OOPARTS
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Re: OOPARTS
Semplicemente, non vogliono permetere che si discuta su tutto quello che sfugge, o può sfuggire, al loro cotrollo.Il loro intento e fornire una sola verità, la loro verità.
Non esiste posto per cose che possano mettere in dubbio, la loro "VERITA".
Un ritrovato che possa svelare una realtà divera da quella che hanno propinato finora , probabilmente non rientra neiloro piani.
Costrigerebbe le persone ad affrontare realtà divere, troppe persone che pensano......Non credo vogliano questo.....Si darebbero il
Non esiste posto per cose che possano mettere in dubbio, la loro "VERITA".
Un ritrovato che possa svelare una realtà divera da quella che hanno propinato finora , probabilmente non rientra neiloro piani.
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Re: OOPARTS
FALGORN ha scritto:Semplicemente, non vogliono permetere che si discuta su tutto quello che sfugge, o può sfuggire, al loro cotrollo.Il loro intento e fornire una sola verità, la loro verità.
Non esiste posto per cose che possano mettere in dubbio, la loro "VERITA".
Un ritrovato che possa svelare una realtà divera da quella che hanno propinato finora , probabilmente non rientra neiloro piani.
Costrigerebbe le persone ad affrontare realtà divere, troppe persone che pensano......Non credo vogliano questo.....Si darebbero il
altamente vietato riscrivere la storia, in altre parole.
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Re: OOPARTS
FALGORN ha scritto:Semplicemente, non vogliono permetere che si discuta su tutto quello che sfugge, o può sfuggire, al loro cotrollo.Il loro intento e fornire una sola verità, la loro verità.
Non esiste posto per cose che possano mettere in dubbio, la loro "VERITA".
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Re: OOPARTS
E quando?Io sto solo vedendo gente che non se ne frega nulla, subisce e resta zittacristian ha scritto:FALGORN ha scritto:Semplicemente, non vogliono permetere che si discuta su tutto quello che sfugge, o può sfuggire, al loro cotrollo.Il loro intento e fornire una sola verità, la loro verità.
Non esiste posto per cose che possano mettere in dubbio, la loro "VERITA".
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Re: OOPARTS
intanto iniziamo da noi gli altri se si vogliono svegliare bene senno si arrangianoVudkos ha scritto:E quando?Io sto solo vedendo gente che non se ne frega nulla, subisce e resta zittacristian ha scritto:FALGORN ha scritto:Semplicemente, non vogliono permetere che si discuta su tutto quello che sfugge, o può sfuggire, al loro cotrollo.Il loro intento e fornire una sola verità, la loro verità.
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Re: OOPARTS
cristian ha scritto:intanto iniziamo da noi gli altri se si vogliono svegliare bene senno si arrangianoVudkos ha scritto:E quando?Io sto solo vedendo gente che non se ne frega nulla, subisce e resta zittacristian ha scritto:FALGORN ha scritto:Semplicemente, non vogliono permetere che si discuta su tutto quello che sfugge, o può sfuggire, al loro cotrollo.Il loro intento e fornire una sola verità, la loro verità.
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Re: OOPARTS
Vudkos ha scritto:E quando?Io sto solo vedendo gente che non se ne frega nulla, subisce e resta zittacristian ha scritto:FALGORN ha scritto:Semplicemente, non vogliono permetere che si discuta su tutto quello che sfugge, o può sfuggire, al loro cotrollo.Il loro intento e fornire una sola verità, la loro verità.
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è proprio così Vudkos, anche se cerchi di informarli non vogliono ascoltare, neanche animali al macello sono così sottomessi!
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Il mistero di Glozel
In Francia dal 1924 al 1930, nel villaggio di Glozel a sud est di Vichy, sono stati scoperti circa 3000 reperti preistorici, molti dei quali presentano delle misteriose iscrizioni. Si tratta di tavolette d'argilla, sculture, urne, pietre e ossa decorate che furono trovati per caso dal contadino francese Émile Fradin. Mentre lavora il suo campo un pezzo di terreno cede sotto il peso dei suoi buoi, riportando alla luce questi antichi reperti. La scoperta non passa inosservata sotto gli occhi del professor Antonin Morlet che, venuto a conoscenza del ritrovamento, grazie ad un articolo di giornale, offre a Fradin tutto il suo aiuto. Ben presto giungono da tutto il mondo esperti per analizzare le misteriose incisioni, ma nessuno di loro riusce a tradurle. Si reca al villaggio anche Joseph-Louis Capitan, del museo delle belle arti di Parigi, al quale vengono consegnati dei campioni del terreno. Non si sa più niente di lui per tredici mesi, fino a quando non torna nel piccolo villaggio per effettuare un altro sopralluogo. Colpito da quanto aveva visto chiese a Morlet di preparare una relazione dettagliata su la scoperta in questione. Morlet scrive la relazione ma non acconsente alla richiesta di Capitan di pubblicare la relazione a suo nome. Capitan non digerisce l'offesa subita e, grazie anche all'aiuto dei suoi colleghi, timorosi di lui, fa di tutto per ostacolare e denigrare il sito archeologico. Ci fù anche un processo, nel quale Fredin venne accusato di essere l'autore di 3000 falsi, ma per mancanza di prove non venne condannato. Ma nel 1974 le cose cambiano e grazie al metodo della termoluminescenza viene confermata l'autenticità dei reperti.
Questi però non appartengono ad una sola era: i materiali infatti hanno età diverse; con un arco di tempo che va dal neolitico fino al primo medioevo. Inoltre vi sono raffigurazioni di animali, come le renne e le pantere, che hanno abbandonato quelle terre circa 12000 anni fa. E' possibile, secondo l'esperto Hans-Rudolf Hitz, che ha decifrato una parte delle iscrizioni, che le pietre, le ossa e le urne siano state prelevate da caverne preistoriche e che siano state portate a Glozel come offerte, che probabilmente era ritenuto un luogo sacro e di incontro.
Nel 1982 viene concessa l'autorizzazione agli scavi ma, per qualche strana ragione, questi vengono effettuati in tre luoghi situati all'estrema periferia del villaggio. Soltanto in uno dei tre luoghi è stata ritrovata una tavoletta iscritta su pietra nella quale è raffigurato un cavallo selvaggio, ma la tavoletta in questione è misteriosamente sparita...
http://www.majuro.it/glozel.php
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breve elenco di Ooparts
OOPARTS - OGGETTI FUORI TEMPO
Il termine OOPARTS sta a significare praticamente "reperti al di fuori di ogni logica convenzionale collocazione, tale da mettere in crisi la visione delle cose che la scienza ritiene di aver ormai acquisito".
L' argomento in questione comprende diversi oggetti "impossibili", che sono stati trovati dove non avrebbero dovuto essere.
Il più famoso, forse, è il geode ritrovato nei pressi di olancha, in California, nelle montagne di Coso, il 13 febbraio 1961, da una spedizione geologica guidata da Mike Mikesell, Wallace A. Lane e Virginia Maxey.
Questo geode, stranamente senza cavità interne, caratteristica che distingue queste pietre, presenta invece al suo interno una sezione perfettamente circolare di un materiale durissimo.
Il geode sarebbe stato datato ad almeno 500.000 anni fa.
Ulteriori osservazioni sulle fotografie e sulle radiografie del reperto rivelarono che l 'oggetto sezionato presentava una parte metallica esagonale, un isolante di materiale che poteva essere ceramica o porcellana con un filo metallico centrale: i principali componenti di "una candela d' accensione" di un moderno motore a scoppio.
La radiografia del geode di Coso in visione frontale e laterale
Gli ominidi viaggiavano in motocicletta?
Un altro reperto "impossibile" è quello citato da Charles Fort e ritrovato in seguito al brillamento di un massiccio conglomerato di roccia a Dorchester, Massachusetts, nel 1851. Tra i frammenti di roccia generati dall' esplosione, venne individuato un sottile reperto concavo di metallo, accanto al quale ve ne era una ltro del tutto simile. Si scoprì che i pezzi combaciavano perfettamente tra loro a formare un recipiente a campana alto 11,4 centimetri, largo 6,3 centimetri alla sommità e 16,5 centimetri alla base, l' oggetto era spesso 3 millimetri e composto principalmente d' argento.
Il vaso di Dorchester
Presso la sommità, dove apparentemente la maniglia si era spezzata, l' oggetto presentava un orifizio di circa 4 centimetri di diametro. Presentava raffinate decorazioni eseguite con un tipo di saldatura.
La roccia nella quale fu rinvenuto era un granito formatosi almeno un miliardo di anni fa.
Un altro reperto, di cui però si hanno pochissime notizie, è il "martello di London", rinvenuto in Texas.
Questo oggetto fu rinvenuto in un blocco di arenaria datato 140 milioni di anni.
Un reperto, o meglio, "l 'ombra" di un reperto è però quello che più lascia stupefatto chi ne viene a conoscenza; si tratta di un' impronta fossile di calzatura dotata di tacco rinvenuta presso Antelope Springs, nello Utah.
Apparentemente, si nota una suola di scarpa, munita di tacco, con impressa la forma di un trilobite, piccolo crostaceo vissuto fra i 300 ed i 600 milioni di anni fa.
L' impronta di calzatura rinvenuta nello Utah. Si può notare il trilobite, di forma circolare, impresso nel tacco.
La suola è lunga 36 centimetri e larga 8, con la sporgenza del tacco ben visibile.
Chi calzava scarpe prima ancora che nascessero i dinosauri?
Ed ancora:
la lente ottica molata rinvenuta in una tomba ad Helwan, in Egitto, e custodita al British Museum.
Altri reperti "impossibili":
Nel 1851, nel Massachusetts, un collezionista di minerali ruppe accidentalmente un blocco di quarzo della grandezza di un pugno. Il blocco rivelò al suo interno un chiodo di ferro lungo sette centimetri, leggermente corroso ma perfettamente diritto e con la testa perfettamente distinguibile.
A Bearcreek, nel Montana, nel 1926 venne trovato in una miniera di carbone un blocco del minerale nel quale era incastrato un dente umano, per la precisione un secondo molare inferiore, interamente fossilizzato, identico al dente di un uomo della nostra epoca. Secondo le stime dei geologi, il carbone della miniera si era formato intorno ai dieci milioni di anni fa.
Il dente ritrovato nel blocco di carbone
Un FRAMMENTO DI ACCIAIO identico alla punta di un trapano è stato trovato in Scozia, nel 1852, racchiuso in un blocco di carbon fossile. Il carbone della miniera risale ad almeno undici milioni di anni fa.
la FIBBIA DA CINTURA rinvenuta in Cina nei pressi della tomba del generale Chou Chu, della dinastia Chin, vissuto dal 265 al 316 d.C. Dall' analisi compiuta dall' istituto di fisica applicata dell' Accademia delle Scienze cinese e dal politecnico di Dunbai, si è appurato che il metallo della fibbia è una lega formata dal 5% di manganese, dal 10% di rame e dall' 85% di alluminio.
La scienza ufficiale però ci dice che l' alluminio sarebbe stato scoperto solo nel 1803 e si è riusciti a produrlo in forma sufficientemente pura solo nel 1854. Attualmente, il processo di estrazione dell' alluminio dalla bauxite è molto complesso ed implica l' uso di un forno di tipo "Reverbier", di una camera di rifrazione e di un generatore di corrente, oltre all' elettrolisi ed a temperature superiori ai 950°C.
Una RADIO A GALENA rinvenuta su uno scheletro umano e risalente a circa 2500 anni fa, scoperta in una caverna nella zona di Yianghe, nella provincia sud-orientale di Yiangxi in Cina, ad opera di una équipe di archeologi guidata dal prof. Han della Nanking University.
Il reperto è costituito da due auricolari collegati ad una scatola contenente delle lamine d' argento (forse funzionanti da trasduttori di frequenze) e un cristallo di colore viola (avente forse funzione di antenna .
Indossando gli auricolari, si udrebbe un suono che si ritiene essere un canto funebre inneggiante all 'oltretomba.
Nel 1869, presso il Miner's Saloon di Treasure City, nel Nevada, venne esposto un frammento di feldspato proveniente dalla locale miniera di Abbey. Nella roccia era incassato qualcosa che rassomigliava ad una comune vite lunga 5 centimetri, così perfettamente delineata nel solco elicoidale del filetto, che i molti che ebbero modo di osservarla asserirono che si trattava senza dubbio di una vera e propria vite di ferro, rimasta misteriosamente intrappolata nella pietra.
Una curiosa scoperta fu effettuata dalla signora S.W. Culp di Morrisonville, nell' Illinois, nel 1891.
