Calamità in Europa (e dintorni)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 5.0 - WESTERN TURKEY - 2012-06-25 13:05 UTC
Magnitude M 5.0
Region WESTERN TURKEY
Date time 2012-06-25 13:05:30.0 UTC
Location 36.31 N ; 29.02 E
Depth 48 km
Distances 288 km SE Izmir (pop 2,500,603 ; local time 16:05:30.3 2012-06-25)
164 km S Denizli (pop 313,238 ; local time 16:05:30.3 2012-06-25)
35 km S Fethiye (pop 60,437 ; local time 16:05:30.3 2012-06-25)
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Disaster and Emergency Management Presidency, Earthquake Department Ankara, Turkey
Kandilli Observatory and Earthquake Research Institute Istanbul, Turkey
Magnitude M 5.0
Region WESTERN TURKEY
Date time 2012-06-25 13:05:30.0 UTC
Location 36.31 N ; 29.02 E
Depth 48 km
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Terremoto Sicilia: salgono a 9 le scosse dalle 3:07 di questa notte
L'ultima scossa di magnitudo 2 nel distretto sismico dei Monti Iblei, nella Sicilia sud-orientale è stata registrata alle 5:33 di queta mattina.
La prima delle 9 scosse consecutive si è verificata nella notte e per la precisione alle 3:07, con una magnitudo di 2.6 della scala Richter.
Nell'illustrazione la mappa sismica dell'ultima scossa, emmessa dall'INGV.
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Ultim'ora, in Sicilia 3 scosse di terremoto in pochi minuti. La più forte di 3.7
Una scossa di terremoto di moderata intensità ha interessato alle ore 3:14 la Sicilia meridionale. Secondo quanto appreso dall'Ingv, la magnitudo del sisma si attesta a 3.7 della scala Richter ed è avvenuto ad una profondità di soli 3km.
Il sisma è stato avvertito distintamente in provincia di Siracusa tanto che molti sono stati svegliati da un boato ed un conseguente frastuono. Un'altra scossa ha seguito poi quella principale e la magnitudo si attesta intorno al 3.0 ( ore 3:21 ), mentre un'altra ha ancora l'ha preceduta ed è stata di 2,6 della scala Richter a soli 5 km di profondità
( MAPPA ELABORATA CON DATI PRELIMINARI ) - Quelli ufficiali sono : 3.7 / profondità 3 km
HAI AVVERTITO IL SISMA?
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Il sisma è stato avvertito distintamente in provincia di Siracusa tanto che molti sono stati svegliati da un boato ed un conseguente frastuono. Un'altra scossa ha seguito poi quella principale e la magnitudo si attesta intorno al 3.0 ( ore 3:21 ), mentre un'altra ha ancora l'ha preceduta ed è stata di 2,6 della scala Richter a soli 5 km di profondità
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Ultim'ora, scossa di terremoto avvertita a Siena
Una lieve scossa di terremoto è avvenuta ad est della città di Siena alle ore 22:02 italiane. Secondo quanto appreso dall'Ingv, la magnitudo del sisma è stata di 2,5 della scala Richter ad una profondità di 8,5 km. Il sisma è stato avvertito distintamente nelle immediate vicinanze all'epicentro e ,come noto, non risultano danni a persone o a cose.
Di seguito la mappa del sisma.
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Di seguito la mappa del sisma.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Io abito vicino Sovicille...ma non ho sentito proprio nulla ,,ma Castelnuovo Berardenga (il mio comune di residenza precedente ) i miei conoscenti confermano la sequenza di 4 scosse in meno di due ore di ieri sera .Spero che non sia un inizio... perché da quelle parti le costruzioni al 80% sono in pietra e parecchio vecchie
Marek- Staff misteri
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Marek ha scritto:Io abito vicino Sovicille...ma non ho sentito proprio nulla ,,ma Castelnuovo Berardenga (il mio comune di residenza precedente ) i miei conoscenti confermano la sequenza di 4 scosse in meno di due ore di ieri sera .Spero che non sia un inizio... perché da quelle parti le costruzioni al 80% sono in pietra e parecchio vecchie
per ora su non risultano altre scosse nella provincia di Siena
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.7 - AZORES ISLANDS REGION - 2012-06-27 09:40 UTC
Magnitude mb 4.7
Region AZORES ISLANDS REGION
Date time 2012-06-27 09:40:06.0 UTC
Location 41.12 N ; 29.51 W
Depth 2 km
Distances 2100 km NW Casablanca (pop 3,144,909 ; local time 09:40:06.0 2012-06-27)
1728 km W Vigo (pop 292,745 ; local time 11:40:06.0 2012-06-27)
336 km NW Angra (pop 12,045 ; local time 09:40:06.0 2012-06-27)
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Magnitude mb 4.7
Region AZORES ISLANDS REGION
Date time 2012-06-27 09:40:06.0 UTC
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Depth 2 km
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.5 - AEGEAN SEA - 2012-06-28 13:11 UTC
Magnitude mb 4.5
Region AEGEAN SEA
Date time 2012-06-28 13:11:31.0 UTC
Location 39.03 N ; 23.20 E
Depth 10 km
Distances 126 km NW Athens (pop 729,137 ; local time 16:11:31.7 2012-06-28)
95 km SE Lárisa (pop 128,758 ; local time 16:11:31.7 2012-06-28)
44 km SE Vólos (pop 84,425 ; local time 16:11:31.7 2012-06-28)
9 km NE Istiaía (pop 4,199 ; local time 16:11:31.7 2012-06-28)
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Magnitude mb 4.5
Region AEGEAN SEA
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Canarie: paura tra i residenti di El Hierro, l'isola si sta sollevando!
