi mai
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
Non capisco la sorpresa, visto che già nel 2010, la missione LCROSS, aveva rivelato la presenza di numerosi composti volatili nel suolo lunare.
Secondo Peter Schultz, planetologo alla Brown University, con Brendan Hermalyn, studente laureato, la nube sollevata dall’impatto ha mostrato che il suolo lunare sub-superficiale è molto più complesso di quanto si credeva: non solo la regolite lunare, il suolo contiene anche idrossile, monossido di carbonio, biossido di carbonio, ammoniaca, sodio libero e sorprendentemente argento.
Fonte: http://news.brown.edu/pressreleases/2010/10/lcross
Ma a voler ben guardare, già dalle prime analisi dei campioni riportati dalla missione Apollo 14 si sospettò la presenza di acqua.
Charles B. Sclar e Jon F. Bauer, geoscienziati alla Lehigh University, notarono per primi qualcosa di mancante nelle analisi chimiche dell'apatite nel 1975.
Questa ricerca, però, ha dovuto attendere quasi 35 anni prima di un'effettiva conferma.
Infatti secondo uno studio condotto da i geologi del California Institute of Technology e dell' Università del Tennessee, ora, 35 anni dopo, abbiamo misurazioni quantitative che dimostano che Charles B. Sclar e Jon F. Bauer avevano ragione. Il pezzo mancante era l'ossidrile. Il fatto di essere stati in grado di misurare quantitativamente delle quantità significative di acqua nei menerali lunari è sorprendente.
Secondo Jeremy Boyce, in termini di contenuto di idrogeno, zolfo e cloro, l'apatite di questi campioni è indistinguibile da quella terrestre prodotta da i vulcani. Si pensa generalmente che l'anidride carbonica e i gas solforici abbiano dominato molte delle eruzioni vulcaniche lunari, ma la scoperta dell'ossidrile nelle rocce vulcaniche lunari suggerisce che anche l'acqua abbia giocato un rolo alimentando le eruzioni.
Fonte: http://www.astronomynow.com/news/n1007/22moon/
Se poi si considera la teoria più accreditata sull'origine della Luna (vedi video https://www.youtube.com/watch?v=k2CovLzF2lM ), si capisce chiaramenmte che la sorpresa per la recente scoperta è solo una strategia mediatica per gonfiare la notizia!
Secondo Peter Schultz, planetologo alla Brown University, con Brendan Hermalyn, studente laureato, la nube sollevata dall’impatto ha mostrato che il suolo lunare sub-superficiale è molto più complesso di quanto si credeva: non solo la regolite lunare, il suolo contiene anche idrossile, monossido di carbonio, biossido di carbonio, ammoniaca, sodio libero e sorprendentemente argento.
Fonte: http://news.brown.edu/pressreleases/2010/10/lcross
Ma a voler ben guardare, già dalle prime analisi dei campioni riportati dalla missione Apollo 14 si sospettò la presenza di acqua.
Charles B. Sclar e Jon F. Bauer, geoscienziati alla Lehigh University, notarono per primi qualcosa di mancante nelle analisi chimiche dell'apatite nel 1975.
Questa ricerca, però, ha dovuto attendere quasi 35 anni prima di un'effettiva conferma.
Infatti secondo uno studio condotto da i geologi del California Institute of Technology e dell' Università del Tennessee, ora, 35 anni dopo, abbiamo misurazioni quantitative che dimostano che Charles B. Sclar e Jon F. Bauer avevano ragione. Il pezzo mancante era l'ossidrile. Il fatto di essere stati in grado di misurare quantitativamente delle quantità significative di acqua nei menerali lunari è sorprendente.
Secondo Jeremy Boyce, in termini di contenuto di idrogeno, zolfo e cloro, l'apatite di questi campioni è indistinguibile da quella terrestre prodotta da i vulcani. Si pensa generalmente che l'anidride carbonica e i gas solforici abbiano dominato molte delle eruzioni vulcaniche lunari, ma la scoperta dell'ossidrile nelle rocce vulcaniche lunari suggerisce che anche l'acqua abbia giocato un rolo alimentando le eruzioni.
Fonte: http://www.astronomynow.com/news/n1007/22moon/
Se poi si considera la teoria più accreditata sull'origine della Luna (vedi video https://www.youtube.com/watch?v=k2CovLzF2lM ), si capisce chiaramenmte che la sorpresa per la recente scoperta è solo una strategia mediatica per gonfiare la notizia!
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
sparsi qua e là per il pianeta si trovano crateri di remoti impatti dovuti ad asteroidi. il più famoso mi pare sia negli Stati Uniti: possibile allora che non sia rimasta alcuna traccia sulla Terra dell'impatto di un corpo-celeste-grande-come-Marte?
non si fa menzione di Tiamat, pianeta esploso durante un remoto passaggio di Nibiru, una parte del quale avrebbe dato origine alla Luna? o questa è una favola?
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
sparsi qua e là per il pianeta si trovano crateri di remoti impatti dovuti ad asteroidi. il più famoso mi pare sia negli Stati Uniti: possibile allora che non sia rimasta alcuna traccia sulla Terra dell'impatto di un corpo-celeste-grande-come-Marte?