La donna stava rompendo un grosso pezzo di carbone, prima di infilarlo nella stufa. Nel romperlo, rimase sorpresa poichè al suo interno scoprì una catenina d' oro della lunghezza di 25 cm., e quando cercò di prenderla tra le mani si accorse che era saldamente attaccata al pezzo di carbone, e dovette usare una certa forza per staccarla dal blocco. Al chè si accorse che era rimasta un' impronta nitida della catenella impressa nel carbone. Sottoposta ad un esame, la catenella risultò del peso di 12 grammi e costituita di oro a 8 carati.
Come si possono classificare tutti questi oggetti, testimonianze vere di un passato ancora da scoprire o banali frodi?
Potrebbero essere frutto di scherzi di alcuni burloni, anche se alcuni ritrovamenti sarebbero stati "impossibili" da architettare, come gli oggetti ritrovati all' interno di blocchi di pietra di milioni di anni fa. Proviamo allora a pensare se anche solo uno di questi oggetti non fosse opera di qualche buontempone: sconvolgerebbe tutto quello che finora sappiamo della storia dell' evoluzione umana.
Quindi, sarà opportuno non continuare ad ignorare tutto ciò che è stato e verrà trovato.
http://web.infinito.it/utenti/m/mysteryworld/ooparts.html
Il termine OOPARTS sta a significare praticamente "reperti al di fuori di ogni logica convenzionale collocazione, tale da mettere in crisi la visione delle cose che la scienza ritiene di aver ormai acquisito".
L' argomento in questione comprende diversi oggetti "impossibili", che sono stati trovati dove non avrebbero dovuto essere.
Il più famoso, forse, è il geode ritrovato nei pressi di olancha, in California, nelle montagne di Coso, il 13 febbraio 1961, da una spedizione geologica guidata da Mike Mikesell, Wallace A. Lane e Virginia Maxey.
Questo geode, stranamente senza cavità interne, caratteristica che distingue queste pietre, presenta invece al suo interno una sezione perfettamente circolare di un materiale durissimo.
Il geode sarebbe stato datato ad almeno 500.000 anni fa.
Ulteriori osservazioni sulle fotografie e sulle radiografie del reperto rivelarono che l 'oggetto sezionato presentava una parte metallica esagonale, un isolante di materiale che poteva essere ceramica o porcellana con un filo metallico centrale: i principali componenti di "una candela d' accensione" di un moderno motore a scoppio.
La radiografia del geode di Coso in visione frontale e laterale
Gli ominidi viaggiavano in motocicletta?
Un altro reperto "impossibile" è quello citato da Charles Fort e ritrovato in seguito al brillamento di un massiccio conglomerato di roccia a Dorchester, Massachusetts, nel 1851. Tra i frammenti di roccia generati dall' esplosione, venne individuato un sottile reperto concavo di metallo, accanto al quale ve ne era una ltro del tutto simile. Si scoprì che i pezzi combaciavano perfettamente tra loro a formare un recipiente a campana alto 11,4 centimetri, largo 6,3 centimetri alla sommità e 16,5 centimetri alla base, l' oggetto era spesso 3 millimetri e composto principalmente d' argento.
Il vaso di Dorchester
Presso la sommità, dove apparentemente la maniglia si era spezzata, l' oggetto presentava un orifizio di circa 4 centimetri di diametro. Presentava raffinate decorazioni eseguite con un tipo di saldatura.
La roccia nella quale fu rinvenuto era un granito formatosi almeno un miliardo di anni fa.
Un altro reperto, di cui però si hanno pochissime notizie, è il "martello di London", rinvenuto in Texas.
Questo oggetto fu rinvenuto in un blocco di arenaria datato 140 milioni di anni.
Un reperto, o meglio, "l 'ombra" di un reperto è però quello che più lascia stupefatto chi ne viene a conoscenza; si tratta di un' impronta fossile di calzatura dotata di tacco rinvenuta presso Antelope Springs, nello Utah.
Apparentemente, si nota una suola di scarpa, munita di tacco, con impressa la forma di un trilobite, piccolo crostaceo vissuto fra i 300 ed i 600 milioni di anni fa.
L' impronta di calzatura rinvenuta nello Utah. Si può notare il trilobite, di forma circolare, impresso nel tacco.
La suola è lunga 36 centimetri e larga 8, con la sporgenza del tacco ben visibile.
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Altri reperti "impossibili":
Nel 1851, nel Massachusetts, un collezionista di minerali ruppe accidentalmente un blocco di quarzo della grandezza di un pugno. Il blocco rivelò al suo interno un chiodo di ferro lungo sette centimetri, leggermente corroso ma perfettamente diritto e con la testa perfettamente distinguibile.
A Bearcreek, nel Montana, nel 1926 venne trovato in una miniera di carbone un blocco del minerale nel quale era incastrato un dente umano, per la precisione un secondo molare inferiore, interamente fossilizzato, identico al dente di un uomo della nostra epoca. Secondo le stime dei geologi, il carbone della miniera si era formato intorno ai dieci milioni di anni fa.
Il dente ritrovato nel blocco di carbone
Un FRAMMENTO DI ACCIAIO identico alla punta di un trapano è stato trovato in Scozia, nel 1852, racchiuso in un blocco di carbon fossile. Il carbone della miniera risale ad almeno undici milioni di anni fa.
la FIBBIA DA CINTURA rinvenuta in Cina nei pressi della tomba del generale Chou Chu, della dinastia Chin, vissuto dal 265 al 316 d.C. Dall' analisi compiuta dall' istituto di fisica applicata dell' Accademia delle Scienze cinese e dal politecnico di Dunbai, si è appurato che il metallo della fibbia è una lega formata dal 5% di manganese, dal 10% di rame e dall' 85% di alluminio.
La scienza ufficiale però ci dice che l' alluminio sarebbe stato scoperto solo nel 1803 e si è riusciti a produrlo in forma sufficientemente pura solo nel 1854. Attualmente, il processo di estrazione dell' alluminio dalla bauxite è molto complesso ed implica l' uso di un forno di tipo "Reverbier", di una camera di rifrazione e di un generatore di corrente, oltre all' elettrolisi ed a temperature superiori ai 950°C.
Una RADIO A GALENA rinvenuta su uno scheletro umano e risalente a circa 2500 anni fa, scoperta in una caverna nella zona di Yianghe, nella provincia sud-orientale di Yiangxi in Cina, ad opera di una équipe di archeologi guidata dal prof. Han della Nanking University.
Il reperto è costituito da due auricolari collegati ad una scatola contenente delle lamine d' argento (forse funzionanti da trasduttori di frequenze) e un cristallo di colore viola (avente forse funzione di antenna .
Indossando gli auricolari, si udrebbe un suono che si ritiene essere un canto funebre inneggiante all 'oltretomba.
Nel 1869, presso il Miner's Saloon di Treasure City, nel Nevada, venne esposto un frammento di feldspato proveniente dalla locale miniera di Abbey. Nella roccia era incassato qualcosa che rassomigliava ad una comune vite lunga 5 centimetri, così perfettamente delineata nel solco elicoidale del filetto, che i molti che ebbero modo di osservarla asserirono che si trattava senza dubbio di una vera e propria vite di ferro, rimasta misteriosamente intrappolata nella pietra.
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La donna stava rompendo un grosso pezzo di carbone, prima di infilarlo nella stufa. Nel romperlo, rimase sorpresa poichè al suo interno scoprì una catenina d' oro della lunghezza di 25 cm., e quando cercò di prenderla tra le mani si accorse che era saldamente attaccata al pezzo di carbone, e dovette usare una certa forza per staccarla dal blocco. Al chè si accorse che era rimasta un' impronta nitida della catenella impressa nel carbone. Sottoposta ad un esame, la catenella risultò del peso di 12 grammi e costituita di oro a 8 carati.
Come si possono classificare tutti questi oggetti, testimonianze vere di un passato ancora da scoprire o banali frodi?
Potrebbero essere frutto di scherzi di alcuni burloni, anche se alcuni ritrovamenti sarebbero stati "impossibili" da architettare, come gli oggetti ritrovati all' interno di blocchi di pietra di milioni di anni fa. Proviamo allora a pensare se anche solo uno di questi oggetti non fosse opera di qualche buontempone: sconvolgerebbe tutto quello che finora sappiamo della storia dell' evoluzione umana.
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Dieci storici enigmi
Alla scoperta di un’eredità perduta. I più intriganti "manufatti" antichi, per i quali la scienza e la tecnica non hanno trovato una spiegazione logica.
Tutte le immagini esposte nei musei o raffigurate nei libri di storia mostrano come l’umanità si sia evoluta da uno stadio primitivo procedendo progressivamente verso lo sviluppo della cultura e della scienza. La maggior parte degli artefatti conservati nei musei come dati archeologici e geologici, è stata disposta in modo da corroborare questa visione lineare del nostro passato. Eppure, molti pezzi allettanti riportati alla luce offrono una versione completamente diversa di ciò che sarebbe avvenuto in realtà. I cosiddetti OOPARTS (da: Out Of Place Artifacts - artefatti fuori posto) non seguono il tragitto preordinato della preistoria, ma puntano sull’esistenza di avanzate civiltà prima della nascita di tutte le antiche culture conosciute. Sebbene queste scoperte siano ben documentate e conosciute, molti storici continuano a far finta di nulla e cercare di tenere tali anomalie storiche nascoste. Ma dopo tanto nascondere, la verità sta venendo a galla, con tutte le sue ovvie contraddizioni. Ancora più significativo è il fatto che i misteriosi oggetti confermano antiche storie e leggende che descrivono l’umanità non come lineare ma ciclica. Ere dimenticate e mondi precedenti sono sorti e caduti in epocali cicli di vita e morte per milioni di anni, persi nella nostra memoria ma non nei miti, ritornando ora a noi per mezzo di alcuni sorprendenti oggetti. Quanto segue è una lista dei dieci più importanti OOPARTS e ciò che ci rivelano della nostra eredità perduta.
LA PILA DI BAGDAD
Nel 1938 il dottor Wilhelm Konig, un archeologo australiano fece una scoperta che avrebbe alterato drasticamente tutti i concetti di scienza. Nei sotterranei di un museo rinvenne un vaso alto 15 centimetri e mezzo di argilla gialla risalente a due millenni fa, contenente un cilindro di rame di 12cm per quattro. La sommità del cilindro era saldata con una lega 60-40 di piombo-stagno paragonabile alle migliori saldature di oggi. Il fondo del cilindro era tappato con un disco di rame e sigillato con bitume o asfalto. Un altro strato di asfalto isolante sigillava la parte superiore e teneva anche a posto un’asta di ferro sospesa al centro del cilindro di rame. L’asta mostrava di essere stata corrotta dall’acido. Con un background in meccanica il dottor Konig intuì che la configurazione non era dovuta ad un caso fortuito, ma che il vaso di argilla altro non era che un’antica pila elettrica. Questa batteria, insieme alle altre trovate in Iraq, si trova nel museo di Bagdad e risalgono all’occupazione parto-persiana, tra il 248 a.C. e il 226 d.C.
LE LAMPADE DI DENDERA
In diversi luoghi all’interno del tempio tardo Tolemaico di Hathor a Dendera, in Egitto, strani bassorilievi sulle pareti intrigano da anni gli studiosi. Difficile, infatti, per loro spiegarne la natura, sulla scorta di temi mitico-religiosi tradizionali, ma nuove e più moderne interpretazioni ci giungono dal campo dell’ingegneria elettronica. In una camera, il numero 17, il pannello superiore, mostra alcuni sacerdoti egiziani che fanno funzionare quelli che appaiono come tubi oblunghi che compiono diverse funzioni specifiche. Ogni tubo ha all’interno un serpente che si estende per tutta la sua lunghezza. L’ingegnere svedese Henry Kjellson, nel suo libro "Forvunen Teknik" (tecnologia scomparsa) fece notare che nei geroglifici quei serpenti sono descritti come "seref", che significa illuminare, e ritiene che si riferisca a qualche forma di corrente elettrica. Nella scena, all’estrema destra, appare una scatola sulla quale siede un’immagine del Dio egiziano Atum-Ra, che identifica la scatola quale fonte di energia. Attaccato alla scatola c’è un cavo intrecciato che l’ingegner Alfred D. Bielek identifica come una copia esatta delle illustrazioni odierne che rappresentano un fascio di fili elettrici. I cavi partono dalla scatola e corrono su tutto il pavimento, arrivando alle basi degli oggetti tubolari, ciascuno dei quali poggia su un sostegno chiamato "djed" (lo Zed) che Bielek identificò con un isolatore ad alto voltaggio. Ulteriori immagini trovate all’interno della cripta mostrano quelle che potrebbero essere altre applicazioni del congegno: sui bassorilievi si vedono uomini e donne assisi sotto i tubi, come in una postura per creare una modalità ricettiva. Che tipo di trattamento irradiante vi si stava svolgendo?
