Bioetanolo di nuova generazione
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Bioetanolo di nuova generazione
In arrivo il biocarburante di ultima generazione che non sfrutta biomasse alimentari, non occupa suolo fertile e non sfrutta terreni dei paesi in difficoltà. Una soluzione tutta made in Italy che vede protagoniste paglia di riso, bagassa (scarto della canna da zucchero) e canna comune.
E’ il nuovo ritrovato della tecnologia italiana, una benzina green a partire dalla paglia di riso - generalmente lasciata nei campi e troppo ruvida sia per l’uso alimentare che per la zootecnia - e dalla bagassa, generata dagli scarti della produzione di canna da zucchero. Ma non solo. Protagonista sarà anche e soprattutto la canna comune che cresce spontaneamente sui terreni marginali di tutta la pianura padana, ha percentuali di sequestro di Co2 molto elevate, necessita di poca acqua e pochi fertilizzanti nonostante la resa molto elevata (10 tonnellate per ettaro contro 3 t/ha del mais) e non intacca la produzione di cibo.
Per raggiungere il risultato ci sono voluti 5 anni di sperimentazioni, 10 università coinvolte e il duro lavoro di circa 100 giovani ricercatori. Senza considerare il congruo investimento di 120 milioni di euro, a cui se ne sono aggiunti 12 della Regione Piemonte.
Il progetto porterà alla produzione di 42.000 tonnellate/anno di biocarburante, alla riduzione delle emissioni di Co2 di circa 70.000 tonnellate/anno e alla creazione di oltre 150 posti di lavoro. Senza tralasciare che contribuirà a rivalorizzare porzioni di territorio abbandonati in Italia, che si stimano tra 1,5 e 2 milioni di ettari e sono lasciati incolti perché poco redditizi o poco fertili. Rivalorizzandoli, coltivandoci per esempio la canna comune, si offre un interessante reddito incrementale all’agricoltura e si evitano problemi legati ai processi di erosione e di dissesto idrogeologico, spesso causati proprio dall’abbandono dei terreni (clicca qui per approfondire).
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E’ il nuovo ritrovato della tecnologia italiana, una benzina green a partire dalla paglia di riso - generalmente lasciata nei campi e troppo ruvida sia per l’uso alimentare che per la zootecnia - e dalla bagassa, generata dagli scarti della produzione di canna da zucchero. Ma non solo. Protagonista sarà anche e soprattutto la canna comune che cresce spontaneamente sui terreni marginali di tutta la pianura padana, ha percentuali di sequestro di Co2 molto elevate, necessita di poca acqua e pochi fertilizzanti nonostante la resa molto elevata (10 tonnellate per ettaro contro 3 t/ha del mais) e non intacca la produzione di cibo.
Per raggiungere il risultato ci sono voluti 5 anni di sperimentazioni, 10 università coinvolte e il duro lavoro di circa 100 giovani ricercatori. Senza considerare il congruo investimento di 120 milioni di euro, a cui se ne sono aggiunti 12 della Regione Piemonte.
Il progetto porterà alla produzione di 42.000 tonnellate/anno di biocarburante, alla riduzione delle emissioni di Co2 di circa 70.000 tonnellate/anno e alla creazione di oltre 150 posti di lavoro. Senza tralasciare che contribuirà a rivalorizzare porzioni di territorio abbandonati in Italia, che si stimano tra 1,5 e 2 milioni di ettari e sono lasciati incolti perché poco redditizi o poco fertili. Rivalorizzandoli, coltivandoci per esempio la canna comune, si offre un interessante reddito incrementale all’agricoltura e si evitano problemi legati ai processi di erosione e di dissesto idrogeologico, spesso causati proprio dall’abbandono dei terreni (clicca qui per approfondire).