Ovviamente no, l'impatto (quasi radente) ha fuso la crosta sollevandola in orbita insieme a parte del mantello. Tutto questo materiale, composto anche dal planetoide impattante fuso insime, è andato in parte a formare la luna ed è in parte ricaduto sulla Terra.
L'attuale crosta terrestre si sarebbe quindi riformata da zero; ecco perché non può conservare traccia di quell'evento.
non si fa menzione di Tiamat, pianeta esploso durante un remoto passaggio di Nibiru, una parte del quale avrebbe dato origine alla Luna? o questa è una favola?
Nibiru e Timat escono in realtà dalla "mitologia" sumera ed in particolare dagli studi di Zecharia Sitchin (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Zecharia_Sitchin ).
I risultati degli studi di Sitchin, comnque interessanti, sono però largamente criticati dalla comunità scientifica.
Ad ogni modo, Nibiru e Timat, secondo Sitchin hanno più a che fare con la formazione della fascia di asteroidi tra Marte e Giove ed altri sconvolgimenti nel sistema solare avvenuti poche migliaia di anni fa; la formazione della Luna invece risalirebbe a circa quattro miliardi e mezzo di anni fa...
Re: Terra Luna e Sistema Solare
"Ad ogni modo, Nibiru e Timat": è vero, c'è un problema di cronologia..
Nibiru e Timat escono in realtà dalla "mitologia": hai fatto bene a mettere la parola mitologia tra virgolette...
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Spettacolo nel cielo: stasera dalle 21 eclissi e luna rossa
ROMA - Occhi puntati al cielo stasera per lo straordinario spettacolo astronomico della luna rossa e della prima eclisse totale di Luna del 2011, la più lunga degli ultimi 10 anni. Il fenomeno, sottolinea l’Osservatorio Schiapparelli di Varese, sarà seguito in tutto il mondo e sarà visibile anche dall’Italia. La sola fase di totalità durerà addirittura cento minuti.
Prendendo come punto di riferimento la città di Varese, gli astronomi dell’Osservatorio riferiscono che la Luna sorgerà alle 21.10 locali e alle 21.22 inizierà la fase massima dell’eclisse, che si protrarrà fino alle 23.03. Il momento di migliore visibilità sarà alle ore 22.13, con la Luna alta circa 9 gradi in direzione Sud-Est, all’interno della costellazione di Ofiuco.
Sarà dunque necessario avere l’orizzonte sud-est sgombro da ostacoli naturali o artificiali per poterla osservare. Ma per chi non riuscisse a vederla direttamente sul sito del magazine scientifico Focus.it l’eclisse verrà trasmessa in diretta web a partire dalle ore 21.30. Attraverso il sito si potranno così vedere le immagini delle telecamere posizionate sul telescopio dell’osservatorio di Cà Del Monte (Pavia), che verranno commentate dagli esperti dell’osservatorio.
Ma perchè la luna si colora di rosso? A spiegarlo gli esperti: il fenomeno è dovuto al fatto che il nostro pianeta, frapponendosi tra il sole e il suo magico satellite, impedisce ad alcune frequenze di raggi solari di attraversare l’atmosfera terrestre. Avviene così che riescono a passare e a raggiungere la luna solo quelle più basse, corrispondenti appunto alla colorazione rossa. Di qui lo spettacolo senza precendenti che ci regala il cielo.
Mercoledì 15 Giugno 2011 - 12:39 Ultimo aggiornamento: 12:43
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Eclissi lunare spettacolare
Lo spettacolo ha interessato tutta Italia ieri sera: l’ombra della Terra ha oscurato completamente il nostro satellite per circa un’ora e 40 minuti. L’eclissi è iniziata alle 20.30 circa, scarsamente visibile a causa delle ultime luci del crepuscolo. La fase della totalità è cominciata un’ora dopo, per raggiungere il massimo alle 22.12 circa. La Luna è fuori dal cono d’ombra della Terra intorno a mezzanotte.
Il colore rosso, già evidente da prima del tramonto solare quando il satellite è entrato nel cono d'ombra della terra, è stato poi sostituito da una eclissi totale che è progressivamente scomparsa, con la luna che è tornata lentamente a brillare della sua luce consueta. Moltissimi gli appassionati armati di binocoli e macchine fotografiche con cavalletto.
Clicca qui per vedere il video dell'eclissi.
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Il colore rosso, già evidente da prima del tramonto solare quando il satellite è entrato nel cono d'ombra della terra, è stato poi sostituito da una eclissi totale che è progressivamente scomparsa, con la luna che è tornata lentamente a brillare della sua luce consueta. Moltissimi gli appassionati armati di binocoli e macchine fotografiche con cavalletto.
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
ma io vedo la luna rossa,molto rossa anche adesso,com'e' possibile???
cristian- Staff misteri
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Re: Terra Luna e Sistema Solare
cristian ha scritto:ma io vedo la luna rossa,molto rossa anche adesso,com'e' possibile???
qui si intravede dietro la coltre chimica* (oggi si sono dati da fare) ma è del solito colore
* (chissà come mai quando "si danno da fare" aumentano anche i sorvoli dei grossi elicotteri scuri.....)
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