LA COLONNA DI ASHOKA
La cosiddetta colonna di Ashoka è una testimonianza dell’antica abilità metallurgica a Dheli, India. È alta oltre sette metri, per circa 40 cm di diametro e pesa sulle sei tonnellate. Sulla base vi è un’iscrizione quale epitaffio per il re Chandra Gupta II che morì nel 413 DC. La colonna è mirabilmente conservata; la superficie liscia sembra ottone lucidato e il mistero si infittisce visto che qualsiasi altra massa di ferro soggetta alle piogge e ai venti dei monsoni indiani per 1600 anni si sarebbe ridotta in ruggine molto tempo fa. La produzione del ferro e le tecniche di conservazione vanno ben oltre quelle del quinto secolo; è probabilmente molto più antico, di molte migliaia di anni. Chi furono i misteriosi tecnici metallurgici che produssero tale meraviglia, e che fine ha fatto la loro civiltà?
IL COMPUTER DI ANTIKYTHERA
Pochi giorni prima della domenica di Pasqua del 1900 alcuni subacquei greci della piccola isola di Antikythera scoprirono il relitto di un’antica nave piena di statue di marmo e bronzo e artefatti vari, datati tra l’85 e il 50 a.C. Tra i reperti spiccava un frammento informe di bronzo corroso e legno marcio che fu mandato insieme agli altri oggetti al museo nazionale di Atene per ulteriori studi. I frammenti di legno, nell’asciugarsi si spaccarono, rivelando al loro interno lo schema di una serie di ingranaggi simili a quelli di un moderno orologio. Nel 1958 il dottor Derek J. De Solla Price riuscì a ricostruire con successo l’aspetto e l’impiego della macchina. Il sistema di rotelle calcolava i movimenti annuali del sole e della luna e si poteva muovere facilmente da dietro a qualsiasi velocità. L’apparecchio quindi non era un orologio, ma più verosimilmente una sorta di calcolatore, che poteva mostrare le posizioni passate, presenti e future del cielo.
VOLO NELL'ANTICO EGITTO
Nel 1898 uno strano oggetto alato fu rinvenuto nella tomba di Pa-di-Imen, a Saqqara, in Egitto, datato circa 200 a.C. La nascita della moderna aviazione doveva ancora arrivare, quindi, l’oggetto fu semplicemente catalogato e mandato al Museo del Cairo, dove fu lasciato a impolverarsi ammucchiato con altri oggetti. Settanta anni dopo, il dottor Kahlil Messiha, archeologo ed egittologo, si rese conto che l’oggetto di Saqqara non era di certo la raffigurazione di un uccello. Possedeva caratteristiche mai riscontrate sugli uccelli, caratteristiche che fanno parte della moderna tecnica aeronautica. Vista la situazione, Messiha convinse il ministero della cultura egiziana a indagare. L’oggetto è molto leggero e presenta ali dritte, progettate aerodinamicamente. Un pezzo separato si inserisce nella coda precisamente come un moderno aereo. Una versione in larga scala avrebbe potuto portare carichi pesanti, ma a velocità ridotta. Quella che rimane sconosciuta è la fonte energetica.
UN JET DAL SUD AMERICA
Nel 1954 il governo della Colombia mandò parte della sua collezione di antichi oggetti d’oro in un tour negli Stati Uniti. Fra i monili, un pendente d’oro che riproduceva un modello di velivolo ad alta velocità databile ad almeno 1000 anni fa, identificabile come parte della cultura pre-Inca Sinu. La conclusione degli studiosi è che non rappresenti alcun animale, in quanto le ali sono molto rigide e a delta. Il timone è di forma triangolare, a superficie piatta e rigidamente perpendicolare alle ali. A rendere più fitto il mistero, sulla parte laterale sinistra del timone appare un’insegna, esattamente dove si pone nei velivoli odierni. L’insegna è ancora più "fuori posto" di tutto l’oggetto in quanto si tratterebbe della lettera aramaica beth o B. Questo starebbe ad indicare che l’oggetto non sarebbe originario della Colombia ma antecedente, proprio di una qualche popolazione del Medio Oriente che conosceva il segreto del volo.
TESCHI DI CRISTALLO DI ATLANTIDE
Senza dubbio il cristallo più enigmatico è il teschio, scoperto nel 1927 da F.A. Mitchell-Hedges sulla cima di un tempio in rovina nell’antica città maya di Lubaantum, Belize. Il teschio era fatto di un singolo blocco di quarzo alto 12 cm, lungo 17 e largo dodici. Le sue proporzioni corrispondono perfettamente a quelle di un piccolo cranio umano, dai dettagli perfetti. Molte anomalie vennero riscontrate durante gli studi effettuati nel 1970. Non furono usati strumenti di metallo per modellare il quarzo, che era stato trattato senza badare assolutamente all’asse naturale del cristallo, situazione impensabile nella moderna arte della lavorazione del quarzo. Secondo gli studiosi gli venne dato un primo abbozzo di forma usando probabilmente il diamante. La fase di lucidatura e forma finale dovrebbe essere stata fatta con sabbia di cristalli di silicio e acqua. Se questo fosse vero, avrebbe richiesto trecento anni di lavoro continuo per ottenere il risultato finale. Al giorno d’oggi, dopo essere andati sulla Luna e aver scalato montagne, sarebbe impossibile riprodurre un simile oggetto.
CHI HA SPARATO ALL'UOMO DI NEANDERTHAL?
Nel museo di Storia Naturale di Londra si trova un teschio datato circa 38.000 anni fa, era paleolitica, rinvenuto in Zambia nel 1921. Sulla parete sinistra del teschio c’è un foro perfettamente rotondo. Stranamente non ci sono linee radiali attorno al foro o altri segni che indichino che il foro sarebbe stato prodotto da un’arma, una freccia o una lancia. Nella parete opposta al foro, il teschio è spaccato e la ricostruzione dei frammenti mostra che il reperto è stato rotto dall’interno verso l’esterno, come si fosse trattato di un colpo di fucile. Esperti forensi dichiarano che non può essere stato nulla di diverso da un colpo esploso ad alta velocità con l’intenzione di uccidere. Chi possedeva un fucile 38.000 anni fa? Certamente non l’uomo delle caverne, ma forse una razza più avanzata e civilizzata.
LE INCREDIBILI PIETRE DEL DOTTOR CABRERA
Una "capsula temporale" di immagini, unica, si trova ad Ica, Perù. Ventimila pietre e tavolette decorate con un grande assortimento di immagini, alcune delle quali fuori luogo e anacronistiche. Il proprietario è il fisico, archeologo dilettante e geologo dottor Javier Cabrera Darquea ("Le pietre di ICA" - Edizioni Mediterranee). La maggior parte del materiale impiegato è andesite grigia, di matrice granitica, semi cristallina, molto dura, difficile da incidere. La gente della regione è solita rinvenire tali pietre da secoli, sin dal 1500. Sulle pietre sono raffigurate scene di chirurgia e pratiche mediche molto sofisticate, in alcuni casi molto più avanzate dei giorni nostri: sono rappresentati tagli cesarei, trasfusioni di sangue, l’agopuntura come anestetico, delicate operazioni ai polmoni o ai reni e la rimozione di tumori. Ci sono anche immagini dettagliate di operazioni a cuore aperto o al cervello, e pietre che descrivono un trapianto di cuore seguendone tutta la procedura. Alcuni dottori hanno verificato che nelle pietre viene mostrato perfino un trapianto di cervello, a dimostrare che i chirurghi della preistoria erano di gran lunga più avanzati di noi in fatto di medicina.
MANUFATTI METALLICI DI MILIONI DI ANNI FA
Negli ultimi 30 anni i minatori della miniera d’argento di Wonderstone, in Sud Africa, hanno estratto dalla roccia diverse strane sfere di metallo, fino ad ora circa 200, che sono state analizzate all’università di Witwaterstand, Johannesburg, da eminenti professori di geologia. Le sfere metalliche somigliano a globi appiattiti di circa sette centimetri di diametro, di colore blu acciaio con riflessi rossastri e all’interno del metallo ci sono piccoli puntini di fibre bianche. Sono fatte di una lega di nichel e acciaio, che in natura non si trova, e la composizione principale è di origine meteorica. Il fatto che rende la cosa ancora più misteriosa è che gli strati geologici dai quali sono state estratte le pietre risalgono ad almeno tre miliardi di anni fa. Aggiungendo mistero al mistero, Roelf Marx, responsabile del museo presso il quale sono custodite le pietre, dice che periodicamente esse roteano sul loro asse da sole.
http://www.edicolaweb.net/ss000626.htm
Tutte le immagini esposte nei musei o raffigurate nei libri di storia mostrano come l’umanità si sia evoluta da uno stadio primitivo procedendo progressivamente verso lo sviluppo della cultura e della scienza. La maggior parte degli artefatti conservati nei musei come dati archeologici e geologici, è stata disposta in modo da corroborare questa visione lineare del nostro passato. Eppure, molti pezzi allettanti riportati alla luce offrono una versione completamente diversa di ciò che sarebbe avvenuto in realtà. I cosiddetti OOPARTS (da: Out Of Place Artifacts - artefatti fuori posto) non seguono il tragitto preordinato della preistoria, ma puntano sull’esistenza di avanzate civiltà prima della nascita di tutte le antiche culture conosciute. Sebbene queste scoperte siano ben documentate e conosciute, molti storici continuano a far finta di nulla e cercare di tenere tali anomalie storiche nascoste. Ma dopo tanto nascondere, la verità sta venendo a galla, con tutte le sue ovvie contraddizioni. Ancora più significativo è il fatto che i misteriosi oggetti confermano antiche storie e leggende che descrivono l’umanità non come lineare ma ciclica. Ere dimenticate e mondi precedenti sono sorti e caduti in epocali cicli di vita e morte per milioni di anni, persi nella nostra memoria ma non nei miti, ritornando ora a noi per mezzo di alcuni sorprendenti oggetti. Quanto segue è una lista dei dieci più importanti OOPARTS e ciò che ci rivelano della nostra eredità perduta.
LA PILA DI BAGDAD
Nel 1938 il dottor Wilhelm Konig, un archeologo australiano fece una scoperta che avrebbe alterato drasticamente tutti i concetti di scienza. Nei sotterranei di un museo rinvenne un vaso alto 15 centimetri e mezzo di argilla gialla risalente a due millenni fa, contenente un cilindro di rame di 12cm per quattro. La sommità del cilindro era saldata con una lega 60-40 di piombo-stagno paragonabile alle migliori saldature di oggi. Il fondo del cilindro era tappato con un disco di rame e sigillato con bitume o asfalto. Un altro strato di asfalto isolante sigillava la parte superiore e teneva anche a posto un’asta di ferro sospesa al centro del cilindro di rame. L’asta mostrava di essere stata corrotta dall’acido. Con un background in meccanica il dottor Konig intuì che la configurazione non era dovuta ad un caso fortuito, ma che il vaso di argilla altro non era che un’antica pila elettrica. Questa batteria, insieme alle altre trovate in Iraq, si trova nel museo di Bagdad e risalgono all’occupazione parto-persiana, tra il 248 a.C. e il 226 d.C.
LE LAMPADE DI DENDERA
In diversi luoghi all’interno del tempio tardo Tolemaico di Hathor a Dendera, in Egitto, strani bassorilievi sulle pareti intrigano da anni gli studiosi. Difficile, infatti, per loro spiegarne la natura, sulla scorta di temi mitico-religiosi tradizionali, ma nuove e più moderne interpretazioni ci giungono dal campo dell’ingegneria elettronica. In una camera, il numero 17, il pannello superiore, mostra alcuni sacerdoti egiziani che fanno funzionare quelli che appaiono come tubi oblunghi che compiono diverse funzioni specifiche. Ogni tubo ha all’interno un serpente che si estende per tutta la sua lunghezza. L’ingegnere svedese Henry Kjellson, nel suo libro "Forvunen Teknik" (tecnologia scomparsa) fece notare che nei geroglifici quei serpenti sono descritti come "seref", che significa illuminare, e ritiene che si riferisca a qualche forma di corrente elettrica. Nella scena, all’estrema destra, appare una scatola sulla quale siede un’immagine del Dio egiziano Atum-Ra, che identifica la scatola quale fonte di energia. Attaccato alla scatola c’è un cavo intrecciato che l’ingegner Alfred D. Bielek identifica come una copia esatta delle illustrazioni odierne che rappresentano un fascio di fili elettrici. I cavi partono dalla scatola e corrono su tutto il pavimento, arrivando alle basi degli oggetti tubolari, ciascuno dei quali poggia su un sostegno chiamato "djed" (lo Zed) che Bielek identificò con un isolatore ad alto voltaggio. Ulteriori immagini trovate all’interno della cripta mostrano quelle che potrebbero essere altre applicazioni del congegno: sui bassorilievi si vedono uomini e donne assisi sotto i tubi, come in una postura per creare una modalità ricettiva. Che tipo di trattamento irradiante vi si stava svolgendo?