29 Giugno 2012 - ISOLE CANARIE - Dopo giorni di continui terremoti, i residenti delle Isole Canarie ed in particolare gli abitanti di El Hierro vivono nel terrore di una eruzione vulcanica Secondo il National Geographic Institute spagnolo, un intenso sciame sismico sta scuotendo l'isola e sembra gradualmente aumentare di forza dallo scorso 25 giugno. Circa 750 terremoti sono stati registrati alcuni sono stati abbastanza forti da essere avvertiti distintamente dai residenti. L'isola è stata posta in stato di allerta giallo, dal comitato di sicurezza responsabile delle operazioni La più forte scossa finora registrata e' stata di intensita' pari al 4,0 sulla scala Richter avvenuta Mercoledì 27 giugno. Ma la cosa piu' spaventosa per i circa 10.000 abitanti è il fatto che l'isola si stia rigonfiando sollevandosi secondo le misure, di cinque centimetri in quattro giorni. Considerando che l'attività vulcanica del 2011 si sviluppo' in mare, questa volta il magma sembra che stia risalendo proprio sotto l'isola. Gli scienziati stanno cercando di capire in base agli epicentri dei sismi dove questo processo di inflazione magmatica avra' sfogo un eruzione vulcanica a questo punto e' sempre piu' probabile.
http://theextinctionprotocol.wordpress.com/
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"Terremoto, ecco i segni premonitori" parla una sismologa
di Dario Ferri
Prevedere magari no, ma i segni premonitori del terremoto ci sono. Una sismologa, Fedora Quattrocchi, che lavora all’Ingv ne parla con Elena Dusi di Repubblica:
Le emissioni del gas radon, di cui tanto si parlò nel 2009 dopo il terremoto dell’Aquila, non sarebbero state di nessun aiuto in Emilia Romagna, il cui sottosuolo è privo di elementi di origine vulcanica. Ma altri gas probabilmente sono stati liberati dalle fratture delle rocce. A Medolla, zona già nota per le sue “terre calde”, la temperatura del terreno ha raggiunto i 50 gradi subito dopo la prima scossa del 20 maggio. «I contadini — spiega Quattrocchi — hanno visto crescere il mais a ritmi impressionanti per alcuni giorni prima del sisma. Poi le piante sono morte e sul terreno si sono creati dei cerchi privi di vegetazione. In quella zona, alcuni giorni dopo la prima scossa, abbiamo misurato emissioni di metano fino a cento volte superiori alla norma».
Poi c’è stata la moria dei pesci e le fughe di animali dei giorni immediatamente precedenti:
A soffrire sono stati soprattutto persici e pescigatto, che vivono vicino al fondale. Al ristorante “Al 50” di Finale Emilia il proprietario ha visto scappare le tartarughe dal laghetto poco prima del sisma. Un contadino di Medolla ha raccontato impressionato: «Tre giorni prima della scossa del 20 maggio tutte le galline hanno smesso improvvisamente di fare uova. Non mi era mai successo prima».
E in molti dei paesi terremotati i ricercatori dell’Ingv hanno raccolto testimonianze di una variazione del livello dei pozzi d’acqua:
«Alcuni sono saliti perfino di un metro e mezzo o due» continua Quattrocchi. «Segno che nel sottosuolo si stava verificando una compressione delle faglie, la stessa che ha fatto sollevare il terreno di 15 centimetri a Mirandola, come osservato dai satelliti». Nessuno di questi segnali ovviamente sarebbe stato sufficiente a prevedere il terremoto, e tantomeno a lanciare un allarme di evacuazione per la popolazione. «Ma forse — sottolinea Quattrocchi — converrebbe studiare con più costanza i precursori geochimici dei terremoti, per capire se esistono delle regolarità. Una rete di stazioni di monitoraggio ci aiuterebbe a seguire i parametri del terreno per tempi lunghi, insieme a quelli di spostamento delle placche».
