Greenpeace: “Nike, Abercrombie e co inquinano i fiumi cinesi”. Ecco il video
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Greenpeace: “Nike, Abercrombie e co inquinano i fiumi cinesi”. Ecco il video
I fornitori di Nike, Adidas, Puma, Converse, Calvin Klein, Lacoste e Abercrombie & Fitchb stanno inquinando il Fiume Azzurro e il Fiume delle Perle in Cina. Lo denuncia Greenpeace, con un video postato anche su YouTube che documenterebbe la presenza di diversi agenti chimici altamente tossici, proibiti sia in Europa sia negli Stati Uniti, nelle acque dei due grandi corsi d’acqua cinesi.
Nel rapporto Dirty Laundry Unravelling the corporate connections to industrial water pollution in China (Panni sporchi. Il segreto tossico dietro l’industria tessile) l’organizzazione ambientalista accusa i complessi industriali Textile Complex di Youngor e Well Dying Factory Ltd di Hong Kong di scaricare nei fiumi sostanze velenose.
Greenpeace ha anche rivelato che i due impianti forniscono celebri marchi dell’abbigliamento occidentale come Nike, Adidas, Puma, Converse, Calvin Klein, Lacoste e Abercrombie & Fitch.
Il rapporto descrive ”un inquinamento diffuso di questi fiumi da alchilfenoli e composti perfluorurati”, sostanze altamente tossiche che possono alterare il sistema ormonale. Nelle acque è stata riscontrata anche “la presenza di altri tipi di contaminanti pericolosi per l’ecosistema e per la salute umana fra cui metalli pesanti come cromo, rame e nichel e composti organici volatili quali il dicloroetano, il tricloroetano (cloroformio) e il tetracloroetano”.
A far preoccupare è anche il fatto che i due fiumi forniscono acqua potabile a milioni di cinesi.
Greenpeace ha quindi chiesto alle multinazionali coinvolte di esercitare la propria influenza economica e per imporre ai due complessi industriali cinesi “l’eliminazione dell’uso delle sostanze pericolose” come già avviene nei paesi occidentali.
La replica delle multinazionali occidentali non si sono fatte attendere: “La possibilità che vi siano alte concentrazioni di prodotti chimici è davvero bassa”, ha fatto sapere con un comunicato Adidas. Nike ha invece negato che i suoi fornitori orientali utilizzino sostanze inquinanti.
“Nessuna delle grandi aziende citate nel nostro rapporto, è la risposta di Greenpeace, ha una politica chiara e trasparente che impone ai propri fornitori l’eliminazione dell’uso di questi agenti chimici pericolosi. Queste multinazionali fanno grandi affari con gli inquinatori. Non le accusiamo certamente di essere il diavolo, ma senza il loro intervento, i complessi tessili cinesi continueranno a scaricare nei fiumi orientali sostante inquinanti e tossiche”.
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Nel rapporto Dirty Laundry Unravelling the corporate connections to industrial water pollution in China (Panni sporchi. Il segreto tossico dietro l’industria tessile) l’organizzazione ambientalista accusa i complessi industriali Textile Complex di Youngor e Well Dying Factory Ltd di Hong Kong di scaricare nei fiumi sostanze velenose.
Greenpeace ha anche rivelato che i due impianti forniscono celebri marchi dell’abbigliamento occidentale come Nike, Adidas, Puma, Converse, Calvin Klein, Lacoste e Abercrombie & Fitch.
Il rapporto descrive ”un inquinamento diffuso di questi fiumi da alchilfenoli e composti perfluorurati”, sostanze altamente tossiche che possono alterare il sistema ormonale. Nelle acque è stata riscontrata anche “la presenza di altri tipi di contaminanti pericolosi per l’ecosistema e per la salute umana fra cui metalli pesanti come cromo, rame e nichel e composti organici volatili quali il dicloroetano, il tricloroetano (cloroformio) e il tetracloroetano”.
A far preoccupare è anche il fatto che i due fiumi forniscono acqua potabile a milioni di cinesi.
Greenpeace ha quindi chiesto alle multinazionali coinvolte di esercitare la propria influenza economica e per imporre ai due complessi industriali cinesi “l’eliminazione dell’uso delle sostanze pericolose” come già avviene nei paesi occidentali.
La replica delle multinazionali occidentali non si sono fatte attendere: “La possibilità che vi siano alte concentrazioni di prodotti chimici è davvero bassa”, ha fatto sapere con un comunicato Adidas. Nike ha invece negato che i suoi fornitori orientali utilizzino sostanze inquinanti.
“Nessuna delle grandi aziende citate nel nostro rapporto, è la risposta di Greenpeace, ha una politica chiara e trasparente che impone ai propri fornitori l’eliminazione dell’uso di questi agenti chimici pericolosi. Queste multinazionali fanno grandi affari con gli inquinatori. Non le accusiamo certamente di essere il diavolo, ma senza il loro intervento, i complessi tessili cinesi continueranno a scaricare nei fiumi orientali sostante inquinanti e tossiche”.
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