LA COLONNA DI ASHOKA
La cosiddetta colonna di Ashoka è una testimonianza dell’antica abilità metallurgica a Dheli, India. È alta oltre sette metri, per circa 40 cm di diametro e pesa sulle sei tonnellate. Sulla base vi è un’iscrizione quale epitaffio per il re Chandra Gupta II che morì nel 413 DC. La colonna è mirabilmente conservata; la superficie liscia sembra ottone lucidato e il mistero si infittisce visto che qualsiasi altra massa di ferro soggetta alle piogge e ai venti dei monsoni indiani per 1600 anni si sarebbe ridotta in ruggine molto tempo fa. La produzione del ferro e le tecniche di conservazione vanno ben oltre quelle del quinto secolo; è probabilmente molto più antico, di molte migliaia di anni. Chi furono i misteriosi tecnici metallurgici che produssero tale meraviglia, e che fine ha fatto la loro civiltà?
IL COMPUTER DI ANTIKYTHERA
Pochi giorni prima della domenica di Pasqua del 1900 alcuni subacquei greci della piccola isola di Antikythera scoprirono il relitto di un’antica nave piena di statue di marmo e bronzo e artefatti vari, datati tra l’85 e il 50 a.C. Tra i reperti spiccava un frammento informe di bronzo corroso e legno marcio che fu mandato insieme agli altri oggetti al museo nazionale di Atene per ulteriori studi. I frammenti di legno, nell’asciugarsi si spaccarono, rivelando al loro interno lo schema di una serie di ingranaggi simili a quelli di un moderno orologio. Nel 1958 il dottor Derek J. De Solla Price riuscì a ricostruire con successo l’aspetto e l’impiego della macchina. Il sistema di rotelle calcolava i movimenti annuali del sole e della luna e si poteva muovere facilmente da dietro a qualsiasi velocità. L’apparecchio quindi non era un orologio, ma più verosimilmente una sorta di calcolatore, che poteva mostrare le posizioni passate, presenti e future del cielo.
VOLO NELL'ANTICO EGITTO
Nel 1898 uno strano oggetto alato fu rinvenuto nella tomba di Pa-di-Imen, a Saqqara, in Egitto, datato circa 200 a.C. La nascita della moderna aviazione doveva ancora arrivare, quindi, l’oggetto fu semplicemente catalogato e mandato al Museo del Cairo, dove fu lasciato a impolverarsi ammucchiato con altri oggetti. Settanta anni dopo, il dottor Kahlil Messiha, archeologo ed egittologo, si rese conto che l’oggetto di Saqqara non era di certo la raffigurazione di un uccello. Possedeva caratteristiche mai riscontrate sugli uccelli, caratteristiche che fanno parte della moderna tecnica aeronautica. Vista la situazione, Messiha convinse il ministero della cultura egiziana a indagare. L’oggetto è molto leggero e presenta ali dritte, progettate aerodinamicamente. Un pezzo separato si inserisce nella coda precisamente come un moderno aereo. Una versione in larga scala avrebbe potuto portare carichi pesanti, ma a velocità ridotta. Quella che rimane sconosciuta è la fonte energetica.
UN JET DAL SUD AMERICA
Nel 1954 il governo della Colombia mandò parte della sua collezione di antichi oggetti d’oro in un tour negli Stati Uniti. Fra i monili, un pendente d’oro che riproduceva un modello di velivolo ad alta velocità databile ad almeno 1000 anni fa, identificabile come parte della cultura pre-Inca Sinu. La conclusione degli studiosi è che non rappresenti alcun animale, in quanto le ali sono molto rigide e a delta. Il timone è di forma triangolare, a superficie piatta e rigidamente perpendicolare alle ali. A rendere più fitto il mistero, sulla parte laterale sinistra del timone appare un’insegna, esattamente dove si pone nei velivoli odierni. L’insegna è ancora più "fuori posto" di tutto l’oggetto in quanto si tratterebbe della lettera aramaica beth o B. Questo starebbe ad indicare che l’oggetto non sarebbe originario della Colombia ma antecedente, proprio di una qualche popolazione del Medio Oriente che conosceva il segreto del volo.
TESCHI DI CRISTALLO DI ATLANTIDE
Senza dubbio il cristallo più enigmatico è il teschio, scoperto nel 1927 da F.A. Mitchell-Hedges sulla cima di un tempio in rovina nell’antica città maya di Lubaantum, Belize. Il teschio era fatto di un singolo blocco di quarzo alto 12 cm, lungo 17 e largo dodici. Le sue proporzioni corrispondono perfettamente a quelle di un piccolo cranio umano, dai dettagli perfetti. Molte anomalie vennero riscontrate durante gli studi effettuati nel 1970. Non furono usati strumenti di metallo per modellare il quarzo, che era stato trattato senza badare assolutamente all’asse naturale del cristallo, situazione impensabile nella moderna arte della lavorazione del quarzo. Secondo gli studiosi gli venne dato un primo abbozzo di forma usando probabilmente il diamante. La fase di lucidatura e forma finale dovrebbe essere stata fatta con sabbia di cristalli di silicio e acqua. Se questo fosse vero, avrebbe richiesto trecento anni di lavoro continuo per ottenere il risultato finale. Al giorno d’oggi, dopo essere andati sulla Luna e aver scalato montagne, sarebbe impossibile riprodurre un simile oggetto.
CHI HA SPARATO ALL'UOMO DI NEANDERTHAL?
Nel museo di Storia Naturale di Londra si trova un teschio datato circa 38.000 anni fa, era paleolitica, rinvenuto in Zambia nel 1921. Sulla parete sinistra del teschio c’è un foro perfettamente rotondo. Stranamente non ci sono linee radiali attorno al foro o altri segni che indichino che il foro sarebbe stato prodotto da un’arma, una freccia o una lancia. Nella parete opposta al foro, il teschio è spaccato e la ricostruzione dei frammenti mostra che il reperto è stato rotto dall’interno verso l’esterno, come si fosse trattato di un colpo di fucile. Esperti forensi dichiarano che non può essere stato nulla di diverso da un colpo esploso ad alta velocità con l’intenzione di uccidere. Chi possedeva un fucile 38.000 anni fa? Certamente non l’uomo delle caverne, ma forse una razza più avanzata e civilizzata.
LE INCREDIBILI PIETRE DEL DOTTOR CABRERA
Una "capsula temporale" di immagini, unica, si trova ad Ica, Perù. Ventimila pietre e tavolette decorate con un grande assortimento di immagini, alcune delle quali fuori luogo e anacronistiche. Il proprietario è il fisico, archeologo dilettante e geologo dottor Javier Cabrera Darquea ("Le pietre di ICA" - Edizioni Mediterranee). La maggior parte del materiale impiegato è andesite grigia, di matrice granitica, semi cristallina, molto dura, difficile da incidere. La gente della regione è solita rinvenire tali pietre da secoli, sin dal 1500. Sulle pietre sono raffigurate scene di chirurgia e pratiche mediche molto sofisticate, in alcuni casi molto più avanzate dei giorni nostri: sono rappresentati tagli cesarei, trasfusioni di sangue, l’agopuntura come anestetico, delicate operazioni ai polmoni o ai reni e la rimozione di tumori. Ci sono anche immagini dettagliate di operazioni a cuore aperto o al cervello, e pietre che descrivono un trapianto di cuore seguendone tutta la procedura. Alcuni dottori hanno verificato che nelle pietre viene mostrato perfino un trapianto di cervello, a dimostrare che i chirurghi della preistoria erano di gran lunga più avanzati di noi in fatto di medicina.
MANUFATTI METALLICI DI MILIONI DI ANNI FA
Negli ultimi 30 anni i minatori della miniera d’argento di Wonderstone, in Sud Africa, hanno estratto dalla roccia diverse strane sfere di metallo, fino ad ora circa 200, che sono state analizzate all’università di Witwaterstand, Johannesburg, da eminenti professori di geologia. Le sfere metalliche somigliano a globi appiattiti di circa sette centimetri di diametro, di colore blu acciaio con riflessi rossastri e all’interno del metallo ci sono piccoli puntini di fibre bianche. Sono fatte di una lega di nichel e acciaio, che in natura non si trova, e la composizione principale è di origine meteorica. Il fatto che rende la cosa ancora più misteriosa è che gli strati geologici dai quali sono state estratte le pietre risalgono ad almeno tre miliardi di anni fa. Aggiungendo mistero al mistero, Roelf Marx, responsabile del museo presso il quale sono custodite le pietre, dice che periodicamente esse roteano sul loro asse da sole.
http://www.edicolaweb.net/ss000626.htm
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Strane sfere nella miniera di Ottosdal in Sudafrica
In una miniera nei pressi di Ottosdal in Sudafrica, sono state rinvenute diverse centinaia di sfere metalliche in uno strato sedimentario del Precambriano. Le sfere sono di due tipi: semplici sfere di metallo bluastro chiazzato di bianco; sfere cave al cui interno si trova un materiale bianco spugnoso. La maggior parte delle sfere ha le dimensioni di una palla da baseball e la somiglianza, in una di tali sfere, è accentuata da tre linee parallele che ne solcano la superficie. Per il loro aspetto le si direbbe opera dell'uomo, ma la loro localizzazione le fa risalire ad almeno 2,8 miliardi di anni fa.
Il professor A. Bisschoff, un noto geologo dell'Università di Potchefstroom, ritiene che si tratti di concrezioni di limonite, ma tale teoria presenta parecchi punti deboli. La limonite è una sorta di ferro che si forma dall'ossidazione di diversi minerali ferrosi. E' comune nelle paludi e in alcuni tipi di roccia sedimentaria, in particolar modo nel calcare, ma le concrezioni di limonite sono gialle, marroni o nere; certamente non blu a chiazze bianche. Non le si trova come sfere isolate ma in grappoli, solitamente saldate l'una all'altra, e non si è mai riscontrata su di esse alcuna scanalatura. La loro durezza, secondo la scala di Mohs, va da 4 a 5,5; sono quindi relativamente tenere. Le sfere di metallo del Sudafrica sono talmente dure che l'acciaio non le scalfisce.
Ma se non sono formazioni naturali, qual' è l'origine delle sfere? Il loro aspetto è quelle di un manufatto, creato in fonderia utilizzando un acciaio di speciale durezza per uno scopo preciso. A dispetto di tutto ciò, non possono essere opera dell'uomo.
Secondo gli esperti, la prima comparsa dell'umanità moderna, Homo sapiens sapiens, risale a circa 100.000 anni fa, nell'Africa meridionale. Il luogo è quello giusto, ma il tempo e il livello di sviluppo tecnologico sono completamente sbagliati. Questi primi esseri umani non conoscevano l'uso dei metalli, anche il più semplice manufatto in ferro era ben al di là delle loro possibilità.
Il periodo Precambriano comprende quel lungo arco della storia geologica che va dalla formazione del pianeta, 4,6 miliardi di anni fa, all'inizio dell'era Paleozoica, circa 600 milioni di anni fa. I ritrovamenti fossili risalenti a tale periodo sono rari, ma i geologi sono riusciti a ricostruire un possibile scenario.
L'atmosfera, innanzitutto, era molto probabilmente simile a quella odierna: un miscuglio di azoto, anidride carbonica, vapore acqueo e ossigeno. Esistevano mari e continenti, ma i loro confini erano totalmente diversi da quelli odierni. Il mondo era dominato da ciò che gli scienziati chiamano supercontinenti, enormi masse terrestri che col tempo si frantumarono per formare i continenti attuali.
La vita era già presente sul pianeta. Alghe e batteri fossili sono stati ritrovati in rocce sudafricane risalenti a più di 3 miliardi di anni fa. Un'ulteriore conferma viene dalla presenza di stromatoliti, strutture rocciose che si formano nelle acque basse, sotto le praterie di alghe. non vi era traccia della presenza della vita sulla terraferma e persino le conchiglie - un'indicazione di vita marina come la si conosce oggi - erano ancora inesistenti. Le tracce più avanzate di vita che i geologi hanno ritrovato sono quelle di organismi multicellulari invertebrati, i quali sono classificati come animali, ma si trovano, sulla scala evolutiva, qualche gradino sotto la medusa. Appare ovvio che nessuna delle creature viventi del Precambriano può aver fabbricato le sfere del Transvaal.