Ma, precisa chiaramente Repubblica, è vero che in un caso alcuni segni hanno aiutato a evitare un disastro in Cina. Ma in generale, a prevedere un terremoto non è ancora riuscito nessuno. Da allora l’illusione di poter fare previsioni misurando radon, metano, pozzi d’acqua o addirittura i segni di nervosismo degli animali ha inquinato una scienza purtroppo ancora immatura per essere applicata alla prevenzione.
fonte: giornalettismo.com
Letto su:http://www.nocensura.com
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.7 - CENTRAL MEDITERRANEAN SEA - 2012-07-03 05:03 UTC
Magnitude mb 4.7
Region CENTRAL MEDITERRANEAN SEA
Date time 2012-07-03 05:03:43.9 UTC
Location 34.06 N ; 14.71 E
Depth 10 km
Distances 194 km NE Tripoli (pop 1,150,989 ; local time 06:03:43.9 2012-07-03)
173 km N Masallatah (pop 23,702 ; local time 06:03:43.9 2012-07-03)
161 km N Al-h_ums (pop 201,943 ; local time 06:03:43.9 2012-07-03)
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Region CENTRAL MEDITERRANEAN SEA
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.8 - IONIAN SEA - 2012-07-04 11:12 UTC
Magnitude mb 4.8
Region IONIAN SEA
Date time 2012-07-04 11:12:12.0 UTC
Location 37.69 N ; 16.87 E
Depth 40 km
Distances 598 km SE Rome (pop 2,563,241 ; local time 13:12:12.8 2012-07-04)
117 km SE Reggio di calabria (pop 183,505 ; local time 13:12:12.8 2012-07-04)
81 km SE Locri (pop 13,059 ; local time 13:12:12.8 2012-07-04)
74 km SE Brancaleone (pop 3,934 ; local time 13:12:12.8 2012-07-04)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.1 - SICILY, ITALY - 2012-07-04 13:27 UTC
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Sicilia, terremoti in aumento negli ultimi giorni. Analisi nel dettaglio e mappa
Negli ultimi giorni la Sicilia è stata interessata da un lieve aumento di sismicità sparsa su tutta l’isola. Secondo quanto riferisce l’Ingv, nel periodo preso in esame che va dal 1 luglio al 4 luglio, sono circa 20 i terremoti registrati tra strumentali ed avvertibili.
A seguito della sequenza sismica che ha interessato la val di Noto ( circa 40 eventi, numero importante considerando che le scosse si sono concentrate in un singolo punto ed in pochi giorni ), come detto, i movimenti tellurici hanno mosso diverse direzioni focali.
Tra queste, possiamo notare dalla mappa sottostante una sequenza numerosa di scosse strumentali ( 1.8 – 1.9 ) concentrate nei pressi del golfo di Patti e di Milazzo. Sebbene la magnitudo sia stata inferiore a 2.0, la profondità si attestava intorno a 5-7 km , per cui nell’immediata zona dell’epicentro è stato anche possibile avvertire questo tipo di tremori.
Nell’ultimo mese inoltre vi è stato un aumento di attività sismica a largo di Siracusa, nei pressi del Mar Ionio. Anche ieri una lieve scossa è stata registrata nel medesimo punto.
Stesso discorso vale per l’Etna, anche se i segmenti di faglia presenti nel baricentro orientale del Vulcano, presentano una maggiore continuità nel rilascio di energia. Qui infatti qualche giorno fa, poco dopo l’improvviso sciame sugli Iblei, si è attivata una moderata sequenza sismica che ha comportato un aumento del tremore vulcanico in successione ed ancora in corso.
Di seguito pertanto riportiamo la mappa che, come detto, riguarda il periodo 1-4 luglio. Si notano eventi sparsi su tutta l’Isola.
link
A seguito della sequenza sismica che ha interessato la val di Noto ( circa 40 eventi, numero importante considerando che le scosse si sono concentrate in un singolo punto ed in pochi giorni ), come detto, i movimenti tellurici hanno mosso diverse direzioni focali.
Tra queste, possiamo notare dalla mappa sottostante una sequenza numerosa di scosse strumentali ( 1.8 – 1.9 ) concentrate nei pressi del golfo di Patti e di Milazzo. Sebbene la magnitudo sia stata inferiore a 2.0, la profondità si attestava intorno a 5-7 km , per cui nell’immediata zona dell’epicentro è stato anche possibile avvertire questo tipo di tremori.
Nell’ultimo mese inoltre vi è stato un aumento di attività sismica a largo di Siracusa, nei pressi del Mar Ionio. Anche ieri una lieve scossa è stata registrata nel medesimo punto.
Stesso discorso vale per l’Etna, anche se i segmenti di faglia presenti nel baricentro orientale del Vulcano, presentano una maggiore continuità nel rilascio di energia. Qui infatti qualche giorno fa, poco dopo l’improvviso sciame sugli Iblei, si è attivata una moderata sequenza sismica che ha comportato un aumento del tremore vulcanico in successione ed ancora in corso.