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Re: Bioetanolo di nuova generazione
un altra ottima notizia interessante..speriamo che queste nuove tecnologie vengano implementate..mha c'è un mha..
siamo sicuri che respirare paglia di riso e canna da zucchero non sia in qualche modo dannoso per i nostri polmoni ugualmente? Io punterei di più sull'energia elettrica..secondo me produrre carburante da queste fonti non gioverà alla nostra salute per non parlare delle sostanze chimiche come i pesticidi etc che daranno a queste piante per mantenersi BUONE per il mercato..
tutta quella robba la respireremo ogni giorno..
rimango con il dire che secondo me non è una buona tecnologia
siamo sicuri che respirare paglia di riso e canna da zucchero non sia in qualche modo dannoso per i nostri polmoni ugualmente? Io punterei di più sull'energia elettrica..secondo me produrre carburante da queste fonti non gioverà alla nostra salute per non parlare delle sostanze chimiche come i pesticidi etc che daranno a queste piante per mantenersi BUONE per il mercato..
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rimango con il dire che secondo me non è una buona tecnologia
Re: Bioetanolo di nuova generazione
Marius ha scritto:un altra ottima notizia interessante..speriamo che queste nuove tecnologie vengano implementate..mha c'è un mha..
siamo sicuri che respirare paglia di riso e canna da zucchero non sia in qualche modo dannoso per i nostri polmoni ugualmente? Io punterei di più sull'energia elettrica..secondo me produrre carburante da queste fonti non gioverà alla nostra salute per non parlare delle sostanze chimiche come i pesticidi etc che daranno a queste piante per mantenersi BUONE per il mercato..
tutta quella robba la respireremo ogni giorno..
rimango con il dire che secondo me non è una buona tecnologia
É ovvio che non fa comunque bene... del resto però l'energia elettrica da sola non si produce: in qualche modo la devi creare!
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Re: Bioetanolo di nuova generazione
io penso che il sole è la nostra soluzione. l'energia solare se si trova il modo...per sfruttarla senza inquinare creando miliardi di pannelli sarebbe la soluzione ideale
Re: Bioetanolo di nuova generazione
Marius ha scritto:io penso che il sole è la nostra soluzione. l'energia solare se si trova il modo...per sfruttarla senza inquinare creando miliardi di pannelli sarebbe la soluzione ideale
Il solare è un'ottima risorsa ma così come è adesso non va ancora bene. Tralasciando i costi enormi e la durata non proprio lumghissima, se crei una superfice enorme di pannelli questi sconvolgono l'intero sistema delle correnti aeree della zona in cui i trovano e determinano un innalzamento della temperatura dell'aria. Un conto è metterne qualche decina o qualche centinaio in aree molto distanti tra loro, un conto è ricoprire superfici di svariati ettari con pannelli!
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Re: Bioetanolo di nuova generazione
la mia idea era di sostituire le tegole delle case con mini pannelli superefficenti e resistentissimi..
Re: Bioetanolo di nuova generazione
Marius ha scritto:la mia idea era di sostituire le tegole delle case con mini pannelli superefficenti e resistentissimi..
Mhhh penso che la cosa potrebbe costituire un problema , però non so eh, magari in realtà con le ultime tecnologie hanno trovato il modo di limitare questi effetti collaterali.
Il problema dell'energia però non è tanto dato dalle abitazioni, quanto dalle industrie. Le industrie siderurgiche e chimiche in particolare consumano una quantità spaventosa di energia 24h/24 365 giorni l'anno: il solare purtroppo, ad oggi, non è assolutamente in grado di alimentare industrie del genere. Le uniche due fonti ad oggi disponibili per realtà come queste, purtroppo, sono il nucleare o i combustibili fossili...
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Re: Bioetanolo di nuova generazione
sarebbe da eliminare le industrie siderurgiche..
cmq a pensarci bene se si continua di questo passo le risorse della terra finiranno..fino a quando mi chiedo la natura potrà sostenere l'uomo..
5 miliardi...6 miliardi..7 miliardi..8 miliardi...9 miliardi...10 miliardi...
calcolando che tutti vorrebbero avere una macchina...
a dire il vero senza industrie..macchine, e ogni bene di lusso..potremmo essere anche 100 miliardi sulla terra senza problemi.
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a dire il vero senza industrie..macchine, e ogni bene di lusso..potremmo essere anche 100 miliardi sulla terra senza problemi.
Re: Bioetanolo di nuova generazione
Heh ma se elimini l'industria siderurgica... elimini qualunque tipo di mezzo di trasporto ^^
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