Ma questi non sono i soli manufatti strani che richiedono una spiegazione. Maximilien Melleville, vicepresidente della Société Académique di Laon, in Francia, riportò in the Geologist dell'aprile del 1862 la scoperta di una perfetta sfera di gesso in un letto di lignite dell'Eocene, nei pressi della sua abitazione. la sfera e l'ambiente immediatamente circostante mostravano strani segni di un'accurata lavorazione. Da un blocco di maggiori dimensioni era stata ricavata la sfera, la quale era stata successivamente liberata con un taglio netto. In poche parole, un manufatto. Era da escludere, secondo quanto riportato dallo stesso Melleville, che la sfera fosse stata posta nello strato in epoca più tarda. Ancora una volta ci troviamo in presenza di un oggetto che sembra opera dell'uomo, ma la posizione della sfera nello strato di lignite gli assegna un'età tra i 45 e i 55 milioni di anni, ben prima della comparsa dell'uomo sul pianeta .
Un mistero ancor più grande circonda il resoconto di un ritrovamento più recente. Nel 1928 un certo Atlas Almond Mathis, un minatore, stava lavorando in profondità in una miniera due miglia a nord di Heavener, in Oklahoma, quando un'esplosione dissotterrò alcuni blocchi cubici, ben levigati, il cui lato misurava all'incirca 30 centimetri e che sembravano fatti di un qualche tipo di cemento. Uno scavo successivo rivelò che i blocchi appartenevano a un muro lungo più di 130 metri. Il fatto che fossero stati trovati in un filone di carbone in quell'area attribuiva loro un'età di almeno 286 milioni di anni. L'ovvia domanda era: chi aveva costruito il muro?
Forse le stesse persone che avevano posto la catena d'oro "di antica e caratteristica fattura" in ciò che nei millenni era diventata la vena carbonifera delle miniere di Taylorville o Pana, nel sud dell'Illinois. Fu scoperta dalla signora S. W. Culp in un grosso pezzo di carbone che aveva spezzato per accendere il suo focolare.
(Liberamente Tratto dal libro "Viaggiatori nel tempo" di J.H. Brennan ediz. Armenia)
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http://oltreilmistero.forumup.it/about738-oltreilmistero.html
Il professor A. Bisschoff, un noto geologo dell'Università di Potchefstroom, ritiene che si tratti di concrezioni di limonite, ma tale teoria presenta parecchi punti deboli. La limonite è una sorta di ferro che si forma dall'ossidazione di diversi minerali ferrosi. E' comune nelle paludi e in alcuni tipi di roccia sedimentaria, in particolar modo nel calcare, ma le concrezioni di limonite sono gialle, marroni o nere; certamente non blu a chiazze bianche. Non le si trova come sfere isolate ma in grappoli, solitamente saldate l'una all'altra, e non si è mai riscontrata su di esse alcuna scanalatura. La loro durezza, secondo la scala di Mohs, va da 4 a 5,5; sono quindi relativamente tenere. Le sfere di metallo del Sudafrica sono talmente dure che l'acciaio non le scalfisce.
Ma se non sono formazioni naturali, qual' è l'origine delle sfere? Il loro aspetto è quelle di un manufatto, creato in fonderia utilizzando un acciaio di speciale durezza per uno scopo preciso. A dispetto di tutto ciò, non possono essere opera dell'uomo.
Secondo gli esperti, la prima comparsa dell'umanità moderna, Homo sapiens sapiens, risale a circa 100.000 anni fa, nell'Africa meridionale. Il luogo è quello giusto, ma il tempo e il livello di sviluppo tecnologico sono completamente sbagliati. Questi primi esseri umani non conoscevano l'uso dei metalli, anche il più semplice manufatto in ferro era ben al di là delle loro possibilità.
Il periodo Precambriano comprende quel lungo arco della storia geologica che va dalla formazione del pianeta, 4,6 miliardi di anni fa, all'inizio dell'era Paleozoica, circa 600 milioni di anni fa. I ritrovamenti fossili risalenti a tale periodo sono rari, ma i geologi sono riusciti a ricostruire un possibile scenario.
L'atmosfera, innanzitutto, era molto probabilmente simile a quella odierna: un miscuglio di azoto, anidride carbonica, vapore acqueo e ossigeno. Esistevano mari e continenti, ma i loro confini erano totalmente diversi da quelli odierni. Il mondo era dominato da ciò che gli scienziati chiamano supercontinenti, enormi masse terrestri che col tempo si frantumarono per formare i continenti attuali.
La vita era già presente sul pianeta. Alghe e batteri fossili sono stati ritrovati in rocce sudafricane risalenti a più di 3 miliardi di anni fa. Un'ulteriore conferma viene dalla presenza di stromatoliti, strutture rocciose che si formano nelle acque basse, sotto le praterie di alghe. non vi era traccia della presenza della vita sulla terraferma e persino le conchiglie - un'indicazione di vita marina come la si conosce oggi - erano ancora inesistenti. Le tracce più avanzate di vita che i geologi hanno ritrovato sono quelle di organismi multicellulari invertebrati, i quali sono classificati come animali, ma si trovano, sulla scala evolutiva, qualche gradino sotto la medusa. Appare ovvio che nessuna delle creature viventi del Precambriano può aver fabbricato le sfere del Transvaal.
Ma questi non sono i soli manufatti strani che richiedono una spiegazione. Maximilien Melleville, vicepresidente della Société Académique di Laon, in Francia, riportò in the Geologist dell'aprile del 1862 la scoperta di una perfetta sfera di gesso in un letto di lignite dell'Eocene, nei pressi della sua abitazione. la sfera e l'ambiente immediatamente circostante mostravano strani segni di un'accurata lavorazione. Da un blocco di maggiori dimensioni era stata ricavata la sfera, la quale era stata successivamente liberata con un taglio netto. In poche parole, un manufatto. Era da escludere, secondo quanto riportato dallo stesso Melleville, che la sfera fosse stata posta nello strato in epoca più tarda. Ancora una volta ci troviamo in presenza di un oggetto che sembra opera dell'uomo, ma la posizione della sfera nello strato di lignite gli assegna un'età tra i 45 e i 55 milioni di anni, ben prima della comparsa dell'uomo sul pianeta .
Un mistero ancor più grande circonda il resoconto di un ritrovamento più recente. Nel 1928 un certo Atlas Almond Mathis, un minatore, stava lavorando in profondità in una miniera due miglia a nord di Heavener, in Oklahoma, quando un'esplosione dissotterrò alcuni blocchi cubici, ben levigati, il cui lato misurava all'incirca 30 centimetri e che sembravano fatti di un qualche tipo di cemento. Uno scavo successivo rivelò che i blocchi appartenevano a un muro lungo più di 130 metri. Il fatto che fossero stati trovati in un filone di carbone in quell'area attribuiva loro un'età di almeno 286 milioni di anni. L'ovvia domanda era: chi aveva costruito il muro?
Forse le stesse persone che avevano posto la catena d'oro "di antica e caratteristica fattura" in ciò che nei millenni era diventata la vena carbonifera delle miniere di Taylorville o Pana, nel sud dell'Illinois. Fu scoperta dalla signora S. W. Culp in un grosso pezzo di carbone che aveva spezzato per accendere il suo focolare.
(Liberamente Tratto dal libro "Viaggiatori nel tempo" di J.H. Brennan ediz. Armenia)
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http://oltreilmistero.forumup.it/about738-oltreilmistero.html
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Nanotecnologia preistorica
Un altra storia riguardante il ritrovamento di Oopart, questa volta in Russia.
Questa storia comincia sugli Urali, lungo il corso del fiume Narada, nel 1991.
Viti preistoriche russeAlcuni cercatori d'oro stavano setacciando il fiume, quando trovarono degli strani oggetti mischiati alla sabbia. Questi oggetti si rivelarono minuscole viti e rondelle, di misure variabili tra 0,003 mm a 3 cm. Oggetti di queste dimensioni rientrano nella Nanotecnologia.
In seguito a questa scoperta, la zona è stata esaminata dagli scienziati russi, che estesero l'area fino a comprendere anche i fiumi Kozhim, Balbanyu, il Vtvisty e il Lapkhevozh, scavando fino a dodici metri di profondità. Durante questa ricerca furono ritrovati migliaia di manufatti simili.
I manufatti furono ovviamente esaminati presso le Accademie delle Scienze di Mosca, San Pietroburgo, Syktyvka e infine presso un istituto scientifico di Helsinki, in Finlandia.
Alcuni manufatti erano in Rame, mentre i più piccoli erano costituiti da Tungsteno e da Molibdeno.
Mentre il Rame era utilizzato fin dall'antichità, il Tungsteno e il Molibdeno hanno alte temperature di fusione (rispettivamente 3410 °C e 2650°C), temperature che rendevano impossibile lavorarli mediante un nurmale fuoco. Inoltre questi materiali vengono utilizzati solamente nella realizzazione di oggetti ad alta tecnologia.
Tutti i test relativi alla datazione di questi manufatti hanno dato un'età minima di 20.000 anni, fino ad arrivare a più di 300.000 anni. Anche considerando l'età minima di 20.000 anni, secondo la scienza ufficiale in quell'epoca non vi era nessuno in grado di realizzare questi oggetti.
http://mistero.xoom.it/virgiliowizard/nanotecnologia-preistorica
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Una Moneta Troppo Antica
Lawn Ridge, Contea di Marshall
Illinois
Agosto 1870
Questa storia iniziò con lo scavo di un pozzo, effettuato nell'agosto del 1870 da J. W. Moffit, mediante l'ausilio di una comune trivella elicoidale. Giunta ad una profondità di 35-40 metri, dopo che questa aveva perforato strati di argilla e calcare risalenti a oltre duecentomila anni fa, la trivella venne fatta risalire. Ripulendo la trivella, Moffit trovò sull'elica un oggetto di forma circolare, simile ad una moneta, fatta di rame.
In seguito, nel 1871, la moneta venne esaminata e autenticata da William E. Dubois, un membro della Smithsonian Institution.
Dieci anni più tardi, anche il Professor A. Winchell, citando una lettera di W. H. Wilmot, descrisse il ritrovamento di un oggetto simile ad una moneta. Wilmot indicava strati geologici leggermente differenti da quelli di Moffit, ma entrambi gli oggetti erano stati ritrovati durante lo scavo di un pozzo, e anche questo ad una profondità di 35 metri.
Mediante i dati forniti da Winchell, l'Istituto Geologico dello Stato dell'Illinois fornì l'età degli strati geologici indicati. Secondo l'istituto questi si sarebbero formati tra i 200.000 e i 400.000 anni fa, durante il Periodo Interglaciale Yarmouthiano.
Dubois, esaminando la moneta, la descrisse come un oggetto avente forma “poligonale e quasi rotonda”. Su entrambe le facce della moneta erano ritratte delle figure circondate da iscrizioni indecifrabili. Per finire, sempre secondo Dubois, quell'oggetto era differente da qualsiasi altra moneta mai ritrovata prima.
Basandosi sullo studio dell'oggetto, Dubois concluse che doveva essere stato passato sotto ad un laminatoio, e per sagomarla erano stati utilizzati cesoie e scalpello. Tutto questo presumeva quindi l'utilizzo di una vera e propria officina, cosa che sicuramente gli indiani d'America non possedevano in epoca storica.
Secondo Moffit nella contea di Whiteside, sempre in Illinois, furono ritrovati anche altri manufatti.
Ad una profondità di 36 metri trovarono “un grosso anello di rame, una specie di ghiera, simile a quelle utilizzate oggigiorno per le alberature delle navi... Trovarono anche qualcosa di simile ad una gaffa.”
Moffit riferì anche altri ritrovamenti, avvenuti a profondità inferiori, tra cui una specie di alabarda di ferro trovata all'interno di uno strato di argilla ad una profondità di dodici metri, condutture e terraglie trovate in vari luoghi, a profondità variabili tra i tre e i quindici metri.
Successivi studi dell'Istituto Geologico dell'Illinois, effettuati nel settembre del 1984, stabilì che l'età dei depositi della contea di Whiteside poteva essere molto variabile.
Stabilirono infatti che, ad una profondità di trentasei metri, si avevano depositi che risalivano solamente a 50.000 anni fa, e altri che risalivano addirittura al Siluriano, quindi vecchi di 410.000.000 di anni.