Di seguito pertanto riportiamo la mappa che, come detto, riguarda il periodo 1-4 luglio. Si notano eventi sparsi su tutta l’Isola.
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Caldo record nell’Adriatico, temperature del mare elevatissime, +29°C a Trieste: preoccupazioni per l’ecosistema marino
Il grande caldo delle ultime settimane potrebbe avere delle conseguenze sull’ecosistema marino dell’alto Adriatico. Le acque nel Golfo di Trieste hanno gia’ toccato la temperatura di 29 gradi, vicina al record di 30 toccato nell’agosto del 2003. ”Considerato che siamo ai primi di luglio e che il caldo e’ destinato a durare – spiega Sergio Nordio, dell’Osservatorio meteo dell’Arpa del Friuli Venezia Giulia – potremmo toccare i 30 ben prima rispetto al 2003”. Le temperature ‘bollenti’ del mare hanno gia’ destato l’allerta dei biologi marini dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs) di Trieste, che stanno monitorando la situazione. ”L’innalzamento della temperatura del mare provoca una notevole alterazione dei processi dei batteri marini che sono alla base della catena alimentare subacquea – dice all’ANSA Paola Del Negro, biologa marina dell’Ogs – e cio’ determina una diminuzione delle sostanze nutrienti a disposizione degli animali marini con conseguenze negative per la fauna ittica”. Inoltre, ”non va dimenticato – conclude la ricercatrice – che, in queste condizioni, il mare assorbe meno anidride carbonica; per fare un paragone e’ come se la Foresta Amazzonica, in un determinato periodo, ‘lavorasse’ di meno”.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.8 - CRETE, GREECE - 2012-07-04 23:46 UTC
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Terremoto, che sta succedendo in Emilia Romagna? Il suolo sembra “vuoto” e le case è come se “galleggiassero”…
Una nostra lettrice, Elena Govoni, ci ha scritto dalle zone terremotate dell’Emilia Romagna illustrandoci una situazione preoccupante e chiedendo chiarezza su cosa stia accadendo. Di seguito la sua lettera:
“Abito in una piccola frazione di Cento che sta proprio a cavallo tra le province di Ferrara, Modena e Bologna, e vorrei segnalare un fenomeno cui nessuno dà risalto, ma che preoccupa chi vive in queste zone terremotate.
Da quando è avvenuto il sisma del 20 maggio si avverte il vuoto sia all’interno che all’esterno delle abitazioni, ed è sufficiente battere il pavimento, chiudere una porta o una finestra, per sentire un rimbombo anomalo. Quando transitano le auto, o peggio, i camion sulla strada, si produce una risonanza sorda che ricorda il rombo del terremoto.
I pavimenti di casa risuonano come se sotto ci fosse il vuoto; appoggiando il bidone dell’immondizia sul marciapiede della nostra abitazione, si è sentito una sorta di rimbombo sotterraneo. Basta battere leggermente su qualunque superficie per avvertire questa risonanza anomala, cosa che prima del sisma non avveniva assolutamente.
La gente è convinta che ora ci sia il vuoto sotto di noi, e ciò genera preoccupazione anche per la relativa tenuta degli edifici.
Abitando nelle zone dell’epicentro, siamo in continua allerta. Pensavo che segnalare questo fenomeno, che qui è comunemente avvertito e non frutto di suggestione individuale, potesse indurre i Geologi a darci una spiegazione.
La risonanza del vuoto è avvertita in tutta la zona colpita dall’epicentro, ho testimonianze dirette del mio paese che si chiama Dodici Morelli, ma anche di Cento, e Pieve di Cento. Una mia amica a Pieve di Cento è terrorizzata perchè ha la percezione che la loro casa “galleggi”*.
Il suono sembra propagarsi in maniera nettamente differente rispetto al periodo precedente il sisma, sembra ci sia una cassa di risonanza che amplifichi i suoni in modo da renderli più profondi e penetranti, anche a causa delle vibrazioni che vi si accompagnano, e che sono molto più forti ora. Ad esempio, se passa un’auto, avvertiamo un rumore sordo che entra in forte risonanza con le vibrazioni che si generano, e tutti ci guardiamo atterriti perchè quel suono potrebbe essere anche una scossa. Quella risonanza ci pare esagerata, rispetto a quanto avvertivamo prima.
Ancora: se batto con un bastone il pavimento, sembra che le piastrelle siano staccate. In altri punti risuona come se sotto fosse vuoto. Questo accade in alcuni punti della casa. Se chiudo la porta, rimbomba più forte, rispetto a prima delle scosse,per alcuni secondi. Se mio marito chiude la finestra al pian terreno, si avvertono vibrazioni fino al piano soprastante, e ci pare anomalo.
