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Alt cerchiamo di non conforderci, i galli sono una cosa, i CELTI un'altra.
Io sono un Celto non un gallico...I romani hanno derivato anche il loro gladio dalla spada celtica.


Spada Romana di evidente derivazione Celtica


E sono moltre altre le cose che i romani ci hanno copiato, coprese la sacra romana chiesa, che si è inpossessata di innumerevoli siboli della religione celtica.....

Questa non è cristiana..

Croce di San Lorenzo


Questa neanche


Questa e celtioca come lo sono di derivazione pure le altre due e levidenza e innegabile...

Con il nome di Celti si indica un insieme di popoli indoeuropei che, nel periodo di massimo splendore (IV-III secolo a.C.), erano estesi in un'ampia area dell'Europa, dalle Isole britanniche fino al bacino del Danubio, oltre ad alcuni insediamenti isolati più a sud, frutto dell'espansione verso le penisole iberica, italica e anatolica. Uniti dalle origini etniche e culturali, dalla condivisione di uno stesso fondo linguistico indoeuropeo e da una medesima visione religiosa, i Celti rimasero sempre politicamente frazionati; tra i vari gruppi di popolazioni celtiche si distinguono i Britanni, i Galli, i Pannoni, i Celtiberi e i Galati, stanziati rispettivamente nelle Isole Britanniche, nelle Gallie, in Pannonia, in Iberia e in Anatolia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Celti


Il gladio ha origine dalla spada corta usata dai Sanniti e dagli Iberici, modificata per l'uso delle legioni. Secondo una leggenda Scipione l'Africano, durante la campagna in Spagna, dopo aver conquistato Cartago Nova in cambio della salvezza della città chiese ai fabbri della città, famosi in tutta l'Iberia, di costruirgli 100.000 gladii per equipaggiare le sue legioni (noti poi come gladii hispanici).
http://it.wikipedia.org/wiki/Gladio_%28arma%29

ORIGINI E IDENTITA'

“ICONOGRAFIA DELLE DIVINITA’ CELTICHE IN PIEMONTE”, conferenza tenuta da DANIELE ROSSI.

Intanto per capire di cosa andiamo a parlare connotiamo il periodo storico: l’ETA’ CELTICA è quella che comprende l’ETA’ DEL BRONZO e quella DEL FERRO che vanno, complessivamente, dal 3500 a.C. al 15 a.C. Le prime ondate di popolazioni che colonizzarono il Piemonte furono i LIGURI e solo con la seconda ondata giunsero i CELTI, popolazione che già nel 1600 a.C. aveva la concezione di identità territoriale: erano infatti guerrieri che lottavano per il territorio su cui si erano stanziati che ritenevano appartenergli. Spesso Liguri e Celti vengono fatti coincidere ma non è esatto in quanto i primi erano etnicamente e linguisticamente diversi dai secondi: certo ebbero per forza contatti molto stretti e la confusione viene rafforzata per il fatto che da alcuni scritti romani si evince che essi siano la medesima popolazione. I BAGIENNI popolazione celtica del cuneese, ad esempio, andarono spesso a Genova per partire come mercenari (si hanno notizie di Bagienni nelle guerre puniche) e i romani, che in certe zone del Piemonte non giunsero MAI (capito??) chiamavano queste persone Liguri Bagienni, proprio per il fatto che se li trovarono nell’attuale Liguria e dove Bagienni sta per “adoratori del faggio”.
Ma veniamo alla questione religione: i celti quindi, cosa adoravano? La natura ed il territorio erano un riferimento costante per loro: molte città ad esempio hanno nomi che riportano alla loro morfologia o composizione (così BUSCA - CN - sta a significare LUOGO ACQUITRINOSO) a differenza dei romani che spesso davano nomi alle città secondo i conquistatori che lì vi giunsero; così anche la loro religione era legata alla natura, ai suoi cicli ed ai suoi elementi ma purtroppo di scritto di loro pugno ci è giunto ben poco siccome essi scrivevano su tavole di legno, materiale che per sua natura è portato alla depauperazione e parte delle notizie in merito ci è arrivata grazie a scritti romani che però è noto e naturale che descrivessero quanto avevano modo di vedere con gli occhi della loro cultura, interpretando così usi e costumi delle popolazioni con cui venivano a contatto in base ai loro bagagli cognitivi e riportando delle imprecisioni. Così GIULIO CESARE nel “De bello gallico” scrive che il dio che i celti onorano di più è Mercurio. Chi era Mercurio? Niente meno che il dio LUGH, dio della Luce e delle Arti la cui festa cade il 1 agosto ed il cui culto è legato al ciclo del Sole il quale quando cala, secondo i Celti, in realtà va nell’acqua, che è considerata il Regno dei Morti. Lugh affianca, e molto spesso sostituisce, il dio OGMIOS: i Greci descrivevano questo dio come un orco che identificavano con il loro Eracle (a sua volta spesso sovrapposto ad Ercole), un vecchio possente e grigio (il grigio per i nostri avi era il colore della metamorfosi della materia) che portava uomini incatenati, ma felici, per le orecchie e le cui catene erano legate ad anelli che il mostro aveva alla lingua. Fu un celta che parlava greco ad affermare che questo personaggio dai celti era chiamato Ogmios, o VISICIUS, iscrizione utilizzata per indicarlo trovata in Savoia, Austria (i Piemontesi passavano spesso dall’Austria siccome commerciavano l’ambra con la Lituania).
Ogmios è il camminatore, è il dio che guida gli uomini in tutto e Visucius infatti significa “colui che sa”. Parlando di popoli pedemontani è chiaro che egli fosse considerato il camminatore delle Alpi, colui che vegliava le montagne e che difendeva le mandrie di bestiame. Egli medesimo aveva una mucca bianca (la razza piemontese in origine era la vacca rossa, allevata oggi solo più in Val di Susa e in Savoia) che quando muggiva provocava il tuono: Ogmios era anche il signore del Tempo. E’ raffigurato con una gamba piegata perché nell’atto di camminare ed ha in mano una clava che simboleggia il suo potere di essere distruttore e costruttore al medesimo tempo.
Si può dire che i celti fondamentalmente fossero monoteisti, che avessero un unico grande dio e che le altre divinità fossero un po’ intesi come i santi cristiani ed anche il loro dio era “trino”: Visucius è spesso raffigurato con tre pallini in testa che simboleggiano proprio questa sua natura. Il tre occorre dire che è un numero fondamentale nella simbologia celtica: il simbolo celtico per eccellenza è il triskel (dal significato a tratti oscuro ma che si creda stia proprio a raffigurare la triade divina: inizialmente i celti raffiguravano i loro dèi solo con dei cerchi: dall’intersezione di questi nel formare l’unico dio ecco nascere il simbolo), la classe sacerdotale era divisa in tre (druidi, bardi, bati) etc.
I componenti della triade incarnata da Ogmios sono:

TARANIS

Il dio più sentito da noi, dio del fuoco, del metallo, della guerra, delle arti del tuono. E’ rappresentato con una rotella in mano che gli abitanti pedemontani associavano al fulmine globulare, fenomeno luminoso che consiste in una sfera rotante di luce che si può osservare durante i temporali e che sulle nostre Alpi si possono sviluppare per complessi fenomeni di elettromagnetismo. Ha in mano un’ascia che quando sbatte sul suo scudo di rame provoca il tuono. In passato i contadini che arando il terreno trovavano pietre eran soliti dire che si trattasse di pezzi dell’ascia di Taranis spezzata sbattendo contro lo scudo e ancor oggi in certe zone del Piemonte si mettono accanto alle radici delle piante novelle le “pere del tron” – pietre del tuono – affinchè favoriscano l’attecchimento delle medesime nel terreno. Un modo di mandare a quel paese qualcuno è anche quello di dire “che De Taranis it mandèissa u-na lòsna” (che il dio Taranis ti mandasse un lampo). Altri nomi che indicano Taranis son tutti legati alla montagna:
• ALBIORIX re della montagna
• CAMOLUS
• SEGONO DUNATIS che sta in alto


Sui celti, le loro credenze, la loro vita, la linguistica c’è molto da dire, tanto è ancora da scoprire e forse proprio questo li rende così affascinanti da studiare! Da loro sicuramente abbiamo anche da imparare: guardiamoci attorno e pensiamo che la natura, a prescindere che la consideriamo essa stessa divinità o che la consideriamo creata da un essere supremo (e scusate la dicitura un po’ “massonicheggiante”) dopo aver letto l’articolo guardiamoci attorno e pensiamo che quanto abbiamo intorno è un bene splendido da curare.

Be non reggo più devo andare a dormire...
buonanotte a tutti...

Shane non avevo visto che eri arrivata...come va?

Boungiorno a tutti........

sempre interessante, dovunque andassero i Romani, dall'India al Sudan alla Scandinavia riuscivano sempre a trovare analogie tra gli Dei che trovavano in luogo ed i loro e comunque lasciavano che gli autoctoni continuassero pure ad adorarli (se proprio dovevano)

Se per anologie intendi, usurpare le altrui divinità sfuttandone l'ascendente sulle popolazioni invase....in quello erano dei fenomeni...Quasi come quando siamo andati a scoprire le Americhe....siamo riusciti a fare prorio un bel lavoretto...complimenti...

E un classico delle culture europee, raggiugere un luogo incontaminato, saccheggiarlo, distruggere la cultura di quel popolo, inpiantre falsi dei, soffocare la storia delle popolazioni locali, e quando abbiamo fatto terra bruciata abbandoniamo le terre saccheggiate e le culture distrutte.....
Continuo a preferire la mia identità Celtica.....

Evviva qua nevica nuovamente......

Quest'anno, da noi, hanno montato pure la pista di pattinaggio , su ghiaccio,all'aperto......

E meraviglioso pattinare sotto la neve.....

notte forum per oggi vi abbandono a domani.

FALGORN ha scritto:Evviva qua nevica nuovamente......

Quest'anno, da noi, hanno montato pure la pista di pattinaggio , su ghiaccio,all'aperto......

E meraviglioso pattinare sotto la neve.....

beato te

Be signori vado a nanna....

Buonanotte a tutti.....

Buongiorno a tutti ....ha iniziozio una nuova avventura giornaliera......
Chissa quali nuove porterà il web...??
Buona caccia.......

Wow, ora sono "logorroica"

Ciao a tutti!

in che senso logorroica?

FALGORN ha scritto:in che senso logorroica?

Guarda cosa c'è scritto sotto il mio avatar

non lo avevo notato.....

Comunque per me non sei logorroica....anzi continua così...

Grazie

Comunque, come vi va?

Che si dice?

senbra tutto tranquillo ...ma noi siamo senpre in agguato per acchiappare le ultime novità sul web....

Fai un giro in ciat?