Se consideriamo che le monete più antiche ritrovate risalgono a meno di tremila anni fa, quell'oggetto era davvero una moneta? E se davvero era una moneta, chi l'ha coniata non meno di 50.000 anni or sono? Quale civiltà camminava in epoche remote in America?
Magari Paolo
Fonti: Archeologia Proibita di Michael A. Cremo e Richard L. Thompson
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la pietra di Lake Winnipesaukee
La misteriosa pietra di Lake Winnipesaukeeè un caso tipico di OOPart, trovata nel 1872, mentre alcuni lavoratori stavano scavando delle buche per una recinzione. Si tratta di una pietra lavorata lunga circa 4 pollici e spessa 2 1/2 pollici, scura ed a forma di uovo, corredata da una serie di simboli. L'epoca della pietra, il suo scopo, e le sue origini sono tuttora sconosciute.
La pietra è stata trovata all'interno di un pezzo di argilla nel 1872 in prossimità del lago Winnipesaukee nel Meredith, New Hampshire. Essa ha ottenuto immediatamente l'attenzione pubblica a causa della sua insolita forma ovoidale e delle incisioni sulla sua superficie. Il credito della scoperta venne dato a Seneca Ladd, un uomo d'affari di Meredith per cui lavoravano gli uomini che hanno effettuato il ritrovamento. Dopo la sua morte nel 1892, la pietra passò ad una delle sue figlie, che la donò al New Hampshire Historical Society nel 1927. La pietra è attualmente in mostra permanente presso il Museo di Storia del New Hampshire. Le incisioni su un lato della pietra mostrano una spiga di grano e molte altre figure, tra cui quella che appare come un gamba di cervo. L'altro lato è più astratto, con frecce invertite, una luna, alcuni punti e una spirale. Ci sono fori su entrambe le estremità della pietra di diverse dimensioni.
The American Naturalist del novembre 1872 suggerì che la pietra rappresentasse una commemorazione di un trattato tra due tribù. Una lettera al New Hampshire Historical Society nel 1931 disse che poteva trattarsi di una "pietra del tuono", thunderstone, che presentava un lavoro a mano o con l'uso di strumenti e che proveniva dalle profondità della terra, incorporata da grumi di argilla o circondata da solida roccia o corallo.
L'analisi dello stato della pietra venne effettuata nel 1994. In un articolo del 2006 dell'Associated Press, l'archeologo Richard Boisvert suggerì che i fori fosser stati effettuati da strumenti del 19° o 20° secolo. Boisvert riferì, "Ho visto un certo numero di fori fatti in pietre con una tecnologia che potrebbe essere associata al periodo preistorico del Nord America.
Ci sono un certo numero di irregolarità ... e questo buco è estremamente regolare dopotutto. Ciò che non dato vedere sono le imperfezioni che sarebbero coerenti con qualcosa che è stato datato centinaia di anni fa." Graffi nella parte inferiore del foro suggeriscono che fu posto su un'asta di metallo e rimosso più volte.
A tutt'oggi esiste un dibattito sull'età dell'"uovo" litico, c'è chi parla di pochi secoli, c'è chi invece parla della preistoria del Nord America. Quel che è certo è che, dalle analisi chimiche effettuate è costituita da un tipo di quarzite, derivato da arenaria o mylonite....assente però nel New Hampshire.
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La pietra è stata trovata all'interno di un pezzo di argilla nel 1872 in prossimità del lago Winnipesaukee nel Meredith, New Hampshire. Essa ha ottenuto immediatamente l'attenzione pubblica a causa della sua insolita forma ovoidale e delle incisioni sulla sua superficie. Il credito della scoperta venne dato a Seneca Ladd, un uomo d'affari di Meredith per cui lavoravano gli uomini che hanno effettuato il ritrovamento. Dopo la sua morte nel 1892, la pietra passò ad una delle sue figlie, che la donò al New Hampshire Historical Society nel 1927. La pietra è attualmente in mostra permanente presso il Museo di Storia del New Hampshire. Le incisioni su un lato della pietra mostrano una spiga di grano e molte altre figure, tra cui quella che appare come un gamba di cervo. L'altro lato è più astratto, con frecce invertite, una luna, alcuni punti e una spirale. Ci sono fori su entrambe le estremità della pietra di diverse dimensioni.
The American Naturalist del novembre 1872 suggerì che la pietra rappresentasse una commemorazione di un trattato tra due tribù. Una lettera al New Hampshire Historical Society nel 1931 disse che poteva trattarsi di una "pietra del tuono", thunderstone, che presentava un lavoro a mano o con l'uso di strumenti e che proveniva dalle profondità della terra, incorporata da grumi di argilla o circondata da solida roccia o corallo.
L'analisi dello stato della pietra venne effettuata nel 1994. In un articolo del 2006 dell'Associated Press, l'archeologo Richard Boisvert suggerì che i fori fosser stati effettuati da strumenti del 19° o 20° secolo. Boisvert riferì, "Ho visto un certo numero di fori fatti in pietre con una tecnologia che potrebbe essere associata al periodo preistorico del Nord America.
Ci sono un certo numero di irregolarità ... e questo buco è estremamente regolare dopotutto. Ciò che non dato vedere sono le imperfezioni che sarebbero coerenti con qualcosa che è stato datato centinaia di anni fa." Graffi nella parte inferiore del foro suggeriscono che fu posto su un'asta di metallo e rimosso più volte.
A tutt'oggi esiste un dibattito sull'età dell'"uovo" litico, c'è chi parla di pochi secoli, c'è chi invece parla della preistoria del Nord America. Quel che è certo è che, dalle analisi chimiche effettuate è costituita da un tipo di quarzite, derivato da arenaria o mylonite....assente però nel New Hampshire.
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Le tavole del Michigan
Le tavole del Michigan rappresenterebbero la prova inconfutabile che il Continente Americano fu colonizzato ben prima della scoperta di Colombo: fatte d'argilla, ardesia o rame furono estratte a migliaia da tombe di, forse, "indiani" nei dintorni di Detroit, nel Michigan appunto, tra il 1874 ed il 1915…Tutte le tavole erano incise di motivi ebraici, cristiani e lingue non conosciute…gli studiosi le decretarono subito false, con il giusto disappunto degli scopritori…molti anni dopo la studiosa Henriette Mertz, nel tantativo di dimostrare definitivamente e scientificamente che si trattava di falsi, si convinse dell'autenticità delle tavole e le attribuì a profughi cristiani i quali, fuggiti dall'impero romano nel 312 d.C., trovarono rifugio sul continente americano.
Ma dove sono finite ad oggi tutte queste tavole? Secondo numerosi ricercatori non ne dovrebbe esistere più traccia... Ma si sbagliano: molte tavole sono in possesso dei Mormoni dell'Utah, che le hanno ricevute in donazione dall'Università di Notre Dame; questa collezione è composta da quella precendemente in possesso di Savage (1045 pezzi) e quella di Soper (495 pezzi) per un totale di 1540 tavole. Si pensa che però i pezzi più belli e interessanti siano stati nascosti da qualche parte, in quanto Mertz nelle sue ricerche aveva catalogato 2700 pezzi. Oltre a quella custodita dai Mormoni ne esistono altre, disseminate fra il Michigan e il New Hampshire, anche se di dimensioni ridotte.
Anche il fondatore dei Mormoni, Joseph Smith, raccontò di aver riportato alla luce altre tavole nel 1823. Secondo la sua storia fu un arcangelo a rivelargli la loro esistenza e gli diede il compito di tradurle, fu così che scrisse il sacro libro di Mormon. Solo che nelle tavole donate dall'Università di Notre Dame (la collezione Savage-Soper) non troviamo iscrizioni e simboli che fanno riferimento alla storia di Smith, troviamo invece iscrizioni e simboli biblici!. Su alcuni pezzi inoltre sarebbero stati notati dei segni lasciati molto probabilmente da un macchinario, per questo molti studiosi mostrano scettiscismo verso l'autenticità delle tavole. Indubbiamente la cosa gioca a favore della chiesa Mormone, in quanto se le tavole iniziassero a suscitare l'interesse di diversi scienziati, e qualcuno di questi riuscisse a decifrare le iscrizioni, e quindi a svelare l'origine delle tavole, sarebbe un brutto colpo per la chiesa Mormone: secondo alcuni studiosi infatti decifrare le tavole equivale a smontare alcune basi della chiesa Mormone.
Su alcune di queste tavole inoltre vi è raffigurata la storia dell'arca di Noè, con diluvi e inondazioni, nonchè impatti di asteroidi. Quindi volendo prestare fede a queste raffigurazioni si può pensare che il diluvio universale, descritto nella bibbia, sia stato generato da un impatto di un meteorite con la terra: peccato che questa tesi è stata formulata per la prima volta a metà del 1900 e le tavole siano state trovate a fine 1800. Se le tavole sono false, allora bisogna fare i complimenti ai falsari che sono stati in grado di vedere 50 anni nel futuro.
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videocamera trovata in una tomba egiziana (?)
Ma si tratta veramente di una videocamera? Realtà, finzione o tutta una montatura? Un nuovo clamoroso video messo online mercoledì 5 Ottobre mostra le incredibili foto di quella che sembra essere a tutti gli effetti una moderna videocamera all'interno di un vaso canope del corredo di una tomba funebre, trovata in Egitto durante uno scavo archeologico.
TROVATA VIDEOCAMERA ALL'INTERNO DI UN CANOPE DI 2000 ANNI FA
E' una notizia che sta rimbalzando nel Web e porta con sè l'interrogativo: si tratta di foto vere o false? di questo non avremo mai la certezza ma però è bene non dimenticare che non è affatto la prima volta che oggetti "fuori dal tempo" sono stati scoperti durante durante scavi archeologici oppure accidentalmente: si chiamano Ooparts e costistuicono fonte di grande imbarazzo per la scienza. Da quello che vediamo nelle poche fotografie del video, la videocamera sarebbe stata sigillata all'interno di un vaso canope di 2000 anni fa.
I vasi canopi erano comunemente usati in Egitto durante il processo di mummificazione e contenevano gli organi del defunto.
Questa scoperta di Giza potrebbe essere un'altra prova che unitamente agli altri Ooparts fornisce la prova dell'esistenza dei viaggi nel tempo.
A proposito, non dimentichiamo che proprio di recente è stato scoperto che i neutrini viaggiano molto più veloci della luce e che quindi questo vuol dire che sono possibili sia i viaggi interstellari che quelli indietro nel tempo.
Il tappo del canope è modellato a forma di testa umana, che forse rappresenta uno dei quattro figli di Horus, che nello specifico potrebbe essere il dio Imseti, e il che significa che il canope avrebbe dovuto contenere il fegato del defunto, ma invece contiene una videocamera dei nostri tempi.
Queste immagini sono una serie di foto delle quali è in possesso un individuo che vuole rimanere anonimo. Questa persona, senza entrare nei dettagli, afferma di essere stata presente ad una riunione tenuta appossitamente per presentare e discutere di questa anomalia trovata in Egitto in circostanze misteriore, presubilmente nel 1936 a Giza, secondo quanto si legge in chiusura del video.
Questo informatore anonimo ha rilasciato alcune di queste foto dei raggi X viste di e fotografate di persona attraverso l'utente youtube Rubberdiver13, che così riporta nella descrizione al video:
"per quanto riguarda l'email anonima che ho ricevuto.. una videocamera è stata trovata in un canope vecchio di 2000 anni, questi sono i raggi X del canope, ancora sigillato, prima dell'apertura, il filmato, sarebbe stato incredibile farlo mi ha detto, ma non ha potuto, ed è solo riuscito a fotografare le stampe di nascosto alla riunione."
Nota della Redazione:
Ci sono giunte segnalazioni in merito a questo video che sembrerebbe un falso clamoroso. L'autore, un certo rubberdiver13, avrebbe preso alcuni frammenti del film SG1 (Stargate 1) che riportano la stessa scena visibile nelle foto del video, come avrebbe anche fatto per la foto di un alieno...che sarebbe solo un frame del film "SIGNS". Le indagini sono in corso e vi faremo sapere al più presto.
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TROVATA VIDEOCAMERA ALL'INTERNO DI UN CANOPE DI 2000 ANNI FA
E' una notizia che sta rimbalzando nel Web e porta con sè l'interrogativo: si tratta di foto vere o false? di questo non avremo mai la certezza ma però è bene non dimenticare che non è affatto la prima volta che oggetti "fuori dal tempo" sono stati scoperti durante durante scavi archeologici oppure accidentalmente: si chiamano Ooparts e costistuicono fonte di grande imbarazzo per la scienza. Da quello che vediamo nelle poche fotografie del video, la videocamera sarebbe stata sigillata all'interno di un vaso canope di 2000 anni fa.