La liquefazione, oltre che a San Carlo è avvenuta anche qui, nei pozzi dei miei vicini, ed in particolare un’intera via (la via Maestrola) è stata colpita dal fenomeno, per cui è risalita una quantità di acqua e sabbia calde dai pozzi che ha provocato allagamenti e rotture nei cortili. C’è da dire che qui vicino scorreva secoli fa il Reno, anche se per un periodo non lungo, poichè il decorso è stato più volte deviato dall’opera dell’uomo. Ora ci si chiede se il sottosuolo sia stato svuotato, e che conseguenze eventualmente ci siano per le nostre case.
Un’altra anomalia è legata al fatto che avvertiamo scoppi, come esplosioni, spesso anche senza vibrazioni percepibili: l’ultima è stata stanotte, un rumore simile a una deflagrazione nell’aria. Preciso queste cose per far comprendere quale clima di sfiducia e forte preoccupazione ci sia qui da noi. Il mio vicino ha una casa fabbricata con criteri antisismici eppure ha dormito in tenda per settimane.
Chiedo scusa se mi sono dilungata, ma vorrei si giungesse ad una spiegazione seria e attendibile, perchè l’ansia e la paura sono figlie dell’ignoranza, e possiamo fugarle solo attraverso la conoscenza, la corretta informazione. Questa è l’unica etica accettabile“.
Elena ci ha anche scritto che “qui la popolazione dà molta credibilità alla teoria delle trivellazioni per la genesi del sisma e circolano una serie di voci particolari proprio su queste anomalie, che qualcuno dice siano “volutamente” messe a tacere. Ma è vero? Il “vuoto” è causato da crolli sotterranei o dal sollevamento (attestato intorno ai 15 cm) del suolo dovuto allo scorrimento dell’Appennino sepolto?“.
Da semplici cronisti non possiamo che annotare la testimonianza di Elena, appellandoci agli esperti affinchè possano rispondere alle preoccupazioni di una popolazione già duramente colpita dal terremoto.
* A proposito di “galleggiamento” sul suolo avvezzo a liquefazione, segnaliamo quest’articolo di Giampiero Petrucci sul rischio liquefazione in Versilia, con la spiegazione proprio del senso di “galleggiamento” delle abitazioni.
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La Versilia come l’Emilia? Il rischio-liquefazione è molto remoto ma teoricamente presente
Giampiero Petrucci, geologo viareggino, è da tempo nostro collaboratore: per Meteoweb ha tra l’altro curato la sezione dedicata agli tsunami italiani e ieri abbiamo pubblicato il suo interessantissimi approfondimento dal titolo “Perché l’Italia trema? Cause e rimedi dei terremoti che affliggono il nostro paese“. Esperto di monitoraggi ed attento osservatore dei fenomeni naturali estremi, ha notato diverse analogie tra il territorio emiliano teatro dei recenti eventi sismici e la Versilia, sua terra d’origine. Sollecitato da troppe voci discordanti ed allarmistiche in materia di terremoti, coglie l’occasione per esprimere le proprie opinioni.
Viareggio come Mirandola?
“No, direi proprio di no. Via subito ogni equivoco, non sono un catastrofista né voglio suscitare allarmi infondati. Le condizioni tettoniche sono ben diverse. L’Emilia si trova in prossimità di una zona di contatto tra placche, la Versilia no. Però qualche analogia tra i due territori effettivamente esiste”.
Nel Pliocene la Pianura Padana era interamente sommersa dal mare così come il litorale versiliese
Quali sono queste analogie?
“La prima è il mare. In Emilia nel Pliocene, cioè fino a 2 milioni di anni fa, c’era il mare che ricopriva quasi tutta la Pianura Padana. In Versilia, fortunatamente, c’è ancora”.
Dunque?
“Il mare ha lasciato depositi generalmente sabbiosi, anche se in Emilia queste sabbie sono, per così dire, più impure causa le alluvioni del Po che in tempi recenti hanno portato in superficie altri apporti terrigeni, limosi ed argillosi. Nel territorio di Viareggio invece, lo dicono anche le numerosissime prove geognostiche eseguite nel terreno per realizzare le perizie geologiche associate ad ogni costruzione, le sabbie sono più uniformi e frequenti, soprattutto nella parte più litoranea e nella porzione più superficiale di terreno. Non dobbiamo poi dimenticare un’altra particolarità fondamentale”.
Quale?
“Che nella zona versiliese in epoca romana il mare si trovava ancora a ridosso delle colline nell’entroterra, circa 3 km più a monte di adesso. Poi s’è ritirato progressivamente fino al livello odierno. La maggior parte dell’attuale territorio di Viareggio ancora nel XVI secolo era ricoperta dal mare o comunque da terreni paludosi. Un po’ come la Pianura Padana del Pliocene”.
