Giuliacci cita un nuovo studio: “la corrente del golfo sta rallentando, proprio come in The Day After Tomorrow”
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Giuliacci cita un nuovo studio: “la corrente del golfo sta rallentando, proprio come in The Day After Tomorrow”
“Come narrato anche nel film holliwoodiano “The Day After Tomorrow”, gli studiosi da tempo hanno messo in conto un possibile raffreddamento del clima di Europa e Nord America causato, paradossalmente, proprio dal Global Warming: lo scioglimento dei ghiacci artici potrebbe infatti bloccare il Nastro Trasportatore del Nord Atlantico, ovvero quel sistema di correnti superficiali e profonde che, governato da squilibri di salinità e temperatura, spinge verso i mari più settentrionali del nostro continente le calde acque della Corrente del Golfo. Ebbene di recente Uwe Send dello Scripps Institution of Oceanography della California, assieme ad alcuni colleghi, ha analizzato i dati raccolti tra il gennaio 2000 e il giugno 2009 da alcune boe oceaniche facenti parte del programma MOVE (Meridional Overturning Variability Experiment) e ha così ottenuto la conferma che nell’ultimo periodo la portata della Corrente del Golfo (cioè la quantità di acqua calda trascinata) si è ridotta di circa il 20%: si tratta della prima prova scientifica di un effettivo rallentamento della Corrente del Golfo“: così il meteorologo Mario Giuliacci parla dell’argomento sulle pagine del suo sito, http://www.meteogiuliacci.it/.
L’esperto spiega che comunque il rallentamento non sarebbe provocato dallo scioglimento dei ghiacci artici, ma da una “naturale variabilità” e che quindi “molto probabilmente nell’arco di qualche anno la Corrente del Golfo tornerà alla sua precedente portata“, ridimensionando così le suggestioni che portano a veder concretizzati i vari scenari catastrofici di ‘The Day After Tomorrow’.
“La comprensione di queste fluttuazioni della Corrente del Golfo rimane comunque obiettivo fondamentale per arrivare un giorno a realizzare proiezioni climatiche su lungo periodo più affidabili e dettagliate, e in questo senso preziosissime saranno le informazioni che arriveranno nei prossimi anni dalle 20 boe marine dislocate nel 2004 tra le Canarie e le Bahamas nell’ambito del programma Rapid Climate Change Project“, conclude Giuliacci.
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vedi anche: http://www.misteri2012.net/t5643-clima-globale
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