I vasi canopi erano comunemente usati in Egitto durante il processo di mummificazione e contenevano gli organi del defunto.
Questa scoperta di Giza potrebbe essere un'altra prova che unitamente agli altri Ooparts fornisce la prova dell'esistenza dei viaggi nel tempo.
A proposito, non dimentichiamo che proprio di recente è stato scoperto che i neutrini viaggiano molto più veloci della luce e che quindi questo vuol dire che sono possibili sia i viaggi interstellari che quelli indietro nel tempo.
Il tappo del canope è modellato a forma di testa umana, che forse rappresenta uno dei quattro figli di Horus, che nello specifico potrebbe essere il dio Imseti, e il che significa che il canope avrebbe dovuto contenere il fegato del defunto, ma invece contiene una videocamera dei nostri tempi.
Queste immagini sono una serie di foto delle quali è in possesso un individuo che vuole rimanere anonimo. Questa persona, senza entrare nei dettagli, afferma di essere stata presente ad una riunione tenuta appossitamente per presentare e discutere di questa anomalia trovata in Egitto in circostanze misteriore, presubilmente nel 1936 a Giza, secondo quanto si legge in chiusura del video.
Questo informatore anonimo ha rilasciato alcune di queste foto dei raggi X viste di e fotografate di persona attraverso l'utente youtube Rubberdiver13, che così riporta nella descrizione al video:
"per quanto riguarda l'email anonima che ho ricevuto.. una videocamera è stata trovata in un canope vecchio di 2000 anni, questi sono i raggi X del canope, ancora sigillato, prima dell'apertura, il filmato, sarebbe stato incredibile farlo mi ha detto, ma non ha potuto, ed è solo riuscito a fotografare le stampe di nascosto alla riunione."
Nota della Redazione:
Ci sono giunte segnalazioni in merito a questo video che sembrerebbe un falso clamoroso. L'autore, un certo rubberdiver13, avrebbe preso alcuni frammenti del film SG1 (Stargate 1) che riportano la stessa scena visibile nelle foto del video, come avrebbe anche fatto per la foto di un alieno...che sarebbe solo un frame del film "SIGNS". Le indagini sono in corso e vi faremo sapere al più presto.
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TEL AVIV: RITROVATE LAME RISALENTI A 400.000 ANNI FA!
Il ritrovamento di lame di 400.000 anni fa pone una questione: la manifattura delle lame non è un'esclusiva capacità degli uomini moderni?
Gli archeologi dell'Università di Tel Aviv hanno scoperto migliaia di attrezzi lunghi e taglienti alla grotta di Qesem presso Tel Aviv.
La scoperta, annunciata lunedi' scorso, pone la questione se la manifattura delle lame non è un'esclusiva capacità degli uomini moderni, nata per opera dell'Homo Sapiens nel corso del Paleolitico superiore, 30-40.000 anni fa. La produzione di migliaia di lame significa che si trattava di oggetti di uso comune già 400.000 anni fa.
Il Prof. Avi Gopher, il Dr. Ran Barkai e il Dr. Ron Shimelmitz del TAU's Department of Archeology and Ancient Near Eastern Civilizations dichiarano di avere scoperto che l'industria Amudiana di produzione delle lame risale al basso Paleolitico, tra 200.000 e 400.000 anni fa, come parte del complesso culturale Acheulo-Yabrudiano.
Quel gruppo di ominidi, geograficamente limitato, viveva nei territori degli attuali stati d'Israele, Libano, Siria e Giordania. La tribù includeva ominidi risalenti al genere Pan (il comune scimpanzé ed il bonobo), i loro antenati e quelli di un lignaggio poi estinto.
Le lame, recentemente descritte nel Journal of Human Evolution, sono il prodotto consapevole di un'evoluzione produttiva, afferma Barkai.
Dalla scelta del materiale grezzo ai modi di produzione, si rivela una consapevolezza ed un metodo sofisticato, che non si pensava potesse risalire se non a diverse migliaia d'anni dopo.
Benché lame siano state trovate in antichi siti archeologici in Africa, Barkai e Gopher dicono che quelle da loro scoperte nella grotta di Qesem sono diverse, perché si presentano come il prodotto di una tecnologia più sofisticata.
Secondo i ricercatori del TAU, questa fu forse la prima volta che si produssero oggetti con tecniche standardizzate, in modo da ridurre al minimo gli sprechi del materiale grezzo.
La Prof. Cristina Lemorini dell'Università della Sapienza, Roma, ha condotto un'attenta analisi al microscopio dei segni sulle lame ed esperimenti per determinare quali attrezzi fossero usati per la loro lavorazione.
"Nelle grotte è evidente che si accendeva quotidianamente il fuoco, cosa nuova per le conoscenze archeologiche, " ha detto Barkai. Infatti non si sapeva che la cultura degli Amudiani conoscesse il fuoco. E' anche evidente una suddivisione degli spazi all'interno della grotta di Qesem. Ciascuno spazio aveva una precisa funzione d'uso.
Le prede di caccia, ad esempio, erano macellate in un posto ben preciso, cotte e poi condivise tra il gruppo, mentre le pelli venivano lavorate in un altro luogo.
Fonte: Terra Real Time
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UFO e Alieni incisi nelle pietre
Dischi volanti e alieni raffigurati in una pietra: il video della rivelazione. Il rinvenimento in un paese centro-americano (non è stato ancora rivelato quale) di un reperto archeologico sorprendente, ha fatto drizzare le antenne a ricercatori e soprattutto agli appassionati di UFO e teorie extraterrestri. In pratica è un OoPart, ovvero un manufatto non convenzionale, con caratteristiche e dettagli che, apparentemente, non coinciderebbero con l’epoca storica a cui presumibilmente apparterrebbe.
Gli oggetti in questione, una serie di pietre, presentano in maniera chiara ed inequivocabile delle incisioni da far tremare le vene ai polsi: dischi volanti e creature aliene. La scoperta è stata divulgata da due ricercatori stranieri, Klaus Dona e Nassim Haramein. Del caso si sta occupando in forma più indiretta Bibiana Bryson: la ricercatrice argentina sta monitorando la vicenda ed è in contatto diretto con Klaus Dona (da poco divenuto un consulente della RADIO-Red Argentina de Investigacion OVNI). In ossequio alla sua filosofia, improntata alla massima prudenza, la Bryson ha preferito per il momento non rilasciare una dichiarazione ufficiale, limitandosi a definire il caso degno di essere approfondito.
Non è la prima volta che vengono rinvenuti reperti archelogici “impossibili”, tuttavia sono solo le analisi successive, di varia natura, a poterne stabilire un effettivo valore scientifico.
Innanzitutto, in maniera decisiva, bisognerà stabilire quando la pietra è stata incisa e lavorata. Eventuali aggiornamenti sulla vicenda della “pietra aliena”, saranno disponibili in una sezione (creata per l’occasione) sul sito ufficiale di Bibiana Bryson.
E’ presente anche una vasta galleria fotografica sulle pietre rinvenute in Centro-America. In appendice all’articolo è possibile invece visionare un video, tratto da YouTube, che mostra un momento della Conferenza di Saarbucken. E’ in quella occasione che i reperti archeologici in questione sono stati mostrati al pubblico. (Video e foto: @exocienciaargentina youtube)
link
Gli oggetti in questione, una serie di pietre, presentano in maniera chiara ed inequivocabile delle incisioni da far tremare le vene ai polsi: dischi volanti e creature aliene. La scoperta è stata divulgata da due ricercatori stranieri, Klaus Dona e Nassim Haramein. Del caso si sta occupando in forma più indiretta Bibiana Bryson: la ricercatrice argentina sta monitorando la vicenda ed è in contatto diretto con Klaus Dona (da poco divenuto un consulente della RADIO-Red Argentina de Investigacion OVNI). In ossequio alla sua filosofia, improntata alla massima prudenza, la Bryson ha preferito per il momento non rilasciare una dichiarazione ufficiale, limitandosi a definire il caso degno di essere approfondito.
Non è la prima volta che vengono rinvenuti reperti archelogici “impossibili”, tuttavia sono solo le analisi successive, di varia natura, a poterne stabilire un effettivo valore scientifico.
Innanzitutto, in maniera decisiva, bisognerà stabilire quando la pietra è stata incisa e lavorata. Eventuali aggiornamenti sulla vicenda della “pietra aliena”, saranno disponibili in una sezione (creata per l’occasione) sul sito ufficiale di Bibiana Bryson.
E’ presente anche una vasta galleria fotografica sulle pietre rinvenute in Centro-America. In appendice all’articolo è possibile invece visionare un video, tratto da YouTube, che mostra un momento della Conferenza di Saarbucken. E’ in quella occasione che i reperti archeologici in questione sono stati mostrati al pubblico. (Video e foto: @exocienciaargentina youtube)
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una moneta troppo antica
Lawn Ridge, Contea di Marshall
Illinois
Agosto 1870
Questa storia iniziò con lo scavo di un pozzo, effettuato nell'agosto del 1870 da J. W. Moffit, mediante l'ausilio di una comune trivella elicoidale. Giunta ad una profondità di 35-40 metri, dopo che questa aveva perforato strati di argilla e calcare risalenti a oltre duecentomila anni fa, la trivella venne fatta risalire. Ripulendo la trivella, Moffit trovò sull'elica un oggetto di forma circolare, simile ad una moneta, fatta di rame.
In seguito, nel 1871, la moneta venne esaminata e autenticata da William E. Dubois, un membro della Smithsonian Institution.
Dieci anni più tardi, anche il Professor A. Winchell, citando una lettera di W. H. Wilmot, descrisse il ritrovamento di un oggetto simile ad una moneta. Wilmot indicava strati geologici leggermente differenti da quelli di Moffit, ma entrambi gli oggetti erano stati ritrovati durante lo scavo di un pozzo, e anche questo ad una profondità di 35 metri.
Mediante i dati forniti da Winchell, l'Istituto Geologico dello Stato dell'Illinois fornì l'età degli strati geologici indicati. Secondo l'istituto questi si sarebbero formati tra i 200.000 e i 400.000 anni fa, durante il Periodo Interglaciale Yarmouthiano.
Dubois, esaminando la moneta, la descrisse come un oggetto avente forma “poligonale e quasi rotonda”. Su entrambe le facce della moneta erano ritratte delle figure circondate da iscrizioni indecifrabili. Per finire, sempre secondo Dubois, quell'oggetto era differente da qualsiasi altra moneta mai ritrovata prima.
Basandosi sullo studio dell'oggetto, Dubois concluse che doveva essere stato passato sotto ad un laminatoio, e per sagomarla erano stati utilizzati cesoie e scalpello. Tutto questo presumeva quindi l'utilizzo di una vera e propria officina, cosa che sicuramente gli indiani d'America non possedevano in epoca storica.
Secondo Moffit nella contea di Whiteside, sempre in Illinois, furono ritrovati anche altri manufatti.
Ad una profondità di 36 metri trovarono “un grosso anello di rame, una specie di ghiera, simile a quelle utilizzate oggigiorno per le alberature delle navi... Trovarono anche qualcosa di simile ad una gaffa.”
Moffit riferì anche altri ritrovamenti, avvenuti a profondità inferiori, tra cui una specie di alabarda di ferro trovata all'interno di uno strato di argilla ad una profondità di dodici metri, condutture e terraglie trovate in vari luoghi, a profondità variabili tra i tre e i quindici metri.
Successivi studi dell'Istituto Geologico dell'Illinois, effettuati nel settembre del 1984, stabilì che l'età dei depositi della contea di Whiteside poteva essere molto variabile.
Stabilirono infatti che, ad una profondità di trentasei metri, si avevano depositi che risalivano solamente a 50.000 anni fa, e altri che risalivano addirittura al Siluriano, quindi vecchi di 410.000.000 di anni.
Se consideriamo che le monete più antiche ritrovate risalgono a meno di tremila anni fa, quell'oggetto era davvero una moneta? E se davvero era una moneta, chi l'ha coniata non meno di 50.000 anni or sono? Quale civiltà camminava in epoche remote in America?
Magari Paolo
Fonti: Archeologia Proibita di Michael A. Cremo e Richard L. Thompson
link
Illinois
Agosto 1870
Questa storia iniziò con lo scavo di un pozzo, effettuato nell'agosto del 1870 da J. W. Moffit, mediante l'ausilio di una comune trivella elicoidale. Giunta ad una profondità di 35-40 metri, dopo che questa aveva perforato strati di argilla e calcare risalenti a oltre duecentomila anni fa, la trivella venne fatta risalire. Ripulendo la trivella, Moffit trovò sull'elica un oggetto di forma circolare, simile ad una moneta, fatta di rame.