Ma Viareggio è zona sismica?
“Secondo l’ultima classificazione l’intero territorio comunale rientra sismicamente in classe 3 su una scala che va da 1 (la più pericolosa) a 4. Dunque, secondo la legge, è zona a pericolosità sismica bassa, che può essere soggetta a scuotimenti modesti. Ma anche numerosi Comuni dell’Emilia colpiti dal recente terremoto, compresi Mirandola e San Felice sul Panaro, rientrano, o meglio rientravano, in questa classe. E non è l’unica coincidenza”.
Quali sono le altre?
“Le sabbie, questo è il problema. La stratigrafia, ovvero la composizione del terreno nei primi metri del sottosuolo, è similare. Sabbie fini, granulometricamente uniformi, piuttosto porose e poco addensate, con la falda acquifera molto vicina al piano campagna. Basta pensare cosa succede a Viareggio durante un nubifragio: spesso le vie si allagano, l’acqua defluisce con difficoltà perché appunto il terreno è saturo ovvero totalmente pieno d’acqua. Condizioni ottimali, direi quasi da trattato scientifico, per il teorico sviluppo della liquefazione”.
Esempi di liquefazioni tratti da De Martini et al., 2012 in stampa a) le macchie chiare corrispondono a vulcani di sabbia generati durante la sequenza sismica del 1810-1811 nella zona di New Madrid, Missouri, USA (Foto di S.F. Obermeier); b) vulcani di sabbia in un campo coltivato dopo il terremoto del 1979 nella Imperial Valley, California, USA; c) cedimento di un edificio dovuto a fenomeni di liquefazione prodotti dal terremoto del 1999 in Turchia (foto di A. Tertulliani); d) cedimento di numerosi edifici dovuto a fenomeni di liquefazione prodotti dal terremoto del 1964 in Giappone (foto della Collezione K.V. Steinbrugge)
Cosa è la liquefazione?
“In questi ultimi tempi se n’è parlato molto, sui giornali, alla tv ed anche su MeteoWeb (vedi qui, e ancora qui, e pure qui e infine qui). Si tratta di un particolare fenomeno che può verificarsi durante un terremoto, raro ma ben documentato, sin dall’antichità. In certi documenti medievali si parla di “terreno trasformatosi in sabbia mista ad acqua bollente”, come ad esempio accaduto ad Argenta, provincia di Ferrara, nel 1624. Un altro esempio ben noto si sviluppò nella piana di Gioia Tauro, in Calabria, a seguito della celebre crisi sismica del 1783. In sostanza le scosse sismiche alterano l’equilibro del terreno sabbioso dove si annulla la resistenza al taglio cioè la capacità di sopportare sforzi che nei terreni incoerenti (quali appunto sabbie e limi) è dovuta esclusivamente all’attrito tra i singoli granuli. In pratica viene superato il cosiddetto limite di rottura. In queste condizioni, complice la presenza di acqua, il terreno si fluidifica ovvero tende a comportarsi come un liquido od una massa viscosa. L’acqua risale velocemente fino alla superficie, quasi ribollendo. Provate a mettere in un secchiello sabbia molto bagnata. Lasciatela riposare qualche secondo, poi scuotete il secchiello ripetutamente: vedrete l’acqua arrivare a giorno. Ecco, questa è la liquefazione, uno dei fattori più tipici di amplificazione degli effetti di un evento tellurico”.
Quanto è pericoloso questo fenomeno?
“Dipende moltissimo dalle situazioni puntuali in cui si esplica. In aperta campagna, come accaduto in Emilia, non lascia strascichi particolari. Ma in città sì. Soprattutto dipende dall’edificio sotto il quale si verifica, dalle sue condizioni, dalle sue modalità di costruzione e purtroppo a Viareggio deteniamo un record”.
Quale?
“Quello delle taverne o cantine. Molte ville e villette costruite dagli anni ’70 fino ai primi anni ’90, in maniera talora scriteriata e senza il supporto della perizia geologica (che allora non era obbligatoria come adesso), posseggono un piano seminterrato che spesso ricopre l’intera area del fabbricato e talora arriva anche fino a tre metri di profondità. Le fondazioni sono dunque come una scatola, con un ampio rettangolo di cemento armato alla base. Questo tipo di fondazioni è detto a platea ed è il peggiore in caso di liquefazione del terreno”.
Perché?
“Perché l’edificio si trova completamente immerso nella falda acquifera e quando l’acqua risale è come se galleggiasse, come una zattera, su un fluido. Poiché spesso gli edifici di cemento armato sono progettati in maniera asimmetrica, il fabbricato galleggiante non è in equilibrio, tende ad inclinarsi da una parte e talora a ribaltarsi, con conseguenze facilmente immaginabili”.