In seguito, nel 1871, la moneta venne esaminata e autenticata da William E. Dubois, un membro della Smithsonian Institution.
Dieci anni più tardi, anche il Professor A. Winchell, citando una lettera di W. H. Wilmot, descrisse il ritrovamento di un oggetto simile ad una moneta. Wilmot indicava strati geologici leggermente differenti da quelli di Moffit, ma entrambi gli oggetti erano stati ritrovati durante lo scavo di un pozzo, e anche questo ad una profondità di 35 metri.
Mediante i dati forniti da Winchell, l'Istituto Geologico dello Stato dell'Illinois fornì l'età degli strati geologici indicati. Secondo l'istituto questi si sarebbero formati tra i 200.000 e i 400.000 anni fa, durante il Periodo Interglaciale Yarmouthiano.
Dubois, esaminando la moneta, la descrisse come un oggetto avente forma “poligonale e quasi rotonda”. Su entrambe le facce della moneta erano ritratte delle figure circondate da iscrizioni indecifrabili. Per finire, sempre secondo Dubois, quell'oggetto era differente da qualsiasi altra moneta mai ritrovata prima.
Basandosi sullo studio dell'oggetto, Dubois concluse che doveva essere stato passato sotto ad un laminatoio, e per sagomarla erano stati utilizzati cesoie e scalpello. Tutto questo presumeva quindi l'utilizzo di una vera e propria officina, cosa che sicuramente gli indiani d'America non possedevano in epoca storica.
Secondo Moffit nella contea di Whiteside, sempre in Illinois, furono ritrovati anche altri manufatti.
Ad una profondità di 36 metri trovarono “un grosso anello di rame, una specie di ghiera, simile a quelle utilizzate oggigiorno per le alberature delle navi... Trovarono anche qualcosa di simile ad una gaffa.”
Moffit riferì anche altri ritrovamenti, avvenuti a profondità inferiori, tra cui una specie di alabarda di ferro trovata all'interno di uno strato di argilla ad una profondità di dodici metri, condutture e terraglie trovate in vari luoghi, a profondità variabili tra i tre e i quindici metri.
Successivi studi dell'Istituto Geologico dell'Illinois, effettuati nel settembre del 1984, stabilì che l'età dei depositi della contea di Whiteside poteva essere molto variabile.
Stabilirono infatti che, ad una profondità di trentasei metri, si avevano depositi che risalivano solamente a 50.000 anni fa, e altri che risalivano addirittura al Siluriano, quindi vecchi di 410.000.000 di anni.
Se consideriamo che le monete più antiche ritrovate risalgono a meno di tremila anni fa, quell'oggetto era davvero una moneta? E se davvero era una moneta, chi l'ha coniata non meno di 50.000 anni or sono? Quale civiltà camminava in epoche remote in America?
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pallottole preistoriche
Per cominciare, date un'occhiata al teschio che si trova nella foto sopra:
Questo teschio fu ritrovato negli anni 50 a Moia, un comune nelle vicinanze di Barcellona.
In quest'area vennero effettuati scavi archeologici in una cavità naturale sotterranea chiamata Cova del Toll, che in base alle ricerche effettuate fu utilizzata come insediamento umano dal Paleolitico all'età del Bronzo.Queste grotte, note come Toixoneres, hanno una profondità di 1148 metri, di cui 158 possono essere visitati.
In queste grotte furono trovati i resti di numerosi ominidi, tra cui quello fotogragato. Il teschio apparteneva ad un Cro-Magnon, il cui scheletro si è ben conservato, vissuto circa 10.000 anni fa e morto ad un'età decisamente avanzata per l'epoca, approssimativamente di 60 anni. Secondo le analisi fatte, aveva sofferto di malattie tipiche della vecchiaia come l'osteoporosi e l'artrite reumatoide.
Adesso vi invito ad osservare nuovamente il teschio, e in particolare il foro che ha in fronte. Cosa può aver provocato quel foro così regolare?
Si ritiene che il teschio possa essere stato perforato dopo la morte, con i primitivi strumenti dell'epoca, ma in quel caso il foro sarebbe stato meno regolare. La stessa cosa si sarebbe verificata se quest'uomo fosse morto in seguito a un colpo inferto con una pietra, nel qual caso vi sarebbero state anche scheggiature nell'osso circostante. Gli studi fatti sul teschio hanno anche escluso, per via delle dimensioni del foro e della sua dimensione, una eventuale trapanazione del cranio.
Secondo una teoria, il foro è stato causato da un'infezione che ha provocato un indebolimento dei seni frontali. Però, in seguito a un attento esame del foro, si è osservato un ripiegamento dell'osso verso l'interno, prova che dimostra che il foro è stato causato da un impatto proveniente dall'esterno e diretto verso l'interno.
Insomma, teorie poche ma dubbi tanti.
Un danno simile è compatibile con un oggetto di piccole dimensioni scagliato a grande velocità, in pratica una moderna pallottola.
Come ho già detto in altre pagine di questo sito, un indizio è solamente un indizio.
Teschio di ZambiaNel 1921, in Zambia, fu rinvenuto un teschio risalente al Paleolitico, secondo la datazione effettuata tale teschio ha 38.000 anni. Questo teschio, che potete osservare nella foto sotto, è conservato nel Museo di Storia Naturale di Londra.
Anche in questo caso, abbiamo un teschio umano perforato con un foro regolare, questa volta sul lato sinistro del teschio invece che sulla fronte. Dalla parte opposta il teschio è spaccato.
Tali danni sono compatibili con quelli causati da una pallottola che, colpendo la tempia, avendo incontrato poca resistenza (la tempia è molto meno resistente della fronte), ha attraversato il cranio ed è uscita dall'altra parte, provocando nell'uscita gravi danni al teschio.
Ma due indizi sono solamente due indizi.
Spostiamoci ora in Russia, in cerca del terzo indizio
Secondo il giornalista Victor Louis, presso il museo di Paleontologia di Mosca si trova un teschio appartenente ad una specie di bisonte dalle lnughe corna ritrovato in Yakuzia (di cui purtroppo non sono riuscito a trovare nessuna fotografia), appartenente ad una specie vissuta tra 30.000 e 70.000 anni fa, che ha una interessante particolarità: anche in questo caso il teschio è stato perforato in fronte, e anche in questo caso il foro è troppo regolare per essere provocato da armi di pietra o da una perforazione successiva alla morte dell'animale.
Tre teschi, ritrovati in tre differenti parti del mondo, presentano fori compatibili con l'impatto di piccoli proiettili scagliati a grande velocità.
Cosa ha provocato questi fori?
Esistevano sulla Terra, 30.000 anni fa, armi in grado di scagliare pizzoli oggetti a grande velocità, oppure trapani così precisi da fare fori regolari?
Vi lascio con queste domande.
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RUSSIA: RITROVATO FOSSILE DI 400 MILIONI DI ANNI FA CHE PUO' CAMBIARE LA STORIA
Gli archeologi dell'Università di San Pietroburgo hanno certificato l'autenticità di un fossile trovato a 200 chilometri dalla cittadina di Tigil, nella remota penisola di Kamchatka, Russia. Il paleontologo Yuri Golubev ha confermato che questa scoperta ha sorpreso tutta la comunità scientifica e che può cambiare la storia. Non e la prima volta che vengono ritrovati OOPARTS sorprendenemente conservati.
Si tratta di una roccia che contiene una serie di parti metalliche. Questi pezzi sembrano formare un meccanismo ad ingranaggi che può appartenere ad un orologio o computer. La cosa sorprendente è che sono fossilizzati in una roccia non più e non meno di 400 milioni di anni.
Yuri Golubev commenta: "Abbiamo ricevuto la chiamata da parte del sindaco che ci ha detto che gli escursionisti che si trovavano nei pressi della cittadina di Tigil, hanno trovato i resti di questa roccia misteriosa e subito ci siamo trasferiti sul luogo. Inizialmente non abbiamo dato credito a quello che abbiamo visto. C'erano centinaia di rulli che sembravano formare una macchina. Si presentavano perfettamente conservati, come se fossero congelati in un breve periodo di tempo. Abbiamo dovuto sorvegliare la zona a causa di visitatori curiosi che poi si sono centuplicati. L'altro giorno ho avuto diversi gruppi di geologi americani che hanno definito il pezzo ritrovato, come un manufatto incredibile e misterioso. Quindi, nessuno poteva credere che 400 milioni di anni fa poteva essere esistito un uomo sulla Terra. In realtà le forme di vita a quel tempo erano molto semplici. Questo suggerisce molto chiaramente che gli uomini che hanno portato questo tipo di tecnología, sicuramente provenivano da altri pianeti. Forse la loro astronave si era danneggiata ed è dovuta rimanere bloccata sul nostro pianeta. Col passare del tempo probabilmente ha iniziato a sviluppare, con la loro conoscenza, una tecnologia grazie ai materiali trovati sparsi sul territorio. Si tratta forse di un computer utilizzato per calcolare un percorso, come il famoso "meccanismo di Antikythera"?.
Sulle prove finora, abbiamo trovato che i pezzi si erano fossilizzati in un breve periodo di tempo. Questo frammento cadde in un pantano e quindi si fossilizzato a causa di un cataclisma forte.
Negare l'esistenza della tecnologia nel passato è un grave errore, perché l'evoluzione non è lineare."
di Yuri Golubev
Redazione Segnidalcielo
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Si tratta di una roccia che contiene una serie di parti metalliche. Questi pezzi sembrano formare un meccanismo ad ingranaggi che può appartenere ad un orologio o computer. La cosa sorprendente è che sono fossilizzati in una roccia non più e non meno di 400 milioni di anni.
Yuri Golubev commenta: "Abbiamo ricevuto la chiamata da parte del sindaco che ci ha detto che gli escursionisti che si trovavano nei pressi della cittadina di Tigil, hanno trovato i resti di questa roccia misteriosa e subito ci siamo trasferiti sul luogo. Inizialmente non abbiamo dato credito a quello che abbiamo visto. C'erano centinaia di rulli che sembravano formare una macchina. Si presentavano perfettamente conservati, come se fossero congelati in un breve periodo di tempo. Abbiamo dovuto sorvegliare la zona a causa di visitatori curiosi che poi si sono centuplicati. L'altro giorno ho avuto diversi gruppi di geologi americani che hanno definito il pezzo ritrovato, come un manufatto incredibile e misterioso. Quindi, nessuno poteva credere che 400 milioni di anni fa poteva essere esistito un uomo sulla Terra. In realtà le forme di vita a quel tempo erano molto semplici. Questo suggerisce molto chiaramente che gli uomini che hanno portato questo tipo di tecnología, sicuramente provenivano da altri pianeti. Forse la loro astronave si era danneggiata ed è dovuta rimanere bloccata sul nostro pianeta. Col passare del tempo probabilmente ha iniziato a sviluppare, con la loro conoscenza, una tecnologia grazie ai materiali trovati sparsi sul territorio. Si tratta forse di un computer utilizzato per calcolare un percorso, come il famoso "meccanismo di Antikythera"?.
Sulle prove finora, abbiamo trovato che i pezzi si erano fossilizzati in un breve periodo di tempo. Questo frammento cadde in un pantano e quindi si fossilizzato a causa di un cataclisma forte.
Negare l'esistenza della tecnologia nel passato è un grave errore, perché l'evoluzione non è lineare."
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Re: OOPARTS
Direi che ha del sensazionale, ma sotto sotto è come avere conferme di quello che sappiamo già: che nella storia del nostro pianete sono tante le razze che vi hanno fatto visita e tante le evoluzioni tecnologiche da parte di popolazioni andate poi al collasso.
Grande notizia comunque!
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sarà così... PERCHE' QUESTO E' IL MIO VOLERE!
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Re: OOPARTS
Arconte Segugio ha scritto:Direi che ha del sensazionale, ma sotto sotto è come avere conferme di quello che sappiamo già: che nella storia del nostro pianete sono tante le razze che vi hanno fatto visita e tante le evoluzioni tecnologiche da parte di popolazioni andate poi al collasso.
Grande notizia comunque!
noi lo sappiamo, ma vedrai che i "tutti" dell'altro post diranno che il vento, il tempo, la pioggia e il sole hanno modellato quel sasso ed il risultato è frutto del caso...andiamo avanti così...
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Re: OOPARTS
Ma come si potrebbe credere che sia stato modellato da cause naturali? D: è troppo regolare!
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Se non credi neanche nelle piccole cose, come puoi credere a tutte le altre?
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