Uno scenario apocalittico
“Non esageriamo. Questi sono casi-limite, teorici, che abbiamo studiato all’Università trent’anni fa. Abbiamo però visto anche di recente come, sia pure in situazioni rare e molto particolari, il fenomeno possa effettivamente verificarsi. Ed il rischio, per quanto molto remoto, voglio ribadirlo, esiste teoricamente anche in Versilia perché è collegato pure ad altri fattori”.
Quali?
“I palazzi di 8-10 piani, se dotati di fondazione a platea, sono potenzialmente più esposti agli effetti della liquefazione rispetto ad una villetta. Proprio per questo i nostri professori dell’Università, rimasti poi inascoltati, raccomandavano di costruire in Versilia edifici non troppo alti. A Viareggio, anche sul viale a mare, esistono invece numerose costruzioni con queste caratteristiche, pure in periferia dove negli ultimi trent’anni si è abbondato con l’innalzamento di veri e propri casermoni. Ma l’aspetto più problematico risiede in Garfagnana, la zona sismica per eccellenza della Provincia di Lucca. Molti suoi Comuni sono in classe sismica 2. Negli ultimi 200 anni l’alta Valle del Serchio è stata teatro di diversi terremoti con magnitudo superiore a 5. Il più disastroso è datato 7 Settembre 1920, quasi 200 morti, diversi paesi distrutti. Un altro, di magnitudo 5.7 e dunque simile come potenza a quello emiliano, si verificò nel 1914 e l’epicentro fu posizionato ad appena una ventina di km da Viareggio. Un evento analogo potrebbe teoricamente, ripeto teoricamente, gettare le basi per lo sviluppo della liquefazione su tutto il territorio versiliese dove, come d’altra parte nel resto d’Italia, ben poco è stato fatto per ovviare agli inconvenienti sismici”.
Di chi è la colpa?
“Dei nostri politici, prima di tutti. Della loro trascuratezza nei confronti dei problemi ambientali e della salvaguardia dei cittadini. Abbiamo costruito troppo e male, soprattutto durante il boom degli anni ’60 quando c’era fame di case per tutti. Soprattutto abbiamo costruito anche là dove non si doveva: sulle faglie, su frane quiescenti, alla base di rupi o pendii, sulle rive del mare, perfino negli alvei dei fiumi. Soltanto dopo le grandi tragedie, corriamo ai ripari. Dopo Friuli ed Irpinia qualcosa è stato fatto, ma troppo poco e non sempre in maniera adeguata. La colpa non è certo della Protezione Civile, tra le migliori del mondo per efficienza ed organizzazione (grazie anche ai numerosi volontari) negli interventi del dopo, soprattutto adesso che sono finiti i grandi eventi e le spettacolarizzazioni. Il nostro problema è il prima, la prevenzione. Lì siamo veramente troppo carenti: se e quando le leggi esistono, spesso non vengono applicate oppure, ancora peggio, non si verifica la loro applicazione sul territorio. E la colpa è anche del Consiglio Nazionale dei Geologi che non riesce a far capire quanto la figura del geologo sia fondamentale per la salvaguardia del territorio. Purtroppo siamo “professionisti di serie B”, da sempre ostaggi di ingegneri ed architetti i quali, quando sono obbligati a chiamarci per una perizia, storcono sempre la bocca e spesso dicono che non serviamo a niente o che costiamo troppo. Poi però, quando la terra trema, si ricordano di noi, polemizzando sulla previsione dei terremoti o sulle alluvioni annunciate. E poi ci stupiamo se ogni anno dobbiamo piangere decine di morti per eventi naturali. Un paese civile non si comporta in questo modo: la salvaguardia dei cittadini e del territorio dovrebbe essere una priorità assoluta. Invece, purtroppo, in Italia non lo è mai stata seriamente, a prescindere da chi ha governato”.
Quali rimedi suggerisce?
“Non sono così esperto da avere soluzioni, posso solo commentare ciò che vedo. Si dovrebbe chiedere agli ingegneri, soprattutto agli strutturisti, e dare maggior peso alle opinioni dei geologi. Certo è che ogni edificio ha una storia a sé. Il terreno, soprattutto in Versilia dove non mancano pure zone di bonifica, può cambiare ogni metro e variare dunque repentinamente la sua resistenza al taglio così come la risposta all’attraversamento di un’onda sismica. Ecco perché si dovrebbe organizzare una verifica territoriale più capillare: ciò può certamente essere eseguito con le nuove costruzioni che, grazie a tecniche antisismiche innovative, possono resistere a sismi anche di magnitudo elevate. Il grandissimo problema sono le costruzioni esistenti, soprattutto quelle degli anni ’50 e ’60 che a Viareggio, ed in molte altre parti d’Italia, sono veramente parecchie. Inoltre molti Comuni sono stati classificati sismici soltanto dopo il 1984: prima di questa data tutto era permesso in fatto di costruzioni e molto lo è stato anche fino al luglio 2009 quando, finalmente, è entrato in vigore il nuovo decreto Norme Tecniche di Costruzione, un vero cambiamento epocale in materia di edilizia in aree sismiche. Rimane però il fatto che oggi sul territorio nazionale esistono milioni di edifici, pure pubblici, che non conoscono alcuna protezione sismica. Teoricamente, per salvaguardarci veramente, dovremmo riverificare le condizioni strutturali di ogni edificio, gestendolo tramite una specie di carta d’identità che lo accompagni dalla nascita alla morte, proprio come un nostro documento personale. Oppure realizzare mappe multilivello in funzione della profondità, in modo da conoscere esattamente le caratteristiche del sottosuolo su cui vanno ad innestarsi, o sono già innestate, le fondazioni di ogni fabbricato in modo da prendere gli opportuni accorgimenti antisismici. Ma ovviamente è utopia. Anche stavolta accadrà poco o niente, ci rivedremo alla prossima catastrofe. E probabilmente faremo gli stessi discorsi”.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Alaudae ha scritto:Marek ha scritto:Io abito vicino Sovicille...ma non ho sentito proprio nulla ,,ma Castelnuovo Berardenga (il mio comune di residenza precedente ) i miei conoscenti confermano la sequenza di 4 scosse in meno di due ore di ieri sera .Spero che non sia un inizio... perché da quelle parti le costruzioni al 80% sono in pietra e parecchio vecchie
per ora su non risultano altre scosse nella provincia di Siena
Su questo fatto oggi mi si e accesa una lampadina,,,anzi e stato un mio caro amico residente nel comune di Cast.Berardenga ....arriviamo al punto...La zona dove si ripetono le scosse di terremoto e proprio quella delle vecchie terme di ''Acqua Borra'' .Le terme non ci sono da parecchi anni (non conosco la storia) ma fino a poco tempo fa c'era una bella pozza laghetto di acqua termale dove tanta gente andava a fare il bagno ,ed era molto famoso il posto.Il fatto sta che un paio di anni fa e morto un ragazzo in quel laghetto ,per ritrovarlo i vigili del fuoco ci misero un paio di settimane perché il corpo del poveraccio era sprofondato a diversi metri sotto nelle cavità termali,brutta storia...E quindi cosa ha fatto il comune?? prima a soltanto recintato la zona ma si come la gente ci tornava sempre ,,il comune ha RIEMPITO di pietre e cemento il tutto e cosi ha risolto il problema....DOMANDA : cosa succede se si tappa una pentola a pressione???Secondo me semplicemente ESPLODE, e in effetti un contadino della zona di Monteaperti ha visto fuoriuscire un bel geizir di acqua calda dal terreno , pero' il fatto non si e più ripetuto e la terra continua a TREMARE.........
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
,il comune ha RIEMPITO di pietre e cemento il tutto e cosi ha risolto il problema....
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
Ieri sera, la terra ha tremato ad Ischia e a Capri: una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 della scala Richter è stata registrata, dal Servizio Geologico degli Stati Uniti (USGS), alle 23:23 di ieri sera, a largo delle isole di Ischia e Capri.
Molta la paura tra i turisti ma, al momento, non risultano vittime o danni. Secondo i rilievi effettuati dal Servizio Geologico degli Stati Uniti, il sisma ha avuto ipocentro a 427,3 chilometri di profondità ed epicentro 26 chilometri a sud-ovest di Forio, in provincia di Napoli.
continua su http://attualissimo.it/terremoto-tra-ischia-e-capri-magnitudo-4-1/#ixzz20XAkNAfT
Molta la paura tra i turisti ma, al momento, non risultano vittime o danni. Secondo i rilievi effettuati dal Servizio Geologico degli Stati Uniti, il sisma ha avuto ipocentro a 427,3 chilometri di profondità ed epicentro 26 chilometri a sud-ovest di Forio, in provincia di Napoli.
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Re: Calamità in Europa (e dintorni)
M 4.7 - CRETE, GREECE - 2012-07-24 20:19 UTC
Magnitude mb 4.7
Region CRETE, GREECE
Date time 2012-07-24 20:19:47.0 UTC
Location 35.17 N ; 23.48 E
Depth 60 km
Distances 313 km S Athens (pop 729,137 ; local time 23:19:47.7 2012-07-24)
151 km W Iráklion (pop 137,154 ; local time 23:19:47.7 2012-07-24)
62 km SW Khanía (pop 54,565 ; local time 23:19:47.7 2012-07-24)
17 km SW Yialós (pop 873 ; local time 23:19:47.7 2012-07-24)
Global view
Source parameters not yet reviewed by a seismologist
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Department of Geophysics, University of Thessaloniki Thessaloniki, Greece
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